Marco Gottardo, general manager Italprofili, con Deborah Franzin, export sales account
A Cersaie 2024 Marco Gottardo, general manager Italprofili (Pad. 32 – Stand B10) presenta il nuovo sistema di posa per pavimenti sopraelevati Leaf-Plat.
Marco Gottardo, general manager Italprofili, con Deborah Franzin, export sales account
Cosa avete presentato in questa edizione del Cersaie? Abbiamo presentato un nuovo sistema che si chiama Leaf-Plat, nuovo sistema di posa per pavimenti sopraelevati composto dai nostri supporti, adattabili a tutte le gamme, e una piastra strutturale su cui poter installare ceramiche di diversi formati, oltre a erba sintetica e altre tipologie di pavimentazioni sempre da esterno.
Quali sono i plus di questo sistema rispetto a quelli degli altri competitor sul mercato? La distribuzione dei carichi. La piastra scarica tutto il peso della piastrella sui nostri supporti, adattabili a tutte le nostre linee: Special, Special Light, Special Evolve, Rise-Up. Quindi Leaf-Plat offre una sicurezza in più per quanto riguarda anche un’eventuale rottura della piastrella di finitura. È un nuovo prodotto che sicuramente potrà prendere piede in un mercato sempre più esigente, che cerca soluzioni sempre più tecniche.
A quali contesti si applica? Con Leaf-Plat si può spaziare dall’edilizia residenziale all’edilizia commerciale, come grandi centri commerciali, bar, ristoranti. Parliamo sempre di applicazioni per pavimentazioni da esterno. È un elemento aggiuntivo che rende tutto il sistema più sicuro.
Come sta andando il 2024 e cosa vi aspettate dal prossimo anno? È una bella sfida. Sicuramente il mercato è un po’ in calo: non solo in Italia, ma anche all’estero, abbiamo visto affacciarsi nuovi competitor da paesi emergenti, quindi cerchiamo di fare il meglio per mantenere i livelli del 2023.
Secondo i dati del governo nei primi sei mesi dell’anno sono stati impiegati per il Pnrr solo poco più di 9 miliardi, mentre per l’intero anno il traguardo sarebbe di oltre 40. Alle costruzioni la maggior parte del business.
Come va il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza? Dipende da come lo si considera. C’è chi, ironicamente, mette l’accento sulla parola iniziale piano (cioè che va a rilento) e chi, invece, ne sottolinea la terza, ripresa (per il business delle imprese, oltre che per il Paese).
Quale delle due interpretazioni è giusta a tre anni dall’avvio (il compleanno del Piano cade il 13 luglio 2021, data ufficiale del via libera)? Quella governativa, secondo cui va tutto bene, anzi benissimo, oppure quella di chi rimarca i ritardi?
La verità, forse, è che tutte e due le interpretazioni sono valide. Gli ultimi dati resi noti a fine luglio dal governo nella relazione semestrale sull’avanzamento del Pnrr indicano che sono stati spesi 51,3 miliardi, sotto le previsioni. D’altra parte, è stato messo a gara il 91% delle misure attivate. Insomma, le idee non mancano, ma il portafogli pubblico non si apre abbastanza.
Le buone notizie dal Pnrr: i dati Sda Bocconi
Le buone notizie riguardano, invece, il settore delle costruzioni, l’ottimismo prevale. Uno studio appena completato dal Pnrr Lab della Sda Bocconi ha fatto il punto sui lavori in corso. Risultato: le opere infrastrutturali, e non solo, legate al mondo di cemento e mattone sono quelle che impiegano la maggior parte dei finanziamenti, con la conseguente domanda di lavoro generata.
Insomma, mentre il Pnrr si è presentato con 16 grandi ambizioni (le missioni di partenza), con obiettivi come digitalizzazione, innovazione, transizione ecologica, istruzione e ricerca, nella realtà sono i cantieri quelli che utilizzano davvero i fondi europei. E parecchio: le costruzioni rappresentano oltre il 60% del totale degli impieghi.
Nel dettaglio, per l’anno corrente la spesa prevista dal ReGis, cioè la piattaforma unica attraverso cui le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, gli enti locali e i soggetti attuatori possono compiere una serie di operazioni per rispettare gli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo delle misure e dei progetti finanziati dal Pnrr, a dicembre 2023 aveva valutato una spesa di 16,8 miliardi su 32 miliardi suddivisibili per categoria.
Il 51% sono i progetti che si sono trasformati in cantieri. E, per quanto riguarda l’occupazione, su un indotto totale di circa 710 mila unità tra autonomi e dipendenti, il numero più consistente (113.762, il 16%) è legato all’edilizia, che stacca di gran lunga istruzione (37.782 nuovi addetti), assistenza sociale (37.060) e servizi informatici (36.916).
Il citato studio della Bocconi indica anche che al Sud è destinato il 26,3% dei 60.756 progetti di ecobonus e sismabonus, per un valore di 13,73 miliardi.
Altra buona notizia per il mondo delle costruzioni: i condomini hanno ricevuto la quota maggiore di fondi, anche se concentrano solo il 22,8% dei progetti.
La Bocconi fa anche il conto del costo medio per la riqualificazione dei condomini: 520.343 euro, mentre per gli immobili unifamiliari è di 141.251 euro e per le unità indipendenti 133.541 euro.
L’altra faccia della medaglia riguarda quello che si dovrebbe fare e non si fa. Per esempio, il Pnrr destina al Mezzogiorno il 40% delle risorse, ma siamo indietro rispetto all’obiettivo.
I fondi Pnrr destinati all’edilizia scolastica sommano 6,1 miliardi per 3.204 progetti. Al Nord l’attenzione è posta maggiormente alla riqualificazione energetica.
Anche se l’edilizia è l’attività più frizzante, inoltre, non bisogna dimenticare che ci sono ritardi per case e ospedali di comunità, finanziati con 3 miliardi: i progetti sono 1.846 (1.417 case della comunità e 429 ospedali), ma per 638 (il 34,6%) non risultano ancora gare aggiudicate e per 101 nemmeno bandite.
Pnrr, Sud con luci e ombre: i dati Svimez e Istat
Ai dati della Bocconi si aggiungono quelli di Svimez, centro studi sul Sud. Secondo l’ultima analisi dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, gli investimenti pubblici sono cresciuti al Sud del 16,8%, a fronte del 7,2% del Centro-Nord. E per le opere la spinta equivale a 4,3 miliardi (+50,1%).
