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Conservare l’e-mail dei dipendenti potrebbe essere illegale: ecco perché

E-Mail

Se in azienda conservate le e-mail dei dipendenti, con i relativi metadati, potreste non essere in regola con le norme approvate dal Garante privacy lo scorso 6 giugno.

Metadati e come comportarsi

Già, ma che cosa sono i metadati? Lo spiegano le nuove linee guida del Garante: sono da considerare come metadati le «informazioni registrate nei log generati dai sistemi server di gestione e smistamento della posta elettronica (mail transport agent) e dalle postazioni client (mail user agent)».

In sostanza, sono quelle informazioni che servono ai software per l’utilizzo delle mail per recapitare e registrare i messaggi in entrata e uscita.

Per esempio, non solo consentono la consultazione della corrispondenza in entrata quando si accede alle caselle di posta elettronica, ma comprendono gli indirizzi e-mail di mittente e destinatario, la fonte Ip dei server o client coinvolti, gli orari di invio, ritrasmissione o ricezione, le dimensioni del messaggio, la presenza di eventuali allegati e, a volte, l’oggetto del messaggio.

Sono informazioni tecniche, inserite in modo automatico nei registri di accesso (i cosiddetti log) e che di solito sono ignorati dall’utente. Ma che, per esempio, possono essere utilizzati dai datori di lavoro per controllare chi scrive o chi riceve la posta elettronica.

La loro conservazione, sostiene ora l’Authority per la privacy, non può superare i 21 giorni.

Conservare mail o dati

E se, per qualche ragione, l’azienda ritiene necessario avere a disposizione questi dati per più tempo, per esempio per motivi di sicurezza, è necessario l’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa privacy, che non sono pochi.

Oltre alla scontata informativa all’utente riguardo le norme, ci sono data protection impact assessment-Dpia e legitimate interest assessment-Lia, la necessità di un accordo sindacale con i dipendenti, oppure l’ottenimento di un’autorizzazione amministrativa, secondo quanto previsto dall’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. Ma solo in presenza di «particolari condizioni».

Insomma, per i dati è più facile prevedere un meccanismo di cancellazione automatica dei dati (che, beninteso, non riguarda il testo delle e-mail e neppure informazione come data e mittente, considerate inscindibili dal messaggio) dopo tre settimane, piuttosto che imbarcarsi nel bypassare i limiti previsti.

Il bello è che lo stesso Garante sottolinea che i software che le aziende usano per gestire le e-mail spesso hanno impostazioni predefinite che potrebbero non essere in linea con la normativa italiana.

Nella vita lavorativa di tutti i giorni, in ogni caso, è difficile incappare nei paletti del provvedimento. A meno, però, che un dipendente per qualche ragione sollevi il caso.

di Alessandro Bonvicino

Gruppo Made: tre nuovi ingressi in Sicilia

Staff dell'edilizia

La Sicilia è ancora fra le regioni protagoniste della continua fase di sviluppo di Gruppo Made. In pochi mesi sono state 14 le rivendite edili che hanno aderito al network che oggi ha abbondantemente superato i 200 punti vendita in 18 regioni italiane.

Ferrante Techno Costruzioni

Ferrante Techno Costruzioni nasce a Palermo come impresa edile e, nel 2013, amplia il suo core business con una rivendita di materiali edili, ulteriormente arricchita negli ultimi anni con prodotti e soluzioni per i settori della termoidraulica e il settore elettrico.

Angelo Ferrante
Angelo Ferrante

L’offerta per l’edilizia è quanto mai ampia e comprende sistemi a cappotto, edilizia leggera, utensili ed elettroutensili, oltre che i tintometri per il colore per interni ed esterni.

Più recentemente, è stato aperto un settore dedicato alla showroom per finiture, ceramiche e arredobagno.

Oggi, confida Angelo Ferrante, l’azienda è pronta per fornire al cliente un servizio completo chiavi in mano, grazie alla completezza dell’offerta merceologica e alla professionalità dell’impresa edile che opera da anni sia nel mercato del nuovo che in quello della ristrutturazione.

Ma.Em.

Ma.Em. di Emanuele Maugeri. Ha una storia ultra centenaria e di continua trasformazione effettuate da tre generazioni di imprenditori a Catania.

Emanuele Maugeri
Emanuele Maugeri

Inizialmente impresa puramente edile, è diventata magazzino e impresa con la seconda generazione per poi, circa vent’anni fa, trasformarsi nella attuale attività che commercializza finiture, arredobagno, pavimenti, rivestimenti e rubinetterie per un pubblico quasi essenzialmente composto da privati.

Il personale dello showroom è molto qualificato e può vantare una importante specializzazione nella progettazione in 3D, sicuramente molto impattante di fronte alle richieste dei clienti.

 

L’Edilizia

L’Edilizia a Canicattì (Agrigento) è attiva dal 2006 ed è un magazzino edile tradizionale che propone anche colore per esterni e uno showroom di finiture.

Vi lavorano sei collaboratori oltre al titolare, Vincenzo Tolone, che è stato il convinto promotore dell’ingresso dell’azienda in Gruppo Made: l’obiettivo dichiarato è quello di far crescere la sua impresa commerciale utilizzando tutti i servizi che il Gruppo mette a disposizione dei suoi aderenti, partendo dal programma formativo, ma anche per poter avere un accesso facilitato a nuove linee di prodotti e di categorie merceologiche, utili per il reale sviluppo dell’attività.

Tappa Heidelberg Materials per i rivenditori a Isola delle Femmine

Heidelberg Materials

Il roadshow di Heidelberg Materials ha fatto tappa a Isola delle Femmine (Palermo), con un confronto tra distributori e manager. Sul tavolo della discussione i materiali sostenibili e le richieste dei rivenditori.

In un mondo che corre veloce come quello dell’edilizia e di materiali come il cemento, a volte è necessario fermarsi e prendersi un momento per riflettere, parlare, confrontarsi e tracciare la strada che si vuole imboccare.

Nel caso di Heidelberg Materials, il percorso ha già un indirizzo preciso ed è dipinto di un verde brillante, che riunisce clienti e partner sotto alla bandiera della sostenibilità.

Un cambio di passo radicale, di obiettivi e di brand: dopo aver abbandonato lo storico nome di Italcementi, marchio che ha fatto la storia, per Heidelberg Materials, il colosso centenario, leader mondiale di produzione del cemento, sta investendo su un futuro green, con obiettivi ambiziosi.

