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Macché rendering, ora si fanno quattro passi nel progetto

La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel

Entro cinque anni il rendering di un immobile o di una costruzione qualsiasi sembrerà un reperto archeologico, assicura il designer Olivier Demangel della società inglese Ivr Nation, specializzata in tecnologie interattive. Già perché tra un lustro gli architetti potranno utilizzare la realtà virtuale a partire dalle prime fasi processo di progettazione, per abitare in digitale i loro disegni e apportare modifiche al volo. Indossare gli occhiali 3D per fare quattro passi tra le mura di una struttura non ancora costruita sarà molto semplice, così come rendersi conto in anticipo che forse il materiale scelto non è proprio quello giusto, oppure che qualcosa in più non guasterebbe.

Nel dubbio, si potrà mandare il file al committente e fare un giro virtuale allo stesso momento (insieme non è ancora previsto, ma è probabile che si troverà il modo prima o poi) per poi prendere la decisione definitiva. Per dimostrare che, questa tecnologia è già andata oltre la fase prototipale, Demangel ha realizzato un video usando per i contenuti alcune fotografie trovate online, di una casa dove non è mai stato fisicamente, il software 3ds Max per disegnare i vari piani e poi ha importato tutte le informazioni digitali raccolte utilizzando il motore software di Unreal, un popolare videogioco di dieci anni fa. Il risultato ha convinto il progettista della casa in questione, ma anche molti altri suoi colleghi architetti. Anche per gli agenti immobiliari rischia di essere una rivoluzione: poter far visitare gli stessi ambienti a un numero imprecisato di possibili acquirenti. Certo, la soluzione deve essere ancora affinata e resa ancora più precisa, per ora lo è al 90%, ma però si tratta di poco tempo. Ne servirà di più per metabolizzare la novità.

La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel
La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel

Vetri Pilkington: arriva Mirropane Chrome, a effetto specchio

Pilkington Mirropane

I vetri Pilkington si ampliano con il nuovo modello Mirropane Chrome, caratterizzato da un rivestimento altamente riflettente a effetto specchio. Una soluzione per allargare otticamente gli ambienti piccoli e risolvere le esigenze di maggiore luminosità degli ambienti.

Pilkington Mirropane Chrome ha un rivestimento magnetronico (off-line) altamente riflettente basato su composti di cromo, che offre diversi vantaggi rispetto ai comuni vetri argentati, come una migliore lavorabilità, un’elevata stabilità e durabilità del coating. Resistente e durevole, il vetro si può temperare, assemblare in vetro stratificato di sicurezza, curvare, con le correnti tecniche impiegate in vetreria. È inoltre resistente alla corrosione e all’umidità, pertanto utilizzabile in bagni, impianti natatori e saune.

Pilkington Mirropane Chrome è utilizzabile anche per porte in vetro o altre applicazioni con elementi di fissaggio o cerniere metalliche, ed è ideale nei luoghi pubblici grazie alla facilità di tempera o di stratifica. Può inoltre rispondere a idee o esigenze decorative particolari, come loghi o altri elementi grafici, che possono essere applicati al vetro tramite sabbiatura.

Pilkington Mirropane Chrome è disponibile sul mercato in grandi lastre negli spessori da 4, 6 o 8 mm. Disponibile anche la versione stratificata di sicurezza (da 8,8 mm a 16,8 mm).

A Londra corsa per un posto nel grattacielo firmato Versace

Il rendenring della torre Aykon progettata dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates, che si affaccerà sul Tamigi

Un grattacielo di 50 piani per 160 metri di altezza con gli interni firmati Versace Home: secondo i committenti, il gruppo Aykon, l’edificio Nine Elms progettato dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates e affacciato sul Tamigi, sarà un simbolo globale dell’opulenza. Il massimo del lusso in 360 appartamenti caratterizzati dall’eleganza e la sensualità che sono nello stile di Donatella Versace, assicurano i promotori. I quali devono essere stati convincenti, se in due giorni di prevendita tutti i locali con vista fiume sono andati a ruba. Tanto da dover ristampare il listino prezzi con valori al rialzo rispetto a quelli di partenza, e così chi ha acquistato il monolocale a 711mila sterline (circa 930mila euro) ha fatto un affare.