Al Sud le costruzioni contribuiscono alla formazione del valore aggiunto in modo particolarmente significativo, più che al Centro-Nord.
Un altro organismo, questa volta l’Istat, indica per le costruzioni una crescita del valore aggiunto del 4,6%, anche per gli ultimi mesi di accelerazione delle spese del superbonus prima della frenata.
I conti della Ragioneria generale dello Stato sul Pnrr
C’è, però, anche l’altra faccia della medaglia. E a fotografare una situazione non proprio brillante non è un partito di opposizione, ma la stessa Ragioneria generale dello Stato.
Secondo i tecnici contabili dell’amministrazione pubblica, in realtà tra gennaio e giugno sono stati spesi meno di 4 miliardi, molto meno di quanto sarebbe stato necessario. È, insomma, la lettura di chi sottolinea che il Piano va troppo piano. L’ultimo monitoraggio aggiornato a giugno, in effetti, indica che sono stati utilizzati solo 49,5 dei 102,5 miliardi incassati fino a oggi. Neppure la metà.
Lo Stato, insomma, incassa una montagna di soldi dall’Unione Europa, ma restano per la metà nella cassaforte della tesoreria. I tappi di champagne che volano (sui giornali) per l’incasso delle rate si possono vedere così in una luce diversa.
C’è anche un pericolo a medio termine: per arrivare alla decima e ultima tranche (ora siamo alla sesta) bisognerà centrare 120 target, quattro volte di più rispetto a quelli raggiunti finora.
Un compito non semplice per il governo che, detto tra parentesi, votando contro la rielezione di Ursula von der von der Leyen non ha certo aggiunto empatia tra Bruxelles e Roma.
Una situazione che allarma il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti: «Spendete tanto e subito», ha ammonito ai suoi colleghi di governo.
Anche perché un Pnrr lumaca si traduce in meno Pil. E, ha ammonito Giorgetti, «se non spendete quest’anno i soldi del Pnrr che dovete spendere come previsto, allora dovrò rivedere al ribasso la stima per la crescita».
Insomma, le lungaggini sull’apertura dei cantieri hanno due effetti negativi: si rischiano di perdere i fondi e di far calare il Pil, con ripercussioni gravi sui conti pubblici. Come fare?
Un’idea Giorgetti ce l’ha: dopo aver chiesto all’Unione Europea di modificare il Piano, cosa che è avvenuta lo scorso dicembre, ora l’idea è quella di un via libera per posticipare la scadenza. Anche in questo caso il voto contrario espresso a Strasburgo non faciliterà l’obiettivo.
Pnrr, i dati del Ministro Raffaele Fitto
Veniamo ai dati ufficiali della semestrale presentati dal ministro al Pnrr e non solo, Raffaele Fitto, che sono diversi (più ottimistici) rispetto a quelli della Ragioneria.
Secondo il governo, al 30 giugno erano stati spesi circa 51 miliardi, solo 9,4 miliardi in più di fine dicembre 2023 (42 miliardi), dunque 5 miliardi in più rispetto a quanto conteggiato dai tecnici della Ragioneria dello Stato.
In ogni caso, troppo poco rispetto al tabellino di marcia, se si considera anche che i 45,6 scritti nella precedente relazione semestrale comprendevano gli interventi poi usciti dal Pnrr con la rimodulazione (leggi: tagli) approvata a dicembre dal governo.
La spesa di taglio scozzese dei primi sei mesi stride con l’obiettivo di 40,27 miliardi, tetto di spesa necessario per raggiungere il traguardo di investimenti previsti entro il 2026, data di scadenza del Pnrr.
L’altra faccia della medaglia riguarda l’assegnazione delle risorse: 164,79 miliardi su 194,42 miliardi (la diminuzione dagli iniziali 220 miliardi si deve, appunto, alla rimodulazione decisa dall’esecutivo) sono stati assegnati ai soggetti attuatori dopo la lunga trafila di bandi, avvisi, circolari previsti dalle procedure. Facendo due conti, si scopre però che l’85% dei fondi è stato assegnato, almeno sulla carta.
Delle misure che passano attraverso una gara, per un totale di 132,77 miliardi, sono state attivate procedure per 122,04 miliardi (il 92%) e avviate gare per 111,62 miliardi. Di queste, il 91% del totale è stato messo in pista.
Piano di Ripresa e Resilienza: bicchiere mezzo pieno?
La doppia lettura del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, insomma, rimane valida. La spesa va a rilento, come indicano i 9,4 miliardi spesi nei primi sei mesi dell’anno. Ma il numero di appalti assegnati indica che la spesa reale è destinata a salire.
Per quanto riguarda i fondi europei, la quinta rata da 11 miliardi è stata incassata, e l’Italia ha già battuto cassa per la sesta da 8,5 miliardi. Al momento l’Italia ha ricevuto 102,5 miliardi, il 53% della dotazione complessiva, e ha garantito di aver raggiunto i traguardi collegati al 63% dei fondi del Piano.
Al lordo, però, dello stop alla concessione automatica delle licenze ai balneari o dell’apertura del mercato dei trasporti pubblici (per aumentare il numero di taxi), come chiesto dall’Europa con l’obiettivo di migliorare la concorrenza a favore degli utenti: per quelle due categorie non c’è Pnrr che conti.
Lorenzo Flebus, presidente di MecStore, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Noleggio e automazione digitale, processi.
Avete già introdotto altre novità nel 2024?
L’apertura di un nuovo punto vendita diretto Mecstore.
Come e’ andato il fatturato 2023?
In leggera flessione.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Il consolidamento sul territorio.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Buona.
Nel 2023 avete aggiunto nuovi prodotti e/o servizi?
Piastrelle e sanitari, e rubinetteria in sede logistica centrale (con marchio di proprietà).
Avete progetti?
Ideazione e sviluppo di nuovi brand, acquisizioni, implementazione di Rpa (Robotic process automation) all’interno dei processi aziendali.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Su isolanti, cartongesso, tubi plastica.
Come gestite i listini?
Abbiamo un portale centralizzato collegato con logistica centrale con prezzi consigliati di vendita e prodotti disponibili per i soci. Abbiamo attivato da mesi il servizio offerto da DPrice.
