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Bonus arredi per giovani coppie, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Grazie alla circolare  dell’Agenzia delle Entrate viene fatta maggiore chiarezza in merito ai beneficiari del Bonus arredi per giovani coppie. L’agevolazione sugli arredi per le giovani coppie è un provvedimento inserito nella Legge di Stabilità 2016 che completa il pacchetto di misure fiscali dedicate alla casa, introducendo in particolare un beneficio fiscale del 50% sull’acquisto di arredi specifico per le giovani famiglie.

Ecco tre i requisiti principali:

  1. La coppia deve essere coniugata o convivente more uxorio da almeno tre anni
  2. Almeno uno dei due componenti la giovane coppia non deve aver superato i 35 anni di età
  3. Essere acquirenti di un’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale della giovane coppia. Su questo punto in particolare, l’Agenzia chiarisce che l’acquisto dell’unità può essere effettuato nel 2016 o anche nel corso del 2015, ampliando in tal modo lo spettro dei possibili beneficiari.

Si capisce dunque che, a differenza del Bonus Mobili, questo provvedimento è svincolato dalla necessità di lavori di ristrutturazione edilizia ma è legato all’acquisto dell’abitazione principale, e può contare su un tetto di spesa detraibile più elevato, 16mila euro rispetto ai 10mila. «La politica fiscale del Governo verso la casa sta producendo frutti molto importanti sul mercato interno dell’arredo», ha dichiarato il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero: «Nel 2015 per la prima volta in 7 anni abbiamo registrato una piccola crescita in Italia. E questo si aggiunge ad un trend molto positivo sui mercati esteri. Le aziende italiane di arredamento hanno saputo cogliere questa grande opportunità. A questo, nel 2016 si aggiunge anche il bonus arredi per le giovani coppie, svincolato dalla ristrutturazione, che sarà certamente una grande occasione per quei giovani che intendono costruire una famiglia e una casa con arredi di qualità. Siamo molto soddisfatti che il Governo e l’Agenzia delle Entrate abbiano colto queste opportunità favorendo un’interpretazione più allargata del provvedimento».

Sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate è disponibile il testo integrale della circolare.41488_01

Soprema sui tetti del Brescia-Roncadelle Shopping

L’ inaugurazione del secondo centro commerciale italiano che integra un negozio Ikea è prevista per la fine dell’anno. Si tratta del Brescia-Roncadelle Shopping, un nuovo polo di 84.000 metri quadrati strutturato su due livelli, con 3900 posti auto e un bacino d’utenza di 830.000 persone, situato a pochi chilometri da Brescia in una posizione strategica vicino a tangenziale e autostrada. Realizzato da Inter Ikea Center Group: braccio operativo del colosso svedese, che dal 2001 si occupa della creazione e della gestione di centri commerciali di qualità superiore, all’insegna di un concept realmente «family friendly». E il gruppo Soprema, attivo a livello mondiale nei sistemi per l’impermeabilizzazione, è stato selezionato per la fornitura del pacchetto di coibentazione ed impermeabilizzazione con “certificazione di sistema a marchio unico Soprema” con classificazione broofT3, ossia un metodo di prova che testa il pacchetto di copertura relativamente al comportamento al fuoco dall’esterno, caratteristica sempre più importante data la presenza di numerosi impianti tecnologici sulle superfici di copertura.

Il pacchetto in oggetto è stato realizzato con materiali prodotti dal gruppo Soprema. In particolare sono stati utilizzati speciali pannelli coibenti in PIR “Efisol Efigreen Acier” successivamente protetti dalla posa di un manto in Tpo “Flagon EP/PR SC” il tutto applicato tramite un innovativo sistema di fissaggio meccanico denominato “termo-induzione”. La superficie di intervento del gruppo Soprema sull’area dell’intera struttura è stata di 46.000 metri quadrati e le soluzioni proposte hanno saputo garantire la totale protezione impermeabile; inoltre, l’utilizzo dello speciale pacchetto di copertura classificato broofT3 ha permesso di rispondere in maniera efficace al comportamento al fuoco dall’ esterno del pacchetto impermeabile prevista dal progetto. Il pacchetto fornito dal gruppo Soprema e posato dalla ditta Isocaf di Vigonza ha consentito così l’installazione di un sistema unico e garantito, pronto all’uso, permettendo così di coniugare un significativo risparmio di tempo e costi alla massima qualità dell’opera.

