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Integra: le cooperative si organizzano per vincere le sfide del mercato moderno.

È nato un nuovo progetto industriale: si chiama Consorzio Integra, ha 119 associati di cui 3 soci finanziatori, che hanno fornito 42 milioni di euro di capitalizzazione e punta alla sinergia e all’integrazione tra costruzioni, impiantistica, servizi e ingegneria. Cooperative anche di settori diversi, con un portafoglio lavori di 2 miliardi di euro, un giro d’affari complessivo di circa 6 miliardi di euro e di oltre 50 mila addetti coinvolti. Insomma una nuova struttura che può contare su grandi numeri, ma anche nel radicamento sul territorio, in una base sociale composita, nella sua capacità di leggere il mercato. Obiettivo? Diventare il punto di riferimento nel mondo delle costruzioni.

Il nuovo Consorzio Integra, che ha la sede centrale a Bologna, nasce da un progetto del Consiglio di Gestione di Ccc (Consorzio Cooperative Costruzioni), insediatosi lo scorso giugno 2015 sotto la presidenza dell’Ing. Vincenzo Onorato, con la volontà di tutelare e valorizzare il portafoglio lavori di Ccc, con la consapevolezza dell’efficacia della struttura consortile sul mercato dei lavori pubblici, strumento di sostegno e sviluppo delle cooperative associate, per assicurare una crescita coerente con il valore della mutualità e della centralità del capitale umano. Per assicurare la massima trasparenza si è dotato di uno statuto moderno con un Consiglio di Sorveglianza definito in base alla normativa, all’interno del quale è previsto che siedano almeno tre componenti indipendenti, nella tutela degli interessi dei soci. L’insieme di queste caratteristiche costituisce una indubbia novità nell’intero panorama delle società di capitali e cooperative che hanno adottato il sistema dualistico di amministrazione e controllo. Il Consiglio di Gestione, che mantiene l’esclusiva competenza gestionale, è formato da una squadra giovane composta dal presidente Vincenzo Onorato, dal vice presidente Adriana Zagarese e dalla consigliera Claudia Dal Poz.

Vincenzo Onorato, presidente Consorzio Integra
Vincenzo Onorato, presidente Consorzio Integra

Un doppio premio per quel benedetto progetto

L'interno della chiesa

Se il premio è doppio, il progetto merita un approfondimento. È il caso della chiesa intitolata a Papa Giovanni XXIII, progettata dagli architetti Pippo e Ferdinando Traversi e Aymeric Zublena che hanno ricevuto il Public Building Interior Surface e il Supreme Award di Londra, il riconoscimento più alto. Insomma, il concorso che ogni anno valuta le migliori superfici dal punto di vista inventivo, estetico, architettonico, tecnologico e le migliori soluzioni di integrazione tra architettura, design e visibilità, per l’edizione 2015 ha scelto luogo di culto inserito nell’area dell’ospedale nuovo di Bergamo.

La chiesa intitolata a Papa Giovanni XXIII a Bergamo
La chiesa intitolata a Papa Giovanni XXIII a Bergamo

Le pareti interne della chiesa sono costituite da pannelli in calcestruzzo e la natura complessiva dello spazio è determinata dalla luce, da come gioca sulle pareti. Telmotor, azienda specializzata nella forniture elettriche, nell’illuminazione, nella building & home technology,  ha seguito la realizzazione illuminotecnica dell’edificio. E per questo ruolo ha anche partecipato al workshop organizzato da Bergamo Cult con l’obiettivo di far riscoprire le eccellenze architettoniche del territorio. Un appuntamento riservato agli architetti iscritti all’Ordine di Bergamo e provincia, accompagnati dalla guida esperta di Mario Morosini, Business Developer Manager Telmotor Light Consulting, che ha illustrato il progetto illuminotecnico gestito da lui, Riccardo Taccani e con il supporto di tutto il team della Business Unit Light Consulting, che ha saputo valorizzare gli ambienti moderni dell’edificio, rendendoli unici attraverso la luce.

L'interno della chiesa
L’interno della chiesa

La riproduzione dell’effetto luce naturale del lucernario è stata gestita grazie all’utilizzo di tubi neon Antrox 3.000° K e 95 resa cromatica, mentre per i luoghi liturgici sono stati scelti i proiettori Erco. L’illuminazione degli oblò è frutto di led da 2 Watt 30000°K forniti da Aldabra, mentre quella degli absidi è stata realizzata con il supporti di proiettori Erco e con strisce luminose led tunable white. Il velario esterno è costituito da led in fila continua a soffitto e, per finire, il giardino esterno è stato arricchito con proiettori e bolland Ares.

Tutte le norme Uni a disposizione della filiera delle costruzioni

Sergio Fabio Brivio, vicepresidente Finco e Uni

Grazie all’accordo stipulato da Finco e valido fino alla fine del 2016, le 3 mila imprese iscritte alla Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni potranno avere totale accesso ai testi integrali delle norme Uni (e dei recepimenti di norme europee En nonché delle adozioni di norme internazionali Iso; testi in vigore ed edizioni ritirate e/o sostituite). Si tratta di circa 40 mila documenti tecnici che stabiliscono lo “stato dell’arte” di prodotti, processi, servizi e professioni di fondamentale importanza per le imprese. Il costo del servizio  è inferiore a quello di un caffè al giorno, ossia 25 euro al mese.