Punti vendita MecStoreDettaglio punti vendita MecStore
I bonus si sono ridotti che cosa vi attendete?
Un calo dal 15% al 20%.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
Per adottare il modello Mecstore caratterizzato da acquisti, logistica, marketing, formazione.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
Formazione, marketing centralizzato, consulenza, finanza agevolata. Rete con altre realtà della Gds (fai da te), Its ed elettrico.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Una piattaforma logistica è a disposizione dei soci e trasporti organizzati.
Avete una piattaforma e-commerce?
Sì.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Siamo in una fase molto avanzata. La digitalizzazione è un fattore chiave per la crescita del Mecstore sul fronte logistico, commerciale e di posizionamento di brand.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Nata nel 2015, DPS Solving sviluppa e propone soluzioni per l’architettura indoor e outdoor nel settore dei supporti per pavimenti sopraelevati da esterno e dei sistemi per l’assorbimento acustico di design. YouTrade ha incontrato a Cersaie il titolare Alberto Cocco.
Alberto Cocco, titolare DPS Solving
A Cersaie 2024 vi siete presentati con uno stand un po’ particolare: a cosa vi siete ispirati? Ci siamo ispirati a un cartone anime. Abbiamo cercato un mangaka che facesse i disegni e poi li animasse, perché volevamo raccontare il pregiudizio che aziende giovani come la nostra devono affrontare rispetto ad aziende con una storicità più radicata. Abbiamo voluto emulare una lotta, abbinando a ciascuna delle nostre linee un personaggio. Dopo aver combattuto il mostro del pregiudizio e averlo sconfitto, i nostri eroi si riuniscono per festeggiare e trasmettere messaggi positivi agli spettatori che vengono coinvolti attivamente nella storia. I personaggi infatti escono dallo schermo, un enorme ledwall da 60 mq, e si spargono nello stand, raccontando ognuno il proprio prodotto.
Quali novità presentate in fiera? In fiera ci sono due novità principali. Una si chiama Poker, soluzione che racchiude in un telaio di plastica quattro possibilità di posa per pavimenti in ceramica, multimateriali e prati sopraelevati. Per questi ultimi è prevista anche una soluzione di irrigazione che passa all’interno della mattonella e permette di innaffiare il prato dal basso, consentendo un risparmio idrico, di non disturbare i vicini e una protezione della ceramica per l’antisfondamento. La seconda novità invece riguarda l’Iot (Internet of Things): abbiamo abbiamo abbinato dei sensori ai nostri supporti per i pavimenti sopraelevati in modo che possano rilevare attraverso un’app e degli alert la presenza di persone, la temperatura, l’umidità e di allagamento.
C’è stato interesse da parte dei visitatori? Sì, l’interesse c’è stato, anche se il primo giorno di fiera è stato un po’ fiacco. Gli agenti sono rimasti abbastanza colpiti dalle novità, soprattutto dall’Iot. Anche i visitatori sono stati attirati da questa novità e dallo stand, che è piaciuto.
Quali sono i plus della vostra azienda rispetto ai competitor?
Siamo sicuramente molto dinamici e rivolti a risolvere i problemi dei nostri clienti. L’azienda si chiama DPS Solving proprio perché andiamo a cercare delle soluzioni che risolvano i problemi cantieristici e riusciamo sempre ad avere delle novità e creare sistemi nuovi. Inoltre siamo sempre puntuali nelle consegne, i prodotti sono validi, offriamo garanzie aggiuntive, insomma cerchiamo di dare qualcosa in più con la grande consapevolezza dei nostri concorrenti.
Come sta andando il 2024 rispetto all’anno precedente e cosa si aspetta dal 2025? Il 2024 sta andando bene, stiamo registrando un +20% rispetto al 2023. Un’azienda giovane come la nostra però ambisce sempre a migliorarsi. Investiamo tantissimo in produzione e produciamo tutto internamente. Dal 2025, anche grazie all’ingresso di questi nuovi prodotti, ci aspettiamo di raggiungere almeno un +40% in più. Questa è la nostra ambizione.
Tutte le novità DPS Solving sono a Cersaie 2024: Pad. 32 – Stand A14-B13.
A Cersaie 2024 YouTrade ha incontrato Alex Mirto, direttore commerciale di BertolottoPorte (Pad. 22 – Stand B2).
Alex Mirto, direttore commerciale Bertolotto
Quali novità presentate in fiera e a cosa vi siete ispirati? La porta diventa sempre di più un sistema di arredo. Per questo motivo abbiamo presentato molteplici soluzioni che riguardano l’applicazione del prodotto sia come boiserie, quindi a rivestimento completo della parete, che come parete scorrevole in vetro-alluminio. In seguito all’acquisizione di Gardesa nel 2020, abbiamo inoltre presentato il sistema coordinato porta interna e porta blindata: tutti i nostri sistemi si sposano grazie a tonalità e finiture che vanno a creare un total look all’interno della casa. Presentiamo infine due importanti novità. La prima è Door is Love, progetto che abbiamo presentato in anteprima all’Università la Statale di Milano, creato dal maestro e artista Marco Nereo Rotelli. Si tratta di un concept che prevede la realizzazione di incisioni e lavorazioni sulle ante delle porte che racchiudono messaggi di amore in più lingue. La porta quindi “apre la porta” verso l’amore e la pace. La seconda novità si chiama Fusion, realizzata in joint venture con Laminam: in questa collezione andiamo a ricreare inserti in gres porcellanato orizzontali, verticali o a tutta anta, per creare un elemento porta coordinato con pavimenti, top cucina o altri elementi di arredo.
Come è andato il 2024? Il 2024 è un anno fortemente positivo. L’azienda continua a crescere e a oggi le previsioni di chiusura parlano di un +30% circa sul 2023. A contribuire a questo risultato sono intervenuti l’implementazione di nuovi clienti e il continuo consolidamento di una forza commerciale in grado di essere sempre più consulente dei rivenditori Bertolotto. Aiutando i rivenditori a crescere, a formarsi e a risolvere i loro problemi, è stato possibile creare un legame molto stretto che si è poi trasformato in risultati. Oggi abbiamo quindi una previsione di chiusura al +30% sia sul mercato Italia che sul mercato estero, e siamo in forte crescita specialmente con il contract. Nel corso del 2024 abbiamo concluso due acquisizioni importanti: Connecticut, azienda di Lainate (Milano), specializzata in porte tecniche per case di riposo, scuole, ospedali, sale operatorie, e CLF, azienda francese che diventerà Bertolotto France e si unirà alla Bertolotto USA, attiva dal 2015.
