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Salone del Mobile 2016: il cemento srotolabile come carta da parati

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cement-rollUn cemento che si srotola ed è pronto da applicare come una carta da parati. Ecco Cement Roll, il rotolo di eco-cemento di Cement Design che coniuga la matericità e la solidità del cemento con la flessibilità del latex.

Facile e veloce, consente di rivestire elementi verticali e non solo. Presentato in occasione del Salone Internazionale del Mobile 2016, Cement Roll rappresenta la nuova generazione di cemento continuo che sfrutta il potenziale flessionale del materiale Cement Design per produrre un prodotto finito che deve essere solo installato in opera.

Una superficie cementizia continua in grado di soddisfare ogni gusto. Disponibile in varie misure, colori e finiture, il nuovo prodotto è indicato per ridurre i costi ed i tempi di posa, attraverso un sistema d’applicazione veloce che consente di realizzare finiture cementizie anche quando i tempi di cantiere non lo consentirebbero.

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Cement Roll permette di realizzare superfici durevoli e resistenti all’usura, a basso impatto ambientale, con una valenza estetica unica e una grande versatilità progettuale, anche per pavimenti con caratteristiche di alto transito. Applicabile a parete o a pavimento, su qualsiasi superficie interna o esterna, nuova o esistente, su mobili e superfici anche a contatto permanente con l’acqua.

BigMat si allarga con 19 punti vendita e Gianni Guidoccio diventa nuovo coordinatore di BigMat Italia

Gianni Guidoccio, coordinatore di BigMat Italia
Gianni Guidoccio, coordinatore di BigMat Italia

Sei fondatori del Cre, Centro Ricerca Edile, più Carini Edilizia di Arco (Trento) e Pressedil di Valperga (Torino), entrano nell’orbita del Gruppo BigMat Italia, per un totale di 19 punti vendita. Con questa operazione BigMat sale a quota 190 rivendite e fa lievitare il fatturato previsionale di 430 milioni. Altra novità è la nomina di Gianni Guidoccio come coordinatore di BigMat Italia, che così fa ingresso in una regione, il Trentino, dove non era presente. «Oltre a rafforzarci territorialmente, rappresenta un fiore all’occhiello e significa che il lavoro svolto da BigMat ha consolidato la nostra immagine di Gruppo attrattivo perché solido e dinamico, capace di dare risposte concrete e innovative alle esigenze dei propri Soci», è il commento di Rocco Alfano, presidente di BigMat Italia.

I Punti Vendita del Trentino porteranno in BigMat anche il loro know how, soprattutto in termini di prodotti innovativi, frutto dei legami con il mondo austriaco e tedesco e di un modo di costruire tipico del Trentino Alto Adige che è capofila in Italia nell’attenzione al risparmio energetico. «Con una scelta ponderata e importante per il futuro delle nostre aziende, siamo entrati a far parte del Gruppo BigMat», aggiunge Nicoletta Torresani, presidente di Cre e titolare di Edilnova Cles. «Iniziamo quindi a ragionare con un respiro nazionale e internazionale, dal punto di vista commerciale e delle opportunità di servizio. Abbiamo deciso di non abbandonare la sigla del nostro Consorzio che con tenacia abbiamo fatto crescere in questi anni, per evolversi oggi nel Centro Ricerca Edile, anche perché noi tutti continueremo a lavorare nel nostro territorio, con i nostri clienti di sempre, con le nostre consuetudini. I rapporti che negli ultimi anni abbiamo saputo intrecciare con il mondo della progettazione, con gli ordini professionali e con le centinaia di professionisti che sono sempre stati presenti ai nostri convegni, sono un patrimonio del Cre che vogliamo non solo conservare e proteggere, ma anche continuare ad alimentare. Il nostro Cre, quindi, continua a esistere come testimonianza reale e culturale per il nostro territorio e diventa quindi un organismo di formazione e di informazione tecnica, un centro studi per la realtà della nostra zona, un luogo di aggregazione e di promozione della competenza che hanno caratterizzato fino a oggi la nostra attività congressuale. Con questo intento crediamo di ben salvaguardare la nostra identità e anche di continuare a favorire lo sviluppo di un rapporto proficuo con i nostri clienti».

