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Tende da sole: nasce Qubica, ad alto grado di personalizzazione

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Qubica Flat
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Qubica Flat

Disegnata da Robby Cantarutti per KE Protezioni Solari, la tenda da sole Qubica si contraddistingue per le linee essenziali, adatta ad ogni contesto, la massima personalizzazione e versatilità di utilizzo. Il cliente può scegliere se optare per lo sviluppo verticale oppure orizzontale, e decidere la combinazione colori, che contraddistingue gli elementi della tenda e del cassonetto, vero e proprio elemento di arredo outdoor, e la tipologia di tessuto. Gli elementi di fissaggio sono nascosti per una maggiore eleganza.

Disponibile nelle tre versioni Flat, Plumb e Light, e in quattro colori – combinabili fino a raggiungere 16 diverse configurazioni -, la tenda Qubica è inoltre caratterizzata da oltre 500 tipologie diverse di tessuto, tutte confezionate senza cuciture, con un metodo innovativo di incollaggio, che migliora la resa estetica e rende più stabile il telo. Anche in fase di avvolgimento, un sistema brevettato permette che il telo venga arrotolato evitando la formazione di pieghe e grinze.

Grazie a sensori climatici di ultima generazione, Qubica è automatizzabile in maniera del tutto personalizzata: è infatti possibile definire tempo e modalità di apertura e chiusura della tenda. Basta scaricare sul proprio smartphone e tablet l’apposita App per poterne controllare il funzionamento, anche da remoto.

Qubica Light
Qubica Light

Il braccio a cinghia Balteus garantisce oltre 30.000 movimenti perfettamente fluidi e, con la versione Balteus Led, è anche possibile illuminare la zona coperta dalla tenda con luci a led modulabili da radiocomando.

  • Versione Flat: a sviluppo orizzontale, ha la possibilità di avere una modalità bicolore nei vari elementi della tenda
  • Versione Plumb: a sviluppo verticale, gli ingombri contenuti e ampia scelta dei colori dei tessuti
  • Versione Light:  può essere installata a parete o a soffitto, garantendo massima escursione di inclinazione

Conto alla rovescia per le valvole termostatiche

Entro l’anno scatta l’obbligo di installare le valvole termostatiche in tutte le case. La misura recepisce la direttiva europea 2012/27/Ue varata per contenere i consumi di energia e, se disattesa, comporta multe fino dai 500 ai 2.500 euro. Ma quanto si deve spendere per adempiere all’onere previsto dalla legge? Un’indagine di ProntoPro.it (www.prontopro.it), il portale che fa incontrare domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale, rivela che il costo medio nazionale corrisponde a 78 euro per ogni valvola. In pratica, per un appartamento medio di 80 metri quadrati con 5 termosifoni il costo totale si attesta intorno ai 390 euro. Attenzione, i prezzi possono variare fino quasi al 30%, perché si oscilla tra i 70 e i 100 euro. Infatti, a Milano i prezzi possono salire fino a 100 euro, con un aumento del 28% per singola valvola. Anche Roma si conferma tra le città in cui i costi per i lavori di manutenzione domestica sono molti alti con un +22% rispetto alla media nazionale e un costo totale, per l’appartamento tipo, pari a 475 euro.

