Home Blog Pagina 357

Gli edifici del futuro: più intelligenti grazie al design

Il rendering della scuola progetta da Cebra a Irkutsk

Ci sono le smart city, le smart grid, gli smart meters e gli smart buildings. Ormai, un qualsiasi oggetto o progetto non è considerato innovativo o all’avanguardia se non è accompagnato dalla dicitura smart. Eppure la parola può avere significati diversi, per esempio cosa si intende per edificio intelligente? Quando nel suo capitolato include la domotica per la gestione degli impianti? Sì, ma non basta: secondo gli esperti gli edifici più intelligenti del futuro saranno quelli progettati avendo come punto di riferimento le persone, quelli dove al centro del processo c’è l’uomo, appunto. Magari con il design che parla direttamente alla funzione di un edificio, per esempio un ospedale progettato per aiutare i pazienti nella degenza o una scuola che invece ridefinisce con i suoi volumi e le sue funzionalità la metodologia didattica. Oppure può significare l’uso della tecnologia per consentire alle persone di prendere parte alla progettazione della struttura prima, e a eventuali modifiche dopo, con i feedback sull’esperienza di lavoro in un determinato edificio.

Sentiment coccon, l'installazione progettata dall'architetto Moritz Behrens e dal lighting designer Konstantinos Mavromichalis
Sentiment coccon, l’installazione progettata dall’architetto Moritz Behrens e dal lighting designer Konstantinos Mavromichalis

I sentimenti contano

Anche il mondo delle costruzioni con l’Internet delle cose non ha scampo: a breve sarà invaso dai dati. Già adesso di un edificio di nuova costruzione si misurano la temperatura, la luce, gli ingressi: bit che vengono inviati al sistema di monitoraggio per essere trasformati in informazioni utili. Ma cosa accadrebbe se chi ci abita potesse esprimere il proprio stato d’animo e inviare una sorta di like, preso a prestito dai social network, ma più articolato? Sentiment cocoon è un’installazione alta circa 20 metri progettata dall’architetto Moritz Behrens e dal lighting designer Konstantinos Mavromichalis che permette di fare proprio questo: gli utenti con una tessera a radiofrequenza, un po’ come quelle dei trasposti pubblici, possono scegliere tra tre diversi stati d’animo, contento, triste e indifferente, che andranno a comporre la spina dorsale della struttura, pensata come un’opera d’arte, con un campo di luce Led. Ma l’idea è stata premiata dalla multinazionale Arup, specializzata in servizi di ingegneria e design in ambito edile, come applicazione per gli immobili. La motivazione? potrebbe essere sviluppato per misurare come la gente sentiva su un particolare edificio. In un’epoca in cui la raccolta dei dati è ovunque, la misurazione e la comprensione del gradimento delle persone dell’ambiente in cui vivono o lavorano è importante quanto la regolazione della luce e del riscaldamento. Per esempio, potrebbero rivelare che la mensa ha delle zone dove non è piacevole sedersi.

Continua a leggere l’articolo nella pagina seguente

Kotka: parla italiano il più grande outlet della Finlandia

Il rendenring del Kotka Old Port Designer Outlet Village

Il meglio del made in Italy anche al mercato russo: con la riqualificazione dell’area portuale dismessa, Kotka, cittadina nel sud della Finlandia già meta turistica affermata, punta al rilancio per diventare una destinazione per lo shopping e l’entertainment internazionale e attrarre clienti anche dalla vicina Russia, distante solo 60 chilometri. Il progetto prevede la costruzione del primo designer outlet village finlandese con la posa della prima pietra avvenuta lo scorso 25 aprile e dunque l’avvio dei lavori. All’iniziativa del Kotka Old Port Designer Outlet Village partecipano John Milligan, Gerald Parkes, Cameron Sawyer e Byrne Murphy, investitori di rango internazionale con una vasta esperienza in progetti di promozione e sviluppo di outlet di lusso in Francia, Italia, Gran Bretagna, Spagna e Russia. La direzione del leasing è stata affidata a Luca de Ambrosis Ortigara, fondatore e Ceo di Dea Real Estate Advisor, società immobiliare con una forte vocazione allo sviluppo del segmento retail del fashion di alta gamma.

