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San Francisco batte la nebbia con il fotovoltaico (obbligatorio)

San Francisco

San Francisco è famosa per tante cose, una di queste è la nebbia bassa, spessa e densa. E proprio per questo appare ancora più rilevante la legge del consiglio comunale, approvata all’unanimità, che rende obbligatoria l’installazione dei pannelli solari sugli edifici privati e commerciali. La regola, in vigore dal 1 gennaio 2017 per tutte le nuove costruzioni fino a dieci piani, segue una legge emanata da qualche anno che prevede per la stessa tipologia di immobili almeno il 15% dei loro tetti designati in modo da poter accogliere un impianto solare, ossia non devono essere in ombra. In pratica, la recente delibera richiede che questa porzione di superficie venga effettivamente utilizzata. E sebbene in California una norma analoga sia effettiva a Lancaster e Sebastopoli, con questa iniziativa San Francisco è la prima grande città degli Stati Uniti ad avere un simile regolamento. L’amministrazione locale ha dichiarato che aumentando l’uso di energia solare, la  città diventerà il simbolo nazionale nella lotta contro il cambiamento climatico e nell’impegno per la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili.

San Francisco
San Francisco

Giannetti nuovo direttore commerciale di BTicino

Diego Giannetti
Diego Giannetti

Diego Gianetti è il nuovo direttore commerciale Italia di BTicino. L’azienda, capofila del Gruppo Legrand in Italia e specialista delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio ha affidato la manager l’organizzazione di vendita in Italia suddivisa nelle aree Commerciali Regionali, la Direzione Marketing Operativo e la struttura Clienti Direzionali. Gianetti avrà la responsabilità del presidio dei canali distributivi e del mercato a valle, della commercializzazione dei prodotti e dei servizi delle marche BTicino, Legrand, Zucchini, Edm, Cablofil e Ime nonché della supervisione sulle attività di Comunicazione, Crm e Servizio Clienti. Quarantacinque anni, comasco, laurea in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano, Gianetti è entrato in BTicino nel 1999, dove ha ricoperto diversi incarichi di crescente responsabilità in ambito commerciale e marketing.

Diego Giannetti
Diego Giannetti

Lecablocco: a lezione di isolamento acustico

La scuola Il faro bianco a San Marino

Gli spazi destinati alla didattica richiedono una particolare cura nella progettazione architettonica e un’attenzione nella scelta di materiali e componenti per ottenere le prestazioni termiche e acustiche adeguate. Non fa eccezione l’intervento di ristrutturazione e ampliamento della scuola elementare Il Faro Bianco, un edificio risalente agli anni Settanta, collocato nel castello di Acquaviva nella Repubblica di San Marino. Al quale è stato aggiunto un nuovo corpo di fabbrica della superficie di circa 1.400 metri quadrati complessivi, per migliorare la funzionalità della struttura educativa e aumentare la disponibilità di aule e servizi correlati. Lecablocco Bioclima Zero19t e Lecablocco Fonoisolante, due componenti della gamma Lecablocco di Anpel (Associazione Nazionale Produttori Elementi Leca) sono state impiegate nell’opera.

La scuola Il faro bianco a San Marino
La scuola Il faro bianco a San Marino

Il nuovo edificio si innesta a lato nord-est della scuola, area precedentemente adibita a verde non attrezzato, ed è strutturato in differenti volumi parallelepipedi affiancati l’uno all’altro disposti lungo il percorso pedonale esistente che collega la scuola d’infanzia e le palestra. I quattro parallelepipedi centrali, di dimensioni identiche (8,20×7,60 metri), mentre quelli posizionati alle estremità sono ruotati rispetto ai precedenti. Ogni parallelepipedo ospita le aule di insegnamento (circa 50 metri quadrati ciascuna), tranne il parallelepipedo ruotato disposto a est che contiene un laboratorio al piano terra e gli spogliatoi al piano inferiore. I singoli blocchi sono collegati tra loro da un grande vano centrale di distribuzione, illuminato da una vetrata curvilinea che segue l’andamento della fontana sulla quale ha l’affaccio principale. Volume che si distingue architettonicamente per il rivestimento in colore bianco.ANPEL-San-Marino-4

