Lustri Veneziani, la nuova linea di mattonelle di Industrie Cotto Possagno si arricchisce con gli esagoni, forma in cui il prodotto si esalta, mostrando tutta la sua unicità. Gli esagoni della linea Fusioni si caratterizza per le sovrapposizioni cromatiche che regalano effetti tridimensionali, dati dall’impiego di pigmenti colorati e cristalli a spessore. Queste maioliche in vetro-fusione, adatte per il rivestimento di bagni e cucine, sembrano arrivare dalle antiche corti veneziane.
L’evoluzione nella lavorazione dell’argilla, insieme alla esperienza nella produzione della Ceramica Artistica di Bassano, hanno permesso la creazione di questi nuovi prodotti dall’aspetto artigianale. La lavorazione manuale, in secondo e terzo fuoco, la superficie del supporto e la ricerca di nuovi componenti, conferiscono colori e sfumature che richiamano gli effetti cromatici dei cristalli e mosaici di Venezia. Inoltre, su qualsiasi colorazione, è possibile richiedere anche l’effetto iridescente madreperla.
Al via Legno d’ingegno, il concorso internazionale promosso da Rilegno aperto ad architetti, eco-designer e appassionati per promuovere nell’arredo e nel design l’utilizzo di legno e sughero riciclato. Come detto, è il Consorzio Rilegno quest’anno a tenere a battesimo la quarta edizione dell’iniziativa nata nel 2006. Con un occhio agli ambiti di ricerca e confronto sull’innovazione e coerentemente con la propria missione, Rilegno si propone di stimolare l’incontro della sostenibilità ambientale con l’industria e con il mondo del design. Il tema sollecita l’attenzione dei progettisti, della produzione industriale e del consumatore finale sul recupero e il riciclo di una materia prima così importante come il legno.
Il cuore pulsante è l’ecodesign di tendenza, fatto di legno riciclato e recuperato, di pallet usati, di bobine, cassette della frutta e imballaggi industriali. Insomma, tutti materiali che riutilizzati modo creativo, rinascono e diventano oggetti accattivanti e originali oggetti d’arredo per il quotidiano. Su questa linea si muove Legno d’Ingegno 2016/2017, a tema Ricre-azioni di legno e convivialità,che ha come parole chiave semplicità e convivio. Il concorso stimola a ideare e progettare un singolo componente d’arredo o un sistema di arredi legati ai momenti di condivisione dello spazio e al desiderio-necessità di stare insieme, sviluppando format di semplice ed economica esecuzione, attenti all’ambiente.
Legno d’Ingegno, il concorso Rilegno
Come partecipare a Legno d’ingegno
L’iscrizione è gratuita e aperta a talenti creativi, professionisti, studenti, diplomati, laureati e aspiranti designer di qualsiasi nazionalità e di età non inferiore ai 18 anni. È ammessa la partecipazione di gruppi di progettisti, guidati da un unico responsabile e referente. Aperte il 12 maggio, le iscrizioni si chiuderanno il 30 dicembre prossimo, mentre il 28 febbraio 2017 è prevista la conclusione della valutazione della giuria composta da esperti, architetti, designer e da rappresentanti del Consorzio Rilegno. Quil’iscrizione e le modalità di partecipazione
È previsto un importante premio in denaro ( 10.000 euro) per il primo classificato, oltre alla visibilità sul palcoscenico internazionale del design e della produzione industriale di comparto. Originalità del progetto, riproducibilità dello stesso su scala industriale, compatibilità ambientale per caratteristiche e processi di lavorazione, fattibilità economica e tecnologica del progetto stesso, sono i criteri fissati dalla giuria per l’assegnazione del podio.
Le parole di Nicola Semeraro, presidente del Consorzio: “Con oltre un milione e 715 mila tonnellate di legno avviato al riciclo ogni anno in Italia Rilegno contribuisce a dare mille vite al legno e gli restituisce valore nel processo di economia circolare. Abbiamo scelto di organizzare questo concorso per esaltare l’infinito uso del legno in tutte le sue forme, valorizzandolo quando ha già compiuto una prima vita come imballaggio. Il riuso creativo – continua Semeraro – restituisce oggetti intelligenti, addirittura geniali come quelli che negli anni sono stati presentati a Legno d’Ingegno.
