Ragno presenta Frame, serie che trae ispirazione dalla maiolica artigianale che si reinventa così in nuove soluzioni cromatiche, creando stili abitativi contemporanei che riescono a coniugare al meglio tradizione e design moderno.
Frame di Ragno, bathroom
Frame, capace di dare nuova vita al bagno residenziale, è disponibile in sette colori – quattro neutri (Milk, Cream, Khaki, Sterling) e tre brillanti (Plum, Aqua, Indigo) – e presenta una superficie lucida, completata da strutture in rilievo, decorazioni e mosaici. Il mix tra i toni neutri ed i colori brillanti che caratterizzano la collezione trasmette grande forza espressiva al prodotto e molteplici possibilità compositive, dando vita ad una nuova energia estetica.
Frame di Ragno, dettaglio bagno
Il prodotto si presenta con un bordo leggermente in rilievo, evidenziato dalla grafica digitale che incornicia il pezzo: abbinata allo smalto cristallinato è in grado di donare profondità e senso materico alla superficie. Entrando nel merito della scheda tecnica, il materiale utilizzato è monoporosa in pasta bianca; si tratta di un prodotto ecosostenibile, realizzato con un processo produttivo a ciclo chiuso con un contenuto di materiale riciclato.
Il rendering della nuova nave da crociera Msc Seaside in costruzione
Qual è il sinonimo di nave da crociera? Casa galleggiante e quella di Msc in costruzione con Fincantieri che salperà da Miami nel 2017è la casa galleggiante del futuro. Battezzata Seaside misura oltre 320 metri di lunghezza, 39 metri di altezza e con una capacità di 5.200 passeggeri sarà la più grande nave da crociera mai costruita in Italia. Ma più che le dimensioni è il nuovo modo di concepire l’architettura a renderla speciale. Si ispira infatti a un concetto del tutto nuovo di appartamento sul mare, per godere al massimo degli spazi aperti progettati per diverse tipologie di clienti: le famiglie e i loro figli, i gruppi, gli amanti del sole che desiderano spazi privati all’aperto.
Il rendering della nuova nave da crociera Msc Seaside in costruzione
All’interno si può scegliere tra le 14 suite esclusive a poppa che incarnano pienamente il concetto di appartamento sul mare o la serie di cabine con balcone-terrazzo, un’altra dotazione distintiva e mai vista prima nel settore, dove i crocieristi si potranno riposare e rilassare al sole sulla propria terrazza privata con vista sulla promenade e sul mare. E, ancora,family cabins specificatamente progettate per accogliere famiglie e gruppi o suite lusso con Jacuzzi all’aperto, privata, per due.
MSC Seaside
All’esterno tre passerelle con balaustra e pavimento in cristallo, senza eguali sulle navi, daranno la sensazione ai croceristi di camminare sull’acqua. La passerella sul ponte più alto, lunga 30 metri, offrirà viste dall’alto mentre le altre due sul ponte 8, lunghe 40 metri, faranno parte della promenade a 360 gradi all’aperto, la più larga mai costruita su una nave. Questo spazio pubblico mozzafiato correrà attorno alla nave e i croceristi potranno passeggiarvi, respirando l’aria di mare, oppure sostare in uno dei bar e ristoranti allettanti che la costellano, gustando piatti e bevande all’aperto. Viste strabilianti sull’oceano saranno offerte anche negli spostamenti con gli ascensori panoramici.
«Msc Seaside unisce il gusto italiano e l’eccellenza nel design di Fincantieri alla visione internazionale di Msc Crociere e alla sua vocazione all’innovazione sia nell’hardware sia nel prodotto. Questo prototipo è significativamente diverso da qualsiasi altra nave che abbiamo mai costruito prima, è una nave per crociere in mari caldi.Il design della nave incarna la nostra passione per il mare con dotazioni innovative per consentire ai nostri croceristi di apprezzare al massimo il piacere del mare aperto e del sole. Sarà la nave Msccon il massimo spazio all’aperto e offrirà ai crocieristi anche più cabine con balcone, panorami marini e spazi comuni», ha commentato Gianni Onorato, Ceo di Msc Crociere.
