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FederlegnoArredo formerà i designer della Tongji University

Tongji University

Un memorandum d’intesa tra FederlegnoArredo e la Tongji University per cooperare nel campo del design e dell’innovazione. L’accordo è stato siglato da Roberto Snaidero, presidente dell’associazione delle imprese del legno e dell’arredamento, e Feng Shouen, vice presidente dell’ateneo cinese. L’accordo ha l’obiettivo, nelle intenzioni, di fornire agli architetti e interior designer e al network degli studenti di Tongji, esperienze di business, opportunità di scambi culturali e una profonda conoscenza del made in Italy.

«FederlegnoArredo è fortemente impegnata nel campo dell’educazione. Noi crediamo fermamente che sia molto importante cooperare col mondo accademico, soprattutto in un mercato come quello cinese, ormai uno dei maggiori player dell’economia internazionale», commenta Snaidero. Il progetto è coordinato da Giancarlo Tintori, architetto, collaboratore di FederlegnoArredo, che è anche professore alla Tongji University. «I vantaggi di questo accordo sono chiari. Da una parte le nuove generazioni di interior designer e architetti cinesi, accedendo ad una più profonda conoscenza della cultura e dei prodotti italiani, avranno maggiori opportunità lavorative, dall’altra i nostri imprenditori saranno più conosciuti e diventeranno potenziali partner in termini di business per i principali decision makers cinesi», aggiunge Snaidero. Il primo appuntamento comune in agenda è la partecipazione della Tongji University al Salone Satellite, appuntamento del Salone del Mobile  di Milano dedicato ai giovani designer, che quest’anno propone il tema Nuovi Materiali, nuovo disegno. La Tongji University sarà presente allo stand E19, padiglione 15. Una delegazione cinese di designer e architetti incontrerà anche le aziende di FederlegnoArredo durante i giorni della fiera.

A luglio poi, dovrebbe svolgersi una prima settimana di formazione, che comprenderà conferenze, workshop e visita delle principali aziende dei distretti produttivi del Nord Italia.

Tongji University
Tongji University

Riqualificazione: detrazioni, istruzioni per l’uso con Enea

L’Enea ha attivato lo sportello online dove inviare la documentazione relativa agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici: https://finanziaria2016.enea.it/index.asp. Per inviare la documentazione è necessario registrarsi, accedere al sistema, inserire i dati anagrafici, inserire l’ immobile oggetto dell’intervento, scegliere il comma da applicare, compilare gli allegati, verificare i dati, inviare la dichiarazione e stampare.

La comunicazione, che consente di beneficiare delle detrazioni del 65%, va effettuata entro i 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Resterà attivo anche il sito relativo all’anno fiscale 2015 (disponibile all’indirizzo https://finanziaria2015.enea.it/ ), per consentire sia l’invio delle ultime pratiche relative al 2015 sia le eventuali modifiche di quanto già precedentemente trasmesso.

Fino al 31 dicembre 2016 è possibile usufruire delle detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti: con la legge di Stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208) sono state prorogate fino a tale data sia la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici, sia la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie.

La detrazione dall’Irpef o dall’Ires pari al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2016, è concessa quando si eseguono interventi  per la riduzione del fabbisogno energetico del riscaldamento, per il miglioramento termico dell’edificio, lavori di coibentazione,  su pavimenti e finestre comprensive di infissi, l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Dal 1° gennaio 2017 il beneficio sarà del 36%, cioè quello ordinariamente previsto per i lavori di ristrutturazione edilizia.detrazioni

Il campus universitario in classe A con i pannelli Isolconfort

Il campus universitario di Borgo San Paolo

Una residenza studentesca organizzata in forma di struttura ad albergo porta a nuova vita ad un’area dismessa e abbandonata da anni in prossimità di Via Caraglio, nell’ex zona industriale di Borgo San Paolo, nel comune di Torino. Circa 8mila metri quadrati distribuiti in due corpi di fabbrica di 8 e 5 piani che ospitano 550 posti letto in un mix di tipologie abitative: camere singole, doppie e miniappartamenti ammobiliati e dotati di servizi igienici privati. Alle abitazioni si aggiungono aule studio, aree comuni, internet point, connessione wi-fi, copisteria, bar, palestra, lavanderia a gettone, parcheggi, bike sharing, presidio h/24. Servizi accessori offerti agli ospiti del campus a prezzi convenzionati e aperti alla fruizione dell’intera cittadinanza.  La struttura, che si inserisce nel più ampio piano per “Torino Città Universitaria, è in classe energetica A, poiché è realizzata secondo i migliori standard di sicurezza, sostenibilità e risparmio energetico.