Le aree urbane in cui la media è inferiore rispetto a quella nazionale sono le città del Centro e del Sud Italia. Su tutte spiccano Massa Carrara e Grosseto in cui si registra un -12%. Gli idraulici intervistati da ProntoPro.it sottolineano che in tutta la penisola i costi si abbassano di molto, meno della metà, se il radiatore è munito di valvole predisposte a ricevere un congegno aggiuntivo che le rende termostatiche. All’investimento iniziale però segue un risparmio fino a circa il 23% dei consumi, grazie a una gestione intelligente della temperatura in funzione di ogni specifico ambiente. Sprechi e dispersioni vengono così evitati, con una temperatura più stabilizzata e dunque uniforme in tutta la casa. Come fare? Basta regolare ogni singola valvola sulla scala graduata attorno alla manopola con dei numeri che di solito vanno da 0 a 5. Questi numeri non corrispondono esattamente a una temperatura specifica anche se il 3 corrisponde a circa 20 gradi nella stanza. La corrispondenza però può variare a causa della posizione del radiatore stesso e della valvola, quindi gli idraulici suggeriscono di armarsi di un normale termometro per trovare la giusta equivalenza tra il numero sulla valvola e la temperatura della stanza oppure, semplicemente, fidarsi della propria sensazione. Un altro suggerimento è quello di abbassare la temperatura durante le ore in cui la casa è disabitata, per poi ripristinarla al momento del rientro. E infine, non bisogna superare mai i 20°C, limite peraltro previsto dalla legge, per evitare brutte sorprese in bolletta e sbalzi di temperatura eccessivi.valvola_temostatica

Sostituire sanitari bagno: più facile con Pozzi-Ginori

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pozzi-ginoriRinnovare il bagno e sostituire i sanitari è più semplice con Pozzi-Ginori che propone un innovativo scarico traslato per i sanitari in ceramica Fast, pensatper l’installazione a filo parete. Sono sufficienti uno o due curve tecniche per adattare WC e bidet a scarichi pre-esistenti.

Una novità che è il risultato della sinergia fra Geberit e Pozzi-Ginori, che mira a semplificare la vita a progettisti e installatori, alle prese con la ristrutturazione del bagno. Spesso, infatti, l’installazione dei sanitari va adattata a scarichi più distanti dal muro degli attuali 10-11 cm attraverso più curve tecniche. Con i sanitari a terra Pozzi-Ginori Fast è possibile risolvere il tutto con un ‘gioco’ da 6 a 20 cm centro foro dal muro, permettendo di guadagnare spazio prezioso.

Il vaso Fast è disponibile anche con tecnologia Rimfree, senza brida e con un sistema di risciacquo efficace e silenzioso. I lavabi simmetrici o asimmetrici, sono proposti in diverse dimensioni, con lunghezze che vanno 50 a 100 cm. Incastonati in mobili sospesi a uno o due cassetti – tutti con chiusura frizionata softclose – sono proposti in due varianti colore dei complementi: bianco lucido per creare un effetto di continuità con la ceramica o grigio fango.

 

Internorm HF410: nuova finestra in legno-alluminio

Internorm-Finestra

Internorm-FinestraInternorm presenta la nuova linea di finestre in legno/alluminio HF410, ampiamente personalizzabile grazie alle numerose varianti di venature e colori delle superfici, in modo da garantire una perfetta armonizzazione con lo stile abitativo e l’arredamento degli ambienti domestici. Disponibile in essenze di rovere, frassino o larice, la  superficie è  lavorata in modo da mettere in risalto le particolarità estetiche del legno. La finestra è inoltre caratterizzata da un guscio in alluminio, disponibile in tutti i colori e stili di design, che garantisce un’elevata protezione dalle intemperie.

Una delle più importanti novità della linea HF410 è la tecnica di realizzazione del telaio. La nuova tecnologia I-tec Core introdotta da Internorm rende più stabile il nucleo in legno, grazie a diverse lamelle incollate. Attraverso questa lavorazione il legno è in grado di sopportare maggiori carichi, è più resistente all’umidità e non si deforma, consentendo di realizzare finestre con una superficie vetrata di maggiori dimensioni e al contempo un design più sottile del telaio.

La combinazione di nucleo di nuova concezione e di superfici in legno personalizzabili consente cinque vantaggi: serramenti di dimensioni maggiori, spessore del profilo ridotto rispetto alle superfici vetrate, elevato isolamento termico indipendente dal tipo di legno prescelto, massima personalizzazione, buon rapporto prezzo-prestazioni.

