L’identikit del rivenditore? Scoprilo su YouTrade
Il nuovo YouTrade si apre all’insegna dell’allarme lanciato qualche tempo fa dall’Economist: a frenare il settore delle costruzioni sono gli impicci amministrativi. Secondo il settimanale britannico la difficoltà a costruire aumenta il gap tra il prezzo degli immobili e il costo relativo, le persone hanno così meno possibilità di acquistare casa e il mercato continua a languire. La soluzione? Riqualificare gli immobili anche aggiungendo dei piani in più. Come del resto suggeriva già tempo fa Le Corbusier. Le città sono da rifare, e non solo per soddisfare la richiesta abitativa. Come spieghiamo negli articoli a pag. 22 e 24 i problemi sono tanti: inefficienza energetica, problemi di umidità, rumore, strutture danneggiate. Altro nemico invisibile, ma mortale, la cattiva qualità dell’aria indoor, che in Europa causa circa 100mila decessi all’anno.
Da non perdere sull’ultimo numero di YouTrade, lo Speciale dedicato alle rivendite da uno a tre punti vendita: l’identikit di 38 attività che operano nella distribuzione di materiali per edilizia, con i dati aziendali, le caratteristiche di business e le strategie che stanno adottando per lavorare un mercato sempre più selettivo.
Tra i dossier speciali un interessante focus dedicato all’isolamento acustico, con le ultime novità in tema di tecnologia e prodotti, e al mondo dei decorativi e delle finiture nella “coloratissima” rubrica YouTrade Casa.
Inoltre sulla rivista troverete tutte le novità della mostra-convegno Expocomfort, la fiera biennale dell’impiantistica civile e industriale, a Milano dal 15 marzo 2016.
Buona lettura!
Betafence nella massima sicurezza con Hesco
Il gruppo belga Betafence, specialista nella sicurezza perimetrale, acquisisce Hesco, azienda attiva nella progettazione e nella produzione di sistemi di barriera a schieramento rapido. L’operazione fa parte della strategia di crescita dei sistemi di massima sicurezza, dopo la recente acquisizione di SecureUsa e l’accordo sui diritti di proprietà intellettuale con Gibraltar Us. Hesco è specializzata nella protezione perimetrale ad impiego rapido, rifugi sicuri corazzati e nell’abbigliamento di protezione balistica per i settori della difesa, dell’energia e della pubblica sicurezza. Tra i suoi clienti si contano l’Esercito degli Stati Uniti, le Forze Terrestri degli Emirati Arabi Uniti, le Nazioni Unite e il Ministero della Difesa britannico.
Hesco potenzierà la gamma di prodotti Betafence, rafforzandone il proprio approccio alle soluzioni integrate e amplierà la propria presenza globale, in particolare negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Da diversi anni, Hesco è un partner consolidato di Betafence e, a seguito di questa transazione, opererà come filiale autonoma di Betafence, guidata da Michael Hughes.
Integrando i suoi prodotti di sicurezza perimetrale con tecnologie leader nel settore e servizi di gestione dei progetti, Betafence offrirà soluzioni perimetrali complete “chiavi in mano” per infrastrutture critiche, per la protezione delle attrezzature e delle operazioni. Queste soluzioni sono progettate per soddisfare le esigenze dei clienti in tutto il mondo, tra cui Aramco, Statoil, Pepco, Shell, Nato, Nasa, Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nonché i servizi di controllo relativi alle frontiere tra Stati Uniti e Messico.
«Siamo lieti di acquisire un’azienda affermata come Hesco. L’accordo di oggi rafforza la strategia di una maggiore crescita internazionale da parte di Betafence, per fornire, a livello mondiale, soluzioni di protezione destinate alla tutela dei beni e alla protezione delle persone. Hesco può vantare un eccellente curriculum con clienti internazionali nei settori della difesa, del petrolio, del gas e dell’energia, in particolare negli Stati Uniti e nel Medio Oriente», è il commento di Michele Volpi, amministratore delegato in Italia del Gruppo Betafence. «Betafence e Hesco rappresentano realtà dinamiche in un mercato che si trova ad affrontare, a livello globale, le esigenze di soluzioni di sicurezza complete per risorse critiche in costante crescita. Vi sono significative opportunità per Betafence di soddisfare questa domanda e di rafforzare le nostre posizioni nel mercato globale della massima sicurezza, sia con risorse interne sia attraverso ulteriori acquisizioni».