L’efficienza energetica e il comfort acustico sono stati i due obiettivi primari che hanno guidato i progettisti nella scelta dei materiali e degli impianti. Per quanto riguarda i sistemi costruttivi, per le muratura di tamponamento della struttura a telaio è stato scelto Lecablocco Bioclima Zero19t, uno degli elementi della gamma Anpel di blocchi preaccoppiati in calcestruzzo di argilla espansa Leca e isolante in polistirene espanso con grafite di 13,5 centimetri di spessore. La parete realizzata con Lecablocco Bioclima Zero19t, conferisce una trasmittanza termica U di 0,19 W/m2K in un’unica fase di posa in soli 36 cm di spessore (blocco + intonaci tradizionali). I necessari valori di isolamento acustico, in particolare per le pareti divisorie tra le aule scolastiche, sono stati invece raggiunti grazie a partizioni interne monoparete realizzate con Lecablocco Fonoisolante (nella versione 30x20x25 centimetri): intonacata su entrambi i lati, la parere così realizzata in spessore totale 30 cm conferisce un elevato valore di fonoisolamento con un indice di abbattimento acustico Rw di 56,9 dB.ANPEL-San-Marino-7

Nel 2015 investimenti nelle rinnovabili aumentati del 31,5%

La mutazione tecnologica e strategica delle utility in Europa? Tutta colpa, o merito, delle rinnovabili, che stanno cambiando radicalmente il settore energetico, ormai maturo, e che hanno fatto crescere anche le aziende italiane, impegnate a investire sempre di più nei mercati emergenti con nuovi modelli di business e di consumo. È quanto emerge dalla nuova edizione del Rapporto annuale Irex, dal titolo La trasformazione dell’industria italiana delle rinnovabili tra integrazione e internazionalizzazione, realizzato dagli analisti di Althesys, coordinati da Alessandro Marangon. Le rinnovabili hanno un ruolo centrale e competitivo rispetto alla generazione tradizionale perché congiunte all’efficienza energetica e a nuovi servizi sono un tassello fondamentale della digitalizzazione delle reti elettriche. E dunque non stupisce che nel 2015 le risorse economiche impiegate nelle rinnovabili siano aumentate del 31,5%, rispetto al 2014, a 9,9 miliardi pari a 6.231 Mw, e nuovi progetti e impianti abbiano generato 2.402 Mw e 3,77 miliardi di investimenti. Di questi volumi i due terzi delle operazioni sono stati effettuati all’estero, mentre le operazioni straordinarie si sono focalizzate per il 75% sul mercato domestico ( il 51% acquisizioni).

Nel futuro mercato elettrico del Paese, gli analisti vedono una produzione diffusa con impianti di piccola taglia, il cui sviluppo è favorito dalla capacità innovativa della filiera tecnologica italiana, che sta crescendo: da un lato nicchie come il mini idroelettrico, dall’altro le smart grid, degli accumuli, dell’efficienza energetica. Un comparto di aziende elettriche sul territorio, in qualche caso favorite anche dalle sperimentazione di grandi realtà come Enel, il cui sviluppo potrebbe essere promettente. Ma il report rileva che le aziende italiane crescono soprattutto all’estero questo perché in Italia il mercato è saturo e perché gli incentivi sono terminati. Non a caso i primi dieci player per potenza in Italia hanno effettuato il 46% degli investimenti, con il 51% della potenza.

Le operazioni estere sono il 46%, con 2.961 MW censiti, soprattutto di impianti eolici, e sono localizzate in larga parte in Centro-Sud America (28% per 1.604 MW di potenza) e in Africa (20%, con 1.357 MW), mentre l’Europa appare stabile. Lo studio si focalizza su alcuni dei Paesi più promettenti: tra questi Brasile, Cile, Perù, Stati Uniti, Messico, Marocco, Egitto, India, Giappone e Turchia. Eppure, si legge nella relazione, se in Italia le norme per l’autorizzazione al rinnovamento degli impianti fossero più semplici, nel segmento eolico e idroelettrico si potrebbe aumentare di quasi il 50% la produzione senza la necessità di costruire nuovi parchi. Basterebbe rinnovare quelli esistenti, evitando di consumare anche un solo un metro quadro di prato verde in più. Anzi, l’ammodernamento porta alla riduzione id quelli esistenti.