L‘isolamento termico rimane sempre elevato, a prescindere dall’essenza del legno. Nella dotazione di serie con triplo vetro isolante, sistema a tre guarnizioni e termoschiuma raggiunge un eccellente isolamento termico con un valore standard Uw di 0,70 W/m2.

Coordinati con le nuove HF410 sono disponibili tutti i portoncini in legno/alluminio di Internorm, leader nei serramenti in Europa, con molti nuovi colori e superfici del legno.

Per le finestre HF410 viene utilizzato solo legno con sigillo di qualità PEFC da gestione forestale sostenibile.

Ecco tutte le novità del nuovo Conto termico 2.0

Pannelli fotovoltaici
Pannelli fotovoltaici

A disposizione ci sono 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese e 200 per amministrazioni pubbliche, cooperative e società di patrimonio pubblico: è il nuovo Conto termico 2.0. Dopo un anno di attesa (doveva entrare in vigore entro il 31 dicembre 2014), finalmente il testo è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e ora manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale perché diventi effettivo. Cosa cambia rispetto al decreto del 2012 e alla bozza presentata nello scorso novembre? Con il nuovo meccanismo diventa più semplice per la PA prenotare l’incentivo e tra i beneficiari ci sono anche le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico. E per le sole pubbliche amministrazioni sono stati aggiunti tre nuovi interventi:

  1. L’installazione di sistemi per la gestione e il controllo degli impianti termici ed elettrici (building automation).
  2. L’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
  3. La sostituzione dei sistemi di illuminazione con prodotti più efficienti e la trasformazione degli edifici in Nearly Zero Energy Buildings (Nzeb).

Inoltre, sono aumentati gli incentivi per il solare termico e la taglia massima degli impianti passa da 1 MW a 2 MW. Ed è stato innalzato al 65% l’incentivo per le ristrutturazioni che trasformano gli edifici della Pa a energia quasi zero e per la sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti. Se l’ammontare non è superiore a 5mila euro il Gse lo corrisponde in un’unica rata, altrimenti può essere erogato in un periodo variabile tra i due e i cinque anni e, in ogni caso, non può superare il 65% delle spese sostenute.solare2

Architettura in Cina: adesso è vietato esagerare

Non è un omaggio al simbolo della Pasqua, ma il Centro nazionale delle arti e dello spettacolo di Pechino

I cinesi non conoscono le mezze misure. Anzi, amano il gigantismo. Sarà perché il Paese è enorme e la popolazione anche, il gusto dell’esagerazione si riflette anche sulla nuova architettura. E non è un caso se la Cina è diventata famosa per la quantità di edifici di recente costruzione dalle forme bizzarre o dalle dimensioni, spesso in altezza, notevoli. La manna per gli architetti che ottengono incarichi inimmaginabili in Occidente, sembra destinata a finire presto. Infatti, il governo centrale vuole limitare non solo la xenofilia dilagante, ma anche questa tendenza alla sperimentazione costruttiva, perché estranea alla loro tradizione culturale. Insomma, vietato farlo strano o troppo alto. Già nel 2014, il presidente Xi Jinping aveva criticato pesantemente la sede della China Central Television a Pechino, un grattacielo progettato da RemKoolhaas. Un segnale dei profondi cambiamenti culturali in atto per reprimere la corruzione, visto che in Cina l’architettura è sempre stata un mezzo per ostentare ricchezza e potere. Eppure, per i cittadini comuni, non solo per i committenti, si tratta anche di orgoglio nazionale, della volontà di costruire e vivere guardando al futuro. Questo impulso potrebbe essere più forte di qualsiasi appello alla moderazione estetica.