La convenzione, siglata il 30 marzo, prevede l’accesso all’archivio delle norme Uni (Ente italiano di normazione) 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, da qualsiasi dispositivo collegato a internet con un aggiornamento continuo. L’abbonamento dà diritto alla consultazione dei testi integrali delle norme ma non al download dei file né alla stampa. La consultazione decorre dalla data di attivazione e resta attiva fino a tutto il 31 dicembre 2016.

La filiera delle costruzioni è storicamente uno dei pilastri della normazione: oltre il 15% delle norme Uni sono riconducibili a questo comparto. In origine prevalentemente di prodotto, dimensionali e prescrittive, oggi invece, sono orientate al processo, alle prestazioni e alle figure professionali.

Quindi, poiché la norme tecniche contribuiscono al miglioramento del sistema in quanto forniscono gli strumenti di supporto all’innovazione tecnologica, alla competitività, alla tutela dell’ambiente, alla qualità di prodotti, servizi e processi, alla protezione dei consumatori, è evidente quanto l’accesso semplificato e la conoscenza delle norme stesse sia indispensabile.  «Un’iniziativa presa affinché le aziende, specie le piccole e medie, possano usufruire dei vantaggi derivanti dalla conoscenza dei contenuti di tutte le norme tecniche», ha dichiarato Sergio Fabio Brivio vicepresidente Finco e Uni. In particolare per queste tipologie di realtà aziendali:

– con certificazioni di sistema e di prodotto (a supporto delle quali sono richieste le norme in originale o servizi equivalenti che ne garantiscano la disponibilità);

– che rispettano specifiche tecniche nella produzione di beni e servizi (per soddisfare le richieste di conformità da parte dei clienti/committenti privati e pubblici, nonché delle autorità di controllo),

– che desiderano essere più competitive, migliorando e innovando prodotti, servizi e processi, aumentando la sicurezza e riducendo l’impatto ambientale.”

Sergio Fabio Brivio, vicepresidente Finco e Uni
Sergio Fabio Brivio, vicepresidente Finco e Uni

 

Fuorisalone 2016: gli eventi Isolmant per la Milano Design Week

isolamnt-mabos

isolamnt-mabos

Tecnasfalti-Isolmant partecipa al Fuorisalone 2016 con due eventi dedicati agli interior designer di tutto il mondo.

In contemporanea con il Salone del Mobile 2016, che si svolgerà a Milano dal 12 al 17 aprile 2016, lo Spazio Back di Via Tortona ospiterà la “Parquet Week 2016” ideato da AIPPL– Associazione Italiana Posatori Pavimenti in Legno. Su una superficie di 130 metri quadrati sarà presentata una vera propria galleria d’arte dove i quadri avranno come protagonisti i prodotti delle aziende sponsor della manifestazione. 

Tecnasfalti-Isolmant esporrà l’opera “Arte del silenzio”, realizzata mixando in maniera originale i prodotti della Gamma IsolDrum. “Abbiamo voluto realizzare un’opera che rendesse onore ai nostri materiali – afferma Marta Casiraghi, Responsabile Marketing Isolmant – I nostri prodotti hanno per definizione una vita nascosta, perché si posano al di sotto della pavimentazione e non sono mai visibili all’utilizzatore finale. Questa bella iniziativa ci ha permesso di valorizzarli, nella nostra opera abbiamo voluto aprire uno squarcio nella pavimentazione con l’obiettivo di mettere in evidenza quello che c’è sotto, di renderlo visibile agli occhi e al tatto.”

Presso l’Admiral Hotel di Via Domodossola sarà invece ospitata la pavimentazione magnetica Mabos, nelle finiture Color White e Hold Iroko. Nella hall si svolgeranno incontri ed eventi per i professionisti. Mabos by Isolmant verrà posato anche all’interno di una camera, dove gli interior designer potranno toccare con mano le caratteristiche del prodotto.

JCB Hydragig: nuova macchina per i lavori in ambito urbano

Hydragig-jcb

Hydragig-jcb

JCB lancia Hydragig, innovativa soluzione di trasporto attrezzature che risponde alle cinque sfide chiave nel segmento delle 10 tonnellate affrontate dai clienti nell’odierno settore delle costruzioni: visibilità, stabilità, manovrabilità, mobilità e accessibilità per la manutenzione.

Sviluppata in totale riservatezza per un periodo di tre anni sotto il nome in codice “Progetto 710”, JCB Hydradig «è una macchina all’insegna dell’innovazione, e dal momento che è progettata sia per operazioni di scavo che di sollevamento, trasformerà completamente il modo in vengono svolti », dichiara Tim Burnhope, JCB Chief Innovation and Growth Officer JCB.

