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Un Piano Zero (chilometri) per le cave del Veneto

La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto
La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto

Chilometro zero verso il consumo zero di suolo in un approccio di economia circolare: è la strategia di chi estrae sabbia e materiali inerti dalle cave venete. Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto hanno per la prima volta deciso di proporre un piano per il territorio e per il settore. Lo hanno chiamato Piano Zero. In Veneto le grandi opere idrauliche e le infrastrutture stanno producendo diversi milioni di metri cubi di materiale di scavo, che devono essere gestite e collocate. La scelta della Regione di reperire materie prime inerti dalla realizzazione di opere pubbliche anziché dalle cave, per le tre associazioni, non è sostenibile se non viene attuata con estrema attenzione agli aspetti ambientali e all’equilibrio tra domanda e offerta.

La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto
La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto

Il Piano Zero prevede quindi di riconoscere e valorizzare, nella pianificazione delle opere, il ruolo degli imprenditori estrattivi che da cavatori possono diventare gestori delle materie prime, possedendo capacità, spazi, volumi e mezzi idonei. Inoltre, vuole privilegiare l’utilizzo dei materiali a chilometro zero, nello spirito del Green Public Procurement (Gpp) nelle opere pubbliche e private, garantire la copertura dei fabbisogni locali, nella pianificazione estrattiva per sabbie e ghiaie, anche in deroga alle disposizioni generali ancora vigenti e, infine, alleggerire i costi e la burocrazia che gravano sul mantenimento delle autorizzazioni di cava, anche quelle ferme per mancanza di lavoro.

«Le opere devono essere pensate e progettate in maniera consapevole e sostenibile. Nei bandi e nei capitolati va privilegiato l’impiego dei marmi e delle pietre locali della nostra tradizione; nelle opere pubbliche vanno minimizzati i trasporti e immagazzinati gli esuberi di materiale nelle cave», dice Raffaella Grassi, presidente di Albo Cavatori Veneto. È fondamentale che le cave esistenti e gli impianti di lavorazione possano sempre disporre del materiale necessario a garantire la copertura dei fabbisogni locali; in caso di necessità vanno concessi ampliamenti o approfondimenti anche in deroga ai limiti imposti dall’attuale Legge 44/82, in modo da sfruttare al massimo il giacimento con il minore consumo di suolo possibile. Va inoltre impedita la chiusura di cave storiche di materiali unici, come ad esempio la Trachite degli Euganei, la cui estrazione è previsto debba cessare entro i prossimi cinque anni».

Riqualificare con la luce: Telmotor spiega come al Master Pares di Roma

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telmotorAll’Università Sapienza di Roma si impara a riqualificare gli edifici anche grazie all’uso della luce. Il Master PARES in Progettazione Architettonica per il Recupero dell’Edilizia e degli Spazi pubblici, infatti, propone ai giovani architetti e futuri professionisti dell’illuminotecnica la testimonianza dell’azienda Telmotor, promotrice del Master.

“Abbiamo deciso di sostenere il Master PARES perché crediamo sia importante sensibilizzare e informare i futuri architetti sul tema dell’illuminazione artificiale e formarli sullo sviluppo di progetti integrati anche a livello illuminotecnico – afferma Bruno Sottocornola, membro del CDA di Telmotor Spa – Nel corso del Master incoraggeremo i progettisti a proporre interventi di recupero e azioni concrete per la salvaguardia del territorio, in questo caso del comune di Narni. Inoltre, in qualità di partner tecnico, ci impegneremo a supportare tecnicamente le proposte e i progetti dei corsisti”.

Tra le case history presentate agli studenti c’è anche per la realizzazione dell’installazione illuminotecnica temporanea del Palazzo del Podestà di Narni, firmata dalla divisione Light Consulting dell’azienda, con l’ausilio dei prodotti messi a disposizione da ILM Illuminazione. La soluzione illuminotecnica progettata mira a coniugare le recenti tecnologie e i sistemi di illuminazione con un ambiente storico risalente al Medioevo. Ne è venuto fuori un risultato che mixa in modo armonico presente e passato.

