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Prevenire la muffa in casa con il sistema Active di Fila Solutions

Toglimuffa attivo per far tornare salubri le pareti

Con il sistema Active 1 e Active 2 di Fila Solutions è possibile prevenire la muffa in casa e i fenomeni di degrado, igienizziare le superfici e le intercapedini e garantire ambienti salubri, puliti e protetti.

Acqua e agenti atmosferici possono concorrere a rendere un ambiente poco salubre e insidiarne la solidità. Per questo è necessario prevenire il degrado delle superfici, oggi messe a dura prova da fenomeni di meteo estremo.

La facciata di un edificio ha un’importante funzione protettiva, oltre che estetica. Il suo stato di conservazione influisce infatti sulle prestazioni dell’edificio stesso e sul conseguente comfort abitativo. L’involucro deve essere protetto dal degrado dovuto all’acqua e alla comparsa di muffe, alghe e annerimenti.

Una protezione preventiva e una manutenzione periodica permettono di prolungare la vita delle superfici, mantenendo nel tempo un elevato comfort abitativo e benessere per le persone che ci vivono.

Stop alla muffa in casa

Per la salubrità degli ambienti interni, Fila Solutions propone una consolidata ricetta: il Sistema Active, efficace nel proteggere da possibili disagi come la muffa, prevenendola o eliminandola.

Il sistema, inoltre, scongiura l’insorgere di ambienti malsani che a lungo andare possono portare problemi respiratori, infiammazioni o allergie.

In occasione di Cersaie 2024 il brand padovano ha deciso di rinforzare e ampliare il Sistema Active inserendo Active 1 e Active 2 nei nuovi formati da 5 litri, concepiti per rispondere alla crescente richiesta di pulizia e protezione di aree interne estese, studiati per interventi murali e cantieri di nuova costruzione.

Rimane disponibile il formato tradizionale da 0,5 litri, dedicato alla risoluzione dei problemi di tutti i giorni negli spazi ridotti.

Muro con muffa

Il sistema antimuffa Active di Fila Solutions

Active 1

Da 5 litri, è pensato per detergere e igienizzare grandi superfici, eliminando qualsiasi tipo di muffe esistenti e altri microrganismi. Ripristina lo stato delle pareti interne rendendole salubri in breve tempo.

Active 2

Da 5 litri, è un’efficace difesa protettiva a lunga durata per prevenire la formazione di muffa. Il trattamento preventivo, a base acqua e totalmente incolore, è perfetto per proteggere le superfici, anche di difficile accessibilità, le intercapedini (tipo contropareti e controsoffitti interni in cartongesso) e le pareti prima dell’installazione di mobilio. Può essere applicato sia prima che dopo le pitture murali.

Sistema Antivegetativo

Per mantenere intaccato nel tempo l’aspetto estetico di un edificio e la massima efficienza protettiva, Fila Solutions affianca al sistema Active il Sistema Antivegetativo che ostacola la formazione di alghe, muschi e annerimenti sulle superfici esterne.

I due cavalli di battaglia di Fila Solutions a questo riguardo sono: Algaenet e Hydrorep Eco.

Algaenet è il detergente rapido per esterni, che elimina muffe, alghe, licheni da pareti e pavimenti. Rimuove sporco e annerimenti dovuti a polvere, smog, macchie da ristagno di foglie e sanifica le superfici, pulendole a fondo.

Hydrorep Eco, invece, è l’idrorepellente a effetto naturale. Impregna il materiale in profondità, conservandone la traspirabilità. Creato per ostacolare fisicamente la crescita di alghe, muffe e licheni, difende dal degrado causato dagli agenti atmosferici, è l’ideale per la protezione di pareti esterne, dove crea un’efficace barriera fisica anti-vegetativa certificata da test eseguiti secondo il metodo Uni En Iso 846: 1999.

 

Il Sistema Antivegetativo aumenta la durabilità dei materiali e diminuisce i consumi energetici: le facciate trattate con un idrorepellente come Hydrorep Eco permettono un risparmio energetico che può arrivare a oltre il 36% come evidenziato da uno studio condotto dalla Salford University di Londra.

Protezione e prevenzione delle superfici interne o esterne sono dunque un valido investimento, perché aiutano a limitare il degrado di un edificio, ne aumentano la sicurezza strutturale e riducono la produzione di rifiuti edili, diminuendo le emissioni di CO2, ma soprattutto permettono di tutelare il valore dell’immobile nel tempo.

di Franco Saro

Cemento sostenibile: sacco degradabile per tutta la gamma EcoPlanet Holcim

holcim-cemento-sacco-degradabile

L’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente passa anche dai dettagli. È con questa attenzione in più che Holcim Italia, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni per il settore dell’edilizia, ha ideato una tecnologia innovativa che consente di ridurre i rifiuti in cantiere grazie al sacco di cemento degradabile.

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Senza l’utilizzo di plastica, il sacco si disgrega in pochi minuti nell’impasto in betoniera mantenendo inalterata la qualità del prodotto, diminuendo l’accumulo di carta di confezionamento in cantiere (da smaltire nei centri di raccolta dedicati) e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle attività di costruzione.

Inaugurata con la gamma ECOPlanet Prime, il cemento pozzolanico di Holcim prodotto con una riduzione della net emission di CO2 per unità di prodotto pari al 45%, ora la tecnologia del sacco degradabile si estende a tutta la gamma ECOPlanet, che comprende anche il cemento ECOPlanet IIB4.

ECOPlanet IIB4 di Holcim è un cemento Portland composito di tipo II che contiene dal 65% a 79% di clinker, prodotto con una riduzione della net emission di CO2 per unità di prodotto pari al 26%.

Grazie alla tecnologia innovativa del sacco degradabile, Holcim conferma il proprio impegno per un’edilizia più sostenibile.

Quattro novità per una ceramica che fa tendenza

Lavabo Tonino Lamborghini

Dal Cersaie 2024 quattro novità per quanto riguarda la ceramica, dal bagno ai rivestimenti. Tutte le proposte si trovano nella rubrica Luxury goods in showroom di YouTrade Settembre.

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4. Glass Design

Glass Design presenta Prisma, il nuovo e affascinante lavabo freestanding firmato Tonino Lamborghini, che ridefinisce il concetto di eleganza nel bagno.

Con il suo design poliedrico e inconfondibile, Prisma porta nell’ambiente bagno un’estetica geometrica sofisticata e dal forte impatto contemporaneo.

Realizzato in vetrofreddo, materiale composito innovativo che combina l’eleganza del vetro con la resistenza della resina, Prisma riesce a mantenere la complessità della sua forma senza comprometterne l’integrità strutturale.

La superficie liscia e lucida, sorprendente alla vista e altamente resistente, aggiunge un tocco di lusso senza pari.

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Nuovo modello abitativo per affitti o vendite a prezzo accessibile e flessibile

Nuovo modello di edilizia post social housing

Dopo il social housing si profila un nuovo modello di edilizia che affronta la mancanza di alloggi e dispone di abitazioni a un prezzo accessibile e flessibile, stiamo parlando dell’affordable housing, Con progettazione modulare, materiali efficienti, costruzione off-site e… Imprese, architetti e costruttori spiegano come affrontare la fame di alloggi.

In un’Italia sempre più divisa, dove la crisi economica acuisce le disparità tra famiglie, giovani professionisti e studenti, le esigenze abitative stanno mutando rapidamente.

Il mercato immobiliare fatica a stare al passo, ma accanto all’edilizia residenziale pubblica (Erp) finanziata dallo Stato, si fa strada il social housing, con un’iniziativa privata che gode di agevolazioni fiscali e urbanistiche.

Parallelamente, sta emergendo l’affordable housing, cioè abitazioni a prezzo accessibile, un concetto ancora privo di una precisa definizione normativa, un prodotto di puro mercato, che ogni operatore può disegnare come ritiene più opportuno per rispondere alla crescente domanda di appartamenti in locazione a canoni accessibili, spinta dall’evoluzione degli stili di vita e delle strutture familiari.

Entrambi rappresentano una risposta concreta alle crescenti difficoltà economiche che molte famiglie e individui affrontano nel mercato immobiliare tradizionale, con precise differenze.

Social Housing e Affordable Housing

L’affordable housing si configura come una soluzione abitativa flessibile, che può essere offerta sia a canoni calmierati che a prezzi di mercato, mirando a soddisfare le esigenze di specifiche fasce di popolazione.

Il social housing, d’altra parte, si distingue per il suo approccio identitario: oltre a fornire alloggi in affitto o in vendita a prezzi accessibili, punta a creare vere e proprie comunità, gestite da figure professionali che si occupano degli spazi comuni e promuovono la coesione sociale.