Visto l’ambiente sempre più congestionato dei cantieri, sia in ambito urbano che sulle strade trafficate, era evidente che la soluzione potesse essere individuata solo mettendo in discussione i metodi convenzionali di progettazione delle macchine. A partire dalla visibilità dalla cabina: grazie alla trasmissione montata nella parte inferiore del telaio, i progettisti JCB sono stati in grado di creare una cabina operatore e una struttura superiore con una visibilità a 360°. La visuale non è impedita dalla presenza di cofani del motore o serbatoi di carburante, poiché il motore non è più montato nella carrozzeria superiore. Non è più necessario disporre di ulteriori mancorrenti, specchi o di una telecamera retrovisiva.

Hydragig-jcb

«La stabilità era la seconda caratteristica determinante, poiché le macchine devono essere in grado di svolgere una sempre maggiore quantità di operazioni di sollevamento di carichi pesanti, non solo di scavo», dichiara Burnhope. Grazie all’esperienza nel settore dei movimentatori telescopici, i progettisti di JCB sono stati in grado di assemblare la trasmissione completa all’interno dell’interasse della macchina. L’altezza totale della macchina è inferiore di 150 mm rispetto ai modelli dei principali concorrenti, caratteristica che consente il trasporto dell’Hydradig in un rimorchio con telone laterale standard. Grazie a questo design dal baricentro ribassato, la stabilità viene mantenuta anche durante i trasferimenti. L’Hydradig dispone di un braccio a doppia articolazione che garantisce una capacità di sollevamento di 1000 kg con rotazione a 360° grazie ai pneumatici gemellati.

Dal momento che gli spazi in cantiere diventano sempre più ristretti, molti clienti richiedono una migliore manovrabilità, mentre altri hanno bisogno di una maggiore mobilità per consentire alle macchine di spostarsi da un cantiere all’altro più rapidamente.

Grazie all’utilizzo del telaio basato sulla tecnologia dei movimentatori telescopici, JCB ha potuto dotare l’Hydradig di tre modalità di sterzatura di serie, ovvero a due ruote sterzanti, a 4 ruote sterzanti e a granchio. È inoltre disponibile una funzione di sterzatura in retromarcia opzionale, che cambia la direzione delle ruote sterzanti quando vengono ruotate di 180 gradi. L’assale anteriore caratterizzato da un eccezionale angolo di oscillazione pari a +/-8° e le quattro ruote motrici sempre in presa con una trasmissione idrostatica a variazione continua assicurano trazione e manovrabilità massime sui terreni più difficili.

Hydragig-jcb

Grazie alla funzione “press-and-go” a 40 km/h con trasmissione a variazione continua, la macchina offre la possibilità di spostarsi rapidamente tra i cantieri. JCB offre inoltre un rimorchio appositamente costruito in abbinamento all’Hydradig, consentendo a un solo operatore di trasportare una varietà di attrezzature e benne insieme a materiali per un’ampia gamma di lavori in cantiere.

Il motore laterale è dotato di un cofano in acciaio ad ampia apertura che fornisce un accesso completo da terra al motore e al gruppo di raffreddamento. Tutti i controlli giornalieri e gli interventi periodici di manutenzione possono essere svolti in sicurezza da terra, riducendo i fermi macchina e aumentando la sicurezza in cantiere, poiché non è necessario eseguire alcun lavoro in altezza. Tutti i perni del braccio sono nitrocarburati e le boccole sono in bronzo al carbonio per estendere gli intervalli di ingrassaggio a 500 ore, riducendo ulteriormente i tempi di fermo per il cliente.

Nonostante sia un progetto completamente nuovo, l’Hydradig utilizza componenti e tecnologie JCB ben collaudati, tra cui il motore Ecomax, gli assali, i cilindri idraulici, la cabina e tutti i principali assemblaggi. La macchina è inoltre dotata del sistema telematico LiveLink di JCB, che consente ai responsabili delle flotte di definire limitazioni geografiche alle operazioni e monitorare l’utilizzo di carburante e i dati operativi in remoto.

Milano Design Week 2016: Venice Collection di AgostiniGroup

venice agostini group

venice agostini group

Dal 12 al 16 aprile 2016 AgostiniGroup presenta a space&interiors (Stand 9), evento della Milano Design Week che si tiene in contemporanea al Salone del Mobile 2016, la Venice Collection, linea di serramenti in cui la tradizione artigianale sposa le tecniche decorative tipiche delle atmosfere veneziane.

“Venice Collection” è una collezione di finestre su misura in stile veneziano da trasformare a piacimento attraverso preziose cornici e finiture. Le ante dei serramenti sono realizzate su disegno del cliente e completamente “custom made” con possibilità di numerose personalizzazioni e dettagli. Disponibile in sei diverse linee di design: Venice Wood Design, Venice Stone Design, Venice Bronze Design, Venice Mosaic Design, Venice Fabric Design, Venice Carving Wood Design.