Il Master PARES si pone l’obiettivo di approfondire la progettazione architettonica del paesaggio storico urbano, promuovendo la valorizzazione e il recupero sostenibile dell’edilizia esistente. In particolare il corso affronterà le emergenze presenti nell’area di Narni, in provincia di Terni, proponendo interventi di recupero sugli edifici.

Le rubinetterie Stella brillano sulle colline del Bardolino

PalaiI migliori hotel del mondo hanno una stella in più è quella delle Rubinetterie Stella. La storica industria nata a fine 800’ a Cireggio sul lago d’Orta, negli anni è diventata icona del lusso grazie anche alla collaborazione con architetti e designer famosi come Norman Foster, Luca Sacchetti, Michele De Lucchi. E si trova anche in un luogo speciale come l’antico casale Prati Palai sulle colline di Bardolino, dove gli ospiti della tenuta possono godere di architettura e paesaggio, comfort e tradizione, lago e campagna, servizio e agricoltura del lago di Garda. La struttura immersa nella quiete di venti ettari di prati e boschi, ma a soli dieci minuti dʼauto dall’autostrada del Brennero e a trenta chilometri dal centro di Verona, è estremamente curata nei dettagli. Per questo nelle confortevoli sale da bagno c’è la Serie Roma di Rubinetterie Stella, che a sua volta garantisce affidabilità, stile ed eleganza senza tempo.

I rubinetti Roma nelle sale da bagno di Prato Palai
I rubinetti Roma nelle sale da bagno di Prato Palai

Edilizia sociale di pregio nell’ex fabbrica del vetro a Murano

Le Conterie, stabilimento in disuso dal 1993, torna a nuova vita nell’isola di Murano con un programma di riutilizzo dell’area e degli immobili. Si tratta di un complesso industriale per la produzione del vetro (conterie in dialetto veneziano significa perline) di circa due ettari insediato nel tessuto edilizio del territorio e un muro in mattoni lo delimita come un’isola al centro dell’isola. Staccato dal contesto e persa la destinazione d’uso originaria, è stato avviato il recupero dall’amministrazione comunale come nuovo quartiere residenziale con la progettazione, affidata allo studio Macola di Venezia, di un albergo, due complessi residenziali, luoghi dedicati al commercio per ospitare negozi e botteghe artigianali e nuovi percorsi pubblici.ExConterie_apertura

Nell’impianto sono previsti anche alloggi sociali e i primi 36 appartamenti appena completati sono costruiti all’interno della fabbrica in disuso di cui il piano prevede la parziale conservazione. L’intervento sull’edificio, che si sviluppa su tre livelli per circa 4 mila metri quadrati, è costato 5 milioni e 800 mila euro ed è un esempio di come il passato possa vivere nel presente perché riprende la tipologia del tessuto residenziale esistente: nei volumi disposti a pettine sono organizzati i gruppi di unità abitative alternando due alloggi duplex con tre alloggi simplex.ExConterie2

Non solo, alla rielaborazione conservativa della facciata nord lunga 120 metri con muri muri pieni e forati da cui scaturiscono  giardini e passaggi, si contrappone l’alternanza di pieni e vuoti nei volumi interni della facciata sud per sfruttare la penetrazione della luce e ottenere l’illuminazione e la ventilazione naturale nei bagni. Il secondo complesso  è ancora da costruire all’interno dell’involucro dell’edificio industriale preesistente completamente svuotato. Nei futuri due blocchi, ciascuno con otto appartamenti e uno spazio commerciale, è prevista la realizzazione di una piazza coperta che costituirà il centro del nuovo quartiere con una serie di nuovi attraversamenti, spazi pubblici e semipubblici destinati ad agganciare il quartiere al resto della maglia urbana.ExConterie_intern03