La sede della China Central Television (Cctv) progettata da Rem Koolhaas a Pechino
La sede della China Central Television (Cctv) progettata da Rem Koolhaas a Pechino
Wujin, il loto gigante a Jiangsu ospita uffici della pubblica amministrazione. L'entrata è in un sotterraneo collocato sotto il lago artificiale
Wujin, il loto gigante a Jiangsu ospita uffici della pubblica amministrazione. L’entrata è in un sotterraneo collocato sotto il lago artificiale
Dalla strada non si vede, ma si tratta di una villa costruita, senza permesso, sul tetto di un grattacielo con tanto di alberi e rocce come un giardino pubblico
Dalla strada non si vede, ma si tratta di una villa costruita, senza permesso, sul tetto di un grattacielo di Pechino con tanto di alberi e rocce come un giardino pubblico
Non è un parco dei divertimenti ma la sede di un'azienda ed è costata 100 milioni di dollari. Rappresenta la navicella spaziale Enterprise di Star Trek e si trova a Changle.
Non è un parco dei divertimenti, ma la sede di un’azienda ed è costata 100 milioni di dollari. Rappresenta la navicella spaziale Enterprise di Star Trek e si trova a Changle.
Lo Sheraton Huzhou, a Zhejiang, a forma di ferro di cavallo si espande sotto l'acqua per due piani interrati
Lo Sheraton Huzhou, a Zhejiang, sembra a forma di ferro di cavallo. In realtà si espande sotto l’acqua per due piani interrati a completare la forma ovale
Non è un omaggio al simbolo della Pasqua, ma il Centro nazionale delle arti e dello spettacolo di Pechino
Non è un omaggio al simbolo della Pasqua, ma il Centro nazionale delle arti e dello spettacolo di Pechino

Simas fiorisce tra le buganvillee nel cuore di Nizza

Lavabo e sanitari Arcade di Simas

A pochi passi dalla stazione ferroviaria di Nizza, nel famoso quartiere dei musicisti, c’è un boutique hotel in stile Belle Epoque. È Villa Bougainville, chiamata così in onore di Louis Antoine de Bougainville, il grande navigatore ed esploratore del XVIII secolo: 46 stanze immerse nel verde di un giardino lussureggiante pieno di palme, eucalipti, banani, buganvillee. Alberi per l’epoca esotici.

Il soggiorno di Villa Boungaville
Il soggiorno di Villa Boungaville

Un contesto determinante nello sviluppo del concetto decorativo, dove le sovrapposizioni e gli accumuli si susseguono nelle diverse aree dell’hotel. L’idea portante è proporre una vera e propria esperienza per il cliente viaggiatore esotico. E questa ha guidato nelle scelte di materiali, forme, colori. Nella hall, dove le rappresentazioni visive della natura sono ridondanti, spiccano plafoniere come composizioni di frutta e lampade da tavolo come scimmie. La sala per la colazione presenta, invece, la vegetazione interpretata con un’ottica più scientifica. L’arredamento delle camere, improntato a uno spirito di accumulazione, combina diversi tipi di lampade in metallo, vimini o porcellana con coloratissime decorazioni verdeggianti interpretate graficamente sulle pareti e antiche illustrazioni di erbari. In perfetta sintonia con questo mood, all’interno dei bagni emerge il fascino di ieri dei lavabi e dei sanitari Arcade di Simas.

Lavabo e sanitari Arcade di Simas
Lavabo e sanitari Arcade di Simas

Riqualificazione è la parola d’ordine per chi vuole vendere

Gli italiani tornano a sognare la casa di proprietà, complici la flessione dei prezzi e un mercato in fermento, ma l’offerta non li soddisfa. Almeno stando al sondaggio Abitare 2016, condotto dal portale idealista. Infatti, l’80% degli utenti intervistati si è detto più propenso ad acquistare casa che ad affittarla, ma il 68% del campione (3.892 individui) giudica inadeguato lo stock di immobili in vendita. Ai bassi standard qualitativi si affiancano la contrazione dei redditi e l’erosione dei risparmi delle famiglie che sembrano aver ridotto la disponibilità d’investimento molto più di quanto si siano ridotti i prezzi di mercato negli ultimi anni.