La ristrutturazione, come indica la parola stessa, può essere l’occasione giusta per rivedere gli elementi strutturali di un immobile o di un appartamento per migliorarne le prestazioni non solo energetiche e termiche, ma il comfort complessivo. I solai per esempio, negli edifici costruiti prima degli anni ’70 mostrano il peso dell’età in diversi modi: trasmettono vibrazioni e rumori, creano fessurazioni nelle pavimentazioni a seguito di un’eccessiva deformabilità, limitando la portata utile e la possibilità di variare i carichi e le destinazioni d’uso degli appartamenti. E infatti, il loro rinforzo e consolidamento è un intervento, tra i più importanti nel recupero edilizio, che consente da un lato di ottenere più sicurezza antisismica nelle zone a rischio e dove richiesto per legge, e dall’altro, grazie all’isolamento acustico e al risparmio energetico, un ambiente più confortevole.
Forte dell’esperienza maturata nel campo delle soluzioni leggere e isolanti da oltre 50 anni, Laterlite ha sviluppato il Sistema di consolidamento leggero dei solai Leca-CentroStorico,utilizzabile in tutti i più comuni sistemi costruttivi presenti in Italia: solai in legno, calcestruzzo, acciaio e novità assoluta di quest’anno su solai in laterizio armato tipo Sap. I vantaggi? Aumenta la portata dei solai sino al 200%;incrementa la rigidità, limitando inflessioni e vibrazioni; migliora il comportamento antisismico; migliora l’isolamento termico, acustico e la resistenza al fuoco.
La gamma dei connettori
Funziona così: il sistema si basa sulla formazione di una nuova soletta in calcestruzzo rinforzato dello spessore di soli 5 centimentri, perfettamente interconnessa al solaio esistente grazie all’impiego di specifici elementi, i Connettori CentroStorico, in grado di aumentare la resistenza e rigidezza del solaio esistente incrementandone anche la portata. Sono disponibili in quattro differenti versioni: Legno, Acciaio, Calcestruzzo e Chimico per adattarsi al meglio.
Building App: è una startup innovativa che opera nel campo dell’Internet delle Cose/Smart Home. Il suo obiettivo è sviluppare progetti per la gestione intelligente degli accessi dentro e intorno alla casa e agli edifici. A lanciarla è Digital Magics, business incubator quotato sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana, assieme a Nice, azienda specializzata nei sistemi di automazione domestica e industriale e di illuminazione con il marchio FontanaArte. La nuova azienda avrà sede operativa a Oderzo (Treviso). Si propone di diventare un hub di ricerca per l’azienda veneta quotata in Borsa, sviluppando nuove soluzioni e generando innovazione. L’incubatore Digital Magics sta accompagnando il processo di integrazione fra Nice e Building App, supportando inoltre la startup innovativa per il business development e lo sviluppo strategico, con i propri servizi di consulenza e accelerazione.
L’attività di focalizzerà, nella prima fase, nello sviluppo di un progetto per un sistema di controllo accessi; nel supporto alla realizzazione di interfacce e nell’accelerare la progettazione di software modulari.
A guidare Building App sarà Danilo Baeri, 34 anni, palermitano e laureato in Ingegneria Gestionale all’Università di Trieste. Baeri ha un’esperienza di oltre 10 anni nelle telecomunicazioni, nell’elettronica e nei servizi IT e software: ha lavorato in diverse agenzie a Pordenone, seguendo i progetti di importanti aziende come Foxconn, H3G, Huawei, Telefonica, TIM, Poste Mobile, Qualcomm e Wind.