Il rendenring della torre Aykon progettata dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates, che si affaccerà sul Tamigi
Il rendenring della torre Aykon progettata dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates, che si affaccerà sul Tamigi

Sembra che i compratori, così spiega il quotidiano londinese The Guardian, siano stati allettati dall’accesso esclusivo alla piscina olimpionica al 23esimo piano della torre, da una palestra e un centro benessere, immancabile in progetti di questo tipo, dal cinema privato, ma soprattutto dal fatto che questi servizi accessori quanto indispensabili, siano tutti ispirati ai miti greci e romani e alla loro iconografia che fa parte del Dna di Versace. Insomma, meduse, mascheroni e cornici greche da tutte le parti con tanto oro, per uno stile che «è una vera celebrazione della vita», si legge nella presentazione del progetto del gruppo Aykon, una delle più grandi imprese di costruzione di Dubai.

Gli interni della torre Aykon Nine Elms progettati da Versace Home
Gli interni della torre Aykon Nine Elms progettati da Versace Home
La piscina al 23° piano della torre Aykon Nine Elms progettata da Versace Home
La piscina al 23° piano della torre Aykon Nine Elms progettata da Versace Home

Certo, data la committenza si capisce anche meglio questo inno alla stravaganza e alla ricchezza, ma se c’erano dei dubbi pare che questi siano spariti nel vedere le auto parcheggiate fuori dall’evento di lancio del progetto al Dorchester Hotel di Londra, Mercedes e Range Rover dorate e uno dei 130 esemplari esistenti al mando di Pagani Zonda, una Gran Turismo con targa del Qatar da 2 milioni di euro. La torre, non ancora iniziata, verrà completata nel 2020 e gli interessati devono lasciare un deposito del 5% subito, un altro 20% entro 18 mesi, e solo dopo qualche anno potranno mettere piede nel loro acquisto, eppure dato il boom edilizio di grattacieli di lusso nella zona di Vauxall, è stato calcolato un profitto di 230 mila sterline su un appartamento da 1 milione di sterline. Nonostante il piano regolatore abbia costretto Aykon a prevedere, a lato della torre, un progetto di edilizia sociale per gli inquilini della Housing Association, con un ingresso separato. La vista è però sui gasometri invece che sul fiume.

La camera da letto firmata Versace di uno dei 360 appartamenti della torre Aykon Nine Elms
La camera da letto firmata Versace di uno dei 360 appartamenti della torre Aykon Nine Elms

Sorpresa: adesso l’Italia ha 31mila edifici in più

Case a Milano
Case a Milano

Sorpresa: l’Italia ha 31mila case in più. Secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel 2014 il numero delle unità immobiliari italiane è salito dello 0,7% rispetto al 2013. In particolare, è lievitato il numero di abitazioni (circa 110mila unità in più rispetto al 2013) e il numero delle unità immobiliari a destinazione speciale a fine produttivo, terziario o commerciale (circa 31mila unità in più rispetto al 2013). Ma allora perché l’edilizia è in crisi? Qualcosa non quadra.

Case a Milano
Case a Milano

Sempre secondo i dati, il patrimonio immobiliare italiano è di 73,4 milioni di edifici, ma oltre 3 milioni sono censiti nelle categorie catastali del gruppo F, cioè sono unità non idonee a produrre reddito, mentre oltre 6 milioni di immobili sono beni comuni non censibili (unità di proprietà comune e che non producono reddito).

In aumento il numero delle abitazioni: 34,7 milioni, +0,3% rispetto al 2013. Le abitazioni di tipo civile segnano un incremento dell’1%, quelle di tipo economico dello 0,5% e i villini dell’1,1%. Diminuiscono, invece, le abitazioni di tipo rurale (-4,3%), quelle popolari (-0,6%), quelle ultrapopolari (-3,7%), quelle signorili (-0,9%) e le ville (-0,3%). Nove abitazioni su dieci sono possedute da persone fisiche e la superficie media risulta essere di circa 117 metri quadri.

Porte tagliafuoco, installatori certificati da Icim

Porte anti fuoco
Porte anti fuoco

Come posare una porta tagliafuoco? La certificazione professionale per gli operatori della sicurezza è ora concessa da Icim, ente di certificazione indipendente, che ha ottenuto l’accreditamento per posatori e manutentori di chiusure resistenti al fuoco e/o per il controllo del fumo. Icim è il primo organismo di certificazione italiano a essere accreditato da Accredia, secondo la UNI 11473-3. È una delle norme sviluppate in base alla legge 4/2013 per disciplinare le figure professionali non regolamentate, ovvero i moltissimi professionisti che non hanno albi, collegi o un riconoscimento a livello legislativo e per i quali la Ue sta sviluppando un sistema condiviso di riconoscimento delle competenze e delle professionalità che consenta la libera circolazione tra gli stati membri. Sono le stesse imprese del comparto a chiedere che i propri operatori siano riconosciuti come figure professionali. La certificazione secondo la UNI 11473-3 completa e integra la legislazione in materia antincendio, è volontaria e costituisce un’importante novità per gli operatori che ora dispongono di una norma di riferimento per i loro interventi su questi importanti dispositivi di sicurezza che, per essere efficaci, devono essere regolarmente manutenuti oltre che correttamente posati e accessoriati. Come si certifica La UNI 11473-3 è di fatto è un esame quattro diversi profili professionali, che verifica i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore di chiusure resistenti al fuoco e/o per il controllo del fumo: conoscenza delle caratteristiche dei serramenti, tecniche di montaggio e fissaggio a regola d’arte, controlli periodici di legge e manutenzione straordinaria, cura delle fasi documentali, rendicontazione delle procedure, requisiti formativi (oltre alla comprovata esperienza professionale, infatti, l’esame richiede un attestato di formazione specialistica nel settore delle chiusure resistenti al fuoco).