Sicis porta il talento italiano nel lusso a sei stelle di Ho Chi Minh

Il foyer al settimo piano del The Reverie Hotel e la composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino

Situato nella via principale di Ho Chi Minh, in Vietnam, il lussuoso The Reverie Hotel è unico nel suo genere grazie al particolare layout ad L, scelto per beneficiare pienamente dell’esposizione del sole. Lo stile eccentrico e sofisticato si riflette all’interno della location dove troviamo una perfetta combinazione tra lo stile italiano e l’influenza asiatica, presente soprattutto nei colori vivaci e dinamici, tipici del popolo vietnamita. In questo progetto Sicis, accanto ai più famosi designer italiani, contribuisce a esportare l’arte, la maestria e il talento del Bel Paese.

Il foyer al settimo piano del The Reverie Hotel e la composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino
Il foyer al settimo piano del The Reverie Hotel e la composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino

Dalla composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino, che anima il foyer al settimo piano, ai decori nelle suite adornate con le collezioni Pixall e Neoglass, il mosaico Sicis impreziosisce ogni dettaglio di questo albergo da sogno. Il percorso che porta all’area wellness, caratterizzato dal disegno Twiggy e Lace nella collezione Pixall, dona alla zona relax un aspetto elegante e raffinato. La struttura ospita inoltre una serie di ristoranti e bar esteticamente superbi, nei quali Sicis ha messo in opera, in mosaico, pattern unici incredibilmente suggestivi. Tra questi il Cafe Cardinal, con l’eccezionale vista sulla città, si distingue dagli altri locali per le maestose e imponenti colonne presenti in sala, impreziosite, anche in questo caso, con una composizione in mosaico creata ad hoc, in esclusiva per il Resort. Un perfetto connubio tra la cultura asiatica e quella occidentale.Sicis2

Sensori e impianti connessi: l’internet delle cose nelle case

Conviene investire nelle smart home se il consumatore medio sembra essere ancora piuttosto freddo nei confronti della domotica perciò restio ad acquistare  sistemi di automazione per il riscaldamento, la sicurezza e l’illuminazione di casa? Secondo la società di consulenza Accenture sì, e cita come esempio il mondo delle assicurazioni che sta allocando le maggiori risorse in questo settore con l’obiettivo di acquisire soluzioni per controllare la sicurezza delle case e nelle case. La strategia è quella di differenziarsi con servizi ad alto valore aggiunto e per questo punta anche a semplificare la relazione con i clienti attraverso l’Internet delle cose e le applicazioni per smartphone.

Invece di puntare sulla convenienza della polizza, l’intento è di stringere accordi con start up e produttori di dispositivi connessi per offrire al cliente i benefici tangibili della tecnologia.  Quali? Per esempio la riduzione del rischio di incidenti domestici e furti grazie all’installazione di specifici device. Oppure l’invio di suggerimenti  derivati dai dati registrati dai dispositivi connessi, che potrebbero rilevare  di qualche parametro fuori norma negli impianti o negli elettrodomestici. Insomma, il concetto è simile a quello della scatola nera, ma diffuso per casa, che darebbe alle assicurazioni e alla amministrazioni pubbliche la possibilità di valorizzare i dati raccolti su incendi, allagamenti e furti.

Negli Stati Uniti lo stanno già facendo: State Farm, la compagnia famosa per aver aperto a Chicago un caffè battezzato Next Door dove tenere corsi gratuiti su argomenti assicurativi, previdenziali e finanziari, ha lanciato una polizza che prevede l’implementazione di Canary, un sistema per il monitoraggio delle proprietà immobiliari da smartphone, l’allarme antincendio Nest Protect di Google, e Ring, un dispositivo inserito nel campanello che controlla le porte. E chi lo installa ha un rimborso in caso di effrazione.