Questa operazione rientra nel programma di Open Innovation dell’incubatore e di Nice per selezionare, sostenere e co-investire in startup, progetti di ricerca, brevetti, tecnologie e innovazioni digitali nel campo dell’Home Automation, con focus su telecontrollo, riscaldamento, illuminazione e antintrusione del comparto Smart Home & Building.
L’archistar statunitense Daniel Libeskind ha rigenerato Königsallee, a Düsseldorf, con il suo Kö-Bogen. Fino a pochi anni fa Königsallee, rinomata strada dello shopping di Düsseldorf, terminava in un’area urbana squalificata, che oggi sta rifiorendo attorno alla Jan-Wellem-Platz, nuovo centro pulsante della socialità urbana. Bandite le automobili grazie alla costruzione di una nuova linea metropolitana e ad ampie superfici pedonali, il Kö-Bögen è il primo nucleo del futuro sviluppo del nuovo quartiere.
Düsseldorf, il Kö-Bogen di Daniel Libeskind
Il nuovo centro per uffici e negozi si estende fra il parco Hofgarten e la Königsallee, su una superficie di circa 39 mila metri quadrati ottenuta dalla demolizione della soprelevata. Libeskind ha dato vita ad una creazione alta sei piani (circa 26 metri) e divisa in due complessi edilizi: mentre i negozi al piano terra sono accessibili dalla strada, le corti interne a giardino e il corridoio sospeso sono riservati agli affittuari dei piani superiori, adibiti a uffici.
Düsseldorf, Kö-Bogen -Libeskind
L’involucro edilizio si caratterizza per l’andamento orizzontale delle facciate, che presentano un eterogeneo disegno basato su sezioni modulari articolate in diversi ordini. Il sistema di rivestimento è formato da elementi complanari di varie dimensioni: pannelli vetrati, strutture a montanti e traversi con inserti in travertino chiaro, finestre in esecuzioni curve e diritte che facilitano la regolazione individuale della ventilazione naturale. Il profilo frammentato è rafforzato da cinque “tagli” diagonali (profondi circa due metri e larghi fino a cinque metri) sui fronti nord e ovest.
Düsseldorf, Kö-Bogen – Libeskind
Questi elementi sono predisposti per la messa a dimora di vegetali, secondo l’innovativo progetto condiviso fra lo studio Libeskind e il paesaggista Sebastian Fürst, che prevede la piantumazione di essenze e arbusti di origine locale anche di grandi dimensioni. Questa presenza naturale conferisce alle facciate del Kö-Bogen un aspetto dinamico, richiamando la ricca vegetazione del vicino Höfgarten e riportando sui prospetti il continuo mutamento delle stagioni. Per garantire una crescita uniforme, i tagli sono equipaggiati con impianti di irrigazione, riscaldamento e illuminazione.
Düsseldorf, Kö-Bogen – Libeskind,dettaglio
Per la protezione antincendio del garage sotterraneo, che mette a disposizione 650 posti auto, lo studio Libeskind ha scelto le porte antincendio e tagliafuoco prodotte da Hörmann, più gli equipaggiamenti speciali: dalle porte in acciaio alle porte in vetro (alcune delle quali dotate di maniglie ad apertura rapida) fino ai componenti tagliafuoco in alluminio. Per motivi di sicurezza è stata utilizzata una serratura anti-panico automatica.
Anche quest’anno Mapei farà da sponsor all’evento Cervia Città Giardino-Maggio in fiore. La mostra floreale a cielo aperto sarà inaugurata il 28 maggio e proseguirà fino a settembre tra Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata. È dal 2006 che Mapei è partner dell’iniziativa e da allora la collaborazione si è sempre più consolidata, rafforzando il legame tra l’azienda e il territorio.
Mapei, Cervia città giardino 2016
In occasione di quest’edizione saranno allestiti due giardini Mapei, uno in centro a Milano Marittima nella Rotonda Cadorna e uno in centro a Cervia di fronte ai Magazzini del Sale Darsena. Durante la manifestazione sarà data ampia visibilità ai prodotti della linea per pavimentazioni in calcestruzzo architettonico effetto lavato Color Paving System. Il sistema Mapei per la realizzazione di spazi esterni è completo e in grado di rispondere alle esigenze di tutti gli operatori del settore.