Manto TPO Flagon
Manto TPO Flagon posato sui pannelli coibenti per proteggere la copertura dell’edificio

Costruire in Classe A? È facile con Lecablocco

Il modellino

Risparmio energetico, comfort termico e acustico, utilizzo di energie rinnovabili. Ecco alcuni dei requisiti per certificare gli immobili in Classe A. Con questa filosofia è in costruzione nella zona di maggiore pregio di Caltanisetta, un nuovo complesso residenziale battezzato Piazza Città Libera. Uno spazio di reale valenza urbana capace di integrare all’interno della struttura sistemi di passivazione, di riduzione dei consumi, di utilizzo di energia rinnovabile e di recupero delle acque meteoriche. La struttura, che sfrutta a pieno i vantaggi prestazionali e operativi dei componenti Lecablocco Bioclima Zero, ha una pianta a U, con il corpo centrale parallelo e arretrato rispetto al viale della Regione, definisce la futura Piazza Città Libera, una corte pedonale di uso pubblico di circa 700 metri quadrati su cui si affacceranno gli esercizi commerciali ospitati al piano terra. Sui lati corti dei corpi prospicienti il viale, a gradoni, verranno realizzate due importanti facciate con la funzione di ricomporre l’allineamento sul viale e raccordarvi un percorso porticato, prima interrotto da un edificio oggi demolito.

Il complesso residenziale Piazza Città Libera
Il complesso residenziale Piazza Città Libera

Costruiti su un lotto di 5.000 metri quadrati, i nuovi corpi di fabbrica occupano una volumetria pari a circa 35.300 metri cubi; i quattro corpi giuntati che costituiscono l’edificio hanno una profondità di dodici metri e una larghezza doppia, e definiscono così un edificio in linea con quattro corpi scala indipendenti, di altezza variabile tra i tre e i sette livelli fuori terra, più il piano abitabile sottotetto. Due piani cantinati saranno destinati ad ospitare stalli di parcheggio, box/cantine e locali tecnici condominiali. A piano terra verranno realizzati sei locali per attività terziarie. Otto le tipologie di appartamenti per differenziare l’offerta con diverse metrature e suddivisioni degli spazi e dare ai clienti la possibilità di modificare la distribuzione interna senza troppi ostacoli.

La posa di Lecablocco
La posa di Lecablocco

 

Per le murature di tamponamento esterne è stato scelto di utilizzare il sistema Lecablocco Bioclima Zero, gamma di blocchi in calcestruzzo a base di argilla espansa Leca preaccoppiati con uno strato di polistirene espanso con grafite. Nell’intervento specifico è stato scelto Lecablocco Bioclima Zero 23t, un prodotto che permette di raggiungere con un’unica posa una trasmittanza termica di 0,23 W/m2K.AnpelAltri due prodotti della gamma Anpel sono stati utilizzati per altre parti dell’edificio: le pareti confinanti con i vani scala, anch’esse da isolare termicamente, sono state realizzate con Lecablocco Supertermico in minor spessore (versione 30x20x25 cm con trasmittanza termica U pari a 0,32 W/m2K), mentre per le pareti divisorie interne è stato scelto Lecablocco Fonoisolante 30x20x25, blocco per parete monostrato che garantisce elevate prestazioni di isolamento acustico in opera (R’w≥50 dB).

Relativamente alla dotazione impiantistica, le scelte effettuate per la realizzazione dell’edificio e che concorrono all’assegnazione della Classe A comprendono sistemi di riscaldamento a pavimento a pannelli radianti e pannelli solari termodinamici, mentre al fine di contenere i consumi idrici è stato previsto il recupero e reimpiego delle acque di prima pioggia per gli scarichi e le irrigazioni.