Per le finestre della Venice Collection Agostini utilizza il composito Fibex, innovativo materiale isolante composito rinforzato con fibre di vetro, che garantisce maggior isolamento termico, maggior flessibilità progettuale e minimi ingombri visivi.Oltre al “core” realizzato in Fibex, la serie offre soluzioni estetiche e tecnologiche specifiche: assenza di fermavetro, finitura esterna in alluminio o in bronzo con anta complanare al telaio o a scomparsa alla vista esterna, sigillatura strutturale perimetrale del vetro per rendere solidale il vetro alla finestra e far aumentare le prestazioni di isolamento, sistema di tenuta a tre guarnizioni.

All’interno può essere utilizza la finitura preferita tra le tante proposte tra cui mosaico, vetro, ceramica, marmo, legno, tessuto. Le prestazioni di Venice Collection variano a seconda della profondità del profilo in Fibex e della vetrazione utilizzati (doppio o triplo vetro). Con doppio vetro l’Uw (trasmittanza termica della finestra) arriva fino a 0,74 W/m2K (modello 55H).

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“Venice Collection” si sposa con l’idea progettuale di space&interiors realizzata da Migliore + Servetto Architects presso The Mall Porta Nuova, uno spazio in cui “gli spazi da vivere si dispiegano svelando tutte le sue componenti: le pareti, il soffitto, le superfici, i materiali creano differenti percorsi di lettura e guidano il visitatore alla scoperta di una mappa dell’abitare, in cui ogni elemento ha un ruolo e una funzione determinante.

venice agostini group

 

 

L’ArcVision Prize 2016 a Jennifer Siegal

ArcVision Prize 2016: vince Jennifer Siegal

È un’emozionatissima Jennifer Siegal la vincitrice dell’ArcVision Prize 2016. È lei, americana classe ’65, a incarnare tutta la potenza e il potenziale femminile che questo riconoscimento, fortemente voluto da Italcementi Group, vuole esaltare, a partire dal mondo dell’architettura.

Nel pomeriggio di giovedì 7 aprile, alla Triennale di Milano, si è tenuta la quarta edizione del premio internazionale, la prima sotto la Madonnina. L’evento si è svolto nel cuore della XXI Esposizione Internazionale e la cerimonia di premiazione, condotta dall’ex direttore del Corriere della Sera,  Ferruccio de Bortoli, nel Teatro dell’Arte.  ArcVision Prize è stato ideato da Italcementi nel 2013 con il fine di promuovere le personalità femminili che con il loro lavoro di continua ricerca hanno apportato importanti novità di interpretazione progettuale, tecnica e pratica al contesto economico, sociale e culturale in ambito architettonico.

Siegal è stata incoronata all’unanimità dalla giuria (tutta al femminile, ma coordinata da Stefano Casciani, direttore scientifico del premio) che ha visto nella cinquantenne statunitense, fondatrice dello studio Office of Mobile Desing, «una pioniera coraggiosa nella ricerca e nello sviluppo di sistemi costruttivi prefabbricati, a prezzi contenuti per utenti e aree di intervento disagiati, in grado di ideare e costruire soluzioni efficaci e pratiche e un nuovo linguaggio per una tipologia abitativa mobile e a basso costo».

ArcVision Prize 2016: la vincitrice è Jennifer Siegal
ArcVision Prize 2016: la vincitrice è Jennifer Siegal

Dicevamo della giuria. Già, perché le stesse giurate hanno rappresentato il punto forte della manifestazione. Dieci donne, dieci professioniste, dieci eccellenze impegnate, chi in ambito architettonico, chi in contesti socio-economici, nella promozione di un’innovazione sostenibile, per la quale si battono facendo fronte comune. Nello specifico, ecco Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell’Arab International Women’s Forum-AIWF), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio d’architettura Miralles Tagliabue EMBT), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah) Daniela Hamaui (giornalista), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton) e Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana).

Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, ha voluto rimarcare le convinzioni del gruppo che rappresenta: «La centralità delle donne nella società attuale, le loro capacità di costruire un futuro più armonico, la sensibilità di coniugare innovazione tecnologica con passione e fantasia, sentimento e dedizione. Valori fondamentali, che quando vengono declinati al femminile sono in grado di trasformare il volto del presente, aprendo orizzonti inediti a una vita contemporanea non sempre facile. Per questo siamo felici e onorati di presentare anche quest’anno l’arcVision Prize-Women and Architecture, che continua a selezionare progetti internazionali guidati dall’aspirazione alla bellezza, dalla ricerca della funzionalità, dalla speranza di partecipare alla costruzione di nuove città e comunità più felici. È questa la strada che Italcementi ha scelto per riaffermare la propria visione della questione femminile, che soprattutto in architettura continua a stupire producendo capolavori di tecnologia e sostenibilità, matrimoni di materiali e forme, sintesi di eleganza ed efficienza».

ArcVision Prize, il ricordo di Gae Aulenti

La cerimonia di premiazione si è tenuta nel segno di Gae Aulenti. A lei è stato dedicato un premio speciale, ritirato dalla nipote, l’architetto Nina Artioli. E prima del momento clou sono state assegnate anche tre menzioni d’onore: Pat Hanson, Elisa Valero Ramos e Cazù le prescelte dai giurati.