Questa ondata tecnologie connesse sta profondamente cambiando le prospettive, le tecniche di valutazione e gestione dei rischi e di conseguenza i modelli di business delle compagnie assicurative  facendo emergere nuovi concorrenti. Certo, forse non tutti vorranno avere per casa dei droni che sfrecciano sul soffitto, e non è detto che gli orologi o le camicie con sensori  collegati al gestionale del broker diventeranno una moda, ma è sicuro che aumenteranno la trasparenza. Già accade con le automobili con impatti significativi sui premi. Ma attenzione, come per le macchine senza guidatore, in caso di ecosistemi intelligenti, la responsabilità si sposta sul produttore.smarthome_medium

Il futuro del cappotto? Di cellulosa e profumato

La schiuma con aggiunta di resine

Trovare un equilibrio tra efficienza energetica e la qualità dell’aria interna non è sempre facile: i benefici di alcuni materiali e tecnologie del settore delle costruzioni vanno messi in relazione con il loro impatto sulla salute umana. Per questo è stato avviato e finanziato dalla Unione Europea il progetto Brimee (Cost-effective and sustainable Bio-Renewable Indoor Materials with high potential for customisation and creative design in Energy Efficient buildings), con l’obiettivo di sviluppare materiali isolanti capaci di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ridurre l’energia di esercizio e assorbire gli inquinanti degli ambienti interni.

L’innovazione si basa su una schiuma cellulosa nanocristallina (Ncc), rinforzata con resine naturali in modo da offrire maggior forza meccanica, un peso specifico ridotto e anche proprietà autoestinguenti, fondamentali per il settore edilizio. L’applicazione di enzimi e proteine sulla superficie della cellulosa hanno permesso ai ricercatori di aggiungere ulteriori funzionalità come il rilascio di profumi, l’impermeabilizzazione e proprietà antibatteriche. E poiché la Ncc si può estrarre con profitto dai rifiuti dell’industria della cellulosa e della carta ecco che la fonte di approvvigionamento è sostenibile e risponde ai criteri dell’economia circolare.

La schiuma cellulosa nanocristallina
La schiuma cellulosa nanocristallina

«Abbiamo trasformato un materiale espanso, nanostrutturato e completamente biologico, ossia la schiuma di nanocellulosa sviluppata con tecnologia brevettata da una start-up che fa parte del consorzio Brimee, in un prodotto adatto all’isolamento interno nell’ambiente costruito», spiega il coordinatore del progetto Andrea Maria Ferrari di D’Appolonia, la società di consulenza ingegneristica, partner insieme ad altre aziende italiane e straniere del Brimee. Dopo le prove in laboratorio, ora i pannelli sono stati installati in due edifici per testarne le performance nella vita reale.

La schiuma con aggiunta di resine
La schiuma con aggiunta di resine

Secondo i promotori del progetto i principali beneficiari del progetto probabilmente saranno le piccole e medie aziende coinvolte nella filiera di produzione dei pannelli isolanti, perché potranno sfruttare la produzione di un materiale innovativo che offre un isolamento affidabile insieme ad altri vantaggi associati al risparmio energetico. Il target di mercato invece saranno gli edifici da ristrutturare, anche se ovviamente si tratta di un prodotto utilizzabile in quelli nuovi. Brimee dovrà essere completato nel 2017 e le aziende coinvolte stanno lavorando per dimostrare la fattibilità industriale e la sostenibilità di un pannello isolante che non solo è efficace sotto il profilo termico e acustico, ma può anche essere installato senza alcun impatto negativo sulla qualità dell’aria degli ambienti interni. Insomma, un prodotto performante senza reazioni chimiche.wastepaperpallets