Mapei – Cervia Città in Fiore 2016
La storica iniziativa Cervia Città Giardino quest’anno è dedicata all’accoglienza, tema caro alla città marittima che in questo campo si è affermata grazie ai servizi che ha saputo offrire a turisti e ospiti. Forte di un’esperienza maturata nel settore alberghiero, testimoniata da progetti nazionali ed internazionali, Mapei offre soluzioni e sistemi innovativi e altamente tecnologici per tutte le strutture dedicate all’hospitality, come alberghi, ristoranti, piscine e aree wellness, e per tutte le tipologie di intervento: dai piccoli interventi per rinnovare gli spazi e le aree dedicati agli ospiti, a interventi più grandi, come il ripristino delle facciate o l’installazione di sistemi d’isolamento termico a cappotto.
Il settore delle costruzioni grazie alle ristrutturazioni, segmento che nel 2015 ha rappresentato il 70% del mercato, dal 2007 al 2015 ha registrato un incremento degli investimenti del 39%. Sono i dati relativi agli investimenti incrementali del patrimonio immobiliare (nuove costruzioni più manutenzione straordinaria), comunicati da Ance in occasione dell’anteprima stampa della manifestazione Made Expo che si svolgerà al polo fieristico di Milano Rho nel marzo del 2017. Secondo i numeri presentati dall’Associazione nazionale dei costruttori nel 2016 gli investimenti nel settore torneranno a crescere per arrivare a 132,5 miliardi, mentre un’analisi più dettagliata del 2015 evidenzia un aumento del 3,6% nelle manutenzioni straordinarie di edifici esistenti e un calo dell’ 1,5% rispetto al 2014 nelle costruzioni di nuove unità abitative.
Omogeneità economica e normativa su tutto il territorio piemontese, questi gli elementi principali del contratto collettivo regionale, firmato da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Feneal–Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. L’accordo, primo in Italia, va a sostituire i contratti territoriali con l’obiettivo di snellire e agevolare i rapporti tra impresa e lavoratore, a qualsiasi provincia appartengano. In Piemonte nel 2015 le imprese artigiane delle costruzioni erano 53.060, 1.905 in meno rispetto al 2014 (-3,5%). Sempre nel 2015, le costruzioni occupano 117mila addetti, 24mila in meno (-17%) rispetto al 2008 e mille in meno (0,8%) rispetto al 2014. Le ore di Cig , da marzo 2015 a febbraio 2016, sono state 5.646.663 con una diminuzione del 35% rispetto ai dodici mesi precedenti. «Ora è indispensabile che le risorse pubbliche vengano effettivamente messe in circolazione, che la Pubblica Amministrazione, col nuovo codice degli appalti, non abbia più incertezze e metta a bando le opere attese e che, diventi operativa la consulta regionale per l’edilizia», ha dichiarato Filippo Provenzano segretario generale di Cna . Mentre i sindacati si auspicano che anche le altre associazioni adottino un contratto collettivo regionale.
Pratico e versatile, il cartongesso permette un ampio utilizzo in molte applicazioni, sia nelle nuove costruzioni che negli interventi di ristrutturazione. Eclisse presenta soluzioni specifiche per i sistemi a secco, in grado di garantire l’installazione di controtelai per porte a scomparsa anche in pareti in cartongesso.
Caratterizzati da dettagli che agevolano l’installazione in fase di posa e la garanzia del risultato finale, i controtelai Eclisse sono dotati di dodici traversine orizzontali di rinforzo che offrono un’alta resistenza alle compressioni laterali. In lamiera zincata, dello spessore 7/10, le traversine sono profilate a forma di coda di rondine rovesciata, e garantiscono la sede del passaggio-porta sempre costante. I montanti verticali rinforzati e la traversa superiore in metallo aumentano la robustezza e affidabilità del sistema.
