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Labelab: demolizione e riciclo per migliorare l’ambiente

Ambiente, demolizione e riciclo

Nuove soluzioni tecnologiche che riducono l’impatto sull’ambiente, abbattendo le emissioni di anidride carbonica e lo sfruttamento degli aggregati naturali, ma anche una legislazione macchinosa che purtroppo frena la possibilità di riciclare i rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni. È questa l’immagine che emerge dallo studio “Il ciclo integrato degli inerti. Problematiche e proposte per una gestione innovativa dei rifiuti inerti”, ricerca svolta da Labelab con il contributo dell’associazione di categoria Unacea e delle aziende produttrici di attrezzature per la demolizione e il riciclo quali Canginibenne, Indeco, MB e Simex.

Secondo l’Osservatorio Recycle di Legambiente il recupero di rifiuti provenienti dai lavori di costruzione e demolizione in Italia raggiunge appena il 10%, nonostante le normative europee e nazionali siano da tempo orientate a incentivare questa pratica.  Lo studio ha individuato tre cause del deficit:
– La complessità normativa procedurale per i cantieri di piccole dimensioni in connessione alle pratiche di recupero tramite impianti mobili
– Lo  scarso impiego di pratiche di demolizione selettiva
– La scarsa separazione alla fonte dei rifiuti

Ambiente, demolizione e riciclo
Ambiente, demolizione e riciclo

In questo modo si vanificano le enormi potenzialità di risparmio energetico, riduzione dell’impatto sull’ambiente e aumento dell’efficienza economica, rese possibili da attrezzature per la demolizione e il riciclaggio quali fresatrici, pinze e martelli demolitori, benne frantumatrici, selezionatrici e vagliatrici.

Una migliore gestione dei rifiuti provenienti da costruzione e demolizione potrebbe esser posta in essere dalla:
– Diffusione della demolizione selettiva che permette la qualificazione dei diversi materiali rendendo più efficiente la fase del recupero       successivo, sia tramite impianti mobili che fissi
– Creazione di un contesto normativo adeguato che incentivi l’uso delle attrezzature per la demolizione e il riciclo, specialmente nei cantieri di dimensioni limitate, al fine di ricuperare il materiale direttamente in loco, diminuendo o eliminando i costi ambientali e economici di trasporto e acquisto di nuovo materiale
– Adozione di strumenti specifici di gestione di tutte le fasi del processo – dal capitolato di appalto ai prezziari, dall’obbligo di un piano di demolizione e del piano di gestione dei rifiuti sino alla fase di progetto e alle procedure specifiche di direzione lavori e collaudo. Tali strumenti permetterebbero di controllare le diverse fasi al fine di garantire la correttezza delle operazioni di recupero.

Demolizione e riciclo per l'ambiente
Demolizione e riciclo per l’ambiente

Inquinamento, il decalogo EcoFuturo contro le polveri sottili

Polveri sottili e inquinamento - Il decalogo di EcoFuturo

Ridurre le polveri sottili nelle città per preservare la salute dei cittadini e fare del bene al pianeta. È questa la missione che devono avere i prossimi sindaci delle grandi città italiane secondo EcoFuturo, che ha presentato in Senato un decalogo contro l’inquinamento urbano.

A presentare l’iniziativa a Palazzo Madama erano presenti i membri organizzatori del Festival EcoFuturo (in programma a Rimini dal 26 al 31 luglio) c’era Fabio Roggiolani, vicepresidente del Gruppo Informale Geotermia e Ambiente (Giga) che ha presentato l’evento citando due tecnologie utili nell’ambito della lotta alle polveri sottili. «Molte città italiane, in primis Milano e Roma, possono usare la geotermia per la climatizzazione, abbattendo le polveri sottili derivate dal riscaldamento. Sul fronte del trasporto, invece è possibile da subito la riconversione dei mezzi pubblici a Gas Naturale Liquefatto (GNL) magari da origine biologica cosa che abbatterebbe immediatamente le polveri emesse dal trasporto privato dell’80% e darebbe una mano a combattere i cambiamenti climatici”. Si tratta peraltro di un’applicazione nella quale le aziende italiane sono leader nel mondo e che avrebbe dei ritorni sugli investimenti molto rapidi, di circa un anno.

Polveri sottili e inquinamento - Il decalogo di EcoFuturo
Polveri sottili e inquinamento – Il decalogo di EcoFuturo

Il Decalogo per muoversi senza soffocare:

1) Andare a piedi e in bici. Confidando in un programma di scelte urbanistiche e di politica dei trasporti coerente. Ovvero bassa velocità di norma a 30 km/h e al massimo 50 km/h escluso le tangenziali veloci, inoltre piste ciclabili in tutte le forme possibili, aree pedonali/ciclabili, zone a traffico limitato, strade a protezione rafforzata.

2) Andare elettrici. Il trasporto elettrico è la madre di tutte le battaglie: devono essere autorizzate senza complicazioni, il montaggio di colonnine o prese di ricarica privata e pubblica in ogni dove, con concessione di spazio parcheggio dedicato solo ai veicoli elettrici  davanti alla colonnina. Favorire in ogni modo lo sviluppo della riconversione delle vecchie auto endotermiche con il kit a motore elettrico.