Inoltre, l’eolico, che incide per il 67,6% della potenza autorizzata e installata nel 2015 e traina la crescita interna, mostra ancora una buona profittabilità nella maggior parte dei Paesi europei. In discesa, invece, le operazioni nel fotovoltaico, che contribuiscono per il 19% alla crescita interna, per un totale di 359 Mw (-35% rispetto al 2014), tutte localizzate all’estero. Continuano a diminuire anche gli investimenti in impianti a biomasse, con un calo della potenza mappata del 56%. Scompare di fatto il biogas, oramai limitato solo all’installazione di piccoli impianti, mentre il biometano ha sofferto il lungo iter legislativo e non riesce ancora a decollare. Aumentano gli investimenti nell’idroelettrico, con 401 Mw contro i 105 del 2014, sviluppati quasi esclusivamente all’estero, essendo il 17% della potenza realizzata fuori Italia.parco-eolico

Archmarathon Awards, quando l’architettura si fa con la pietra

Archmarathon Awards - Architettura in pietra

Si può fare architettura con la pietra. Marmomacc, manifestazione di riferimento per il settore litico mondiale, e Archmarathon, evento internazionale di architettura che riunisce studi di progettazione e professionisti, hanno dato luce a un progetto di promozione per la valorizzazione della pietra lavorata in ambito architettonico.

Archmarathon Awards - Architettura in pietra
Archmarathon Awards – Architettura in pietra

È infatti nata la categoria Stone degli Archamarathon Awards per il miglior progetto di architettura in pietra. Presso l’area Forum del Padiglione 1, Marmomacc ospiterà, (30 settembre e 1 ottobre), numerosi studi di architettura che concorreranno, mentre una giuria internazionale valuterà i tre progetti di maggior pregio realizzati con il materiale lapideo tra tutti quelli presentati. Archmarathon Award è un convegno in occasione del quale i importanti studi del mondo sono invitati a presentare un loro main project, sulla base del quale concorrono per una delle categorie previste dalla manifestazione.

Archmarathon Awards - La pietra in architettura
Archmarathon Awards – La pietra in architettura

Grazie a questa importante collaborazione Marmomacc rafforza ulteriormente il legame con il mondo dei progettisti, degli architetti e degli interior designer mostrando ancora una volta la propria vocazione a saper coniugare momenti di business con occasioni di formazione e conoscenza per le aziende e gli operatori del settore. Una seconda selezione avverrà durante Marmomacc 2017 e i sei progetti migliori si contenderanno il primo Stone Archmarathon Award che sarà consegnato in occasione di Archmarathon 2018. A Marmomacc saranno inoltre organizzati degli incontri tra gli studi partecipanti al premio e le principali aziende espositrici italiane ed estere.

A Reggio Emilia l’ospedale del futuro è targato Schüco

Dettaglio della copertura vetrata

Un ospedale caratterizzato da un’elevata complessità architettonica e tecnologica: il nuovo Centro Oncoematologico di Reggio Emilia (Core) è una sintesi tra qualità formale e flessibilità funzionale per offrire spazi ospitali ed allo stesso tempo fortemente evoluti. Perché se la medicina contemporanea, sempre più specialistica, si basa sull’impiego di strumenti sofisticati distribuiti in percorsi di cura multidisciplinari, le attività di assistenza e cura necessitano invece di ambienti accoglienti e confortevoli. Progettato da Binini Partners l’edificio ottimizza i complessi aspetti tecnici, tecnologici e organizzativi all’interno di un’architettura dai volumi lineari e compatti, vincitrice del Premio Cneto (Centro Nazionale per la edilizia e tecnica ospedaliera) 2015.

Lungo i prospetti, alle massive strutture angolari rivestite in laterizio faccia a vista, memori della tradizione costruttiva locale, si alternano leggere e performanti superfici trasparenti, realizzate con sistemi Schüco FW 60+ HI per facciate continue. La razionale scansione ortogonale dell’involucro è articolata in partizioni vetrate di grande dimensione, concepite per offrire il massimo apporto luminoso agli ambienti interni, impostate sopra specchiature opache in vetro smaltato che celano gli strati termoisolanti dei parapetti, utili a migliorare il comfort di utenti e personale. Le forme articolate dell’involucro trasparente del basamento e il regolare disegno delle facciate ai piani superiori sono realizzati con lo stesso sistema di rivestimento a montanti e traversi ad alte prestazioni.