Sostenibilità e digitalizzazione sono i due riferimenti alla base di una nuova gamma di prodotti, in continua trasformazione. Ed è proprio lo sviluppo in chiave green sul quale l’azienda mette l’accento, che rappresenta un impegno strategico.

Tavole rotonde Heidelberg con i rivenditori edili

Arrivare al 2030 con la metà delle emissioni di anidride carbonica, con materiali riciclati e materie prime seconde, senza abbassare l’asticella sulla qualità rappresenta una mission ambiziosa.

E non è semplicemente uno slogan: la sostenibilità riguarda la sopravvivenza di tutti. Un’emergenza che l’azienda ha colto con largo anticipo, ben prima che diventasse una nuova tendenza di filiera.

Quindi, la filosofia green non è solo un cambio di rotta per quanto riguarda la produzione, ma anche una prospettiva diversa su come approcciare il cliente, utilizzando un metodo tanto semplice quanto efficace: il dialogo.

Come le tavole rotonde, organizzate in collaborazione con Virginia Gambino Editore, dove i rivenditori sono chiamati a discutere e proporre, per testare il sentiment del settore: che cosa si può migliorare? Come poter aiutare i rivenditori a farsi portavoce della filosofia di rispetto per l’ambiente? Come è stato vissuto il cambio di marchio? Come sono percepiti i prodotti? Che cosa chiedono e come si comportano i clienti (dei clienti) del sacco di cemento?

Il meeting a Isola delle Femmine

Sono state queste domande il fil rouge che ha legato i partecipanti alla tavola rotonda che si è svolta in Sicilia, all’interno della cementeria di Isola delle Femmine (Palermo), punto di riferimento per l’intera regione.

A fare gli onori di casa il pool di Heidelberg Materials della zona: il direttore dello stabilimento Giovanni La Maestra, che ha spiegato il procedimento adottato per la produzione del materiale, seguito da Francesca Proietti, Marketing Analyst, che ha reso ben chiari gli intenti dell’incontro.

Il direttore dello stabilimento Giovanni La Maestra
Il direttore dello stabilimento Giovanni La Maestra

Assieme al team, i responsabili commerciali Giovanni Uva, venditore della zona Palermo e Trapani, Ottavio Munafò per l’area orientale, impegnato nelle province di Messina, Catania e Siracusa, David Lo Buglio, per le vendite nelle province Messina, Palermo ed Enna, e dall’esperto di sostenibilità dell’azienda, Luigi Esposito.

Dall’altra parte del tavolo, una rappresentanza dei rivenditori siciliani: Massimo Correra, titolare di Correra (Palermo), Giovanni Cuscunà di BigMat Cubex da Mascalucia (Catania), Giovanni Denaro, titolare di BigMat Fratelli Denaro (Messina), Salvatore Galfano, titolare di BigMat MediEdil di Marsala (Trapani), Antonio Gariffo di Silaflex da Carini (Palermo) e Antonio Ballarò, titolare di Tecno Edilizia (Palermo).

I rivenditori presenti alla tavola rotonda
I rivenditori presenti alla tavola rotonda

Il focus economico e congiunturale della zona è stato sviluppato da Federico Della Puppa, responsabile del Centro Studi di YouTrade.

Ad aprire i lavori, invece, Virginia Gambino, che è andata dritta al punto: «Voi rivenditori giocate un ruolo fondamentale: come si percepisce la sostenibilità dei prodotti di Heidelberg Materials? E quali sono le strategie che mettete in campo?».

Federico Della Puppa del Centro Studi Youtrade
Federico Della Puppa del Centro Studi Youtrade

Il dibattito

«Per potenziare la nostra rivendita, io e i miei fratelli abbiamo deciso di ampliare i nostri punti di distribuzione, con una scelta adottata negli ultimi cinque anni. Non vogliamo centralizzare, ma espanderci, con una rete vendita ampia: cerchiamo cantieri, appalti, facciamo proposte», ha spiegato Giovanni Cuscunà (BigMat Cubex).

«La collaborazione con Italcementi prima e Heidelberg Materials ora, è storica e l’esigenza di avere prodotti sostenibili in casa si percepisce, anche se c’è ancora tanto su cui lavorare. Dovrebbe intervenire la politica, per imprimere meglio il messaggio, per far capire che il cemento non può essere prodotto da chiunque, ma da chi è capace e da chi lo fa adesso in maniera sostenibile».

Francesca Proietti, Marketing Analyst
Francesca Proietti, Marketing Analyst Heidelberg Materials

«I miei clienti non richiedono ancora il sostenibile: dobbiamo lavorare molto per arrivarci. Tuttavia, ritengo che un buon mezzo per convincere sia la formazione: la problematica ambientale è sempre più urgente, ed è chiaro che non riguarda il marketing, ma il benessere di tutti», ha aggiunto Giovanni Denaro (BigMat Fratelli Denaro). «Nel nostro punto vendita Heidelberg Materials è un brand che conta, assieme al nome ci sono storia e qualità dei prodotti. Noi, ci identifichiamo esclusivamente con loro».

Per Salvatore Galfano (BigMat MediEdil), il green ha iniziato a contare tanto: «È un concetto importante per noi, abbiamo deciso di abbracciare questa filosofia a 360 gradi con diverse gamme. E non siamo soli: siamo entrati a far parte di BigMat poco più di un anno fa, un progetto che ci premeva portare a termine e che ci ha dato molte gratificazioni e vantaggi. Un’unica bandiera unisce i rivenditori, anche in questi valori».

Lo stabilimento di Isola delle Femmine
Lo stabilimento di Isola delle Femmine

La strategia di Massimo Correra, titolare di Correra (Palermo), invece, è la vendita di sistema: «Nel mio punto vendita il cemento è sempre stato molto richiesto. A Palermo è un materiale molto importante, conta un buon 18% nel nostro fatturato. La nostra strategia si concentra nello spingere il prodotto in una vendita di sistema, anche se non è facile: bisogna dotarsi di studi di progettazione. A Palermo vengono richiesti tutti quei prodotti a base di calce idraulica naturale, anche quelli sostenibili e quelli ad alte prestazioni, una buona base».