Un nuovo contratto per la filiera del mattone

Gli addetti al settore dei laterizi hanno un nuovo contratto. Le associazioni imprenditoriali Andil e Assobeton hanno firmato l’accordo con le organizzazioni sindacali di settore Feneal, Filca e Fillea. Viene così rinnovato il contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 marzo 2016. L’intesa interessa circa 30 mila addetti. Il confronto era iniziato il 14 dicembre 2015 e per la durata della trattativa non sono state effettuate giornate di sciopero. La soluzione individuata (la richiesta dei sindacati era di un aumento salariale medio di 116 euro lordi mensili per un arco temporale di 36 mesi) comporta, a regime, un incremento medio di 70 euro lordi mensili, distribuiti in tre quote. «È stata una trattativa non facile ma che comunque ha portato a risultati interessanti per le nostre delegazioni datoriali», è il commento del vice presidente dell’Andil, Vincenzo Briziarelli. «Siamo soddisfatti perché la controparte, durante questi mesi di trattativa, ha compreso le difficoltà delle aziende del nostro settore che ormai da più di sette anni versano in una crisi durissima che ha portato alla perdita del 70% circa del fatturato e che ha visto la produzione passare da 22 milioni di tonnellate a circa 5 milioni». mattoni

 

Federcomated e Sercomated: non fatevi scappare i bonus

Federcomated e Sercomated invitano le pubbliche amministrazioni, ma anche distributori di materiali edili, a cogliere le opportunità generate dalle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici. Come? Innanzitutto con un censimento dei fabbricati da ristrutturare da parte degli enti locali, per identificare con chiarezza l’entità del patrimonio su cui intervenire nel territorio. Dato che in Italia sono circa 8 milioni gli immobili da riqualificare, di cui almeno il 70% realizzato prima dell’introduzione della normativa antisismica è chiaro che questo segmento può avere ricadute notevoli sull’occupazione del comparto. Secondo le associazioni guidate da Giuseppe Freri e Luca Berardo i distributori dovrebbe cogliere questo potenziale supportando i clienti con due nuove figure professionali: il tecnologo delle costruzioni e il progettista sistemico. In questo modo i centri di distribuzione potrebbero ampliare il loro ruolo come centri di riqualificazione. L’idea è che il tecnologo diventi il punto di contatto tra il mondo della distribuzione e quello della produzione, e ricopra quella posizione di agente e subagente sparita dalla filiera delle costruzioni per ovvi motivi economici. E potrebbe essere un’opportunità anche per gli architetti e i geometri in cerca di occupazione.distributori

Addio Zaha Hadid: morte improvvisa di un archistar

Zaha Hadid
Zaha Hadid

Morte improvvisa di un archistar: Zaha Hadid, iraniana, considerata uno dei più grandi architetti del mondo, è deceduta a Miami per un banale, ma fatale, infarto. Aveva 65 anni ed era stata ricoverata in ospedale per una bronchite. Un attacco di cuore è stato fatale. In Italia Zaha Adid ha progettato tra l’altro il Maxxi di Roma e un complesso residenziale a Milano, nella zona di CityLife. Zaha Hadid ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Pritzker nel 2004 (è stata la prima donna a ottenerlo) e lo Stirling nel 2010 e nel 2011.

Il Maxxi di Roma in costruzione
Il Maxxi di Roma in costruzione
Zaha Hadid
Zaha Hadid

Associazioni in campo sul nuovo Codice degli Appalti

Le associazioni di categoria sottolineano luci e ombre del Nuovo Codice degli Appalti, operativo dal 18 aprile. Secondo Claudio De Albertis, presidente di Ance, sarà l’occasione per aprire nuovi mercati e avviare nuovi investimenti sulle infrastrutture. Un buon inizio dunque, anche se turbato da qualche ombra secondo dell’associazione dei costruttori che si auspica l’accettazione il massimo ribasso con l’esclusione automatica delle offerte anomale, attraverso metodi antiturbativa, e in parte recepita dal Codice, e l’innalzamento della soglia di applicazione a 2,5 milioni di euro. Infatti, più dell’80% dei bandi di gara non superano il milione di euro, ma la norma che riguarda i criteri di aggiudicazione prevede il massimo ribasso con verifica della congruità delle offerte proprio fino a quella soglia.

