A pochi chilometri dal centro di Salò, in provincia di Brescia, il relais de charme Borgo Il Mezzanino ha rinnovato i suoi ambienti, alla ricerca di maggiore comfort ed efficienza. Coinvolta nell’intervento anche Alpilegno, protagonista della progettazione e della realizzazione di infissi ad elevate prestazioni termiche acustiche.
Specializzata nel settore dei serramenti in legno, l’azienda trentina si occupa anche di serramenti in legno-alluminio (finestre, porte-finestre, alzanti scorrevoli, complanari e a libro), ante oscuranti, poggioli, scale, porte e portoncini d’entrata.
Per Borgo Il Mezzanino sono state scelte in particolare le finestre della collezione Classic72 di Alpilegno, nella versione laccato opaco. Disponibili anche ad arco a tutto sesto e ad arco gotico, i serramenti in legno Classic72 sono progettati su misura, coniugando semplicità e qualità.
Gli infissi hanno 72 millimetri di spessore, tre guarnizioni e un vetrocamera con lastre di diverso spessore per migliorare l’isolamento acustico. Nella suite che si affaccia direttamente sul parco, i serramenti Clima72 sono dotati di vetri fonoassorbenti speciali e tendine interne oscuranti a garanzia di un maggiore comfort degli ospiti.
Classic 72
– Materiale: legno
– Trasmittanza termica globale della finestra Uw con trasmittanza termica del vetro Ug=1,10
– “Rw” isolamento acustico = 36 dB
– Permeabilità all’aria: Classe 4
– Capacità portante dei dispositivi di sicurezza: 350 N
– Sezione telaio: 72×85 mm – Sezione anta: 72×81 mm
– Numero guarnizioni: 3
– Numero ante: 2
– Finestra – Dimensioni: tutte
La casa è il prolungamento di fila di edifici a schiera in stile vittoriano nella zona londinese di Kensington, e si integra perfettamente con l’estetica del sito. Costruita su un terreno danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, Tailored House è davvero su misura per i vincoli a cui sono stati sottoposti gli architetti dello studio Liddicoat & Goldhill. Budget limitato, rischio inondazioni, dispute sui muri divisori, la forma bizzarra del terreno a disposizione e i diritti dei vicini a conservare la vista e la disponibilità di luce naturale. Il risultato è una struttura che imita le proprietà adiacenti, altezze comprese, ma introduce anche diversi dettagli contemporanei, tra cui un bovindo in cemento e la facciata sul retro in vetro che permette alla luce naturale di penetrare nella proprietà.
Il progetto può assumere il ruolo di nuovo tipo di casa londinese, inserita nel contesto ma con una sua personalità diversa e contemporanea. Nella parete in muratura delle sottili alette delimitano le vetrate per offrire privacy e riparo dalla luce. L’uso dei mattoni più chiari riprende la tradizione costruttiva della capitale inglese, e il materiale viene utilizzato anche per i motivi a rilievo angolari sotto la vetrata dell’ultimo piano della facciata mentre sul retro un lucernario incorporato nel tetto inclinato illumina una scala posizionato lungo la parete divisoria, che scende fino al livello interrato. Le falde del tetto sono più ripide rispetto alle case del passato per garantire la luce alle case sul retro. Proprio la parte posteriore è piegato a gomito verso l’esterno per sfruttare al meglio lo spazio irregolare disponibile mentre dalle pareti vetrate penetra molta luce all’interno. E le porte finestre del soggiorno si affacciano su un piccolo cortile con un pavimento in vetro che permette alla luce di filtrare nei locali della cucina e della sala da pranzo sottostanti. All’interno i mattoni creano continuità con l’esterno, mentre le pareti strutturali sono in legno come i pavimenti.