Ecco le novità della Riforma degli appalti
Il governo ha approvato il tanto atteso decreto legislativo che sancisce la riforma degli appalti. Molte le novità. In sintesi, la prima cosa che balza agli occhi è una accentuata semplificazione delle regole. Il testo dell’attuale codice più regolamento che regola gli appalti passa da 660 a 217 articoli. Inoltre, sono previsi ampi poteri all’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone (Anac). Sarà quest’ultima a definire le linee guida per indicare come applicare le norme ad amministrazioni pubbliche, imprese e professionisti. Non solo: la stessa Autorità potrà eliminare le stazioni appaltanti che non saranno certificate, in base a rating reputazionali. Tra i punti qualificanti c’è anche lo stop alle gare al massimo ribasso, «con la scelta coniuga prezzo e qualità», secondo il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio. Per la prima volta, ha spiegato l’esponente di governo, è «normato per legge tutto il tema delle concessioni» e il «rischio operativo è in carico al privato». Lo Stato, secondo le nuove norme, non è più obbligato a riequilibrare gl investimenti. Il codice attuativo della riforma degli appalti segue l’approvazione della delega da parte del Parlamento.
Bloomframe, l’edificio che può cambiare volto
Le facciate dinamiche sono diventate una tendenza inarrestabile a guardare alcuni progetti architettonici. E i vantaggi sono molti perché i meccanismi integrati nell’involucro dell’edificio permettono la ventilazione l’illuminazione naturale, ma anche la protezione dal sole, oltre a effetti estetici di notevole impatto. Che cosa succede se invece, con la pressione su un interruttore, gli elementi della facciata cambiano posizione e si allargano per fornire ulteriore spazio? L’idea può non apparire nuovissima, perché alcuni studenti inglesi avevano provato realizzare dei prototipi di finestre che diventavano mini terrazzi. Ma lo studio di architetti olandese, l’Hofman Dujardin Architects di Amsterdam, che ha progettato il balcone mobile e ha chiesto di produrre un prototipo alla Kawneer, società del gruppo Alcoa, il terzo produttore mondiale di alluminio, in realtà ci sta provando dal 2008 quando presentò il progetto in rete suscitando grande interesse.
Bloomframe, presentato alla fiera dell’edilizia francese Batimat, ha sul lato superiore una sezione di vetro accoppiato con un pannello opaco che si piega per diventare il pavimento del balcone. I dettagli ingegneristici non sono ancora perfetti hanno ammesso i progettisti, ma Kawneer sta continuando a perfezionare il modello per garantire solidità e robustezza senza compromettere l’elegante estetica moderna. Ecco il video dimostrativo di come Bloomframe potrebbe modificare l’aspetto di un condominio con facciata in vetro e acciaio. Certo, i costi di acquisto, installazione e manutenzione non ne fanno un prodotto per qualsiasi edificio, ma solo per gli immobili di fascia alta, ma potrebbe diventare un soluzione molto interessante.
Le proposte Palazzetti per un barbecue di qualità
Scegliere un barbecue significa coniugare il lato estetico all’aspetto funzionale e alla praticità di utilizzo. Un’impresa non sempre facile che Palazzetti risolve offrendo un’ampia gamma di barbecue per soddisfare esigenze di ogni tipo.
Ideale per cucinare all’aria aperta senza fare fumo, c’è il barbecue Palazzetti Joysteak, caratterizzato da una piastra di cottura dietetica con maniglie antiscotto e rivestimento antiaderente, studiata per favorire il deflusso dei grassi di cottura che non si bruciano ma vengono eliminati. La struttura portante è realizzata interamente in acciaio inossidabile, così come il bruciatore con regolazione fine e accensione piezoelettrica da 5,2 Kw. Completano il barbecue due piani laterali regolabili su due livelli, paletta antigraffio, scomparto porta-bombola e ruote in acciaio, di cui due frenanti, per un agevole spostamento. Il barbecue Palazzetti Joysteak ha dimensioni di 60 x 45 x 80 cm, per un peso di 20 kg.