Regione Lombardia: legge sul rischio idrogeologico

Stop alle costruzioni vicino ai corsi d’acqua: la Regione Lombardia approva la nuova legge sul rischio idrogeologico. La norma introduce anche il concetto di invarianza idraulica per le nuove costruzioni, ossia la misurazione di quanta di acqua piovana viene scaricata in fiumi e torrenti e le procedure formali per evitare aumenti considerevoli di volumi d’acqua. In pratica si tratta di un preliminare dei rischi idrogeologici per evitare che nella realizzazione di case, industrie, parcheggi o strade si incrementi oltre misura il deflusso verso i corsi d’acqua. Non solo, è prevista la costruzione progressiva di vasche volano, pozzi filtranti, tetti verdi e altre superfici semipermeabili per impedire il peggioramento del regime idraulico delle acque sotterranee e superficiali. Il provvedimento stabilisce anche uno stanziamento di circa 15 milioni di euro per la manutenzione dei corsi d’acqua nel prossimo triennio e di circa 11 milioni di euro per il sistema dei Navigli e delle idrovie collegate.milano-seveso

Bankitalia: a gennaio il tasso sui mutui al 2,85%

Torna a crescere, seppure di poco, il costo del denaro per chi vuole comprare casa. Secondo i dati di Bankitalia, i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese di gennaio alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,85% (2,81 nel mese precedente). L’istituto centrale spiega che i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono stati pari all’8,5% (7,92% nel mese precedente). I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,78% (2,72% nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,55% (1,26% a dicembre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,5%. Una buona notizia è, invece, la frenata, a gennaio della crescita delle sofferenze bancarie. Il tasso rispetto a gennaio 2015 è al 9%, a quota 202 miliardi (era del 9,4% a dicembre).case-1

In Italia è boom di abitazioni in legno (+7,7%)

In Italia è boom di abitazioni in legno: 3mila edifici costruiti in Italia nel 2014 per un fatturato di 658 milioni di euro, secondo le rilevazioni del Centro Studi Federlegno Arredo Eventi. Un trend in crescita costante dal 2010, tanto che il Paese grazie a un aumento del 7,7% in quattro anni, è diventato è il quarto player europeo nel settore delle costruzioni in legno.

«Il successo di questo materiale in edilizia, sia sul fronte delle costruzioni che nell’arredamento, è dovuto a tanti fattori, tutti legati alla sostenibilità. Per esempio la sua produzione richiede molta meno energia di altri materiali», spiega Marco Buttafava, direttore della divisione Italy Wood Coatings di IVM Chemicals, produttore di vernici per legno. Un altro aspetto è quello della fotosintesi, nelle piante mature è molto inferiore rispetto a quelle più giovani: «Ecco perché il taglio programmato è un fattore fondamentale di rigenerazione del polmone verde se seguito dalla ripiantumazione: più piante giovani equivalgono a maggiore ossigeno nell’aria e quindi migliore qualità», sottolinea il manager.H-Quality-2

Ma perché il legno mantenga intatte le sue caratteristiche, la vernice è un elemento necessario dalla doppia funzione: all’esterno serve a proteggere il legno da sole, pioggia, muffe e batteri e da tutti gli agenti che possono portare a un degrado del materiale. Per gli interni invece, una vernice di qualità conferisce al legno bellezza, gradevolezza al tatto, resistenza alle sollecitazioni meccaniche (usura, graffio, urto) e ai liquidi. «Negli ultimi decenni le vernici sono diventate sempre più environmental-friendly: dalle resine sintetiche alle sostanze naturali sempre meno impattanti sull’ambiente, fino all’arrivo delle vernici all’acqua che addirittura non derivano dal petrolio», continua Buttafava.

Un’altra caratteristica del legno è la capacità di isolamento termico: 15 volte migliore del calcestruzzo, 400 volte di quella dell’acciaio, 1770 volte superiore di quello dell’alluminio. Non solo, nell’edilizia strutturale limita i ponti termici, è antisismico perché ha una forte esistenza meccanica e riduce il rischio incendi in quanto cattivo conduttore di calore. Sembra strano ma è così.