La scala che scende fino al piano interratoLa cucina / sala da pranzo
Apa (Abbattimento Polveri Atmosferiche), è una tecnologia italiana che aspira l’aria inquinata e la purifica utilizzando l’acqua. Finalmente dopo sette anni di sperimentazioni, prototipazioni e certificazioni, è pronta per essere commercializzata tramite la start up Is Clean Air controllata da Is Tech, l’azienda fondata dal manager Giuseppe Spanto e da Paolo Tripodi, fisico e scienziato. Si tratta di un sistema all’insegna dell’economia circolare e si ispira al ciclo naturale della pioggia: gocce d’acqua colpiscono le polveri sottili e le fanno precipitare in altra acqua, generando materiale di scarto che viene poi depurato o trattato per essere riutilizzato. Non a caso Apa è stata insignita della Commissione Europea del Seal of Excellence, una targa di eccellenza nell’ambito del programma Horizon 2020. In realtà se il procedimento a prima vista sembra semplice, la depurazione avviene tramite tre differenti processi chimico-fisico-meccanici di depolverazione, degassificazione, disodorazione dai consumi d’energia molto contenuti. Con un raggio d’azione sugli inquinanti di circa 25-28 metri è efficace sia all’aperto che all’interno degli edifici, dalle fabbriche agli uffici alle scuole. Funziona così: un bocchettone collocato a 1 metro dal suolo aspira l’aria che viene prima filtrata all’interno della macchina, poi lavata da PM10, metalli pesanti, Ipa (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e idrocarburi leggeri come metano, benzene e altre polveri sottili. Una volta depurata, l’aria viene spinta verso l’alto e reimmessa pulita nell’atmosfera.
La prima installazione è prevista nell’istituto scolastico Bagnera di Roma che diventerà la capofila delle scuole Clean Air del Paese.
Nasce all’Università di Padova, ZebLab, un laboratorio di didattica e di ricerca per un’edilizia competitiva, sostenibile, innovativa. Un modo per rinnovare l’offerta formativa e il dialogo con le imprese perché ospiterà una piattaforma per la costruzione di edifici Nzeb dove sarà possibile provare impianti e materiali. Di sicuro un’opportunità per gli studenti ma anche per le imprese del settore delle costruzioni, visto che la collaborazione può diventare lo strumento per sviluppare nuove tecnologie, e il luogo dove testare tecniche al momento ancora sperimentali. Il progetto è nato dal desiderio di un gruppo di studenti di partecipare alla competizione internazionale Solar Decathlon, rivolta alle università di tutta Europa, per la progettazione e successiva costruzione di abitazioni che siano autosufficienti dal punto di vista energetico e sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Così due insegnanti della Scuola di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, Michele De Carli professore di Impianti Termotecnici, Energy and Buildings e Fisica Tecnica e Arturo Lorenzoni professore di Economia dell’Energia ed Electricity Market Economics, hanno pensato di prendere spunto dalla competizione e promuovere un’iniziativa di formazione concreta e strutturata. L’obiettivo è quello di rendere ZEBLab un laboratorio permanente di edilizia sostenibile, coinvolgendo ingegneri edili, civili, energetici, elettrici, meccanici, chimici e dei materiali, elettronici ed economisti, psicologi, scienziati della comunicazione. E anche le aziende interessate a sponsorizzare la formazione dei futuri ingegneri.
Un altro riconoscimento per FAKRO. Questa volta ad assegnare un premio all’azienda polacca produttrice finestre da tetto e scale da soffitta, è stata Střechy Praha, la fiera internazionale per le costruzioni edilizie che si svolge ogni anno a Praga. Infatti, la giuria ha conferito il Golden Tile della 15esima edizione alla finestra per tetti piatti modello F di FAKRO. Evoluzione della finestra tradizionale con cupola, la nuova finestra per tetti piatti FAKRO modello F è dotata di un doppio vetrocamera DU6 composto da un vetro esterno temperato con spessore di 6 mm e da un vetro interno laminato e antieffrazione di classe P2A. Realizzato mediante un sofisticato sistema di incollaggio dei vetri, garante non solo di una maggior durata della chiusura ma anche di una pregevole estetica, questo vetrocamera assicura un’elevata efficienza energetica, tale da contribuire al raggiungimento di un coefficiente termico pari a 0,88W/m²K. Disponibile a richiesta in qualsiasi misura (nei limiti da 60×60 a 120×120), questo serramento può essere equipaggiato anche con triplo vetrocamera passivo DU8, con un coefficiente di trasmittanza termica fino a 0,76W/m²K, valore che fa sì che la finestra F possa essere installata anche in edifici ad alta efficienza energetica e passivi.