Ma cosa cercano? Abitazioni di tre o più stanze in buono stato , in quartieri semi-centrali delle città, ben collegate dai mezzi di trasporto pubblico ed efficienti dal punto di vista energetico. La diponibilità di spesa però non supera i 200mila euro nel 60% dei casi, percentuale che arriva all’80% includendo coloro che dichiarano di poter spendere sino a 300mila euro), mentre si assottiglia il numero di persone che dichiara di poter spendere di più, che è diminuito del 10% rispetto alla rilevazione di 3 anni fa. La classe energetica è ritenuta importante dal 65% degli utenti, gli scettici sono il 35%. E la tecnologia fa rima con risparmio energetico, riqualificazione, ambiente. A rendere i cittadini più consapevoli su questo tema è anche la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali sugli interventi di riqualificazione e di ristrutturazione, prorogate anche per quest’anno. Secondo l’ufficio studi idealista l’indagine evidenzia la necessità per l’offerta di riposizionarsi su standard qualitativamente più elevati, per venire incontro a una domanda più selettiva. Riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare diventano le parole d’ordine per chi vuole vendere oggi e nel futuro.case-9

Appalti più semplici con la piattaforma «Via alla Gara»

Le piccole imprese non riescono ad avere informazioni di disporre puntuali sulle gare di appalto pubbliche e i relativi esiti di gara? Confartigianato Edilizia ha sviluppato un servizio gratuito, battezzato Via alla Gara: si tratta di un database aggiornato costantemente e dedicato alle imprese associate che consente una ricerca veloce e dettagliata delle gare. Una mappa di tutti i bandi pubblici che si svolgono in regione e nel resto d’Italia e dei loro esiti. Come funziona la piattaforma Web? Attraverso l’accesso riservato, basta richiedere username e password alle sedi territoriali di Confartigianato, è possibile consultare i dettagli sui bandi, personalizzando la ricerca per Regione, importo, categoria Soa, sul sito www.anaepa.it alla voce Servizio Appalti. Insomma, un modo per acquisire nuove opportunità di lavoro in un contesto difficile, e anche se l’appalto è già stato aggiudicato, consultando gli esiti è possibile entrare in contatto con l’impresa vincitrice per candidarsi a collaborare.appalti_pubblici

On-line il nuovo sito di Colorificio San Marco

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On-line il nuovo sito di Colorificio San Marco, specializzato nella produzione e commercializzazione di sistemi vernicianti per l’edilizia professionale. Sul portale www.san-marco.com è possibile disporre di un catalogo di prodotti sempre aggiornato con le ultime novità, e della nuova funzione “trova il prodotto giusto”, per individuare facilmente la miglior soluzione in base alle diverse esigenze.

Rinnovato nella grafica e nei contenuti, il sito di Colorificio San Marco presenta quattro diverse homepage, ciascuna dedicata a una tipologia di utilizzatori: rivenditori, applicatori, progettisti e privati. Inoltre, grazie a un sistema avanzato di geolocalizzazione, in pochi istanti è possibile individuare il punto vendita più vicino.

Nella sezione “area colore” sono disponibili per la consultazione in digitale le nuove mazzette con tutta la gamma di colori selezionata da San Marco per interni e esterni e la X-Collection, esclusiva collezione colori per idropitture da interni. I contenuti sono corredati da immagini e video, per una navigazione semplice e intuitiva, con al centro l’utente.

Sul portale Colorificio San Marco ha inserito una nuova area tematica dedicata alla Politica Ambientale dell’azienda, impegnata in prima linea nello sviluppo di prodotti sostenibili, per la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto della natura, il benessere delle persone.

Il sito www.san-marco.com è accessibile anche tramite smartphone o tablet.