Il nuovo Centro Oncoematologico di Reggio Emilia
Il nuovo Centro Oncoematologico di Reggio Emilia

 

Poiché il sistema a montanti e traversi Schüco ha una minima sezione visibile dei profili in alluminio (60 millimetri) e quindi si presta alla realizzazione di superfici di ampie dimensioni, con reticoli di ampiezza fino a 6 metri, con la possibilità di alternare vetrate fisse e serramenti apribili, buona parte della struttura, dalla hall d’ingresso alle camere di degenza, agli ambulatori agli uffici alle torri di servizio all’esterno è costruita con questo sistema. Che consente di anche abbattimento acustico normalizzato di 45 dB e un isolamento termico globale di facciata pari a 1,20 W/m2K (Ucw).

Dotate di apertura ad anta/ribalta, le finestre si sviluppano da un’altezza di 80 centimetri dal pavimento fino al controsoffitto, amplificando notevolmente la luminosità dei locali. I serramenti permettono sia aperture manuali delle ante con limitatore, per le esigenze dei degenti, sia aperture totali per la manutenzione e la pulizia da parte di operatori. Date le rilevanti dimensioni (1,95 x 2,25 metri), la movimentazione delle finestre è stata affidata a un meccanismo manuale a manovella, proposto per i carichi elevati.

Le tende esterne a lamelle, con ancoraggi puntuali direttamente ai montanti di facciata, proteggono gli spazi interni dal surriscaldamento estivo, evitando la formazione di ponti termici e offrendo ai fruitori un maggiore comfort ambientale. Sotto il profilo della sicurezza antincendio, le facciate si distinguono per la speciale struttura con resistenza al fuoco EI60 a livello del parapetto (secondo Circolare 5043 VVF), mentre l’intero edificio dispone del sistema di evacuazione di fumo e calore Schüco EFC.

Dettaglio della copertura vetrata
Dettaglio della copertura vetrata

Mewa, la nuova sfida è l’abbigliamento da lavoro

Mewa, la linea di abbigliamento da lavoro

Mewa, fornitore leader nella gestione dei servizi tessili, ha messo a punto un nuovo sistema di gestione dell’abbigliamento da lavoro. In che cosa consiste? Gli indumenti vengono messi a disposizione e forniti ai clienti dei settori industria e commercio, per poi essere ritirati, una volta usati, e dunque lavati (eventualmente riparati) e infine riconsegnati. Con questo meccanismo Mewa punta a vestire aziende di qualsiasi dimensione.

Mewa, la linea di abbigliamento da lavoro
Mewa, la linea di abbigliamento da lavoro

Una collaborazione è offerta dall’azienda tedesca con una consulenza preliminare e personalizzata nel corso della quale i consulenti tecnici Mewa individuano con il cliente la linea di abbigliamento più adatta e la dotazione necessaria, scegliendo tra le linee Performance e Twinstar (con differenti combinazioni di colore, grigio asfalto-nero o in blu marino-royal blu). Mewa provvede quindi a consegnare ai dipendenti gli indumenti da lavoro nelle taglie adeguate; con una frequenza concordata con il cliente viene avviata la fase di ritiro, lavaggio (eventuale riparazione) e riconsegna. Una volta convinti della validità e dell’utilità del servizio, i clienti potranno aderire in qualsiasi momento alla formula completa,  avendo a questo punto a disposizione l’intera offerta, con svariate collezioni e colori. I dipendenti possono essere vestiti dalla testa ai piedi, scegliendo sia indumenti da lavoro sia indumenti protettivi.  Per integrare in modo ottimale le linee di abbigliamento da lavoro, viene offerto anche il servizio loghi e ricami che offre alle aziende clienti la possibilità di personalizzare gli indumenti con il proprio logo o con una scritta personalizzata cucita o applicata.