Quali sono le vostre aspettative per il 2025?
Per il 2025 è difficile fare previsioni sulla base degli elementi che ci fornisce il mercato. Fattori esterni, quali incentivi e tassi di interesse sono determinanti per l’edilizia in genere e per il mondo delle finiture. Tuttavia guardando l’azienda internamente, sono molto fiducioso, soprattutto per il mercato Italia, perché stiamo creando uno zoccolo duro di clientela e rivenditori sul territorio: oltre ad avere commesse già acquisite per il prossimo anno, l’azienda seguiterà a investire in comunicazione e questo sicuramente ci permetterà di continuare a crescere. Quindi anche per il prossimo anno quindi mi aspetto un bel segno positivo.
Kerasan lavabo in ceramica The New Yorker versione semi freestanding
Disegnati da Alessandro Paolelli, i lavabi in ceramica e sanitari The New Yorker, Oke e Hako sono la novità che Kerasan propone a Cersaie 2024 (Pad.21, Stand B86). Le proposte comprendono anche strutture e complementi d’arredo per un bagno contemporaneo in linea con i gusti più moderni.
Dallo stile sicuramente più industriale The New Yorker valorizza la ceramica del lavabo ed è disponibile sia in versione freestanding e semi freestanding. Un cilindro di 40 cm di diametro si apre in alto, ampliando il catino di 5 centimetri rispetto all’ingombro della base.
Kerasan lavabo in ceramica The New Yorker versione da appoggio su struttura metallica color nero spazzolato
Le strutture tubolari nere opache o cromate dei complementi possono abbinarsi alla ceramica sanitaria in quattro varianti: dai classici bianco o nero (finitura lucida o matt) al nocciola e verde nelle sole finiture opache. Il wc è disponibile anche con cassetta alta per interni vintage o industrial.
Kerasan coppia di lavabi in ceramica The New Yorker in versione semi-freestanding
I lavabi Oke e Hako (in giapponese “secchio” e “scatola”) si ispirano all’estetica del Sol Levante.
Kerasan lavabo in ceramica Oke in versione tonda freestanding 30 cm
Oke è un lavamani tondo disponibile in versione da appoggio in due misure (Ø30 cm e 40 cm con altezza 15 cm) oppure freestanding (Ø30 cm H74,5 cm), con scarico a terra o a parete.
Hako è il corrispondente quadrato, ingentilito da bordi arrotondati, disponibile in due versioni da appoggio (30×30 cm e 40×40 cm con altezza 15 cm) e freestanding (30×30 cm H 74,5 cm) con colonna in ceramica.
Kerasan lavabi in ceramica da appoggio Hako 40×40 cm
Modulari, abbinabili anche in alternanza tondo/quadro, i lavabi disegnati da Paolelli sono proposti in un’ampia gamma di colori nelle finiture setose/opache: nero, grigio, borgogna, nocciola, bruno, ferro e verde oltre al bianco, disponibile anche in finitura brillante.
Domenico Santarelli, presidente di Peg Penta, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Nel corso del 2023 la struttura del gruppo e la sua operatività sono rimaste invariate.
Avete già introdotto iniziative nel 2024?
Abbiamo previsto interventi di revisione dei rapporti con diversi fornitori, prevedendo elementi di flessibilità per quanto riguarda gli obiettivi e incontri di formazione per gli associati.
Come è andato il fatturato 2023?
È stato un ottimo anno, abbiamo registrato un incremento di fatturato rispetto al 2022 di circa il 18%.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Ci aspettiamo un mantenimento dei volumi per la prima metà dell’anno, poi anche in considerazione dei drastici tagli sui bonus effettuati dal governo riteniamo che ci sarà una flessione progressiva della richiesta, ma globalmente l’anno si chiuderà comunque su volumi soddisfacenti.
Come giudicate la redditività del gruppo?
Il 2023 è stato il migliore di sempre per quanto riguarda la redditività prodotta per i nostri associati, il tutto legato alla crescita di fatturato e alla gestione dei rapporti con i fornitori partner.
Nel 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?
Stiamo proseguendo con la stessa politica adottata nel 2022.
Avete progetti e/o investimenti in programma?
Non al momento.
Rilevate tensioni sui prezzi o materiali?
Nel corso del 2024 abbiamo riscontrato qualche flessione di prezzo su alcune famiglie di prodotto e riteniamo che il fenomeno possa aumentare e allargarsi se la previsione di calo di domanda si confermerà.
Punti vendita Peg PentaDettaglio punti vendita Peg Penta
Come gestite i listini?
Il consorzio cerca di uniformare il più possibile i listini che i soci applicano nel mercato al fine di non generare concorrenze interne. Si cerca in fase di riunione di concordare aumenti e riduzioni in maniera più armonica possibile.
I bonus si sono ridotti: quale impatto vi attendete?
Ci aspettiamo un progressivo calo a partire dalla metà del 2024, che andrà gestito senza particolari allarmismi e valutando azioni di compensazione con i fornitori di riferimento.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Un po’ tutti gli associati hanno cantieri Pnrr nella loro zona di riferimento, ma le imprese servibili sono poche, questo è il problema principale. Si tratta infatti nella maggior parte dei casi di imprese non di zona e spesso non solide.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Il credito, in prospettiva, è l’elemento su cui dobbiamo porre la maggiore attenzione. Crediamo che qualche nodo possa venire al pettine nel breve periodo.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?
Per il nostro piccolo gruppo si tratta di avere una alta coesione tra soci che condividono ogni aspetto della vita commerciale insieme.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
La formazione e il supporto agli acquisti sono i sevizi principali del nostro gruppo.
Come siete organizzati per i trasporti?
La gestione dei trasporti è lasciata ai singoli associati che hanno rapporti storici con loro partner.
Avete una piattaforma e-commerce?