3) Mezzi pubblici e camion privati solo a Bio GNL. La maggior parte delle polveri sottili deriva dai motori pesanti a gasolio, oggi sono in commercio autobus e camion a GNL che riducono di oltre il 70% le polveri sottili senza perdere potenza e consentendo autonomie di percorrenza molto importanti.

4) Condividere. Car sharing elettrico, noleggio elettrico per entrare in città e comunque condivisione su ogni uso anche periferico delle automobili. Bike sharing e Bike sharing elettrico.

5) Asfalti drenanti e senza petrolio. Un asfalto senza bitume e drenante non aumenta la temperatura a terra, ingloba le polveri sottili e le dilava con le piogge, sottraendole al rilancio fatto dai pneumatici che generano deleteri fenomeni di risospensione. Un asfalto senza petrolio ci aiuta a combattere le isole di calore urbano anche con la variazione di colore, evitando che per la gran parte degli acquazzoni non avvengano fenomeni di allagamento immediato.

6) Riscaldare e raffreddare con la geotermia. Gli impianti di riscaldamento possono essere riconvertiti con le pompe di calore. La geotermia a bassa temperatura ci dà sia calore d’inverno che fresco d’estate, combattendo l’isola di calore all’esterno degli edifici, determinata oggi dagli impianti di condizionamento tradizionali.

7) Teleriscaldare e cogenerare. L’uso dei combustibili fossili o bio per il semplice riscaldamento è una bestemmia ecologica e economica. Cogenerazione e trigenerazione devono essere resi obbligatori per tutte le strutture pubbliche e per tutte le istituzioni come banche, ospedali e così via.

8) Rinverdire. Il verde in ogni spazio disponibile è un alleato fondamentale per ombreggiare, per assorbire Co2, per riprodurre ossigeno.

9) Abbandonare gli equivoci. Come chiedere auto euro 6 e autorizzando nel contempo le minicar diesel superinquinanti; incentivare con i fondi del trasporto pubblico locale gli autobus scoperti per i tour turistici nei centri storici a gasolio; consentire ancora l’acquisto di Taxi non elettrici a metano o ibridi; dare nuove licenze di taxi anche a chi non ha una auto elettrica; consentire le consegne con mezzi a gasolio nelle zone a traffico limitato

10) Potenziare i trasporti pubblici. Incrementare i trasporti pubblici ovviamente senza motorizzazioni a gasolio e renderli flessibili alle esigenze  orarie e territoriali. Far girare autobus vuoti è un contributo all’inquinamento e non la sua soluzione.

A New York un luminoso futuro per le micro reti

Impianti solari sui tetti di New York

Il mercato dell’energia della Grande Mela sta per essere rivoluzionato senza il coinvolgimento delle grandi società fornitrici di servizi. Nel paese liberista per eccellenza il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha introdotto una strategia energetica (Reforming the Energy Vision) per rendere la rete di distribuzione più solida e affidabile, capace di generare nuovi posti di lavoro e stimolare lo sviluppo economico, ridurre le emissioni di gas a effetto serra, e aumentare le possibilità di scelta e controllo da parte del cliente. Nella pratica questa riforma si traduce anche nella creazione di una serie di microreti su base comunitaria per la condivisione di energia peer-to-peer in maniera indipendente.

Per attuare il suo piano, Cuomo nel 2015 ha stanziato 40 milioni di dollari NY e lanciato un concorso sul tema delle microgrid per soddisfare il fabbisogno energetico delle comunità locali. Obiettivo? La costruzione di micro reti in tutto lo Stato in modo da ridurre i costi energetici dei consumatori e promuovere l’energia pulita.Tra le 147 proposte pervenute, 83 hanno ricevuto la somma di 100 mila dollari per condurre uno studio di fattibilità. A gennaio 2016, un ulteriore somma di 8 milioni è stata assegnata per sostenere lo sviluppo di progetti di ingegneria e business plan per la comunità micro-griglie e per garantire le reti elettriche locali possono operare in modo indipendente durante le emergenze o interruzioni.

Impianti solari sui tetti di New York
Impianti solari sui tetti di New York

Un’opportunità colta anche dalla comunità di Brooklyn che nei quartieri Gowanus e Park Slope di New York ha realizzato con la start-up TransActive Grid (Tag) una microrete su una piattaforma peer-to-peer alimentata da Ethereum per l’acquisto e la vendita dell’energia, proveniente dagli impianti solari installati sui tetti. Il pagamento avviene in moneta digitale Bitcoin.

Come funziona

Le reti tradizionali forniscono energia da una varietà di fonti diverse, come il carbone, nucleare, eolica o solare e gli utenti sono completamente dipendenti da una connessione che, caso di una situazione di emergenza o di qualche altro tipo di disastro naturale, potrebbe mancare lasciandoli senza elettricità.Le microreti invece, possono funzionare indipendente dalla rete. In caso di rete mista gli utenti sono ancora collegati alla rete tradizionale, ma in caso di emergenza sono in grado di sfruttare le fonti locali e distribuire e gestire localmente l’energia.

Il governatore del stato di New York, Andrew Cuomo

Green Day Leroy Merlin, Mercalli: “Sostenibilità sia stella polare”

Green Day, Leroy Merlin

Sostenibilità ambientale e responsabilità sociale collettiva sono stati protagonisti del Green Day 2016 di Leroy Merlin. Il player francese, in occasione della nona edizione del’evento, ha puntato i riflettori sullo sviluppo sostenibile e sulla cura del pianeta, due sfide cruciali che – riguardando qualsiasi azienda – devono essere affrontate e vinte insieme. Il business si fonda sul fare, ma la vera vittoria (e il business realmente efficace) è riuscire a produrre e a crescere in maniera responsabile, riducendo l’impatto sulla terra. Cosa che è possibile adottando una “green attitude” lungimirante. Insomma, la parola d’ordine è una sola: sostenibilità.