Sono arrivate a Mestre le EcoIsole per la raccolta dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni. Si tratta di cassonetti intelligenti che funzionano in maniera molto semplice: è sufficiente indicare il tipo di prodotto da smaltire (se un piccolo elettrodomestico o una lampadina) e strisciare la carta regionale dei servizi, quindi inserire il rifiuto nello sportello indicato. A conferma dell’avvenuto conferimento, viene rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici via sms per lo svuotamento. I rifiuti conferiti vengono così tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero, nell’intento di prevenire il traffico illegale dei Raee. Inoltre, i cittadini avranno sempre la certezza che i materiali conferiti seguiranno la filiera corretta, con grande beneficio per l’ambiente. Il consorzio nazionale Ecolight per la gestione dei rifiuti Raee e Veritas, azienda che fornisce servizi ambientali all’area metropolitana di Venezia, hanno posizionato i due cassonetti nei negozi Interspar di Mestre, in via Torino 2 e in via Paccagnella 18.
Il conferimento è gratuito per i cittadini che così possono contribuire ad una maggiore tutela dell’ambiente. Non solo, i rifiuti elettronici rappresentano un’importante risorsa: essendo riciclabili per oltre il 90% del loro peso, se correttamente raccolti e trattati possono fornire significativi volumi di materie prime seconde come plastica, metalli e vetro. I piccoli rifiuti elettronici in particolare sono quelli più difficili da raccogliere: si stima che solamente il 20% segua un corretto percorso di raccolta, recupero e smaltimento. Insomma, da oggi gli abitanti di Mestre possono portare vecchi cellulari e tablet, frullatori e piccoli elettrodomestici da cucina, ma anche telecomandi e vecchie lampadine a risparmio energetico non più funzionanti, direttamente al supermercato.
«Quali cassonetti di prossimità, le EcoIsole rispondono a due esigenze importanti: anzitutto, agevolano il cittadino-consumatore nel conferire correttamente il proprio rifiuto; trovando posto nelle aree commerciali ad alta frequentazione, le Ecoisole sono infatti facilmente raggiungibili. Inoltre, questo sistema riesce a dare una risposta concreta agli obblighi dell’Uno contro Zero, che impone alla grande distribuzione il ritiro dei piccoli Raee gratuitamente», ha commentato Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight tra i maggiori consorzi nazionali per la gestione dei Raee.
Publifor con policarbonato alla Stazione Termini di Roma
Secondo le ultime stime rilasciate dalla società Tmr ( Transparency market Research), il mercato mondiale dell’alta sicurezza vale oggi circa 16,3 miliardi di euro e supererà i 21 miliardi nel 2018 l’anno con un tasso di crescita tra l’8 e il 10% all’anno. Di questi miliardi circa un terzo, pari a 5 miliardi di euro, sono generati dalla sicurezza perimetrale, quella che investe la protezione fisica di luoghi ed edifici pubblici e privati. Cifre destinate ad aumentare al pari delle richieste di protezione di persone e di intere aree ritenute particolarmente esposte al rischio di minacce provenienti dal terrorismo internazionale per il loro valore simbolico, strategico e di interesse artistico culturale.
Molti dispositivi di sicurezza, utilizzati in tutto il mondo, oggi nascono proprio nel nostro Paese, in particolare a Tortoreto in provincia di Teramo in Abruzzo, dove risiede il centro di ricerca e sviluppo della filiale italiana del gruppo belga Betafence, con sede a Gent e otto siti produttivi e una rete di uffici commerciali in tutto il mondo. Il team italiano ha realizzato alcuni degli strumenti più utilizzati, come i pannelli divisori e le recinzioni usate in alcuni stazioni italiane ed europee (tra cui la stazione di Roma Termini e le barriere utilizzati sui binari del Tgv francese). Publifor, per esempio, è un ibrido tra una recinzione e una barriera trasparente in policarbonato che consente un miglior controllo degli accessi senza blindare i luoghi o le persone. E ancora, i dispositivi installati in occasione dell’Expo serviranno per incrementare la sicurezza degli stadi di diversi paesi in vista delle partite degli Europei 2016.
Publifor con policarbonato alla Stazione Termini di Roma
«All’interno degli stadi, alle minacce derivanti dal terrorismo si aggiungono quelle legate ad alcuni ambienti violenti delle tifoserie. Noi siamo già presenti in tutti gli campi sportivi delle squadre della serie A, dall’Olimpico di Roma al Juventus Stadium», spiega Michele Volpi, amministratore delegato di Betafence Group, con un passato in Boston Consulting Group e poi in General Eletric Plastics, prima in Olanda e poi negli Usa. «La filiale italiana di Betafence ha sviluppato un parapetto elevabile a seconda delle indicazioni delle questure e delle prefetture sulla base del livello di rischio. In pochi secondi il personale di sicurezza all’interno degli stadi può alzare tali barriera e rispondere così rapidamente all’eventuale peggioramento di una situazione calda».
Betafence pronta a far shopping in Italia
Nonostante un know how molto sviluppato, Betafence Italia si prepara nel corso del 2016 a valutare eventuali operazioni di acquisizioni in Italia. La capacità per farlo non manca: alla liquidità immessa dal fondo Cvc Capital Partners, entrato nel capitale da ormai circa un anno, si aggiunge una positiva performance finanziaria dell’azienda nel 2014 e nel 2015.
Nel 2014 la società italiana del gruppo ha registrato un incremento importante dei ricavi e del flusso di cassa rispetto all’anno precedente. I ricavi per vendite sono passati da 39.799.351 di euro del 2014 a 45.154.296 di euro del 2015 con un incremento percentuale del 13,45%. L’Ebitda del 2015 è pari a 4.370.360 di euro mentre il risultato netto del 2015 è di 2.169.548 di euro. Il flusso di cassa operativo è stato pari a oltre 6 milioni di euro. Oltre il 10% del fatturato viene investito in iniziative di marketing, sviluppo e innovazione incluso l’acquisto di brevetti di terzi. Se si guarda invece al gruppo il fatturato annuo per il 2015 è stimato nell’ordine di 500.000.000 di euro con un Ebitda di circa il 15%.
Anche per gli esercizi precedenti l’andamento della filiale italiana era stato positivo: i ricavi sono aumentati da 37.207.349 di euro nel 2013 a 39.799.351 di euro nel 2014, segnando una crescita di circa il 7%. Nel 2014 il risultato netto era stato pari a 2.147.758 di euro e il flusso di cassa operativo superiore a 5 milioni di euro.
«La nostra strategia è infatti quella di crescere puntando sull’innovazione e le acquisizioni sono fondamentali: siamo interessati a valutare sia aziende di grandi dimensioni, con cui sviluppare partnership, sia piccole realtà con un know how molto sviluppato. Devono esserecompetitive sul mercato e affini a noi in termini di focus, ovvero la sicurezza perimetrale. Nel momento in cui le minacce si moltiplicano su scala globale, la sicurezza deve avere una visione altrettanto internazionale», ha aggiunto Volpi.
Jcb ha donato una terna 3CX per aiutare le operazioni di soccorso e sgombero macerie in Ecuador, paese colpito sabato scorso da un terremoto di magnitudo 7,8 che ha causato la morte di almeno 570 persone e ne ha ferite oltre 7mila. Si stima che circa 25mila persone sono state evacuate e attualmente si trovano ancora nei rifugi di emergenza in conseguenza del devastante terremoto che è stato descritto dal presidente ecuadoregno, Rafael Correa, come la più grande tragedia in Ecuador in settant’anni. Così il l terzo più grande produttore al mondo di macchine per le costruzioni in volume, ha fornito un esemplare di terna 3CX al Consiglio Provinciale di Manabi attraverso Automekano, il suo venditore nel Paese. La macchina sarà presto messa a lavorare nella provincia di Canton Pedernales, dove oltre il 90% delle case sono state distrutte dal terremoto.
Non è la prima volta che Jcb, la cui sede si trova nel Regno Unito, dove sono ubicati 11 dei suoi stabilimenti, invia aiuti ai paesi colpiti da gravi calamità naturali. Infatti, negli ultimi anni ha messo a disposizione macchine e attrezzature per sostenere le operazioni di soccorso e di ricostruzione dopo i terremoti in Nepal, Indonesia, Cile, Pakistan e ad Haiti, e nelle Filippine a seguito del tifone Haiyan.
Un intervento di recupero e di valorizzazione della villa Borghi-Ragazzi all’insegna dell’armonia delle forme e dei colori grazie al progetto firmato dall’architetto Francesco Veronelli. La struttura originale dell’edificio situato sulle sponde lago di Como era già stata gravemente manomessa agli inizi del 2000 quando, dopo decenni di abbandono ed incuria, furono messe in sicurezza le solette e il tetto con tecniche costruttive incoerenti con il carattere storico della villa. Infatti, erano state addossate alcune superfetazioni prive di valore architettonico che, unite al degrado conseguente all’abbandono, non permettevano più di leggere l’impianto originario dell’immobile edificato agli inizi del 1920, in una libera interpretazione dello stile eclettico presente nel primo bacino del lago di Como, in particolare a Blevio. L’obiettivo dunque, era quindi far riemergere lo spirito compositivo originario.
Così, anche per la copertura, una serie di vincoli ha imposto di mantenere la struttura (orditura primaria e secondaria) e le tavole, richiedendo necessariamente una soluzione di isolamento da collocarsi sotto i travetti. Questo ha permesso di rispettare i valori di spessore delle gronde e ha reso possibile il corretto raccordo con le cornici sagomate in cemento decorativo che ornano le aperture della mansarda.
Per il rivestimento della copertura le scelte progettuali si sono orientate da subito alla ricerca di un materiale a scaglie che interpretasse correttamente il tetto mansardato e fosse disponibile in colori coerenti con il contesto edificato. I sistemi di rivestimenti in Scaglie Prefa hanno risposto perfettamente a queste esigenze, rivelandosi la scelta ideale sia dal punto di vista estetico, per la loro perfetta rispondenza ai requisiti architettonici, sia per l’altissima qualità e ecocompatibilità del materiale, l’ineguagliabile leggerezza e l’ampia gamma cromatica disponibile, che è stato possibile campionare in fase di cantiere.
La particolarità di questa copertura, caratterizzata da numerose e articolate falde, mansardature e cambiamenti di pendenza, consiste anche nell’utilizzo combinato di due prodotti Prefa, le scaglie e le tegole (queste ultime utilizzate nella parte superiore del tetto dalla pendenza più bassa), selezionate nella stessa tipologia di colore, Grigio chiaro P.10, realizzando una piacevole connotazione e variazione geometrica senza rinunciare ad un effetto complessivo unitario. Tutti i particolari, quali i cornicioni degli abbaini, i colmi, i comignoli, sono stati realizzati sempre con l’alluminio Prefa, sapientemente lavorato in loco dai maestri lattonieri della ditta Balossi Angelo di Calolziocorte, per un effetto estetico che garantisce la massima coerenza cromatica della nuova copertura.
Pittura smacchiabile Home Color Resistant di Max Meyer
Solo acqua e sapone per pulire le pareti da macchie di caffè, tè, vino rosso e olio: è nata la prima pittura smacchiabile al 100% Home Color Resistant di Max Meyer. L’azienda, leader in Italia nei prodotti vernicianti ha sfornato la prima pittura presente sul mercato che garantisce di eliminare anche le macchie più ostiche.
Pittura smacchiabile Home Color Resistant di Max Meyer
Grazie all’esclusiva tecnologie EasyToClean (e alla presenza di speciali additivi), impedisce alle macchie di infiltrarsi al’interno del film della pittura. È dunque possibile rimuovere le macchie più comuni semplicemente passando sul muro uno spugna imbevuta d’acqua e sapone neutro entro 24 ore dalla macchia. La speciale formulazione di Home Color Resistant permette inoltre al colore di resistere nel tempo al’usura e allo sfregamento conservando la propria opacità.
Pittura smacchiabile, Home Color Resistant
Home Color Resistant combina infatti l’opacità delle migliori idropitture MaxMeyer alle prestazioni di uno smalto. L’ottima copertura permette inoltre una perfetta imbiancatura anche su pareti già dipinte con pitture a tempera o con idropitture lavabili. Le pitture Home Color Resistant sono prodotti classificati A+ e uniscono alle performance elevate il pieno rispetto dell’ambiente e della salute grazie alle basse emissioni di agenti inquinanti.
Pittura smacchiabile – Home Color Resistant
Il prodotto è disponibile in 14 colori all’uso e in due formati: quello da 2,5 litri (29,90 euro) e quello da 0.75 litri (12,90€).
Cresce, ma non c’erano dubbi perché è un trend inarrestabile, l’e-commerce in Italia. Quanto poi sia dinamico il mercato lo rileva la ricerca condotta dal Conosorzio Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano, attraverso interviste dirette ai primi 300 operatori dell’eCommerce B2c attivi nel nostro Paese. Certo, si tratta di numeri parziali perché il risultato completo verrà presentato il 18-19 maggio 2016 in occasione dell’eCommerce Netcomm Forum, ma si sa già che il comparto ha registrato un aumento del 16% rispetto al 2014, pari a oltre 2,2 miliardi di euro, e ha raggiunto una penetrazione del 4% sulle vendite retail.
Quanti sono gli italiani che acquistano in rete e cosa comprano? Sono 17,7 milioni, di cui 11,1 milioni e-Shopper abituali, ossia che effettuano almeno 1 acquisto al mese, per una spesa media annua di circa 1.300 euro e da soli generano il 90% del valore eCommerce complessivo. Turismo (+14%), informatica ed elettronica di consumo (+21%), abbigliamento (+19%) ed editoria (+31%) sono le categorie merceologiche che trainano l’e-commerce: i viaggi e tutto l’indotto con 7.762 milioni di euro rappresentano il 47% del mercato dei servizi, seguiti come segmento da assicurazioni, con 1.235 milioni di euro, il 7,5%, e gli altri servizi (Ticketing per eventi, Ricariche telefoniche, ecc.), con 893 milioni di euro, il 5,5%.
Invece, l’informatica ed elettronica con 2.212 milioni, vale il 13% del mercato dei prodotti mentre l’abbigliamento con 1.512 milioni di euro, pesa per il 9%, seguito dall’editoria che vale il 4% del mercato con 593 milioni di euro. Rilevante anche l’apporto di alcuni settori emergenti, quali Food&Grocery (2% del mercato, pari a 377 milioni di euro), Arredamento e Home living (2% del mercato, pari a 370 milioni di euro), Beauty (cosmetica e profumeria, 1% del mercato, pari a 190 milioni di euro) e Giocattoli che insieme arrivano a superare la quota 1 miliardo di euro.
PaviLeca di Laterlite è una soluzione per sottofondi a secco con prestazioni termoacustiche a norma di legge, resistenti ed eco-biocompatibili. Tra le numerose e diversificate soluzioni a base di argilla espansa offerte da Laterlite, PaviLeca è sviluppata per l’esecuzione di sottofondi a secco pronti a ricevere la posa dei pavimenti. La specificità di PaviLeca consiste nella particolare granulometria di argilla espansa, caratterizzata da un mix accurato fra aggregati tondi e frantumati, finalizzata ad ottimizzare la stabilità del sottofondo in modo da assicurare un supporto stabile, leggero, veloce da realizzare, e con ottime proprietà di isolamento termico.
Oggi questa soluzione raggiunge nuovi livelli di performance grazie alle soluzioni per l’isolamento termoacustico certificate da Laterlite, basate su una combinazione vincente fra sottofondo a secco PaviLeca e lastre di sottofondo in gessofibra. Combinazione che, oltre a garantire eccellenti proprietà meccaniche al pacchetto così realizzato, permette di ottenere eccellenti livelli di abbattimento acustico al calpestio. A questo scopo Laterlite ha condotto severi cicli di prove all’Istituto Giordano in modo da testare e certificare le prestazioni in opera di questa innovativa soluzione.
PaviLeca, dettaglio
Commercializzato in sacchi dal volume di 50 litri facilita le operazioni di posa ottimizzando i tempi esecutivi. Il peso ridotto dei sacchi, circa 20 kg, consente di trasportare una maggiore quantità di prodotto a parità di viaggi, massimizzando le operazioni di trasporto sul cantiere. Grazie alla specificità della tecnica di posa e ai vantaggi esecutivi, i tempi esecutivi sono ridotti consentendo, nell’arco di una sola giornata, di concludere le operazioni di stesura del sottofondo e posa del pavimento.
Anche i produttori di macchinari e utensili entrano in mercati complementari per esempio quello dei cellulari rugged, ossia dispositivi tanto robusti da poter essere usati in condizioni ambientali estreme. Prodotti che come gli altri in portafoglio seguono l’evoluzione tecnologica. Uno di questi, pensato per il mondo delle costruzioni e targato Caterpillar, è il nuovissimo modello Cat S60 con camera termica Flir installata sulla scocca posteriore. Certificato Mil 810G, e progettato per resistere a cadute da 1.8 metri e per funzionare dopo l’immersione in acqua per oltre un’ora grazie a particolari switch meccanici che chiudono gli speaker e le porte. Ma il pezzo forte è la sua camera termica capace di rilevare il calore nell’ambiente circostante solamente inquadrandolo, di misurare la temperatura degli oggetti anche a 15 metri di distanza, e di vedere attraverso agenti oscuranti come il fumo.
Il nuovo smartphone CatS60 di Caterpillar
Se ancora non è certa la data di lancio, probabilmente sarà in vendita della prima metà del 2016 a un prezzo di 649 euro, di sicuro Caterpillar ha nuovo un concorrente e anche temibile. Infatti, DeWalt è entrato nel mercato degli smartphone rugged, con un dispositivo Android sviluppato per resistere a una caduta da 2 metri su cemento e per funzionare a temperature comprese tra i -20 e i 60 gradi Celsius. A differenza degli smartphone di uso comune, incorpora una batteria più grande che garantisce fino a otto ore di conversazione e un touch screen molto resistente ma sottile che si può usare con i guanti. Il costo è di 544 dollari pari a circa 480 euro.
Il cellulare con sistema operativo Android firmato DeWalt
Geze, gruppo mondiale con una storia di oltre 150 anni ed esperienza internazionale nell’ambito della progettazione e della produzione di sistemi di controllo, automazione e sicurezza di porte e finestre, ha una nuova sede.
Geze dispone di tre siti produttivi, 28 filiali in tutto il mondo e circa 3mila dipendenti, per un fatturato di 366 milioni di euro relativo al 2014-2015; le sue aree di intervento spaziano dall’ufficio al retail, dalll’healthcare all’hospitality e infine al settore dei trasporti. Vista la crescita registrata negli ultimi anni, l’azienda ha lasciato la sede storica per spostarsi in una struttura più ampia, così da migliorare l’efficienza e la produttività dell’azienda stessa.
Il nuovo edificio (a Vimercate) ha una superficie di 3mila metri quadrati, è versatile e moderno e offre spazi luminosi per accogliere clienti e partner dell’azienda al fine di garantire un servizio più accurato. Il nuovo magazzino può contare su spazi ampi ben organizzati e, infine, lo showroom si presta per presentazioni e training alla forza vendita. Con la nuova sede, Geze Italia avvia un nuovo corso e contribuisce al rilancio dell’Azienda sul mercato italiano con i propri prodotti ad alto contenuto tecnologico, riconosciuti a livello internazionale.
Sono arrivati i nuovi sistemi di ventilazione firmati Climapac. Aprire le finestre non basta per garantire il perfetto ricambio d’aria, oltre a provocare il conseguente problema della dispersione termica e dell’ingresso di agenti inquinanti. Con i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata Climapac l’aria si rinnova costantemente: eliminano l’aria viziata, contrastano la formazione di muffe e abbattono l’anidride carbonica, oltre all’umidità in eccesso e alle impurità. Aliante, Arias, Inside e My Box sono facili da installare, non richiedono nessuna opera muraria invasiva, rappresentando la soluzione ideale per gli interventi di riqualificazione riqualificazione non invasiva e garantiscono un’adeguata ventilazione in ogni stanza e filtrazione dalle sostanze inquinanti interne ed esterne. Proposti in un design raffinato, si adattano a qualsiasi contesto abitativo nel classico colore bianco oppure personalizzati a piacimento, dalle tinte unite fino al legno e al metallizzato.
Dotati di scambiatore di calore entalpico a doppio flusso incrociato controcorrente consentono un elevato recupero energetico, con risparmio di costi di riscaldamento e rinfrescamento, e nessuno scarico di condensa. Il sistema purifica l’aria in entrata, eliminando pollini, polveri ed altre particelle nocive. Gli ambienti domestici e quelli lavorativi tornano così a essere spazi confortevoli e salutari, mantenendo un’atmosfera sempre pulita ed evitando la cosiddetta Sindrome dell’Edificio malato, con aria viziata e problemi respiratori.
Gianluca Bellini è il nuovo direttore generale del Gruppo Made. Il cambio al vertice di quella che è un’aggregazione commerciale di livello nazionale che vanta 130 ragioni sociali, per 190 punti vendita, in quasi tutte le regione italiane arriva con la nomina da parte del consiglio di amministrazione. Bellini, ha svolto la funzione di direttore acquisti del gruppo e subentra quindi ad Alessandro Pagliarani, che ha retto le redini di Gruppo Made negli ultimi quattro anni. Il presidente, Giuseppe Vantusso, ha sottolineato come la scelta del consiglio di amministrazione sia stata dettata dalla volontà di dare continuità all’opera di un management che negli ultimi anni ha saputo dare lustro e incisività al marchio Made, lavorando in stretta collaborazione e condividendo obiettivi e strategie.
Si chiama Casa Borioed è il nuovo progetto abitativo di un’azienda edile, la Borio Mangiarotti, che dal 1920 realizza residenze, spazi commerciali e infrastrutture. Questa volta si tratta di un nuovo approccio, ossia un’attenzione all’utente finale finora mai vista, che si concretizza in Fara18, immobile situato a Milano e composto da 37 unità. L’idea è quella di porsi come un costruttore evoluto per affrontare un mercato immobiliare in crisi e un consumatore cambiato. Così Borio Mangiarotti, avvalendosi della consulenza di TecMa Solutions, azienda specializzata in strategie d’impresa per società di architettura, interior design e real estate, decide di puntare sulla soddisfazione del compratore, attraverso l’offerta di soluzioni abitative che includono servizi a valore aggiunto. Tutti all’insegna del connubio vivere cittadino e benessere domestico: un mix di cura dei particolari, comfort e nuove tecnologie edilizie che permettono di rientrare in classe A con un consumo di 25 kwh/mq anno.
L’ampio ingresso di Casa Borio in via Fara 18
Dall’ampia hall di ingresso, delimitata completamente da vetrate, fino alle logge e alle finestre a tutta altezza in ogni unità immobiliare da 2-3-4 locali, oltre agli attici all’ultimo piano su 2 livelli, Casa Borio si contraddistingue per essere uno smartbuilding. Per esempio, gli appartamenti sono predispostialla domotica Bticino per un controllo che parte dall’illuminazione e che può estendersi fino a raggiungere diversi ambienti e funzioni. L’impianto di ricezione satellitare è certificato Sky ready per usufruire dei segnali digitali satellitari e terrestri, nonché dell’interazione con la rete internet a banda larga.
Per rendere gli ambienti allo stesso tempo funzionali e di design, è stata definita una collaborazione con la piattaforma Milano Contract District selezionando, tra gli altri partner del progetto, Ernestomeda per l’arredo della cucina, dotata di sistemi avanzati di cottura ad induzione a vantaggio di comfort e sicurezza, dotazione che rientra nel capitolato di vendita degli appartamenti. C’è anche un’area fitness, attrezzata con strumentazioni Technogym e personale competente messo a disposizione dei condomini per il primo anno.
E‘ possibile visionare, presso Fara18, un appartamento campione di circa 120 metri quadrati che riproduce le caratteristiche delle unità immobiliari concepite secondo il nuovo format abitativo.
Sempre più consigliati e a volte anche resi obbligatori i metodi e gli strumenti di Building Information Modeling (Bim) sono, insieme alla sostenibilità uno dei temi principali nel settore delle costruzioni per il 2016. E, in Italia, sebbene il nuovo Codice per la gestione degli appalti pubblici, a differenza di latri paesi europei non lo imponga, concede però alle stazioni appaltanti di richiederlo per lavori sopra la soglia comunitaria di 5,225 milioni di euro. Una facoltà che potrebbe essere esercitata da più soggetti di quanti si possa supporre, visto che i potenziali vantaggi sotto il profilo della qualità ed efficienza sono innegabili. Peccato che l’adozione del Bim da parte di tutti gli attori della filiera sia un processo piuttosto complesso, che richiede nuove competenze tecniche, e soprattutto un modo molto diverso di gestire la progettazione, la realizzazione e manutenzione delle opere. Così Icmq ha creato la prima certificazione in Italia per professionisti che operano in ambito Bim, uno schema elaborato con il supporto tecnico della società di consulenza informatica per l’ingegneria One Team, per ottenere una certificazione di parte terza che attesti il possesso di competenze in tre ambiti specifici.
Bim Specialist: si occupa della creazione e dello sviluppo del modello 3D e successiva estrazione della documentazione 2D e dei dati di computo. Svolge anche l’analisi tecnica (strutturale, impiantistica, di sostenibilità ambientale).
Bim Coordinator: coordina i Bim Specialist coinvolti nel progetto per garantire l’applicazione degli standard e dei processi. Inoltre sviluppa e aggiorna i contenuti Bim (librerie e standard).
Bim Manager: gestisce e aggiorna il modello Bimper tutte le discipline coordinando le attività delle altre due figure. Garantisce inoltre il coordinamento del progetto, gestendo i ruoli e le fasi previste, e individua le interferenze riassegnando all’interno del team di progetto la loro correzione.
Per le prime due figure professionali sono previste due specializzazioni: building e infrastructure.
La certificazione viene rilasciata dopo aver superato con esito positivo un esame composto da una prova scritta, una prova pratica e una prova orale. Ogni persona certificata verrà iscritta nel Registro delle persone certificate, pubblicato sul sito www.icmq.org. L’esperto Bim già certificato per una delle figure professionali può estendere la certificazione ad un ulteriore profilo effettuando un esame integrativo.
La certificazione ha una durata di tre anni e per mantenerla ogni anno le persone certificate devono inoltrare a Icmq: una documentazione da cui risulti che abbiano operato con Bim (o, per il Bim Manager, che abbiano gestito attività Bim) per almeno tre mesi anche non continuativi; la dichiarazione di aver gestito correttamente eventuali reclami da parte di clienti; per la figura di Bim Specialist l’attestato di frequenza ad un corso di aggiornamento del software utilizzato nella propria attività. Al termine del triennio Icmq esamina la conformità dei requisiti per il mantenimento della certificazione e, in caso di esito positivo, la rinnova per un ulteriore triennio.
Della nuova certificazione per esperti Bim si parlerà anche nell’ambito della quarta edizione della One Team BIM Conference Milano,che si terrà mercoledì 27 aprile a Milano presso Assimpredil Ance.
Il risanamento del parcheggio del centro commerciale Le Terrazze (La Spezia) è stato realizzato da Triflex. L’azienda non è stato coinvolta solo come fornitore di materiali, ma anche come supervisore di cantiere e consulente per il ripristino del parcheggio stesso. L’investitore e proprietario dell’immobile, Union Investment, si è avvalso dei servizi di Dress&Sommer, uno dei principali player in Europa nel settore di consulenza e gestione di progetti nel settore immobiliare; dalla loro ricerca, vola a trovare un partner capace di fornire soluzioni di impermeabilizzazione e servizi eccellenti, è uscita Triflex.
Parcheggio Le Terrazze, lavori firmati Triflex
Le aziende coinvolte sono Union Investment (investitore) e Drees & Partner, uno dei più grandi gruppi di servizi nel settore immobiliare in Europa. Queste realtà hanno individuato in Triflex l’azienda in grado di seguirli anche durante le fasi di esecuzione per ottenere un lavoro veloce, sicuro e duraturo. Quando ci si trova di fronte all’esigenza di ripristinare un parcheggio ad alta intensità di utilizzo e di grandi dimensioni, senza interromperne la fruibilità e garantendo una durata eccellente del lavoro, la scelta dei materiali è strategica, così è fondamentale poter fare affidamento su un fornitore in grado di assistere progettisti, direzione lavori e impresa lungo tutto il processo di progettazione ed esecuzione dell’intervento.
Centro Commerciale Le Terrazze, i lavori al parcheggio by Triflex
I lavori hanno interessato una superficie di circa 4.500 metri quadrati. Le Terrazze offre ai propri clienti un parcheggio con 2.200 posti auto: chiudere il parcheggio per lavori avrebbe rappresentato un disservizio troppo grande per i clienti e un sensibili calo del fatturato per gli esercizi commerciali del mall. La soluzione si chiama Triflex ProPark, che ha permesso di risanare 75 posti auto per volta(e resi praticabili nel giro di 4 ore) così da non chiudere mai il parcheggio alla clientela nonostante i lavori in corso.
Che cos’è Triflex ProPark?
È un sistema impermeabilizzante armato di tessuto non tessuto su tutta la superficie, impiegato in piani di parcheggio esposti agli agenti atmosferici e in componenti molto utilizzati e quindi soggetti ad usure come, ad esempio, le rampe. Il sistema è fatto di resine di polimetilmetacrilato a reazione rapida appositamente sviluppate per il traffico all’interno dei parcheggi.