No, alcuni associati gestiscono loro piattaforme in autonomia.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Punto dolente: su questo siamo indietro come ogni anno è un progetto che va portato avanti, ma per il quale ancora non abbiamo investito.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Dipende dalle necessità che ci sollecitano gli associati stessi, tra nuovi prodotti e approfondimenti di sistema circa 24 ore annue.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
I sistemi di involucro e il secco sono gli argomenti che hanno riscosso maggiore interesse da parte dei nostri associati.
Identikit
Ragione sociale completa: PEG PENTA EDIL GROUP SRL
Sede centrale: Via Trieste 6 – 63827 Pedaso (Fermo)
Tel: 0734.917108
Mail: pegpenta@gmail.com
Dipendenti (del gruppo/consorzio): 2
Fornitori partner: 5
Fatturato totale: 5.000.000 euro
Tipologia di aggregazione: Soc. consortile
Anno di fondazione: 2004
Presidente: Domenico Santarelli
Fatturazione centralizzata: sì
Aree geografiche servite: provincie di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata
Numero rivenditori associati: 2021: 5 2022: 5 2023: 5
Living realizzato con pavimento Oxide White Rust di FAP Ceramiche
Oxide è la nuova collezione di ceramica effetto metallo che FAP Ceramiche propone in anteprima a Cersaie 2024 (Hall 37, Stand C40 – D39).
Alessandra Carboni, product manager FAP ceramiche
Diverse le proposte che hanno come unico protagonista il fascino del metallo ossidato. Nello spettro più chiaro della palette, popolata da sette colori, White Rust è la nuance più luminosa. Ci sono poi Beige Rust con i suoi caldi riflessi, Corten con il suo effetto ruggine, Grey Rust con sfumature grigio argento. Iron è invece la nuance più scura, caratterizzata da venature ferrose. La superficie ossidata, marezzata e materica di Deco Rust trasforma la materia in decoro; infine, Blue Rust mima la purezza dell’acqua abbinandosi perfettamente a elementi naturali come il legno.
Ambiente bagno realizzato con la collezione Oxide di FAP Ceramiche. In primo piano, a parete e pavimento la finitura Beige Rust. In fondo, a parete e a pavimento è visibile la variante Corten
L’estrema versatilità della collezione Oxide consente di creare facilmente abbinamenti con ogni tipologia d’essenza (legni, marmi, cemento e proposte guidate dal colore) e interessanti possibilità compositive.
Per quanto riguarda i rivestimenti, la serie di ceramica effetto metallo Oxide prevede il grande formato 120×278 (in quattro tonalità) e una linea di wall tiles nei formati 25×75 e 80×160. Completano l’offerta la linea di mosaici 30,5 x30,5 – disponibili in sei nuance – e nel formato 29,5×30,5 nella colorazione Deco Rust.
Per i pavimenti la collezioni Oxide è disponibile nei formati: 30×60, 60×60 e 80×80. Anche in questo caso, una linea di mosaici – formato 30×30 – integra la collezione.
Living realizzato con pavimento Oxide White Rust di FAP Ceramiche
Con questa nuova proposta di FAP Ceramiche l’effetto metallo entra nei progetti d’interior, donando modernità e personalità a spazi contemporanei, sia residenziali che commerciali.
Cerdisa presenta Glomera, una collezione ceramica che non si limita a imitare materiali come cemento e terra, ma crea un universo grafico inedito grazie a pattern astratti e stilizzati.
Le superfici tridimensionali si distinguono per le finiture pop e astratte, visivamente accattivanti e distintive dal punto di vista tattile, rese possibili dalla tecnologia T2D (Touch to Digital). Ogni colore di fondo è arricchito da due decori differenti, offrendo la possibilità di realizzare combinazioni originali e dinamiche tra pavimenti e rivestimenti.
Cerdisa Glomera Tan Sunray Tan Claywood Warm 60x120
Per aree esterne e zone soggette a umidità, Glomera è disponibile anche con finitura Cross in grado di garantire continuità estetica con l’indoor e caratterizzata da eccellente pulibilità, morbidezza al tatto e proprietà antiscivolo.
La collezione Glomera di Cerdisa è disponibile in sei colori, due pattern pop e due effetti cassaforma. La palette cromatica si compone di quattro tonalità neutre (Frost, Dust, Tan e Graphite) a cui si aggiungono i due colori accento Jade e Sienna.
Ideale per chi desidera modernità ed eleganza, Glomera si adatta sia a contesti residenziali che commerciali.
L’obiettivo è quello di dotare l’Italia della prima cementeria decarbonizzata. Per questo Heidelberg Materials, il gruppo che nel 2016 ha acquisito Italcementi, ha avviato lo studio di fattibilità del progetto di decarbonizzazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano (Brescia), che diventerebbe il primo in grado di produrre localmente un cemento a impatto zero dal punto di vista della CO2.
Il gruppo ha già in programma un progetto simile nella cementeria di Brevik, in Norvegia, che dovrebbe entrare a regime nel 2025. Quello di Brevik punta a diventare il primo impianto a livello mondiale di produzione del cemento net-zero. Questo è reso possibile da tecnologie all’avanguardia che catturano l’anidride carbonica e la stoccano nelle profondità marine al largo della Norvegia. Oltre all’impianto di Brevik, il Gruppo ha avviato altri percorsi verso la decarbonizzazione di impianti in Europa e Nord America, con i quali entro il 2030 punta a catturare 10 milioni di tonnellate di CO2.
Il cuore del progetto è la tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage), nella quale Heidelberg Materials è all’avanguardia sia nello studio che nella sua applicazione in scala industriale. Questa tecnologia prevede la cattura della CO2 proveniente dal processo di produzione e il successivo stoccaggio permanente e sicuro in siti dedicati, come quelli sotto il fondale marino.
Secondo le maggiori organizzazioni internazionali, come IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), IEA (International Energy Agency) e IRENA (International Renewable Energy Agency), la CCS è lo strumento al momento più efficiente ed efficace per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, soprattutto nei settori in cui è più difficile abbattere le emissioni. Tra questi quello della produzione del cemento, dove due terzi delle emissioni di CO2 sono legate alla chimica del processo produttivo.