Porte anti fuoco
Porte anti fuoco

Fotovoltaico su mattone da Palermo a Boston

Il vetromattone colorato dell'azienda Sbskin

SBskin, l’azienda spin-off dell’Università di Palermo è riuscita a stampare celle fotovoltaiche di terza generazione su un mattone fatto di vetro. Certo, il vetromattone in edilizia non è certo una novità: esiste sul mercato da parecchio ed è stato usato in moltissimi dei nostri edifici sotto forma di vetrocemento. L’idea nuova della start up palermitana sta nel fatto che i mattoni di Smart Building skin sono assemblati a secco, senza cemento ma con plastica riciclata. Un tipo di produzione che riduce i tempi e costi di costruzione con un minore impatto ambientale. E hanno una doppia valenza: installati sulle facciate e sulle coperture degli edifici forniscono isolamento termico e producono energia pulita perché contengono celle solari di terza generazione (Dye-sensitised solar cells). Con un altro vantaggio: queste celle possono essere trasparenti, o coprire tutta la gamma cromatica, quindi a differenza dei moduli al silicio, blu o neri, hanno anche una funzione estetica che stonerebbe come rivestimento delle facciate, in interventi di ristrutturazione e di miglior rendimento energetico. Il prodotto sarà pronto per la commercializzazione nel 2016, intanto SBskin è stata invitata a partecipare all’EmTech (Emerging Technologies), tra le più importanti conferenza globali sulle tecnologie emergenti, che si terrà a novembre presso il Mit ( Massachusetts Institute of Technology ) Media Lab a Cambridge in Massachusetts.

Il vetromattone colorato dell'azienda Sbskin
Il vetromattone colorato dell’azienda Sbskin

Infrastrutture, in Olanda è allo studio la strada di plastica

Il rendering del progetto Plastic Road, della società di costruzioni olandese VolkerWessels

Le buche nelle strade hanno i giorni contati secondo la società di costruzioni olandese VolkerWessels, che annunciato un progetto battezzato Plastic Road teoricamente in grado di sostituire l’asfalto con la plastica riciclata. Si parla di teoria perché per ora è ancora un’idea sulla carta, ma gli ingegneri spiegano che oltre a essere un materiale più sostenibile rispetto al manto tradizionale, lo strato di plastica potrebbe garantire una durata tre volte maggiore, una capacità di tenuta superiore alle temperature estreme, si va fino ai 40 sottozero e nonostante una aspetto fragile, una resistenza notevole all’usura del tempo e al passaggio dei veicoli. Non solo, il fatto che sia pre-assemblabile permette la posa in opera più veloce e la struttura cava è utile per il cablaggio e la realizzazione di pipeline. Attenzione, anche se non ancora sperimentato non si tratta di chiacchiere: VolkerWessels è alla ricerca di un partner per vedere se l’idea regge la prova nel mondo reale. E la città di Rotterdam ha manifestato l’interesse a implementare una strada laboratorio che potrebbe essere costruita entro tre anni.  Per quella data si potrà avere il brivido di guidare in una pista Hot Wheels?

Il rendering del progetto Plastic Road, della società di costruzioni olandese VolkerWessels
Il rendering del progetto Plastic Road, della società di costruzioni olandese VolkerWessels

Nuove tende plissettate APS Fakro per finestre da tetto

tenda plissetata fakro

Fakro presenta le nuove tende plissettate APS pensate per le finestre da tetto. Un accessorio decorativo e funzionale, disponibile in numerose varianti cromatiche, in grado di
creare la giusta atmosfera in mansarda, valorizzando e proteggendo l’ambiente interno.

APS è una tenda parasole decorativa da abbinare alle finestre da tetto, che permette di arredare e riparare il locale dai raggi di sole più intensi: gli effetti di luce si diffondono nella stanza e si fondono con i colori dell’arredamento. Oltre a permettere la modulazione della luce in ingresso, la tenda consente anche di proteggere dai raggi UV.

tenda plissetata fakro 2Il gancio di apertura e chiusura ne facilita l’utilizzo, e le guide laterali in alluminio di colore bianco consentono di bloccarla a qualsiasi altezza. Una volta abbassata completamente, la tenda APS assicura massimo comfort e privacy agli spazi domestici.

Il tessuto del modello APS, più rigido rispetto a quello delle normali tende dalla plissettatura,  è disponibile in moltissime varianti di tonalità e decori.

La tenda APS è adatta a tutti i modelli di finestra da tetto Fakro.

Efficienza e risparmio: torna Condominio Expo

Uno dei tavoli tecnici
Uno dei tavoli tecnici

Torna CondominioExpo

Il 3 e 4 dicembre 2015 torna alla Fiera di Bergamo Condominio Expo. Alla sua seconda edizione, l’evento si preannuncia più ricco e, soprattutto, più utile sia per gli amministratori di condominio, che per i professionisti, le aziende e gli stessi condòmini. Un lungo e minuzioso lavoro di preparazione, con tavoli tecnici a cui hanno partecipato i rappresentanti di imprese e associazioni, ha focalizzato i punti chiave della manifestazione.

Uno dei tavoli tecnici
Uno dei tavoli tecnici

 

Efficienza e risorse. I primi sono quelli dell’innovazione e dell’efficienza, i driver per riqualificare il patrimonio abitativo (il 72% delle abitazioni in Italia è infatti stato costruito con caratteristiche di scarsa o nulla rispondenza alle attuali normative antisismiche ed energetiche). Alla Fiera si potranno trovare le soluzioni più idonee per investire tagliando le spese e diminuendo i consumi. Per realizzare un piano su larga scala di efficientamento, però, sono necessarie le risorse finanziarie: per questo alcuni grandi istituti di credito hanno ideato in esclusiva per Condominio Expo «pacchetti speciali» dedicati a chi vuole investire per tagliare le spese di gestione delle proprietà immobiliari. Saranno presenti alla Fiera con le loro proposte.

Carta del condominio. L’evento alla Fiera di Bergamo sarà anche un importante momento di confronto sui criteri di gestione degli stabili. Uno dei punti caldi sarà rappresentato dalla proposta di una «Carta del Condominio»: un aggiornamento normativo che ha al primo posto la definizione del Condominio quale soggetto giuridico, con annesso valore economico e legale. Un modo per procedere in modo più razionale nella gestione, sempre più impegnativa, degli stabili. Proprio per questo, un’altra proposta scaturita dai tavoli di lavoro è quella di introdurre la figura del manager condominiale: un professionista che sappia gestire gli stabili nell’era della digitalizzazione e del rinnovamento.

Workshop. A Condominio Expo, oltre agli stand con le proposte delle imprese, ci sarà spazio anche per momenti formativi, condotti da esperti e focalizzati sui problemi pratici che un amministratore di condominio o un condòmino si trova ad affrontare più spesso. condominio-expo-web

Se la barriera acustica cattura il sole (e produce elettricità)

Barriere antirumore traslucenti con lastre Lsc

La barriera acustica come pannello solare? Lungo l’autostrada che passa nei pressi di Den Bosch, in Olanda, una nuova forma di tecnologia solare è in fase di test su ciò che è di solito un pezzo banale di infrastruttura, ossia la barriera antirumore. Usata per smorzare il rumore del traffico delle macchine e per quindi migliorare la qualità di vita delle persone purtroppo spesso deturpa il paesaggio e occupa parecchio spazio. Così, alcuni ingegneri dell’Università di Tecnologia di Eindhoven hanno escogitato una soluzione per diminuire l’impatto estetico negativo nonché aggiungere un’altra funzione, quella di fonte di energia pulita. Si tratta di concentratori solari luminescenti (Lsc), delle lastre che assorbono luce solare e la dirigono ai pannelli fotovoltaici che ospitano celle tradizionali che sfruttano l’energia solare colorato. Un materiale che può essere prodotto in diversi colori e dimensioni a basso costo pur essendo molto robusto e funzionante anche quando è nuvolo. Insomma, ha un grande potenziale.

Barriere antirumore traslucenti con lastre Lsc
Barriere antirumore traslucenti con lastre Lsc

Il progetto di prova su due sezioni di barriere antirumore, di 5 metri di larghezza e 4,5 metri di altezza durerà un anno, parzialmente coperte da Lsc e da pannelli semi-trasparenti con solo le celle solari convenzionali, in modo da confrontare le due tecnologie, durerà un anno. Poiché la ricerca in laboratorio ha dimostrato che  un chilometro di barriere acustiche solari è in grado di generare elettricità sufficiente ad alimentare 50 case, i ricercatori sperano che prova sul campo confermi questi dati, ma il test servirà non solo a misurare la quantità di energia prodotta ma anche la resistenza dell’impianto ad atti di vandalismo,  come spesso accade con le infrastrutture all’aperto.

Il progetto dell'Università di Tecnologia di Eindhoven con i pannelli Lsc installati sull'autostrada vicino a Den Bosch in Olanda
Il progetto dell’Università di Tecnologia di Eindhoven con i pannelli Lsc installati sull’autostrada vicino a Den Bosch in Olanda

Ytong Academy: aperte le iscrizioni per i corsi autunnali

Ytong_Accademy

Sono aperte le iscrizioni per i corsi autunnali di Ytong Academy. Inaugurata lo scorso febbraio, il nuovo centro di formazione permanente ospita corsi per progettisti, costruttori e applicatori. Mentre i primi sono focalizzati sulle normative vigenti in ambito energetico, acustico e strutturale, e sugli strumenti per selezionare le soluzioni costruttive Ytong e Multipor in grado di soddisfare i requisiti di legge, i corsi rivolti ai costruttori e applicatori mirano all’insegnamento delle corrette tecniche di posa del sistema costruttivo Ytong e dei sistemi di isolamento minerale Multipor nelle diverse applicazioni.

I corsi Ytong Academy trattano diversi argomenti, dalla realizzazione di murature a giunto sottile, murature portanti, realizzazione di solai e tetti con le lastre armate, i sistemi di isolamento termico a cappotto esterno in Multipor e l’isolamento interno in pannelli minerali Multipor. Da quest’anno, ai temi trattati verranno introdotti anche approfondimenti sulla ristrutturazione con i sistemi isolanti minerali Multipor e la sicurezza antincendio con i sistemi di compartimentazione al fuoco e la messa a norma dei solai esistenti con i pannelli isolanti Multipor , classificati in classe di reazione al fuoco A1.

Calendario corsi di formazione Ytong Academy autunno 2015:

Corso Posa di murature a giunto sottile YTONG e di pannelli isolanti minerali Multipor
o Giovedì 17 Settembre
o Venerdì 9 Ottobre
o Giovedì 12 Novembre

Corso Sistema completo YTONG, tecniche di posa di muratura portante e lastre armate per solai e tetti
o Mercoledì 2 Dicembre
o Giovedì 3 Dicembre

Corso Sistema di isolamento termico a cappotto esterno in pannelli minerali Multipor
o Giovedì 24 Settembre
o Mercoledì 21 Ottobre
o Mercoledì 18 Novembre

Corso Riqualificazione dell’esistente con sistemi minerali, cappotto esterno, isolamento interno e isolamento a soffitto
o Giovedì 24 Settembre
o Mercoledì 21 Ottobre
o Mercoledì 18 Novembre

Corso Sistemi costruttivi in calcestruzzo cellulare per le nuove costruzioni e per la ristrutturazione
o Mercoledì 16 Settembre
o Mercoledì 7 Ottobre
o Mercoledì 11 Novembre

Corso Sistemi di compartimentazione al fuoco con elementi in calcestruzzo cellulare Ytong e riqualificazione al fuoco REI di solai esistenti con pannelli isolanti minerali Multipor
o Venerdì 16 Ottobre
o Giovedì 5 Novembre

La Ytong Academy è ubicata a Pontenure (PC), e finora ha ospitato dalla sua inaugurazione ad oggi 20 corsi gratuiti, per un complessivo di 308 professionisti e operatori intervenuti.

Per iscrizioni e informazioni collegatevi al sito www.ytongplanet.it/corsi/index

Marmo più pesante per l’export italiano

Cava di Marmo sulle Apuane
Cava di Marmo sulle Apuane

Marmo e pietre pesano sempre di più nell’export italiano: dopo il consolidamento dei risultati nel 2014, il primo trimestre del 2015 segna una ripresa delle esportazioni. A guidarla, il balzo in avanti del 18,6% nelle vendite all’estero di tecnologie per la lavorazione e l’estrazione dei materiali lapidei che raggiungono 260 milioni di euro di controvalore. Sempre in positivo rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, anche l’export di marmi, graniti e pietre naturali, che, tra prodotti lavorati e grezzi, registra un aumento del 3,2 per cento, grazie a 416,6 milioni di euro di ordinativi da oltreconfine.