Betafence: i programmi svelati alla convention

La convention di Betafence
La convention di Betafence

L’incontro annuale della rete distributiva Betafence si è svolto quest’anno il 25 febbraio a Roma, un luogo scelto non a caso visto che proprio uno dei punti più nevralgici della città viene protetto con soluzioni Betafence: presso i varchi ai binari della Stazione di Termini sono stati infatti recentemente installati i moduli Publifor, prodotto di punta della gamma. La Convention B-Platinum ha visto riuniti i 30 migliori distributori dei prodotti Betafence. Michele Volpi, ceo del Gruppo Betafence ha illustrato la nuova organizzazione di Betafence Italia: assumendo il nuovo prestigioso ruolo di Vice Presidente Sud-Est Europa, Andrea Bori ha ceduto la carica di amministratore delegato a Antonio Laudadio, figura di grande specializzazione già presente in azienda nel ruolo di Direttore di Stabilimento. Questa scelta testimonia l’intenzione di migliorare sempre più la sinergia tra servizio clienti e produzione e quanto Betafence investa nella crescita delle risorse umane interne. Volpi ha poi delucidato gli indirizzi per il nuovo anno, confermando il sostegno di CVC Capital Partners, uno dei primi gruppi di Private equity al mondo, che dal 2014 ha acquisito la partecipazione di maggioranza di Betafence. Betafence oltre a rafforzare la propria posizione di player primario nel settore, a livello nazionale, potrà continuare a contare su una strategia di crescita globale e un crescente impegno negli investimenti in ricerca e sviluppo.

La convention di Betafence
La convention di Betafence

Laudadio ha successivamente voluto ringraziare i presenti per l’importante apporto dato dalla rete vendita all’affermazione sul mercato dei prodotti Betafence ed ha illustrato l’andamento di mercato positivo dell’azienda. Alfredina Gloria, Innovation Manager Betafence Italia, ha presentato in anteprima le novità di prodotto, confermando l’orientamento Betafence verso lo sviluppo di soluzioni innovative per materiali utilizzati, design, integrazione, in cui la componente estetica svolge un ruolo primario, in linea con le attuali esigenze soprattuto del mercato residenziale.

A seguire l’intervento dell’Ing. Ruggero Carpentiere, Direttore Commerciale Betafence, che ha presentato la strategia commerciale 2016 ed ha voluto rimarcare l’impegno Betafence a supportare la proria rete vendita, rinnovando la fiducia in una partnership consolidata negli anni. Betafence quest’anno ha scelto d’intraprendere nuove azioni verso i prori clienti a partire da un aggiornamento del listino e di proporre nuovi sistemi promozionali e vantaggi dedicati.

Il canale distribuzione continua a confermarsi strategico per Betafence che riserva ai B-Platinum una serie di iniziative volte a premiare la collaborazione: strumenti di supporto alla vendita, cataloghi specifici, open day e formazione tecnica e commerciale, attività ed altre iniziaitve dedicate. Proprio sulle nuove iniziative, Federica Rossi, Marketing Specialist, ha trattato le attività a sostegno della vendita.

Per le donne è più difficile comprare casa

Festa della donna: ma non per quanto riguarda gli immobili. Secondo una ricerca francese del broker Empruntis, le donne comprano la loro prima casa a 38 anni, due più tardi rispetto agli uomini. E oltre ad avere i redditi più bassi di circa il 10%,  pagano anche un costo più elevato. Di conseguenza la vita media del mutuo è più lunga. Il suo studio si è concentratp sull’acquisto di 17.504 prime abitazioni presentate da donne e uomini single. Secondo la ricerca non esiste una vera discriminazione per quanto riguarda l’accesso al credito. Tuttavia la differenza di reddito penalizza le donne, dato che la capacità di rimborso mensile è inferiore, 100 euro in meno in media rispetto agli uomini. Inoltre, il costo del mutuo contratto da una donna è potenzialmente più alto. Infine, come detto, la media vede gli uomini single acquistare la prima casa a 36 anni, mentre le donne ne devono aspettare altri due anni. donna-balcone