Cementeria di Rezzato – sala centralizzata
La decarbonizzazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano è un progetto sicuramente impegnativo, sia a livello tecnologico che finanziario, ma consentirà di aprire nuove prospettive nella produzione nazionale di materiali per le costruzioni sostenibili a bilancio carbonico neutro. Nell’ambito delle opportunità di stoccaggio, l’avvio della fase 1 del progetto “Ravenna CCS”, realizzato dalla JV paritetica Eni-Snam, offre un’opportunità interessante: a questo proposito, Heidelberg Materials ha avviato interlocuzioni con Eni e Snam, per una valutazione tecnica preliminare delle capacità di trasporto e stoccaggio della CO2 nei giacimenti di gas esauriti al largo di Ravenna.
Sempre nell’ottica di una maggiore sostenibilità nelle costruzioni, Heidelberg Materials ha presentato evoZero, il primo cemento Net zero carbon captured al mondo che raggiunge un’impronta Net zero grazie all’applicazione virtuosa della tecnologia di cattura della CO2.
In occasione di Cersaie 2024 FILA Solutions (Hall 32 / Stand A32-B31) amplia il Sistema Active inserendo ACTIVE 1 e ACTIVE 2 nei nuovi formati da 5 litri.
Prima e dopo l’applicazione di ACTIVE1Prima e dopo l’applicazione di ACTIVE2
ACTIVE 1 è ideato per detergere e igienizzare grandi superfici, eliminando qualsiasi tipo di muffe esistenti e altri microrganismi, e ripristina lo stato delle pareti interne rendendole salubri in breve tempo.
ACTIVE 2 è un trattamento preventivo, a base acqua e totalmente incolore, per proteggere dalla muffa le superfici, le intercapedini (tipo contropareti e controsoffitti interni in cartongesso) e le pareti prima dell’installazione di mobilio. I prodotti sono disponibili anche nel formato tradizionale da 500 ml.
FILA Solutions affianca al sistema Active il Sistema Antivegetativo che ostacola la formazione di alghe, muschi e annerimenti sulle superfici esterne con il detergente rapido ALGAENET e l’idrorepellente ad effetto naturale HYDROREP ECO.
Il Sistema Antivegetativo aumenta la durabilità dei materiali e diminuisce i consumi energetici.
Mapei esplora l’interazione tra l’essere umano e lo spazio architettonico e porta a Cersaie 2024 soluzioni sostenibili per la realizzazione dei principali ambienti domestici (Stand A2, Padiglione 25; Stand A8 Padiglione 32).
Tra le novità le soluzioni per sistemi radianti Planitex, che finalmente approda anche in Italia con due nuovi prodotti autolivellanti a base anidrite: Planitex S e Planitex L, idonei a ricevere pavimentazioni in ceramica, pietre naturali, resilienti, parquet prefinito e pavimentazioni sopraelevate. Debutta inoltre il sistema di riscaldamento elettrico a pavimento Mapeheat System con tecnologia di nVent Raychem, ideale per applicazioni in ambienti commerciali e residenziali. Mapeheat supporta una vasta gamma di finiture per pavimenti, come piastrelle in ceramica, pietra, parquet, pavimenti resilienti e LVT, pavimenti in laminato.
La Linea Zero di Mapei, la gamma di prodotti a CO₂ interamente compensata, si amplia con la malta cementizia monocomponente a presa rapida Monolastic Turbo Zero e la membrana liquida pronta all’uso Mapelastic AquaDefense Zero, presentati a Cersaie 2024. Entrambi i prodotti offrono prestazioni elevate e durabilità, in linea con l’impegno di Mapei verso un’edilizia sempre più sostenibile.
Tra le novità Mapei a Cersaie 2024 si aggiungono i due nuovi prodotti per la finitura e la protezione delle superfici della gamma UltraCare: UltraCare Finish Lucida e UltraCare Finish Opaca per pavimenti in cotto, pietre, marmi non lucidati, marmi ricomposti, graniglie e similari in interni o esterni coperti. Altra novità il nuovo formato da 1,5 kg di Kerapoxy Easy Design, la malta epossidica bicomponente ideale per la stuccatura di piastrelle ceramiche e mosaici vetrosi.
Ampio spazio anche per le novità di Profilpas, azienda del Gruppo Mapei specializzata nella produzione di profili per pavimenti, rivestimenti e complementi per la posa: tra le nuove proposte le finiture speciali Mapei Color per offrire continuità cromatica tra profilo e fughe; i nuovi accessori per la posa della gamma PP level Duo Maxi, supporti regolabili per pavimenti sopraelevati da esterno; le pellicole Alcrom Plus da applicare a rivestimento di battiscopa in PVC e profili in alluminio, ora disponibili con riproduzione di decori in legno, marmo, pietra, ceramica per offrire personalizzazioni estremamente fedeli al motivo originale.
Da non perdere anche gli appuntamenti che Mapei ha pensato per i professionisti. All’interno dello stand A8 nel padiglione 32 è presente uno spazio dove ogni giorno i tecnici Mapei sono a disposizione dei visitatori per illustrare i prodotti e approfondirne l’utilizzo e i vantaggi.
Martedì 24 settembre alle ore 13:00 nello spazio dedicato ai Café della Stampa (padiglione 29-30), Orsina Simona Pierini, Professore ordinario in Composizione Architettonica e Urbana del DAStU del Politecnico di Milano tiene un seminario dal titolo Il ruolo della ceramica nell’architettura moderna milanese. Chiude l’incontro Stefano Ranghieri, Corporate Operational Marketing & Communication Director Mapei, presentando il progetto MapeiPRO rivolto ai progettisti di ogni ambito.
A Cersaie 2024 YouTrade ha incontrato Enrico Cesana, art director Gruppo Artesi, che con i marchi Artesi, Ardeco e Agha (Pad. 21 Stand A63-B62) si pone come un interlocutore unico per l’arredamento completo dell’ambiente bagno. “Abbiamo completamente cambiato la visione di prodotto dando un aspetto più colorato, più allegro, più energico, con un gioco di colori complementari. Vogliamo soddisfare una nuova linea di mercato, che finora non era di nostra competenza, con mobili meno classici in linea con il gusto contemporaneo”.
Enrico Cesana, art Director Gruppo Artesi
Tra le novità la collezione Roller di Agha, un prodotto unico nel panorama delle cabine doccia. “Da tutte le docce presenti sul mercato si distingue per il suo profilo realizzato con un tubo circolare in alluminio tondo, morbido, colorato e continuo che disegna lo spazio”, spiega Cesana. La cabina doccia può essere personalizzata nelle finiture e nei vetri della gamma di Agha. La collezione ha diverse tipologie di aperture e vetro dedicato di spessore 6mm. Alle finiture si aggiungono le due novità Brown Spazzolato e laccato lucido dei profili.