Per quanto riguarda il mandato di Guidoccio, «l’intento è quello di proseguire sulla strada già intrapresa da BigMat Italia, che è quella, pur in un quadro internazionale, di una copertura nazionale a vocazione territoriale sempre più forte e con una sensibile crescita qualitativa», dichiara il nuovo coordinatore del Gruppo.

Ecco chi sono le nuove realtà che dal primo marzo sono entrate a far parte di BigMat Italia: Pressedil di Valperga (Torino), Carini Edilizia di Arco (Trento), Edil Silver di Zanetti Silver di Lodrone (Trento), Edilagraria di Fondo (Trento), Edilnova Cles di Cles (Trento), Enderle di Trento, Moser Guido Edilizia di Pergine Valsugana (Trento), Repro di Fonzaso (Belluno), Tuttedil di Ton (Trento).

Gianni Guidoccio, coordinatore di BigMat Italia
Gianni Guidoccio, coordinatore di BigMat Italia

Barriera contro il gas radon e l’umidità con Delta-Radonsperre

gas-radon

gas-radonUna barriera contro il gas radon. Dalla ricerca Dörken nasce Delta-Radonsperre, la nuova soluzione per proteggere le abitazioni dalla minaccia del gas nocivo: inerte, inodore, incolore e radioattivo, penetra nelle case dal suolo sottostante, esponendo così gli abitanti a una silenziosa contaminazione a lungo termine.

Molto diffuso in Italia, il radon è una sostanza che nasce per decadimento dell’uranio e del radio. Si disperde velocemente all’aperto, ma può insinuarsi nelle case attraverso fenditure e crepe. Pericoloso e dannoso, alcuni studi imputano all’esposizione prolungata al radon la responsabilità di circa il 10% dei casi di cancro ai polmoni. Tra gli anni ’80 e ’90 in Italia è stata realizzata dall’Istituto Superiore della Sanità un’indagine nazionale sull’esposizione al radon nelle abitazioni: il valore della concentrazione media è risultato pari a 70 Bq/m3, più elevato rispetto alla media europea (59 Bq/m3). Nelle varie regioni esiste poi una situazione molto diversificata, con concentrazioni medie che vanno da poche decine di Bq/m3 fino a oltre 100 Bq/m3 e singole abitazioni che arrivano fino a migliaia di Bq/m3.

Attraverso la posa diretta sulla soletta di fondazione di Delta-Radonsperre è possibile formare una barriera sicura contro la minaccia del gas radon. Inoltre questo prodotto permette di proteggere la struttura anche dall’umidità ascendente e dall’acqua d’infiltrazione proveniente dal terreno, grazie alla corretta gestione della ventilazione del controllo del vapore. Oltre a questi vantaggi, il prodotto facilita la fase di getto del calcestruzzo, ponendosi come idoneo strato impermeabile di separazione e, grazie alla sua composizione fisica, se posto sotto l’isolamento termico, può fungere da valido strato di protezione al vapore.

Composta da uno strato in poliolefina, estremamente resistente e durevole, accoppiato a un sistema di drenaggio perimetrale, Delta-Radonsperre crea una corsia preferenziale per l’evacuazione del radon verso l’esterno e allo stesso tempo riesce ad annullare le conseguenze dell’umidità.

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Semplice e veloce da posare, è disponibile nel formato in rotolo da 1,5 metri. Caratterizzato da una superficie esterna ruvida e quadrettata, presente su entrambi i lati, che rende il prodotto antiscivolo, migliorandone l’aderenza a tutti i tipi di superficie e l’adesione con la malta. Flessibile e pieghevole, si adatta facilmente ad angoli e spigoli e non si fessura nemmeno nelle difficili condizioni determinate da basse temperature. Compatibile con i prodotti bituminosi, con i suoi 0,4 mm di spessore il prodotto garantisce notevole robustezza sia alle sollecitazioni di trazioni longitudinali e trasversali – 150 N/ 5 cm (DIN 16726) sia all’allungamento alla rottura – > 100% (DIN 16726).