Il rendenring del Kotka Old Port Designer Outlet Village
Il rendenring del Kotka Old Port Designer Outlet Village

de Ambrosis Oritgara è uno dei maggiori esperto internazionale in questo mercato per la sua esperienza maturata in McArthurGlen e da nove anni, in qualità di Strategic Advisor, e siede nel board internazionale di Value Retail. Realizzato con il supporto dello studio di architettura Ahr, la prima fase del progetto sarà ultimata a fine 2017 e si svilupperà su una superficie di 15mila metri quadrati e ospiterà 80 negozi, accanto a quattro scenografici ristoranti fronte mare, due hotel dal design contemporaneo, un cinema multisala, due musei di cui uno già realizzato, un polo universitario, uno sviluppo residenziale, una marina turistica e un attracco per navi da crociera. E’ pronto a decollare così uno dei più importanti porti del Baltico dal nome assolutamente evocativo, Kotka che in finlandese significa Aquila, in un’area che ogni anno registra oltre quattro milioni di presenze. E una clientela russa, storicamente sensibile ai prodotti di alto livello europei, che potrà usufruire dell’esperienza d’acquisto all’outlet in regime tax free oltre che non gravato da dazi doganali.

La marina di Kota
La marina di Kota

Vita in città, Trento è la provincia più family-friendly d’Italia

Vita in città, genitori e figli

Il 60% delle madri italiane è soddisfatta della città in cui crescono i propri figli, Trento è la provincia che piace maggiormente ai genitori residenti, mentre Salerno è la città che registra il più alto tasso di insoddisfazione. Parchi, aria pulita e piste ciclabili sono per i genitori tre elementi fondamentali che non possono proprio mancare nelle città in cui sono chiamati a crescere i propri figli. Sono questi i dati raccolti dal sondaggio di Immobiliare.it (condotto su un campione di 6000 intervistati), che ha voluto fare una fotografia dei centri italiani dal punto di vista della vivibilità familiare.

Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sardegna  le regioni di cui le mamme sono più soddisfatte, mentre Sicilia, Puglia e Lazio chiudono la classifica. In linea di massima le mamme più contente delle loro città sono quelle residenti al Nord, mentre il dato si abbassa man mano che ci si sposta al Centro e si arriva al Sud: qui si registra la maggior insofferenza nei confronti della propria città di residenza. A incidere in maniera positiva nella valutazione sono la presenza di spazi verdi (34,4%), ambiente salubre e aria pulita (21,8%), servizi efficienti per salute e prevenzione (16,7%) e un’offerta culturale a misura di famiglia (16,2%). I fattori determinanti per un giudizio negativo sono il troppo traffico e lo smog (28,2%), insufficienti servizi per la famiglia (26,3%) e la distanza dai principali servizi (14,7%) percepiti come problemi gravi per allevare i propri figli.

Come detto, la provincia più amata è Trento, seguita a stretto giro da Trieste e Siena. Alle loro spalle, Cuneo, Treviso, Udine, Lucca, Perugia, Torino e Bergamo. Quella in cui, al contrario, le mamme si dichiarano meno soddisfatte è Salerno, che precede Roma e Palermo.

Vita in città, genitori e figli
Vita in città, genitori e figli

Architettura, al via la IV edizione di Fakro Inspires

Fakro Inspires, concorso architettura

È ufficialmente partita la quarta edizione di Fakro Inspires – Space For New Visions, concorso internazionale di design aperto sia a professionisti del settore sia ai giovani talenti, studenti di architettura. L’evento è stato organizzato in collaborazione con A10, una delle più autorevoli testate d’architettura europee, e con il sostegno di Autodesk, produttore di software per la progettazione architettonica.

Architetti e interior designer di tutto il mondo avranno il compito di realizzare un progetto di ristrutturazione di un edificio di pubblica utilità già esistente, ma bisognoso di essere puntellato e rivisitato. In fase di definizione del progetto, i partecipanti dovranno prevedere l’utilizzo di tecnologie costruttive attuali, così come l’impiego di una vasta gamma di prodotti Fakro: finestre da tetto, finestre per tetti piatti, scale retrattili e accessori per finestre, al fine di creare soluzioni architettoniche originali e di stile. L’obiettivo del contest è quello di arrivare alla progettazione di un edificio funzionale, dalle caratteristiche uniche, ad alta efficienza energetica, eco-sostenibile, in grado di sfruttare al massimo la luce naturale del sole, oltre che di integrarsi armonicamente nell’ambiente circostante.  E per i vincitori ci sono premi importanti: 5.000 euro per il primo classificato, 3.000 euro per il secondo e 2.000 per il terzo.