Mwh Italia, Emanuela Sturniolo nuovo amministratore delegato

Emanuela Sturniolo

Emanuela Sturniolo diventa amministratore delegato della sede italiana di Mwh Global, multinazionale di ingegneria e consulenza multidisciplinare, attiva nel campo dell’energia, dell’acqua, delle infrastrutture innovative e della gestione e conservazione delle risorse naturali. La nomina segue una carriera ventennale iniziata in azienda poco dopo la laurea in geologia e proseguita con una serie di incarichi di crescente responsabilità, fino a ricoprire la posizione di Operations Manager e diventare membro del Consiglio di Amministrazione per la sede italiana a partire dal 2009. Nel nuovo ruolo, Emanuela Sturniolo riporterà a Joe Adams, Presidente della divisione internazionale Energy and Infrastructure di Mwh, ed avrà anche la responsabilità di coordinare le iniziative commerciali del gruppo nella regione Europe-Africa, in particolare nei settori dell’energia, dei servizi ambientali e delle infrastrutture.

Emanuela Sturniolo
Emanuela Sturniolo

Build Upon, riqualificazione a trazione (quasi) europea

Spingere l’acceleratore sulle ristrutturazioni green. È questo l’obiettivo di Build Upon (dall’inglese «costruire sopra») il progetto lanciato dai Green Building Council di Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Turchia. Sebbene non tutti i 13 Paesi facciano parte dell’Unione Europea, questa sorta di comunità collaborativa è finanziata per 2,35 milioni di euro dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. E dopo un anno di preparativi, è pronta per il tour di 80 eventi incentrati sulle emissioni delle case. Questi incontri mirano a coinvolgere più di mille organizzazioni per aiutare i governi e le industrie dei singoli Stati a sviluppare strategie di riqualificazione nazionale degli edifici residenziali, pubblici e commerciali, in modo che i vari stati membri arrivino pronti alla scadenza del 30 aprile 2017, termine entro il quale queste strategie devono essere aggiornate secondo gli obblighi di legge stabiliti dall’Unione.RiqualificazioneEnergetica

Perché il dialogo e la collaborazione sono così importanti? E, soprattutto, queste risorse non si potevano destinare a opere cantierabili? Il problema, secondo gli organizzatori, è che esistono di iniziative in materia di ristrutturazione edilizia, ma condividere i successi, le migliori pratiche, o lezioni apprese, consente di raggiungere un maggiore impatto collettivo. Per questo è stato realizzato RenoWiki, un portale dove pubblicare i progetti completati di riqualificazione in Europa. Tra le circa 550 iniziative, c’è il progetto Build up bricks, coordinato da Enea, specifico sulla la filiera delle competenze per la building renovation in Italia, la campagna sensibilizzazione per l’isolamento termico delle abitazioni, battezzata Lets Live Warmer, e diffusa in Lettonia E, ancora, Renovalue, programma di formazione dei certificatori energetici. Partendo da questi esempi, dall’esperienza dei partner, e dalle istanze della società civile sarà possibile creare il consenso necessario per definire strategie nazionali con obiettivi di risparmio energetico chiari, formare i professionisti delle costruzioni sulle tecnologie più avanzate delle riqualificazioni di alta qualità, conoscere meccanismi finanziari come i “mutui e prestiti verdi” e politiche come i certificati di prestazione energetica.

La fabbrica di prosciutto è più verde sotto il livello del suolo

L'Opificio Salpi firmato da Enzo Eusebi

Come può un insediamento industriale di 7mila metri quadrati inserirsi nell’ambiente circostante, la campagna umbra, senza essere invasivo? E in più riuscire ad avere i requisiti per poter chiedere la certificazione Leed? Semplice, con un progetto ipogeo (cioè in parte sotto il livello del suolo), che utilizza materiali sostenibili, sistemi ad alta efficienza energetica e idrica e finiture a specchio per moltiplicare la natura che lo circonda. L’idea formale è quella di aumentare le dimensioni, in modo illusorio, del paesaggio naturale.

