Daniele Pirola, segretario generale di Univendita (Unione italiana vendita diretta), è stato rieletto per il biennio 2016-2018 nel consiglio direttivo della Direct Selling Europe (DSE), l’organizzazione europea della vendita diretta che ha tenuto la propria assemblea annuale il 25 maggio a Zurigo.
Per Pirola, 56 anni, milanese, laureato in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano, con esperienze in varie realtà della vendita diretta, si tratta del terzo mandato nel board of directors della DSE. Queste le sue parole a commento della rielezione: “È un onore continuare a rappresentare l’Italia nell’organizzazione europea. La vendita diretta in Italia rappresenta un settore molto vitale del commercio è quindi importante che il nostro Paese continui a giocare un ruolo di rilievo nel processo decisionale delle iniziative da prendere in sede europea per il settore”.
Internorm apre a Bolzano il suo nuovo flagship store, un nuovo passo in avanti per diffondere il marchio, leader europeo delle finestre forte di 22 milioni di serramenti installati nel continente.
L’azienda festeggia gli 85 anni di attività e per la ricorrenza si è regalata il flagship store in Trentino-Alto Adige, sul cui mercato è presente da 25 anni prestando particolare attenzione al risparmio energetico, basti pensare a Casa Clima e Klimahouse, la più importante manifestazione fieristica italiana specializzata nell’edilizia sostenibile. Bolzano è uno dei principali centri europei dell’efficienza energetica nelle costruzioni e questo è il motivo per cui Internorm ha deciso di investire in un flagship store, sulla scia di altri interventi in città come Roma, Milano, Genova e Bologna, oltre a realtà diverse come Affi-Verona, Merano e Venafro, dove ha già lanciato questa nuova formula distributiva con successo.
Internorm, apre showroom a Bolzano
Il risultato è una showroom di finestre e portoncini, tutti contrassegnati con il prestigioso marchio austriaco. Una showroom di circa 300 mq coperti in grado di mostrare al visitatore tutta la gamma di finestre in Pvc (Cloruro di polivinile), alluminio e legno. Il flagship store è dotato di strumenti espositivi all’avanguardia, in grado di portare il cliente in un viaggio virtuale tra finestre e portoncini, toccando con mano le differenze e, ad esempio, sentendo letteralmente cosa cambia con un vetro basso emissivo in termini di trasmissione del calore, oppure con un vetro acustico nell’abbattimento del rumore. In questo modo il flagship store diventa un supporto logistico ed espositivo per i rivenditori di quell’area geografica e un punto di riferimento per i progettisti della zona, che possono trovare, oltre all’esposizione, uno staff di consulenti e personale tecnico per la posa in opera di serramenti altamente specializzato.
La scelta di Internorm di investire a Bolzano è dettata da una particolare propensione dell’Alto Adige all’efficienza energetica e all’ecologia, che determina quindi possibilità di successo e sviluppo oltre a quelle che già hanno gratificato l’azienda austriaca nella regione. D’altra parte, il flagship store è anche una risorsa per il territorio, non solo per il carico tecnologico dell’azienda e per il suo peso nell’edilizia di qualità, ma anche per le possibilità occupazionali che un’attività di questo genere potrà offrire.
Materis Paints diventa Cromology e nasce così il centro mondiale per la ricerca e la produzione dei coloranti. Una squadra di lavoro tutta italiana, guidata dal nuovo Direttore Generale e ad Massimiliano Bianchi, un centro mondiale a Porcari (Lucca) per ricerca e produzione dei coloranti, 25 milioni di euro investiti negli ultimi 5 anni per lo sviluppo aziendale. Posizioni cardine anche per Maurizio Angeleri, nuovo Direttore Marketing e Paolo Sbrana, Direttore Human Resources
Così si presenta a Cromology Italia (ex Materis Paints), azienda leader nel mercato dei prodotti vernicianti con marchi storici come MaxMeyer e Duco. In Italia Cromology, con oltre 120 milioni di fatturato, 500 dipendenti, un Hub logistico e due stabilimenti produttivi che occupano una superficie 80 mila metri quadrati, punta a crescere nei prossimi 3 anni per rinforzare la quota di mercato e la sua posizione di leader nella produzione e vendita delle pitture. Per ottener questi risultati Cromology ha puntato soprattutto su innovazione e servizio al cliente: a Porcari è per esempio presente il Global Center of Excellence Tinting che coordinando tre team internazionali, per tutto il mondo, studia e produce pigmenti e soluzioni per i coloranti utilizzati.