Lustri Veneziani, l’artigianato entra in cucina

Lustri Veneziani

L’esperienza nella lavorazione di Industrie Cotto Possagno le forme di Valdesign Cucine si uniscono e danno vita ai pezzi unici di Lustri Veneziani, nuova linea di mattonelle da rivestimento artistiche, dall’aspetto tipicamente artigianale. La lavorazione manuale, la superficie del supporto e la ricerca di nuovi componenti, conferiscono alle mattonelle colori e sfumature particolari, offrendo la possibilità di ripensare all’utilizzo del colore nella progettazione degli interni delle cucine e delle stanze bagno, con prodotti di forte impatto visivo (visti gli effetti cromatici, la tridimensionalità e la profondità dei colori).

Lustri Veneziani
Lustri Veneziani

Con questo concept innovativo, la sala cucina diventa uno spazio dinamico. Il rivestimento eseguito con i Lustri Veneziani non soltanto ha caratterizzato con un’impronta particolare l’ambiente ma, grazie alle sfumature conferite dalla lavorazione artigianale ed evidenziate dalla superficie irregolare, può dare vita ad un ambiente più «caldo».

Lustri Veneziani, dettaglio
Lustri Veneziani, dettaglio

L’utilizzo del colore è una scelta che funziona in questo periodo in cui domina il minimalismo ed è stata fortemente voluta da Valdesign, una delle realtà più significative nel campo dell’arredamento internazionale, che tra la sua produzione vanta anche mobili da cucina di elevata ricerca stilistica e tecnologica.

Lustri Veneziani, scorcio
Lustri Veneziani, scorcio

Due le linee della gamma: Fusion e Iris, risultato di una lavorazione manuale degli artigiani applicatori, che lavorano su pochissimi metri quadrati, per dare vita e forma ad un prodotto unico nel suo genere.

Lustri Veneziani speciali, dettaglio
Lustri Veneziani speciali, dettaglio

Pannelli isolanti, ecco Unitherm Evolution di Monier

Unitherm Evolution di Monier

È Monier a portare una novità di rilievo nel settore dei pannelli isolanti con Unitherm Evolution, isolante termico con anima in grafite dall’elevate qualità e dal sicuro rendimento. L’isolamento termico del tetto è uno degli aspetti più rilevanti che determinano le condizioni di vivibilità e di comfort di un contesto abitativo: proprio per questa ragione Monier è alla continua ricerca di soluzioni sempre più capaci di ridurre le perdite di calore dagli ambienti riscaldanti (quando fa freddo) e l’ingresso del calore all’interno dell’abitazione causa l’irraggiamento solare (quando, invece, fa caldo).

Unitherm Evolution di Monier
Unitherm Evolution di Monier

Unitherm Evolution, pannello isolante in polistirene espanso sinterizzato con un’anima in grafite ad alte prestazioni, è utilizzabile per qualsiasi tipologie di intervento. È dotato di un listello verticale integrato in legno, sul quale è possibile fissare direttamente i controlistelli, così da agevolare e velocizzare le operazioni di posa.  Unitherm Evolution è un pannello universale, non legato al passo tegola, utilizzabile sia con tegole minerali Wierer sia con tegole in laterizio Braas. Inoltre, grazie al listello di legno integrato, permette di realizzare una copertura ventilata in modo facile, semplice e veloce. La sua anima in grafite consente di ridurre gli spessori, assicurando alte prestazioni termiche, anche nelle fasce climatiche caratterizzate da un clima più rigido. La battentatura del pannello, a forma di “L” sui quattro lati, garantisce la continuità dello strato isolante evitando la formazione di ponti termici che possono compromettere le prestazioni energetiche dell’edificio e determinare una significativa diminuzione del comfort abitativo.

Monier, Unitherm Evolution
Monier, Unitherm Evolution

Cambiamenti climatici: più rischi nei Paesi in via di sviluppo

Cambiamenti climatici e lavoro, la conferenza a Ginevra

Le economie emergenti devono fronteggiare una perdita di oltre il 10% delle ore di lavoro a causa del peggioramento delle condizioni termiche sul posto di lavoro, deterioramento innescato dai cambiamenti climatici. La riduzione dell’orario lavorativo innesca, di rimbalzo, una frenata della produzione economica (e dello stesso Pil) per diversi Paesi in via di sviluppo come India, Indonesia e Nigeria.