Poi, è arrivato il momento dell’annuncio, della gioia e della commozione di Jennifer Siegal. Queste le sue parole sul palco del Teatro: «Ricevere l’ArcVision Prize è certamente il punto più alto della mia carriera e probabilmente è un momento molto più grande di me. Vorrei condividerlo con le donne che mi sono accanto, e dedicarlo alle donne che nel corso degli anni hanno tracciato il percorso creando uno spazio in cui tutte siamo ormai riconosciute per il nostro lavoro. Ringrazio il comitato e la giuria; grazie per l’impatto che questo premio avrà sulle future generazioni di donne architetto».

Buone notizie: i Millennials cercano casa

Case a Milano

I Millennials cercano casa. Secondo l’osservatorio di Casa.it  la voglia di rendersi indipendenti dei giovani tra i 18 e i 34 anni continua a crescere e registra incrementi dell’8,3% negli affitti e del 4,3% negli acquisti. Le città preferite sono Milano, simbolo di dinamismo e produttività, ma anche Torino, Bologna e Roma. Qual è la casa ideale? Funzionale e preferibilmente di design non ha oggetti superflui e nessuno spazio inutilizzato. «Dalle ricerche spariscono quasi del tutto solai e cantine, e anche il garage: soprattutto nelle grandi città, i più giovani si spostano con la bicicletta, usano i trasporti pubblici o il car sharing. E l’ascensore non è più una priorità fra le caratteristiche dell’immobile ricercato», spiega Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi Casa.it.

Nell’80% delle richieste l’elemento che non può mancare è la zona living con cucina a vista, uno spazio ampio dove poter vivere appieno la convivialità di un pranzo o di una cena. La cucina si fonde con la sala da pranzo, ma non perde la sua centralità. Cucinare diventa un evento social, da condividere con le persone più care. Se nell’affitto i Millennials che cercano casa a Milano, Torino, Bologna e Roma si orientano prevalentemente su bilocali, a prescindere dall’età, quando si parla di acquisto gli orientamenti cambiano. In questa categoria sono compresi, infatti, sia giovani studenti sia lavoratori che, superato lo scoglio della prima occupazione, sono alla ricerca della soluzione abitativa definitiva. I giovani tra i 18 e i 24 anni che vogliono acquistare casa, spesso con l’aiuto dei genitori, puntano ai bilocali, mentre chi è più cresciuto (25-34 anni) e decide di compiere questo passo cerca trilocali, con una camera in più, che in attesa di allargare la famiglia viene adibita a studio.

Ecco la mappa dei quartieri preferiti

A Torino è il quartiere Regio Parco, quartiere semi periferico con un passato industriale, a riscuotere il maggior successo, senza distinzione di età o di scelta immobiliare (affitto o acquisto). Seguono il quartiere storico di Vanchiglia, quello più centrale di San Salvario, Cit Turin e Lingotto.

A Milano i giovanissimi con età compresa tra i 18 e i 24 anni si dividono tra i quartieri universitari per eccellenza, Bovisa (17% delle domande) e Bicocca (15%), per quanto riguarda la ricerca di una casa in acquisto, mentre quando si tratta di affitto si lasciano influenzare dalla vitalità e dal fascino dell’architettura post industriale di Lambrate (25%) e dallo spirito universitario di Bicocca (22%). Gli over 25 invece puntano su Lambrate, in affitto (21%) o per l’acquisto (15%). L’Isola è un’alternativa a Lambrate, mentre è la terza soluzione (per gli alti prezzi di vendita al mq) per chi vuole investire acquistando casa (12%) preceduto da Bovisa (13%).

A Bologna, le richieste nei quartieri Università, Pratello e Navile. Per l’affitto è Pratello, il quartiere della vita notturna, il più richiesto sia tra i più giovani con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni (scelto dal 22%) sia tra i più cresciuti, con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (scelto dal 23%). Per l’acquisto è il centralissimo e dinamico quartiere dell’Università a raccogliere le maggiori richieste: il 21% dei giovani Millennials (18-24 anni) e il 20% di quelli con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni lo sceglie.

Case a Milano
Case a Milano

Roma i giovanissimi con età compresa tra i 18 e i 24 anni scelgono San Lorenzo per l’affitto (20% delle domande) e per l’acquisto (21%) e, in seconda battuta, il rione Monti con il 19% di domande per l’affitto e il 15% per l’acquisto. I Millennials over 25 preferiscono invece, i quartieri più movimentati, ricchi di stimoli culturali. La centralità di Monti, attira il 25% di chi cerca casa per l’acquisto e il 22% di chi vuole un appartamento in affitto; al secondo posto Trastevere é scelta per l’affitto dal 18% e per l’acquisto dal 19%.