Agha_Roller
Dalla collaborazione con il designer Odo Fioravanti nasce invece Shaker, ispirata alla setta religiosa che ha segnato profondamente l’immaginario del design per l’asciuttezza dei suoi pezzi di arredamento. “La collezione è il racconto di un oggetto archetipo che scompone le varie funzioni e i materiali nella loro essenza e naturalità”. Basandosi su due profili a T in metallo zincato, a cui si fissano i vari elementi, offre infinite possibilità di personalizzazione e funzionalità.
Ardeco_Shaker
Altra novità è rappresentata da Moove di Ardeco, collezione caratterizzata da un design innovativo che combina forme circolari e rettilinee conferendo al bagno un aspetto contemporaneo ed elegante. “Partendo da un lavandino con una forma geometrica pura 20×40 centimetri abbiamo sviluppato una serie di complementi che diventano un piccolo microsistema che permette di decidere la capacità contenitiva semplicemente accostando elementi di diverse dimensioni”. I moduli a 45 gradi folding della collezione Moove permettono di creare giochi di profondità, grazie alle diverse dimensioni”.
Ardeco_Moove
Come sta andando il 2024 e previsioni del 2025? “Per il 2024 l’andamento è sicuramente positivo, non ci sono segni di flessione. Con questi progetti speriamo che il 2025 sia una crescita verso nuovi mercati”.
Del decreto Salva Casa, che sana le irregolarità minori nelle abitazioni, abbiamo già scritto sul numero scorso di YouTrade.
Va aggiunto, però, un aspetto poco sottolineato del provvedimento, che ha un riverbero anche per la filiera dell’edilizia.
L’attuazione del decreto legge 69/2024, infatti, potrebbe riservare qualche problema per i professionisti coinvolti, che devono affiancare gli enti locali nelle regolarizzazioni degli abusi e, allo stesso tempo, offrire la propria consulenza ai privati nella regolarizzazione degli immobili (con le dichiarazioni di stato legittimo).
Il motivo è presto detto: nell’esercizio di questa attività secondo il Codice penale il professionista diventa esercente di un servizio di pubblica necessità.
Un geometra (per esempio) che valuta, disegna o calcola le dimensioni delle irregolarità da sanare contribuisce a generare un provvedimento amministrativo che nel tempo, anche grazie al meccanismo di silenzio-assenso previsto dal decreto, senza contare la difficoltà dei Comuni nel fare fronte ai controlli, riesce a trasformare un immobile che era privo di piena legittimità in un bene che consente di costruire, ristrutturare e trasferire lo stesso.
In presenza di abusi, per legge, un rogito per il cambio di proprietà non è ammesso, mentre con il Salva Casa ottiene il bollino blu.
Nel caso del decreto, il rischio può riguardare le tolleranze da dichiarare, la qualità delle costruzioni in zona sismica, nonché l’epoca e la tipologia delle parziali difformità sanabili.
Così se i professionisti per diversi motivi omettono o trascurano circostanze che potrebbero incidere sulla qualità del bene immobile, non solo rischiano di dichiarare il falso, ma nel caso non inseriscano dettagli rilevanti che impedirebbero la costruzione o la sanatoria, possono finire in tribunale.
Una responsabilità che ha indotto i Consigli nazionali di ingegneri e architetti e Fondazione Inarcassa a lamentare che il decreto scarica sul tecnico pretese a volte «impossibili», come quella di attestare l’esatta data di realizzazione dei manufatti anche se non è conosciuta.
Con cinque prodotti e un’unica palette di 50 colori, la gamma consente di creare molteplici abbinamenti con le forme e i materiali più vari e ottenere coerenza estetica tra applicazioni diverse.
Kerakoll, società Benefit certificata B Corp attiva nel mondo delle Superfici da oltre 15 anni, ridefinisce la funzione estetica e tecnologica di stucchi e sigillanticon Color Fill, il nuovo sistema completo per la finitura decorativa di pavimenti e rivestimenti in ceramiche, pietre naturali e mosaici.
Le fughe sono molto più che un semplice elemento di connessione nelle superfici discontinue. Sono linee che disegnano lo spazio, dettaglio che valorizza scelte di stile e di arredo. Con Color Fill, Kerakoll è in grado di offrire soluzioni idonee per molteplici destinazioni d’uso.
Nata per rispondere alle esigenze estetiche e prestazionali della finitura decorativa, Color Fill comprende due stucchi, Fugabella Color e Fugalite Color, e tre sigillanti, Silicone Color, Neutro Color e Silmat Color, per garantire una proposta integrata di soluzioni in linea con le tendenze dell’interior design e dell’architettura.
Le formulazioni messe a punto da Kerakoll si traducono in una varietà di prodotti in grado di offrire molteplici combinazioni cromatiche, dove l’estetica incontra la performance.
Colori
La palette di Color Fill è pensata per offrire infinite possibilità nella finitura di pavimenti e rivestimenti, dagli accostamenti tono su tono agli abbinamenti a contrasto.
Le 50 tonalità, eleganti e distintive, coprono un ampio spettro che va dalle gradazioni più neutre alle cromie più intense.
Nella Color Chart di Color Fill ogni colore è contrassegnato da un codice, condiviso da tutti i prodotti, che consente di creare continuità ed equilibrio cromatico tra superfici e finiture.
Abbinamenti unici
La corrispondenza cromatica delle tinte di Color Fill con quelle di Color Collection, il sistema completo di pitture e resine decorative di Kerakoll, assicura abbinamenti unici tra stucchi, sigillanti e superfici e offre un’ampia possibilità di combinazioni cromatiche, perfette per soddisfare ogni esigenza.
Prestazioni continue su ogni superficie
La gamma di Color Fill è composta da cinque prodotti che condividono un’unica palette di 50 colori, per creare abbinamenti con le forme e i materiali più vari e ottenere coerenza estetica tra applicazioni diverse.
Tra questi, la finitura omogenea e l’elevata resistenza chimica e meccanica di Fugalite Color garantiscono continuità estetica e funzionale tra fughe e superfici.