Sono le conclusioni del rapporto presentato in occasione del Climate Vulnerable Forum dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, a Ginevra. L’appuntamento è inoltre coinciso con il Giorno della Memoria dei Lavoratori e proprio i lavoratori sono stati messi al centro dell’indagine:  lo studio “Cambiamenti climatici e lavoro, impatti di calore nel luogo di lavoro” ha messo in mostra tutti gli effetti e i rischi del caso; un eccessivo calore sul posto di lavoro rappresenta un serio pericolo per salute dei lavoratori, troppo spesso esposti a colpi di calore (che in casi estremi possono portare alla morte). È poi ovvio che quando il clima è troppo caldo le persone lavorino meno efficientemente (sia che si trovino in fabbrica, sia che esse siano in ufficio), visto che l’organismo riduce la capacità di sforzi fisici e mentali rispetto a condizioni climatiche più favorevoli.

Cambiamenti climatici e lavoro, la conferenza a Ginevra
Cambiamenti climatici e lavoro, la conferenza a Ginevra

Lo studio sostiene che sono più di 1 miliardo, tra dipendenti, datori di lavoro e comunità, le persone alla prese con l’eccessivo calore sul posto di lavoro. L’impatto dei cambiamenti climatici in tale ambito non è ancora preso in considerazione adeguatamente dalle politiche climatiche o lavorative nazionali e internazionali. Oltre a India, Indonesia e Nigeria, aree altamente esposte ai rischi sono il Sud degli Stati Uniti, l’America Centrale, tutto il Nord e l’Ovest dell’Africa e buona parte del Sud-Est asiatico. Ma la manodopera più vulnerabile è sicuramente quella dei Paesi  meno sviluppati e in via di sviluppo, che vedono elevate concentrazioni di manodopera cosiddetta esterna.

La necessità di limitare il riscaldamento globale, giunto a livelli critici, è più che urgente. I recenti accordi globali di Parigi si sono mossi in questo senso: l’unica via è rafforzare i piani di riduzione delle emissioni, cosa che avrebbe un sensibile impatto positivo a livello economico e di salute pubblica.

Macchine per costruzioni, il 2016 parte con +29%

Macchine per costruzioni, +29% di vendite nel primo trimestre 2016

Nei primi tre mesi del 2016 sono state vendute sul mercato italiano 1.977 macchine per costruzioni: il dato è in crescita del 29% rispetto a quello relativo al 2015. Entrando nello specifico delle vendite, sono state distribuite 1.897 macchine movimento terra e 76 macchine stradali.

Commenta Paolo Venturi, presidente di Unacea (Associazione di categoria delle aziende di macchine e attrezzature per le costruzioni): “La crescita registrata conferma quanto già osservato lo scorso anno, il mercato italiano sembra finalmente aver imboccato la via della ripresa, tuttavia siamo ancora di fronte a numeri molto ridotti se confrontati ai livelli precedenti alla crisi. Le aspettative e il clima di fiducia delle imprese sono favorevoli, soprattutto nel settore delle costruzioni residenziali e infrastrutturali”. Ma ci sono sempre dei punti di criticità: “Il rischio è che le aspettative rimangano tali, annullando ogni beneficio per l’industria e per il mercato. Per questo continuiamo a chiedere al governo una politica di maggior intervento sullo sviluppo infrastrutturale del paese. Alle amministrazioni comunali l’implementazione di regole chiare sull’utilizzo dei mezzi più obsoleti troppo spesso impiegati negli stessi lavori pubblici”.

Macchine per costruzioni, +29% di vendite nel primo trimestre 2016
Macchine per costruzioni, +29% di vendite nel primo trimestre 2016

Meno confortante invece l’andamento delle esportazioni di settore: nel gennaio 2016 hanno raggiunto i 135 milioni di euro, -11,6% rispetto al gennaio 2015. Nel dettaglio, cresce solamente l’export di macchine stradali (+12%), mentre sono sostanzialmente stabili le esportazioni di gru a torre (-0,2%). È al contrario negativo il trend di tutte le altre linee di prodotto: macchine per la preparazione degli inerti (-31,5%), macchine e attrezzature per il movimento terra (-8,6%), macchinari per il calcestruzzo (-7%), macchine per la perforazione (-4%). In ultimo è da segnalare un incremento del 2,7% delle importazioni (36,7 milioni di euro), mentre la bilancia commerciale cede il 15,5%, pur conservando un avanzo di oltre 98 milioni.