Schüco e Fiditalia insieme per il comfort

Fiditalia e Schüco Italia hanno sottoscritto un accordo di collaborazione con l’obiettivo di contribuire al miglioramento del comfort abitativo e favorire il risparmio energetico degli edifici. Infatti, la partnership tra la società del gruppo Société Générale che opera da oltre 30 anni nel mercato del credito al consumo, e l’azienda specializzata nella progettazione di porte, finestre e scorrevoli in alluminio prevede soluzioni di finanziamento per l’acquisto delle soluzioni Schüco, rimborsabili a rate.

A questo si somma la possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente, che sono pari, fino a fine anno, al 65% delle spese sostenute. La collaborazione contempla, inoltre, periodiche promozioni con condizioni finanziarie ad hoc in funzione degli acquisti effettuati. E per questo Fiditalia affiancherà la rete dei punti vendita Schüco, fornendo adeguato supporto alla formazione e assistenza per la gestione delle pratiche per l’accesso alla detrazione fiscale.Schuco

Marmomacchine, l’export supera il muro dei 2 miliardi

Vola la filiera tecno-marmifera italiana. Le esportazioni di uno dei comparti d’eccellenza del made in Italy, quello dei materiali lapidei superano per la prima volta il muro dei 2 miliardi di euro. È quanto emerge dal consuntivo 2015 sull’andamento del settore lapideo tricolore elaborato dal Centro Studi Confindustria Marmomacchine – l’Associazione confindustriale nazionale per il comparto marmifero e delle tecnologie complementari – e dall’Osservatorio di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale per la filiera della pietra naturale, la cui 51ª edizione è in programma a Veronafiere, dal 28 settembre al 1 ottobre 2016. Con 2,008 miliardi di euro di esportazioni complessive tra materiali lavorati e grezzi, il comparto lapideo italiano chiude il 2015 con un nuovo record di vendite all’estero, con un incremento del 7% rispetto al 2014, quando l’export di marmi, graniti, travertini e pietre naturali si era fermato a 1.877,2 milioni di euro.

Nello specifico sono le esportazioni di prodotti lavorati e semilavorati, ossia quelli a più alto valore aggiunto e che costituiscono circa l’80% del valore totale delle nostre, a guidare l’ottima performance del settore, con vendite per 1.625,7 milioni di euro e una variazione del +7,8% rispetto al 2014, quando avevano raggiunto un controvalore di 1.508,8 milioni di euro. In aumento, più contenuto, anche l’export di prodotti grezzi, passato da 368,4 a 382,4 milioni di euro, con un incremento del 3,8 per cento.

Gli Stati Uniti si confermano mercato di riferimento con 458,4 milioni di euro di importazioni grazie a una domanda, stimolata dalla forte ripresa dell’attività edilizia locale, cresciuta del 24,7% rispetto al già positivo 2014. In Europa rimangono stabili come mercato la Germania con 147,5 milioni di euro, anche se in leggera flessione -1,2%) e la con 109,6 milioni di euro, in leggera crescita pari al 1,2%, mentre cresce il Regno Unito (71,9 milioni di euro, +4,7%) e arretra la Francia (71,9 milioni di euro, -7,6%). Gli Emirati Arabi sono tornati ad essere la principale destinazione di marmi e graniti lavorati italiani in quest’importante area, con 77 milioni di euro di import (+52,9%), seguiti dall’Arabia Saudita, con 72 milioni, anch’essa in crescita, +5 per cento. Si segnala infine – nonostante le tensioni internazionali e la svalutazione del rublo – la tenuta delle esportazioni settoriali verso il mercato russo, con 50,8 milioni di euro (+0,4%).

La Cina rimane anche per il 2015 il principale mercato di destinazione dell’export di materiali grezzi, con 123,5 milioni di euro di importazioni di blocchi italiani (+4% rispetto al 2014), ma si segnala la forte crescita dell’India (+33,7%), secondo buyer con 81,2 milioni di euro. Da questi numeri emerge chiaramente come i due giganti asiatici abbiano assorbito da soli più della metà delle esportazioni italiane di pietre ornamentali non lavorate.

Per quanto riguarda il comparto delle tecnologie, l’incremento delle vendite all’estero, che costituiscono in media oltre l’80% del loro fatturato totale, è al 19% rispetto all’anno precedente, pari a 1.195 milioni di euro contro 1.004 milioni di euro del 2014.  Anche in questo caso gli Stati Uniti si confermano primo buyer, con 141,7 milioni di euro di import, mentre è ancora positiva, nonostante le criticità del Paese, la performance del Brasile (+22,9%), secondo mercato di sbocco con 87,1 milioni di euro. Arretra invece, al terzo posto, la Turchia (65,4 milioni di euro), dopo i grandi volumi di macchine e attrezzature italiane importate negli anni precedenti.