Adatto invece ai terrazzi, grazie al suo design compatto, è Palazzetti Bahama 2 con grill in acciaio inox con griglia di cottura da Ø53 e piano di lavoro in Marmotech levigato con finitura in granito grigio. Dotato di barra cromata portautensili, collante speciale per l’assemblaggio di serie e liquido protettivo per il piano. Dimensioni:118 x 91 x 101 cm; peso: 245 kg.
Tra le proposte Palazzetti anche il barbecue Faro, focolare rinforzato da doppia parete interamente in materiale refrattario. Caratterizzato da sistema Fast-Fire Box, cassetto con circolazione d’aria, Faro ha una cappa in acciaio con verniciatura resistente alle alte temperature, piano lavoro in graniglia di marmo lavorato effetto spazzolato, e focolare con braciere laterale che consente un completo utilizzo dell’area grill e agevola le operazioni di cottura. Dotato di portalegna e griglia 76×40 cm manici bachelite. Dimensioni:169 x 88 x 237 cm; peso: 830 kg.
Se cucinare all’aperto è la vostra passione, Palazzetti propone anche sistemi modulari flessibili per cucine esterne. Come Saint Vincent, sistema ad incastro, caratterizzato da un’elevata leggerezza che permette di essere montato e smontato senza ricorrere all’aiuto di professionisti. I materiali scelti studiati per l’outdoor, acciaio inox per forno e lavello, cemento per la struttura portante, per un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e facilità di manutenzione.
Svariati i moduli tra cui scegliere per creare e comporre la propria cucina esterna:
– modulo grill, con focolare rinforzato in refrattario, cappa in acciaio inox, griglia bio inox 60×40 cm, kit antine in acciaio verniciato
– modulo forno, con forno a legna in acciaio inox, camera di cottura in acciaio inox a volta, porta con vetro ceramico e termometro, una piastra in refrattario con pizze/pane e una griglia cromata
– modulo piano lavoro dotato di kit antine in acciaio verniciato
– modulo lavello, con lavello in acciaio inox dotato di rubinetto e kit antine in acciaio verniciato
– modulo gas, con coperchio, due fuochi in acciaio inox e kit antine in acciaio verniciato
– modulo tavolino o panca
– modulo Quadrato, da usare come pouf o come modulo angolo
Ance e i fondi europei: arriva una valanga di soldi, non sprechiamola
Ogni sei anni l’Unione Europea stanzia, sotto forma di fondi, miliardi di euro destinati ai Paesi membri per finanziare infrastrutture, ricerca e tante altre cose. Peccato che molti di questi programmi in Italia non vengano sfruttati pienamente, con il risultato di perdere il diritto ai soldi che si sarebbero potuti usare per fare strade o ferrovie. Così l’ufficio studi dell’Ance, in occasione del nuovo programma 2014-2020, ha organizzato un convegno per sollecitare governo e regioni a mettere fine allo spreco di denaro. Infatti, nei prossimi cinque anni l’Italia avrà a disposizione 115 miliardi di euro, di questi 51,8 arriveranno sotto forma di fondi strutturali (destinati allo sviluppo dei singoli territori), con una parte, 15,8 miliardi, per il settore edilizio. Come sfruttare al meglio questi 11,8 miliardi che arriveranno da programmi regionali, e gli altri 3 provenienti da quelli nazionali per riattivare la domanda edilizia? Come evitare di disperdere una montagna di denaro tra i mille rivoli burocrazia? Il presidente dell’associazione dei costruttori chiede un cambio di paradigma: basta stanziare soldi o avviare gare senza progetti concreti. Insomma, prima gli obiettivi e poi l’erogazione dei fondi.