Invece, Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni e Finco congiunte si rivolgono al Governo e alle commissioni parlamentari, che entro il prossimo 6 Aprile dovranno esprimere il proprio parere sulla bozza di decreto legislativo, su alcuni passaggi che non valorizzano le piccole imprese e nemmeno quelle specialistiche. La liberalizzazione del subappalto senza l’introduzione di alcune vincoli, per esempio l’obbligo di riconoscere i Certificati di Esecuzione Lavori, potrebbe creare delle situazioni poco trasparenti se non addirittura permeabili alla criminalità organizzata. Mentre la restrizione del pagamento diretto a soggetti diversi dall’appaltatore principale è in contrasto con le norme, anche i principi comunitari, precedentemente introdotti per tutelare le medie, piccole e piccolissime imprese.

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Leca, l’argilla incombustibile, si espande in sicurezza a Milano

Largo Mattioli a Milano

L’uso può apparire inconsueto, ma le proprietà tecnologiche dell’argilla espansa Leca sono trasversali e così riempimento e la messa in sicurezza di vecchi serbatoi di combustibile interrati diventa semplice. Un esempio di come materiali e soluzioni sviluppati in origine per una serie di specifiche applicazioni vengano poi utilizzati in contesti completamente diversi. Grazie anche alla spinta dell’uomo nel trovare sempre nuove soluzioni. Nel caso dell’argilla espansa Leca, le sue proprietà fisiche e tecnologiche sono state l’elemento chiave per risolvere un problema di sicurezza a Milano: la dismissione di migliaia di vecchi serbatoi di combustibile interrati. La tecnica di intervento prevista dal Regolamento d’Igiene del Comune di Milano, prevede espressamente il ricorso al riempimento degli stessi con argilla espansa.

Le indagini effettuate negli ultimi anni hanno infatti evidenziato la presenza di idrocarburi e solventi organici sui terreni e sulle acque di falda, tra le cui fonti rientrano i serbatoi interrati che per la loro età, spesso elevata, presentano situazioni di corrosione e di conseguenza perdite. La sostituzione con impianti di nuova realizzazione lascia tuttavia aperto il problema della loro gestione, che può prevederne la rimozione o, più frequentemente, la dismissione e messa in sicurezza tramite disconnessione dalle linee di alimentazione e il riempimento con argilla espansa. Una scelta non casuale date le comprovate proprietà di questo materiale, che Laterlite ha fornito in occasione di un intervento di riempimento serbatoi in Largo Mattioli, vicino a Piazza della Scala a Milano.

Largo Mattioli a Milano
Largo Mattioli a Milano

L’argilla espansa Leca infatti è un aggregato leggero che non contiene materiali organici né loro derivati, non marcisce, non si degrada nel tempo, resiste bene ad acidi, basi e solventi conservando inalterate le sue caratteristiche, è insensibile ai cicli gelo/disgelo e, non ultimo, è totalmente incombustibile in Euroclasse A1, aspetto particolarmente rilevante in questa tipologia di interventi. Proprietà eccezionali, riunite in un unico materiale, che rendono l’argilla espansa Leca la soluzione per le esigenze dell’edilizia moderna. Anche le più inusuali.

L'operazione di riempimento
L’operazione di riempimento

Telmotor alla conquista del Veneto

Telmotor, azienda bergamasca specializzata in elettroforniture, è in continua espansione a acquisisce Cusinati, storico distributore veronese di materiale elettrico. Ecco un altro tassello della strategia della proprietà, la famiglia Sottocornola, per diventare il punto di riferimento nel settore della distribuzione specializzata di materiale elettrico. Dall’operazione che vede la cessione del 100% della Cusinati Srl a Telmotor Spa, la nascita di una nuova realtà, Telmotor Group, con 125 milioni di fatturato e 320 dipendenti: «La presenza strategica di Cusinati sul territorio veneto è stata fondamentale nella decisione di acquisto, poiché già dal 2015 stiamo lavorando nell’ottica dell’espansione in Veneto, dove abbiamo recentemente inaugurato una filiale a Padova. Con questa acquisizione, e Grazie alla forte presenza e capillarità distributiva di questo distributore, possiamo presidiare il territorio e servire in modo ottimale ed efficiente i nostri clienti», ha dichiarato Bruno Sottocornola, consigliere delegato e direttore finanziario di Telmotor Spa.