In più il binario estraibile permette l’eventuale sostituzione dei meccanismi soggetti all’usura, l’applicazione di accessori e la regolazione del fermo porta interno, e permette l’ispezione del controtelaio senza dover abbattere la porzione di muro. La guidaporta autocentrante, applicata direttamente al controtelaio senza forare il pavimento, permette di non perdere tempo a misurare dove è il centro del controtelaio, correndo il rischio di commettere errori.
Il controtelaio per cartongesso Eclisse non utilizza una struttura piena con un manto di lamiera da intonacare, ma una struttura aperta, pratica da spostare e da fissare alla parete lungo tutto il perimetro. La sede interna del controtelaio misura 58 mm, contro una media di mercato di 54 mm, pochi millimetri in più che permettono di evitare di rigare accidentalmente il pannello porta.
Nasce un colosso nel settore dell’acqua e delle infrastrutture: la società di progettazione canadese Stantec ha finalizzato l’acquisizione del Mwh Global, storica società americana di ingegneria e consulenza. 22mila dipendenti e 400 uffici in tutto il mondo e con l’innesto di Mwh, Stantec guadagna la presenza in aree geografiche strategiche come Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, America Centrale e del Sud, Europa Continentale e Medio Oriente. Le cifre dell’affare? 1,25 miliardi di dollari canadesi (circa 850 milioni di euro)
Non è mancato il commento di Bob Gomes, presidente e amministratore delegato di Stantec: “Questa acquisizione segna un passo importante nel percorso che conduce la nostra Società a posizionarsi tra i leader mondiali della progettazione. MWH porta nuova presenza geografica, solida reputazione nel settore e, soprattutto, valori condivisi in termini di dedizione verso la comunità”. Si è aggiunto anche Alan Karause, vertice di Mwh: “Unendo i talenti e le competenze dei nostri dipendenti, abbiamo forgiato una squadra ancora più forte per affrontare le sfide, in campo idrico ed infrastrutturale, a cui i nostri clienti ci sottopongono”.
Oltre ad una rete globale di esperti, Mwh porta competenze che sono nuove a Stantec, compresi i suoi servizi tecnico-ingegneristici che forniscono progettazione in ambito idrico in particolare nei settori idroelettrico, oil and gas, minerario ed industriale. Mwh, inoltre, apporta competenze in ambito di direzione lavori, program management e consulenza strategica nell’ambito delle infrastrutture idriche. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, Mwh ha una vasta esperienza, incentrata maggiormente sulla gestione di progetti idrici integrati negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Secondo i dati del centro di coordinamento Raee sulla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, nel corso del 2015 in Liguria la raccolta è salita del 5.68% (8.405.533 kg, pari a 5.31 kg per abitante). Genova è la città più virtuosa delle regione per raccolta totale, mentre Savona è prima per raccolta pro capite. L’unica pecca è rappresentata da Imperia, con il suo -1.97%.
E sono in aumento anche i Centri di Conferimento, ovvero tutte quelle strutture dove i cittadini possono conferire gratuitamente i propri Raee; in Liguria sono attivi 79 centri di raccolta comunali e 11 altri centri, che corrispondono a 5 strutture ogni 100.000 abitanti, un dato però ancora inferiore alla media nazionale di 6 centri/100.000 abitanti.
Liguria, sale la raccola dei rifiuti Raee
Giacomo Giampedrone, Assessore alle Infrastrutture, Ambiente e Difesa del suolo Regione Liguria, ha così commentato i numeri del dossier: “Sulla raccolta dei Rifiuti elettrici ed elettronici abbiamo raggiunto un obiettivo importante che posiziona la Liguria tra le regioni più virtuose in questo settore. La raccolta dei Raee è però una piccola nicchia del settore e questi risultati positivi sono inversamente proporzionali rispetto ai dati sulla raccolta differenziata di tutti gli altri tipi di rifiuto e soprattutto dell’organico per cui la situazione in Liguria è ancora di emergenza. I risultati sui Raee devono essere d’esempio e di stimolo.