E, attenzione, è indispensabile evitare di finanziare opere poco utili o non corrispondenti alle reali esigenze del territorio. Certo, sembra un’ovvietà ma alla fin fine non lo è visto che siamo riusciti, come paese, a impiegare solo il solo il 60% delle risorse messe a disposizione. Questo accadeva a fine 2014. Per impedire che succeda di nuovo il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis invita la Pubblica Amministrazione a invertire in meccanismo e passare “dalla logica dei bandi a quella dei progetti”, ossia invece di attenderne passivamente l’emissione, stilare una lista di progetti davvero necessari, per poi coinvolgere tutti i potenziali attori della progettazione territoriale e urbana, e sostenerli con lo sblocco delle risorse. Secondo le stime dell’ufficio studi, i maggiori benefici li avranno le regioni meno sviluppate, che ricevono più fondi: più di due miliardi per Sicilia, Puglia e Campania il possibile impatto 1,1 quello per la Calabria e 404 milioni per la Basilicata. Ma sono attesi effetti positivi anche per Sardegna 346 milioni, Lazio 306 milioni, Piemonte 274 milioni e Lombardia 262. A patto di non commettere gli errori del passato.
YouTrade febbraio 2016 (abbonati)
Contro la muffa nasce Multipor Compact di Xella
La linea di pannelli isolanti Multipor di Xella si amplia con il nuovo Multipor Compact, pannello innovativo studiato per l’isolamento interno in interventi risolutivi in caso di muffa. Realizzato con materie prime naturali come sabbia, calce, acqua, con una minima percentuale di cemento e additivi porizzanti, il pannello è leggero e totalmente ecocompatibile.
Messo a punto dai laboratori di ricerca Xella, Multipor Compact è un pannello isolante minerale, ideale per ambienti ad elevata umidità come cucine e bagni, stanze con una esposizione sfavorevole o poco ventilate e per tutti gli ambienti affetti da problemi di muffa.
La sua composizione è simile ai pannelli standard, ma lo spessore molto sottile (3/4 cm): ciò permette di minimizzare l’ingombro del sistema, a vantaggio degli spazi abitativi. Caratterizzato da elevate prestazioni isolanti, traspirabilità e capacità di regolazione igroscopica, il pannello consente di innalzare la temperatura superficiale interna della parete, senza creare ostacoli al passaggio del vapore, eliminando così la causa stessa della proliferazione di alghe o muffe. La posa risulta semplice e veloce, facilitando le operazioni in cantiere.
Multipor Compact fa parte di un sistema completo composto dalla speciale malta leggera Multipor per l’incollaggio e la rasatura, mentre il rivestimento può essere eseguito con la finitura a base calce Multipor o base argilla, abbinate a pitture altamente traspiranti ai silicati.
Un edificio alto 1,6 km. Pazzesco? No, è The Mile
Il committente ancora non è noto, ma se il progetto dovesse concretizzarsi, la torre panoramica disegnata dallo studio Carlo Ratti Associati potrebbe diventare l’edificio più alto del mondo. Doppiando in altezza Burj Khalifa, con i suoi 1.609 metri e superare The Bride. Un parco verticale, che l’architetto professore all’Mit descrive come una versione del Central Park di New York posizionata in altezza e arrotolata su se stessa. The Mile non è stato pensato per essere abitato, ma come attrazione turistica, del genere Torre Eiffel o London Eye: infatti, sulla carta è coperto da vegetazione, popolato da animali e sul tetto ha una piattaforma di osservazione a cui si accede trasportati lentamente da futuristiche capsule che si muovono a spirale intorno all’albero strutturale, piuttosto che da un ascensore interno.
L’idea è quella di costruire un parco sulla sommità e di avere dalla base all’apice un ecosistema per ospitare centinaia di specie. Il modello di business è quello del Burj Khalifa, con l’ingresso a pagamento al belvedere del 124esimo piano. Certo, anche per The Mile non mancherebbero visitatori temerari e desiderosi di ammirare da un’altezza sulla traiettoria degli aeroplani, la vista di un luogo non ancora definito, sebbene circoli la voce cha siano parecchie le città in lizza per ospitare il super grattacielo. La struttura, realizzata con materiali leggeri, si basa su una sorta di grande pilastro largo 20 metri, mantenuto in posizione da una rete di funi tesate, come l’albero di una barca a vela. In cima una copertura dalla forma circolare, un disco che potrebbe diventare una piattaforma di osservazione, ma non l’unica. Sviluppato dallo studio Cra, dalla società tedesca di ingegneria strutturale Schlaich Bergermann Partner e dallo studio digitale britannico Atmos, sul concetto per cui la forma architettonica e l’equilibrio spaziale si fondono per diventare una cosa unica: un modo per ottimizzare i materiali spiegano i progettisti, e per rendere comprensibili ai visitatori forme strutturali e i carichi.