Una carta d’identità per il pellet

L’incontro sul pellet nello stand della Schuster
L’incontro sul pellet nello stand della Schuster

Il pellet deve essere doc. La richiesta è arrivata dalla fiera Progetto Fuoco. Secondo gli operatori presenti all’incontro nello stand dell’austriaca Schuster, specialista del pellet, c’è necessitò di uniformarsi alla normativa europea, che prevede di indicare sul packaging il luogo di origine della materia prima, il legno, per evitare discriminazioni  nei confronti di altri Paesi. La necessità urgente infatti è chiarire una volta per tutte che la qualità del prodotto non dipende dal Paese di origine del legno e del pellet, ma dalla materia prima e dal processo utilizzato per la sua trasformazione da parte del produttore che ne diventa il garante assoluto. Il rischio, secondo i produttori di stufe, è che salti tutto il mercato unico europeo di questo settore: pellet per 18,8 milioni di tonnellate, di cui 3 milioni consumate solo nel nostro paese, al 90% nelle abitazioni. Secondo il presidente dell’European Pellet Council, Christian Rakos, distributori e consumatori devono seguire tre criteri fondamentali: la presenza del marchio del produttore, la presenza di un brand tecnico di certificazione volontaria, come EN Plus e, ovviamente, il colore del prodotto. Più chiaro è il pellet, infatti, e più si avvicina al massimo standard di qualità, per ciò che attiene i residui da combustione e la pulizia dell’impianto.

Per Annalisa Paniz dell’Associazione Italiana per le Energie Agroforestali, bisogna educare tutti della normativa vigente nella Ue, ma anche a riconoscere la marcatura di qualità EN Plus, che parla di prestazioni del prodotto.

L’incontro sul pellet nello stand della Schuster
L’incontro sul pellet nello stand della Schuster

Condominio Ok a Bari fa il tutto esaurito

Oltre 300 persone hanno assistito a Condominio Ok, a Bari

Oltre 330 partecipanti: la sala delle conferenze dell’Hotel Nicolaus, a Bari, ha registrato il successo della nona tappa del roadshow Condominio Ok, organizzato da Virginia Gambino Editore. Non è un caso: l’area pugliese, infatti, è una zona che ha una grande necessità di interventi di riqualificazione del patrimonio abitativo, come ha messo in luce l’analisi del Centro Studi YouTrade, commentata durante l’evento. Secondo i parametri della recente riforma del condominio, ovvero limitando il conteggio agli edifici che necessitano per legge di un amministratore condominiale, a Bari si contano infatti oltre 203 mila alloggi e famiglie amministrate, pari al 44% delle famiglie residenti in tutta la provincia. In sostanza, gli edifici condominiali rappresentano il 39% e oltre il 60% delle famiglie, ma quelli con obbligo di amministratore sono circa il 31% degli edifici e rappresentano il 44% dei nuclei famigliari. Insomma, il condominio rappresenta anche a Bari una tipologia particolarmente diffusa e che necessita di interventi. In occasione dell’appuntamento nel capoluogo pugliese sono stati da registrare, oltre agli interventi di esperti di soluzioni per la riduzione del consumo di energia, come quello di Peter Erlacher, anche la testimonianza su fronti diversi, come quelle dal titolare del Centro Edile Quartarella, e di Vittorio Fusco, presidente di Anapi. Infine, la parola è passata a pubblico e aziende, con la partecipazione di Fibrotubi, Mapei, Bacchi e Tecnova Group. Prossimo appuntamento a Cosenza, il 10 marzo.