Grazie alla sua impermeabilità, è ideale per la stuccatura all’interno di ambienti ad alta concentrazione di umidità, come i bagni.
La formulazione di Neutro Color consente di sigillare ermeticamente piani e superfici porosi, senza danneggiare i materiali, creando così un effetto visivo armonico e bilanciato.
Fugalite Color
Fugalite Color è ceramica liquida, in quanto garantisce prestazioni di resistenza chimica e meccanica, in continuità con qualunque superficie in ceramica, mosaico e pietra naturale.
Le 50 tonalità consentono di ottenere infinite combinazioni per la finitura di pavimenti e rivestimenti, in linea con le tendenze del design contemporaneo.
Fugalite Color possiede caratteristiche di impermeabilità che lo rendono ideale per qualsiasi ambiente, sia interno che esterno, compresi locali umidi, ad alto transito o elevata usura.
I test di durabilità del colore sono stati eseguiti dal laboratorio CATAS – ente certificatore che si occupa di analisi e test sulla qualità delle materie prime e dei prodotti finiti – e hanno attestato la resistenza all’invecchiamento causato dalla luce solare, secondo norma ASTM G 155.
Fugalite Color garantisce continuità prestazionale e funzionale dei rivestimenti ceramici e non favorisce la crescita di microrganismi nelle fughe.
I test ISO 846:2019 Method A/B/C hanno confermato che si tratta di una soluzione ideale per le applicazioni all’interno di ambienti ad alta concentrazione di umidità e favorevoli alla formazione di muffe e batteri, come cucine e bagni.
I ricercatori Kerakoll hanno messo a punto una formulazione in grado di coniugare l’impermeabilità e la resistenza alle macchie di uno stucco in resina con una facilità di lavorazione e pulizia superiore a quella dei tradizionali stucchi epossidici.
Fabio Sani, presidente di Mondoedile, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024. Obiettivo incentivare la vendita dell’edilizia a secco.
Quali sono state le novità del 2023?
Il 2023, per il nostro Gruppo è stato un anno dove abbiamo consolidato l’ingresso di tutti i nuovi associati e dove l’impegno è stato orientato all’adeguamento della gestione, migliorando la gestione e l’analisi dei fatturati mensili e adeguato la gestione della comunicazione tra il gruppo e gli associati.
E quali iniziative avete introdotto per il 2024?
Incentivare la vendita dei materiali per le costruzioni a secco, implementare la categoria prodotti per pitture, quelli inerenti al trattamento delle acque e ampliare la gamma del servizio noleggio.
Come è andato il fatturato 2023?
Si è rivelato in linea con il fatturato 2022.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Sono di un anno complicato, dove sarà molto difficile sopperire alle mancate vendite trainate dai cantieri del 110% che intendiamo colmare incentivando le vendite di categorie di prodotti dove negli anni scorsi non abbiamo dato la giusta considerazione.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Ha dato buone soddisfazioni agli associati, anche se riteniamo sia necessario un ripensamento del modo in cui ci proponiamo ai fornitori per mantenere la giusta competitività.
Avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?
Non abbiamo aggiunto nuove linee di prodotto o servizi nel corso del 2023.
Avete progetti?
In riferimento all’organizzazione del gruppo, stiamo valutando una piattaforma, accessibile a tutti gli associati, per la gestione delle anagrafiche articoli e dei listini dei fornitori.
Ci sono tensioni su prezzi o materiali?
Purtroppo, a differenza degli anni scorsi c’è una grossa incertezza sui prezzi e questo rende molto difficile fare preventivi: sono venuti a mancare i riferimenti sul costo dell’acquisto di tanti materiali.
Come gestite i listini?
Abbiamo un archivio condiviso da tutti i soci dove sono archiviati tutti i listini e i cataloghi dei vari fornitori, con le relative condivisioni, ma stiamo valutando la realizzazione di una piattaforma con la possibilità per i soci di scaricare le anagrafiche articoli e i listini.
Punti vendita MondoedileDettaglio punti vendita Mondoedile
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Sicuramente la riduzione dei bonus avrà un impatto negativo sui fatturati. Per compensare questa perdita generata dalla mancanza dei benefici per il cliente finale, riteniamo necessario concentrarci sulla promozione di prodotti che soddisfino nuove esigenze da colmare stimolando l’acquirente.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Quasi tutti hanno cantieri coinvolti con il Pnrr, però solo in pochi riescono a intercettare alcune forniture importanti, gli altri si limitano a fornire le minuterie.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Argomento di questi giorni che ci sta facendo preoccupare è la retromarcia fatta dal governo sugli incentivi e in particolare l’ipotesi di diminuire le detrazioni dal 50% al 36%.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
Il cavallo di battaglia per Mondoedile è la trasparenza e la considerazione del singolo associato.
Sono frequenti i momenti, sia in presenza che in videoconferenza, creati per cercare di condividere con gli associati le azioni e le difficoltà quotidiane e dar modo allo staff del gruppo di orientare gli sforzi dove necessario.
Quali sono i principali servizi che offrite?
Il servizio principale che offriamo è concentrato sui rapporti con i fornitori, che oltre alla stipula degli accordi annuali comprende anche la programmazione durante l’anno delle strategie di co-marketing e della formazione tecnica dei collaboratori.
Lo staff del gruppo ha anche il compito di organizzare l’archivio listini e comunicazioni ricevute dai fornitori e di analizzare statistiche relative ai fatturati.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Il gruppo si occupa di organizzare anche ordini congiunti con consegne dirette agli associati nel caso sia necessario, per tutto il resto ogni associato si gestisce secondo le sue esigenze.
Avete una piattaforma di e-commerce?
Abbiamo un e-commerce, che non ci dà tante soddisfazioni, sicuramente a causa del fatto che non dedichiamo le giuste risorse.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
È al centro di tutti i nostri progetti, purtroppo non dà i risultati ipotizzati: è difficile avere lo stesso livello di digitalizzazione da parte di tutti gli associati.
Quante ore di formazione dedicate all’anno?
Durante il 2023 sono state 42.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Sono quelli sulle tecniche di vendita e quelli sull’organizzazione e gestione delle persone.
Identikit
Ragione sociale completa: MONDOEDILE SOC. COOP.
Sede centrale: Via De Chirico 6 – 42019 Chiozza di Scandiano (Reggio- Emilia)