A seguito dell’acquisizione, entrambe le aziende incrementano la propria presenza sul territorio, presidiano tutti i canali di vendita e forniscono ai clienti una gamma prodotti più ricca e completa grazie alla loro complementarietà. Con l’apporto tecnico-organizzativo di Telmotor, Cusinati potrà approfondire e ampliare le proprie conoscenze tecniche e professionali da trasmettere alla clientela e puntare a una rinnovata crescita nel mercato veronese.

«Nell’attuale difficile situazione abbiamo scelto di entrare a far parte di una realtà più grande e tecnologicamente più avanzata per far fronte alle sfide sempre più impegnative che il mercato ci pone. Telmotor è la scelta milgiore perché condividiamo gli stessi valori e visione», ha aggiunto Luca Sorio, Direttore Generale di Cusinati.

Cusinati manterrà la propria struttura organizzativa nella storica sede di Verona, dando continuità al lavoro e stabilità all’organico, mentre la sede legale sarà trasferita a Bergamo, nell’attuale sede di Telmotor. La parte operativa invece seguirà il modello di business di Telmotor, basato sulla ripartizione nelle tre Business Unit, e caratterizzato da un forte orientamento al cliente, un’elevata specializzazione tecnica del personale e il focus sulla consulenza nell’offerta di soluzioni, e non solo prodotti. «Il nostro obiettivo è raggiungere la massima distribuzione e presenza su tutto il territorio nazionale, per questo motivo abbiamo in programma ulteriori crescite territoriali, anche attraverso nuove acquisizioni», ha concluso Paolo Sottocornola.

Da sinistra a destra: Luca Sorio, Direttore Generale Cusinati, Bruno Sottocornola, Direttore Finanziario Telmotor, Carlo Cusinati, Presidente Cusinati e Paolo Sottocornola, Direttore Commerciale Telmoto
Da sinistra a destra: Luca Sorio, Direttore Generale Cusinati, Bruno Sottocornola, Direttore Finanziario Telmotor, Carlo Cusinati, Presidente Cusinati e Paolo Sottocornola, Direttore Commerciale Telmoto

Flormart e Fischer Italia insieme per valorizzare le aree industriali

Flormart

“Ridisegnare” un’area industriale dismessa di 8mila metri quadri, nel cuore del parco Regionale dei Colli Euganei. Certo, quando si tratta di riqualificazione non c’è solo la struttura degli edifici da riprogettare ma anche la zona circostante. Ecco perché la seconda sezione del concorso di architettura del paesaggio promosso da PadovaFiere per la 67esima edizione di Flormart, lo storico salone del florovivaismo e del giardinaggio, invita gli architetti del paesaggio a ripensare il futuro dell’area dell’ex stabilimento Fischer di Lozzo Atestino. Si tratta di un terreno di proprietà di Fischer Italia rimasto inutilizzato dopo l’accorpamento con la sede di Padova. , L’obiettivo della competizione, realizzata in collaborazione con Uniscape (la rete che riunisce le 52 università europee impegnate per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio) e il sostegno della multinazionale tedesca Fischer in qualità di sponsor principale, è quello di definire un nuovo modello di valorizzazione delle aree più marginali all’interno dei complessi industriali. L’iscrizione dovrà avvenire entro il 30 aprile, mentre la documentazione con le proposte entro il 30 giugno, in palio 10 mila euro al vincitore, mentre al secondo e al terzo classificato saranno assegnati rispettivamente 2mila e mille euro. I criteri di selezione e valutazione dei progetti pervenuti sono l’integrazione nel contesto paesaggistico dei Colli Euganei e la capacità di definire una destinazione futura in grado di portare dei vantaggi all’economia del territorio. L’idea di intervenire proprio su questa specifica area è nata dal dialogo tra fischer, PadovaFiere e il Comune di Lozzo: «Abbiamo aderito alla proposta di supportare il progetto di questa nuova edizione per sviluppare il tema del rapporto tra architettura e natura, evidenziare l’importanza del ruolo del verde nel paesaggio, della sostenibilità, della salute e del miglioramento delle condizioni di vita nei centri urbani e supportare l’attività dei progettisti», ha commentato Massimo Fioraso, Direttore Marketing e Prodotto di Fischer Italia.