Delta-Radonsperre non si degrada, resiste all’azione nociva dei raggi UV e si può vantare della certificazione di prova anti-radon SP RADON.

 

Compravendite immobiliari nel 2015 in rialzo del 6,5%

Come sottolineato più volte, sono tornate a crescere le compravendite immobiliari. Lo conferma l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che utilizza i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate. Secondo questi dati, a livello nazionale le compravendite residenziali nel 2015 sono state 444.636 con un aumento del 6,5% rispetto al 2014. Tutte le principali città della Penisola hanno mostrato volumi in aumento, in particolare Bari, Milano e Palermo. Il capoluogo pugliese vede un incremento del 17,6% su base annua, seguito dal +13,4% della città meneghina e dal 13% del capoluogo siciliano. Con quasi 27.400 compravendite, la Capitale è la città che fa segnare il maggior numero di transazioni e, allo stesso tempo, l’andamento più stabile con un rialzo dello 0,8%.vendesi 11

Consiglio Nazionale degli Ingegneri: l’obiettivo è il lavoro

Antonio Zambrano, presidente Cni

Ridefinizione dei percorsi formativi destinati alle figure tecniche e nuove norme in materia di lavoro. Ecco due temi dall’impatto molto rilevante nel modo delle professioni. Una grande opportunità che presenta qualche ombra. Di questo si è discusso all’Assemblea del Consiglio Nazionale degli Ingegneri intitolata Obiettivo Lavoro. Al Governo gli ingegneri italiani chiedono una serie di interventi per aiutare i professionisti a fronteggiare gli effetti della crisi: dalla richiesta di agevolazioni fiscali, a nuove forme di welfare, al ripristino di tariffe di riferimento. Fondamentale anche il tema della formazione: «Una delle ragioni per cui gli ingegneri italiani sono così richiesti nel mondo è che possiedono una formazione universitaria di base forte. Quella può garantirla al meglio soltanto un percorso quinquennale. Su questo punto abbiamo avviato un confronto costruttivo col Ministro dell’Istruzione», ha affermato Antonio Zambrano, presidente del Cni. Che ha anche sottolineato il ruolo sempre più centrale del lavoro autonomo.

Antonio Zambrano, presidente Cni
Antonio Zambrano, presidente Cni

A questo proposito Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato e relatore del Jobs Act autonomi, ha dichiarato: «Sono attento al tema che voi sollevate, quello della proletarizzazione delle professioni. Ma la strada sbagliata sarebbe quella di avvicinare i professionisti al mondo della subordinazione. Compito del Governo deve essere liberare la funzione professionale dalla pressione fiscale e regolatoria. Ma potenziamento dell’autonomia, dell’indipendenza, dell’orgoglio della professione liberare restano fondamentali per un tipo di attività che resta profondamente diversa rispetto al lavoro subordinato». Secondo una ricerca effettuata dal Centro Studi del Cni tra

Maurizio Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro del Senato
Maurizio Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro del Senato

gli iscritti all’Ordine gli ingegneri lamentano ancora una volta l’abolizione delle tariffe che, a loro avviso, rappresentano uno degli elementi che più ha pesato nel crollo dei fatturati e nella crisi di attività.

Tekla Glass, la scala a chiocciola quadrata di Rintal

scala-a-chiocciola-TEKLA

scala-a-chiocciola-TEKLALe scale sono diventate un elemento protagonista nelle case di oggi. Per questo Rintal propone soluzioni di design che trasformano la scala in un vero e proprio componente d’arredo. Tra queste Tekla Glass, scala a chiocciola quadrata in acciaio e vetro.

Adatta anche a situazioni particolari come un foro quadro o in spazi ristretti, Tekla Glass ha un palo centrale in acciaio inox o in metallo cromato, mentre i gradini sono in vetro strutturale disponibile nelle due finiture chiaro o extrachiaro. Progettata per occupare perfettamente fori quadri o spazi angolari, la nuova scala di Rintal è ideale se posizionata fra due muri con forme squadrate.