Fakro Inspires, concorso architettura
Fakro Inspires, concorso architettura

Concorso nel concorso, con gli studenti di architettura che saranno chiamati alla progettazione architettonica di un nuovo edificio residenziale: i primi tre classificati saranno premiati con una licenza AutoCad Revit Lt Suite della durata di un anno e con un voucher per un soggiorno presso la sede centrale di Fakro, con visita a Cracovia e incontro con il Prof. Krzysztof Ingarden.

Per entrambe le categorie di partecipanti, professionisti e studenti, il concorso sarà aperto fino al 12 settembre 2016, data ultima per la consegna dei progetti, che saranno successivamente valutati da una qualificata giuria internazionale. Maggiori dettagli inerenti il concorso e le modalità di partecipazione sono disponibili al seguente indirizzo.

Fakro Inspires, il concorso di architettura
Fakro Inspires, il concorso di architettura

RenEtics di Röfix per risanare i sistemi a cappotto

Sistemi a cappotto, RenEtics di Rofix

Il risanamento dei sistemi a cappotto non è più un problema grazie a RenEtics di Röfix, innovativa tecnica di risanamento con intonaco ad alto spessore in combinazione a un sistema speciale di fissaggio meccanico. Röfix è stato concepito per soddisfare le esigenze di una riqualificazione ecologica e sostenibile, senza costose operazioni di rimozione e smaltimento.

I sistemi a cappotto, estremamente diffusi nel panorama edilizio, sono una tecnologia di isolamento nata in Germania che garantisce la maggiore efficacia per la coibentazione delle facciate capace di portare notevoli benefici in termini di risparmio energetico in tutte le stagioni dell’anno, insieme alla riduzione di emissioni nocive in atmosfera e alla conservazione del valore degli immobili nel tempo.

Sistemi a cappotto, RenEtics di Rofix
Sistemi a cappotto, RenEtics di Rofix

I sistemi Etics garantiscono prestazioni e affidabilità nel tempo, ma devono comunque essere ciclicamente sottoposti a manutenzione per risanare gli eventuali danni che possano inficiarne l’integrità. Le problematiche più comuni dei vecchi cappotti, soprattutto se non realizzati a regola d’arte, possono essere la formazione di crepe, l’affioramento della sagoma dei pannelli e il danneggiamento del rivestimento. Ed è proprio in tutti questi casi che è possibile intervenire con Röfix RenEtics, in grado di risanare e prolungare la funzionalità del sistema per decenni.

Il sistema utilizza speciali elementi di fissaggio che una volta posizionati e fissati sulla facciata, creano una  struttura reticolare di supporto che funge da ponte di aderenza per l’applicazione dell’intonaco speciale. Il prodotto è a base di calce Nhl e cemento speciale a presa rapida (che vede una successiva rasatura armata e rivestimento di finitura). Applicato dunque il rivestimento si ottiene una superficie della facciata durevole e resistente.

RenEtics, Rofix - Sistemi a cappotto
RenEtics, Rofix – Sistemi a cappotto

Eco-bonus, nuovi incentivi per la riqualificazione energetica?

Il Senato ha recentemente approvato un’importante serie di mozioni sugli eco-bonus che impegna il governo (per i prossimi tre anni) a prevedere gli incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione degli edifici. Tra i punti presentati e posti all’attenzione del Governo vi è anche l’introduzione di premialità in riferimento al  cosiddetto conto termico affinché:

a) Sia riconosciuto un extra-bonus del 5% in caso di applicazione di certificazioni energetico-ambientali, ovvero certificazioni che non considerino solo la riduzione dei consumi energetici, ma anche, in senso più ampio, l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il risparmio di altre risorse, quali ad esempio l’acqua o il terreno (ad esempio sistemi Leed, sistemi Gbc o similari)

b) Sia riconosciuto in ogni caso un extra eco-bonus del 5%, qualora si intervenga su edifici storici

Eco-bonus, in arrivo nuovi incentivi
Eco-bonus, in arrivo nuovi incentivi

Queste misure rappresentano un’importante occasione per ridare slancio all’economia italiana. Inoltre permettono di coniugare l’obiettivo di maggiore competitività e modernizzazione del Paese, con la necessità di adottare modelli di sviluppo maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Il commento soddisfatto di Gianni Silvestrini, Presidente di Gbc Italia: “Le certificazioni energetico ambientali rappresentano un efficace strumento per accompagnare e qualificare la trasformazione del comparto dell’edilizia necessaria per far fronte agli impegnativi obiettivi climatici al 2030 e a quelli dell’economia circolare”. Michela Chiogna, consigliere esecutivo d Gbc, ha aggiunto: “L’attenzione verso l’utilizzo di protocolli energetico ambientali con la possibilità di prevedere delle premialità in termine di extra-bonus rappresenta un’importante opportunità per un cambio di passo della concezione del costruire green in Italia”.

Detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica: ecco le regole della normativa

Pavimentazioni in alluminio: EnjoyFloor al Salone del Mobile a Dubai

EnjoyFloor: la pavimentazione in alluminio estruso e resine colorate

Dal Salone del Mobile.Milano a Dubai: il brand di interior design italiano EnjoyAll alfiere del made in Italy negli Emirati in occasione della fiera Middle East Covering  che si terrà dal 23 al 26 maggio al Dubai World Trade Centre. La manifestazione, dedicata a coperture e superfici, sarà l’occasione per presentare il prodotto di punta dell’intero progetto EnjoyAll, già introdotto al pubblico in occasione della Design Week milanese: la pavimentazione in alluminio estruso e resine colorate EnjoyFloor.

EnjoyFloor: la pavimentazione in alluminio estruso e resine colorate
EnjoyFloor: la pavimentazione in alluminio estruso e resine colorate

Un prodotto che supera il concetto di copertura modulare: privo di fughe e completamente integrato con l’ambiente che occupa, si tratta di una superficie che combina stile e funzionalità, innovazione dei materiali e la qualità artigianale. La fusione delle resine colorate con la brillantezza e l’algida eleganza del riflesso metallico permettono a EnjoyFloor di interagire con la luce e conferire un carattere speciale a ogni ambiente. Una soluzione che offre infinite possibilità di scelta e personalizzazione, dai colori della resina alle forme degli inserti di alluminio, fino alla possibilità per clienti, architetti e designer di creare nuove ed esclusive soluzioni.

Un'altra variante di EnjoyFloor
Un’altra variante di EnjoyFloor

Squinzi presidente del gruppo Sole 24Ore

Giorgio Squinzi

Giorgio Squinzi non lascia le leve di comando di Confindustria o, meglio, rimane nell’ambito dell’associazione con un altro prestigioso incarico. Il consiglio di amministrazione del gruppo Sole24Ore, controllato da Confindustria, ha infatti eletto Squinzi alla presidenza. Coincidenza: nello stesso giorno al Teatro alla Scala, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Squinzi ha partecipato alla celebrazione dei 150 anni del Sole 24Ore.

Giorgio Squinzi
Giorgio Squinzi

Microtapping effetto cemento si sposa con il vintage

Una moderna villa bifamiliare di 350 metri quadrati, circondata da un ampio spazio verde, divisa in due unità abitative indipendenti accomunate dalla stessa organizzazione degli spazi, ma personalizzate al massimo nello stile e nell’arredamento. Un’unica matrice, due progetti sviluppato dallo Studio Spazio volume colori di Paola Aceti. La prima casa è minimal vintage: un intervento accurato, attento ai dettagli, con un soggiorno molto ampio e luminoso open space. Rossano_aceti2Le altre zone confluiscono fluidamente l’una nell’altra frammentate solo da elementi strutturali a basso impatto visivo come la scala attorno a cui ruota tutto: l’ingresso, delimitato con l’elemento divisorio dogato, la zona pranzo, divisa però dalla cucina con l’ampia porta scorrevole a scomparsa totale e con il camino tri-facciale, il bagno giorno e la lavanderia, ed infine la zona tv, ripassando poi per l’ingresso. Nell’interrato la scala è il corpo centrale, circondata da tutti i servizi: ingresso da garage, zona tecnica, disimpegno con ampio armadiatura, cantina, bagno con ampia doccia , zona benessere, salotto e living alternativo. La zona notte, situata al primo piano, vede un piccolo ballatoio che si affaccia sulla zona tv, un bagno comune e la camera matrimoniale, dotata di bagno indipendente. Il fatto di aver mantenuto il volume del bagno distaccato dal tetto mansardato ha contribuito ad ampliare lo spazio percepito.

Microtapping effetto cemento di Ideal Work
Microtapping effetto cemento di Ideal Work

Al piano terra è stato utilizzato Microtopping effetto cemento, la soluzione più innovativa di Ideal Work che riveste pavimenti, superfici e complementi d’arredo in soli 3 millimetri. Con il suo aspetto neutro uniforme e opaco si presta particolarmente a fare da sfondo ad oggetti usurati, imperfetti o particolarmente lavorati: in questo spazio dove allarga gli spazi senza interruzioni, consente di esaltare la bellezza del tavolo in legno di recupero presente nel soggiorno nonché i tessuti grezzi, il divano e le sedute in pelle ed anche i mobili in stile vintage. Al piano interrato spicca una pavimentazione in abete sbiancato che illumina l’ambiente, mentre al primo piano il rovere grezzo spazzolato ben si abbina a Microtopping in tonalità grigia, utilizzato come rivestimento per i bagni e per la vasca integrata. Nella zona bagno il rivestimento polimerico-cementizio è stato trattato con un protettivo idrorepellente per meglio resistere ad acqua e umidità.

Economia circolare, le start up valorizzano scarti e rifiuti

Start up, scarti e rifiuti - I3P

La nuova frontiera delle start up? Investire in processi innovativi e tecnologie capaci di valorizzare gli scarti e i rifiuti di tutti i settori industriali per ridurre le immondizie e far risparmiare alle imprese qualcosa come 600 miliardi di euro in tutta Europa (cifra pari al 3,5% del Prodotto Interno Lordo europeo annuo). La sfida è stata raccolta dall’Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino (I3P) che rilancia e alza l’asticella grazie ai tanti progetti e alle start up che hanno fatto del riutilizzo e della trasformazione dei rifiuti il loro punto di forza: dal trattamento di oli e grassi, convertiti in biodiesel, dalla produzione di fertilizzanti partendo dagli scarti di lana, all’inertizzazione dell’Eternit (amianto) in materiale non tossico.

Rifiuti e scarti per le start up - I3P
Rifiuti e scarti per le start up – I3P

L’officina di talenti gestita dall’I3p mostra la nuova frontiera dell’economia: circolare e a impatto zero. Le start up protagoniste di questa rivoluzione saranno presentate il 5 maggio a Torino in occasione dell’evento “Economia circolare, soluzioni per aggredire un settore da 604 miliardi di euro in Europa”. I3P è uno dei principali incubatori europei e sostiene le start-up fondate sia dai ricercatori universitari che da imprenditori esterni. Nato alla fine del millennio (1999) ha promosso la nascita di 193 realtà imprenditoriali che hanno creato oltre 1600 posti di lavoro e un generato un giro di affari per oltre 75 milioni di euro nel 2014.

Start up, scarti e rifiuti - I3P
Start up, scarti e rifiuti – I3P

Al Miart Rabottini nuovo direttore artistico

Alessandro Rabottini

«Miart cambia nel segno della continuità per proseguire nel percorso di eccellenza internazionale intrapreso dalla manifestazione, anche quest’anno al centro dell’attenzione della comunità artistica e dei media di tutto il mondo», è il commento di Corrado Peraboni, amministratore delegato di Fiera Milano, alla nomina di Alessandro Rabottini come nuovo direttore artistico della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano.

Rabottini sostituisce Vincenzo de Bellis, di cui è stato collaboratore fin dal suo insediamento, dapprima come coordinatore curatoriale (2013, 2014 e 2015) e successivamente come vice direttore, nel corso dell’edizione 2016.

Alessandro Rabottini
Alessandro Rabottini

Sopraelevazione: condominio a tutto volume

La sopraelevazione di un edificio rappresenta un diritto sancito dal Codice civile. Ma non sempre. Infatti, si tratta di una pratica abbastanza semplice per le abitazioni monofamiliari, per gli immobili condominiali, nonostante le potenzialità delle norme, l’aumento di volume in altezza ha una complessità realizzativa data dai regolamenti e dalle scelte delle assemblee. Per esempio, la Regione Lazio prevede che anche un ampliamento del 20% della superficie (somma delle superfici di tutte le unità immobiliari) debba essere fatto in accordo tra tutti i condomini secondo un progetto unitario, rendendo quindi molto più articolata e complessa la procedura di applicazione.

Giungla di norme

Poiché ogni regione e comune tratta a suo modo le procedure e i pareri da adottare e dunque non esiste una norma uniforme né a livello nazionale, né a livello locale, ci si deve confrontare con la specificità del caso. Dando per scontato che i calcoli strutturali, le analisi previsionali e le opere realizzate siano tutte a regola d’arte (anche se il recente caso del crollo del palazzo a Roma dovrebbe far pensare al contrario e spingere ad agire in modo prudente), la sopraelevazione si inserisce in ogni caso all’interno di norme disciplinata dall’articolo 1127 del Codice civile, il quale, al comma 1° attribuisce al proprietario dell’ultimo piano dell’edificio o al proprietario esclusivo del lastrico solare la possibilità di elevare nuovi piani o corpi edificati, anche in assenza di permesso degli altri condomini, ma a fronte di un indennizzo economico da attribuire agli stessi. Questo, comunque, è possibile solo quando l’opera non è in contrasto con gli strumenti urbanistici locali, il contratto d’acquisto lo conceda e il regolamento condominiale non ne vieti espressamente l’opera, condizione superabile solo a patto che tutti i condomini decidano di permettere i lavori.Sopraelevazione

Prima la sicurezza

Il tema della sopraelevazione dunque è prima un tema normativo e di regolamenti, che un tema progettuale e realizzativo. Al Comune, che ha il compito di mantenere la città in uno stato di decoro, di compatibilità urbanistica e di uniformità edilizio-architettonica generale, spetta comunque l’ultima parola, attraverso la concessione edilizia. Dunque, si può fare? Dipende. La sopraelevazione non è mai ammessa quando minaccia la stabilità o la sicurezza del fabbricato e il divieto va inteso non soltanto se le strutture dell’edificio non consentono di sopportarne il peso o l’urto di forze in movimento quali le sollecitazioni di origine sismica. Non a caso il nuovo regolamento edilizio del Comune di Milano ha introdotto l’obbligo della verifica statica e del relativo certificato per gli immobili entro i 50 anni dalla data del primo collaudo.

Turbamenti estetici

Altro tema importante è il rispetto dell’aspetto architettonico dell’edificio. L’adozione nella parte sopraelevata di uno stile diverso da quello della parte preesistente comporta normalmente il venir meno del diritto e può comportare la possibilità da parte degli altri condòmini di chiedere la riduzione in ripristino e il risarcimento per gli eventuali danni subiti (azione che si prescrive però nell’arco di 20 anni). I condòmini possono altresì opporsi alla sopraelevazione o a un’eventuale rimozione anche in seguito a una diminuzione sensibile di aria o luce ai piani sottostanti. Il diritto di sopraelevazione rimane inoltre subordinato al rispetto della distanza legale fra le costruzioni e al rispetto delle norme contenute nel regolamento edilizio comunale. Inoltre, i costi legati al rispetto delle norme in materia di sicurezza in contesti condominiali riescono ad arrivare in alcuni casi al 40% complessivo dell’opera finita. Insomma, se la sopraelevazione può rappresentare un’opportunità per il condòmino che ne ha diritto, si scontra spesso con costi elevati, procedure complesse e contorte e potenziali contenziosi con gli altri condomini.

 

Imprese edili, scendono del 16,5% i ritardi dei pagamenti ai fornitori

Meno ritardi nei pagamenti delle imprese edili: lo scenario, a marzo 2016, vede un calo del 16,5% rispetto al 2015. Dopo le grandi difficoltà degli ultimi anni, ecco i primi segnali di miglioramento nella puntualità. Cribis D&B, società del gruppo Crif (business information), ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese edili italiani constatando che il 40,2% delle 726mila aziende prese in considerazione ha saldato i fornitori alla scadenza. Il trend del settore è migliore della media italiana, pari al 35,1%. Se si prendono in considerazione invece i ritardi oltre i 30 giorni, la media italiana è del 13,8%, con l’edilizia che si ferma al 11,6%. Rispetto al 2010 invece il confronto è più severo e evidenzia tutte le problematiche che le imprese edili hanno dovuto affrontare negli ultimi anni causa la congiuntura economica: i pagamenti puntuali rispetto a sei anni fa sono infatti calati del 4,3%, mentre i ritardi oltre il mese dal termine stabilito con i fornitori sono aumentati del 132%. I più “fortunati” sono gli installatori, che godono di una puntualità del 41,5%, a seguire troviamo il comparto della costruzione degli edifici (37,7%) e l’edilizia specializzata (32,6%), non certo promossa.  È nel nord est che troviamo le imprese edili più puntuali, con una quota di pagamenti virtuosi del 51,5% e pagamenti oltre il mese di ritardo del 7,1%. Segue il nord ovest con imprese puntuali nel 46,5% dei casi, il centro con il 37,9%. Critica la situazione nel sud e isole: solo 22,8% gli imprenditori virtuosi, ben il 19,2% i cattivi pagatori.

Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B commenta i dati: “Le aziende edili hanno affrontato la crisi concentrandosi soprattutto sulla ricerca di nuovi mercati e sulla ridefinizione delle strategie di gestione della clientela. Le imprese che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. I piccoli segnali di miglioramento rispetto allo scorso anno non devono però fare abbassare la guardia.

Edilizia, meno ritardo nel pagamento ai fornitori
Edilizia, meno ritardo nel pagamento ai fornitori

Riciclaggio Pvc, VinylPlus ha recuperato 500 mila tonnellate nel 2015

Riciclaggio Pvc, il Forum di Cannes

Grazie a VinylPlus, il programma decennale di riciclaggio e sviluppo sostenibile dell’industria europea, nel corso del 2015 sono state recuperate oltre 500mila tonnellate di Pvc (cloruro di povinile). I risultati sono stati presentati in occasione del IV Vinyl Sustainability Forum 2016 a Vienna, dove il bel risultato è stato reso pubblico, così come è stato condiviso il completamento della sostituzione degli stabilizzanti al piombo nel mercato dell’Europa dei 28 Paesi membri.

Il forum, focalizzato sul tema ‘Smart Vinyl for our Cities’, ha coinvolto oltre 130 stakeholder dal mondo accademico, enti governativi, Nazioni Unite, Commissione Europea, progettisti, designer, architetti e tutti i settori dell’industria del Pvc . Ospitando relatori di alto livello provenienti da tutta Europa, le presentazioni e le tavole rotonde si sono incentrate sul ruolo versatile del Pvc nel soddisfare le future esigenze delle persone che vivono e lavorano in ambienti urbani, e su come questo materiale possa offrire un significativo contributo in molti aspetti del contesto edilizio.

Il commento di Josef Ertl, presidente di VinylPlus: “Le città europee sono precursori nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio ed efficiente nell’impiego delle risorse. Il 72% della popolazione dell’Ue vive in aree urbane, utilizzando il 70% della nostra energia. Per garantire la qualità della vita, le città del futuro avranno bisogno di edifici salubri e a basso consumo energetico, affidabili sistemi fognari e di distribuzione idrica, così come di assistenza sanitaria a prezzi accessibili. L’utilizzo del Pvc in sostituzione di altri materiali riduce i costi, migliora le prestazioni del prodotto e offre un contributo positivo allo sviluppo sostenibile”. I progressi ottenuti nel 2015 dimostrano l’impegno di VinylPlus sul fronte del cambiamento climatico: migliorare la sostenibilità dei prodotti per ridurre l’impatto ambientale della filiera produttiva del Pvc.

Riciclaggio Pvc, il Forum di Cannes
Riciclaggio Pvc, il Forum di Cannes

The Edge: uno degli edifici più sostenibili al mondo

The Edge, il palazzo per uffici ad Amsterdam, progettato dallo studio londinese Plp Architeture

Verde equivale a intelligente in architettura? The Edge è uno degli edifici più sostenibili al mondo, tanto da aver ottenuto il Breeam (Building Research Establishment Environmental Assessment Methodology) Award 2016 nella categoria uffici di nuova costruzione, premio assegnato con 98,36 punti, un risultato definito eccezionale e mai ottenuto fino a ora da un immobile per uffici. Progettato dallo studio londinese Plp Architeture, vanta soffitti con 28 mila sensori integrati che misurano temperatura, luce, movimento e umidità. L’acqua piovana viene filtrata e usata per i servizi igienici, le scrivanie sono tutte vicino alla finestra, e la palestra, elemento essenziale per il benessere psicofisico degli inquilini (per lo più dipendenti della società di consulenza Deloitte), contribuisce alla fornitura di energia della struttura. Una serie di applicazioni permette a chi vi lavora dentro di controllare la condizione termica, l’apertura delle persiane e l’illuminazione il cui sistema è stato progettato da Phillips con pannelli Led ultra-efficienti che richiedono una piccola quantità di energia elettrica. Il fatto di poter alzare o abbassare di qualche grado il calore interno, non sembra non crei molti problemi ai vicini, visto che le lamentele al riguardo sono state circa un centinaio per una superficie di 40mila metri quadrati.