Antonio Gariffo di Silaflex ha espresso la sua logica: «Siamo grossisti di tondo per cemento armato e legnami, ci concentriamo maggiormente sulla carpenteria e sulle strutture. Il mercato è molto competitivo, la richiesta è ampia, i produttori sono parecchi. La sostenibilità? È più richiesta per i lavori pubblici».

E, quindi, che cosa può fare Heidelberg Materials? «Promozione in primis, ma anche formazione e studi per sensibilizzare i tecnici. Non sarebbero male degli open day, giornate in rivendita a tema e dedicate. Vanno coinvolti, però, tutti gli attori della filiera, compresi gli ingegneri, gli architetti e i progettisti. E, fondamentale, dobbiamo essere partner gli uni degli altri. La strada è stata tracciata, non resta che incamminarsi», ha chiosato Galfano.

Centro di controllo Heidelberg Materials

«L’impegno di Heidelberg Materials lo tocchiamo con mano nella gamma dei prodotti, nella disponibilità, nella pronta consegna. Sono nato nell’edilizia, ma i giovani, le nuove generazioni, sono più attenti e sensibili a queste dinamiche, il che fa di loro ottimi trascinatori», ha aggiunto Antonio Ballarò, titolare di Tecno Edilizia.

E Correra ha sottolineato la necessità di una maggiore tutela del mercato: «Non è facile scegliere, nel mare magnum della concorrenza. I grossisti vendono un prodotto già pronto, mentre noi dobbiamo lavorare molto sulla strategia: abbiamo bisogno di tutele per favorire i nostri spazi».

Rivenditori ambasciatori della sostenibilità

I rivenditori presenti alla tavola rotonda, si sono comunque trovati d’accordo nell’essere tutti ambasciatori della sostenibilità, ma anche che la ricerca della sostenibilità nella filiera ha bisogno di tempo e di una particolare concentrazione sulla qualità: è necessario essere meno venditori di prezzo e più di valore, che è quello che, alla fine, il cliente vuole davvero.

«I prodotti non li svendo: la nostra forza è il servizio, l’assistenza, la qualità. Il brand conta tantissimo nel mondo del cemento», ha ribadito Ballarò.

«Il marchio Heidelberg Materials nella nostra zona è sinonimo di garanzia, irrinunciabile, quello per cui i nostri clienti sono disposti a spendere. Ora la richiesta è concentrata sui premiscelati», ha confermato Denaro.

Che cosa piacerebbe trovare in rivendita oltre al cemento? Per nessuno ci sono stati dubbi: premiscelati, predosati, malte strutturali e calcestruzzo pronto. Assieme al prodotto drenante di Heidelberg Materials, i.dro Drain che inizia a essere richiesto.

Cementeria di Isola delle Femmine, uno stabilimento modello

Un impianto performante, sostenibile e una risorsa, in primo piano per il sistema industriale dell’isola e dell’economia del territorio. È la cementeria di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, che produce ormai materiale sostenibile al 60%.

Avviata nel 1957, ha visto la realizzazione della sala centralizzata nei primi anni Sessanta, per la gestione e il controllo dell’intero ciclo produttivo. La sala è stata rinnovata negli anni Ottanta con l’introduzione di nuovi e moderni sistemi di gestione e di controllo.

Nel corso di quel decennio la cementeria è stata riammodernata, con la realizzazione di nuovi impianti di cottura e di macinazione a crudo, di nuovi sili per l’omogeneizzazione della farina, di nuovi impianti di macinazione e dosaggio del carbone al nuovo forno e al fornello del molino del crudo.

Nel 1996 è stato avviato l’impianto di frantumazione, che ha consentito alla cava di Pian dell’Aia di lavorare in parallelo per un paio di anni con la cava Raffo Rosso, per poi diventare l’unica fonte di rifornimento di calcare per l’impianto.

Nel 1998 la cementeria ha ottenuto la certificazione di qualità Iso 9002, nel 2003 la certificazione ambientale Iso 14001 e nel 2008 l’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Nel maggio 2017 la cementeria ha completato gli interventi previsti di adeguamento alle Bat (Best Avaiable Techniques) dell’Unione Europea, che permettono di ottimizzare ulteriormente le prestazioni ambientali dell’impianto in un’ottica di continua evoluzione dell’efficienza ambientale e produttiva. Gli interventi hanno riguardato principalmente il forno di cottura, con l’utilizzo di nuove tecnologie per l’abbattimento delle emissioni.

Ottavio Munafò
Ottavio Munafò

Ottavio Munafò, venditore area orientale Heidelberg Materials, che si occupa delle province di Messina, Catania e Siracusa, nel corso del roadshow ha descritto le caratteristiche dello stabilimento di Isola delle Femmine.

«È noto l’impegno di Heidelberg Materials nella sostenibilità, sono investimenti onerosi ma necessari: non si tratta solo di uno slogan. Siamo i principali produttori di cemento e la società è sul mercato da 150 anni, con 3 mila siti produttivi, in 50 Paesi, con 51 mila dipendenti. Gli impegni per il 2030 sono ambiziosi: ridurre le emissioni di Co2 sulla produzione del cemento del 50%, implementando il fatturato del 50% in più, con prodotti a bassa emissione. Questo vale sia per il cemento sia per il calcestruzzo.

Oggi su Isola delle Femmine il 60% della produzione è sostenibile, il 37% del prodotto in sacco distribuito sui nostri depositi con materiale 32.5 e 42.5 ha emissioni altamente ridotte, sia per quanto riguarda il clinker sia per il pozzolanico. Puntiamo, però, all’eccellenza: a Brevik, in Norvegia, sorgerà un impianto per la cattura e il sequestro di anidride carbonica, che viene stoccata nel Mare del Nord e poi riutilizzata e che ci permetterà di ottenere prodotti a zero emissioni. Noi ci crediamo».

I vantaggi di i.idro Drain

Luigi Esposito, Eco.Build Sales Manager Aree Sud e Sicilia Calabria, durante l’incontro a Isola delle Femmine ha spiegato le caratteristiche di i.idro Drain, conglomerato cementizio per pavimentazioni continue con altissima capacità drenante. Un prodotto che è stato studiato, sostenibile, accettato anche da enti come la Soprintendenza.