Flormart Garden Show 2016 – Concorso Internazionale di Architettura del Paesaggio

Per maggiori informazioni: www.flormart.it.

Flormart
Flormart

Novacolor a Venezia per la mostra di Helmut Newton

Helmut Newton: Sie kommen, Paris 1981

Ancora una volta Novacolor, azienda del Gruppo San Marco, supporta le iniziative culturali proposte da Casa dei Tre Oci. Dopo la fortunata mostra dedicata a Salgado del 2014, le finiture murali create dai color designer di Novacolor diventano protagoniste della suggestiva mostra dedicata a Helmut Newton in programma dal 7 aprile al 7 agosto 2016.

La mostra di Helmut Newton, Fotografie, White Women / Sleepless Nights / Big Nudes presenta, per la prima volta a Venezia, oltre 200 immagini di uno tra i fotografi più importanti e celebrati del Novecento. L’esposizione, curata da Matthias Harder e Denis Curti, organizzata da Civita Tre Venezie in collaborazione con la Helmut Newton Foundation, è frutto di un progetto, nato nel 2011 per volontà di June Newton, vedova del grande fotografo.

La rassegna raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights e Big Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari e gli unici curati dallo stesso Newton. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una narrazione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare.

Novacolor curerà con gli allestitori tutta l’area espositiva con una selezione dei suoi colori più idonei a valorizzare il prezioso contenuto dell’evento.

Helmut Newton: Sie kommen, Paris 1981
Helmut Newton: Sie kommen, Paris 1981

Salgono gli scambi di iBarter

È tornato il baratto. In tempi di crisi si riscoprono le risorse delle economie precapitalistiche, ma in una forma adeguata all’era tecnologica. Così iBarter, il primo portale italiano per lo scambio multilaterale online, in soli cinque anni di attività dal quartier generale di Torino ha dato vita a una piattaforma multimediale di scala nazionale quale strumento per e imprese. Nel 2015 ha scambiato beni e servizi per 3 milioni di euro: quasi mille aziende iscritte hanno effettuato 2.500 transazioni e l’obiettivo per il 2016 è incrementare il numero di iscritti e raddoppiare le offerte. «Le imprese e i professionisti propongono i loro beni o strumenti e vanno alla ricerca dei servizi e prodotti di cui necessitano. Gli scambi, che non avvengono in modo contestuale, sono regolamentati dalla moneta complementare iBcredit, equiparata in valore all’euro», spiega Massimo Cirio co-fondatore del circuito

Ogni giorno sono pubblicate in media 1.300 offerte divise in due macrocategorie: la prima riguarda i prodotti di largo consumo e i servizi con importi variabili tra i 100 e i 3mila crediti, per esempio cancelleria, alimentari e consulenze legali; la seconda invece, tratta operazioni più industriali con importi che vanno dai 2mila ai 50mila euro e spazia dalle ristrutturazioni di uffici, all’acquisto di magazzini, alle campagne di comunicazione strutturate per l’espansione commerciale, alle compravendite immobiliari fino alle sponsorizzazioni internazionali. Chi utilizza il circuito? Aziende di piccole e medie dimensioni: sei su dieci hanno un fatturato che non supera i 3 milioni di euro e solamente il 10% supera i 20 milioni. Alcune hanno magazzini di materiale invenduto o strutture produttive con carichi inferiori al 100% ma costi fissi invariati. Le categorie merceologiche sono molto varie c’è la carpenteria metallica e impiantistica, i produttori di mobili e di attrezzature per uffici e negozi, le società di allestimento per eventi fino alla ristrutturazione immobiliare.ufficio_ibarter