Green Day, Leroy Merlin
Green Day, Leroy Merlin

Paladino della sostenibilità è Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, nonché e presidente della Società Meteorologica Italiana. Mercalli, chiamato a intervenire in occasione della manifestazione, ha parlato di come i processi produttivi possano ridurre l’impronta sul pianeta e di come ci sia rimasto ormai un decennio per mettere una pezza ai danni e ai cambiamenti atmosferici che l’uomo ha innescato, in seguito ad uno sfruttamento estremo delle risorse naturali, che infinite non sono.

Luca Mercalli, Green Day - Leroy Merlin
Luca Mercalli, Green Day – Leroy Merlin

“O fare bene oppure meglio non fare. Fare sostenibile e fare presto” il messaggio-slogan del climatologo, che ha poi posto un quesito: tutto ciò che facciamo (a livello produttivo) ha un senso ed è opportuno? Certamente no. Pensiamo – come sottolinea Mercalli con un esempio estremo – a chi produce armi. Eccoci al “o far bene oppure meglio non fare”, che oggi dovrebbe diventare un must dal momento che viviamo in un’abbondanza negativa, in un marasma di azioni fatte male e che fanno male all’ambiente in cui tutti noi viviamo.

Green Day - Leroy Merlin
Green Day – Leroy Merlin

Cosa fare dunque? Facile, le cose necessarie che facciano bene a noi e all’ambiente. Basta con i consumi, parola che peraltro ha un’accezione negativa, visto che indica e implica la distruzione di un qualcosa (si consumano le suole, i pantaloni, una giacca…). Si deve invece ritrovare il valore della parsimonia e della sobrietà così da vincere il consumo “usa e getta” odierno. Mercalli punta il dito contro il consumo moderno, che sempre più velocemente trasporta le risorse naturali dalle miniere alle discariche (concluso il loro ciclo di sfruttamento ed utilizzo).  Sappiamo bene che avanti così non si può continuare: tale processo non è più sostenibile, l’esaurimento delle risorse naturali è, ahinoi, una realtà con la quale l’uomo si deve confrontare senza fare orecchie da mercante.

Sostenibilità, economia circolare e riciclo devono diventare le stelle polari. Non abbiamo altra scelta, perché i problemi galoppano e sono irreversibili se non vi mettiamo mano. “L’uomo è in ritardo, ma ha ancora tempo: la ricerca scientifica e la tecnologia sono nostre alleate. Le energie rinnovabili sono la nuova frontiera per bloccare il processo drammatico in cui è caduto il pianeta terra. La massa globale deve rendersene conto e agire, prima che il male diventi incurabile, perché a quel punto potremmo agire soltanto sui sintomi. Abbiamo tempo ancora fino al 2025/2030, mettiamoci all’opera” la sferzata di Mercalli, che dunque conclude: “I problemi e i fenomeni ambientali si riversano sulle nostre vite, ne va del futuro dell’umanità. L’unica soluzione è un fare responsabile e sapete da dove possiamo partire? Dalle nostre case: il risparmio energetico domestico è il primo passo da compiere”. Mettiamoci in marcia.

Costruzioni: ancora difficile l’accesso al credito

Cantiere

Un processo di deindustrializzazione, è quello che interessa un’intera generazione di imprese nel settore delle costruzioni. Lo ha spiegato la delegazione di Ance in un’audizione informale presso la Commissione Finanze del Senato, sottolineando il timore che, di colpo, venga disperso il know how realizzativo delle medie aziende, tra le più strutturate e con una elevata capacità innovativa, che possono, invece, ancora dare un contributo determinante allo sviluppo e alla modernizzazione del Paese. Le analisi del mercato indicano che, una volta attenuata la crisi, si assisterà probabilmente ad una riorganizzazione del tessuto imprenditoriale, che si manifesterà con la compressione del numero delle imprese e il consolidarsi del fenomeno aggregativo. Per questo l’Ance ha ricordato le recenti norme che consentono alle banche di dedurre integralmente le svalutazioni delle perdite su crediti (NPLs, Non Performing Loans). Misure per alleggerire i propri bilanci in tempi rapidi, che possono liberare risorse per nuovi prestiti o ristrutturazione dei crediti problematici. Finora, però, questi vantaggi sono stati trasferiti solo parzialmente al resto dell’economia. In particolare, per il settore delle costruzioni, le condizioni di accesso rimangono molto problematiche.

Passando ad analizzare più nello specifico i contenuti del provvedimento l’Associazione ha rilevato, in particolare, sulla norma che introduce uno strumento di garanzia dei crediti delle banche, prevedendo che il debitore possa costituire il pegno non possessorio sui beni mobili destinati all’esercizio dell’impresa, senza perderne il diritto all’utilizzo, che occorre valutare l’opportunità di prevedere una stretta vigilanza sull’operatività delle banche in modo da minimizzare questo rischio, garantendo la tutela dell’imprenditore che acconsenta all’apposizione di un vincolo patrimoniale su un bene produttivo.

In sostanza è necessario evitare per i finanziamenti già in essere la banca possa richiedere la costituzione del pegno come ulteriore garanzia, che si aggiungerebbe a quelle già prestate dall’impresa. Si è, quindi, soffermata sul cosiddetto “patto marciano” (art. 2), ossia un accordo tra il cliente e il soggetto finanziatore relativo alla prestazione di garanzie a fronte di un finanziamento.

Nello specifico, la norma prevede che il contratto di finanziamento possa essere garantito dal trasferimento, in favore del creditore, della proprietà di un immobile o di un altro diritto immobiliare dell’imprenditore. Tale trasferimento si intende sospensivamente condizionato all’inadempimento del debitore. Tra i beni oggetto di garanzia la norma prevede espressamente l’esclusione dell’abitazione principale dell’imprenditore, del coniuge e dei suoi parenti e affini entro il terzo grado.

Riguardo alla formulazione della norma, sarebbe opportuno: escludere il rischio di condizioni contrattuali peggiorative per l’imprenditore che, per i finanziamenti in essere, sostituisca l’abitazione principale originariamente data in garanzia con altri immobili; vigilare sull’attuazione della disposizione, in modo che venga scongiurato il rischio che le banche procedano ad un indebito spossessamento dei beni dell’imprenditore, un’eventualità che comprometterebbe fortemente qualsiasi ipotesi di risanamento delle imprese in difficoltà; prevedere un allungamento delle tempistiche che configurano l’inadempimento, specie nell’ipotesi di rimborso mensile. A tale ultimo riguardo, in particolare, occorre allungare l’arco temporale che configura l’inadempimento portandolo da tre a sei rate non pagate.cantiere12

L’edilizia frena a marzo, urge housing sociale

Nonostante i bonus casa, l’edilizia non decolla. I segni di ripresa durano poco e poi arriva una nuova doccia gelata: l’Istat conferma che la crisi è ancora viva. La produzione nel settore edile è calata a marzo dello 0,7% e, su base annua, dello 0,4%. L’indice del costo della produzione di un fabbricato a scopo residenziale è cresciuto dello 0,5%, mentre sono in tendenza al ribasso i costi per costruire un tronco stradale munito di tratto in galleria (-1,4%) e quello per costruire un tronco stradale senza tratto in galleria (-1,8%). Insomma, nonostante tutto le costruzioni restano al palo: la crisi del mattone può forse essere affrontata solo con iniziative di carattere strutturale. Grandi investimenti, per esempio, le social housing, che sembrano essere allo studio del ministero delle Infrastrutture di Graziano Delrio, ma non sono ancora stati annunciati. Forse i dati di marzo possono spingere il governo ad accelerare le iniziative, ora che dalla Ue è giunto il via libera alla tanto invocata flessibilità, che si traduce nella possibilità di spendere più soldi. La cura è urgente.

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Una frenata che è stata confermata anche dall’Ance: «Siamo un po’ preoccupati: negli ultimi mesi dell’anno scorso eravamo un po’ più fiduciosi e ottimisti sulla ripresa, ma dai dati dei primi mesi dell’anno la ripresa mostra luci ed ombre», ha commentato il presidente dei costruttori, Claudio De Albertis. Dagli ultimi dati del Centro studi dell’Ance emerge infatti che dopo la crescita registrata nel biennio 2014-2015, nei primi tre mesi dell’anno i bandi di gara per lavori pubblici segnano un calo del 13,5% nel numero di gare bandite e del 35,4% dell’importo posto in gara. Nel complesso si tratta di circa 560 bandi pubblicati in meno per un minor importo posto in gara di 1,7 miliardi. In particolare, le riduzioni interessano tutte le classi di importo ad eccezione della fascia 50-100 milioni di euro. Stenta a ripartire anche l’occupazione nel settore: «I dati che ci arrivano dalle Casse edili mostrano una piccola flessione, ma non sono così preoccupato, sono assestamenti», ha detto De Albertis.

Claudio De Albertis
Claudio De Albertis

Imballaggi Eps al palo, edilizia in leggero calo

Eps per solai
Eps per solai

L’Aipe, Associazione Italiana Polistirene Espanso, fa il punto su questo materiale utilizzato per l’imballaggio, in gran parte nel settore dell’edilizia. Secondo i dati resi noti, il consumo complessivo di Eps airpop nel 2015, nei suoi diversi impieghi, si è attestato a 116mila tonnellate. Un segnale di stabilizzazione, perché dopo diversi anni di decrescita (dal 2010): il 2015 ha registrato un volume analogo a quello del 2014. L’edilizia resta il principale settore applicativo (copre il 58,6% del mercato complessivo). Sono state prodotte per questo settore 68mila tonnellate, con un leggerissimo calo rispetto all’anno precedente. In generale gli investimenti in nuove costruzioni seguono l’andamento negativo iniziato nel 2007, relativo soprattutto al residenziale. Nel 2015 sono state costruite circa 110mila nuove abitazioni, un terzo rispetto a quelle edificate nel 2007 e pari a quelle costruite nel 1949. Discorso diverso per il rinnovo, che dal 2013 registra un segno positivo (+1,9% nel 2015). Lo scorso anno il rinnovo edilizio ha coperto il 60,2% del mercato complessivo.