Tra i mercati emergenti sale l’Algeria, che ha importato macchine e attrezzature italiane per complessivi 51,5 milioni di euro. Primo mercato europeo e quinto a livello globale rimane la Germania, con vendite per 49,4 milioni di euro (+3%). Sempre sul Vecchio continente, segnali molto confortanti arrivano anche dal Regno Unito, sesto con 43,9 milioni di euro (+72,6%), seguito dalla Spagna, in forte crescita, a quota 43,5 milioni di euro. In lieve flessione invece il nostro principale mercato del medio-oriente, l’Arabia Saudita, ottava con 42,6 milioni di euro di import (-11,8%). In arretramento anche le esportazioni in India (-39,2%, per un valore di 28,7 milioni di euro), mentre sale al decimo posto il Vietnam, il cui mercato ha assorbito 28,1 milioni di euro.marmomacc-5-

Pavimento Bamboo Natura: nuovo parquet massello dalla lavorazione originale

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Pavibamboo presenta il nuovo pavimento Bamboo Natura, parquet massello dalla lavorazione originale, caratterizzato da un aspetto grezzo e volutamente imperfetto per esaltare le caratteristiche della materia prima.

Contrariamente al solito, le canne non vengono sezionate e incollate, ma schiacciate quando sono ancora intere. Questo crea l’effetto di una superficie liscia e robusta che mantiene però la nodosità tipica della canna di bamboo, visibile nella sua interezza. Anche la pelle esterna viene conservata e nutrita con cera per ottenere un effetto ancora più vissuto.

Il pavimento Bamboo Natura si compone di tre strati incrociati, con incastro maschio-femmina su quattro lati e una bisellatura che esalta la superficie delle tavole, dalle dimensioni di 121X12.5 cm con uno spessore di 1,8 centimetri. La posa viene eseguita esclusivamente su massetti normali e non riscaldati, consigliato l’uso solo di colle ecologiche.

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Anche questo pavimento, come tutti quelli della gamma Pavibamboo, utilizza esclusivamente Mao Bamboo, una varietà che si rinnnova in cinque anni, al contrario dei 30 anni della maggior parte dei legni più diffusi. Certificato 100% FSC.

Bamboo Natura è una soluzione a basso impatto ambientale, garantita fino a 20 anni in ambito residenziale.

Salone del Mobile 2016: nuovo lavabo Concave di Planit

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In anteprima al Salone del Mobile 2016 arriva il lavabo da appoggio Concave, ultima novità di Planit. Realizzato in Corian DuPont, il lavabo ricorda un catino profondo e tondeggiante.

Il bacino, stondato simmetrico, rinuncia al design sofisticato e ricercato per sposare uno stile essenziale e minimalista. Ispirato alla forma fluida e naturale dell’acqua, Concave utilizza il Corian, materiale resistente ad acqua, all’umidità ed ai graffi. Antibatterico, al tatto dà una sensazione di calore. Disponibili anche colorati per un tocco di allegria in più.

Specializzata nella lavorazione di Solid Surface, specialmente il Corian di DuPont, Planit impiega compositi minerali ad alte prestazioni per oggetti che coniugano eleganza e versatilità. L’azienda vanta numerose collaborazioni con prestigiosi designer internazionali e aziende del settore arredamento. La flessibilità dei processi produttivi e gli impianti all’avanguardia permettono di realizzare pezzi unici su misura, ma anche prodotti in piccole serie. Oltre al prodotto finito, Planit fornisce un servizio di consulenza nella scelta dei materiali e delle tecnologie disponibili.

Progetto Comfort 2016: sostenibilità energetica e green economy a Catania

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Tutto pronto per il Salone Internazionale Progetto Comfort 2016 che dal 14 al 16 aprile apre le sue porte al Centro Fieristico Le Ciminiere di Catania per la sua ottava edizione. Quattro le aree tematiche previste dedicate a “Energia”, “Ambiente”, “Ecocostruzioni” e “Climatizzazione”, in cui si approfondirà il tema dell’efficienza energetica, come grande opportunità per il rilancio di diversi settori dell’economia, dai trasporti all’edilizia, e le soluzioni tecnologiche e metodologiche più efficaci per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto e per la sua trasformazione in materie prime seconde da re-immettere sul mercato.

Sostenibilità energetica, tutela dell’ambiente e promozione della green economy saranno al centro del dibattito nei numerosi convegni che animeranno la tre giorni di esposizione che ospiterà un totale di 128 espositori, 97 italiani e 31 provenienti da Paesi esteri. Lo scorso anno Progetto Comfort ha visto la prtecipazione di oltre 9mila visitatori e più di 2mila presenze ai convegni.

Punto di raccordo per i professionisti della filiera delle costruzioni indirizzati verso una progettazione eco-sostenibile, Progetto Comfort ospiterà anche una sezione ad hoc in cui si potrà comprendere come costruire una casa con criteri ecosostenibili e come sia possibile ristrutturare un appartamento, dotandolo di tutti i comfort nel pieno rispetto dell’ambiente e prestando attenzione ad un’adeguata efficienza energetica.

L’edificio moderno è un oggetto complesso all’interno del quale bisogna sapere integrare diverse tecnologie: indispensabile farle “dialogare” in modo da realizzare nuovi edifici a energia ridotta e massimizzare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti.

Per ulteriori informazioni: www.progettocomfort.org

Salone del Mobile 2016: i bagni gioiello di Rubinetterie Frattini

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In occasione del Salone del Mobile 2016, Rubinetterie Fratelli Frattini presenta in anteprima al Salone internazionale del Bagno, per “bagni gioiello” nel segno del lusso e del prestigio.