Quanto costa tinteggiare un appartamento? Te lo dice ProntoPro.it

Arriva la primavera e uno degli interventi più comuni in casa è la tinteggiatura dei muri. I preventivi però variano molto. Secondo l’Osservatorio di Prontopro.it (il portale dei preventivi per la casa, l’istruzione, il divertimento e altro) la spesa media nazionale per un lavoro di imbiancatura di un appartamento di 70 metri quadrati, con pareti interne in buone condizioni, è di 778 euro. Certo, i costi variano a seconda del tipo di tinteggiatura richiesta e anche della città in cui si vive. Analizzando le cifre medie necessarie a pagare il lavoro nei venti capoluoghi di regione, si scopre che è Roma la città più cara: per tinteggiare una casa come quella presa a campione si spendono circa 940 euro. Al secondo posto c’è Milano dove il lavoro dell’imbianchino costa 906 euro. Ma la sorpresa arriva dalla terza classificata: se il costo della vita del capoluogo lombardo è risaputo da tutti sorprende che a Trento gli abitanti spendano il 9% in più rispetto alla media nazionale con un budget di circa 850 euro. In fondo alla classifica tre città del Sud Italia: Catanzaro, Palermo e Potenza sono le più economiche della penisola. Qui tinteggiare un appartamento come quello preso a campione costa, rispettivamente, l’8%, 9% e 12% in meno rispetto alla media nazionale. Marco Ogliengo, amministratore delegato di ProntoPro.it, dichiara che a marzo la percentuale di chi ha deciso di affidarsi ad un professionista, è cresciuta del 74% rispetto al mese precedente.imbianchini

I sistemi Clivet riscaldano la Casa di Fausta secondo i criteri del risparmio energetico

La Casa di Fausta

Una casa lontano da casa per accogliere i piccoli pazienti e le loro famiglie. La struttura inaugurata il 22 marzo 2016, è un moderno edificio voluto da Aseop (Associazione Sostegno Ematologia Oncologica Pediatrica), e costruito secondo i criteri della bioedilizia e del risparmio energetico. E Clivet, azienda di Feltre specializzata in sistemi di climatizzazione e trattamento dell’aria, ha contribuito alla realizzazione donando la pompa di calore per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria Gaia Maxi, oltre a fornire i sistemi di rinnovo e purificazione dell’aria ElfoEfresh2, i terminali ambiente ElfoRoom2 e una pompa di calore ElfoEnergy Magnum per il comfort totale e sostenibile dei piccoli ospiti e delle loro famiglie. Infatti, l’edificio oltre agli uffici e un magazzino è dotato di 13 appartamenti, una biblioteca, uno spazio ludico, il giardino, la palestra per la riabilitazione, per accogliere in regime di dimissione protetta i piccoli pazienti ricoverati presso il Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena, provenienti dalle diverse aree d’Italia e del mondo.

La Casa di Fausta
La Casa di Fausta

«Siamo molto felici di aver potuto dare il nostro contributo alla realizzazione di questa struttura, che permette ai bambini lontani da casa per cure prolungate di vivere in un ambiente familiare in linea con il concetto di umanizzazione della cura sostenuto dalla professoressa Fausta Massolo, fondatrice dell’Oncoematologia pediatrica a Modena, alla quale la casa è intitolata», ha commentato Bruno Bellò presidente di Clivet.

In Emilia l’alleanza tra le grandi coop

Alleanza tra le coop per superare (o sopravvivere alla crisi dell’edilizia). In Emilia i grandi soggetti nel mondo cooperativo delle costruzioni hanno dato vita a un consorzio, Integra. Aderiscono realtà di primo piano, come Cmb di Carpi, Cmc di Ravenna, il Gruppo Sicrea (che ha rilevato l’ex Cdc), oltre ad altre coop di minori dimensioni. Obiettivo primo sembra essere il salvataggio del Ccc, il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna: un soggetto in crisi da tempo e con una lunga storia alle spalle (è nato nel 1912), e che era arrivato a fatturare i 6 miliardi di euro.costruzioni-attrezzi