Analizzando le tecnologie produttive dell’Eps airpop, assistiamo ad un lieve calo dei blocchi, lastre e derivati. Mentre crescono i preformati per l’imballaggio che trainano l’incremento di questo settore applicativo passato da 44mila tonnellate nel 2014 a 45.000 nel 2015 (che corrispondono al 38,8% del mercato complessivo). Tende a diminuire leggermente la forbice tra i 2 principali settori applicativi. Le perle sfuse sono impiegate soprattutto in edilizia a testimonianza di un riscontro positivo del loro utilizzo come isolanti in intercapedine. I consumi totali del primo trimestre 2016 registrano un andamento lineare rispetto all’anno precedente.

Eps per solai
Eps per solai

Contro il caldo estivo le famiglie spendono 2000 euro

Caldo estivo, la spesa degli italiani

Gli italiani si preparano allo scoppio del grande caldo e secondo un’indagine condotta da ProntoPro.it è emerso che per i lavori di installazione di impianti di climatizzazione, tende da sole e zanzariere, le famiglie spendono in media circa 2000 euro. È cresciuto il numero di coloro che desiderano che la propria casa – equipaggiata per affrontare il caldo estivo – sia sempre climatizzata e deumidificata; tra aprile e maggio le richieste per questa tipologia di intervento  sono aumentate del 55%.

È stato stimato che per un appartamento di 70 metri quadri i la spesa media da mettere in conto è pari a 795 euro. I costi però, possono variare molto; a Roma ad esempio salgono di oltre il 70% rispetto a quelli sostenuti nel resto d’Italia, mentre a Catanzaro scendono del 40%. In linea con la tendenza nazionale, le città di Aosta, Torino e Genova in cui si spendono rispettivamente 790 euro, 855 euro e 865 euro.

 Sono i bonus fiscali la molla dell’installazione dei condizionatori, visto che le agevolazioni relative all’ecobonus consentono di detrarre in 10 anni fino al 65% della spesa sostenuta. Ma gli italiani non si limitano ai soli condizionatori e scelgono anche altri strumenti per evitare la calura estiva.  Se si ha un terrazzo di cui godere, il primo è senza dubbio il montaggio di tende da sole: i costi si aggirano intorno ai 710 euro e le città in cui conviene di più sono tre: Trieste, Potenza e Catanzaro in cui si arriva a spendere fino al 50% in meno che nel resto della Penisola.

Se le tende da sole possono proteggerci dal caldo di giorno, le zanzariere diventano uno strumento indispensabile soprattutto di notte e la loro installazione è in genere piuttosto conveniente; per il solito immobile tipo, in Italia si spendono in media 500 euro. Le città in cui i costi salgono notevolmente sono Roma, Milano e Firenze dove si arriva a spendere rispettivamente 810 euro, 745 euro e 740 euro. Anche le tende da sole e le zanzariere beneficiano delle detrazioni fiscali quantificate nel 65% della spesa sostenuta e vengono scelte da un numero sempre maggiore di persone perché permettono un risparmio notevole anche in termini di spesa energetica.

A dominare la classifica delle città in cui costa di più preparare la casa al caldo estivo è Roma, nella capitale concedersi tutte e 3 le installazioni costa 3.360 euro, a seguire si trovano Milano in cui si spendono 3.085 euro e Firenze in cui per rinfrescare un appartamento sono necessari 2.420 euro.

Il marmo di Verona vola a New York

Marmo, Marmomacc - New York

Con il marmo di MarmoMacc il distretto lapideo di Verona conquista New York. Gli Stati Uniti sono il primo Paese al mondo che importa lavorati, semilavorati e tecnologie made in Italy. La Grande Mela ospita la nuova iniziativa di promozione targata VeronaFiere-Marmomacc e intitolata We Speak Stone, cui hanno preso parte una decina delle più importanti aziende del distretto lapideo scaligero quali Antolini, Bauce Bruno, Cereser Marmi, Formigari, Girasole Pietre Naturali, Montegrappa, La Ponte Marmi M&G, Marmi –Scala, Domos e Testi Group). Si tratta del primo step di un progetto più ampio che vedrà l’organizzazione di altre tappe all’estero di accompagnamento delle aziende al presidio di mercati consolidati ed emergenti nel settore della pietra naturale.

In occasione della manifestazione newyorkese sono stati fissati anche numerosi incontri con alcuni degli studi di architettura internazionali più rinomati, quali Kohn Pedersen Fox Associates (KPF) e VOA Architecture Associates, visite agli show room di distributori come Artistic Tile, Walker Zanger, Stone Source e iniziative b2b.

Queste le parole di Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere: “Gli Stati Uniti sono un mercato che presidiamo con grande attenzione e da lunghi anni, proprio per garantire ulteriori opportunità di sviluppo e business alle nostre aziende su un’area geo-economica fondamentale per il made in Italy marmo-lapideo e delle tecnologie”. Mantovani ha dunque concluso: “Questa iniziativa a New York fa parte della nuova strategia di Marmomacc sui mercati internazionali, con l’obiettivo di far dialogare le aziende con i principali attori del comparto, sia architetti e progettisti che buyer e distributori di prodotto e tecnologie. Si tratta di un’attività di matching e relazione supportata da una nuova App che sfrutta la piattaforma web di Marmomacc per mantenere e sviluppare business e contatti”.

La filiera tecno-marmifera continua a rappresentare uno dei comparti d’eccellenza del manifatturiero italiano grazie ad un valore delle esportazioni complessive che nel 2015 ha raggiunto 3,2 miliardi di euro. E dalla loro gli USA si confermano tra i più ricettivi proprio per le produzioni ad alto valore aggiunto quali prodotti lapidei lavorati, semilavorati e tecnologie: i primi hanno registrato infatti  un incremento delle esportazioni verso gli USA del 24,7% per un controvalore di 458 milioni, su un complessivo Italia nel segmento di 1,6 miliardi di euro; le seconde, hanno raggiunto quota di quasi 142 milioni di euro su un totale di 1,2 miliardi nel 2015. Un rapporto consolidato con gli USA che nel corso dell’ultima edizione di Marmomacc nel 2015 ha visto incrementare le presenze di operatori professionali dal paese a “Stelle e Strisce” del 23,7% (pari a 1.700 operatori contro i 1.374 del 2014 e i 1.075 del 2013).

Marmo, Marmomacc - New York
Marmo, Marmomacc – New York

Come gestire la manutenzione di 2.700 camere dislocate su 30mila metri quadrati

Il Wynn Hotel di Macao

Con l’apertura del secondo hotel di lusso a Macao, il gruppo alberghiero Wynn ha deciso di risolvere i problemi di manutenzione causati dalla vastità degli spazi: 30 minuti a piedi dal magazzino a un qualsiasi ambiente per effettuare una manutenzione ordinaria comporta evidenti perdite di efficienza e di tempo. Così il responsabile It del gruppo ha presentato una richiesta specifica: un computer palmare affidabile e tanto robusto da funzionare 24/24 di facile lettura con touch-screen, 3G integrato, NFC e lettore di codice a barre per permettere al reparto dei manutentori di incrementare i servizi, grazie anche alla categorizzazione ed etichettatura dei lavori da eseguire. Per esempio i codici 1D, degli adesivi posti sotto la maniglia delle porte indicano il locale, mentre i codici 2D si riferiscono all’elemento da riparare. Con la funzionalità Request-Operation-Feedback i dati vengono trasferiti in tempo reale alle squadre in modo che possano essere subito operative e nel caso non abbiano terminato una specifica mansione, possono attivare i colleghi. I tecnici quindi sono stati dotati di dispositivi con schermi da 5 pollici, mentre quelli dei supervisori che devono validare le mappe di cablaggi e acquedotti sono leggermente più grandi, 8 e 10 pollici. La soluzione hardware Gladius con sistema operativo Android è stata sviluppata dalla società Arbor Technology.

Il Wynn Hotel di Macao
Il Wynn Hotel di Macao

Ivory Jasper di Antolini: raffinato e materico

il dettaglio Ivory Jasper di Antolini
 Ivory Jasper di Antolini
Ivory Jasper di Antolini

Texture preziose per living dai toni caldi con Ivory Jasper di Antolini. La forza della pietra naturale, con la sua finitura materica crea un rivestimento prezioso che contrasta con il taglio minimalista e quasi asettico dei piani orizzontali, enfatizzando i volumi. E così la luce si espande illuminando lo spazio a doppia altezza e sottolineando le soglie tra il bianco e i toni ambrati e marroni. Energia ed equilibrio si combinano nel diaspro che rendono Ivory Jasper perfetto in ambienti residenziali eleganti e raffinati come anche in spazi contract, hospitality e retail Il prodotto fa parte della gamma Precioustone Collection, collezione che rappresenta il top di gamma nell’ambito dei materiali da rivestimento. Proprio per rispondere alla clientela più esigente, Antolini ha selezionato oltre 100 tra le gemme più ricercate al fine di portare nel mondo del design e della progettazione tutto il valore di un vero e proprio gioiello.

Il dettaglio di Ivory Jasper

 

Controsoffitti, Knauf lancia la nuova linea Amf Thermatex

Controsoffitti, Amf Thermatext Knauf

Knauf presenta la nuova linea di controsoffitti Amf Thermatex che coniuga benessere acustico, design e rispetto per l’ambiente.  Si tratta di una gamma completa di soluzioni per architetti e progettisti, ideali per controsoffitti modulari eleganti, facili da installare e capaci di massimizzare l’assorbimento di rumori e riverberi anche negli ambienti più difficili, aumentando benessere e produttività.

Studiate per architetti, progettisti e per chiunque voglia correggere acusticamente ambienti con eleganza estetica e con un ottimo assorbimento acustico, le soluzioni Amf Thermatex  comprendono controsoffitti acustici, a vele, baffles e wall panels, dalle eccezionali prestazioni per gli ambienti più diversi, inclusi quelli sanitari, che raggiungono livelli di assoluta eccellenza per fonoassorbenza, funzionalità, estetica e design, sicurezza antincendio, qualità e minimo impatto ambientale.

Le soluzioni Knauf, sottoposte a rigidi collaudi dell’iter certificativo del prestigioso istituto di Baubiologie di Rosenheim, hanno ottenuto il sigillo “Consigliato dal punto di vista biologico-abitativo”. Le nuove proposte rappresentano dunque un’eccezionale opportunità per architetti e progettisti, che con un’unica soluzione possono dare la miglior risposta ad ogni esigenza dei loro committenti in termini di eleganza estetica, di comfort acustico e di rispetto per ambientale.

Controsoffitti, Amf Thermatext Knauf
Controsoffitti, Amf Thermatext Knauf

Dati tecnici, controsoffitti Amf Thermatex – Knauf:

Fonoassorbenza: assorbono ogni tipo di rumori e riverberi assicurando un ottimo benessere acustico negli ambienti più difficili e affollati, dagli uffici open space alle sale di aeroporti e stazioni, dai capannoni industriali ai foyer teatrali e alberghieri, agli ambienti sanitari.

– Funzionalità: si installano facilmente e rapidamente, riducendo tempi e costi.

Sicurezza antincendio: rispondono alle più rigorose normative di sicurezza e protezione contro il fuoco e raggiungono, a seconda del solaio, classificazioni fino a Rei 120

Qualità e minimo impatto ambientale: tecnologicamente al top, realizzate con tecnologia wet-felt e materie prime naturali  di primissima scelta come lana minerale, perlite, amido e argilla

Controsoffitti Amf Thermatext - Knauf
Controsoffitti Amf Thermatext – Knauf
Controsoffitti - Amf Thermatext, Knauf
Controsoffitti – Amf Thermatext, Knauf

NoEm di Selena, uno schermo dai campi elettromagnetici

NoEm, protezione dai campi elettromagnetici

Era il 26 giugno 2013 quando l’Unione Europea diramò una direttiva per combattere l’inquinamento elettromagnetico, così da garantire ai lavoratori la massima protezione dai campi elettromagnetici. La direttiva 2013/35/Ue del Parlamento e del Consiglio Europeo riguardava le disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici, che gli Stati membri dovranno adottare entro il primo luglio 2016.

La soluzione è stata fornita da Selena, che si è servita del genio di Stanislaw Wosinski, scienziato polacco di primo livello. È così venuta alla luce NoEm, tecnologia rivoluzionaria che, sotto forma di pittura bianca, fa da schermo ai campi elettromagnetici. Si tratta appunto della prima tecnologia al monto che protegge dai campi elettrici dannosi.

In casa abbiamo la rete elettrica, cavi dappertutto (pareti, soffitti, pavimenti), oltre ai dispositivi elettrici che – anche se spenti – emettono un campo, che rischia di diventare dannoso per l’uomo: disturbi de sonno, infezioni, malattie croniche le possibile conseguenze di un’esposizione duratura all’elettrosmog. Salotti, sale da pranzo, camere da letto, ripostigli, uffici, sale per conferenze, ed edifici pubblici quali scuole, ospedali, ambulatori e capannoni industriali potranno così essere schermati.

NoEm, protezione dai campi elettromagnetici
NoEm, protezione dai campi elettromagnetici

L’applicazione di NoEm garantisce una riduzione del campo elettrico pari, come minimo, all’80%, ma applicando il prodotto con accuratezza sulla superficie, il livello di riflessione aumenta fino al 98%. I test effettuati con un misuratore hanno dimostrato che l’intensità del campo elettrico nelle vicinanze dell’impianto elettrico prima della pittura con NoEm risultava circa 240 V/m e dopo l’applicazione di noEm il valore risultava di appena 3V/m. Le sue proprietà sono assicurate fino a 10 anni.

Oltre a tutto ciò, NoEm non disturba le reti e gli apparecchi di telecomunicazione, rinforza il fondo, aumenta la resa delle pitture decorative, crea un rivestimento opaco, liscio e senza crepe, non cola, non schizza e non fa strisce. Inoltre, NoEm si applica su tutte le superfici minerali: intonaci in gesso e cemento, in cemento-calce e in calce, intonaci sottili minerali ed acrilici, calcestruzzo e pannelli di cartongesso.

L’ospedale che cura l’aria e sembra un alveare

La facciata dell’Ospedale Manuel Gea Gonzalez a Città de Messico

Le Nazioni Unite l’avevano definita nel 1992 la città più inquinata del pianeta. Da allora Città del Messico ha ridotto in maniera significativa le emissioni di gas nocivi, con diverse misure. Una di queste è affidata all’architettura. Si tratta della facciata dell’Ospedale Manuel Gea Gonzalez, progettata dallo studio di Berlino Elegant Embellishments con prosolve370e, un modulo architettonico tridimensionale che non è solo decorativo, ma funzionale.

La facciata dell’Ospedale Manuel Gea Gonzalez a Città de Messico
La facciata dell’Ospedale Manuel Gea Gonzalez a Città de Messico

Composto da un quasicristallo (una particolare forma di solido nel quale gli atomi sono disposti in una struttura deterministica ma non ripetitiva come avviene per i normali cristalli) dalla forma molto simile a un alveare, è stato posato in sequenza sulla facciata esterna fino a coprire un estensione di 2500 metri quadrati. Ciascun modulo prosolve370e è rivestito di biossido di titanio (TiO2), un composto chimico che si attiva con la luce, ossia è fotocatalitico, e neutralizza gli ossidi di azoto in aria esterna (NOx), l’anidride solforosa (So2) e i composti organici volatili (Cov) convertendoli prima in acido nitrico e poi nell’innocuo nitrato di calcio.Elegant_Embellishments

Il design del reticolato quasicristallo della facciata ha un’estetica unica, un’organica griglia matematica che si basa solo su due forme diverse per definire una tassellatura, ossia le ripetizione di forme geometriche, biomimetica. Infatti, si richiama ai frattali nella natura e funziona automaticamente: grazie alla sua capacità di pulire l’aria che entra nell’edificio e quella circostante, riduce ogni giorno un volume di gas inquinanti pari e quelli emessi da mille automobili. Non solo, la forma della pelle della facciata funziona anche come filtro della luce naturale. Altri moduli, di dimensioni minori, sono installati sono installati in altri punto della capitale, anche se sembra sia piuttosto difficile convincere i proprietari delle case. Lo studio berlinese sta anche lavorando su un nuovo materiale, a base di bio-rifiuti agricoli, a impronta carbonica negativa, partendo dal principio che un materiale bruciato senza ossigeno si trasforma in biossido di carbonio.Elegant_embellishments2

I capannoni punto debole del mercato immobiliare

Capannone in affitto

Consigli per gli acquisti (di immobili): nella seconda parte del 2015 le quotazioni e i canoni di locazione degli immobili non residenziali sono diminuiti su tutti i segmenti: capannoni, uffici e negozi. Per questi ultimi il 2015 si è chiuso con 26.234 compravendite, in aumento dell’1,9% rispetto all’anno precedente. In flessione le transazioni del terziario (-1,9%) e del produttivo (-3,5%), secondo l’Agenzia delle Entrate. E il 2016? Secondo il network immobiliare Tecnocasa, il settore degli immobili per l’impresa si prospetta con quotazioni e canoni di locazione tendenti alla stabilità, anche se non si escludono aumenti di prezzi per gli immobili posizionati in zone top e con caratteristiche rispondenti alle esigenze dei clienti. Tecnocasa pensa anche a compravendite e contratti di locazione in aumento anche se la scelta della locazione sarà quella predominante tra gli imprenditori.

Capannone in affitto
Capannone in affitto

Il segmento dei negozi potrebbe essere il più vivace, soprattutto per le tipologie che si trovano su strade ad alto passaggio, che vedranno un’ottima domanda e potrebbero registrare un aumento dei canoni di locazione e dei prezzi. Anche gli investitori stanno tornando ad acquistare e ricercano immobili con rendimenti compresi tra il 6,5 e il 10% annuo lordo, in base alla metratura e alla location. Performance completamente diversa per le tipologie in vie non di passaggio che potrebbero restare vuote a lungo. Su Milano sembra essersi arrestata la corsa ai negozi con canna fumaria che si era venuta a creare pre Expo. In generale la somministrazione tiene bene.

Per gli uffici il mercato più incerto anche se, dopo anni di difficoltà legate soprattutto al ridimensionamento e alla chiusura di molte aziende, si registrano segnali positivi in città come Milano e Torino. A essere interessate a questa tipologia sono soprattutto multinazionali in cerca di uffici di rappresentanza, oltre che professionisti che vogliono associarsi. Le location centrali o posizionate in zone ben servite dalla metropolitana saranno quelle preferite. In particolare nelle zone centrali e semicentrali si registra molta disponibilità di immobili a prezzi decisamente interessanti. Per risparmiare si riducono le metrature. Su Milano, poi, sono attesi nuovi spazi dedicati agli uffici, ristrutturati in questi anni e adeguati ai nuovi standard.

Niente di buono per i capannoni, soprattutto quelli a destinazione produttiva, anche se nel 2015 i prezzi particolarmente convenienti hanno spinto aziende patrimonialmente solide all’acquisto. Ci sarà una buona tenuta per i tagli medio piccoli, di recente/nuova costruzione e posizionati in prime location. Le tipologie usate, che spesso richiedono importanti ed onerosi lavori di ristrutturazione, rischiano di restare invendute o non affittate sul mercato.

Nuovo portone RenoMatic Hörmann: alta qualità a basso costo

Portoni, garage - RenoMatic, Hörmann

La Hörmann ha sfornato e presentato sul mercato RenoMatic 2016, per una portone ad alta qualità e a basso costo. È in corso la campagna promozionale dell’azienda che prevede sconti fino al 40% sul prodotto: il portone sezionale da garage, dotato di motorizzazione ProMatic e superficie Sandgrain (ruvida al tatto e particolarmente resistente) sarà disponibile fino al 31 dicembre a 995 euro nelle dimensioni promozionali 2375 x 2125 mm, 2500 x 2125 mm e 2500 x 2250 mm.

In versione Decograin (con superficie caratterizzata da un effetto simillegno) di pari dimensioni, è proposto a 1.095 €, mentre per i garage doppi da 4500 x 2125 mm e 4500 x 2250 mm, Hörmann offre il portone RenoMatic 2015 con superficie Sandgrain a 1.545€, oppure con superficie Decograin a 1.645€.

L’isolamento termico è garantito dagli elementi coibentati e a doppia parete del portone, in grado di migliorare notevolmente l’efficienza energetica delle abitazioni. La motorizzazione ProMatic, inclusa nella fornitura, è dotata dell’evoluto Sistema BiSecur, che deve la sua sicurezza all’utilizzo di una codifica AES 128, standard riconosciuto e utilizzato a livello internazionale, e impiegato, ad esempio, per l’online banking. Premiato con il “Reddot design award” per il suo profilo elegante, il pregiato telecomando a cinque tasti collegato alla motorizzazione ProMatic è la soluzione ideale per comandare il portone da garage, godendo di un comfort d’eccezione. Infine, acquistando un portone RenoMatic 2016, sarà possibile ricevere gratuitamente anche un secondo telecomando per la motorizzazione.

Portoni, garage - RenoMatic, Hörmann
Portoni, garage – RenoMatic, Hörmann