Anche Fabrizio Longoni, Direttore Generale del Centro di Coordinamento Raee ha commentato i dati: “Nel 2015 l’Italia ha registrato un deciso incremento dell’8% della raccolta gestita dai Sistemi Collettivi, confermando l’andamento positivo del 2014. In questo contesto, i traguardi raggiunti quest’anno dalla Regione Liguria rappresentano un ulteriore passo verso le nuove sfide che ci pone l’Europa e che nei prossimi anni renderanno necessario uno sforzo maggiore da parte di tutti gli attori del sistema: i cittadini, gli Enti Locali, la Distribuzione e i Sistemi Collettivi associati al Centro di Coordinamento Raee. Per rafforzare il percorso virtuoso intrapreso, sarà necessario continuare a investire nell’infrastrutturazione e nella comunicazione diretta a cittadini e consumatori per favorire la massima consapevolezza dell’importanza della raccolta differenziata e incrementare il conferimento da parte dei cittadini ai centri di raccolta comunali e dei consumatori alla distribuzione”.
Raggruppamento temporaneo e condivisione. Ecco l’approccio di un nuovo metodo progettuale per recuperare aree metropolitane abbandonate, illustrato in un incontro dal titolo Mirafiori, un percorso sostenibile, partecipato, internazionale e multidisciplinare di trasformazioni delle Ex aree Fiat di Torino.
Si terrà giovedì 12 maggio nello Spazio Leonardo di Expo Gate a Milano, che ospita l’esposizione interattiva dedicata al tema dell’abitare,The Next Nest. L’evento, che prevede la partecipazione di Stefano Lo Russo, Assessore all’urbanistica Città di Torino, e di Davide Canavesio, amministratore delegato di Torino Nuova Economia (Tne), sollecita il processo di partecipazione attiva della cittadinanza, attraverso interviste e presenza alle iniziative proposte, e ricostruisce un quadro delle opportunità e delle esigenze del territorio. Infatti, Tne è la società a partecipazione pubblica, proprietaria delle aree dismesse da Fiat nel 2005: 300mila metri quadri di capannoni, edifici e terreni da gestire in ottica di sviluppo nel quartiere di Mirafiori. Per queste aree nel maggio 2015 Tne ha lanciato un Concorso Internazionale di Idee invitando professionisti e gruppi multidisciplinari a presentare proposte innovative, sostenibili ed economicamente attraenti, per un nuovo utilizzo di circa 37 mila metri quadrati, dove un tempo era attiva un’ampia base logistica di Fiat.
Il capannone ex Dai, una porzione dell’area.
La gara con procedura negoziata senza bando, per l’affidamento dello Studio di Fattibilità riguardante l’utilizzo temporaneo del Capannone ex Dai, Mirafiori, Torino, ha come vincitore l’architetto Mario Cipriano, già selezionato tra gli otto finalisti, e che riunisce intorno a se, in un raggruppamento multidisciplinare lo Studio Baietto Battiato Bianco architetti associati, Box Architetti Associati, Officinemultiplo, l’architetto Noemi Gallo, Paolo Verri, Luca Berardo, Quesite e Lorenzo Lamberti di Replegal. Contemporaneamente a tale studio le aree hanno iniziato a vivere spontaneamente, con il sostegno di Tne e di diversi attori locali, aggregando eventi di vario tipo, che in pochi mesi hanno già portato oltre 70mila persone in un luogo considerato fino a poco tempo fa senza speranza.
Il raggruppamento temporaneo è un approccio per un nuovo metodo progettuale che apre un dialogo territoriale importante tra grandi città del nord-ovest, Milano e Torino, dalla cui collaborazione sarà possibile tracciare un percorso che bene possa rispondere ai temi e ai paradigmi posti al centro della discussione della XX1 Triennale Esposizione internazionale di Milano 2016.
Il progetto vincitore del bando
The Next Nest presenta:
MIRAFIORI, un percorso sostenibile, partecipato, internazionale e multidisciplinare di trasformazioni delle Ex Aree Fiat di Torino.