Le dimensioni possono essere anche ridotte: il diametro può infatti variare da un minimo di 120 cm, ideale per piccoli spazi, fino a un massimo di 180 cm. Disponibile anche con Led segnapasso.

Sempre più spesso si ha la necessità di ampliare la volumetria dell’abitazione per ricavare soppalchi o per ottenere una stanza in più. Rintal offre scale di qualità, sia per la cura del dettaglio che per i materiali impiegati. Ad aumentarne la versatilità c’è poi la possibilità di regolare l’alzata anche in fase di posa, in modo da adattarla alle caratteristiche del vano.

Nasce ristrutturaconmade.it, nuovo portale per la ristrutturazione di Gruppo Made

ristrutturaconmade

ristrutturaconmadeLa ristrutturazione è più semplice con ristrutturaconmade.it, nuovo portale del Gruppo Made dedicato al cliente privato. Oltre a permettere la ricerca del punto vendita più vicino, il sito permetterà di approfondire dal punto di vista tecnico le più diverse tematiche relative alla ristrutturazione – isolamento termico e acustico, impermeabilizzazioni, finiture, elementi strutturali, outdoor, eccetera, con consigli anche sulla progettazione e la posa.

“Quello del privato può sembrare un mercato poco concreto, ma ha delle regole e una grandissima potenzialità. Oggi dobbiamo ancora colmare il gap nei rapporti con questo tipo di cliente, ma abbiamo tre importanti carte da giocare: concretezza, esperienza e competenza, tutti valori che certamente non si possono trovare ovunque e che ci devono qualificare come gli specialisti della ristrutturazione”, ha dichiarato il direttore marketing del Gruppo, Claudio Troni.

Presentato agli imprenditori della distribuzione soci e aderenti durante il Made Convention Tour 2016 a Milano, Roma e Bari, il nuovo progetto del Gruppo Made vuole avvicinare domanda e offerta, nel segno della competenza e della concretezza. Sempre più influente e decisivo nelle scelte, il cliente privato per la rivendita edile è diventato una vera e propria risorsa. Per la distribuzione edile si tratta quindi di individuare e raggiungere un nuovo posizionamento, sempre meno legato al concetto di “magazzino” e sempre più orientato alla consulenza, alla soluzione dei problemi, all’innovazione di prodotto e di sistema.

“Abbiamo un vantaggio rispetto alle grandi aziende – ha affermato il direttore generale di Gruppo Made, Alessandro Pagliarani –. Siamo più piccoli ma anche più flessibili e dobbiamo sfruttare questo vantaggio per cambiare più velocemente”. Con 134 ragioni sociali e 190 punti vendita in tutta Italia, Gruppo Made è uno tra i principali player nel mercato della distribuzione di materiali per l’edilizia.

MCE 2016: Sistemi RasoParete chiude gli impianti con Faint

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mce-2016-faint rasopareteA MCE 2016 di Milano, Sistemi RasoParete presenta Faint, la soluzione pensata per la copertura di impianti. Completamente filo muro, senza sporgenze e senza necessità di viti per il fissaggio, Faint è studiata per integrarsi nella parete.

Il profilo, dello spessore di 24/27 mm, è studiato appositamente per questo tipo di collocazioni, e permette di guadagnare all’interno della nicchia nella parete lo spazio necessario all’inserimento del pannello in modo complanare.

I pannelli, realizzati in stratifica d’alluminio, sono personalizzabili con asole o persiane che permettono la circolazione dell’aria, e sono adatti in applicazioni anche in ambienti esterni perché resistenti a temperature estreme di -30° e +60°.

L’accesso per la manutenzione o la sostituzione è semplice, sia che si tratti del contatore dell’acqua su un parapetto o un muro perimetrale, di una scatola di derivazione, di collettori o di qualunque altro piccolo problema d’ingombro. La chiusura, magnetica, permette l’apertura tramite semplice pressione o tramite l’utilizzo di un comune attrezzo, con conseguente sganciamento o slittamento dell’anta.