L'Opificio Salpi firmato da Enzo Eusebi
L’Opificio Salpi firmato da Enzo Eusebi

Si tratta dell’Opificio Salpi, firmato dall’architetto Enzo Eusebi (con studio in provincia di Teramo e a Pechino) e insediato nell’area industriale di Preci, vicino a Perugia, ai piedi di una collina che nasconde un terzo dell’edificio. Ed è il primo prosciuttificio sotterraneo mai realizzato in Italia, sviluppato a forma di C coperta da un tetto verde che segue l’inclinazione naturale del pendio collinare. L’impermeabilizzazione naturale del tetto ha più di una specifica funzione: maggiore isolamento termico in estate e inverno, riduzione dei picchi di deflusso idrico, abbattimento significativo dell’inquinamento acustico, mitigazione del microclima, fissaggio delle polveri sottili e risparmio sui costi di risanamento. Non solo, è prevista la piantumazione di un agrumeto per sfruttare al massimo il calore residuo proveniente dall’impianto produttivo.opificioSalpi2

Il progetto dal punto di vista architettonico è un’interpretazione contemporanea molto personale ed esteticamente molto riuscita del piano pilotis, la soluzione adottata da Le Corbusier per creare spazi coperti liberi da pareti e a diretto contatto con l’esterno. In questo caso i pilotis, ossia dei pilastri in cemento armato, collocati al centro dello spazio scavato nel perimetro a C degli impianti di lavorazione, sorreggono dei blocchi di edifici direzionali staccati dal suolo, che ospitano gli uffici e rappresentano il fronte principale dello stabilimento. I materiali scelti come rivestimento di questa serie di blocchi dagli a angoli arrotondati con vista sulla valle, sono il legno e il vetro a sottolineare la sostenibilità del progetto. Che si avvale di un sistema di gestione e deposito delle acque meteoriche per ridurre la produzione di acque reflue e il fabbisogno di acque potabili e di 50 pannelli fotovoltaici e 10 collettori solari per la produzione in loco di energie rinnovabili.OpificioSalpi3

Fiva lancia un sondaggio sulle norme per il commercio ambulante

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Identificare e definire i modelli e i processi organizzativi delle modalità di vendita del commercio ambulante: è l’obiettivo della norma Uni 11566-1 Linea guida per la definizione dei modelli organizzativi di distribuzione e vendita al consumo: requisiti dei modelli per la vendita su aree pubbliche elaborata e approvata dalla commissione Commercio dell’Uni nel 2014. Si tratta di una linea guida che identifica e definisce quali sono attualmente i modelli e i processi organizzativi delle modalità di vendita del commercio ambulante presente nei mercati, nelle fiere, nei posteggi fissi, e anche nelle comunità più isolate con la sua attività itinerante.

Queste modalità di commercio al dettaglio di più piccole dimensioni con vendita assistita costituiscono oggi il risultato dei processi di libera competizione generati dalla liberalizzazione del commercio del 1998, che ha abolito classificazioni, regole, protezioni: la norma vuole fotografare la situazione e definire una terminologia, che possano aiutare queste imprese a identificarsi, migliorare e crescere. Fiva Confcommercio, Federazione Italiana Venditori Ambulanti e su aree pubbliche (tra i promotori della norma Uni 11566-1) ha ritenuto comunque utile una fase di verifica della bontà della norma, organizzando un campionamento sperimentale delle imprese del settore attraverso un questionario in formato elettronico: ciò consentirà di affinare e meglio definire le modalità di impatto dell’autovalutazione e classificazione (livello standard, superiore, avanzato, avanzato plus) previste dalla norma stessa. All’indirizzo https://www.fiva.it/uni_classification.html è disponibile il questionario on-line.

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