Expo Gate – Spazio Leonardo – Via Beltrami 1, 20121 Milano
Sonepar Italia (materiale elettrico) cambia guida: l’amministratore unico, Carlo Mazzantini, ha lasciato spazio a Sergio Novello, ex Bft, Carrier, Jacuzzi, e già direttore generale di Sonepar Italia da Ottobre 2015. Con il suo arrivo, è stato modificato anche l’assetto dell’azienda: la governance è più snella ed è stato ripristinato il consiglio di amministrazione, con Sergio Novello presidente e amministratore delegato, e due consiglieri delegati: Donato Fiore e Piero Perrone, già dirigenti di Sonepar Italia.
L’azienda ha anche chiuso il fatturato 2015 con circa 500 milioni di euro e 91 punti vendita di proprietà. La società è totalmente controllata dalla multinazionale francese Sonepar, leader mondiale del settore, con un fatturato di oltre 20 miliardi di euro (+17,7 % rispetto allo scorso anno), 2.800 filiali in 44 Paesi e 43mila collaboratori.
In Italia, comunica l’azienda, dopo anni di contrazione del mercato di materiale elettrico (tra il 2011 e il 2014 la riduzione è stata del 24%) torna a essere una nazione nella quale il gruppo francese intende investire e consolidare la propria leadership. «Ho trovato un’azienda solida con persone altamente qualificate e motivate ad affrontare nuove sfide», spiega Novello. «Il mercato nasconde ancora insidie, non illudiamoci. Ma gli assi di sviluppo su cui puntiamo ci sono chiari: Omnichannel retail, Key account e apertura al mondo digitale. A questo proposito, oggi possiamo offrire on-line, nel nostro catalogo, oltre 350mila articoli, di cui oltre l’80% con immagini e schede tecniche di dettaglio. La nostra crescita sul canale web è stata di oltre il 25% all’anno, e questo consecutivamente negli ultimi quattro anni».
Dire che è partito il conto alla rovescia è eccessivo. Di sicuro, però, il prossimo Made Expo si terrà dall’8 all’11 marzo 2017 a Fiera Milano Rho. La fierabiennale di riferimento per il mondo dell’architettura, della costruzione e dell’edilizia anche per la prossima edizione la formula che prevede l’integrazione in un unico sistema dei quattro saloni specializzati per progettare, costruire, recuperare: Made Costruzioni Materiali, Made Involucro Serramenti, Made Interni Finiture, Made Software Tecnologie e Servizi.
Riproposti anche gli eventi, dall’arena di BuildSmart al Forum Serramenti, fino alla International Business Lounge. Ma ci sarà anche l’organizzazione di nuovi momenti dedicati all’innovazione tra cui Made for StartUP, ilForum Holzbau dedicato all’edilizia in legno, il concorso di architettura Archmarathon, iniziative quali Made4Contract rivolte al mondo delle finiture e delle superfici, e infine lo spazio Xylexpo che ospiterà le tecnologie per la lavorazione del serramento e del massello. Inoltre, per consentire ai visitatori di gestire la propria visita in modo conveniente sono allo studio iniziative ad hoc e convenzioni con hotel, treni, compagnie aeree.
Made Expo 2015
«Grazie a un palinsesto sempre più ricco e articolato Made expo si conferma come momento di incontro e business tra i diversi attori della filiera e delle costruzioni», spiega Roberto Snaidero, presidente di Made expo. «Un altro aspetto fondamentale è che la fiera rappresenta il punto in cui convergono le forze positive che sostengono la ripresa del settore edile. È per questo che così come in occasione del Salone del Mobile ho chiesto al ministro Gentiloni l’istituzione di un Design Day, adesso ho intenzione di chiedere al ministro Delrio un Rebuild Day che punti a riqualificare e ricostruire in modo sostenibile il patrimonio esistente. Inoltre, stimolerò il nuovo presidente di Confindustria affinché sostenga questo progetto».