Luigi Esposito
Luigi Esposito

I lavori in Sicilia effettuati con questo drenante, sono stati parecchi: un’accurata selezione degli aggregati e l’azione del legante cementizio permettono al prodotto di raggiungere una capacità drenante cento volte superiore a quella di un normale terreno.

Testato, certificato con l’Epd, consente di confezionare calcestruzzo dalla buona performance meccanica e, allo stresso tempo, con un’altissima capacità drenante. Inoltre, permette il continuo ricircolo dell’aria all’interno della massa, accelerando il processo di scioglimento della neve o del ghiaccio, evitando la formazione di lastre.

Cemento drenante
Cemento drenante

Il materiale prevede ovviamente il deflusso delle acque, riducendo quindi il ruscellamento e l’acqua planning, raccogliendo anche le acque piovane, riducendo quindi il trattamento delle acque meteoriche.

E garantisce il recupero dell’acqua in falda, dimostrandosi quindi particolarmente adatto per interventi in zone soggette a tutela ambientale e riducendo le temperature del suolo durante i periodi di grande caldo.

Di facile manutenzione e molto resistente, i.idro Drain è utilizzato per produrre pavimentazioni continue come aree di sosta e parcheggi, aree pedonali, piste ciclabili, camminamenti, strade secondarie o di accesso, giardini pubblici, strade sottoposte a tutela ambientale, aree a rischio di incendio e green way.

Il link Heidelberg Materials con i rivenditori siciliani

Massimiliano Correra
Massimiliano Correra

Massimiliano Correra, titolare della Correra di Palermo: 

«Siamo un’azienda che opera nel mercato dell’edilizia e dei derivati da 50 anni. Ora è guidata da noi, la seconda generazione. Contiamo 12 dipendenti e fatturiamo circa 1,8-2 milioni l’anno. Abbiamo un solo punto vendita, ma ci riserviamo strategie di ampliamento.

Il nostro portafoglio clienti è vasto: dal privato alla grande impresa, fino agli appalti pubblici. Abbiamo aperto al mercato online, dove vendiamo per lo più prodotti di consumo, arredamento in sé, ma anche cemento, anche se con richiesta inferiore. Il plus dell’ecosostenibilità del cemento oggi è percepito dal 50% dei clienti, bisogna lavorare per raggiungere la totalità».

Giovanni Cuscunà
Giovanni Cuscunà

Giovanni Cuscunà, titolare di BigMat Cubex di Mascalucia (Catania). 

«La nostra realtà conta tre depositi nella provincia di Catania: l’azienda è nata negli anni Sessanta con i miei genitori, prosegue oggi con la seconda generazione. Nel 2019 siamo entrati a far parte della famiglia BigMat. Contiamo 60 dipendenti e 25 milioni di fatturato, trattando una fetta di filiera molto ampia tra edilizia generica, pesante, termoidraulica e copertura.

Da sempre siamo rivenditori Heidelberg Materials, azienda riconosciuta per qualità dei prodotti e di forte etica. Il brand del cemento, nel nostro mondo conta, per questo il cambio del nome non ha pesato sulla clientela.

Oggi, tutto quello che riguarda la sostenibilità pesa molto sul mercato, è un’onda che non si può non seguire. Per questo noi seguiamo Heidelberg, che garantisce innovazione e tecnologia dove altri non arrivano».

Giovanni Denaro
Giovanni Denaro

Giovanni Denaro, titolare di F.lli Denaro, Messina

«Fratelli Denaro è un’azienda leader sul territorio, siamo rivenditori di una gamma di prodotti completa a disposizione nei nostri tre punti vendita, che a breve diventeranno cinque, anche perché ne stiamo aprendo altri due.

La vendita del cemento negli ultimi anni è calata, si è fatta spazio una tipologia di prodotti tecnicamente più avanzati che Heidelberg Materials riesce a proporre con continue innovazioni.

Apprezziamo particolarmente l’i.idro Drain, novità nel campo drenante che sicuramente riscuoterà successo anche nel nostro territorio. Confidiamo molto nel futuro: tra Pnrr e Ponte sullo Stretto, abbiamo aspettative molto alte».

Salvatore Galfano
Salvatore Galfano

Salvatore Galfano, titolare di BigMat Mediedil di Marsala (Trapani).

«Siamo un punto di riferimento per la nostra clientela, composta da imprese, artigiani e privati.

Nei nostri magazzini sono presenti e rivenduti brand importanti, ma la scelta di essere clienti e collaborare anche con Heidelberg Materials è nata per offrire ai nostri clienti una qualità superiore per quanto riguarda prodotti tecnologicamente avanzati. Uno in particolare che ci ha colpito è il sistema drenante i.idro Drain.

La domanda del cemento è cambiata oggi: si cerca più sostenibilità, concetto ormai fondamentale nell’edilizia. È una strada che tutti dobbiamo imboccare, con i lavori del Pnrr in arrivo è il primo requisito richiesto».

Antonio Ballarò, titolare di Tecno Edilizia Ballarò, di Palermo

 «La nostra attività è nata nel 1998 e dal 2005 prosegue con mio figlio Giuseppe e mia nipote Emiliana. I nostri lavori si concentrano particolarmente nei recuperi, come nei centri storici delle città e degli edifici degli anni Sessanta e Settanta.

Utilizziamo nuove tecnologie e molti dei prodotti Heidelberg Materials, completi e innovativi, di alto valore aggiunto. Con il Pnrr, per noi, si aprono delle ottime prospettive e siamo pronti per partire con i cantieri.

Abbiamo iniziato negli anni Novanta la collaborazione con Italcementi e non l’abbiamo mai interrotta, il cambio di brand ci ha rafforzati. Heidelberg Materials propone prodotti che ci consentono di avere sempre più marginalità, per noi è un plus, specialmente in un territorio dove il più richiesto è il 325 e la calce idraulica. Il servizio più apprezzato? La rapidità della consegna dei materiali e la serietà».

Antonio Gariffo
Antonio Gariffo

Antonio Gariffo, titolare di Silflex-Carini di Palermo

«Siamo sul mercato da mezzo secolo, per la fornitura e la lavorazione tondo del cemento armato e del cemento. Fatturiamo 6/7 milioni all’anno e abbiamo dieci dipendenti all’attivo. Ho iniziato la gavetta 30 anni fa e sono subentrato a mio padre, anche se lui continua a essere in azienda: il passaggio generazionale avviene ogni giorno.