Durante la fiera, nella propria area dedicata di oltre 90 metri quadrati, FAKRO ha presentato l’intera gamma di prodotti per tetti piatti, tra i quali anche la finestra calpestabile DXW e la nuova proposta ColourLine, accattivante evoluzione della finestra F ora disponibile anche in diversi colori. Molto interessanti anche le finestre con grandi superfici vetrate: il modello Duet proSky, che può raggiungere un’altezza di 206 cm, e quello Galeria, nella quale i due battenti si aprono formando un panoramico balcone. Immancabili, infine, la FTT U8 Thermo – finestra da tetto ad elevata efficienza energetica, capace di garantire un indice di trasmittanza termica Uw pari a 0,58W/m2K – e la finestra preSelect a doppia apertura, serramento apribile sia a bilico che a vasistas, per godere del massimo comfort possibile.
Impianti, mon amour. Il rapporto del Cresme, presentato alla Mostra Convegno Expocomfort, lo indica chiaramente: mentre il mercato dell’edilizia stenta, il settore dell’impiantistica continua a crescere e anzi è il traino del comparto edile. La buona notizia, secondo quanto ha spiegato il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, è che il 2016 segna l’uscita dalla recessione per il settore delle costruzioni. Insomma, è finita la grande crisi iniziata nel 2007: torna la crescita degli investimenti nelle costruzioni. Ma, come è facile dedurre, le costruzioni ripartono da basi diverse. A fare da padrone, adesso, è la tecnologia. Un concetto che è ribadito da diversi mesi durante il roadshow Condominio Ok:le costruzioni sono ora un sistema con diverse componenti, dalle nanotecnologie ai sensori, termostati, internet delle cose, robotica, stampanti 3d, digitalizzazione e modellizzazione informatica.
Lorenzo Bellicini
I numeri degli impianti
Per questo si registra un rapido sviluppo della domanda internazionale di impiantistica. Lo confermano anche i dati europei. Nel 2015 il mercato europeo degli impianti è arrivato a valere 369 miliardi di euro, il 27% di tutto il valore della produzione nelle costruzioni (nel 2009 era il 24%). Fanno parte di questo filone installazioni elettriche, impianti per la climatizzazione, idraulici e altri impianti per l’edilizia, per le telecomunicazioni, per la produzione e distribuzione di energia elettrica e idrica. Dopo la forte flessione tra il 2011 e il 2013, quando l’intero mercato europeo si era contratto di oltre l’8%, perdendo quasi 32 miliardi di euro, principalmente per via del crollo degli investimenti registrato nel Sud Europa, in particolare Spagna, Portogallo e Grecia, il valore della produzione nel settore è cresciuto con continuità sia nel 2014 (+0,7% a valori reali) che nel 2015 (+2,6%), e alla fine dell’anno in corso potrebbe riportarsi sui livelli del 2010: 382 miliardi di euro (con una crescita attesa pari al 3,5% a valori costanti).
Impianto di ventilazione
Efficientamento boom
Secondo il rapporto del Cresme, la domanda di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili insieme allo sviluppo del settore della riqualificazione edilizia in ambito di efficientamento energetico, più il rapido sviluppo infrastrutturale dei paesi dell’Est Europeo (impianti per la produzione e distribuzione dell’energia elettrica, telecomunicazioni, reti idriche), hanno reso possibile la conquista progressiva di quote di mercato da parte dell’impiantistica negli ultimi anni. Un incremento che in molti casi, soprattutto nel nostro Paese e in quelli del Sud Europa (Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro) ha calmierato la crisi delle costruzioni, grazie allo sviluppo del mercato della riqualificazione edilizia.
Italia e Germania in testa
Nel 2015 in Italia la quota di mercato degli impianti sugli investimenti in costruzioni segna il 34%; il valore della produzione è stimato in 46 miliardi di euro. Le quote maggiori si registrano tuttavia in Italia e tra i Paesi del Centro Europa, Germania in testa, dove oltre il 30% del settore delle costruzioni è oggi fatto di impiantistica. Il mercato tedesco è il primo mercato europeo, con un valore della produzione nel 2015 stimato in circa 100 miliardi di euro. A seguire la Francia dove l’impiantistica vale circa 50 miliardi di euro, l’Italia con 46 e il Regno Unito con circa 44. Secondo le nuove stime Cresme, l’installazione degli impianti in Italia nel 2015 vale quindi quasi 46 miliardi di euro e questo colloca il nostro Paese al terzo posto in Europa. Quasi 19 miliardi di euro sono il fatturato dell’installazione idrotermosanitaria; oltre 22 miliardi quello degli impianti elettrici ed elettronici applicati all’edilizia e 4,6 miliardi il fatturato degli altri impianti.
Internet of things
Idrotermoresistenza
Durante la crisi, gli impianti sono stai colpiti molto meno duramente delle costruzioni tradizionali. Tra il 2008 il 2013 il settore delle costruzioni ha perso 566.000 occupati diretti su un totale di 1.459.000 posti di lavoro persi dall’economia italiana. Di questi 501.000 si sono persi nelle attività non impiantistiche e 64.600 nel settore dell’installazione impianti.
In sintesi con la crisi il settore dell’installazione impianti ha ridotto l’occupazione dell’11,8%, mentre nel resto dell’attività del settore delle costruzioni si è perso il 34,2% degli occupati. E non solo il mondo dell’installazione impianti ha retto meglio alla crisi, ma lo ha fatto attraverso la tenuta della forza lavoro più qualificata.
Opere pubbliche
Vale 20 miliardi di euro il mercato pubblico dell’impiantistica civile e industriale nel 2015 in Italia. Una cifra che segna un più 4,5% rispetto al 2014, fino a divenire il 67% degli appalti delle opere pubbliche. Un’importante quota di mercato che vede protagonista l’impiantistica, un settore che negli anni ha dimostrato di essere sempre più trainante per l’economia del Paese: basti pensare che dal 2002 al 2015 le gare per lavori che vedono protagonisti gli impianti sono state 128.307 per un importo complessivo di quasi 223 miliardi, cifra che si traduce nel 39% dei contratti per opere pubbliche e nel57% degli importi spesi.
Elettronica a mille
Dei 223 miliardi spesi in nuovi impianti dal 2002 al 2015, ben il 51% (113 miliardi) hanno riguardato impianti interni agli edifici (idrosanitari, cucine e lavanderie, gas e antincendio, termici e condizionamento del clima, interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi nonché reti di trasmissione dati; impianti elettromeccanici trasportatori e di sollevamento, ascensori e scale mobili, pneumatici e antintrusione). Nel 2015 tra i protagonisti del mercato degli impiantitroviamo i bandi per la distribuzione del gas naturale: tra le iniziative di importo superiore ai 100 milioni, quelle relative alla distribuzione del gas sono 9 per un importo complessivo dioltre 3 miliardi di euro, ovvero il 15% del mercato degli impianti. Le tre gare maggiori riguardano i territori del Comune di Milano (1,4 miliardi), di Venezia (522 milioni) e Torino (333 milioni).
Wang Shu, Decay of a Dome, esperimento costruttivo realizzato in scala 1:1 per la Biennale di Venezia del 2010 di fronte alla Scuola di Architettura del Campus di Xiangshan
Architecture as Art, l’architettura come arte è il tema e titolo della mostra che verrà allestita all’Hangar Bicocca il 2 Aprile. Si tratta di un’iniziativa promossa da Triennale XXI per indurre i visitatori a guardare l’architettura con uno sguardo diverso, confidando sull’effetto persuasivo del supporto museografico-espositivo completamente dal contesto: al posto di disegni, foto, plastici e bozzetti, campioni veri. A partecipare alla manifestazione ideata e diretta da Pierluigi Nicolin, curata da Nina Bassoli e allestita da Sonia Calzoni sono stati invitati 15 studi di architettura. Uno di questi Wang Shu, Amateur Architecture Studio, con la collaborazione nell’allestimento dello studio Calzoni di Milano, ha progettato una installazione in mattoni faccia a vista SanMarco (linea Terrae, colore Rosso).
Si tratta di una serie di quinte murarie caratterizzate da texture nelle quali il premioPritzker 2012 riprende il suo modo originale di mescolare senza soluzione di continuità il contemporaneo con il culturale, l’innovazione con la tradizione, materiali nuovi con altri recuperati; il tutto con una qualità espressiva basata sulle proporzioni e sulle tecniche costruttive tradizionali. L’architetto cinese preside della Scuola di architettura della China Academy of Art, non è nuovo a queste sperimentazioni: alla Biennale di Venezia del 2010 presentò Decay of a Dome, realizzata in scala 1:1. A dimostrare che l’architettura è un’azione costruttiva catalogata nei materiali e nei modi di disporli, plasmarli, impilarli, intrecciarli, connetterli, piegarli e inciderli.
Wang Shu, Decay of a Dome, esperimento costruttivo realizzato in scala 1:1 per la Biennale di Venezia del 2010 di fronte alla Scuola di Architettura del Campus di Xiangshan
Palazzo Dessy a Cagliari è un hotel di charme nato dal recupero di un palazzo di origine signorile con diverse suite dotate di due balconi affacciati sulle vie del quartiere storico della Marina. Ristrutturato con l’idea di ricreare un ambiente in cui l’ospite possa sentirsi “a casa, l’architetto Sergio Pileri dello studio P&P di Cagliari ha scelto le pavimentazioni LVT residenziali Gerflor, lame multistrato in PVC di spessore minimo, con effetto legno fiammato a taglio sega della superficie di usura, abbinato ad un battiscopa che ne esalta colore e posa.
Calore domestico grazie alla combinazione di luci, colori, materiali, arredi e finiture, pezzi di artigianato isolano e pareti rivestite in ceramiche Cerasarda, abbinato a dettagli tecnici, come l’insonorizzazione degli ambienti dotati di impianti stereo Sonos o il sistema di aspirazione centralizzato per un ambiente salubre a qualunque ora senza creare disturbo agli ospiti. Un mood casalingo dove sentirsi liberi di camminare a piedi nudi sopra un pavimento che consenta un’igiene totale e la scelta è caduta su Gerflor, perché oltre a essere esteticamente valido, leggero di peso, insonoro al calpestìo, e caldo al punto da poterci passare sopra scalzi in qualsiasi periodo dell’anno, è igienico e facile da mettere in opera e da smontare. E i listelli sono stati incollati sul massetto di cemento steso sopra il tavolato dei solai tradizionali in legno.
Sarà anche un po’ merito di Lahm, Pirlo e Błaszczykowski se Drutex ha chiuso il 2015 con ricavi record, superando i 148 milioni di Euro e con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. I tre calciatori infatti sono i testimonial della campagna pubblicitaria in Italia del produttore di finestre verticali polacco che vende anche, e molto bene, in Germania, Francia e Stati Uniti. E una crescita esponenziale è stata registrata anche in Belgio e in Gran Bretagna. Ma la popolarità dei sistemi di porte e finestre in PVC, che costituiscono circa il 90% del giro d’affari dell’azienda, è anche merito degli investimenti realizzati in ambito tecnologico, nello sviluppo del portfolio di prodotto e nel potenziale produttivo. Per esempio, la costruzione del Centro Europeo di Serramenti, un’officina di produzione con una superficie di 30mila metri quadrati e l’acquisizione di una vetreria.
Le esportazioni, che costituiscono il 70% del fatturato, sono cresciute del 26% rispetto al 2014 e i prodotti più richiesti sono stati i sistemi Iglo 5 e Iglo Energy a cui ha contribuito anche l’ampliamento dell’offerta con le porte alzanti – scorrevoli in PVC Iglo-Hs, una soluzione ideale per realizzare vetrature fashion o per terrazzi e balconi di grandi dimensioni. Senza dimenticare il sistema in legno-alluminio Duoline. Prodotti che grazie all’efficiente organizzazione e alla flotta composta da oltre 200 veicoli, Drutex è in grado di consegnare entro 7 giorni in tutta Europa.
Si conferma il trend positivo delle esportazioni delle macchine per costruzioni italiane: il 2015 ha registrato un giro d’affari di oltre 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 4,9% rispetto al 2014. È quanto emerge dal SaMoTer Outlook, l’osservatorio sul mercato del “construction equipment”, realizzato da SaMoTer(www.samoter.it) in collaborazione con Prometeia e con il contributo informativo di Unacea, l’Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments.
Secondo i dati dell’ultimo Monitor commercio estero, è significativa anche la crescita delle importazioni,generata dalla ripresa del mercato interno, che su base annua guadagnano il 17,2%, per un valore di oltre 650 milioni di euro. Il saldo commerciale (+1,1%) rimane positivo di oltre 1,8 miliardi di euro.
Nel dettaglio, cresce l’export di macchine stradali (+27,5%), di gru a torre (+14%), di macchine movimento terra (+6,3%) e di macchine per la perforazione (+6,2%). Ancora in calo, seppur limitatamente, l’export di macchine per il calcestruzzo (-2,2%) e di quelle per la preparazione degli inerti (-2%). La principale destinazione dell’export italiano di settore sono sempre i paesi dell’Europa occidentale, mentre aumentano i flussi verso i mercati africani, asiatici e del Nord America. Frena invece l’export verso la Russia (-61,7%) e il Medio Oriente (-6%) a causa delle instabilità internazionali che interessano entrambe le aree.
Un nuovo modello, la Fassi F990RA 2.28 xhe-dynamic con jib L616, montata su un fiammante MAN TGS 35.440 8×2 dotato della trasmissione idraulica Hydrodrive sull’asse anteriore e del quarto asse sterzante. Versatilità e potenza per l’ammiraglia della piccola efficientissima flotta composta di Jean-Luc Raymond, la cui sigla è complicata solo all’apparenza: F990 indica il modello più performante, “R” la rotazione continua, “A” la serie Fassi di appartenenza, “2” il doppio biellismo, “28” le due articolazioni e gli otto bracci sfilabili. In “xhe-dynamic”, la “x” sta per extra, mentre “he-dynamic” è l’allestimento riservato alle gru dalla F510RA.2 alla F1950RA.2 con biellismi, rotazione continua, radiocomando RCH/RCS, comando stabilizzatori via radio, eventuale esecuzione XP (presente sulla gru di Reymond), dispositivi CE; infine il jib L616 è la massima offerta per questo modello e porta lo sbraccio idraulico fino a 32 metri. Queste le altre caratteristiche: capacità di sollevamento fino a 80 tm, massimo sbraccio idraulico fino a 32,00 m con jib (normale 20,15 m), peso 10.100 kg (8.570 senza jib)
È stata provata nel cantiere presso la TM Reymond SA a Losanna: in una strada stretta con la stabilizzazione limitata sul lato destro del veicolo, grazie al nuovo sistema Fassi FSC/SII (Fassi Stability Control) sono garantite le condizioni ideali di utilizzo della gru nel pieno rispetto della stabilità dell’assieme in relazione alle diverse possibilità di fuoriuscita dei supporti degli stabilizzatori. Infatti, il nuovo sistema di stabilità Fassi FSC/SII utilizza un sensore d’angolo evoluto che incrementa i tempi di reazione riducendo la corsa minima di estensione dello stabilizzatore grazie all’intervento del sensore angolare abbinato a un sofisticato limitatore di momento.
Un albero enorme e la precisione del montaggio sono i due limiti maggiori all’operatività, che si superano brillantemente dotando la gru di verricello per trasferire uno a uno i pesanti elementi del terrazzo in costruzione con un posizionamento millimetrico garantito dalla Fassi e dal suo controllo remoto, ma anche dalla velocità del verricello nei lavori verticali. Determinante è pure il flow sharing, cioè la capacità della gru di eseguire anche quattro movimenti in contemporanea, oltre alla possibilità di salire molto in alto con una carico pesante come gli elementi di legno senza nessun problema. Merito anche dell’XP (Fassi Extra Power), il sistema che attiva un surplus di potenza nelle situazioni più impegnative e gravose, riducendo proporzionalmente la velocità dei movimenti della gru soggetti alla dinamica (bracci di sollevamento e rotazione), ma incrementando contemporaneamente le capacità di sollevamento.
Si può apprezzare anche la perfetta sinergia tra il radiocomando RCH/RCS e il touch screen display FX901: il primo è il radiocomando digitale di nuova generazione esclusivo Fassi dotato di un ampio display grafico per il controllo a distanza delle funzioni della gru e, su richiesta, anche delle opzioni sul veicolo e degli stabilizzatori; il secondo l’innovativo pannello utente che raccoglie tutte le informazioni inerenti lo stato funzionale della gru e le mostra in modo semplice e chiaro all’operatore tramite il display grafico che può interagire in maniera intuitiva grazie al sistema touch screen. Infine, una nota di merito puramente estetica anche per le finiture carbon look dei carter.
Scuola Internazionale di Copenhagen progettata dallo studio F. Møller Architects
Una scuola in costruzione sarà caratterizzata dalla più grande facciata in vetri colorati fotovoltaici del mondo. Accade in Danimarca dove l’appalto per fornitura alla Scuola Internazionale di Copenhagen è stato vinto da Emirates Insolaire, una divisione della Dubai Investments. Il progetto prevede l’installazione di 12 mila pannelli colorati Kromatix con tecnologia fotovoltaica integrata capace di produrre circa 300 megawatt all’anno, per soddisfare almeno la metà del fabbisogno di energia elettrica dell’istituto. Si tratta di uno dei più grossi impianti nel suo genere ed è interessante perché in fatto di dimensioni per una volta è l’Europa la terra di sperimentazione e l’Asia o il Medio Oriente: infatti la compagnia pensa di introdurre la stessa tecnologia il larga scala negli Emirati Arabi. Nel frattempo però va costruita montando pannelli solari direttamente nelle strutture, come fossero finestre, senza modificare o compromettere l’estetica dell’edificio di 25 mila metri quadrati disegnato dallo studio F. Møller Architects per ospitare 1.200 studenti e 280 dipendenti. Insomma, sembra proprio che il fotovoltaico stia cambiando e diventando anche bello da vedere. Per sapere se è proprio così bisognerà aspettare fino alla fine di giugno, quando lo stabile verrà completato.
Scuola Internazionale di Copenhagen progettata dallo studio F. Møller Architects
Intanto, è prevista l’installazione della tecnologia brevettata Kromatix di SwissInso in due edifici di Dubai. Il vetro colorato è ottenuto combinando due diversi trattamenti in superficie: la deposizione al plasma sottovuoto di un colore in nano-scala sulla parte interna del vetro in vari strati e la modifica della superficie vetrata esterna. I vari strati di colore servono a riflettere lo stretto spettro della luce visibile, a minimizzare la perdita o (a seconda del colore) di efficienza dei dispositivi solari e a garantire una elevata stabilità del colore angolare. L’intervento sulla superficie esterna invece, offre un riverbero diffuso che maschera le parti tecniche del dispositivo solare ed evita l’abbagliamento. Obiettivo dichiarato della società installare tra 50mila e i 70mila metri quadrati in tutto il mondo.
A che cosa può servire una piattaforma web battezzata EdilMag.it? A molto, visto che nessuna impresa è un’isola, tantomeno in tempi di crisi e l’edilizia è il settore che ha meno sfruttato i vantaggi dell’informatica. Per questo l’iniziativa di Rodolfo Brandi, amministratore della Costruzioni Brandi Egidio, rischia di modificare in positivo il modo di comunicare tra aziende e magazzini e scuotere il mondo delle costruzioni, perlomeno a Pesaro e dintorni. Infatti Brandi, come presidente di C.P.T. – Scuola Edile Pesaro Urbino, ha contribuito con l’aiuto degli studenti e la competenza tecnica O.C.M. Officine Creative Marchigiane alla realizzazione di una piattaforma web, battezzata EdilMag.it, collegata a un’applicazione per smartphone. Un luogo virtuale dove condividere con le imprese rimanenze di magazzino, attrezzature e specializzazioni, in maniera semplice e immediata. L’idea è quella di creare una sinergia tra le aziende del settore in modo da riuscire a razionalizzare i costi, ridurre gli spostamenti per trasporti ed approvvigionamenti, ottimizzare l’uso delle risorse. In pratica, si tratta si tratta di un nuovo modo di fare impresa, secondo l’imprenditore che ha annunciato la fornitura gratis del software a tutte le imprese iscritte alla Cassa Edile di Pesaro. In realtà, l’obiettivo è molto più ampio: costituire una rete di imprese sempre più vasta e capillare fino ad arrivare a un livello nazionale.