Il campus universitario di Borgo San Paolo
Il campus universitario di Borgo San Paolo

Infatti, la progettazione dello Studio Bossolono prevede che l’energia necessaria per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua sanitaria sia fornita da un impianto geotermico e da un impianto solare termico e che l’involucro sia particolarmente performante e abbinato al sistema edificio-impianto. Per soddisfare gli altissimi requisiti di efficienza energetica, sono stati utilizzati i pannelli della Isolconfort, in Eps Eco-Por G031 realizzati con Neopor di Basf. Si tratta degli unici pannelli certificati Epd (Enviromental Product Declaration) grazie a un processo produttivo controllato in tutte le sue fasi: polistirene espanso sinterizzato a vapore, a celle chiuse con nuovo ritardante di fiamma, tagliato da blocco, in possesso di marcatura CE e dichiarazione di prestazione in conformità al regolamento europeo CPR 305/2011 in rispondenza dei requisiti della norma Uni En13499 Etics. A ulteriore conferma del basso impatto ambientale di Eco-Por G031 e dell’idoneità del suo utilizzo per il miglioramento del risparmio energetico, ci sono le analisi e i controlli dello studio Lca effettuati sul processo produttivo di Isolconfort. Insomma, Eco-Por G031 è garantito per costanza, elevate prestazioni d’isolamento termico e stabilità dimensionale, essendo sottoposto a continui controlli di fabbrica e di laboratorio con processo di stagionatura monitorata.

Scaglie in alluminio per il tetto alla francese che guarda le Alpi

Sempre più in alto: un elegante edificio costruito nel centro di Bolzano intorno alla fine del XIX secolo è stato oggetto di ristrutturazione che hanno portato a realizzare ben due sopraelevazioni. La tendenza a sopraelevare è proseguita anche nell’ultimo intervento per realizzare due nuovi appartamenti con un progetto dell’architetto Markus Vigl che prevede un tetto alla francese con giardino e un’ampia terrazza, mentre grandi vetrate abbattono il limite visuale delle pareti e danno l’idea di uno spazio quasi illimitato. Determinante la scelta di un materiale leggero come copertura per non appesantire le strutture e preservare la sicurezza statica dell’edificio. Referenza-Bolzano_IT_Bozen_Penthouse-2433

Necessità soddisfatta dalla leggerezza delle Scaglie Prefa, unita alle dimensioni contenute dei singoli elementi, che ha facilitato le operazioni di posa, assicurando estrema maneggevolezza e ottima lavorabilità. Inoltre, grazie alla flessibilità del materiale e alla possibilità di perfetta integrazione con elementi di complemento, come cornici, compluvi e raccordi, è stato possibile conseguire eccellenti risultati dal punto di vista dell’impermeabilizzazione soprattutto in corrispondenza dei raccordi con le grandi vetrate. La posa in opera del rivestimento su una superficie complessiva di 260 metri quadrati è stata eseguita con maestria dai lattonieri della ditta Stuefer di Sarentino, in tempi piuttosto brevi: l’intera realizzazione ha richiesto soltanto 6 mesi di lavoro.Referenza-Bolzano_IT_Bozen_Penthouse-2474

Non solo, la Scaglia in alluminio Prefa è riciclabile al 100% e il nuovo sistema di fissaggio integrato ed a scomparsa, permette di ottimizzare i tempi della posa e inoltre, conferisce al rivestimento stabilità e sicurezza, offrendo la possibilità di utilizzare il sistema sia in copertura che in facciata e creando una superficie uniforme senza necessità di fissaggi esterni.cIn questo caso, la forte pendenza delle falde mansardate avvicina molto la funzione del tetto a quella delle chiusure verticali. Questo insieme ad altri fattori di efficienza e risparmio energetico hanno permesso l’attestazione in Classe energetica A.Referenza-Bolzano_IT_Bozen_Penthouse-2510

Premio internazionale di restauro architettonico, i vincitori della V edizione

Carlo Luigi Ostorero – Studio Dedalo, Restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia, Torino. Medaglia d’oro ex-aequo

Torna il Premio Domus, Restauro e Conservazione, voluto e ideato dall’Università degli Studi di Ferrara e promosso dall’azienda Fassa Bortolo. Arrivato alla quinta edizione ha visto in gara 84 progetti costruiti negli ultimi 10 anni provenienti da Italia, Germania, Svizzera, Spagna, e paesi extraeuropei tra cui Cile, Giappone, Brasile. Data la grande omogeneità qualitativa dei migliori lavori, la giuria, presieduta dall’architetto Riccardo Dalla Negra, ordinario di restauro dell’Università di Ferrara, e composta dagli architetti Carla Di Francesco del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Camilla Mileto, Professore dell’Università Politecnica di Valencia, Gisella Capponi, Dirigente dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e Marcello Balzani, Vicedirettore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e Direttore del centro DIAPReM TekneHub, (rete alta tecnologia Emilia Romagna), ha deciso di suddividere il premio in diversi ex aequo.

Carlo Luigi Ostorero – Studio Dedalo, Restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia, Torino. Medaglia d’oro ex-aequo
Carlo Luigi Ostorero – Studio Dedalo, Restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia, Torino. Medaglia d’oro ex-aequo

Tra i vincitori della medaglia d’oro, Carlo Luigi Ostorero, fondatore dello Studio Dedalo, per il restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia, si è aggiudicato il nuovo Premio Speciale Fassa Bortolo. Viene conferito, secondo le motivazioni dell’azienda, a coloro che nel rispetto dei principi conservativi, della sostenibilità e della qualità architettonica, abbiano saputo utilizzare le soluzioni appartenenti al Sistema Integrato Fassa Bortolo ovvero ai principali sistemi a esso connessi.