La platea di Condominio Ok a Bari
La platea di Condominio Ok a Bari
Oltre 300 persone hanno assistito a Condominio Ok, a Bari
Oltre 300 persone hanno assistito a Condominio Ok, a Bari

Electro Power Systems Group taglia il costo dell’energia in Somalia

Una centrale di produzione ibrida, appena inaugurata a Garowe, in Somalia, fornirà energia (sostenibile) a circa 100 mila persone, riducendo le bollette dell’energia elettrica del 17%. È quella inaugurata da Electro Power Systems Group, azienda attiva nel settore dell’energia sostenibile e specializzato in sistemi e soluzioni di stoccaggio di energia a zero impatto ambientale. Infatti, il gruppo, quotato sul mercato Euronext di Parigi, attraverso la sua controllata Elvi Energy l’anno scorso ha ottenuto l’incarico di progettare e installare una soluzione di produzione d’energia rinnovabile e stoccaggio chiavi in mano che consente di ridurre il consumo di gasolio di oltre 2 mila litri al giorno. Il committente è la National Electric Corporation of Somalia (Necsom) con un investimento di 3 milioni di euro.

Nicola Vaninetti, vice presidente di Elvi Energy
Nicola Vaninetti, vice presidente di Elvi Energy

La centrale di produzione ibrida è completamente controllata da remoto ed è composta da pannelli solari, turbine eoliche, sistema di stoccaggio, generatore di backup e sistema di distribuzione a media tensione. Attualmente da 3,5 MW, sarà presto potenziata da 450kW di energia eolica per soddisfare con le energie rinnovabili e lo stoccaggio oltre il 25% del fabbisogno energetico di Garowe, capitale autonoma della regione del Puntland e situata a Nord-Est della Somalia. Si tratta del primo collaudo di un impianto della nuova era di Elvi Energy, dopo l’integrazione nel gruppo Electro Power Systems e rappresenta il primo passo del piano di sviluppo in Africa Orientale.Garowe_Somalia

La luce, naturale o artificiale, con By-me di Vimar è la star della casa

Il cortile interno è al centro del progetto di ristrutturazione di una magnifica abitazione a pochi chilometri dal delta dal Po, che in origine era divisa due distinti appartamenti. Aria, luce, acqua e legno sono stati usati all’architetto Davide Ferro come elementi leganti di uno spazio da cui si estendono i vari ambienti della casa. Infatti, dal patio entrano i raggi del sole che, riflettendosi su di uno specchio d’acqua, crea un delicato riverbero che si proietta anche sugli spazi interni.Vimar-Porto-Viro_24

È la luce la vera protagonista: quella naturale sulla grande vetrata a tutta parete sul lato ovest, che illumina la scala a chiocciola che conduce al piano superiore, mentre quella artificiale è frutto di uno studio ad hoc, con fasce di led posizionate a raso con il soffitto, che creano percorsi luminosi e danno continuità tra gli ambienti. Entrambe possono essere controllate e regolate grazie al sistema domotico By-me di Vimar: oscuranti, tende, tapparelle e sorgenti luminose sono comandati centralmente sia dal Multimedia Video Touch screen che dal Touch screen Full Flat. Ma anche localmente, stanza per stanza, grazie ai comandi domotici.Vimar-Porto-Viro_46

Impianti e gestione dei consumi

Anche gli impianti a pavimento radiante di riscaldamento, raffrescamento e ricircolo dell’aria sono tutti controllabili dai due video touch screen Vimar che, collegati ad una targa videocitofonica Elvox posizionata all’esterno, fungono anche da posto interno videocitofonico. Un po’ più caldo in camera, un po’ meno in cucina? Con By-me si può decidere la temperatura per ogni singola zona e per ogni preciso momento della giornata. Anche da remoto tramite iPad e iPhone modificando i parametri della programmazione automatica, intervenendo sul singolo o semplicemente interrogando il sistema per conoscere lo stato della temperatura. Il software di gestione inoltre, presenta sei differenti combinazioni di funzionamento dei diversi impianti, da attivare a seconda delle esigenze. Il tutto unito al design delle placche Eikon Evo che valorizzano tasti e comandi dando risalto alle due varianti scelte: in alluminio color bianco totale e in pietra lavorata con finitura in ardesia.Vimar-Porto-Viro_45