The Edge, il palazzo per uffici ad Amsterdam, progettato dallo studio londinese Plp Architeture
The Edge, il palazzo per uffici ad Amsterdam, progettato dallo studio londinese Plp Architeture

Le app servono anche per prenotare le sale riunioni, aprire le serrature degli armadi ed eseguire una sorta di log in ai propri documenti direttamente da qualsiasi scrivania. Ma si tratta di una funzione usata solo dall’1% delle persone, perché comporta l’essere spostato a seconda dello spazio disponibile, mentre la gente desidera stare sempre nello stesso posto accanto ai colleghi abituali. Un eccesso di digitalizzazione che ha non riscosso il successo sperato. E anche la prenotazione delle sale riunioni crea qualche problema: si fissano doppi appuntamenti o al contrario ambienti senza l’intenzione di usarli per guadagnare un posto auto in più. Anche gli adesivi con codici Qr collocati tutte le sale riunioni, che consentono agli utenti di connettersi a tutto ciò che si trova all’interno tramite il proprio smartphone, per esempio accendere gli schermi 4K per le presentazioni, controllare le luci e il riscaldamento o abbassare le tende, sembrano essere poco utilizzati. La sicurezza invece è affidata a delle guardie robot, che ingiungono ai sospetti visitatori nelle ore notturne di mostrare il badge aziendale. Cosa possa succedere di fronte a un rifiuto non si sa, probabilmente si attiva un allarme.The_Edge4

Ma il vero problema sembra sia quello di dare un senso alla mole enorme di dati generata dai sensori. Infatti, nelle dashboard a cui tutti, sia i manutentori dello stabile che i lavoratori, possono accedere, vengono rese note una serie di informazioni: il numero delle persone all’interno dell’edificio, calcolato in tempo reale, visitatori compresi, il consumo di energia e la temperatura. E ci sono anche dei grafici a torta che mostrano quanto caffè, e di quale tipo, viene consumato minuto per minuto. Già perché persino le macchinette del caffè hanno i sensori e sono collegate a Internet e latte macchiato e cappuccino sono le scelte più popolare. Notizia inutile? Mica tanto, perché Deloitte ha chiesto al distributore di bevande di fornire realizzare un nuovo modello su misura, con un vano più grande per il latte. E poiché persino i portasciugamani nei bagni sono connessi, in seguito alla lettura dei dati sono stati cambiati i turni delle pulizie. Insomma, perché l’edificio sia veramente intelligente ci vuole tempo.The_Edge2

Nessun dubbio invece sulle caratteristiche green: tanto che è una delle mete inserite dall’ufficio turistico di Amsterdam per i turisti cinesi. Insomma, non solo gli addetti ai lavori del mondo delle costruzioni vengono a vedere una gamma di funzioni, tra cui un approccio innovativo per l’energia solare. Infatti, quando gli ingegneri della società di costruzione OVG hanno capito che la superficie del tetto con pannelli solari non sarebbe stata sufficiente a fornire il 100% dell’energia elettrica, si sono rivolti all’Università di Amsterdam per installare altri 4.100 metri quadrati di pannelli solari necessari al fabbisogno. L’atrio inclinato invece drena l’acqua piovana nelle canaline di raccolta per i servizi igienici, mentre il riscaldamento e il raffrescamento radianti a soffitto sono garantiti da un sistema di accumulo di energia termica dalla falda. L’acqua calda viene conservata in pozzi nel terreno durante l’estate per riscaldare l’edificio in inverno e quella fredda necessaria a raffreddare l’edificio nei mesi caldi è conservato allo stesso modo in inverno.

Idrosanitari, più ecologia con Sigma8 di Geberit

Sigma8 di Geberit

Geberit, azienda dell’installazione idrosanitaria da oltre mezzo secolo, propone Sigma8, nuova cassetta di incasso da appena 4,5 litri (per 8 centimetri di spessore). L’azienda dopo aver introdotto la prima cassetta da incasso in materiale plastico e aver ridisegnato l’ambiente bagno e inventato negli anni Novanta il doppio pulsante di risciacquo, capace di garantire sensibili risparmi d’acqua, continua la sua ricerca nel nome dell’ecologia.

Sigma8 è proposta anche all’interno di moduli per l’installazione di sanitari sospesi e per quelli per pareti leggere: una soluzione costruttiva sempre più adottata nella ristrutturazione. In fase di installazione la cassetta può essere regolata per limitare il consumo d’acqua a 7,5 litri, fino a 4,5 mentre il tasto piccolo può essere ridotto a 3 litri.  È inoltre ottimizzata acusticamente: tutti i moduli wc sono infatti dotati di un materassino disaccoppiante.

Sigma8 è disponibile nelle versioni da incasso per vasi installati a pavimento: troviamo Combifix Italia con telaio per l’installazione di vasi sospesi e portata fino a 400 kg e Duofix Italia (114 cm di altezza) per l’installazione in pareti di cartongesso. Geberit garantisce la disponibilità di ricambi per almeno 25 anni su tutti i componenti correlati al funzionamento delle cassette.

Sigma8 di Geberit
Sigma8 di Geberit