Baukunst – Clemens Standl, Restauro delle stanze dei principi della Fortezza Hohensalzburg, Salisburgo, Austria. Medaglia d’oro ex-aequo

La cerimonia di premiazione, prevista il 6 Aprile 2016 alle ore 18.30, per l’apertura di Restauro: Salone dell’economia, della Conservazione delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali avrà luogo a Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara con il Patrocinio del Comune di Ferrara, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara e della Fondazione degli Architetti di Ferrara.

Davide Del Curto, Giacomo Menini, Il museo dei sanatori, Sondalo, Sondrio. Medaglia d’oro ex-aequo
Davide Del Curto, Giacomo Menini, Il museo dei sanatori, Sondalo, Sondrio. Medaglia d’oro ex-aequo

Medaglie d’oro ex-aequo

– Carlo Luigi Ostorero – Studio Dedalo | Restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia (Torino)

– Baukunst – Clemens Standl | Restauro delle stanze dei principi della Fortezza Hohensalzburg (Salisburgo, Austria)

– Davide Del Curto, Giacomo Menini | Il museo dei sanatori (Sondalo, Sondrio)

Medaglie d’argento ex-aequo

– Barbas Lopes + Gonzalo Byrne | Teatro Thalia (Lisbona, Portogallo)

– LDA+SR Luca Dolmetta Silvia Rizzo architetti | Restauro Castello dei Doria (Imperia)

– Ares Partners | Yun House Boutique Eco-resort (Guilin, Cina)

– Silvio Oksman Arquitetos Associados | Instituto de Arquitetos do Brasil (São Paulo, Brasile)

Menzioni d’Onore

– Asciutti Michele architetto | Progetto di restauro e valorizzazione della torre sud-ovest del complesso monumentale dei Ss. Quattro Coronati al Laterano (Roma)

– Bordi Rossi Zarotti studio di architettura | Restauro del campanile della Cattedrale di Parma (Parma)

– Gianmarco De Felice, Berardino D’Eramo | Restauro dell’Abbazia di San Clemente a Casauria (Pescara)

– Studio Diletta Evangelisti | Restauro e musealizzazione: Museo Arcivescovile e Cappella dei Vescovi (Ravenna)

– Marcelo Ramos Sarasà Martin, Graziella Giorgi Martin Gomes | Manutenzione del Ponte Torta (Jundiaì, São Paulo, Brasile)

– Suma architect | Koya (Tokushima, Giappone)

 

Premio Speciale Fassa Bortolo

– Carlo Luigi Ostorero – Studio Dedalo | Restauro della Chiesa Confraternita della Misericordia (Torino)

Chorus unanime sul futuro della home automation

 Un ambiente domestico dove vivere e sperimentare le soluzioni che la domotica è ora in grado di offrire e dove raccogliere i suggerimenti degli utenti per lo sviluppo dei prodotti del futuro: è lo Spazio Chorus. È stato realizzato alla FieraMilano Rho, in occasione di Expo 2015 da Gewiss, azienda associata a Energy@home, l’associazione senza fini di lucro fondata nel 2012 da Telecom Italia, Electrolux, Indesit ed Enel Distribuzione per promuovere lo sviluppo di servizi e soluzioni innovative. Del progetto fa parte anche EuropAssistance, e in collaborazione con Doxa Marketing Advice, che hanno realizzato un’indagine sul rapporto tra i consumatori italiani e la casa del futuro.

L’analisi è centrata sull’uso dei dispositivi touch del sistema domotico Gewiss  per gestire e controllare anche da remoto luci, scenari, clima, qualità dell’aria,  il target di riferimento (uomini e donne, di livello socio economico e culturale medio-alto e alto) è già molto ben predisposto a comprenderne logica e dinamiche della domotica. Lo smartphone ha un ruolo cruciale in questo processo, sebbene vi sia una certa consapevolezza che convogliare tutto in un unico device rappresenta un rischio. Funzionalità e sicurezza delle nuove tecnologie in ambito domestico prevalgono sugli aspetti ludici o estetici. La funzionalità si traduce essenzialmente in facilitazione della vita quotidiana per rendere automatico ciò che è inutilmente ripetitivo, tutela del benessere e comfort degli abitanti, e risparmio, per limitare gli sprechi e ottimizzare le spese. La sicurezza presenta invece un duplice aspetto: quello di safety, intesa come eliminazione dei pericoli interni, e quella di security, intesa come protezione dai rischi esterni.

Per quanto riguarda gli elettrodomestici messi a disposizione da Whirlpool, azienda associata di Energy@home, la ricerca ha indagato due prodotti in particolare, nell’ambito della cucina domotica e smart: la lavastoviglie e il frigorifero. Quest’ultimo è considerato elemento fondamentale per la gestione del cibo in casa e dall’indagine emerge un’esigenza di prevenzione degli sprechi, tema molto sentito e attuale, al centro anche dell’Expo appena concluso. Il frigorifero ideale dunque gestisce le date di scadenza dei prodotti, avvisa il consumatore per tempo e gli suggerisce addirittura le ricette da preparare con gli alimenti da consumare.

Lo scenario evolutivo in tema di lavastoviglie delinea un prodotto intelligente, che sappia autogovernarsi in funzione del carico, regolando automaticamente detersivo e consumi, e che soprattutto possa essere monitorato da remoto. Gli utenti infatti non si sentono sicuri nel lasciare in attività gli elettrodomestici in loro assenza: una macchina che li avvisa quando il lavaggio è terminato ed è andato a buon fine servirebbe a prevenire questa incertezza. Infine, un punto comune a tutti i prodotti intelligenti è quello relativo all’autodiagnostica e manutenzione. L’elettrodomestico del futuro avvisa se c’è qualcosa che non funziona, suggerisce quando è il momento di fare manutenzione, in questo modo si qualifica come grande alleato nella vita quotidiana delle persone.domotica-gewiss

Nomisma: mercato in ripresa nelle città medie

Eppur si muove: nonostante i prezzi stagnanti o in ribasso, il mercato immobiliare dà segni di ripresa. Nei primi mesi dell’anno, secondo Nomisma, c’è stato un «recupero anche se, come racconta la storia immobiliare italiana, i tempi della svolta tendono continuamente a dilatarsi». L’Osservatorio Immobiliare 2016 del centro di ricerca bolognese ha monitorato anche il mercato delle 13 città intermedie: Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste e Verona. Le tendenze dei mercati cosiddetti «intermedi» mostrano segnali più positivi rispetto a quelli delle grandi città, a esclusione di Milano e Roma, che anticipano sempre la ripresa. Aumento delle compravendite, riduzione degli sconti e stabilizzarsi dei tempi necessari alla vendita sono i segnali della ripartenza. L’esiguità dell’offerta di qualità disponibile nei mercati maggiori (si consideri che il 52,8% delle abitazioni italiane ha più di 40 anni) ha contribuito al parziale spostamento degli investitori verso i mercati di secondo livello. Il 70% delle compravendite intermediate è assistito da mutuo.

Nei primi mesi del 2016 i segnali di ripresa non sono più circoscritti solo al settore residenziale. Per il secondo anno consecutivo le transazioni si sono confermate in territorio positivo: a crescere con intensità maggiore sono le compravendite di abitazioni che hanno fatto registrare un +3,6% nel 2015 e +6,5 % nel 2016 (444.636 compravendite secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate). Nel segmento degli immobili destinati alle attività economiche, all’incremento del 2014 ha fatto seguito la stabilità del numero di contratti stipulati nell’anno successivo (44.319 compravendite). Le componenti che contribuiscono ad un’inversione di rotta nel non residenziale sono i negozi, e in parte – limitatamente al 2014 – i capannoni per l’industria. Il segmento terziario soffre ancora di scarso interesse, sia nei mercati maggiori che in quelli minori, oltre ad essere caratterizzato da una domanda molto selettiva interessata quasi esclusivamente ad alcuni mercati metropolitani, in particolare Milano, Roma e, in misura minore, Torino e Firenze.vendesi-4

Alla Leopolda l’edilizia di Klimahouse e i tour agli edifici CasaClima

I lavori alla scuola di Fornacette

Se vi siete persi la casa modello Insight installata a Klimahouse lo scorso gennaio, potete recuperare visitando l’edizione toscana delle fiera internazionale per l’efficienza energetica in programma alla Stazione Leopolda di Firenze dal 1 al 3 aprile. Un’occasione per toccare con mano, le tecnologie impiantistiche più all’avanguardia disponibili sul mercato per gli edifici moderni. Non solo, c’è anche l’opportunità di partecipare alle tre visite guidate a edifici CasaClima, realizzati nelle province di Firenze e Pisa per vedere applicate le soluzioni edilizie nelle più varie destinazioni d’uso: strutture residenziali, plessi scolastici, e laboratori artigianali.

Madame Pivot
Madame Pivot

La prima visita venerdì 1 Aprile è all’edificio “Madame Pivot”, nel comune di Bagno a Ripoli, oggetto del primo recupero edilizio certificato in Classe Energetica CasaClima A realizzato in Toscana su un edificio artigianale. Privo di isolamento e in stato di degrado è stato completamente ristrutturato. Il progetto impiantistico ha previsto la realizzazione di un sistema alimentato da una pompa di calore coadiuvato da un impianto di ventilazione meccanica controllata. Per la climatizzazione degli ambienti (raffrescamento e riscaldamento) è stato scelto un impianto a pannelli radianti che assicura un elevato risparmio energetico e un’emissione diffusa e uniforme. E poi la coibentazione delle pareti esterne con un sistema a cappotto ad alto spessore, la correzione dei ponti termici, la ristrutturazione delle coperture del solaio e all’interno le pareti ricoperte di pannelli in lana roccia. La visita sarà guidata dall’ingegnere Giuliano Carotti, consulente CasaClima e progettista per Ezero Progetti degli impianti ad alta efficienza energetica, che insieme alle soluzioni costruttive, hanno permesso di raggiungere parametri di esercizio dell’edificio di grande rilievo.

I ponteggi per applicare il sistema cappotto a Madame Pivot
I ponteggi per applicare il sistema cappotto a Madame Pivot

La seconda visita, il 2 Aprile, è prevista alla nuova scuola primaria di Fornacette, in provincia di Pisa, in corso di certificazione secondo il protocollo CasaClima School. Nella progettazione, l’obiettivo architettonico è stato focalizzato alla massima integrazione con il contesto paesaggistico, nel pieno rispetto dell’ambiente e nella direzione della semplicità e minima invasività, mirando a realizzare un edificio a basso consumo energetico, sostenibile, alimentato da fonti energetiche rinnovabili e con bassissime emissioni di CO2, che al tempo stesso garantisca un elevato comfort degli occupanti e la massima salubrità degli ambienti. A illustrare i lavori, l’ingegnere Mirko Giuntini, consulente energetico CasaClima e responsabile dell’applicazione dei protocolli CasaClima per la scuola in costruzione. Sempre sabato 2 Aprile, è previsto un tour nell’azienda agricola biologica “Poderaccio”, nel comune di Incisa Valdarno, in fase di certificazione in classe A secondo il protocollo CasaClima Nature.

I lavori alla scuola di Fornacette
I lavori alla scuola di Fornacette

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Attenti alle truffe online che utilizzano Vistaprint

Jerome Sicard,
Jerome Sicard,

Attenti alla cyber truffa: ogni giorno o quasi c’è ne una diversa. Nel mirino, in particolare, ci sono ora le e-mail aziendali. Secondo il quinto rapporto stilato dal Clusit, un’associazione italiana per la sicurezza informatica, le truffe digitali sono aumentate del 30% nel 2015 rispetto all’anno precedente. Nel mirino sono finite innanzitutto le aziende. Negli ultimi 36 mesi, le perdite economiche sono quadruplicate, e questo vuol dire che gli attacchi informatici sono sempre più efficaci. «Le truffe di Business Email Compromise (Bec), ovvero compromissione della corrispondenza digitale di un’azienda) rappresentano un esempio. Sono infatti false mail spedite a destinatari selezionati, spesso Cfo o assistenti, che sembrano provenire dal Ceo. In queste mail il falso mittente richiede bonifici immediati con annessi dati del conto. Secondo l’Fbi, i ladri hanno rubato quasi 740 milioni di dollari con questa truffa in più di 7mila aziende negli Stati Uniti tra ottobre 2013 e agosto 2015», spiega Jerome Sicard, regional manager Sud Europa di MarkMonitor.

Jerome Sicard,
Jerome Sicard

Vistaprint, una società di servizi via web, è divenuta suo malgrado un canale per incrementare le truffe via mail, attraverso la promozione di un mese di prova gratuito del suo prodotto, Website Builder. Questa soluzione è un’ottima occasione per gli utenti di Vistaprint: possono scegliere un dominio, il design del sito e un mese di prova gratis prima di impegnarsi in un contratto di servizio a lungo termine. Sfortunatamente, quel mese di prova gratuito ha ampliato la portata delle truffe Bec in molti settori.

I truffatori, infatti, hanno sfruttato la promozione di Vistaprint per registrare nomi di dominio che si confondono con quelli dei brand legittimi e per inviare false mail personalizzate ai dirigenti finanziari richiedendo bonifici bancari (o simili tattiche di social engineering). Dopo il mese di prova, Vistaprint ha rilevato spesso che la carta di credito utilizzata durante la registrazione era rubata o non valida. A quel punto la truffa era già stata perpetrata e il truffatore era passato alla frode successiva.

MarkMonitor ha avviato un’azione di enforcement rapida per questo tipo di registrazioni di domini fraudolente e sta lavorando a stretto contatto con Vistaprint per mitigare rapidamente le questioni di dominio. Vistaprint è il registrant e può cancellare la registrazione nei primi cinque giorni per evitare di essere accusato dal registar, Tucows, per il nome di dominio. Nel caso in cui la truffa venga rilevata dopo i cinque giorni, MarkMonitor può richiedere a Tucows di sospendere la registrazione del dominio. Il proprietario del marchio, se lo desidera, può presentare un ordine rapido per registrare il dominio quando verrà rilasciata nuovamente la disponibilità generale.

Il verde pensile di Harbo riduce le distanze, persino i chilometri zero

Giardini pensili per una cucina sul tetto in città: l’orto di 300 metri quadri è quello realizzato con il substrato Harpo, collocato in cima alle Fonderie Ozanam di via Foligno a Torino e il ristorante è quello realizzato dopo un intervento di recupero dello stabile restituito così ai residenti. E il menu più a chilometro zero di così è difficile è quello dei piatti creati con le verdure coltivate a pochi metri dai fornelli. «Un progetto innovativo che conferma l’evoluzione del giardino pensile da elemento estetico a valore economico e sociale», commenta Maurizio Crasso, direttore della Divisione verdepensile di Harpo, azienda triestina che ha realizzato il substrato delle Fonderie Ozanam. Il progetto vincente degli architetti Elena Carmagnani e Emanuela Saporito, fondatrici di OrtiAlti di cui Harpo è partner, ha saputo cogliere le potenzialità del verde pensile come strumento di riqualificazione urbana, di nuova socialità e di una rinnovata attenzione al verde che diventa, come in questo caso, un vero e proprio stile di vita. Sul tetto, nel pieno della vita urbana, le piante crescono sane grazie al particolare terreno impiegato per il substrato, ricco di ossidi di ferro e alluminio che contribuiscono alla rendere gli inquinanti poco solubili in acqua. harpo-verdepensile_ortialti_fonderie-ozanam

Costruite nel 1938 dall’architetto bulgaro Nicolaj Diulgheroff, le ex Fonderie sono state completamente rimesse a nuovo rimesse a nuovo in un intervento che include elementi di rinascita degli spazi degradati grazie al verde. E infatti, lo spazio verde che con la primavera comincia a fiorire, è affidato alle cure della cooperativa Meeting Service che opera nel campo dei minori a rischio di devianza e da Agridea. Ma i vantaggi non sono solo sociali, perché l’orto e più in generale un giardino pensile serve anche mantenere gradevoli le temperature in tutte le stagioni: le temperature estive favoriscono l’uscita spontanea del calore attraverso il tetto dalla mattina presto alla sera tardi mantenendo gli ambienti piacevolmente freschi. D’inverno invece, si sta al caldo perché il verde aumenta la resistenza termica del tetto di circa il 10% aiutando a trattenere il calore. E per questo si può arrivare a risparmiare fino al 30% di energia. Non solo, un giardino pensile protegge il manto impermeabile del tetto dall’escursione termica giornaliera, dal gelo, dai raggi UV e da ogni possibile danneggiamento meccanico. E così dura di più. I costi del verde pensile sono contenuti rispetto ai benefici offerti: circa 70 euro a metro quadrato per fare solo prato verde, tra 100 e 120 euro a metro quadrato per prato verde e piccole piante, circa 200 euro a metro quadrato per prato verde e arbusti. La spesa media per un condominio si aggira intorno ai 30 mila euro e con le detrazioni fiscali si può arrivare a dimezzarla.harpo-verdepensile_ortialti_casa-ozanam_pic-leana-cagnotto-(2)

Eurotecno punta sul futuro e rinnova il parco macchine

Nuova MX250

Eurotecno sceglie di puntare sul futuro e lo fa ampliando il proprio parco macchine. Infatti, l’azienda del Gruppo Guarneri specializzata nel campo del noleggio di macchine per l’edilizia, la cantieristica, l’industria, la manutenzione e il trasporto, anche quest’anno investe in nuovi modelli per contribuire allo sviluppo e rispondere a qualsiasi tipo di esigenza. Sono oltre una quarantina i nuovi esemplari a disposizione, selezionati fra il top della produzione mondiale, per offrire ai clienti sempre il meglio della tecnologia, assieme alla consueta professionalità dei propri uomini e a servizi di supporto ed assistenza in grado di soddisfare qualsiasi richiesta, anche la più impegnativa o specialistica. L’ammodernamento dei mezzi tra i più richiesti e tra i marchi leader del mercato con alcuni fornitori storici come Pagliero con cui Eurotecno ha inserito nella sua flotta una piattaforma di 68 metri con operatore, nuovo fiore all’occhiello, 2 autocarrate 25m MX250 e 4 autocarrate 20m HX200EX. Anche la gamma dei veicoli commerciali si è arricchita di nuovi esemplari: sono stati infatti introdotti 10 Iveco, di cui 4 doppia cabina con cassone ribaltabile, 5 cabina singola con cassone ribaltabile e 1 cabina singola con cassone fisso. Sono in arrivo anche 6 Citroen Jumper 30 L1H1, 6 Citroen Jumper 35 L3H2, 2 Citroen Jumpy 27 L1H1, 2 Citroen Berlingo 3 posti van. Non solo: si è investito anche in un Ragno Palazzani XTJ 52/C diesel 52m, in 12 piattaforme aeree semoventi JLG (due 450 AJ, due 800 AJ, due 600 AJ, tre Toucan AJ e tre E450 AJ), 4 sollevatori telescopici Dieci (Pegasus 40.25 e Pegasus 50.21), oltre a un ricondizionamento generale di parte del parco.

68 metri al lavoro
68 metri al lavoro
Nuova MX250
Nuova MX250

Il monoblocco di Alpac premiato alla fiera Enes Expo di Mosca

Il monoblocco Presystem Avvolgibile di Alpac

È italiano il monoblocco per finestra installato in una casa passiva a Mosca premiata come migliore villa singola 2015. Prodotto dall’azienda vicentina Alpac, Presystem è stato progettato su misura e ad alta efficienza energetica per consentire l’installazione del serramento direttamente sul cappotto isolante di 40 centimetri, anziché come di consueto sulla muratura, così da massimizzare il livello di isolamento ed evitare i ponti termici, rispettando i requisiti Passive House. L’edificio, realizzato per l’Istituto per la Casa Passiva della Federazione Russa, ha conquistato il terzo posto al concorso Miglior Villa Singola 2015 organizzato dalla fiera ENES Expo di Mosca e potrà essere visitato per i prossimi tre anni. Incaricata dei lavori di costruzione di questa Casa Passiva di Mosca, l’impresa Iterstroy di Samara, che ha richiesto l’intervento dell’impresa vicentina. Inoltre, Presystem avvolgibile garantisce il massimo isolamento termico e risparmio energetico, eliminando i ponti termici, e l’isolamento acustico. Altamente versatile, viene realizzato su misura in funzione delle esigenze specifiche del singolo edificio, utilizzando materiali di qualità e metodo di produzione ad alta industrializzazione. L’installazione e la sono posa facilitate e personalizzate, il monoblocco arriva su richiesta e pronto per il montaggio, abbattendo i costi di cantiere.

Il monoblocco Presystem Avvolgibile di Alpac
Il monoblocco Presystem Avvolgibile di Alpac

La purezza del nero assoluto di Antolini si riflette sull’acqua

La spa progettata da Alessandro La Spada con le pietre naturali di Antolini
La spa progettata da Alessandro La Spada con le pietre naturali di Antolini
La spa progettata da Alessandro La Spada con le pietre naturali di Antolini

Onde ricorrenti che diventano geometria riflessa sull’acqua con i decori Antolini. Le pietre dell’azienda veronese sono state scelte dal designer Alessandro La Spada per rivestire i muri di una Spa dai muri in un bellissimo granito di colore nero (Nero Assoluto Memorial) attraversato da inedite forme organiche color oro e argento. Sono i motivi di Wave Silver Design e Wave Gold Design due modelli di lavorazione della collezione Natura Collection. Questa accattivante linea è frutto di una particolare lavorazione che esalta le potenzialità espressive della materia, grazie ad una tecnologia innovativa che consente un’incisione uniforme e delicata ridisegnando la superficie della pietra. Natura Collection celebra l’autenticità della pietra e la sua intrinseca connessione con la natura e si propone con pattern ispirati alle magnifiche espressioni che la vita ci regala ogni giorno sotto forma di piccoli capolavori. Così l’acqua e la pietra si fondono per generare un ambiente di misteriosa bellezza con un gioco di riflessi in cui la solidità delle superfici verticali sembra diluirsi e rifrangersi nel piano orizzontale.Antolini_neroassoluto2

Meno tasse alle imprese con qualche taglio intelligente

Dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, punta il dito sul fardello che frena le imprese: l’eccessivo carico fiscale. Che è determinato dal costo della spesa dello Stato. «La spesa pubblica corrente nel 2015 si è ridotta soltanto per effetto del minor costo per interessi. Mentre, per il resto, gli sforzi fatti non sono stati assolutamente sufficienti. Tant’è che, negli ultimi venti anni, la pressione fiscale è passata dal 40,3% al 43,3%. Ci sono, poi, sperequazioni fiscali territoriali che penalizzano fortemente le nostre imprese. Sperequazioni e tasse alte che queste imprese non vogliono e non possono più sopportare», ha scandito il numero uno dei commercianti. Occorre, dunque, ridurre la spesa per poter abbassare le tasse: continuare ad accumulare deficit significa solo rimandare (e aggravare) il problema, non trovare una soluzione. Il defenestrato commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, per la verità aveva messo a fuoco diversi eccessi di spesa che potrebbero essere tagliati. Purtroppo, dopo essere stato rispedito al mittente (il Fondo monetario), Cottarelli è stato anche ridicolizzato, con l’idea che le sua ricetta sarebbe quella di risparmiare sull’illuminazione pubblica (in effetti aveva calcolato in 300 milioni i risparmi ottenuti spegnendo un po’ di fari inutili nelle città). Peccato che né il governo, né il Parlamento abbiano seguito una delle sue indicazioni, eccetto il meritorio taglio delle auto blu. Un esempio: dalle sinergie fra i corpi di polizia si potrebbe ottenere più sicurezza (di questi tempi purtroppo ce n’è bisogno), ma si potrebbe risparmiare parecchio. Per Polizia, Carabinieri e Fiamme Gialle si spendono circa 20 miliardi l’anno. Non solo: ci sono in Italia più tutori dell’ordine rispetto ad altri paesi. Basti pensare che secondo i dati Eurostat nel 2012 rispetto all’Italia avevano più unità di polizia ogni 100mila abitanti solo Cipro, la ex Jugoslavia, la Turchia, la Spagna, la Croazia, la Grecia e la Serbia.  Secondo le stime di Piero Giarda, professore alla Catolica, attualmente presidente di Bpm e uno degli ex esperti deputati alla spending review, rendere più efficienti le diverse polizie (anche senza sinergie) si potrebbero risparmiare 1,7 miliardi. euro

Federbeton: ecco come riciclare gli inerti

Sgombero di interti

La spazzatura, perlomeno quella che riguarda l’edilizia, cioè gli inerti, possono diventari utili. O, perlomeno, recuperare i materiali da demolizione può servire a risparmiare materie prime naturali. E i rifiuti possono trasformarsi in risorsa energetica a kilometro zero, con benefici economici e ambientali per la comunità. A sostenerlo è la filiera del cemento e del calcestruzzo, rappresentata da Federbeton, che si schiera a favore sostiene l’economia circolare. Lo conferma l’intervento in audizione in commissione Ambiente del Senato sulle proposte di direttive del Pacchetto di Economia circolare, del direttore generale di Federbeton. Il manager ha espresso apprezzamento per le proposte della Commissione europea, che segnano un passo importante nella direzione di un’economia più efficiente e sostenibile, con potenziali benefici effetti anche per la crescita. La filiera del cemento-calcestruzzo può dare un contributo fattivo allo sviluppo dell’Economia circolare, contribuendo a recuperare i ritardi che attualmente si registrano in Italia rispetto al resto dell’Europa, è il parere dell’associazione.
Che cosa si può fare
Due in particolare gli ambiti di applicazione di principi di circolarità: l’incremento del recupero di materia ed energia dai rifiuti nella produzione del cemento e l’utilizzo di materiali da riciclo come aggregati per il calcestruzzo nel calcestruzzo. Soluzioni che possono avere significative ricadute positive per la collettività nello spirito dell’economia circolare. Si tratta di pratiche ampiamente diffuse nel resto d’Europa, che da noi registrano ancora ostacoli e resistenze di varia natura. Il recupero di materia e di energia dai rifiuti nella produzione del cemento è considerato a livello europeo una delle migliori tecniche disponibili per minimizzare l’impatto ambientale, ridurre le emissioni di CO2 e risparmiare risorse naturali. Mentre il settore cementiero europeo, grazie all’utilizzo di combustibili alternativi, ha evitato 17 milioni di tonnellate di CO2, in Italia le opposizioni territoriali, spesso innescate da comitati locali, hanno limitato fino ad oggi l’applicazione sul territorio di tale pratica. Le cementerie italiane potrebbero infatti realizzare in tutta sicurezza percentuali di sostituzione di combustibili tradizionali con combustibili alternativi ben più elevate rispetto al 13% di oggi, che va comparato con una media europea ormai prossima al 40%. Ai livelli attuali di produzione sarebbero dunque in grado di utilizzare, in parziale sostituzione di prodotti petroliferi, circa 1,2 milioni tonnellate all’anno di combustibili derivati dai rifiuti con risvolti sociali, economici e ambientali positivi.

Sgombero di interti
Sgombero di interti

Demolire e recuperare
Anche il recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) potrebbe essere incrementato nella produzione del calcestruzzo. Purtroppo la non completa tracciabilità dei flussi di recupero, derivante in parte dall’applicazione della normativa e in parte dal cosiddetto “sommerso” – ancora consistente soprattutto in alcune zone del Paese – ha finora limitato lo sviluppo, e di conseguenza gli effetti positivi, di tale pratica che andrebbe invece incentivata attraverso evoluti sistemi di monitoraggio dei rifiuti da C&D e adeguate limitazioni allo smaltimento in discarica.
Federbeton auspica che l’approvazione delle misure proposte dalla Commissione europea ed il loro recepimento nel nostro Paese riducano la complessità degli iter autorizzativi per le attività di recupero rifiuti, velocizzando i tempi per il rilascio delle necessarie autorizzazioni. La Federazione suggerisce anche che tali misure vengano accompagnate da adeguate campagne di informazione istituzionale a livello capillare sul territorio, rivolte a enti locali, cittadini, comitati, enti di controllo e imprese, che ne facilitino la comprensione e l’attuazione a livello locale.

Cantiere al lavoro
Cantiere al lavoro

Inchiesta: ecco il kit europeo per ristrutturare

Esempi di concept architettonici

Mancano pochi mesi alla scadenza del progetto RetroKit, ma i suoi promotori hanno già centrato in parte l’obiettivo grazie a test condotti sul campo. Infatti, il fine dell’iniziativa finanziata dall’Unione Europea era quello di realizzare una serie di strumenti modulari, una sorta di kit appunto, per rendere le attività di ristrutturazione più efficaci e veloci. Già perché il retrofitting, ossia adeguamento degli edifici, tanto auspicabile per modernizzare il patrimonio immobiliare è spesso ostacolato da barriere sociali, tecnologiche, industriali ed economiche. Riuscire a sviluppare e poi applicare moduli prefabbricati polifunzionali, modulari, a basso costo e facili da installare moduli prefabbricati contribuirebbe ad aumentare il numero delle opere di retrofitting e quindi anche a rispettare gli impegni presi per la riduzione dei consumi energetici. Si tratta di una piattaforma completa e scalabile per la gestione di tutte le problematiche legate alla ristrutturazione edile: un sistema di supporto decisionale a proprietari, architetti e istituzioni, quindi sia agli specialisti del settore sia agli utenti non professionisti, che consente di identificare le attività di ristrutturazione necessarie, i relativi costi e il rendimento dell’investimento.

Il concetto alla base di RetroKit
Il concetto alla base di RetroKit