Arricchita con pietre preziose, la collezione M Style è composta da proposte essenziali e moderne come “Vita” e “Pepe”, impreziosite con maniglie rettangolari o cilindriche realizzate in marmo bianco, verde malachite, nero portoro e blu lapislazzuli, e le serie classiche dalle forme arrotondate, come “Lybra”, “Morgan”, “Royal” e “Royal Prestige”, con eleganti miscelatori monocomando, monofori dallo stile antico, batterie lavabo, gruppi vasca e colonne doccia, valorizzate da maniglie in pietra, ad esempio in onice.

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Trefori Pepe oro con maniglia nera

La gamma delle finiture disponibili si arricchisce delle versioni in cromo, oro, oro antico, argento, ottone antico, ed argento antico.

Rubinetterie Fratelli Frattini sarà al Salone del Mobile 2016 di Milano dal 12 al 17 aprile, Padiglione 24, stand B.07.

L’Eiffel Palace di Budapest, una Perla di edilizia sostenibile

I controsoffitti Perla OP 0.95 di Armstrong Building Products

Nella riqualificazione che pensa al futuro guardando passato dell’Eiffel Palace di Budapest, anche i pannelli per controsoffitti Perla OP 0.95 di Armstrong Building Products, hanno contribuito alla realizzazione di un’edilizia sostenibile. Tanto che l’immobile si è aggiudicato il premio WGBC European Leadership Award 2015 nella categoria Leadership in Building Design and Performance, assegnato durante il Greenbuilding Euromed di Verona. La struttura con i suoi 120 anni, oggi un complesso commerciale di lusso, è l’unico edificio in Europa centro-orientale ad aver ottenuto la doppia certificazione ambientale Leed Gold e Breeam Very Good. Il committente Horizon Development, che è anche membro attivo del Green Building Council ungherese, ha puntato molto sulla selezione di tecnologie innovative per le finiture degli interni e tra queste spiccano i pannelli per controsoffitti Perla OP 0.95 certificati Cradle to Cradle Bronze. Negli uffici e nelle zone di transito sono stati posati 8.855 metri quadrati di controsoffitti Perla OP 0.95, per rendere gli spazi indoor silenziosi, confortevoli ed esteticamente coerenti con l’architettura l’Eiffel Palace.

L'Eiffel Palace di Budapest
L’Eiffel Palace di Budapest

«Gli elementi Perla OP 0.95 hanno soddisfatto i requisiti richiesti nelle cinque categorie previste dal modello C2C: la purezza del materiale, il riciclo e la sua totale biodegradabilità, l’utilizzo nel processo produttivo di energia proveniente da fonti rinnovabili, la tutela delle risorse idriche e l’attuazione di un’attività produttiva socialmente responsabile», spiega Alessandro Buldrini, Regional Sales Manager di Armstrong Building Products, azienda specializzata nella progettazione e produzione di pavimenti e controsoffitti acustici. Realizzati in fibra minerale, con circa il 53% di materiali recuperati e reimmessi all’interno del processo produttivo, sono riciclabili al 100%. Non solo, la superficie liscia e compatta assicura un assorbimento acustico pari a αw 0.95 e circa l’85%, di riflessione della luce, a vantaggio di un maggior risparmio energetico, grazie all’utilizzo dell’illuminazione indiretta.

I controsoffitti Perla OP 0.95 di Armstrong Building Products
I controsoffitti Perla OP 0.95 di Armstrong Building Products

Emiliana Martinelli alla Triennale con Pulce

Emiliana Martinelli

È uno degli eventi della Design Week e una delle mostre dell’Esposizione Internazionale della Triennale aperta dal 2 aprile al 19 febbraio 2017. Infatti, nel programma di mostre, eventi, call, festival e convegni diffusi in tutta la città c’è anche W – Women in Italian Design a cura di Silvana Annichiarico, alla quale partecipa Emiliana Martinelli con una delle sue lampade più rappresentative: Pulce.

Emiliana Martinelli
Emiliana Martinelli

 

Women in Italian Design cerca di tracciare una nuova storia del design italiano al femminile, ricostruendo figure, teorie, attitudini progettuali originate nel Novecento e che si sono affermate, trasformate ed evolute nel XXI secolo.Una mostra che intende affrontare il design italiano alla luce di uno dei suoi aspetti più complessi ma anche più stimolanti e suggestivi come la questione del genere.  L’idea che il genere non sia più solo un dato biologico e naturale ma una questione culturale, apre interessanti prospettive anche per quello che potrà diventare il design dopo il design. Triennale Design Museum vuole quindi celebrare il femminile in quanto nuovo soggetto creativo di un design più spontaneo, più dinamico grazie anche a designer come Emiliana Martinelli.

La lampada Pulce
La lampada Pulce

 

W Women in Italian Design

Triennale Design Museum

Viale Alemagna, 6

Milano

2 Aprile 2016 – 19 Febbraio 2017