Sorpresa: il prezzo degli immobili scenderà ancora. Lo prevede Tecnocasa. Secondo il network immobiliare, per «i prezzi immobiliari ci aspettiamo una contrazione per il 2016 compresa tra -2% e 0% mentre le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 460-470 mila». Dall’analisi del sentiment delle agenzie del gruppo emerge, rispetto a sei mesi fa, che sono in aumento le percentuali di chi ritiene che i prezzi restino stabili nei prossimi mesi, seguiti da coloro che si aspettano ancora un leggero ritocco verso il basso. Le grandi città, che già nel 2015 sono apparse più dinamiche, continueranno su questo trend che, nel 2016, potrebbe interessare anche i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città. Sul versante delle locazioni ci aspettiamo una sostanziale stabilità dei canoni. L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione, incidendo sulla fiducia dei potenziali acquirenti, contribuirà a definire o meno questo scenario di mercato.
Il gres porcellanato Stone Gallery di Edilgres prende ispirazione dalle pietre di diversa provenienza. Per pavimenti e rivestimenti, la collezione è caratterizzata da una grafica incisiva e una gamma cromatica declinata in alcune varianti di grigio e beige.
La collezione Stone Gallery ripropone sei essenze naturali dalle specifiche peculiarità estetiche, nei formati 80×80, 40×80, 60×60 e 30×60.
Sempre in versione naturale, Edilgres presenta il grande formato 60×120 che amplia le prospettive dell’interior design: in questo caso le superfici si possono usare creando per progetti caratterizzati da elevata continuità cromatica oppure accostando pietre di diversa ispirazione.
Per gli esterni, la collezione Stone Gallery si arricchisce del formato 30×60 a finitura bocciardata, che mixa sicurezza e praticità. agli interni.
SCHEDA TECNICA
Stone Gallery | Edilgres Stonelab
Tecnologia: Gres Porcellanato
Spessore: 10 mm
Formati e superfici:
Naturale rettificata: 60×120, 80×80, 40×80, 60×60, 30×60
Bocciardata rettificata: 30×60
Colori: Vals White, Vals Grey, Burlington Honey, Limestone Taupe, Luserna Silver, Quartz Ash
Pezzi speciali disponibili su fondi naturali:
Mosaico 2,5×2,5, gradino lineare, gradino angolare destro e sinistro, battiscopa
Giesse, azienda con sede in Italia specializzata in accessori per serramenti, farà parte di Schlegel International, fornitore di sistemi di sigillatura. L’acquisizione consente a Schlegel, divisione internazionale di Tyman, azienda quotata alla Borsa di Londra, di arricchire il proprio portafoglio prodotti con una gamma specializzata di accessori di alta qualità per porte e finestre in alluminio destinata al mercato europeo e ai nuovi mercati di tutto il mondo. «La gamma Giesse si coniuga perfettamente alla nostra», ha commentato Peter Santo, ad di Schlegel. «Offriremo al mercato accessori per infissi in alluminio unitamente alla nostra gamma di sistemi di sigillatura, entrambi dedicati al mondo porte e finestre. L’operazione fa sì che entri a far parte del nostro Gruppo un importante marchio di riferimento per il settore». L’Europa è il mercato principale sia di Schlegel sia di Giesse. Inoltre, Schlegel ha un posizionamento importante in Australia e Nuova Zelanda, mentre Giesse in Cina, Medio Oriente e India. La combinazione dei business delle due aziende offre reali opportunità di sinergia e di accesso a diversi nuovi mercati. Giesse è nata vicino a Bologna nel 1965 e da piccola impresa artigianale è diventata, nel corso degli anni, un gruppo internazionale leader nel settore degli accessori per serramenti in alluminio. Non sono previste ripercussioni sul piano occupazionale: oggi Giesse ha circa 500 dipendenti.