Faint di Sistemi RasoParete unisce estetica e funzionalità, con un occhio ai tempi di montaggio e alla facilità d’impiego.

Il soffitto digitale renderà gli edifici intelligenti ancora più smart

Tra i diversi sinonimi del vocabolo intelligente, brillante e luminoso sono quelli più appropriati per indicare la soluzione in fase di sviluppo di Cisco, che consentirà di gestire riscaldamento e climatizzazione. L’idea degli ingegneri del colosso americano dell’Information Technology è quella di impiegare  i driver dei sistemi Led come base per il controllo degli impianti Hvac. Basta pensare a una sala riunioni aziendale o un aula utilizzata solo in determinate fasce orarie: anche se qualcuno si ricorda di spegnere le luci dopo la riunione o la lezione, l’impianto continuerà a funzionare e a riscaldare o raffrescare l’ambiente come se ci fosse qualcuno.  Nel soffitto digitale ipotizzato da Cisco, i sensori incorporati nei dispositivi di illuminazione rilevano la presenza di una persona nella stanza e tracciano la temperatura e la luce nell’ambiente. Queste informazioni inviate al sistema di automazione dell’edificio consentono di mantenere  l’illuminazione, la temperatura e la circolazione dell’aria a dei livelli confortevoli, senza sacrificare l’efficienza. Infatti, il sistema è abbinato a un software di programmazione locale e spegnerà le luci, ridurrà il riscaldamento, il raffrescamento o la ventilazione quando la stanza è vuota, per riattivarli automaticamente  quando è necessario.

Integrazione dei controlli di sistema

L’obiettivo di Cisco è quello di integrare i sistemi di gestione degli edifici, le reti dell’internet delle cose, la memorizzazione delle informazioni e i dispositivi di sicurezza. Per riuscirci sta sviluppando una linea di switch di rete da installare nei soffitti vicino l’impianto d’illuminazione, in modo da recuperare velocemente tutte le impostazioni a ogni avvio del sistema. Non solo, poiché si tratta anche di programmazione software, Cisco per facilitare la comunicazione tra i vari dispositivi ha deciso di usare un linguaggio standard e aperto che consentirà a chiunque se ne intenda di creare delle app che operano nel soffitto digitale. Magari per gestire i dispositivi di stoccaggio di fonti di energia rinnovabili e consentire di controllare non solo il consumo energetico di un edificio, ma anche regolare e gestire i picchi di richiesta, i tempi e i costi di utilizzo.CiscoDubai2010_Lobby

L’identikit del rivenditore? Scoprilo su YouTrade

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Il nuovo YouTrade si apre all’insegna dell’allarme lanciato qualche tempo fa dall’Economist: a frenare il settore delle costruzioni sono gli impicci amministrativi. Secondo il settimanale britannico la difficoltà a costruire aumenta il gap tra il prezzo degli immobili e il costo relativo, le persone hanno così meno possibilità di acquistare casa e il mercato continua a languire. La soluzione? Riqualificare gli immobili anche aggiungendo dei piani in più. Come del resto suggeriva già tempo fa Le Corbusier. Le città sono da rifare, e non solo per soddisfare la richiesta abitativa. Come spieghiamo negli articoli a pag. 22 e 24 i problemi sono tanti: inefficienza energetica, problemi di umidità, rumore, strutture danneggiate. Altro nemico invisibile, ma mortale, la cattiva qualità dell’aria indoor, che in Europa causa circa 100mila decessi all’anno.

Da non perdere sull’ultimo numero di YouTrade, lo Speciale dedicato alle rivendite da uno a tre punti vendita: l’identikit di 38 attività che operano nella distribuzione di materiali per edilizia, con i dati aziendali, le caratteristiche di business e le strategie che stanno adottando per lavorare un mercato sempre più selettivo.

Tra i dossier speciali un interessante focus dedicato all’isolamento acustico, con le ultime novità in tema di tecnologia e prodotti, e al mondo dei decorativi e delle finiture nella “coloratissima” rubrica YouTrade Casa.

Inoltre sulla rivista troverete tutte le novità della mostra-convegno Expocomfort, la fiera biennale dell’impiantistica civile e industriale, a Milano dal 15 marzo 2016.

Buona lettura!

Betafence nella massima sicurezza con Hesco

Michele Volpi

Il gruppo belga Betafence, specialista nella sicurezza perimetrale, acquisisce Hesco, azienda attiva nella progettazione e nella produzione di sistemi di barriera a schieramento rapido. L’operazione fa parte della strategia di crescita dei sistemi di massima sicurezza, dopo la recente acquisizione di SecureUsa e l’accordo sui diritti di proprietà intellettuale con Gibraltar Us. Hesco è specializzata nella protezione perimetrale ad impiego rapido, rifugi sicuri corazzati e nell’abbigliamento di protezione balistica per i settori della difesa, dell’energia e della pubblica sicurezza. Tra i suoi clienti si contano l’Esercito degli Stati Uniti, le Forze Terrestri degli Emirati Arabi Uniti, le Nazioni Unite e il Ministero della Difesa britannico.

Hesco potenzierà la gamma di prodotti Betafence, rafforzandone il proprio approccio alle soluzioni integrate e amplierà la propria presenza globale, in particolare negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Da diversi anni, Hesco è un partner consolidato di Betafence e, a seguito di questa transazione, opererà come filiale autonoma di Betafence, guidata da Michael Hughes.

Integrando i suoi prodotti di sicurezza perimetrale con tecnologie leader nel settore e servizi di gestione dei progetti, Betafence offrirà soluzioni perimetrali complete “chiavi in mano” per infrastrutture critiche, per la protezione delle attrezzature e delle operazioni. Queste soluzioni sono progettate per soddisfare le esigenze dei clienti in tutto il mondo, tra cui Aramco, Statoil, Pepco, Shell, Nato, Nasa, Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nonché i servizi di controllo relativi alle frontiere tra Stati Uniti e Messico.

«Siamo lieti di acquisire un’azienda affermata come Hesco. L’accordo di oggi rafforza la strategia di una maggiore crescita internazionale da parte di Betafence, per fornire, a livello mondiale, soluzioni di protezione destinate alla tutela dei beni e alla protezione delle persone. Hesco può vantare un eccellente curriculum con clienti internazionali nei settori della difesa, del petrolio, del gas e dell’energia, in particolare negli Stati Uniti e nel Medio Oriente», è il commento di Michele Volpi, amministratore delegato in Italia del Gruppo Betafence. «Betafence e Hesco rappresentano realtà dinamiche in un mercato che si trova ad affrontare, a livello globale, le esigenze di soluzioni di sicurezza complete per risorse critiche in costante crescita. Vi sono significative opportunità per Betafence di soddisfare questa domanda e di rafforzare le nostre posizioni nel mercato globale della massima sicurezza, sia con risorse interne sia attraverso ulteriori acquisizioni».

Michele Volpi
Michele Volpi

Ecco le novità della Riforma degli appalti

Graziano Delrio

Il governo ha approvato il tanto atteso decreto legislativo che sancisce la riforma degli appalti. Molte le novità. In sintesi, la prima cosa che balza agli occhi è una accentuata semplificazione delle regole. Il testo dell’attuale codice più regolamento che regola gli appalti passa da 660 a 217 articoli. Inoltre, sono previsi ampi poteri all’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone (Anac). Sarà quest’ultima a definire le linee guida per indicare come applicare le norme ad amministrazioni pubbliche, imprese e professionisti. Non solo: la stessa Autorità potrà eliminare le stazioni appaltanti che non saranno certificate, in base a rating reputazionali. Tra i punti qualificanti c’è anche lo stop alle gare al massimo ribasso, «con la scelta coniuga prezzo e qualità», secondo il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio. Per la prima volta, ha spiegato l’esponente di governo, è «normato per legge tutto il tema delle concessioni» e il «rischio operativo è in carico al privato». Lo Stato, secondo le  nuove norme, non è più obbligato a riequilibrare gl investimenti. Il codice attuativo della riforma degli appalti segue  l’approvazione della delega da parte del Parlamento.