Cromology Italia
Questo il commento di Massimiliamo Bianchi: “La sede di Porcari è stata scelta grazie al know how che da sempre abbiamo in questo settore così specifico tanto che il Gruppo ha investito solo nell’ultimo anno oltre 1 milione di euro. Per i coloranti abbiamo investito in una linea di produzione specifica che utilizza uno speciale imballo flessibile. L’innovazione è per noi un investimento strategico, il 25% delle fatturato è generato da prodotti sviluppati negli ultimi 3 anni. Bianchi, concludendo, ha dunque aggiunto: “Con prodotti come i nostri, soprattutto nel settore professionale, è il servizio post vendita che fa la differenza, che si concretizza nella formazione tecnica e manageriale sia presso il cliente sia in azienda. In questa direzione vanno iniziative come Cromocampus che grazie ai webminar o i corsi in aula ha già formato oltre 3500 professionisti dell’edilizia e del colore come rivenditori, applicatori, progettisti e tecnici-commerciali”.
La multicanalità è uno degli asset principali dell’Azienda grazie a marchi con target diversi e specifici canali distributivi: negozio indipendente (retail tradizionale), grande distribuzione e i 13 negozi di proprietà Colori di Tollens Bravo, rete di distribuzione integrata, dedicata al mondo dell’edilizia leggera. Presente in modo diretto in 9 paesi (Argentina, Belgio, Francia, Italia, Marocco, Portogallo, Spagna, Svizzera e Turchia), il Gruppo ha fatturato globale 2015 di 800 milioni di euro circa ed è presente con i propri prodotti in oltre 50 paesi del mondo. Cromology ha nel mondo 13 siti produttivi, 4000 dipendenti, 10 laboratori di ricerca-sviluppo, oltre 100 ricercatori e tecnici, 8 piattaforme logistiche.
I marchi del Gruppo Cromology
I dati mondiali di vendita delle vernici. Interessante il dato globale delle vendite, con il mercato vale 45 miliardi di euro, così distribuiti: 37% Asia e Pacifico, 30% Europa, 20% Nord America, 13% resto del mondo. Il mercato Europeo vale 10 miliardi di euro: 1.6 miliardi Francia, 1.4 Italia, 0.6 Spagna, 0.25 Portogallo.
Come mai un colosso dell’It come Oracle ha speso 663 milioni di dollari (oltre 595 milioni di euro) per acquisire Textura, una società specializzata in soluzioni software per l’edilizia? Perché si tratta di un settore che secondo gli analisti genererà nel 2030 genererà il 15 percento del Pil mondiale, che equivale a circa 17 mila miliardi di dollari (oltre 15mila miliardi di euro). E perché spreca moltissimo denaro in quanto ancora relativamente poco digitalizzato: non sfrutta le possibili funzioni di automazione che consentirebbero alle imprese e ai committenti di risparmiare tempo e risorse durante le fari di progettazione e realizzazione. Textura porta in dote diverse applicazioni e servizi cloud per la gestione dei progetti dal calcolo dei preventivi alla gestione dei subappaltatori, al completamento dei progetti al controllo dei budget e dei pagamenti alle aziende fornitrici e appaltatrici. Soluzioni da unire a quelle di Oracle, sviluppate per aiutare architetti, ingegneri e costruttori a pianificare efficacemente, gestire, controllare e portare a termine le commesse nel rispetto dei tempi e del budget previsto. Sono ben 85 mila le imprese di costruzioni o le società collegate al mondo dell’edilizia connesse alla piattaforma cloud di Textura, che con le sue soluzioni gestisce pagamenti per 3,4 miliardi di dollari al mese. Insomma, un potenziale di mercato davvero molto interessante.
L'edificio prototipo di architettura sostenbile a Malaga
L’edificio prototipo di architettura sostenibile a Malaga
Progettazione passiva, l’uso delle piante come elemento costruttivo, l’isolamento dell’involucro supplementare, lo sfruttamento dell’inerzia termica di serramenti e pavimenti, il solare termico, la produzione di energia in loco. È lungo l’elenco dei canoni di progettazione passiva impiegati dagli architetti Juan Blázquez e Oficina Técnica Municipal Ayuntamiento Alhaurín de la Torre per la costruzione di un edificio pilota nei pressi dell’aeroporto di Malaga. Infatti, la struttura, che ha ottenuto la certificazione Green Building Council Spagna, dovrà diventare il punto di riferimento in termini di edilizia sostenibile del progetto di ampliamento della zona circostante. E il prototipo degli edifici a energia zero che saranno obbligatorie per la pubblica amministrazione a partire dal 2018 e in generale per tutte le nuove a partire dal 2020.
La struttura con involucro supplementare
Si tratta di un palazzo per uffici dove progettisti, sviluppatori e utenti possono sperimentare in presa diretta le varie tecnologie e tecniche improntate alla sostenibilità. Realizzato con un costo aggiuntivo del 5% rispetto a una costruzione convenzionale, i risultati della sperimentazione saranno uno strumento per promuovere l’architettura sostenibile nell’area di Malaga. L’impatto nel quartiere è stato minimizzato da una sopraelevazione della struttura che consente l’accesso a un parco esistente e dal radicamento di giardini verticali di fronte alle case vicine.
La sopraelevazione
La produzione di energia supera la domanda perché presuppone un risparmio del 65% rispetto ai parametri stabiliti dalla normativa e prevede la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera di 14,678.19 chilogrammi annui. Anche il consumo idrico è abbassato, del 50% rispetto ad un edificio convenzionale così come la produzione di rifiuti grazie a sistemi industrializzati e il 75% di quelli generati viene riciclato. I materiali di finitura sono selezionati per essere a basso impatto ambientale mentre il ciclo di vita della struttura aumenta da 50 a 100 anni. All’interno la qualità della vita degli utenti è garantita dalla scarsa tossicità dei materiali di finitura, dal controllo dell’aria, da una climatizzazione confortevole, da un’adeguata illuminazione naturale mentre è assicurata quella artificiale per determinate mansioni, così come il comfort acustico.
Massimiliano Bianchi, nuovo direttore generale Cromology Italia
Cromology Italia, gruppo leader nel settore dei prodotti vernicianti ha un nuovo direttore generale e ad, Massimiliamo Bianchi. Laureato in economia all’Università di Pisa, Massimiliano Bianchi, 45 anni, entra nel gruppo Materis nel 2000 come marketing controller e dal 2001 al 2008 in qualità di M&A manager ha avuto la responsabilità della fusione di Baldini Vernici Lafarge Paints e Lafarge Coatings Italia riorganizzandole in una nuova società che ha preso il nome di Materis Paints Italia. Dal 2009 è diventato Direttore Operations del gruppo, con l’obiettivo di ottimizzare l’infrastruttura produttiva e logistica del gruppo in Italia e lanciando una struttura unificata di customer Service. Dal 2012 aveva assunto anche la direzione della business unit Do It Yorself del gruppo.
Questo il commento soddisfatto di Bianchi: “Il mio obiettivo prioritario non è solamente quello di consolidare le nostre posizioni, ma è soprattutto di rafforzare la nostra leadership nel mercato del settore professionale puntando su innovazione e servizio al cliente”.
Massimiliano Bianchi, nuovo direttore generale Cromology Italia
Sono cambiati anche il Direttore Human Resources e il Direttore Marketing, rispettivamente Paolo Sbrana e Maurizio Angeleri.
Paolo Sbrana, pisano, 49 anni, ha una lunga esperienza nel settore delle risorse umane con ruoli di crescente responsabilità. Dopo una lunga esperienza nel Gruppo Piaggio, ha lavorato in TNT, azienda leader nel settore della logistica. Dal 2001 al 2007 ha ricoperto il ruolo di HR manager in Eaton Automotive, multinazionale operante nell’ambito della componentistica e, prima di approdare in Cromology, ha lavorato in Jeppesen Italia multinazionale nel settore della cartografia elettronica e sistemi integrati di supporto alla navigazione coordinando anche l’attività HR nell’area EMEA. Il capitale umano è uno dei pilastri fondamentali della visione strategica Cromology e le nostre persone sono la chiave del nostro successo – commenta Paolo Sbrana – Per questo motivo valorizzarle è e sarà sempre una priorità attraverso iniziative che siano orientate alla crescita e allo sviluppo professionale”.
Maurizio Angeleri, nato a Milano nel 1962 e Laureato all’Università Bocconi di Milano, ha operato in Italia e all’estero con responsabilità a livello internazionale nel marketing e nelle vendite del Largo Consumo. Angeleri ha avuto un’esperienza più che decennale come direttore marketing in Muller, leader del mercato dello Yogurt e, sempre in questa posizione anche in Bolton Manitoba e Reckitt Benckiser con i marchi Omino Bianco, Ava, Sole, Finish e Calfort. “Forte di questa mia competenza maturata in settori diversi – afferma Maurizio Angeleri – il mio obiettivo è quello di espandere il business Cromology agendo sul valore aggiunto, unico e distintivo di ciascun brand dell’Azienda”.
La torre Vlooiberg progettata dallo studio Close to Bone
L’orgoglio della cittadina belga Tielt-Winge sfida la forza di gravità con una scala di 11 metri e mezzo. Ma non è stata l’altezza a mettere alla prova la perizia degli ingegneri bensì il fatto che galleggia nel vuoto senza alcun supporto. In pratica, appoggia sul paesaggio.
La torre Vlooiberg progettata dallo studio Close to Bone
Progettata dallo studio Close to Bone per sostituire un vecchio un posto di guardia in legno incendiato da dei vandali, la struttura in acciaio zincato è la torre di osservazione in versione contemporanea. Anche per evitare nuovi atti vandalici. Con 12 tonnellate, la torre Vlooyberg è in guerra contro il proprio peso ma gli ingegneri hanno calcolato manualmente le forze che agiscono in ciascun elemento della scala per definirne la forma e le dimensioni.
È ricoperta con lastre di metallo pre-arrugginito, conosciuto come acciaio Corten, materiale dall’aspetto invecchiato che si inserisce bene negli ambienti naturali. Molto usato nell’architettura degli ultimi anni in realtà la scelta di questa colorazione arancio ruggine è un voluto riferimento al ferro dalle tonalità rosso-marrone presente nel terreno della regione. In cima alla scala a 10 metri dal suolo c’è una piattaforma panoramica protetta da balaustre con piccoli spioncini.
La la balaustra in cima alla scala con gli spioncini
Il 28 e 29 maggio il Misano World Circuit, di cui Mapei è partner, ospita il Week-end del camionista, dedicato ai giganti della strada, unica tappa italiana del Campionato FIA European Truck Racing Championship. In programma gare in pista, espositori del settore, stuntshow e musica. Dopo l’esordio in Austria, ecco dunque che il FIA Fia European Truck Racing Championship sbarca a Misano, sempre nel ricordo del compianto Marco Simoncelli.
Misano, Weekend del camionista
La spettacolare gara dei camion si innesterà anche quest’anno nel Week End del Camionista, evento che attrae al MWC e sul territorio oltre 35.000 appassionati da tutta Europa. Si terrà il raduno dei camion decorati e sarà allestita una sempre più ampia area espositiva con la presenza dei grandi marchi produttori di camion e di accessori oltre a test ride, spettacoli e le acrobazie degli stuntman.
La crisi tra i tanti danni ha forse avuto paradossalmente qualche effetto positivo: aumentare la consapevolezza nei consumatori verso la sostenibilità ambientale e che l’innovazione spesso è sinonimo di risparmio, nel caso dell’edilizia, energetico e idrico. E il settore dell’impiantistica, naturalmente portato all’introduzione di nuovi prodotti e tecnologie, ha affrontato la congiuntura sfavorevole cercando di espandere il proprio mercato. Lo si spiega nel 2° Rapporto congiunturale e previsionale CNA-Cresme sul mercato dell’installazione degli impianti negli edifici: «Il 2015 ha rappresentato per il settore degli impianti negli edifici la svolta nel proprio ciclo economico – oltretutto con una variazione più positiva di quella prevista lo scorso anno. Le prospettive sembrano essere pertanto più luminose del passato, anche se fare previsioni in questi anni di rapidissimi mutamenti macroeconomici e geopolitici è diventato quasi imprudente».
Lo studio rileva sempre per il 2015 un giro d’affari complessivo della filiera dell’impiantistica di oltre 110 miliardi di euro e che il segmento rappresenta il 43% delle risorse destinate all’edilizia. Insomma, sia che si tratti di interventi di ammodernamento e di manutenzione dell’esistente o di collocazione in nuovi fabbricati, sicuramente il settore impiantistica riveste un ruolo di primissimo piano. Il merito va anche alle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica: le agevolazioni che hanno indirizzato 28 miliardi di euro di spesa nel 2013 e 28,5 miliardi nel 2014, l’anno successivo hanno determinato importi leggermente minori 25,2 miliardi per poi aumentare a gennaio (+96% tendenziale) e febbraio (+3,7%). E sebbene, gli analisti siano molto cauti nel modello previsionale perché molto dipende dalla stabilità del Pese e delle condizioni generali economiche e sociali, ipotizzano tassi annui tutti con il segno più: +4,4% nel 2016, +4,6% nel 2017, +5,5% nel 2018, +4,0% nel 2019. La potenziale crescita, scrivono gli esperti, è da addurre a una serie di fattori: prima di tutto c’è l’obsolescenza tecnologica, che tanto condiziona l’elettronica di consumo e che dovrebbe produrre i suoi effetti anche in questo segmento. Altro aspetto rilevante è che la capacità del sistema immobiliare di produrre reddito e plusvalenza passa ormai quasi esclusivamente dalla valorizzazione in termini di riqualificazione, recupero, rigenerazione o trasformazione degli edifici e dell’ambiente circostante. Anche l’impegno del Governo attraverso la leva fiscale, che dovrebbe proseguire nel 2017 fa bene sperare.
Colorificio San Marco Spa, capogruppo del San Marco Group, azienda leader nella produzione e commercializzazione di pitture e vernici per l’edilizia professionale in Italia, è stato premiato a Milano nell’ambito dei “The Procurement Awards 2016”, evento italiano dedicato alla funzione strategica degli acquisti all’interno delle imprese. L’azienda di Marcon (Venezia) ha ottenuto il terzo posto con il progetto “Pigmenti Far East” che ha portato ad un sensibile risparmio sull’approvigionamento.
Dal lato strategico degli acquisti, il progetto ha permesso a Colorificio San Marco di entrare in contatto direttamente con fornitori del Far East, come, ad esempio, Cina, India e Corea del Sud, mitigando così il rischio da monofornitura. Grazie all’apertura di nuovi mercati di fornitura, si è ottenuta una riduzione dei costi di acquisto dei pigmenti, con risparmi importanti rispetto all’anno precedente, mantenendo intatti i più elevati standard di qualità.
Un altro aspetto qualificante del progetto è stata la creazione di una partnership tecnologica, che si è rilevata fondamentale creando innovazione e sviluppando nuovi pigmenti ed effetti speciali nel settore delle pitture murali decorative.
La Danimarca è il Paese più puntuale al mondo per quanto riguarda i pagamenti nel settore dell’edilizia. Il peggiore sono le Filippine, mentre l’Italia si ferma al dodicesimo posto. A curare lo scenario dei pagamenti a livello mondiale ci ha pensato Cribis D&B, che ha rilevato come il 90,9% delle imprese edili danesi abbia saldato alla scadenza i propri fornitori, mentre le Filippine fanalino di cosa fa registrare un desolante 5,3%. Ecco dunque Germania (75,6%), Messico (72,1%), Taiwan (69%), Ungheria (60,3%), Turchia (53,7%), Francia (51,8%), Stati Uniti (49,7%), Olanda (47%) e Slovenia (45,9%). L’Italia, come detto, è fuori dalla top ten e si piazza dodicesima con il suo 39,7%, preceduta anche dalla Spagna (45,5%). Le ultime cinque posizioni del ranking mondiale dei paesi più puntuali nei pagamenti vedono all’ultimo posto le Filippine, precedute da Portogallo (14,4%), Hong Kong (20,1%), Grecia (26,8%) e China (28,7%).
Confrontando i dati del 2015 con quelli dell’anno precedente si nota una situazione stazionaria o in leggero miglioramento in tutti i paesi presi in considerazione; fanno eccezione la Grecia, i cui ritardi gravi oltre i 30 giorni sono passati dal 49,9% al 59,4%, la Polonia i cui ritardi gravi sono cresciuti, passando dal 20,9% del 2014 al 30,7% del 2015, e in misura minore la Repubblica Ceca, i cui ritardi gravi sono passati dal 5,8% al 10,2%.
Pagamenti edilizia, Italia al 12° posto come puntualità
Le imprese edili italiane: l’andamento aggiornato a fine marzo 2016
Dopo le grandi difficoltà degli ultimi anni ci sono piccoli miglioramenti nella puntualità nei pagamenti delle imprese che operano nel settore edile. A fine marzo 2016 infatti il 40,2% delle 726.200 imprese analizzate ha saldato i fornitori alla scadenza, un incremento dell’1% rispetto ad un anno fa, ma soprattutto si evidenzia un calo dei ritardi gravi del 16,5%. Le performance del settore edile inoltre sono migliori di quelle della media italiana, pari al 35,1%. Se si paragonano invece i ritardi oltre i 30 giorni, la media italiana è del 13,8%, mentre l’edilizia si ferma al 11,6%.Rispetto al 2010 invece il confronto è più severo e evidenzia le problematiche che le imprese edili hanno dovuto affrontare negli ultimi anni: i pagamenti puntuali infatti rispetto a 6 anni fa sono calati del 4,3%, mentre i ritardi oltre il mese dal termine stabilito con i fornitori sono aumentati del 132%.
Entrando nel dettaglio, è il comparto degli installatori a godere di maggior salute, con una puntualità del 41,5%. Segue la costruzione degli edifici con il 37,7%. Male invece l’edilizia specializzata con il 32,6% di pagamenti virtuosi a fronte del 13,8% di gravi ritardi. Rispetto invece al 2010 è proprio l’edilizia specializzata a esibire dati più rassicuranti. I pagamenti alla scadenza sono infatti cresciuti del’8,2%, mentre i ritardi gravi del 102,9%. Situazione opposta per la costruzione di edifici, la cui puntualità in questi ultimi anni è calata dell’11,5%, così come i ritardi gravi sono cresciuti del 144,4%.
Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B, commenta così i dati: “Le imprese edili hanno affrontato una forte crisi in Italia, come in molti altri paesi del mondo. Un settore in difficoltà quindi che però rimane strategico per il Pil Italiano, anche perché rappresenta un mercato di sbocco per molte filiere industriali italian. Come approcciare quindi questo settore in Italia e all’estero? Come partner dei leader dei diversi settori coinvolti in questa filiera abbiamo un osservatorio privilegiato e possiamo affermare che le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione di clienti, distributori e partner, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire”.
Pagamenti edilizia, Italia sono 12a come puntualità
Un traguardo e una scommessa per il futuro. Questo rappresenta il nuovo showroom Habimat di BigMat–Mapef a Codigoro (Ferrara), nato da una ristrutturazione di 400 mq al piano terra che, da spazio dedicato alla ferramenta, è stato trasformato in zona espositiva, in aggiunta ai 400 mq già presenti al primo piano e alla zona esterna di 200 mq dedicata ai camini. I lavori si sono concentrati sull’adeguamento della logistica del magazzino e del piazzale esterno del Punto Vendita, e sul restyling dello showroom Habimat. Un percorso di rinnovamento già intrapreso da Mapef nel settembre 2015 anche per l’apertura a San Giuseppe (Ferrara) di un altro punto vendita BigMat con annesso corner Habimat.
Queste le parole di Antonella Bighi, rappresentate legale nonché una dei quattro titolari insieme a Fabrizia Bighi, Marco Finessi e a Paolo Simoni: “Il nostro nuovo showroom è specializzato in tutto quello che riguarda il mondo del bagno: dai rivestimenti e pavimenti alle finiture, dalle rubinetterie ai sanitari, dagli accessori al termo-arredo, all’interno del nuovo e rinnovato spazio abbiamo voluto creare una sinergia di materiali da abbinare tra di loro, dalle piastrelle ai colori per le pareti, dalla carta da parati alla microresina, ai legni e al parquet”.
Nuovo showroom Habimat – BigMat Mapef
L’obiettivo del nuovo showroom Habimat Mapef è di ampliare il pubblico di riferimento, finora composto da privati e piccole imprese per rivolgersi anche a studi di architettura, progettisti e designer diventando punto di riferimento nel ferrarese per i professionisti dell’interior design. A tal proposito sono arrivate le parole di Antonella Bighi: “Puntiamo sulla specializzazione per l’interior design perché è un settore che registra un certo movimento a livello di mercato, senza però dimenticare l’edilizia e la ferramenta su cui abbiamo deciso di investire realizzando un libero servizio più accessibile e fruibile soddisfando così le nuove esigenze dei nostri clienti. Ci aspettiamo molto da questa nuova apertura e l’investimento nel settore degli interni può essere un nuovo motore trainante per il settore”.
L’inaugurazione, in programma per sabato 28 maggio alle 17.30, sarà seguita in diretta da una radio locale e offrirà intrattenimenti per i più piccoli, un servizio con sommelier per alcuni momenti di convivialità. Sempre per festeggiare il restyling sarà proposta anche un’offerta collegata a Big Card, la nuova fidelity card BigMat, con il raddoppio dei punti sugli acquisti effettuati in quella giornata, oltre a una promozione attivata per l’evento su 20 prodotti di edilizia, ferramenta e colore.
A Brescia e provincia nel secondo semestre del 2015 l’82% degli acquisti ha riguardato le abitazioni usate ed il 18% quelle di nuova costruzione. Lo sostiene l’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, che si basa sui dati della propria rete di vendite. Come nel resto d’Italia, anche in Lombardia se si compra una soluzione usata bisogna quasi sempre mettere in conto dei lavori di ristrutturazione, anche su ciò che non è in vista: strutture, tubature, impianti. Il consiglio non sorprendente di Tecnocasa è che è bene informarsi prima sui costi, facendo fare dei preventivi ed informandosi sulle agevolazioni fiscali esistenti sia per i lavori di ristrutturazione sia per quelli di riqualificazione energetica (ma ci sono le agevolazioni del 50% e del 65%.
Sempre secondo il network immobiliare, a cercare la casa da ristrutturare sono sia giovani coppie al primo acquisto, che prediligono immobili che non necessitano di interventi importanti, sia famiglie che sono disposte a ristrutturare anche totalmente l’immobile per avere la soluzione abitativa definitiva. Si avvicinano lentamente a questo mercato anche le imprese costruttrici. Infatti, ricercano queste tipologie soprattutto i privati, mentre in passato erano per lo più le imprese di costruzione (che ad oggi si stanno lentamente riavvicinando al mercato) a richiederle.
Sul mercato degli immobili da rinnovare sono presenti, seppur in numero limitato, gli investitori interessati a case dal valore molto basso.
La tipologia più richiesta dalle giovani coppie è il tre locali, mentre le famiglie prediligono il rustico o la cascina. La fascia di spesa ha una forbice molto ampia, da 60 a 300mila euro, e varia a seconda dello stato dell’immobile e della sua posizione centrale o periferica. Per lo più ci si concentra sui lavori che riguardano l’interno dell’abitazione, come il riscaldamento e i pavimenti. Chi compra un immobile da ristrutturare solitamente ricerca spazi ampi, indipendenza, è attirato dalla possibilità di personalizzare la propria casa e ovviamente ulteriore spinta viene data dalle agevolazioni per ristrutturazione edilizia e risparmio energetico.
In città la maggior parte delle soluzioni da rinnovare si trovano in centro, mentre in provincia si tratta per lo più di cascine. La percentuale degli immobili da ristrutturare offerti sul mercato è aumentata negli anni, questo è anche dovuto ai numerosi lasciti ereditari.
Un sottopasso silenzioso ed ecologico. È possibile? La strada di collegamento Zara-Expo, a Milano, inaugurata a pochi giorni dall’apertura dell’Expo 2015 è una nuova infrastruttura viaria realizzata con serie di misure volte a mitigarne l’impatto acustico sull’area circostante, nonché la sperimentazione di alcune soluzioni destinate ad abbattere il tasso di inquinanti nell’atmosfera. Due esigenze risolte a livello progettuale grazie a materiali a base di argilla espansa Leca, materiale leggero, naturale, resistente e isolante, utilizzato sia per la realizzazione dei conglomerati bituminosi del manto stradale, che come elemento di base dei pannelli fonoassorbenti impiegati in una sezione parzialmente scoperta di un tratto in galleria della nuova arteria.
Il sottopasso di Via Stephenson
Lunga 2,2 chilometri, la Zara-Expo ha una struttura a doppia carreggiata con due corsie per senso di marcia, da via Eritrea alla porta Est del sito espositivo, passando al di sotto di Largo Boccioni e dell’accesso autostradale della A8 Milano-Laghi. Dopo un’analisi preventiva delle provenienze e destinazioni dei flussi di traffico connessi a Expo 2015, sia cittadine che extraurbane, l’intervento è stato suddiviso in due lotti funzionali A e B. Il primo collega via Eritrea a via Stephenson, garantendo l’accessibilità per le provenienze cittadine, mentre il secondo connette il nuovo svincolo di Cascina Merlata e le rampe del collegamento Molino Dorino-Autostrada A8 con via Stephenson e il sito espositivo, contribuendo a garantire l’accessibilità per le provenienze extraurbane.
La galleria vista dall’alto
La prima parte della strada, da via Eritrea a via Stephenson, è stata realizzata in galleria per minimizzare l’impatto sul quartiere di Quarto Oggiaro. Al di sopra della galleria sono in corso di realizzazione un parco di oltre 1 ettaro e mezzo, un centro sportivo polifunzionale e degli orti urbani a beneficio della zona. L’opera consta di 600 m di galleria a cielo aperto costruita con sistemi di paratie e tiranti. L’impianto di illuminazione e sicurezza è a luci Led di ultima generazione.
La parte aperta della galleria della lunghezza di circa 60 metri è rivestita con Lecablocco Fonoassorbente della tipologia FonoLeca Quadro a base di calcestruzzo di argilla espansa Leca e con speciali forometrie tronco-coniche per la riduzione dell’impatto acustico della nuova infrastruttura. Il rivestimento, oltre a conferire un gradevole risultato estetico con differenti fasce di colore, ha un valore di fonoassorbimento DLα di 18 dB che permette di raggiungere la classe A5. Un altro importante risultato è l’eccellente capacità fotocatalitica di assorbimento di ossido di azoto (NOx) del rivestimento in Lecablocco Fonoassorbente FonoLeca Quadro utilizzato (sino all’84% a 60 minuti per le porzioni di colore grigio chiaro).
Anche la pavimentazione stradale è di tipo fonoassorbente su tutta la tratta per ridurre l’impatto acustico del traffico, grazie al tappeto stradale in conglomerato bituminoso con argilla espansa Leca per ottenere un manto particolarmente drenante e fonoassorbente. La particolare struttura dell’argilla espansa Leca, infatti, attenua il rumore riducendo sensibilmente la riflessione dell’onda acustica, caratteristica che, unita ad una curva granulometrica ben studiata, ha conferito al conglomerato ottimi valori di assorbimento acustico.