Lavoriamo con Heidelberg Materials da molto tempo, i nostri clienti non hanno risentito del cambio del brand. Dei loro prodotti sono molto richiesti il 325, 425 e il cemento bianco. Dell’azienda apprezzo l’organizzazione, l’essere al passo con i tempi e anche il controllo della qualità, fondamentale oggi nel panorama delle costruzioni».

di Alice Fugazza

Massima sicurezza antincendio con i laterizi Normablok

Nomablock Sicurezza antincendio

La linea di blocchi il laterizio Normablok è un sistema costruttivo speciale, il fiore all’occhiello di Fornaci Laterizi Danesi. È un sistema completo, che risponde alle richieste Cam, in cui è stato integrato un materiale isolante, l’Eps Neopor Bmb di Basf, derivato da materie prime rinnovabili e non fossili.

Si tratta di blocchi isolanti, adatti alle diverse zone sismiche, per la realizzazione di murature monostrato portanti, armate o ordinarie, murature di tamponamento e per la correzione dei ponti termici di pilastri e travi, con caratteristiche antincendio, anche per la costruzione di edifici di grandi dimensioni.

Residenza Sanitaria Asistenziale classe SC
Residenza Sanitaria Asistenziale classe SC

Sicurezza antincendio

Oltre alle prestazioni isolanti, la linea Normablok prevede anche prestazioni antincendio ottimali. Il tema della sicurezza antincendio delle facciate è di grande interesse e di particolare rilevanza, soprattutto nel caso di edifici pluripiano, come testimoniano alcuni fatti di cronaca negli ultimi anni.

Un incendio che ha origine all’interno di un edificio può finire per interessare anche le facciate.

Le fiamme e i fumi caldi che si sviluppano negli ambienti confinati, dopo aver provocato la rottura delle aperture finestrate, fuoriescono e si possono propagare ai locali superiori o adiacenti a causa dei flussi termici indotti lungo le facciate.

Eventuali cavità verticali, come facciate ventilate, possono essere vie preferenziali di propagazione degli incendi lungo le superfici esterne. Inoltre, è fondamentale esaminare l’incidenza e le caratteristiche di eventuali rivestimenti esterni, come i cappotti termici.

Edificio due piani - classe SA
Edificio due piani – classe SA

Per questa ragione Danesi ha messo alla prova, presso il laboratorio di Csi, azienda specializzata in testing, pareti realizzate con blocchi Normablok Più per determinarne la classe di reazione al fuoco.

Tutte le pareti Normablok Più hanno ottenuto la certificazione di reazione al fuoco in classe B-s1,d0 dimostrandosi, quindi, una soluzione sicura per le facciate di tutti gli edifici, anche nel caso di facciate ventilate.

Per stabilire la resistenza al fuoco dei blocchi è stata realizzata una muratura dalle dimensioni di 3×3 metri, intonacata con semplice malta tradizionale e sottoposta a un incendio sperimentale attraverso uno speciale forno di prova, che ha portato rapidamente la temperatura della superficie esposta al fuoco a 1.150 gradi.

Dopo quattro ore di esposizione progressiva le sonde di temperatura sul lato della parete non esposta al fuoco hanno registrato di contro un trascurabile aumento della temperatura.

La parete realizzata con i blocchi Normablok Più S40 HP sottoposta alla simulazione di un reale incendio, durante il test ha quindi mantenuto i requisiti di tenuta (E) e di isolamento termico (I) per più di 240 minuti, ottenendo così la certificazione EI 240.

Normablok-Più-S40-HP
Normablok-Più-S40-HP
La linea Normablok si compone di diverse soluzioni. Danesi Normablok Più S40 HP è una muratura in elevazione di spessore 40 centimetri, confezionata con blocchi in laterizio porizzato che presenta tutti i fori saturati con polistirene additivato con grafite e con incastro verticale a secco.
 
Le dimensioni nominali sono 40x25x24,4 centimetri, la foratura > 60%. Il blocco posto in opera presenta centralmente una striscia orizzontale di materiale isolante con lo scopo di isolare termicamente il giunto di malta orizzontale. La trasmittanza termica è U= 0,145 W/m²K.

di Franco Saro

Crm System, Mapenet Emr nuovo sistema di rinforzo Mapei

Crm System Mapenet Emr
Crm System Mapenet Emr, applicazione

Crm System – Mapenet Emr è caratterizzato da grande leggerezza, maneggiabilità e facilità di applicazione e assicura un’ottima resistenza a trazione, elevata duttilità e un’eccellente resistenza alle aggressioni chimiche e agli agenti atmosferici. È una soluzione completa e a ridotto impatto ambientale che sfrutta i sistemi compositi Crm (Composite reinforced mortars) per garantire elevate prestazioni a edifici in muratura o calcestruzzo oggetto di interventi di consolidamento o rinforzo strutturale: è Crm System, Mapenet Emr di Mapei: un’evoluzione, rispetto al tradizionale sistema di rinforzo con intonaco armato, che comprende le reti preformate Mapenet Emr, con maglie di dimensioni variabili (33/66/99),  connettori di varia lunghezza e angolari preformati e le malte inorganiche Mapewall Intonaca&Rinforza e Mape-Antique Nhl Eco Strutturale, applicabili in spessori di 3-4 centimetri e in grado di coprire anche murature molto irregolari.

Crm System Mapenet Emr
Crm System Mapenet Emr, applicazione

Incremento della capacità

Oltre a garantire alle strutture elevata stabilità dimensionale, un incremento della capacità portante e una ripartizione più uniforme delle sollecitazioni, a distinguere Crm System – Mapenet Emr da ogni altra soluzione disponibile sul mercato è il ridotto impatto ambientale di tutti i suoi componenti.

Le loro emissioni di CO2 sono infatti misurate lungo tutto il ciclo di vita per l’anno 2024 con la metodologia Lca (Life Cycle Assessment), verificate e certificate tramite Epd (Environmental Product Declaration) e compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste. Una soluzione a ridotto impatto ambientale e altamente durevole come confermato da test in ambienti aggressivi per oltre 3 mila ore. Un’ulteriore prova dell’impegno costante per l’ambiente, il pianeta, le persone e la biodiversità. Un traguardo raggiunto grazie al lavoro di Ricerca & Sviluppo dei Laboratori Mapei e alla passione dell’azienda per l’innovazione.