A certificare i risultati è il primo rilievo statistico parziale del 2015 sull’andamento del settore lapideo nazionale, compilato su base Istat dall’Osservatorio di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale per la filiera della pietra naturale, la cui 50ª edizione è in programma a Veronafiere, dal 30 settembre al 3 ottobre 2015, e dal Centro Studi Confindustria Marmomacchine, l’Associazione nazionale di riferimento per il comparto lapideo e delle tecnologie complementari.

Cava di Marmo sulle Apuane
Cava di Marmo sulle Apuane

Sul totale di 416,6 milioni di euro (+3,2%) registrato dall’export di materiali lapidei, da gennaio a marzo 2015, ancora una volta è il valore aggiunto dei prodotti lavorati made in Italy a conquistare i buyer stranieri, con 332 milioni di euro (+3,9%) di controvalore. La parte restante delle esportazioni è costituita, infatti, da pietre e blocchi grezzi che raggiungono gli 84,5 milioni di euro (-2,6%). Si tratta di un segnale confortante per il settore, che aveva chiuso il 2014 con un sostanziale pareggio rispetto ai valori del 2013 (+0,2% l’aumento su base annua, dopo tre anni di crescita sostenuta).

Scendendo nel dettaglio dei mercati di destinazione dei materiali lavorati, nei primi tre mesi del 2015 resta stazionario l’export verso l’Europa (133,9 milioni di euro/-0,2%), con Germania (31,8 milioni di euro/+7,8%), Svizzera (19,5 milioni di euro/-8,7%) e Regno Unito (17,2 milioni di euro/+14,2%) che assorbono la maggior parte degli ordinativi. In diminuzione, invece, le esportazioni verso l’Est Europa (28,1 milioni di euro/-10,1%), dove tuttavia è in controtendenza il dato della Russia, che si conferma primo buyer dell’area (9,6 milioni di euro/+3,9%).

Miglior sbocco extra-europeo resta sempre quello nordamericano, con in testa gli Stati Uniti (88,4 milioni di euro/+2,8%), seguiti dal Canada (9,1 milioni di euro/-7,7%), mentre risulta in leggero calo il trend in Medio Oriente (47,3 milioni di euro/-3,4%), con Arabia Saudita (16,2 milioni di euro) ed Emirati Arabi a sostenere la domanda (12,4 milioni di euro).

India e Cina, anche in questo inizio 2015, restano i principali compratori di pietre grezze italiane, rispettivamente, con 22,6 milioni di euro (+31,2%) e 20,2 milioni di euro (-13,9%) di importazioni dal nostro Paese.

L’efficienza energetica? È fatta a triangolo

Il Campus della Syddansk Universitet a Kolding progettato dallo studio Henning Larsen Architects

Un campus per una scuola di design non può che essere all’avanguardia e quello di Kolding disegnato dallo studio Henning Larsen Architects per la Syddansk Universitet sicuramente lo è. Ma siamo in Danimarca e già dal 2015 sono in vigore stringenti misure di risparmio energetico per le nuove costruzioni. Obiettivo centrato, visto che la struttura di 13.700 metri quadrati ha un sistema di ventilazione meccanico integrato nella superficie del soffitto, l’illuminazione a Led, un sistema fotovoltaico di riscaldamento, inoltre per risparmiare elettricità l’atrio centrale, percorso in altezza da scale e passerelle su cinque piani, è illuminato da un grande lucernario. Risultato? La domanda complessiva di energia del Kolding Campus è della metà rispetto a edifici simili nel Paese.

Il Campus della Syddansk Universitet a Kolding progettato dallo studio Henning Larsen Architects
Il Campus della Syddansk Universitet a Kolding nel sud della Danimarca, progettato dallo studio Henning Larsen Architects

La facciata

Eppure, la caratteristica più interessante della costruzione è la facciata reattiva: 1600 persiane triangolari di acciaio perforato montate in un modo da adattarsi ai raggi del sole. Una specie di sistema di protezione dotato di sensori che misurano continuamente i livelli di luce e calore e regolano l’apertura delle persiane meccanicamente per mezzo di un piccolo motore, cambiando la quantità di luce naturale che può entrare all’interno. In pratica, durante la giornata migliaia di piccole aperture filtrano la luce in ambienti di studio naturalmente ma indirettamente irraggiata, mentre con il buio, i led trasformano il palazzo in una scultura retro illuminata. Non solo, alcuni elementi colorati danno vivacità all’insieme che altrimenti risulterebbe un po’ troppo grigio. Ecco un esempio di architettura cinetica, la cui forma e superficie creano un dialogo tra interno ed esterno, tra pubblico e privato: essendo situato nel centro di Kolding vicino al porto, la sua forma triangolare creerà una nuova piazza di fronte al fiume, tra l’altro il raffrescamento dell’edifico è fatto con le sue acque, con aree verdi legate insieme in un’infrastruttura volutamente ecologica che in futuro potrebbe servire da parco di ricerca. Intanto, è collegato con le altre istituzioni accademiche della città, ossia il Kolding Design School e International Business College Kolding.