Graziano Delrio
Graziano Delrio

Bloomframe, l’edificio che può cambiare volto

BloomframeLe facciate dinamiche sono diventate una tendenza inarrestabile a guardare alcuni progetti architettonici. E i vantaggi sono molti perché i meccanismi integrati nell’involucro dell’edificio permettono la ventilazione l’illuminazione naturale, ma anche la protezione dal sole, oltre a effetti estetici di notevole impatto. Che cosa succede se invece, con la pressione su un interruttore, gli elementi della facciata cambiano posizione e si allargano per fornire ulteriore spazio? L’idea può non apparire nuovissima, perché alcuni studenti inglesi avevano provato realizzare dei prototipi di finestre che diventavano mini terrazzi. Ma lo studio di architetti olandese, l’Hofman Dujardin Architects di Amsterdam, che ha progettato il balcone mobile e ha chiesto di produrre un prototipo alla Kawneer, società del gruppo Alcoa, il terzo produttore mondiale di alluminio, in realtà ci sta provando dal 2008 quando presentò il progetto in rete suscitando grande interesse.

Bloomframe, presentato alla fiera dell’edilizia francese Batimat, ha sul lato superiore una sezione di vetro accoppiato con un pannello opaco che si piega per diventare il pavimento del balcone. I dettagli ingegneristici non sono ancora perfetti hanno ammesso i progettisti, ma Kawneer sta continuando a perfezionare il modello per garantire solidità e robustezza senza compromettere l’elegante estetica moderna. Ecco il video dimostrativo di come Bloomframe potrebbe modificare l’aspetto di un condominio con facciata in vetro e acciaio. Certo, i costi di acquisto, installazione e manutenzione non ne fanno un prodotto per qualsiasi edificio, ma solo per gli immobili di fascia alta, ma potrebbe diventare un soluzione molto interessante.

Le proposte Palazzetti per un barbecue di qualità

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Scegliere un barbecue significa coniugare il lato estetico all’aspetto funzionale e alla praticità di utilizzo. Un’impresa non sempre facile che Palazzetti risolve offrendo un’ampia gamma di barbecue per soddisfare esigenze di ogni tipo.

Ideale per cucinare all’aria aperta senza fare fumo, c’è il barbecue Palazzetti Joysteak, caratterizzato da una piastra di cottura dietetica con maniglie antiscotto e rivestimento antiaderente, studiata per favorire il deflusso dei grassi di cottura che non si bruciano ma vengono eliminati. La struttura portante è realizzata interamente in acciaio inossidabile, così come il bruciatore con regolazione fine e accensione piezoelettrica da 5,2 Kw. Completano il barbecue due piani laterali regolabili su due livelli, paletta antigraffio, scomparto porta-bombola e ruote in acciaio, di cui due frenanti, per un agevole spostamento. Il barbecue Palazzetti Joysteak ha dimensioni di 60 x 45 x 80 cm, per un peso di 20 kg.

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Adatto invece ai terrazzi, grazie al suo design compatto, è Palazzetti Bahama 2 con grill in acciaio inox con griglia di cottura da Ø53 e piano di lavoro in Marmotech levigato con finitura in granito grigio. Dotato di barra cromata portautensili, collante speciale per l’assemblaggio di serie e liquido protettivo per il piano. Dimensioni:118 x 91 x 101 cm; peso: 245 kg.