In Sicilia il cemento sostenibile di Heidelberg Materials

Roadshow e visita all'impianto Heidelberg Materials di Isola delle Femmine
Roadshow e visita all'impianto Heidelberg Materials di Isola delle Femmine

Nuova tappa del roadshow di Heidelberg Meterials con i distributori di materiali per edilizia. L’appuntamento con i rivenditori si è svolto in Sicilia, presso l’impianto di Isola delle Femmine (Palermo). La sostenibilità e gli investimenti per una produzione green sono stati i punti caldi del confronto.

Roadshow e visita all'impianto Heidelberg Materials di Isola delle Femmine
Roadshow e visita all’impianto Heidelberg Materials di Isola delle Femmine

Obiettivo

L’obiettivo di Heidelberg Materials è arrivare al 2030 con la metà delle emissioni di anidride carbonica, realizzare cementi e calcestruzzi con materiali riciclati e materie prime seconde, senza abbassare l’asticella sulla qualità. Alla tavola rotonda, organizzata in collaborazione con Virginia Gambino Editore, hanno preso parte alcuni manager di Heidelberg Materials: l’ing. Giovanni La Maestra per la parte tecnica con Francesca Proietti, Giovanni Uva, Ottavio Munafò, David Lo Buglio e Luigi Esposito per la parte commerciale.

Incontro con i distributori siciliani

Dall’altra parte del tavolo, una rappresentanza dei rivenditori siciliani: Massimo Correra, titolare di Correra (Palermo), Giovanni Cuscunà, di BigMat Cubex, di Mascalucia (Catania), Giovanni Denaro, titolare di BigMat Fratelli Denaro (Messina), Salvatore Galfano, titolare di BigMat MediEdil, di Marsala (Trapani), Antonio Gariffo, di Silaflex, di Carini (Palermo) e Antonio Ballarò, titolare di TecnoEdilizia (Palermo). Il focus economico e congiunturale della zona è stato sviluppato da Federico Della Puppa, responsabile del Centro Studi di YouTrade.

Ottavio Munafò
Ottavio Munafò

La cementeria di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo produce materiale sostenibile al 60% e oggi è un punto di riferimento per tutta la Regione.

La cementeria di Isola delle Femmine
La cementeria di Isola delle Femmine

Ottavio Munafò, venditore area orientale Heidelberg Materials per le province di Messina, Catania e Siracusa, nel corso del roadshow ha descritto le caratteristiche dello stabilimento di Isola delle Femmine.

L'intervento di Luigi Esposito
L’intervento di Luigi Esposito

«È noto l’impegno di Heidelberg Materials nella sostenibilità, impegni oggetto di onerosi investimenti, ma necessari: non si tratta solo di uno slogan. E’ uno dei player mondiali del settore e la società è sul mercato da 150 anni, con 3 mila siti produttivi, in 50 Paesi, con 51 mila dipendenti. Gli impegni per il 2030 sono ambiziosi: ridurre le emissioni di Co2 sulla produzione del cemento del 50%, implementando il fatturato del 50% in più, con prodotti a bassa emissione. Questo vale sia per il cemento sia per il calcestruzzo. Oggi l’impianto di Isola delle Femmine produce circa il 60% di cementi sostenibili, il 37% del prodotto in sacco distribuito sui nostri depositi con materiale 32.5 e 42.5 ha emissioni altamente ridotte, sia per quanto riguarda il clinker sia per il pozzolanico. Puntiamo, però, all’eccellenza: a Brevik, in Norvegia, sorgerà un impianto per la cattura e il sequestro di anidride carbonica, che viene stoccata nel Mare del Nord e poi riutilizzata e che ci permetterà di ottenere prodotti a bilancio di emissioni zero»

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Francesca Grigolin, Renato Grigolin e Benedetta Masi

La famiglia Grigolin entra nel pacchetto azionario e le due aziende si preparano ad un futuro di crescita e di sviluppo.

La storica azienda Colorificio Sammarinese Spa, che proprio quest’anno celebra il suo 80esimo compleanno dalla fondazione, riconosciuta per i prodotti vernicianti per i manufatti industriali e stradali e per le finiture dell’edilizia, e il Gruppo Grigolin, qualificata azienda nel settore dell’edilizia, dei calcestruzzi e degli asfalti, hanno firmato un accordo che punta a rafforzare la presenza delle due imprese nei reciproci mercati.

L’Intesa

L’intesa prevede l’ingresso della famiglia Grigolin al 45% nella compagine sociale mentre il 52% delle azioni resta nelle mani della famiglia Masi-Mularoni che mantiene la maggioranza e la famiglia Ugolini conferma il proprio legame con l’azienda con un 3%.

L’Assemblea del Colorificio, riunitasi nella giornata di ieri mercoledì 31 luglio 2024, ha confermato Benedetta Masi alla guida dell’azienda con il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato, ha nominato Francesca Grigolin Vice Presidente e Remo Raimondi membro del Consiglio di Amministrazione.

Il forte e costante impegno nella ricerca e nell’innovazione, il perseguimento di un elevato livello di qualità, la forte attenzione all’ambiente e alle comunità, il coraggio di investire per crescere sono i valori comuni sui quali si è basato l’accordo.

Il piano industriale

Nei prossimi mesi verrà congiuntamente predisposto un piano industriale e di sviluppo quadriennale per conseguire i vantaggi competitivi nei mercati domestici ed esteri e mettere in atto tutte le sinergie utili a portare valore a Colorificio Sammarinese, sia nel settore delle vernici per l’industria sia delle pitture per l’edilizia. Sono questi i business che Colorificio Sammarinese vuole ulteriormente sviluppare, insieme ai prodotti dedicati al motorsport.

L’ingresso della famiglia Grigolin nell’azienda storica sammarinese rappresenta certamente una manifestazione di fiducia non solo in Colorificio Sammarinese e nel suo management, che negli ultimi anni, anche grazie agli investimenti realizzati, ha attuato una efficace riorganizzazione aziendale e opera per una sempre maggiore qualificazione produttiva, ma anche verso l’intera Repubblica di San Marino che si sta aprendo a nuovi investitori e al mercato unico europeo, attraverso l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea ormai concluso.