Dettaglio delle persiane
Dettaglio delle persiane del campus di Kolding
Dettaglio delle persiane colorate
Dettaglio delle persiane colorate del campus di Kolding
Un particolare della persiana in acciaio traforato
Un particolare della persiana in acciaio traforato
All'interno del campus di Kolding nell'atrio con scale, passerelle e lucernario
All’interno del campus di Kolding nell’atrio con scale, passerelle e lucernario

La prima casa che produce energia di Sua Maestà

La casa progettata dal team dell'Università di Cardiff

Per ogni 100 sterline di elettricità utilizzata, Solcer House dovrebbe essere in grado di rivenderne un valore pari a 175 sterline alla rete nazionale. È la prima casa del Regno Unito che soddisfa i criteri di zero emissioni, perché produce elettricità da fonti rinnovabili e in quantità maggiore del suo fabbisogno e per di più è stata costruita a basso costo. Possibile? Sì, grazie ai pannelli solari sul tetto e su parte della facciata, ma soprattutto grazie alle batterie per immagazzinare l’elettricità generata e a un efficace sistema di isolamento per ridurre i consumi nei mesi invernali, notoriamente elevati nel regno di Sua Maestà. Se la pratica conferma la teoria, la casa non è ancora abitata, potrebbe immettere energia in rete per otto mesi l’anno. Non solo, la villetta di tre camere da letto nell’ex quartiere industriale Cenin in Stormy Down, nel Galles è stata edificata in 16 settimane con un investimento di 175 mila sterline pari a circa 180 mila euro. Promotore del progetto l’Università di Cardiff che ha dichiarato che la cifra potrebbe scendere anche sotto le 100 mila sterline per 100 metri quadrati se ne venissero costruite più di una alla volta. Quindi economie di scala permettendo, questa soluzione abitativa realizzata dall’università potrebbe replicata in tutto il territorio per soddisfare gli obiettivi di alloggi carbon free che il ministro delle finanze britannico George Osborne aveva definito non realizzabili entro il 2016 perché troppo onerosi. Almeno è quanto si auspica il professor Phil Jones, a capo del team della Welsh School of Architecture che ha progettato l’edificio proprio per soddisfare gli obiettivi di abitazioni a basse emissioni di carbonio fissati dal governo laburista nel 2006.

La casa progettata dal team dell'Università di Cardiff
La casa progettata dal team dell’Università di Cardiff

In bicicletta con i.idro Drain di Italcementi

La pista ciclabile di Dorga

Una pista ciclabile realizzata con i.idro Drain, un’innovativa formulazione di calcestruzzo messa a punto da Italcementi che assicura un’altissima capacità drenante, circa cento volte superiore a quella di un terreno naturale, in grado di restituire la pioggia al terreno, senza interrompere il ciclo naturale dell’acqua. È quella che collega il Centro Sportivo Comunale e l’abitato di Dorga (Bergamo) al Parco degli Alpini, per l’occasione completamente riqualificato. L’operazione nasce con l’intento di ampliare la rete di collegamenti ciclabili nel territorio per incoraggiare la mobilità sostenibile e favorire il recupero del rapporto diretto con la natura.

Con andamenti dolci e pendenze modeste, la pista appena inaugurata collega direttamente ai campi da beach volley, tennis, calcetto, basket e alla pista di roller del Centro Sportivo Comunale e dà la possibilità di  divertirsi con i giochi sensoriali e didattici presenti nel Parco, come la bacheca per il riconoscimento degli animali, lo  xilofono  in legno perfetto per ricreare i suoni del territorio o, per i più temerari, l’altalena gigante prodotta in Germania sullo stile del Berlino Mever Park, alta ben 5 mt (a differenza dei tradizionali 2.50mt) e collocata in cima a un dosso per ricreare il brivido di un vero volo. Mentre, chi preferisce pace e relax, potrà sostare nelle aree attrezzate, con spazi pic nic e tre barbecue fissi in pietra, cubi e panche realizzate dal Consorzio Forestale della Presolana interamente con legno del territorio.