Sicis a cinque stelle nel Four Seasons Resort di Dubai

La lobby del Four Seasons Resort a Dubai
La lobby del Four Seasons Resort a Dubai
La lobby del Four Seasons Resort a Dubai

Il sofisticato Four Seasons Resort di Dubai, situato sulla Jumeirah Beach Road, ha scelto i pregiati mosaici Sicis e i pattern unici creati dalla Maison, per decorare gran parte delle aree di questa splendida struttura. Nelle hall e nei diversi bar, come nei salotti, si possono ammirare intere pareti realizzate con la lussuosa collezione Gold, mosaico in foglia d’oro, posato in artistico. Veri e propri arazzi tessuti in mosaico realizzati con un altissimo grado di manualità e precisione da parte degli artisti ed artigiani ravennati, che scelgono, tagliano e posano interamente a mano ogni singola tessera e micro-tessera. Il risultato è un manufatto che arreda gli ambienti con un’eleganza assoluta agli ambienti.

Un esempio di mosaico della collezione Gold Sicis
Un esempio di mosaico della collezione Gold Sicis

Alcune delle collezioni di mosaici Sicis più particolari dell’Atelier, in artistico e a pixel adornano le piscine e i bar esterni. Nel lussuoso centro benessere e nel centro fitness di nuovo mosaico in artistico della collezione Gold e pavimenti della Sicis Stone. Altre linee tra cui Sicis Murano, Stone, Neo Colibrì, Mary Gold e altre ancora sono state utilizzate nelle lounge e nelle suite per dare un tocco speciale allo stile inconfondibile che caratterizza l’intero resort, stile che unisce design arabo con quello contemporaneo.

Una delle piscine con il fondo a mosaico Sicis
Una delle piscine con il fondo a mosaico Sicis

Allarme Brexit: i costruttori temono di perdere manodopera qualificata

La carenza di manodopera qualificata potrebbe comportare una diminuzione degli investimenti in nuove costruzioni e di conseguenza un aggravarsi della crisi degli alloggi: ecco le conseguenze della Brexit ( acronimo di Britain exit). A sostenerlo è la Home Builders Federation che teme l’esito del referendum del 23 giugno, quando i sudditi del Regno Unito saranno chiamati a esprimere il loro parere se rimanere o uscire dall’Unione.  I costruttori infatti, hanno ammesso di fare molto affidamento sui lavoratori d’oltremanica, e ne avrebbe ancora più bisogno se la crisi degli alloggi si aggravasse.

Secondo i dati emessi dal Royal Institute of Chartered Surveyors (Rics) a gennaio,  i salari del settore delle costruzioni sono aumentati del 6% nel 2015, ben tre punti in più della  media registrata nel Paese (+2%), proprio a causa della scarsità di operai specializzati. Non solo, al un forte aumento delle paghe si contrappone la diminuzione dei vincoli finanziari per erogare dei prestiti alle imprese di costruzione nel quarto trimestre del 2015. E il settore sta assumendo e investendo pesantemente sulla formazione di migliaia di giovani provenienti dall’estero per mantenere i significativi incrementi degli ultimi due anni.

Anche la Federation of Master Builders è pronta a dare battaglia per avere garanzie che questo flusso di lavoratori qualificati non si interrompa perché l’edilizia inglese non se lo può permettere. Insomma, sembra proprio che manchino muratori, elettricisti, idraulici e tecnici di qualità autoctoni. E uscire dalla Ue potrebbe mettere in ginocchio il comparto. Le agenzie di rating come Fitch e Moody’s hanno ammonito la Gran Bretagna: l’uscita potrebbe comportare il rischio di un outlook negativo. Intanto, la sterlina è ai minimi degli ultimi sette anni dopo l’opposizione dei Tory ad accettare di rimanere in un’Unione europea riformata. Segno che la Blabour_2rexit non fa paura solo ai costruttori.