È stata inaugurata Piazza Leonardo da Vinci dopo l’intervento di riqualificazione che, da parcheggio, la trasforma in un giardino da vivere, per gli studenti del Politecnico e per tutta tutti i cittadini di Milano. Il nastro è stato tagliato dal sindaco uscente Giuliano Pisapia, accompagnato dall’assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura del Comune Alessandro Balducci, il Rettore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone, il Prorettore Manuela Grecchi e Sara Protasoni, Docente di Architettura del Paesaggio e responsabile del progetto di riqualificazione.
Piazza Leonardo Da Vinci, Milano
L’intervento che restituisce la Piazza al quartiere e alla città affonda le radici nel 2011 quando, nell’ambito del Progetto del Politecnico e della Statale “Città Studi Campus Sostenibile” si aprì una fase di confronto con la cittadinanza sul futuro dello spazio. Un percorso fatto di sperimentazione e dialogo, con l’organizzazione di eventi culturali e sportivi di successo che confermarono l’esigenza di avere un luogo dove incontrarsi e non solo parcheggiare i propri mezzi. Nel 2013 Comune di Milano, Politecnico e Consiglio di Zona 3 presero quindi la decisione congiunta di pedonalizzare Piazza Leonardo da Vinci mentre è del 2014 la volontà di iniziare la stesura condivisa del progetto di riqualificazione.
Panoramica Piazza Leonardo Da Vinci, Milano
Il progetto ha sviluppato gli obiettivi di tutela e valorizzazione del carattere storico dello spazio proponendo innanzitutto un accurato disegno del suolo che riscrive l’assetto originario, valorizzando sia i parterre esistenti che le pietre, gli alberi, gli arbusti che li costituiscono. Un disegno pensato per essere fruito esclusivamente dai pedoni e per aumentare le superfici verdi. Lo spazio della Piazza nel suo assetto attuale rappresenta meglio la relazione tra gli edifici del Politecnico, il disegno del verde e la nuova superficie minerale che individua nuove aree funzionali e definisce le forme e le appartenenze delle diverse parti della Piazza.
Tra gli affreschi rinascimentali e le austere colonne dell’Auditorium di San’Apollonia per parlare del futuro e della sostenibilità: l’appuntamento numero 13 del roadshow Condominio Ok, organizzato da Virginia Gambino Editore, ha convinto anche a Firenze.
Amministratori condominiali, architetti, ingegneri, geometri e periti, hanno seguito gli interventi dei relatori con interesse, dopo le introduzioni di Andrea Lai, socio di BigMat (co-promotore dell’evento) e di Fabio Balduzzi, consigliere dell’Ordine degli architetti. Anche perché il focus dell’evento è stato centrato, come nelle occasioni che l’hanno preceduto, sulla specificità del territorio. Come ha spiegato Federico Della Puppa, direttore scientifico del Centro Studi YouTrade che ha realizzato un’analisi ad hoc sul patrimonio abitativo di Firenze e dintorni, nell’area sono presenti quasi 163 mila edifici (l’1% del totale nazionale), dei quali quasi 131 mila sono residenziali, 31 mila nella sola Firenze. Complessivamente nella provincia si contano oltre 458 mila abitazioni, delle quali quasi 47 mila non occupate o utilizzate come seconde case di vacanza.
Nella grande maggioranza si tratta di edifici che hanno necessità di essere riqualificati. Ma come? Lo ha spiegato Peter Erlacher, esperto di edilizia sostenibile, che ha indicato come adattare le nuove tecniche di riqualificazione alla tipologia delle abitazioni toscane e alle specificità del clima. Ha chiuso il convegno, dopo gli interventi di Angiola Leva (della Redi) e Maso Manetti (della Arno Manetti), il talk show che ha visto sul palco Umberto Anitori(esperto di condominio), Dario Mantovanelli (Wienerberger), Andrea Riva (Bacchi) e Marco Sandri (Italcementi).
Gli atti e le foto della tappa di Condominio ok a Firenze saranno pubblicati sulla rivista Condominio sostenibile e Certificato di giugno-luglio.
La platea del convegno Condominio Ok a FirenzeRegistrazione die partecipantiRegistrazione al convegnoAndrea Lai, socio di BigMatAngiola Leva (Redi)Maso Manetti (Arno Manetti)Peter ErlacherDa sinistra, Fabio Balduzzi, consigliere dell’Ordine degli architetti di Firenze, Federico Della Puppa, Virginia Gambino, Roberto Di LellisDa sinistra, Marco Sandri (Italcementi), Andrea Riva (Bacchi), Dario Mantovanelli (Wienerberger), Umberto Anitori