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Tra le proposte Palazzetti anche il barbecue Faro, focolare rinforzato da doppia parete interamente in materiale refrattario. Caratterizzato da sistema Fast-Fire Box, cassetto con circolazione d’aria, Faro ha una cappa in acciaio con verniciatura resistente alle alte temperature, piano lavoro in graniglia di marmo lavorato effetto spazzolato, e focolare con braciere laterale che consente un completo utilizzo dell’area grill e agevola le operazioni di cottura. Dotato di portalegna e griglia 76×40 cm manici bachelite. Dimensioni:169 x 88 x 237 cm; peso: 830 kg.

barbecue-Palazzetti

Se cucinare all’aperto è la vostra passione, Palazzetti propone anche sistemi modulari flessibili per cucine esterne. Come Saint Vincent, sistema ad incastro, caratterizzato da un’elevata leggerezza che permette di essere montato e smontato senza ricorrere all’aiuto di professionisti. I materiali scelti studiati per l’outdoor, acciaio inox per forno e lavello, cemento per la struttura portante, per un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e facilità di manutenzione.

Palazzetti_cucine

Svariati i moduli tra cui scegliere per creare e comporre la propria cucina esterna:
modulo grill, con focolare rinforzato in refrattario, cappa in acciaio inox, griglia bio inox 60×40 cm, kit antine in acciaio verniciato

modulo forno, con forno a legna in acciaio inox, camera di cottura in acciaio inox a volta, porta con vetro ceramico e termometro, una piastra in refrattario con pizze/pane e una griglia cromata

modulo piano lavoro dotato di kit antine in acciaio verniciato

modulo lavello, con lavello in acciaio inox dotato di rubinetto e kit antine in acciaio verniciato

modulo gas, con coperchio, due fuochi in acciaio inox e kit antine in acciaio verniciato

modulo tavolino o panca

modulo Quadrato, da usare come pouf o come modulo angolo

Ance e i fondi europei: arriva una valanga di soldi, non sprechiamola

Ogni sei anni l’Unione Europea stanzia, sotto forma di fondi, miliardi di euro destinati ai Paesi membri per finanziare infrastrutture, ricerca e tante altre cose. Peccato che molti di questi programmi in Italia non vengano sfruttati pienamente, con il risultato di perdere il diritto ai soldi che si sarebbero potuti usare per fare strade o ferrovie. Così l’ufficio studi dell’Ance, in occasione del nuovo programma 2014-2020, ha organizzato un convegno per sollecitare governo e regioni a mettere fine allo spreco di denaro. Infatti, nei prossimi cinque anni l’Italia avrà a disposizione 115 miliardi di euro, di questi 51,8 arriveranno sotto forma di fondi strutturali (destinati allo sviluppo dei singoli territori), con una parte, 15,8 miliardi, per il settore edilizio. Come sfruttare al meglio questi 11,8 miliardi che arriveranno da programmi regionali, e gli altri 3 provenienti da quelli nazionali per riattivare la domanda edilizia? Come evitare di disperdere una montagna di denaro tra i mille rivoli burocrazia? Il presidente dell’associazione dei costruttori chiede un cambio di paradigma: basta stanziare soldi o avviare gare senza progetti concreti. Insomma, prima gli obiettivi e poi l’erogazione dei fondi.

E, attenzione, è indispensabile evitare di finanziare opere poco utili o non corrispondenti alle reali esigenze del territorio. Certo, sembra un’ovvietà ma alla fin fine non lo è visto che siamo riusciti, come paese, a impiegare solo il solo il 60% delle risorse messe a disposizione. Questo accadeva a fine 2014. Per impedire che succeda di nuovo il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis invita la Pubblica Amministrazione a invertire in meccanismo e passare “dalla logica dei bandi a quella dei progetti”, ossia invece di attenderne passivamente l’emissione, stilare una lista di progetti davvero necessari, per poi coinvolgere tutti i potenziali attori della progettazione territoriale e urbana, e sostenerli con lo sblocco delle risorse. Secondo le stime dell’ufficio studi, i maggiori benefici li avranno le regioni meno sviluppate, che ricevono più fondi: più di due miliardi per Sicilia, Puglia e Campania il possibile impatto 1,1 quello per la Calabria e 404 milioni per la Basilicata. Ma sono attesi effetti positivi anche per Sardegna 346 milioni, Lazio 306 milioni, Piemonte 274 milioni e Lombardia 262. A patto di non commettere gli errori del passato.fondi-ue