Finestre da tetto Fakro per le Terme di Monticelli
Grazie all’impiego delle finestre da tetto Fakro, la luce zenitale aggiunge un tocco in più agli spazi del nuovo tunnel del Benessere realizzato presso le Terme di Monticelli, una delle cinque frazioni che compongono il Comune di Montechiarugolo, in provincia di Parma.
Fondate nel 1927, le terme sorgono su un giacimento di acque salsobromoiodiche, particolarmente efficaci per la loro azione antiinfiammatoria e stimolante del sistema immunitario. Nel parco secolare di 25 ettari sono presenti piscine termali, idromassaggi, docce emozionali, sauna, tepidarium, giardino estivo e giardino d’inverno con idromassaggio riscaldato, grotta di sale con acqua termale, bagno turco con cromoterapia.
Recentemente il complesso è stato ampliato ed è stato inoltre costruito un percorso coperto con mosaici ispirati a Matisse. il Tunnel del Benessere, un corridoio ipogeo lungo circa 70 metri che collega fra loro le piscine termali e numerose altre attività. La presenza di ampie finestre in copertura permette l’ingresso della luce naturale, creando un effetto suggestivo: il tunnel è infatti solo parzialmente interrato, perciò spostandosi al suo interno, gli ambienti e le visuali verso l’esterno si alternano, creando una sensazione di percorrenza dinamica.
La scelta dei serramenti Fakro è stata effettuata direttamente dai progettisti. “Abbiamo confrontato diversi prodotti presenti sul mercato, dal punto di vista tecnico ed estetico e considerando anche gli aspetti legati alla manutenzione, decidendo infine di utilizzare le finestre Fakro – spiega Italo Borrini, responsabile del progetto -. Una volta realizzate le aperture e l’impermeabilizzazione sulla copertura del tunnel, abbiamo proseguito con la posa in opera delle finestre che si sono rivelate all’altezza delle aspettative.”
I sedici serramenti da copertura installati nel Tunnel del Benessere sono modelli tra loro differenti:
– DXC-CP2, non apribile, con due guarnizioni di tenuta
– DMC-CP2 e DEC-CP2, rispettivamente ad apertura manuale ed elettrica, con tre guarnizioni di tenuta. Sono finestre per tetti piatti (pendenza massima 15°) con telai multicamera in pvc, dotate di serie di un doppio vetrocamera (4H – 14 con gas argon – 33.2T) con vetro esterno temperato e interno laminato (per la sicurezza), in classe anti-effrazione P2A. Le dimensioni variano da 60 x 60 cm fino a 120 x 220 cm. La cupola soprastante è realizzata in policarbonato, materiale resistente ad urti e agli agenti atmosferici (pioggia, grandine), ed è rivestita con speciali pellicole esterne e interne per la protezione dalle radiazioni UV. La trasmittanza termica complessiva del serramento (Uw) è pari a 1,2 W/m2K (secondo norma EN 12567-2) ed è disponibile anche la versione per case passive con triplo vetrocamera.
– DXF-DU6, non apribile, con due guarnizioni di tenuta. Innovativa evoluzione del prodotto tradizionale con cupola: presenta caratteristiche simili a quelle degli altri modelli descritti ma è dotato di un doppio vetrocamera ad alta efficienza energetica, con Uw=0,88 W/m2K (secondo norma EN 12567-2) realizzata mediante una moderna tecnologia di incollaggio dei vetri che garantisce al contempo un’estetica esclusiva.
ROCKWOOL ad alta quota con Biosphera 2.0, la casa del futuro
Dopo aver messo a punto il prototipo (https://youtradeweb.com/2015/11/19602/) come promesso Biosphera 2.0, la casa del futuro a energia zero, è stata installata ai piedi del Monte Bianco. Si tratta della prima tappa di un road show internazionale della durata di 12 mesi che porterà il modulo abitativo itinerante ad Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano. Dodici mesi, sei località, più di venti abitanti, un progetto complesso di monitoraggio ambientale e fisiologico: obiettivo è realizzare e testare l’autonomia energetica e il benessere di chi vive in un modulo abitativo all’avanguardia. E con l’inaugurazione nel piazzale della funivia Val Veny di Courmayeur, prende il via la fase operativa del progetto promosso dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e l’Università della Valle d’Aosta – Université de la Vallée d’Aoste, da ZEPHIR – Passivhaus Italia, Minergie e PEFC per la gestione sostenibile delle foreste, e da Aktivhaus e Vallée d’Aoste Structure. Tra le aziende che hanno collaborato come partner tecnici c’è ROCKWOOL che con i suoi prodotti ha contribuito all’isolamento delle pareti e della copertura del modulo. Per far sì che temperatura, custica e comfort interno rimanessero invariati anche in presenza delle massime escursioni termiche o di elevato inquinamento acustico, sono stati utilizzati il sistema di isolamento a cappotto REDArt e la nuova soluzione per l’isolamento e il rivestimento di facciate ventilate REDAir in modo da ottenere un particolare effetto estetico. Per la copertura invece, è stato posato il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a doppia densità Durock Energy.
Le soluzioni nei dettagli
Sul lato esterno della parete Tipo 1, con struttura in X-LAM di 100 millimetri, c’è la soluzione REDAir con il pannello a media densità ROCKWOOL Fixrock VS 033 di spessore 160millimetri, abbinato al pannello di finitura ROCKPANEL Metallics di spessore 8millimetri sulla sottostruttura in legno. Sul lato interno invece, è stata montata una controparete in FERMACELL, con il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL Acoustic 225 Plus e spessore totale 100millimetri (30 + 70).
Sulla parete Tipo 2, con struttura in X-LAM di 100millimetri, c’è sempre la soluzione REDAir ma lo spessore ROCKWOOL Fixrock VS 033 è di 240millimetri. Anche sul lato interno la soluzione è la medesima della parete Tipo 1.
Mentre per la parete Tipo 3, con struttura in X-LAM di 100 mm, la scelta è caduta sul sistema di isolamento a cappotto REDArt sul lato esterno (costituito dal pannello ROCKWOOL Frontrock Max Plus di spessore 160240millimetri con la finitura REDArt Silicone. Sul lato interno la soluzione è la stessa delle precedenti.
Infine, la copertura in lamiera non ventilata realizzata con il pannello isolante ROCKWOOL Durock Energy di spessore 200240millimetri all’estradosso. All’intradosso invece, è stato montato un controsoffitto in FERMACELL in aderenza con il pannello rigido in lana di roccia non rivestito a media densità ROCKWOOL 225 Plus di spessore 80240millimetri.
Da Trento un robot per la Fondazione Prada, che rivoluziona l’edilizia
È possibile automatizzare il movimento di apertura e chiusura di facciate edilizie di grandi dimensioni? Sì, grazie a WIN, macchina idraulica-meccatronica realizzata da RK (Research Key) Studio. L’azienda, che opera nel Polo Meccatronica di Trentino Sviluppo, è specializzata nella progettazione meccanica e meccatronica di macchine e impianti industriali. In questo caso si tratta di un prodotto montato su un grande infisso, disegnato e realizzato da Zanetti, azienda produttrice di elementi vetrati e facciate continue, che verrà utilizzato per la nuova facciata del Museo della Fondazione Prada di Milano, progettata da Rem Khoolhaas. Una sorta di finestra grande come un soggiorno, dal peso simile a quello di un camion, movimentata da motori che a confronto sembrano giocattoli, il tutto a 60 metri da terra.
Questa facciata di nuovissima concezione permetterà di sfruttare la naturale ventilazione dell’edificio per la climatizzazione e, in caso di incendio, verrà utilizzata per l’evacuazione dei fumi. Zanetti è il responsabile di tutte le facciate vetrate del nuovo museo di Prada ed ha, da sempre, creduto nella sinergia tra le diverse competenze. E ben venga se i risultati sono questi: due aziende trentine all’avanguardia, una per le facciate continue l’altra per la meccatronica: da questi presupposti non poteva che nascere un prodotto unico “la facciata dinamica meccatronica”.
I motori meccatronici cruciali per la realizzazione del progetto sono tecnologicamente avanzatissimi: i montanti motorizzati, per operare sulla parete, hanno a disposizione tra le loro parti portanti, una larghezza di soli 70 millimetri, eppure il sistema funziona con precisione assoluta. E’ stato realizzato un radiocomando dedicato, l’RK WIN, che controlla otto movimenti totali di altrettanti parti della facciata. La tecnologia costruttiva della facciata dinamica meccatronica è un’altra innovazione tecnologica avanzatissima. L’insieme delle soluzioni inedite racchiuse in questo progetto ha attirato l’attenzione dell’Ordine degli Ingegneri che ha organizzato per il 5 marzo prossimo, dalle 8:30 alle 12:30, una visita tecnica in loco.
Novità in casa Röfix: Benno Pamer ci racconta quali
Per Röfix il 2016 si apre con numerose novità: ecco le ultime news dell’azienda di Parcines raccolte dalla viva voce del responsabile comunicazione, Benno Pamer, che illustra anche gli obiettivi strategici per il futuro.
«Tra le novità più importanti – spiega Pamer – da segnalare sicuramente il nuovo Röfix RenEtics, un sistema innovativo per il rifacimento, anche a spessore, dei vecchi sistemi a cappotto. Anche il nostro settore pitture si è notevolmente arricchito di nuovi prodotti per interni con la nuova linea di prodotti Inside. Non per ultima vorrei segnalare la collaborazione tecnica tra la nostra azienda e la azienda FibreNet, leader nei sistemi di consolidamento strutturale, per il lancio sul mercato di un nuovo sistema completo per il consolidamento strutturale con il nome di Sistema Second Life».
«I nostri sistemi sono innovativi, ma anche molto tecnici, e quindi diventa per noi fondamentale la formazione verso i nostri clienti e il continuo confronto per consigliare le migliori soluzioni da adottare – spiega il responsabile comunicazione Röfix -. Oltre a un sito internet completo abbiamo notevolmente allargato la quantità dei nostri manuali tecnici in cui sono riportate tutte le descrizioni dettagliate dei nostri sistemi, i campi di applicazione e tutte le fasi di applicazione. Proprio durante Klimahouse 2016 abbiamo presentato il Manuale dei Sistemi di isolamento termico, che si pone come obiettivo quello di fare chiarezza sulle corrette metodologie di applicazione dei sistemi a cappotto, spiegando l’importanza di alcune particolarità tecniche spesso tralasciate in cantiere perché ritenute ininfluenti ma invece fondamentali per sfruttare tutte le potenzialità del sistema scelto. Già da diversi anni, inoltre la nostra azienda utilizza molti dei “nuovi” sistemi interattivi per comunicare con i propri clienti e spesso proprio questi canali (per esempio facebook) sono quelli che come tempi di risposta risultano i più soddisfacenti. Inoltre abbiamo arricchito la nostra gamma di video di applicazione dei nostri prodotti sistemi che sono sempre disponibili e consultabili sul nostro canale in YouTube».
«Il settore dell’edilizia negli ultimi anni ha passato un periodo non certo facile che indubbiamente ci ha visto coinvolti soprattutto per quel che riguarda il mercato del nuovo. Alcuni delle nostre divisioni hanno subito maggiormente questa situazione, ma altre hanno avuto una importante crescita soprattutto in segmenti di mercato molto tecnici (risanamento, restauro, ripristino del calcestruzzo). Per i prossimi anni sicuramente continueremo sulla strada intrapresa proponendo sul mercato soluzioni innovative per far fronte alle richieste dei nostri clienti. Un altro canale dove abbiamo investito molto è il mercato delle pitture».
Prossimamente Röfix sarà presente alla Fiera Klimahouse Toscana dove verranno presentate tutte le novità dell’azienda. Inoltre anche quest’anno, nei mesi di marzo e aprile, l’azienda sarà in tour in tutta Italia con degli eventi presso alcuni clienti rivenditori per la presentazione e dimostrazione di alcuni sistemi.
Pilkington amplia la gamma di lastre in vetro temperato Profilit
Pilkington Profilit presenta la sua ultima novità: il sistema “One in 2”, una soluzione che permette di raggiungere una trasmittanza termica di 1,3 W/m2K in 83 mm di spessore. Grazie all’installazione in più di un vetro intermedio di 6 mm rispetto all’iniziale posa doppia con coating tipo“Plus 1,7”, è possibile ottenere una struttura con doppio rivestimento basso emissivo (in faccia #3 e #5), che consente di ridurre le dispersioni di calore per convezione e irraggiamento.
La soluzione Pilkington Profilit “One in 2” , consente di raggiungere elevate performance, che comportano un grande risparmio in termini di consumi energetici e garantiscono edifici in linea con gli obblighi normativi previsti per gli edifici in Italia fra quattro anni. Il sistema è fornito con profili in PVC adatti per questo tipo di configurazione e con clip traslucide per ancorare e stabilizzare i pannelli intermedi. È disponibile anche con profili a taglio termico.
In casi di condizioni particolarmente critiche, o peprestazioni ancora maggiori in termini di risparmio energetici, Pilkington Profilit ha previsto altre due tipi di configurazione: Pilkington Profilit 2 plus One, con rivestimento basso emissivo “Plus 1,7” in facce #3 e #5, che raggiunge un valore Ug di 1,1 W/m²K, e Pilkington Profilit 2 plus One, con rivestimento basso emissivo “Plus 1,7” in faccia #5 e riempimento TIM (Translucent Insulating Material) nella cavità esterna, per un isolamento con valore Ug di 0,8 W/m²K.
L’azienda è in grado di offrire nuove opportunità ai progettisti con nuove versioni per posa in pareti triple e una nuova serie di vetri colorati, come Pilkington Profilit T Color Design e T Color Decor. Questo tipo di vetro temperato è ricoperto da uno strato di ceramica colorata che può coprire totalmente o parzialmente i pannelli Pilkington Profilit per la creazione di logo, decorazioni o slogan pubblicitari.
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Tende da sole: nasce Qubica, ad alto grado di personalizzazione
Disegnata da Robby Cantarutti per KE Protezioni Solari, la tenda da sole Qubica si contraddistingue per le linee essenziali, adatta ad ogni contesto, la massima personalizzazione e versatilità di utilizzo. Il cliente può scegliere se optare per lo sviluppo verticale oppure orizzontale, e decidere la combinazione colori, che contraddistingue gli elementi della tenda e del cassonetto, vero e proprio elemento di arredo outdoor, e la tipologia di tessuto. Gli elementi di fissaggio sono nascosti per una maggiore eleganza.
Disponibile nelle tre versioni Flat, Plumb e Light, e in quattro colori – combinabili fino a raggiungere 16 diverse configurazioni -, la tenda Qubica è inoltre caratterizzata da oltre 500 tipologie diverse di tessuto, tutte confezionate senza cuciture, con un metodo innovativo di incollaggio, che migliora la resa estetica e rende più stabile il telo. Anche in fase di avvolgimento, un sistema brevettato permette che il telo venga arrotolato evitando la formazione di pieghe e grinze.
Grazie a sensori climatici di ultima generazione, Qubica è automatizzabile in maniera del tutto personalizzata: è infatti possibile definire tempo e modalità di apertura e chiusura della tenda. Basta scaricare sul proprio smartphone e tablet l’apposita App per poterne controllare il funzionamento, anche da remoto.
Il braccio a cinghia Balteus garantisce oltre 30.000 movimenti perfettamente fluidi e, con la versione Balteus Led, è anche possibile illuminare la zona coperta dalla tenda con luci a led modulabili da radiocomando.
- Versione Flat: a sviluppo orizzontale, ha la possibilità di avere una modalità bicolore nei vari elementi della tenda
- Versione Plumb: a sviluppo verticale, gli ingombri contenuti e ampia scelta dei colori dei tessuti
- Versione Light: può essere installata a parete o a soffitto, garantendo massima escursione di inclinazione