La pista, abbellita da opere verdi con piante autoctone locali e alcuni inserti di pianta a foglia colorata, è stata realizzata, anche grazie al supporto tecnico e creativo dei progettisti Maurizio Vegini e Lucia Nusiner, con l’utilizzo di materiali all’avanguardia che ben si integrano con l’ambiente circostante. In particolare, la pavimentazione è composta di Così, la pavimentazione non subirà deformazioni relative alla temperatura evitando l’affossamento dei cavalletti. Inoltre, per favorire un contatto più diretto con il meraviglioso paesaggio circostante, l’intero percorso è costeggiato da una staccionata in castagno e fil di ferro zincato, ispirandosi alle architetture tipiche delle recinzioni agricole e dei giardini del Nord Europa.

La pista ciclabile di Dorga
La pista ciclabile di Dorga

Una guida alle norme Uni per installare le pareti doccia

La UNI/PdR è la prassi di riferimento relativa alle pareti doccia. Le linee guida per l’installazione è l’oggetto del primo e documento, scaturito dalla collaborazione tra il Gruppo di lavoro tecnico Box Doccia Assobagno di FederlegnoArredo e Uni (Ente Italiano di formazione), che definisce i requisiti minimi per l’installazione di pareti doccia conformi alla norma UNI EN 14428 e dà al prodotto posto in opera le caratteristiche di sicurezza e durabilità previste dal produttore.

È il risultato della collaborazione interna al Gruppo di lavoro tecnico Box Doccia di Assobagno, dove convergono imprese della produzione italiana di chiusure doccia come Arblu (Giuseppe Presotto), Bianchi & Fontana (Renato Bianchi), Calibe (Luca Raimondi), Duka (Guido Sandforth), Lacus (Marco Libbra), Megius (Andrea Lanza), Novellini (Maurizio Giovanelli), Rare (Rossella Ravazzani), Samo Industries (Alessandro Benassi) e Vismaravetro (Elia Vismara), insieme allo stesso tavolo per affrontare problematiche comuni. doccia

All’interno del Gruppo di lavoro tecnico Box Doccia Assobagno, è stato istituito un Tavolo di lavoro, condotto da UNI, e composto da Guido Sandforth (Project Leader), Alessandro Benassi, Marco Fossi (responsabile ufficio Normative FederlegnoArredo), Marco Libbra e Stefano Prosseda (Tis Techno Innovation South Tyrol SCpA), a cui si deve la ratifica di questa prima Uni/PdR Pareti Doccia, totalmente gratuita, che cambia le regole dell’installazione sul territorio nazionale per il mondo delle chiusure doccia. Indirizzata a tutti gli operatori della filiera dal progettista all’impresa di costruzione all’installatore al distributore sino al consumatore finale, la UNI/PdR potrà divenire una norma a tutti gli effetti entro cinque anni, periodo nel quale andranno verificate le sue applicazioni e potranno essere apportate eventuali modifiche.

L’idea di una norma europea condivisa, fra l’altro già esistente in altri paesi, nasce dalla necessità da parte delle aziende produttrici di garantire il proprio prodotto, e tutta la filiera, nel percorso d’installazione sino al consumatore finale. Sino ad oggi infatti le norme esistenti erano legate unicamente alla fornitura delle cabine e dei piatti doccia. Pertanto si rendeva necessario avere una direttiva che obbligasse un processo d’installazione a regola d’arte e tutelasse la produzione italiana di chiusure doccia, a prescindere dal marchio, e gli importanti investimenti delle imprese in innovazione, ricerca e creatività, per offrire articoli di qualità riconosciuti in tutto il mondo.

L’attuale UNI/PdR è applicabile in tutte le installazioni di chiusure doccia, sia pubbliche sia private (edifici residenziali, alberghi, ospedali, strutture ricettive, strutture scolastiche, strutture sportive, strutture turistiche), e dettaglia gli elementi fondamentali a partire dalla scelta dei materiali e dei componenti, sino alla verifica dei preparativi alla posa e all’attuazione dei lavori.

A compendio della UNI/PdR un supplemento con le indicazioni per accertare la planarità dei rivestimenti orizzontali e verticali, da effettuarsi prima della installazione della parete doccia, e le istruzioni da effettuarsi prima della consegna sulla pulizia finale e sulla documentazione da fornire al committente a lavori completati.

Un disegno divenuto realtà grazie alla determinazione di un’associazione come Assobagno che, insieme a UNI, è riuscita a creare un forte collante tra aziende concorrenti sul mercato, tuttavia schierate insieme per raggiungere risultati comuni anche in un’ottica di crescita culturale del settore. Fra gli obiettivi del gruppo di lavoro l’individuazione e l’approfondimento di tutte quelle problematiche tecniche, ergonomiche e di sicurezza che possano portare allo sviluppo di nuove direttive e alla revisione di normative obsolete per il comparto.