 

Superare l’emergenza acqua con lo Speciale Drenaggio allegato a YouTrade

In Italia il 40% dell’acqua immessa nella rete, cioè 3,4 miliardi di metri cubi, è dispersa ogni anno, con il risultato di siccità sempre più drammatiche. Allo stesso tempo, aumenta l’incidenza di catastrofi legate al ciclo delle piogge. Nel 2023, per esempio, ci sono stati 378 eventi meteorologici estremi, con un incremento del 22% rispetto al 2022, e un numero di vittime molto elevato: 31. Alluvioni, frane e grandinate, innescate dalle temperature eccezionali, hanno reso l’Italia un Paese sempre più a rischio.

Per questo occorre investire sulle tecniche di gestione della risorsa idrica: è questo il focus di uno approfondimento speciale dedicato al drenaggio che è allegato al nuovo numero di YouTrade.

Lo Speciale Drenaggio presenta una doppia lettura: ampi articoli, con analisi, grafici e tabelle entrano nel dettaglio di quella che è la situazione italiana, con le sue debolezze, ma anche con qualche punto di forza. Leggi, norme e disposizioni europee sono riportate a testimonianza che il quadro normativo per intervenire c’è. Accanto alla fotografia del sistema idrogeologico, inoltre, lo Speciale Drenaggio pubblica anche le migliori soluzioni per affrontare questa emergenza, che a ogni primavera e autunno diventa puntualmente di drammatica attualità. Sistemi per il drenaggio, per la canalizzazione o per una ottimale gestione delle acque sono presentati assieme alle loro più efficaci collocazioni, che si tratti di un bacino di raccolta che evita esondazioni, oppure del riciclo all’interno di un sistema condominiale. Lo Speciale Drenaggio, insomma, è un’occasione di lettura, ma anche di utile strumento da consultare per chi opera all’interno della filiera dell’edilizia e delle costruzioni, non lasciatevelo scappare.

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Eternedile diventa Eternoo

Lo store di Mantova di Eternoo
Lo store di Mantova di Eternoo

Rebranding per Eternedile: come anticipato sul numero di giugno di YouTrade, a partire da agosto, l’azienda cambia denominazione e diventa Eternoo. La nuova ragione sociale rappresenta un passo significativo nel percorso evolutivo dell’azienda che guarda al futuro con una visione improntata all’innovazione digitale e dei processi, restando fedele ai valori che la contraddistinguono da oltre 70 anni.

Eternedile
Da sinistra, Federico, Caterina e Franco Nessi, alla guida di Eternedile

«Decidere di cambiare nome a un’azienda con 75 anni di storia non è stata una decisione semplice, ma abbiamo trovato il coraggio nel momento in cui il brand ha preso forma ed è stato evidente che l’evoluzione della nostra realtà dovesse trovare rappresentazione anche in una nuova immagine. Eternoo racchiude un insieme di valori condivisi con tutti i nostri stakeholder, che siano clienti, collaboratori o fornitori. Crediamo fortemente nell’onestà, nello spirito di squadra e nella passione: questi pilastri ci guidano ogni giorno in un processo di miglioramento continuo per rendere più semplice il lavoro dei nostri clienti, che ogni giorno affrontano sfide sempre più complesse. Vogliamo fare di Eternoo un luogo dove i nostri collaboratori possano sentirsi orgogliosi e trasmettere questo senso di appartenenza ai giovani che entreranno a fare parte della nostra realtà», commenta Federico Nessi, amministratore delegato di Eternoo.

A livello giuridico, il cambiamento riguarda esclusivamente la ragione sociale: tutti gli altri aspetti legali e contrattuali rimarranno invariati. I contratti in essere e le relazioni commerciali continueranno a essere gestiti come di consueto, senza alcuna interruzione o modifica. Per quanto concerne l’operatività, il dominio delle mail diventerà @eternoo.it ed il nuovo indirizzo pec già attivo è eternoospa@pec.eternoo.it. Tutte le mail e le pec inviate agli indirizzi Eternedile verranno automaticamente inoltrate sui nuovi.

Virgola No-Drop Touch, funzionalità invisibile

La cappa No-Drop touch
La cappa No-Drop touch

Virgola No-Drop Touch rappresenta un’ulteriore evoluzione della cappa interno pensile Virgola, da sempre uno dei modelli Falmec più apprezzati sia dal mercato italiano sia a livello internazionale.

Controllo Touch

La cappa è stata migliorata integrando un controllo touch direttamente nella veletta apribile consentendo, così, l’accesso alle varie funzioni senza aprire l’anta del pensile.

La cappa è dotata di 4 velocità di aspirazione (3 + Boost) e dell’illuminazione Led dinamica e dimmerabile, per una luce modulabile sia nella tonalità sia nell’intensità.

Inoltre, può contare su un potente motore da 800 m3/h e – nella sua versione filtrante – sugli speciali filtri rigenerabili, di lunga durata Carbon.Zeo, che grazie alla loro composizione e struttura, migliorano la performance di filtrazione, consentendo una manutenzione davvero semplice. La profondità della veletta è stata inoltre maggiorata, per consentire un’ottimale protezione dell’anta e la cattura dei fumi anche in corrispondenza di mobili con basi più profonde, in linea con le attuali tendenze.

Cattura tutti i vapori

Virgola No-Drop Touch, così come gli altri modelli dotati della tecnologia No-Drop, è dotata di una batteria di filtri in tecnopolimero a lame incrociate, studiate per catturare i vapori, che scivolano lungo un canale inclinato, per poi essere raccolti in seguito in un collettore svuotabile ed estraibile.

Quest’ultimo può essere pulito facilmente utilizzando un panno morbido, mentre i filtri sono sganciabili per effettuare il lavaggio anche in lavastoviglie.

Questa tecnologia risolve definitivamente il fenomeno del gocciolamento di liquidi di condensa durante la cottura, intensificato con l’utilizzo di piani a induzione. Dispongono della stessa tecnologia – molto apprezzata anche nei mercati stranieri –- i modelli Gruppo Incasso e Plane con il suo moderno design “T-shape”.

Per soddisfare le diverse esigenze di stile e dimensione, Virgola No-Drop Touch può essere richiesta nelle versioni acciaio inox finitura scotch brite o verniciato nero, e nelle misure 60, 75, 90 e 120 cm.