Dall’unione tra il design e l’innovazione nascono i Baffles di Armstrong, soluzione per l’isolamento acustico in grado di ridurre i livelli di rumore di fondo e il tempo di riverbero negli ambienti e migliorare l’intelligibilità della parola. Ideali per offrire alti livelli di assorbimento acustico in scuole, uffici, centri ricreativi e snodi di trasporto, i Baffles garantiscono un assorbimento su tutte le facce del prodotto sia come un attenuatore planare (αw) quando sono installati «in serie» sia come attenuatore discreto (EAA) quando sono installati separatamente come elementi di decoro.
La gamma Baffles si compone di tre modelli:
– Optima Baffles, pannelli rettangolari in fibra minerale, dotati di un rivestimento in velo su tutte le facce e rifiniti con una nuova vernice particolarmente bianca in grado di offrire eccezionali livelli prestazionali sia livello acustico che di riflessione della luce. Completi di ancoraggi a spirale pre-avvitati, per una più facile installazione ed un miglior allineamento
– Optima Baffles Curves, moduli acustici con bordo unico ondulato che crea una visuale fresca e rilassante, anche con i moderni soffitti a solaio esposto.Disponibili in due dimensioni standard, dispongono di attacchi a spirale integrati
– Metal Baffles, elementi metallici di altissima precisione con una perforazione a disegno regolare ed un inserto in lana di vetro che assicura elevate prestazioni acustiche. Utilizzati per nascondere il plenum laddove è richiesta una continua accessibilità ai servizi; in ambienti semi-nascosti come le banchine ferroviarie o semplicemente come soluzione estetica per open space. I Metal Baffles di Armstrong posso facilmente essere personalizzati nelle dimensioni, perforazioni e colori così da ottenere il miglior design per ogni progetto
Da una struttura costruita in muratura tradizionale degli anni Quaranta, a tre unità immobiliari grazie alla sopraelevazione realizzata a Bollate, in provincia di Milano, dell’azienda trentina Nordhaus, specializzata nella realizzazione di edifici in legno cresciuto nei boschi della Regione e lavorato negli stabilimenti di Roverè della Luna e di Malosco.
L’intervento di ristrutturazione ha trasformato l’edificio in un immobile in Classe A+ , con abbattimento acustico esterno di facciata e interno > 50 dB certificato su sezione tipo, e prestazioni termiche ottenute con materiali naturali privi di sostanze tossiche per l’uomo. Non solo, le strutture hanno una resistenza al fuoco R60.
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La costruzione
Dopo aver demolito la copertura originaria in legno, è stato consolidato il solaio sottotetto per adeguarlo alle portate richieste dal nuovo utilizzo, con il prolungamento del vano scale e il nuovo vano ascensore. Poi, in poco più di una settimana di lavoro è stata effettuata la posa del prefabbricato in X-Lam, curato nei minimi dettagli in fase progettuale. L’ufficio tecnico Nordhaus ha previsto per la parete esterna una stratigrafia calcolata sulla base dei dati climatici per avere una corretta diffusione del vapore acqueo nei diversi periodi dell’anno, un cappotto termoisolante di elevato spessore e successiva finitura con intonaco silossanico. Per ridurre al minimo antiestetiche fessurazioni la linea di contatto tra abitazione esistente e sopraelevazione è stata rifinita con un marcapiano in lamiera munito di gocciolatoio.
Anche la posizione dei serramenti è stata definita con criteri prestazionali e la tenuta all’aria e l’efficienza acustica dell’edificio sono state realizzate con l’impiego di materassini resilienti e speciali guarnizioni di tenuta. Elementi applicati su tutti i giunti delle pareti esterne, sui contorni delle finestre e portefinestre, nelle giunzioni tra pareti e tetto ed in tutti i punti oggetto di possibili infiltrazioni. All’interno invece, tutte le superfici hanno un vano tecnico con una lastra di gessofibra accoppiata ad una di cartongesso, per avere la massima flessibilità nella composizione degli impianti tecnici mantenendo integre le pareti portanti e le loro prestazioni.