Macchine per costruzioni, Unacea
Macchine per costruzioni, Unacea

Home Design ed Earth, la casa secondo Pininfarina

Home Design

L’home design di Pininfarina prende vita con Earth, progetto realizzato in partnership con Casalgrande Padana e diverse aziende leader nel settore arredamento (peraltro presentato ad aprile a Milano in occasione della settimana del Salone del Mobile). Pininfarina Home Design rappresenta la visione Pininfarina degli spazi interni, che prende forma in una collezione di arredi e proposte per i diversi ambienti della casa che si combinano con la capacità Pininfarina di progettare architetture d’interni dallo stile unico, sofisticato ed innovativo.

Home Design
Home Design

Home Design rappresenta un viaggio ambiente casa per immaginare e realizzare soluzioni d’interni con un carattere unico, essenziale e distintivo, nel quale la progettazione dello spazio si sposi naturalmente con la personalità degli arredi. L’idea alla base è quella di dare vita ad esperienze nelle quali l’estetica e la funzione si integrano, oltre che di dare forma a degli spazi pensati per lo stile di vita contemporaneo. Il Tile System Earth è la proposta per le superfici in ceramica del progetto: Earth è una collezione di ceramiche caratterizzate da una struttura della lastra con un effetto multisensoriale e da decori sofisticati con un forte richiamo al mondo auto.

Home Design.
Home Design.
Progetto Home Design
Home Design – sala da pranzo
Linea Home Design
Home Design – camera da letto
Home Design - cucina
Home Design – cucina
Home Design - Bagno
Home Design – Bagno
Linea Home Design
Linea Home Design

Dal Trentino arriva la Energy of Things

La

C’è l’IoT ossia l’Internet delle cose connesse, l’IoE, ossia l’Internet degli ecosistemi, e l’EoT acronimo di Energy of Things, il primo progetto di smart-grid integrata. Creato dalla società trentina Energy, nata dentro Progetto Manifattura, l’hub della green economy a Rovereto, è anche il nome della società fondata per la commercializzazione nel mercato americano di questa rete intelligente, chiavi in mano, che mette in collegamento pannelli solari, inverter, batterie, elettrodomestici e persino l’iPhone.

Il progetto pilota verrà realizzato nell’area universitaria di Berkeley – University of California, nella Lions Hall, un moderno edificio scelto da Hudson MacDonald, noto property manager californiano, per testare sul campo le performance e replicare il modello su tutto il portafoglio immobiliare, in modo da potenziare i risparmi energetici sulle sue proprietà, aumentando i margini. A Lions Hall verrà implementato un sistema smart grid di fotovoltaico e accumulo, su un impianto da 30 kW, con una capacità di accumulo di 60 kWh, che nelle stime dovrebbe portare a un risparmio di circa 11.600 dollari, garantendo fin dal primo anno un ritorno sull’investimento garantito dell’8%, al netto di incentivi o tasse.

La
La Lions Hall

Le peculiarità del sistema sono quelle di favorire l’autoconsumo, di garantire la continuità elettrica in caso di black-out, sostenere il peak shaving (ovvero un abbassamento del valore di picco quando i consumi elettrici sono più alti) facendo risparmiare centinaia di dollari, e garantendo un puro sistema smart grid 100%permettendo alla rete pubblica di utilizzare le batterie del privato, stoccando energia elettrica, quando si verifica un eccesso di produzione o prelevandola durante un momento di picco di domanda.

Ma perché un progetto così ambizioso in Usa e non in Italia? «Siamo sul mercato californiano perché ha un profilo ben definito, dove si garantiscono le prestazioni e dove il Governo locale eroga incentivi specifici per le smart grid, mentre in Italia l’assetto normativo lascia sempre spazi ad interpretazioni che permettono l’accesso al mercato anche a prodotti poco innovativi. E così si crea confusione tra gli utenti, andando a sporcare un mercato in fase di avvio e che può ridare linfa al mondo delle rinnovabili», dichiara Davide Tinazzi, amministratore delegato di Energy.