Sono modelli abitativi che stanno guadagnando terreno soprattutto nelle grandi aree urbane, dove la pressione economica è più intensa perché le città metropolitane stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, con una crescente tendenza alla concentrazione: paradossalmente, più basso è il reddito di un individuo, maggiore è la sua necessità di vivere in una grande città, grazie alla ricchezza di servizi, particolarmente preziosi per chi ha risorse limitate. A patto di trovare un’abitazione a un prezzo adeguato.

Social Housing

Desertificazione

Ma non c’è solo la questione di accessibilità economica: l’affordable housing è anche una risposta alla desertificazione di interi quartieri, dove l’alta percentuale di abitazioni vuote, spesso oggetto di speculazione finanziaria o affitti brevi e brevissimi, sta portando a un progressivo declino della vivibilità e dell’attrattività urbana.

La situazione sta raggiungendo livelli critici, con ripercussioni che vanno ben oltre il settore immobiliare: università come la Bocconi e il Politecnico di Milano registrano un calo di iscrizioni, specialmente tra gli studenti provenienti dal Sud Italia proprio per la difficoltà nel trovare una sistemazione.

Allo stesso tempo, imprese e servizi pubblici faticano a trovare personale, poiché i potenziali candidati non riescono a sostenere gli alti costi degli affitti.

Questi segnali indicano che il problema abitativo è già una questione urgente e rischia di trasformarsi in una bomba sociale.

Investimenti e rendimenti

Il social housing ha aperto una strada di successo, attirando investitori istituzionali anche grazie al ruolo di Cassa Depositi e Prestiti come investitore centrale, che ora guarda a nuove declinazioni dell’affordable housing per attrarre capitali, non solo italiani, con rendimenti intorno al 4,5% lordo.

Le mire sul territorio nazionale, soprattutto da parte di fondi di private equity esteri, sono concentrate sul residenziale frazionato per operazioni veloci o sulla locazione a reddito di fascia alta.

Milano è in pole position, ma anche l’asse Parma-Modena-Bologna mostra indicatori estremamente positivi, grazie alla crescita industriale e universitaria della zona.

Province che attirano residenti, italiani e stranieri, con un impatto positivo per chi vende sul mercato immobiliare, specialmente sul fronte delle locazioni, che però contribuiscono all’emergenza abitativa in maniera decisamente sostanziale.

L’adozione di criteri Esg (Environmental, social, governance) da parte dei gestori non è più un’opzione, ma un requisito fondamentale per raccogliere capitali in futuro e se il social housing è stato un precursore in questo senso, puntando su efficientamento energetico e gestione ambientale, ora anche le Sgr non possono farne a meno.

Per esempio, Investire Sgr, società che gestisce circa 7 miliardi di euro attraverso 55 fondi immobiliari e rappresenta oltre 200 investitori istituzionali, ha il 90% del portafoglio in classe energetica A e assieme a Fondazione Cariplo ha fondato Redo Sgr, società che promuove investimenti immobiliari a impatto sociale, come il Fondo Immobiliare di Lombardia per il social housing.

Un altro segmento in crescita, ed è abbastanza prevedibile con una popolazione che invecchia, sono le case per over 70 senza servizi di assistenza, destinate a una popolazione con una capacità di spesa elevata.

Il caso Milano

Anche se dalla cronaca non si direbbe, anzi la percezione della mancanza di alloggi è sconfortante, Milano è in prima linea nella promozione dell’housing sociale: il Comune ha lanciato la terza edizione di Reinventing Cities, competizione globale promossa da C40 Cities Climate Leadership Group.

Da alcuni ritenuta un’iniziativa troppo limitata e debole, punta in ogni caso sull’abitare accessibile a tutti, con l’obiettivo di realizzare 500 appartamenti in locazione a un prezzo non superiore a 500 euro al mese.

Sei le aree selezionate, per un totale di oltre 40 mila metri quadrati, messi a disposizione dal Comune, Metropolitane Milanesi e Aler Milano. Un mix di edilizia residenziale sociale e pubblica, in locazione e vendita a prezzi calmierati che, però, sembra non bastare.

Il ruolo dell’Europa

Un altro aspetto del problema è quello della gentrificazione e della cosiddetta Airbnbizzazione (affitti brevissimi per turismo) che stanno trasformando il volto delle città europee, ne minacciano l’anima e l’identità in un processo che pare inarrestabile, alimentato da prezzi immobiliari alle stelle e politiche di riqualificazione urbana senza controllo.

Il rischio è quello di creare metropoli asettiche e uniformi: Londra, Parigi, Barcellona, Berlino, Milano: ovunque si assiste allo stesso copione, quartieri un tempo popolari e autentici vengono gradualmente colonizzati da una nuova borghesia benestante e le fasce più deboli della popolazione vengono progressivamente escluse.

Con un impatto sociale ancora tutto da valutare, perché quella mescolanza di censo che da sempre caratterizza il tessuto urbano europeo viene erosa, lasciando spazio a enclave di privilegiati.

Così i legami comunitari si dissolvono, i negozi storici chiudono i battenti sostituiti da boutique e locali alla moda, l’anima dei quartieri svanisce nell’omologazione. Che cosa stanno facendo all’estero per affrontare l’emergenza abitativa?

Le iniziative

In Francia, il governo Macron ha varato nel 2022 un ambizioso piano da 9 miliardi di euro per costruire 200 mila alloggi sociali entro il 2026. L’obiettivo è garantire il diritto alla casa per tutti, in particolare per i giovani e le famiglie a basso reddito.

Parigi sta anche sperimentando forme innovative di coabitazione intergenerazionale per favorire la mixité sociale. La Spagna di Sanchez, invece, ha puntato sulla regolamentazione degli affitti brevi, che stavano sottraendo migliaia di appartamenti al mercato residenziale.

La nuova legge, approvata nel 2022, impone limiti stringenti agli affitti turistici nelle aree più sotto pressione, come Barcellona e Madrid. Parallelamente, sono stati stanziati fondi per ristrutturare edifici sfitti da destinare all’edilizia popolare.

A Ibiza, meta prediletta del turismo internazionale, le manifestazioni contro gli eccessi degli affitti brevi sono all’ordine del giorno. I residenti denunciano di essere stati espulsi dal centro storico, trasformato in un parco giochi per facoltosi visitatori.

Nel Regno Unito, il nuovo governo laburista guidato da Keir Starmer ha annunciato un ambizioso piano per l’edilizia abitativa in Gran Bretagna, con l’obiettivo di costruire 1,5 milioni di nuove case in cinque anni, di cui 150 mila all’anno come edilizia popolare.

Inoltre, verranno introdotti affitti calmierati, maggiori tutele per gli inquilini e nuove forme di proprietà condivisa per aiutare i giovani ad acquistare la prima casa.Cohousing

Cohousing

Ancora: in Germania, il governo Scholz ha varato nel 2023 un piano da 14 miliardi per costruire 400 mila nuovi alloggi sociali entro il 2030.

Berlino, dove gli affitti sono aumentati del 40% in cinque anni, sta anche valutando l’esproprio degli appartamenti sfitti da tempo per destinarli all’edilizia pubblica.

Infine, l’Olanda, dove la carenza di case a prezzi accessibili è drammatica, ha introdotto nel 2022 un tetto agli affitti nelle grandi città: Amsterdam e Rotterdam stanno anche sperimentando forme di autocostruzione e cohousing per ridurre i costi e favorire la partecipazione dei cittadini.

Il governo olandese ha stanziato 2 miliardi di euro per finanziare 50 mila nuovi alloggi sociali entro il 2025.

Proprietà indivisa

Una soluzione pragmatica è quella della cooperativa a proprietà indivisa, ideata per offrire ai lavoratori appartamenti a canoni accessibili, che ha già dimostrato la sua efficacia a Milano, dove esistono circa 10 mila unità di questo tipo.

Peccato che ne servano molte altre e l’espansione di questa formula si scontra con ostacoli economici significativi: l’aumento degli oneri di costruzione e la scarsità di aree edificabili rendono necessario un intervento pubblico per mantenerne la sostenibilità.

Riconosciuti dalla legge come alloggi sociali, queste abitazioni potrebbero beneficiare di tre misure utili: la prima è una garanzia pubblica sui prestiti, che ridurrebbe il rischio per le banche, abbassando i tassi d’interesse e alleggerendo l’onere finanziario per le cooperative, la seconda prevede finanziamenti regionali a lungo termine, di almeno trent’anni per realizzare alloggi con canoni sostenibili.

Infine, e in questo caso i Comuni sono chiamati in causa, si potrebbe concedere proprietà demaniali degradate o inutilizzate da ristrutturare o ricostruire per realizzare proprietà senza consumo di suolo aggiuntivo. Sono, tra l’altro, idee che si ritrovano nell’opinione di imprenditori e professionisti dell’edilizia.

di Monica Battistoni

Due nuovi prodotti Mapei per la cura delle superfici

Cura delle superfici

Il gruppo Mapei presenta due novità della linea per la finitura e la cura delle superfici: due cere antiusura, una lucida e una opaca, da applicare a completamento del ciclo di pulizia e protezione delle superfici.

Enrico Geronimi
Enrico Geronimi | Corporate Product Manager

Ambienti belli, puliti e salubri? Superfici curate e a portata di mano sono la mission dei prodotti della linea UltraCare Mapei, che risponde alle esigenze di pulizia, manutenzione, protezione e ora anche di finitura delle superfici.

UltraCare, spiega Enrico Geronimi, Corporate product manager della linea UltraCare, si pone al fianco delle linee esistenti, rappresentandone il naturale completamento.

Dalle nuove installazioni al ripristino di pavimenti esistenti, è l’alleato ideale di ambienti commerciali, industriali o residenziali, assicura il manager: i prodotti di questa linea hanno un’anima versatile, affidabile e innovativa e raccolgono tutta l’esperienza e la qualità delle soluzioni Mapei, partner di fiducia in grado di soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Quando Mapei è entrata nel segmento del trattamento della pulizia delle superfici?

Da molto tempo, dagli anni Settanta, con una linea di prodotti per la detersione delle superfici a fine posa.

Successivamente nel 2021 è stata presentata la linea UltraCare, nata originariamente negli States e trasferita poi sul mercato italiano.

Si tratta di una linea strutturata ed adeguata alle esigenze del mercato. Prima i prodotti servivano a complemento dei sistemi, poi è stata presa la decisione di realizzare una gamma ad hoc che potesse fornire soluzioni a 360 gradi, per garantire ai nostri clienti un’esperienza completa, affrontando non solo la detersione, ma anche la manutenzione e la protezione di pavimenti e rivestimenti. La linea UltraCare è disponibile in tutto il mondo.

Che cosa offrite?

Attualmente offriamo una gamma composta da 27 prodotti specifici per la cura delle superfici. L’assortimento è completo e copre tutte le esigenze. Ma non solo.

Mapei garantisce assistenza tecnica direttamente in cantiere e punta molto sulla formazione ai rivenditori, affinché conoscano il prodotto in tutte le sue sfaccettature, prima di venderlo o proporlo ai loro clienti.

Abbiamo un approccio che si avvale molto dell’aiuto della tecnologia: nel nostro sito internet abbiamo inserito il Selettore per i prodotti per la pulizia, manutenzione e protezione delle superfici, che permette di cercare e individuare i prodotti UltraCare in base alle proprie esigenze.

Inoltre, Mapei mette a disposizione sul proprio sito web video tutorial sull’utilizzo delle soluzioni e la scheda tecnica di ogni singolo prodotto.

Di quanti prodotti è composta la vostra gamma e a che tipo di problematiche rispondono?

I prodotti finora erano 25, ma ci presentiamo al Cersaie con due nuovi, quindi, sono 27. In fiera annunceremo, infatti, la quarta sottocategoria della linea UltraCare: oltre a pulizia, protezione e protezione, anche la finitura delle superfici.

I nostri detergenti sono adatti per le superfici dure, come ad esempio ceramica, pietra, mosaico. Ma anche efficaci nella pulizia trasversale, sulla resina, cemento e pvc.

Performanti e adatti nell’ambito professionale, quando avviene la posa del rivestimento, ma anche per la detersione quotidiana. Garantiamo anche la protezione e il mantenimento delle superfici, evitando macchie e infiltrazioni.

Quali sono le principali tecniche di pulizia delle superfici?

La pulizia manuale e quella meccanica sono due metodi che differenziano il cliente privato da quello professionale. Si può pulire e detergere tramite delle macchine per ampie superfici, oppure manualmente, attraverso strumenti tradizionali.

Quali sono attualmente i prodotti più richiesti nell’ambito professionale e per il fai-da-te? 

La pulizia si divide principalmente in due categorie: la pulizia di fine posa con prodotti a pH acido per l’eliminazione dei residui cementizi ed inorganici e quella con i prodotti alcalini in grado di sgrassare e rimuovere lo sporco organico.

I prodotti per l’impermeabilizzazione dalle infiltrazioni, come UltraCare Rain Protector S per per la protezione temporanea di terrazze, balconi, superfici orizzontali esposte alle intemperie, sono anch’essi molto richiesti.

Nel fai-da-te invece, sono molto utilizzati i pulitori per rimuovere macchie particolari o organiche dai pavimenti. Sono richiesti, in particolare, gli estrattori di macchie, come UltraCare Stain Remover.

Gli interventi di pulizia vengono commissionati in casi particolari, quando la problematica non può essere risolta con la sola applicazione del prodotto.

Sostenibilità: Mapei le dà sempre molta importanza. Con quali azioni?

Con responsabilità e scelte concrete. Ci dedichiamo allo sviluppo di prodotti a ridotto impatto ambientale, garantendo sicurezza e durabilità nel tempo.

La nostra priorità è la salvaguardia dell’ambiente e la salute degli utilizzatori. Fondiamo il nostro impegno su ricerca, sviluppo e sull’esperienza maturata nei principali cantieri globali.

Le soluzioni Mapei sono appositamente studiate per ridurre il consumo energetico e le emissioni di composti organici volatili, promuovendo così una costruzione sostenibile e di qualità.

L’elemento fondamentale è mantenere la durabilità: quindi, un prodotto di alta qualità che possa continuare a performare nel tempo. Nella nostra linea queste caratteristiche sono presenti.

Le nostre soluzioni sono contenute in packaging di plastica riciclata, per sei dei prodotti abbiamo ottenuto il certificato Ec1 Plus, che attesta le bassissime emissioni di sostanze organiche volatili, il che significa che non sono dannosi per l’ambiente e la salute.

Abbiamo poi al momento 7 prodotti della linea le cui emissioni di Co2 sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste.

Tutti passi molto importanti. L’impegno per la sostenibilità continua ed è in evoluzione, anche perché stiamo continuando a lavorare sulla compensazione dei nostri prodotti, sulla scelta e l’utilizzo delle materie prime meno impattanti e sullo sviluppo dell’energia rinnovabile.

Trattamento e cura delle superfici
Trattamento e pulizia delle superfici

Attraverso quali canali passano i prodotti: rivendite, Gdo, e-commerce?

Il nostro canale preferenziale sono le rivendite. Ci rivolgiamo poi anche alla grande distribuzione attraverso i negozi di prodotti per l’edilizia.

Parliamo della rivendita: qual è il rapporto con i distributori?

Ottimo, sono partner fondamentali attraverso i quali sviluppiamo il nostro business. Cerchiamo di formarli il più possibile per poterli facilitare nella vendita dei prodotti Mapei e poter trasmettere loro il messaggio di affidabilità e qualità sul quale lavoriamo, senza lasciare che il prezzo possa essere un elemento di distinzione.

Come presentate i prodotti nei punti vendita? E come sono strutturati e seguiti i corner?

Per le rivendite tradizionali ci sono tre impostazioni: il corner dedicato a UltraCare, ovvero l’espositore. È uno scaffale dove è presente tutta la gamma con colori e grafiche apposite, dove abbiamo apposto anche il Qr code, che rimanda al sito in cui è presente ogni prodotto con le sue caratteristiche tecniche.

Ci sono, poi, clienti che non hanno un espositore, ma che si rivolgono direttamente al banco per l’acquisto. E, infine, c’è la linea di vendita libera, dove il proprietario e il banconista ascoltano le esigenze del compratore e lo indirizzano.

Per questo abbiamo una sezione commerciale che organizza il processo. Ovviamente, l’espositore per noi è un canale preferenziale, che permette di dare al brand una visibilità importante.

cura delle superfici
La linea UltraCare, innovativa e al passo con le esigenze

Offrite un supporto di consulenza o formazione ai vostri clienti?

È fondamentale farlo. Il rivenditore è il partner preferenziale, che ci offre grandi opportunità nel sell-out, che è un processo difficile rispetto al sell-in.

Mapei si è ben strutturata in questa direzione e organizziamo attività e corsi specifici con gli specialisti del settore su tutto il territorio nazionale.

Al momento abbiamo 11 specialisti di linea che offrono consulenza e assistenza sul territorio.

Quest’anno abbiamo investito molto nella formazione attraverso numerose attività formative, sia teoriche che pratiche sui diversi prodotti. Ci rechiamo personalmente dai nostri partner, oppure vengono loro da noi. Restiamo sempre a disposizione per chiarimenti, suggerimenti e istruzioni.

Se il cliente non conosce il prodotto, non può venderlo. È un aspetto al quale prestiamo particolare attenzione.

Qualche informazione in più sulle novità di Cersaie…

In fiera debuttano i due citati prodotti nuovi della linea UltraCare, che inaugureranno il quarto segmento: pulizia, protezione, mantenzione e finitura delle superfici.

UltraCare Finish Lucida e UltraCare Finish Opaca, due cere che vanno a completare il ciclo di pulizia e protezione e si possono utilizzare per migliorare la protezione e la manutenibilità delle superfici, che può essere composta da diverse tipologie di materiale.

Come sta andando il 2024 in termini di fatturato e quali sono le previsioni per il futuro?

Il 2024 sta andando molto bene, ma non abbassiamo la guardia. Abbiamo iniziato con la gamma nel 2021 e abbiamo un enorme margine di crescita. Siamo comunque in linea con il target e con gli obiettivi che ci siamo dati, puntiamo a crescere ancora di più.

Novità e applicazione, due appuntamenti da non perdere

Due appuntamenti con Mapei protagonista, vetrine uniche per scoprire da vicino le ultime innovazioni del mondo della ceramica e della pietra e incontrare i professionisti del settore.

Presente dal 1983 a Cersaie, Mapei allo stand A2, padiglione 25, presenta tutte le novità, i sistemi e le soluzioni sostenibili in grado di rispondere alle nuove esigenze di architetti, progettisti e di tutti i professionisti del settore.

Lo spazio A8, hall 32, sarà invece dedicato interamente all’applicazione dei materiali.

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Mapei al Cersaie

Qui Mapei assieme a Profilpas, società del Gruppo, presenterà a posatori ed esperti l’utilizzo e tutti i vantaggi delle proprie soluzioni.

Da non perdere l’appuntamento di martedì 24 settembre alle 13 con la tavola rotonda al Café della Stampa (Mall 29-30) firmata Mapei.

L’azienda rinnova la sua partecipazione anche al Marmomac, la più importante fiera internazionale dedicata alla filiera della produzione litica, nella cornice della città di Verona in programma da martedì 24 a venerdì 27 settembre.

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Mapei al Marmomac

Allo stand E2, padiglione 7, l’azienda incontrerà i visitatori per presentare le soluzioni innovative e le novità sostenibili Mapei dedicate alle pavimentazioni architettoniche in pietra e alla loro manutenzione.

L’edizione di quest’anno, dal titolo Stone takes the stage, è un percorso tra architettura, design e innovazione per riflettere sul materiale litico e raccontare nuove sperimentazioni.

Tra le novità, The Plus Theatre: un’area nel padiglione 10 dedicata interamente alla cultura e alla formazione attraverso talk, lectio e workshop.

di Alice Fugazza

Isolare senza cappotto, il sistema costruttivo per pareti monostrato

Con i blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato Ytong è possibile realizzare murature esterne, portanti o non portanti, ad elevate prestazioni energetiche, creando murature monostrato, quindi senza ricorrere ad un isolamento esterno tramite l’utilizzo di sistemi a cappotto.

L’involucro edilizio è performante non solo dal punto di vista energetico, ma presenta anche ottimi livelli di isolamento acustico, traspirabilità al vapore e tenuta all’aria, resistenza al fuoco, sicurezza antintrusione, ecosostenibilità e durabilità della facciata.

I blocchi Ytong sono caratterizzati da un’elevata capacità di isolamento termico e sono per questo la soluzione ideale per la realizzazione delle pareti esterne senza utilizzare isolanti aggiuntivi.

In base alla tipologia di muratura, portante o non portante, allo spessore e al grado di isolamento che è necessario raggiungere, è possibile scegliere tra diverse tipologie di blocchi.

La soluzione monostrato Ytong consiste nella posa in opera di blocchi a giunto sottile con trasmittanza termica fino a U=0,15W/m2K. Ytong permette di ridurre lo sfasamento termico e mantenere una piacevole temperatura interna sia in estate che in inverno, evitando di abusare di riscaldamento o raffrescamento, unendo risparmio energetico ed economico.

Che si tratti di murature di tamponamento o murature portanti, Ytong propone sistemi di pareti monostrato in linea con i moderni requisiti di risparmio energetico. La scelta tra i diversi sistemi dovrà essere valutata in base ai requisiti richiesti alle pareti, termica, sismica, acustica ecc.

Le caratteristiche della muratura monostrato

  • Isolamento termico
  • Isolamento acustico
  • Protezione al fuoco
  • Resistenza meccanica e leggerezza
  • Corrispondenza ai C.A.M.
  • Traspirabilità e salubrità
  • Assorbimento della CO2 dall’ambiente

Per maggiori informazioni consulta la pagina Muratura Monostrato in Ytong

Il sollevatore di piastrelle intelligente di Brevetti Montolit

Brevetti Montolit

Brevetti Montolit presenta Superlift e-power, un nuovo sollevatore di piastrelle, che offre consistenti vantaggi, una protezione per la taglia piastrelle manuale P5 e una comoda valigetta per contenere gli utensili diamantati.

Innovativi, smart e sempre al passo con i tempi. Ogni anno Brevetti Montolit non delude le aspettative e tiene accesa la fucina delle idee, alimentandola con il fuoco della passione, per proporre tecnologie e attrezzi di qualità per posatori e piastrellisti.

L’obiettivo è sempre quello di mantenere alto il prestigio conquistato nella filiera dell’edilizia, in particolar modo in quella della ceramica. E l’azienda di Cantello, in provincia di Varese, anno dopo anno ci riesce sempre, tanto da essere considerata una delle punte di diamante della storia dell’imprenditoria italiana.

Il segreto? Ascoltare il mercato, sempre, per scoprire le tendenze di una filiera che è in continua evoluzione e che non si ferma mai.

Lavorare sempre in sinergia con le persone è l’etica che spinge da anni Vichi Montoli, amministratore delegato di Brevetti Montolit, che anche quest’anno propone

Vi presenterete a questa edizione del Cersaie con diverse novità, qual è la più importante?

Siamo presenti in fiera con una serie di prodotti innovativi, frutto dell’attento ascolto delle esigenze dei piastrellisti e delle richieste del mercato.

Abbiamo previsto un’area dedicata alle macchine, alle attrezzature e al diamantato. Ma anche un corner dove esporre i prodotti innovativi e quelli rinnovati.

La novità più importante di quest’anno è un sollevatore al quale abbiamo lavorato parecchio: Superlift e-power, un movimentatore per lastre di grande formato, una nicchia di mercato dove c’è ancora molto su cui lavorare.

Quali sono le principali caratteristiche?

L’attrezzatura è stata progettata secondo le necessità degli utilizzatori. Abbiamo mantenuto la struttura del sollevatore rigida (in acciaio, siamo gli unici ad averlo progettato con questo materiale), aggiungendo delle prolunghe telescopiche a corollario in alluminio.

Si tratta quindi di una struttura bicomponente e bimateriale, che permetterà di mantenere nella parte centrale e quindi strutturale, una garantita solidità, ma al tempo stesso sarà leggero grazie alle componenti in alluminio.

La novità più importante riguarda le dimensioni, visto che l’utente richiede strumenti facilmente trasportabili, il nuovo sollevatore, pur permettendo la movimentazione di lastre fino a 340 centimetri, diventa facilmente trasportabile perché pieghevole: in definitiva può essere caricato nel baule di un’automobile.

Importanti anche i componenti annessi: quattro ventose automatiche e auto innescanti a batteria, facilmente rimovibili ed utilizzabili singolarmente, agevolano il processo di movimentazione della lastra.

CARAPAX_01

Come siete arrivati a progettare questo nuovo tipo di strumento?

Abbiamo una lunga esperienza nel settore e siamo abituati ad ascoltare tutte, ma proprio tutte, le criticità: il nostro leitmotiv da sempre è robustezza e semplicità, attorno al quale ci siamo concentrati.

Presentate altre novità legate alle attrezzature e agli utensili diamantati?

Abbiamo pensato a una nuova protezione per la nostra bestseller, la taglia piastrelle manuale Masterpiuma P5. Un progetto molto interessante: è stato realizzato un guscio protettivo in polipropilene (materiale shock absorber elastico), in grado di preservare le parti strutturali più importanti della macchina dagli urti.

Sul versante dell’utensile diamantato saranno presentate parecchie novità, sia per il taglio sia per le lavorazioni particolari e di precisione. Inoltre abbiamo ideato dei box specifici per contenere questi strumenti delicatissimi e costosi.

Quali sono i plus dei vostri utensili diamantati?

A differenza della maggior parte dei competitor del settore, Brevetti Montolit utilizza il diamante da oltre 30 anni.

I nostri tecnici sono perciò in grado, in funzione del tipo di materiale da lavorare e della tipologia delle lavorazioni da eseguire, di progettare testare e definire qualsiasi tipo di utensile che contenga questa tecnologia.

Endurer Platorelli diamantati mondrillo multiuso, disponibili in due differenti grane (fine e medium)
Endurer Platorelli diamantati mondrillo multiuso, disponibili in due differenti grane (fine e medium)
Stl Mole diamantate mondrillo per taglio e levigatura disponibile in due differenti grane (fine e medium)
STL Mole diamantate mondrillo per taglio e levigatura disponibile in due differenti grane (fine e medium)

Che cosa vi aspettate dall’edizione 2024 di Cersaie?

Dalle manifestazioni fieristiche in generale mi aspetto nuove attività da parte degli organizzatori sia dal punto di vista logistico che dell’attrattività verso i visitatori.

Noi, da espositori, cerchiamo di fare sempre del nostro meglio cercando di proporre prodotti innovativi e stand interattivi.

Le fiere in Italia stanno vivendo una seconda giovinezza, dipende non solo da noi mantenerle in vita, studiando e adoperandosi per stimolare l’interesse di nuove fasce di mercato.

Quali sono i Paesi dove andate meglio?

Il panorama del mercato edile a livello globale riflette il momento economico congiunturale con poche differenze, sui vari mercati prevale l’attesa di tempi migliori.

Le eventuali aree di futura ripresa le possiamo individuare nel Nord America e Medio Oriente. L’orizzonte, fra guerre e rincari, non è positivo.

Qual è il trend della ceramica in questo momento?

Anche la ceramica come l’edilizia segue e persegue il mercato che al momento è un po’ ingessato: mi aspetto di capirne di più al Cersaie. Mi auguro novità e tantissima innovazione ma soprattutto positività.

C’è ancora interesse per i grandi formati?

Non c’è più la fiammata iniziale, ma la svolta è stata determinante per orientare il mercato verso dimensioni ormai standardizzate attorno al metro.

Quali sono gli strumenti più richiesti?

Quelli che garantiscono nuove applicazioni, nuovi gradi di finitura e più accuratezza nelle lavorazioni.

Quale sarà l’evoluzione delle macchine da taglio?

Dipenderà dall’evoluzione dei materiali.

Come definite il legame con i produttori di piastrelle?

Indispensabile ma difficile da perseguire.

Qual è il plus di Brevetti Montolit?

Dal 1946 continuità, affidabilità e innovazione sono i nostri tratti distintivi. Vogliamo essere, e siamo, un punto di riferimento del settore.

Ci sono novità per assistenza post vendita?

Da un paio di anni abbiamo creato un servizio di assistenza tecnica che non si concentra solo sulla risoluzione di determinate problematiche, ma vuole essere un sostegno all’utente finale per utilizzare correttamente i nostri prodotti nelle lavorazioni.

Abbiamo uno sportello dedicato ai servizi con un customer care tecnico a disposizione: vogliamo dare risposte e suggerimenti su come facilitare il lavoro e come affrontarlo correttamente.

Brevetti Montolit come traduce l’esigenza di sostenibilità nel vostro settore?

Da sempre la visione aziendale è strettamente connessa ai valori legati alla sostenibilità, da qualche anno abbiamo deciso di formalizzarne le tappe che ci stanno portando verso una consapevole partecipazione al nuovo mondo, coinvolgendo maestranze, fornitori e clienti.

Cerchiamo di essere coesi fra noi e responsabili nel veicolare il prossimo verso scelte sempre più sostenibili.

Ci sono novità nel rapporto con la distribuzione?

Da qualche anno abbiamo intrapreso un percorso che premia i comportamenti virtuosi e che permette di differenziare in diverse fasce i nostri partner a secondo di quanto credono nel marchio mettendo a disposizione la loro professionalità.

Alla luce del blocco del 110%, come sta andando il 2024?

Il 2024 si mantiene stabile, le previsioni per i prossimi anni saranno determinate da fattori congiunturali che non siamo in grado di anticipare.

I prodotti più richiesti?

Sono quelli innovativi.

Come sta andando il programma di ricerca con il Politecnico di Milano?

Sicuramente la collaborazione continuerà: i benefici sono stati molteplici. Ci siamo confrontati con un mondo di giovani, coinvolti e stimolati, che ci ha dato la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani.

E le collaborazioni non finiscono qui: abbiamo all’attivo dei progetti anche con l’Università di Genova.

Come sarà il futuro delle piastrelle?

Sogno il piastrellista del futuro, in una realtà diversa, come figura professionale più consapevole, più specializzato, finalmente in contatto diretto non solo con il rivenditore di ceramica ma anche con chi commissionerà la posa.

BigMat Casarosa Ida: da Brevetti Montolit non solo macchine, ma anche consulenza

Nicola Casarosa
Nicola Casarosa | Proprietario di BigMat Casarosa Ida

«La nostra rivendita è nata negli anni Sessanta, da un’intuizione dei miei nonni. Avevano iniziato con il commercio di materiali edili, inerti per lo più, e poi hanno allargato la gamma commerciale. Ora noi della terza generazione che ne siamo alla guida, proponiamo una gamma completa dello scenario edile», racconta Nicola Casarosa, proprietario di BigMat Casarosa Ida.

«Negli anni abbiamo cambiato più sedi, allargandoci sempre di più, in cerca di spazio: ora siamo a Cascina, in provincia di Pisa, in una struttura che conta 4 mila metri quadrati di coperto e 16 mila di scoperto.

Oggi, da noi si possono trovare: materiali inerti, ferrosi, legname, mattoni, tutto il mondo edile fino alle finiture.

Abbiamo anche uno showroom dove offriamo arredo bagno, piastrelle, parquet e gran parte di quello che riguarda l’arredamento: di recente abbiamo introdotto cucine e serramenti, con porte e infissi esterni».

Quando è nata la collaborazione con Brevetti Montolit?

È da tempo che proponiamo i prodotti di Brevetti Montolit: la collaborazione con l’azienda è importante, determina il mondo della pavimentistica e della ceramica. Con la nuova sede, nel 2019, abbiamo consolidato la partnership ottenendo risposte puntuali e consigli indispensabili. Abbiamo dedicato un apposito spazio di circa 500 – 600 metri quadrati, per esporre materiali e novità in grado di attirare l’applicatore.

Quali sono i servizi di Brevetti Montolit che apprezzate di più?

L’affidabilità del marchio e la disponibilità, la serietà e l’organizzazione di tante iniziative. Per esempio, le giornate di formazione in rivendita per spiegare come utilizzare gli strumenti e il lavoro.

Brevetti Montolit ci rende consapevoli di essere un partner importante trasmettendoci anche le richieste della zona, le offerte promozionali, gli aggiornamenti sugli aspetti commerciali, offrendoci sempre prodotti di altissima qualità.

Avete dedicato un corner? Com’è strutturato e quali prodotti contiene?

Abbiamo una testata importante nelle nostre scaffalature interamente dedicata a Brevetti Montolit.

Nella parte inferiore dei ripiani abbiamo in esposizione i tagliapiastrelle, dai grandi ai piccoli formati, nella parte superiore una zona a parete forata, nella quale abbiamo esposto i dischi diamantati, i foretti e tutta la serie delle attrezzature a corollario.

A pavimento sono disponibili banco e attrezzatura per grandi formati.

Quali prodotti e quali gamme vanno per la maggiore in questo momento?

Sicuramente i tagliapiastrelle: ne vendiamo molti adatti per i grandi formati, insieme ai dischi diamantati per il gres porcellanato.

Quali i prodotti che sono un must avete in negozio?

I dischi da 115 per tagliare gres porcellanato e l’attrezzatura per i grandi formati. Il mondo della ceramica va verso quelli, non abbiamo più piastrelle da 30 centimetri.

Com’è strutturato il vostro servizio pre e post-vendita?

Abbiamo il libero servizio: il cliente può entrare all’interno dello spazio e prendere i materiali di cui necessita, ma anche una consulenza al banco, in caso di bisogno e chiarimenti, con tre persone formate per fornire tutte le delucidazioni.

Per il post vendita, il nostro personale è informato a sufficienza per risolvere le problematiche, fornire consigli e anche in questo Brevetti Montolit ci aiuta, facendo la differenza rispetto non solo alla concorrenza, ma anche al mondo della grande distribuzione.

Brevetti Montolit afferma di ascoltare attentamente le esigenze del cliente. Avete contribuito anche voi all’innovazione dei servizi e prodotti per l’utilizzatore?

Sì, Montolit si avvale dei consigli dei nostri clienti e sviluppa nuovi prodotti e sistemi. Sono molto attenti alla richiesta dell’utilizzatore finale: so che alcuni dei nostri clienti hanno contribuito a questo processo innovativo e sono rimasti molto soddisfatti.

Ripanti Edilizia, una partnership basata sulla collaborazione

Mirko Ripanti
Mirko Ripanti

Mirko Ripanti, ingegnere, è addetto ad assistenza clienti e controllo dei cantieri. nonché figlio del titolare, Marco Ripanti, di Ripanti Edilizia di Ancona.

«Ripanti Edilizia è nata nel 1987, siamo sempre stati una rivendita di materiali edili molto radicata sul territorio e abbiamo di tutto: dal pesante al moderno, dal cartongesso a tutto sul mondo del colore. Abbiamo due tintometri, un’ampia gamma di prodotti, ferramenta, un piccolo showroom con pavimenti, rivestimenti, arredo bagno e stufe. Serviamo tutta la zona di Ancona e comuni limitrofi», spiega a YouTrade.

Quando è nata la collaborazione con Brevetti Montolit?

Da fine anni Ottanta, inizio degli anni Novanta. E con loro ci siamo trovati davvero sempre bene.

Quali sono i servizi di Brevetti Montolit che apprezzate di più?

La disponibilità: abbiamo un ottimo rapporto con il rappresentante della zona, una persona valida.

Ovviamente, anche la qualità dei prodotti è altissima e riguarda l’ampia gamma delle attrezzature che ci mettono a disposizione, adatta a ogni tipo di cliente.

Riescono a soddisfare tutti, dal rivenditore a chi acquista, con un giusto rapporto qualità-prezzo.

Inoltre, svolgono spesso servizi di formazione e informazione, dove vengono spiegate le novità, le possibilità di crescita con i loro prodotti e le corrette modalità di lavorazione.

Avete dedicato un corner ai prodotti dell’azienda?

Abbiamo degli scaffali vicino alle casse dove sono stati disposti dischi, frese, ventose, accessori e anche tutte le tagliapiastrelle di varie misure, dalla piccola alla grande, assieme ai prodotti di varie gamme di Brevetti Montolit. Da noi si riforniscono professionisti, per la maggior parte, ma anche privati.

Quali prodotti e quali gamme vanno per la maggiore in questo momento?

I dischi e le frese sono sempre sulla cresta dell’onda e al momento sono richieste attrezzature per grandi formati in particolare flash line, superlift, table one, ventose e materiale per tagli di lastre di grandi dimensioni.

Quali i prodotti che non devono mancare in negozio?

I dischi e le frese diamantate, li vendiamo quotidianamente, impossibile pensare di rimanere senza.

Com’è strutturato il vostro servizio pre e post-vendita?

Mostriamo il funzionamento dei prodotti in fase di pre vendita, con tutte le indicazioni per il funzionamento e per assicurarci che utilizzo e lavoro vengano svolti correttamente.

In fase di assistenza, invece, qualora sorgessero problemi siamo pronti a intervenire personalmente sul posto.

Brevetti Montolit afferma di ascoltare attentamente le esigenze del cliente. Avete contribuito anche voi all’innovazione dei servizi e prodotti per l’utilizzatore?

Ci sentiamo assolutamente ascoltati: abbiamo sempre comunicato tramite l’agente e siamo contenti di aver visto che molte nostre proposte sono state percepite. È un punto fondamentale della collaborazione con Brevetti Montolit.

di Alice Fugazza

Quattro termoarredo che fanno tendenza

stufe-termoarredi-design

Un’estetica raffinata per sistemi performanti. Raffreddare o riscaldare casa è imprescindibile e necessario, ma oltre a performance funzionali, si ricerca un bello che sia di classe in ogni stanza della casa.

Dai radiatori, agli scaldasalviette, ai climatizzatori, ai camini. Un bello che si abbini, insomma che richiami il lusso: tutte le proposte che si trovano nella rubrica Luxury goods in showroom di YouTrade Giugno.

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4. Cordivari Design

Window è il nuovo termoarredo Cordivari Design, nato dalla collaborazione con l’Università Europea del Design di Pescara, attiva nei settori creativi della moda, della grafica e del design.

La partnership, nata dalla volontà di promuovere la creatività e le idee di giovani designer, ha visto impegnati gli studenti sul tema del calorifero e dell’interazione tra uomo e sistema domestico.

Il termoarredo Window (concept by Beatrice De Sanctis) è stato premiato per la fruibilità e versatilità del prodotto e quindi per aver colto la possibilità di realizzare un prodotto capace di continuare a valorizzare e innovare una gamma di radiatori a piastra attraverso un progetto dalla concreta producibilità.

Cordivari Design Window
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Rockwool a Safety Expo 2024

Il team di Rockwool al Safety Expo
Il team di Rockwool al Safety Expo

Rockwool partecipa all’edizione 2024 di Safety Expo, la fiera nazionale della salute e sicurezza sul lavoro e della prevenzione incendi, in programma oggi (giovedì 19 settembre 2024) e domani (venerdì 20 settembre 2024) presso la Fiera di Bergamo.

L’azienda è presente in fiera presso il Foyer del Padiglione B (sicurezza antincendio) con il suo stand 1F per incontrare tutti i visitatori e presentare le sue soluzioni sostenibili e incombustibili in lana di roccia per l’edilizia.

Obiettivo: sensibilizzare la filiera

Durante l’edizione 2024 Rockwool, da tempo impegnata in prima linea nel sensibilizzare istituzioni e organi di informazione per sollecitare l’attenzione di tutta la filiera immobiliare sulle tematiche relative alla sicurezza antincendio, terrà un seminario dal titolo «Progettare la sicurezza antincendio degli edifici», organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bergamo, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo, l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bergamo, il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Bergamo.

Affrontare il rischio incendio in ambito civile

L’incontro, in programma il 19 settembre a partire dalle 14:15 presso la sala Seminari 2, si pone l’obiettivo di affrontare il rischio incendio in ambito civile, focalizzandosi sulla progettazione della sicurezza antincendio dell’involucro edilizio seguendo un approccio di tipo prestazionale e di tipo prescrittivo, con l’analisi di casi studio e approfondimenti delle normative attuali.

Il team di Rockwool al Safety Expo

Interverranno: Mauro Tricotti, Project Sales Manager di Rockwool Italia; ing. Piergiacomo Cancelliere, Primo Dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Comandante dei Vigili del Fuoco di Rimini; ing. Samuele Sassi, Fsc.

I prodotti isolanti

Quest’anno Rockwool porta in fiera per la prima volta in Italia i suoi prodotti isolanti per il segmento Heating, Ventilation and Air Conditioning (Hvac), ovvero riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria.

Questi materiali, pensati per edifici commerciali e residenziali di grandi dimensioni come uffici, condomini, aeroporti, ospedali, magazzini e altre strutture industriali, possiedono ottime proprietà di protezione dal fuoco, non subiscono variazioni dimensionali o prestazionali al cambiare delle condizioni igrometriche e permettono di raggiungere alti livelli di isolamento termico combinati con eccellenti prestazioni acustiche, sia in caso di applicazione a nuovi edifici che in caso di ristrutturazioni, garantendo al tempo stesso la riduzione delle emissioni di carbonio e un risparmio in termini di costi.

La gamma Fire Protection

Presso lo stand Rockwool è esposta la gamma Fire Protection pensata per limitare la propagazione delle fiamme e contenere gli incendi negli edifici in cui sono richiesti elevati livelli di resistenza al fuoco.

Queste soluzioni antincendio, oltre a ottimizzare gli aspetti energetici e acustici, comprendono sistemi specificatamente concepiti per la protezione passiva dal fuoco di elementi strutturali in acciaio, condotte metalliche di ventilazione affiancati a soluzioni per la compartimentazione al fuoco delle facciate ventilate.

Le Top 100 dei distributori di materiali idrotermosanitari

sede idrocentro

La distribuzione specializzata di termoidraulica ha inanellato una serie di record, con aumenti esponenziali del fatturato. Non solo: anche la redditività viaggia a ritmi da record. Ma la parte del leone la fa chi supera i 100 milioni di ricavi.

Il settore della distribuzione di materiali idrotermosanitari in questi ultimi due anni ha fatto segnare vari record. Primo fra tutti, quello della crescita del giro d’affari, che nel 2021 ha visto incrementare il fatturato del 33,0% e nel 2022 produrre un ulteriore aumento del 25,3%.

In attesa dei dati relativi ai bilanci 2023, che saranno disponibili solo verso la fine dell’anno, si può comunque fare una prima analisi su un campione di aziende della distribuzione idrotermosanitaria che a oggi ha già depositato il budget 2023, reso disponibile dal registro camerale.

Il campione di 15 aziende, che vale 1,25 miliardi di euro di fatturato nel 2023, mostra complessivamente un andamento variabile tra -1,5% e +12% rispetto al 2022, con una media di crescita complessiva pari a +2,9%. Dunque, in consolidamento e rafforzamento dei risultati raggiunti nel 2022.

Il settore, a parte lo stop del 2020, aveva fatto segnare crescite interessanti anche negli anni precedenti, grazie allo sfruttamento dei bonus ordinari per ristrutturazioni e alla ripresa del mercato delle costruzioni dopo la lunga crisi 2008-2014.

Già nel 2015 la dinamica è stata positiva con +3,6% sull’anno precedente, seguita nel 2016 da +7,9%, nel 2017 da +4,0%, nel 2018 da +5,5% e nel 2019 da +5,1%.

Ulteriore rafforzamento

Ma al di là di questi dati, per il 2023, ovviamente da verificare e confutare con le consuete analisi di fine anno della nostra pubblicazione i Bilanci delle Costruzioni, il quadro che emerge dal settore della distribuzione idrotermosanitaria è estremamente positivo, che evidenza non solo una dinamica di forte crescita, ma soprattutto strategie di progressivo e ulteriore consolidamento e rafforzamento delle dimensioni di impresa.

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Così l’Intelligenza artificiale sta entrando nell’edilizia

Rivendita edile
L'intelligenza artificiale entra in rivendita

L’intelligenza artificiale nell’edilizia in Usa si diffonde tramite l’utilizzo di software di Ai per progettare e ristrutturare le case. In pochi minuti tutta la filiera edile è coinvolta, con l’effetto di tagliare tempi e bypassare ostacoli. Ma impatta sulle scelte del cliente finale.

Sembra, ma forse è una fake news, che i distributori di materiali edili soffrano per una endemica malattia professionale. Si tratta di una fastidiosa orticaria che colpisce i professionisti della rivendita di materiali quando qualcuno pronuncia la parola automazione.

Il meccanismo biologico che scatena un incontrollabile prurito è ignoto. Alcuni medici lo mettono in relazione a un riflesso piscosomatico.

Funzionerebbe così: l’idea di processi automatizzati provocherebbe inconsciamente la domanda: e io che ci sto a fare? Se c’è automazione tanto vale che il cliente vada a fare acquisti negli ampi spazi della grande distribuzione carrellata, intesa come libero servizio.

Automazione, ma smart

La medicina per sconfiggere, o perlomeno tenere a bada l’allergia, potrebbe però essere vicina. Si tratta di aggiungere alla parola automazione anche un aggettivo: intelligente. Smart, per dirla in inglese.

Perché, ancora di più, i processi legati alla decisione d’acquisto, potrebbero essere pilotati dalla nuova, ormai ineludibile, funzionalità dell’intelligenza artificiale, ma con il contributo del distributore.

A molti sembrerà un sogno da tecnomani, da impallinati del digitale, di smanettoni di software. Ma non è così.

Le applicazioni di intelligenza artificiale dedicate al mondo dell’edilizia e della progettazione sono già qui e coinvolgono tutta la filiera.

Lo testimonia anche un lungo articolo dedicato dal Wall Street Journal (che per chi non lo sapesse è la Bibbia quotidiana del business) proprio ai processi di intelligenza artificiali applicati all’edilizia.

Il quotidiano americano fa un esempio: racconta di come, a metà del processo di costruzione della nuova lussuosa casa di 1.800 metri quadrati con cinque camere da letto di proprietà di mister Kyle Loucks a Vancouver, nello Stato di Washington, sua moglie ha deciso di voler aggiungere un campo da tennis vicino all’abitazione. Una richiesta che ha gettato nel panico progettista e proprietario.

«La decisione ha avuto un effetto a catena sul progetto e sui materiali necessari per realizzarlo», ha raccontato Loucks, ex ingegnere di Meta, che ha fondato una società di tecnologia di laminazione congiunta chiamata RollPros.

A questo punto apriamo una parentesi: che cosa succederebbe in Italia in una situazione del genere, in cui il proprietario inserisce una modifica di rilievo al progetto, mentre in lavori sono in corso? Lasciamo stare gli aspetti burocratici dei permessi: come (non) funzionerebbe la catena che coinvolge impresa costruttrice, impiantistica, fornitura dei materiali?

Ambiente generato da ChatGpt
Ambiente generato da ChatGpt

L’intelligenza artificiale nell’edilizia è la soluzione

La soluzione per casa Loucks è arrivata da un nuovo software di intelligenza artificiale chiamato Digs, in cui ha inserito una planimetria dell’edificio e dello spazio esterno.

Il software in pochi minuti ha trovato la disposizione adatta dell’impianto sportivo, ha informato in automatico l’appaltatore del cambiamento del progetto, ha confermato le dimensioni, ha inviato un messaggio all’impresa che fornisce il calcestruzzo per dare ragguagli prima di eseguire il getto per il campo da tennis.

Non solo: ha coinvolto il paesaggista suggerendo un paio di alberi nelle vicinanze per mimetizzare il campo sportivo e il subappaltatore incaricato dell’illuminazione, a cui ha consigliato di installare un faretto.

Insomma, un progetto cambiato in corso d’opera, e i problemi connessi risolti in una manciata di minuti. I distributori di materiali che offrono un servizio di consulenza farebbero bene a prendere nota.

«L’intelligenza artificiale ha contribuito a bypassare la possibilità di errori umani e problemi di comunicazione», ha aggiunto il proprietario della casa, che dovrebbe costare circa 2,2 milioni di dollari ed essere terminata a ottobre.

Delle living room in tonalità azzurra progettate da ChatGpt
Delle living room in tonalità azzurra progettate da ChatGpt

Le prospettive dell’IA nell’edilizia

Quello riportato dal quotidiano non è un caso limite. Negli Stati Uniti i proprietari di case stanno sperimentando un’esplosione di nuove applicazioni di intelligenza artificiale per visualizzare rapidamente una serie di idee di layout e stile, coordinarsi con costruttori e progettisti e stimare i costi. Attenzione: si parla di preventivi messi a punto a casa dal cliente privato o dal progettista incaricato del lavoro.

I nuovi strumenti digitali possono aiutare a risparmiare tempo e denaro nel processo di costruzione e ristrutturazione, che è stato tradizionalmente costellato da decisioni infinite e da una valanga di pratiche burocratiche che spesso si traducono in progetti più lunghi e costi in aumento.

Oggi esistono già dozzine di app di intelligenza artificiale legate alla costruzione, progettazione e ristrutturazione di case, la maggior parte delle quali sono nate negli ultimi due anni.

Il magazine di Chicago Qualified Remodeler, specializzato in ristrutturazioni, ha condotto un sondaggio tra i suoi 83 mila lettori e ha scoperto che circa la metà ha provato strumenti di intelligenza artificiale generativa per i propri lavori di edilizia.

Per esempio, alcune app, come Renovate Ai, si concentrano sulla visualizzazione. Gli utenti possono generare immagini per vedere come potrebbero apparire diverse idee di design caricando foto o disegni delle loro stanze.

Quindi, possono scegliere stili come «fattoria rustica» o indicare al software di intelligenza artificiale di adottare elementi specifici al progetto, come i colori della vernice, l’illuminazione, i mobili o lo stile dei mobili.

Il chatbot

Il citato Digs, utilizzato per aggiungere il campo da tennis alla casa, consente agli utenti di interrogare un chatbot Ai per cercare dettagli all’interno delle visualizzazioni 3D delle planimetrie.

Anche altre piattaforme utilizzano l’intelligenza artificiale per creare planimetrie tridimensionali di case da sogno e gestire la logistica di un progetto, stanza per stanza.

La differenza con la generazione precedente consiste nel contributo dell’intelligenza artificiale nel suggerire le soluzioni più adatte: gli scavi progettati dal software, per esempio, possono essere previsti tenendo conto della posizione di specifici elementi, come travi portanti, linee idrauliche e piani di illuminazione, e in caso di ristrutturazione mostrare dove i muri possono essere abbattuti o spostati.

Inoltre, gli utenti possono interrogare questi programmi di intelligenza artificiale per ottenere la marca e il modello di un elettrodomestico più vantaggioso, o decidere le dimensioni del muro.

L'articolo del Wall Street Journal sull'Ai applicata all'edilizia
L’articolo del Wall Street Journal sull’Ai applicata all’edilizia

E in italia…

Gli analisti affermano che la domanda di nuovi strumenti è guidata in parte dallo stato del mercato immobiliare negli Usa, ma lo stesso discorso può essere fatto per l’Italia.

Il calo nella costruzione di nuove case, combinato con il rialzo dei tassi di interesse negli ultimi due anni che ha fatto impennare il costo dei mutui, ha portato molte persone a scegliere di restare nella propria vecchia abitazione e ristrutturare o ampliare (per chi ha una casa unifamiliare) ciò che già possiedono.

Per esempio, negli States secondo le ultime statistiche disponibili della Joint Center for Housing Studies di Harvard, la spesa per progetti fai-da-te è aumentata del 44% dal 2019 al 2021.

E le nuove app offrono ai proprietari di casa un modo per ottenere il controllo su quello che può essere un processo vertiginosamente complicato e opaco, anche se non privo di rischi.

Conclusione: prima che si diffonda anche in Italia il fai-da-te progettuale incoraggiato dall’intelligenza artificiale, con imprevedibili conseguenze per distributori, geometri e architetti, potrebbe essere bene adottare gli strumenti che utilizzano questo strumento digitale per scoprirne opportunità e punti deboli.

Sempre meglio prevenire e non farsi trovare impreparati, insomma. Lo suggerirebbe anche l’intelligenza artificiale.

di Giuseppe Rossi

Le 4 soluzioni di ventilconvettori Cordivari per il comfort in ogni stagione

Cordivari Gamma Ventana
Cordivari Gamma Ventana

L’ampia gamma Ventana di ventilconvettori per riscaldamento e raffreddamento degli ambienti comprende quattro differenti soluzioni di installazione e modelli personalizzabili fino a 80 colori.

Funzionalità, ma anche attenzione per l’estetica: sono le due caratteristiche che contraddistinguono la gamma di ventilconvettori per riscaldamento e raffreddamento Ventana.

I ventilconvettori caldo e freddo di Cordivari si rinnovano e trovano posto nel catalogo dell’azienda (Ventilconvettori e radiatori per pompe di calore). Questi ventilconvettori rappresentano la soluzione Cordivari più completa per avere il massimo comfort in ogni condizione e in ogni stagione.

La gamma Ventana comprende quattro differenti soluzioni di installazione: Ventana Regular, da parete standard, Ventana Low, dal design compatto e ribassato, Ventana High Wall, per il montaggio alto su parete, Ventana Incasso, per installazioni incassate su pareti verticali.

Tutte le soluzioni si distinguono per un design elegante e ultrasottile, con una profondità di soli 129 millimetri. Le versioni Regular e Low, inoltre, sono predisposte con attacchi reversibili di serie, per una massima flessibilità di installazione senza la necessità di acquistare componenti aggiuntivi.

Anche in versione smart

Cordivari_Ventana_Regular_part
Cordivari Ventana Regular part

Ventana è personalizzabile con gli oltre 80 colori della cartella Color System Cordivari, tra tinte lucide, opache e materiche, per il massimo dello stile e dell’efficienza in ogni ambiente della casa o dell’ufficio. Inoltre, l’eleganza incontra tecnologia e connettività, con diverse soluzioni di gestione dei dispositivi.

Con la gestione Stand-Alone tutti modelli Ventana possono essere gestiti in modalità autonoma attraverso uno dei termostati di comando disponibili. Ciascun terminale può essere comandato, gestito e programmato singolarmente, in maniera indipendente da tutti gli altri terminali eventualmente presenti nell’impianto.

La gestione Master-Slave consente alla gamma Ventana di avere più unità connesse allo stesso termostato, che funge da gestore principale delle impostazioni, creando una rete di ventilconvettori è di tipo wired. Infine, c’è la gestione IoT: è la configurazione più avanzata e smart per utilizzo domestico.

Con l’impiego del termostato di comando wi-fi, i modelli possono essere gestiti in modalità IoT comodamente attraverso la app Smart Life, con la possibilità di gestire tutte le funzionalità e la programmazione da remoto, sia in logica stand-alone che in gruppi o livelli.

di Paolo Caliari

Le soluzioni della gamma Ventana dal design elegante e ultrasoittile
Le soluzioni della gamma Ventana

Caratteristiche tecniche

  • Motori Dc Inverter a grande efficienza energetica
  • Quattro taglie di potenza disponibili, per soddisfare ogni esigenza di climatizzazione
  • Display di controllo touch con comandi a sfioramento
  • Modulazione del flusso di velocità dell’aria per il massimo comfort
  • Massima silenziosità, grazie alla tecnologia di motori e ventilatori.

YouTrade anticipa il Cersaie e parla di superfici

YouTrade settembre 24 cover

Torna il Cersaie: festa, business e occasione per acquisire informazioni. E YouTrade torna al Cersaie con una presenza tra gli stand di Fiera Bologna (Mall 29-30 Stand 11), ma che si riflette anche sul nuovo numero della rivista, che dedica un’ampia rassegna all’evento anticipando soluzioni, prodotti e argomenti di discussione centrati sul mondo della ceramica. Anche chi non può essere presente a Bologna sarà interessato a osservare le novità attraverso le pagine della rivista realizzata da Virginia Gambino Editore, con in più il commento del presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi.

Sulla rivista, inoltre, si parla sempre di ceramica, ma anche di tecnica della lavorazione, con Vichi Montoli, fondatore di Brevetti Montolit, che al Cersaie presenta interessanti novità.

Ceramica e arredobagno a parte, il nuovo numero del magazine leader nella distribuzione dei materiali per edilizia (e non solo) è zeppo di argomenti interessanti: non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Per esempio, un lungo articolo si occupa di energie alternative, con il boom dei panelli solari, tra luci e ombre per quanto riguarda il mondo automotive e la rete distributiva di elettricità: un argomento caldo per tutti gli edifici interessati a questi impianti.

Sempre con un occhio al green, è da tempo scesa in campo anche l’edilizia sostenibile per strutture sportive. Negli Usa è già un trend consolidato, in Italia ci sono i primi esempi. Ancora: sul nuovo numero di YouTrade potrete trovare un approfondito dossier dedicato alla Gdo, tra brico e mercato professionale. Spoiler: i competitor diventano più grandi. Ma quanto a redditività… 

A proposito di distribuzione: sono da segnalare gli articoli sulle strategie di MecStore, con un’intervista al direttore del gruppo, Stefano Pizzato, e la partnership tra un’azienda come DeFaveri e il gruppo Zanutta, forse un esempio di collaborazione perfetta tra produttore e distributore.

Infine, sulle pagine della rivista c’è anche uno speciale dedicato alla gestione delle superfici: un argomento delicato, tra meteo sempre più inclemente, che mette a rischio l’involucro, e l’inquinamento che ne corrode i materiali, per non parlare delle muffe. Ma l’elenco degli articoli interessanti sul nuovo numero potrebbe continuare ancora: non perdete YouTrade Settembre!

YouTrade settembre 24 cover

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YouTrade settembre 2024

YouTrade settembre 24 cover
NUMERO 152 – SETTEMBRE 2024
 
In copertina:
 

Cersaie: anteprima sulle novità
Energia: perchè la soluzione è il pannello di casa
Costruire: anche gli impianti sportivi diventano green
Dossier GDO: Grande Distribuzione ai raggi x
Speciale superfici: l’arte della pulizia

 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

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Motori per cancelli scorrevoli, con Nice l’assistenza avviene da remoto

Nice presenta la nuova generazione di Robus, l’ultima serie di motori per cancelli scorrevoli. Robus evolve ulteriormente grazie a tecnologia e design innovativo, pensato per le applicazioni di cancelli residenziali.

Con numerose nuove funzionalità, tra cui una centrale ridisegnata per la massima integrazione con i sistemi smart home, i motori si distinguono per la loro versatilità, adatta a cancelli da 400 a 600 chilogrammi.

Nice Robus
Nice Robus

Motori per cancelli scorrevoli a portata di App

L’operatività è semplificata grazie all’integrazione con l’app MyNice Pro, che consente agli installatori di connettersi in modalità wireless alla centrale per modificare impostazioni, effettuare regolazioni e diagnosticare problemi, tutto comodamente da remoto.

Le principali novità includono l’adattabilità universale: Robus si distingue per la sua durabilità e il suo valore, fondati su una piattaforma universale che garantisce un’integrazione fluida e versatile.

Questo approccio permette di soddisfare al meglio e con precisione le diverse necessità degli utenti finali in tutto il mondo. Robus assicura anche manovre di apertura rapida di cancelli. In soli 10 secondi apre senza sforzo cancelli larghi fino a 4 metri di larghezza, migliorando sia la sicurezza sia l’ottimizzazione dei tempi di attesa.

Robus è compatibile con l’ecosistema Yubii Home: il wi-fi integrato garantisce un’integrazione perfetta, consentendo agli utenti di gestire tutte le automazioni desiderate e di creare facilmente scenari personalizzati.

Robus così reagisce ai comandi vocali che migliorano l’esperienza di utilizzo dell’utente, rendendo il controllo del cancello fluido ed efficiente.

Per rendere il feedback visivo ancora più intuitivo e facile da usare, Robus è dotato di una luce Led integrata rossa o verde, il Sistema Eye Check, che fornisce aggiornamenti in tempo reale sullo stato di esecuzione dei comandi e assicura un aggiornamento agevolato dai modelli Nice precedenti, mantenendo la compatibilità.

L’unità di controllo espande le sue funzionalità tramite nuove schede di espansione I/O, garantendo una transizione fluida e semplice.

Infine, usa oltre il 50% di plastica riciclata, ed è compatibile con i pannelli solari, con e una riduzione significativa del 90% del consumo energetico quando in modalità stand-by.

di Stefano Lavori