Dossier Gruppi e Consorzi e inchiesta sull’emergenza abitativa nel nuovo numero di YouTrade

Gruppi e consorzi: un pilastro della distribuzione per l’edilizia in Italia. Ma anche una realtà in movimento, con processi di aggregazione e di evoluzione tecnologica, oltre che di gestione. Una esaustiva fotografia del panorama di questa ampia fetta del sistema rivendite è al centro del nuovo numero di YouTrade.

La rivista leader nella distribuzione di materiali per edilizia realizzata da Virginia Gambino Editore propone un grande dossier con schede, interviste e analisi sul mondo di gruppi e consorzi. Un’occasione unica per comprendere che cosa fanno e che cosa progettano le aziende coinvolte nelle costellazioni distributive sempre più importanti per l’edilizia.

Il nuovo numero di YouTrade luglio e agosto è particolarmente corposo, ma è una lettura, anche piacevole, che può accompagnare chi si prepara a qualche giorno di riposo. Per esempio, il periodico pubblica una interessante inchiesta sull’emergenza abitativa. Non si costruisce abbastanza? Quali sono i progetti e le tecniche per arrivare a un affordable housing, cioè edifici residenziali a prezzo accessibile, ma allo stesso tempo di qualità? Rispondono, in una serie di interviste, operatori di imprese di costruzione e progettazione.

Ancora: un tema di attualità pervasivo è quello dell’intelligenza artificiale che, forse sorprendentemente, negli Usa inizia a essere utilizzata nel mondo dell’edilizia. Un articolo spiega in che modo.

Questo numero del magazine conta più di 300 pagine e contiene tanti articoli interessanti. Ma non si può tralasciare una citazione allo speciale dedicato ai laterizi, un settore che sta vivendo un periodo di riscossa dopo qualche anno di stop, anche grazie alle nuove soluzioni individuate dai produttori per rivitalizzare un materiale così tradizionale.
Infine, il nuovo numero di YouTrade si presenta in versione doppia: assieme alla rivista propone un supplemento dedicato al drenaggio, un settore che (anche grazie al cambiamento climatico) è diventato sempre più centrale per il territorio, oltre che per il business.

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YouTrade luglio-agosto 2024

NUMERO 151 – LUGLIO/AGOSTO 2024
 
In copertina:
 

Dossier: Gruppi e Consorzi sotto la lente
Inchiesta: il mercato chiede più Social Housing
Tecnologia: Intelligenza Artificiale in rivendita
Speciale: laterizi prestazionali
Speciale: trend favorevole per le porte
Supplemento: speciale drenaggio

 
 
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YouTrade Supplemento drenaggio – luglio agosto 2024

SUPPLEMENTO DRENAGGIO – LUGLIO/AGOSTO 2024
 
In copertina:
 

Geoplast: design e prestazioni con Acquabox
Emergenza territorio: strategie per gestire l’acqua
Il mercato: pioggia di utili per le imprese
Europa: i programmi per l’idrogeologico

 
 
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Edilizia ed economia, luci e ombre

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

Qualche tappo di champagne ha solcato l’aria a fine luglio, quando Istat e Eurostat hanno pubblicato i dati relativi allo stato di salute dell’economia italiana ed europea. In effetti, una crescita del Pil dello 0,7% sull’intero 2024 è meglio rispetto a molte previsioni pessimistiche di inizio anno. Ma se il governo (come tutti i governi) è ottimista per obbligo istituzionale, non bisogna nascondere che il bicchiere mezzo pieno è allo stesso tempo mezzo vuoto.

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

La buona notizia è che nel secondo trimestre dell’anno l’attività economica ha rallentato, ma senza fermarsi. Anche se non bisogna nascondere che l’Italia cresce molto meno della Spagna e comunque meno della Francia. Ma, con una certa soddisfazione, c’è chi a Roma ha sottolineato come la Germania sia messa peggio, con un misero +0,2% rispetto al primo trimestre. Eppure, la notizia dovrebbe preoccupare: la Germania è il primo partner italiano per le esportazioni, che lo scorso anno hanno raggiunto i 77,5 miliardi. Dunque, se i tedeschi spendono e producono meno, riducono anche gli acquisti e per l’Italia sono guai. Lo sottolinea Confindustria: il Centro studi dell’associazione delle imprese ha lanciato un allarme per il netto calo del fatturato: -1,6% a giugno, in base al Real Time Turnover Index. Diminuzione che segue quella di maggio anche se, considerando i primi sei mesi, la dinamica nel complesso è positiva. Il Centro Studi di Confindustria sottolinea anche che la flessione di giugno è diffusa in tutte le aree, ma più contenuta nel Nordest e al Sud.

A questi dati si devono aggiungere due considerazioni. La prima è che lo 0,7% è stato ottenuto anche grazie alla spesa pubblica, cioè ai cascami del superbonus, che ha fatto sentire ancora il suo effetto nei primi mesi dell’anno, visto che ha attivato nuovi lavori per oltre 20 miliardi di euro. Grazie all’edilizia, insomma, il governo potrebbe alla fine centrare  a fine anno l’obiettivo della crescita dell’1%, anche se allo stesso tempo ha provveduto a smontare il meccanismo degli incentivi fiscali. La seconda considerazione, meno esaltante, riguarda l’ossatura dell’economia italiana, che è e resta manifatturiera. Ma proprio le imprese produttrici scontano oggi un forte gap nel costo dell’energia. È un problema che riguarda da vicino anche la filiera dell’edilizia: chimica, materiali edili, ceramica, lavorazioni dei metalli, packaging, cemento, laterizi sono tutte attività energivore. Queste imprese non solo hanno a che fare con l’inevitabile rallentamento dell’edilizia dovuto allo stop dei bonus, ma devono anche fare i conti con un costo dell’elettricità che a giugno era del 42% più alto rispetto alla Germania, del 174% maggiore che in Francia e dell’84% più che in Spagna. Secondo un’analisi, le circa mille fonderie che forniscono metalli industriali, rispetto a un anno fa hanno perso un decimo del fatturato. In compenso, il Pil è spinto dal turismo e dai servizi. Ma i turisti, come insegna la storia, vanno e vengono secondo mode, disponibilità e congiunture, senza contare le tensioni internazionali. Insomma, le buona notizie squillate sui giornali non devono far dimenticare le zone d’ombra dell’economia: l’ottimismo cieco può essere più pericoloso dell’endemico pessimismo.