Il sistema  è flessibile, permette di realizzare mini-smart-grid complesse con pezzi già disponibili sul mercato e viene consegnato in un unico involucro, tipo container, chiavi in mano e plug & play. In pratica, affermano produttori, basta girare la chiave per risparmiare migliaia di dollari.EoTLions

Portoni, l’eccellenza è Dierre: sicurezza e design

Portoni Dierre

I portoni Dierre sono progettati su misura per qualsiasi tipologia di garage. I sezionali firmati Dierre garantiscono le migliori prestazioni in termini di sicurezza, ma anche di isolamento termico e acustico, il tutto senza dimenticare il design e l’estetica. Tra i nuovi prodotti il più tecnologico è un sistema simile al telepass autostradale: con il Dierre Door Pass Garage in auto si può aprire automaticamente il portone già a 15 metri di distanza. Oppure ecco il Key Control, un portachiavi dotato di un chip non clonabile che invia un input di apertura alla serratura. E infine la Keycard, che si avvicina al lettore funzionando come una carta di credito. Inoltre è ora possibile coordinare con lo stesso rivestimento sua il portone del garage che la porta blindata d’ingresso; garage e portoncino potranno per di più condividere lo stesso sistema di apertura.

Portoni Dierre
Portoni Dierre

Portoni – Dierre Freebox

Dierre Freebox è un portone sezionale dotato di pannelli snodati che scorrono su guide laterali e a soffitto che permettono di ridurre di molto l’ingombro in movimento dell’anta. Le più rigide norme europee certificano la sicurezza delle parti in movimento nonché la trasmissione termica dei pannelli, l’isolamento acustico, la resistenza al carico del vento e la sicurezza dell’apertura. Il portone Dierre Freebox è personalizzabile su richiesta: motorizzazione, finestrature, maniglia incassata a filo anta, porta pedonale interna al sezionale e pannello della porta pedonale esterna coordinato. Diverse anche le finiture e le colorazioni dei pannelli che possono essere scelte tra tutte le tonalità della scala di colori.

Il mercato immobiliare cresce anche nel 2016: +8,5% in quattro mesi

Case a Milano

Ad aprile 2016, rispetto allo scorso anno, la domanda di abitazioni è cresciuta dell’8,5% e l’incremento coinvolge tutti i capoluoghi di provincia. Con riferimento alle sole città metropolitane la più dinamica risulta Milano (+4,3%). Seguono Torino (+3,7%), Genova (+3,5%), Napoli e Firenze (+3,3%), Roma (+3,2%), Bologna (+2,7%) e Palermo (+2,6%). Lo indica l’analisi di Casa.it, che conferma e rafforza il trend di crescita del mercato segnato nel 2015.

Case a Milano
Case a Milano

Madia assicura: arriva il regolamento unico edilizio

La ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia

Prima il lessico degli immobili fatto di 42 definizioni uniformi (ne abbiamo parlato qui) ora lo schema. Continua il lavoro del Governo per arrivare al regolamento edilizio unico, la misura contenuta nel testo dello Sblocca Italia che doveva essere firmata a novembre 2015. La scadenza, lo sappiamo, non è stata rispettata e questo provvedimento inserito per porre fine a una situazione che crea caos e incertezze, secondo le parole della ministra della Pubblica Amministrazione, è uno dei pochi semafori rossi (6 su 66 verdi e 37 gialli). Marianna Madia, che in audizione in commissione Semplificazione ne ha ricordato l’urgenza: «ogni regolamento edilizio comunale detta definizioni diverse, perfino la nozione di superficie e il modo di calcolarla cambia da un comune all’altro» ha però fatto pressioni per una risoluzione in tempi brevi:«stiamo completando lo schema tipo, unico, che auspichiamo si concluda rapidamente». In fondo, il passo più impegnativo, ossia la creazione di un lessico essenziale e uguale per gli 8 mila comuni italiani, che stata più lunga del previsto perché si richiedeva il consenso di tutti, è stato compiuto. Insomma, manca poco al regolamento unico edilizio. Così, parafrasando un famoso comico, come si dice veranda a Milano? Veranda. E Firenze? Veranda. E anche il soppalco, la tettoia, il balcone, la terrazza…

La ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia
La ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia