Nata nel 1953 a Pogno (Novara), RubinetteriaPaffoni continua a essere sinonimo di innovazione nel mondo della rubinetteria: creatività e cura artigianale tipici del made in Italy si uniscono alla ricerca della qualità sotto ogni punto di vista. L’azienda ha portato a Cersaie 2024 diversi prodotti (Pad. 22 – Stand B115) che riassumono funzionalità e tecnologia.
COMPACT BOX: nuova serie di rubinetti incasso per applicazioni doccia e vasca composta da miscelatori o termostatici a una, due o tre uscite/funzioni, con design minimale in forma tonda o quadra (disponibile con finiture Cromo, Steel Looking, Nero Opaco, Bianco Opaco, Oro, Oro Spazzolato). La parte ad incasso universale è studiata per semplificare le operazioni di installazione e verifica durante le attività di cantiere. Le parti esterne vengono fornite separatamente in un secondo momento e contengono tutti i frutti funzionali di comando e controllo dell’acqua e tutte le parti estetiche di finitura del prodotto.
Compact Box
ELLE: serie di rubinetti per bagno e cucina con un look più aggressivo e di tendenza, disponibile nella classica finitura cromata e nelle moderne finiture Nero opaco e Steel Looking. Il lavabo è disponibile in tre altezze differenti: Standard, Medio e Prolungato.
Elle
JO: nuova serie completa di rubinetteria sanitaria caratterizzata da superfici tonde, texture tattili presenti sul comando e prestigiose finiture cromo e nero opaco.
Jo
JOKER: nuova serie completa di rubinetteria sanitaria caratterizzata da superfici tonde. L’introduzione della leva ad anello sul comando permette una gestione confortevole e semplificata delle operazioni di utilizzo. Disponibile nelle finiture Cromo e Nero Opaco.
Joker
MODULAR BOX: nuova serie di rubinetti incasso per applicazioni doccia e vasca, composta da quattro differenti combinazioni ove il controllo della temperatura è esclusivamente termostatico mentre la distribuzione è comandata singolarmente per ogni uscita/funzione. Declinata con finiture Cromo, Steel Looking, Nero Opaco, Bianco Opaco, Oro, Oro Spazzolato.
Modular Box
TILT: nuova serie completa di rubinetteria sanitaria caratterizzata dalle dimensioni contenute, dalla sottigliezza della bocca di erogazione e della leva comando. Riflessi ricercati, profili e superfici si alternano facendosi accarezzare dalla luce. Delicatezza formale, espressione minimale di praticità, declinata in una vasta gamma di finiture: Cromo, Steel Looking, Nero Opaco e Bianco Opaco.
Matteo Camillini | Direttore BigMat Italia e International
Le opportunità per i rivenditori, le prospettive dopo il superbonus, il business legato ai lavori del Pnrr, la direttiva Case Green: Matteo Camillini, direttore BigMat Italia e International, spiega le strategie del Gruppo, colosso della distribuzione edile che conta 243 rivendite e 159 soci in 19 regioni lungo tutta la Penisola.
Le dimensioni contano, ma è importante anche non accontentarsi dei traguardi raggiunti. E il consorzio non lo fa, come testimoniano le sue iniziative.
Per esempio, quella di che ha visto a metà 2023 la nascita di una holding: Bmh, che coinvolge oltre 70 aziende di BigMat Italia, con l’obiettivo di agevolare passaggi generazionali o cessioni di aziende aderenti. Oppure, le partnership in ambito sportivo, senza contare il focus sul core business. Per esempio, l’apertura al mercato delle energie rinnovabili.
Il tutto anche grazie a Matteo Camillini che a YouTrade confida le strategie del Gruppo di fronte alle nuove sfide del mercato.
Nel mondo della distribuzione è in atto un processo di concentrazione. Si va verso un modello francese o tedesco dominato da grandi gruppi?
Come sappiamo, il nostro Paese è una grande economia, ma è anche caratterizzato dalla scala ridotta delle nostre aziende e questo non fa eccezione nel settore della distribuzione edile. Oggi, in effetti, si sta assistendo a un processo di concentrazione, a mio avviso determinato da vari fattori.
Per primo, l’accelerazione data dall’importante ripresa post pandemica che ha accentuato la centralità del costruire e ristrutturare, con un effetto moltiplicatore dato dai bonus che ha portato a una forte attenzione e sviluppo nel mercato e nella filiera della distribuzione.
Altro fattore che favorisce la concentrazione è il (mancato) passaggio generazionale che purtroppo caratterizza molte imprese familiari del nostro settore.
Infine, va segnalata anche la capacità di alcuni attori della filiera (grandi e medi gruppi, multipoint e aggregazioni) di andare oltre le barriere della crescita dimensionale di alcuni anni fa e di riuscire a creare efficienza, economie di scala e vantaggi strutturati.
Ritengo che si stia andando verso una scala più ampia, un modello più moderno e più europeo che obbliga a cambiamenti e una gestione aziendale in cui ci sarà sempre meno spazio per l’improvvisazione e l’opacità del settore.
La transizione energetica, la direttiva europea Case Green e gli scenari geopolitici hanno poi ampliato a dismisura il terreno di gioco in cui operiamo: in questa partita è cruciale affidarsi a una squadra coesa e solida, come BigMat, che può fare la differenza.
BigMat Cartina Italia aggiornata
Qual è la differenza tra BigMat e altri gruppi o consorzi?
BigMat è un progetto aziendale fondato sulla reciproca crescita imprenditoriale, un concetto forte e basato anzitutto su una forma di commercio indipendente: si entra fin da subito come soci del Consorzio, con pari dignità, uguali diritti e doveri, la totale trasparenza è per BigMat un imperativo.
Il Gruppo è a disposizione degli associati e ha il compito di fornire servizi, fare economie di scala, offrire esperienze formative e consulenza, creare gli strumenti per un’efficace competitività commerciale e dare visibilità grazie alla comunicazione e molto altro.
Riassumendo, potremmo dire che il Consorzio è sia il contenitore sia l’incubatore di quanto può essere utile alle rivendite per fare business nei loro territori e svilupparsi perdurando nel tempo e declinando i servizi e gli asset del Gruppo nella loro specificità.
Di grandissimo valore aggiunto è poi l’appartenenza a un marchio commerciale internazionale, presente in Europa da 43 anni con oltre mille punti vendita in sette Paesi. Un brand che unisce l’essere local delle aziende e il radicamento sul territorio a un respiro fortemente internazionale ed europeo. Far parte del Gruppo BigMat significa infatti far parte di una rete capillare su tutta la Penisola con gli evidenti vantaggi sia a monte con i fornitori, sia a valle con i clienti.
Per l’impostazione, la diffusione della rete, il fatturato, la notorietà e l’internazionalità, il Gruppo BigMat rappresenta senza dubbio un unicum nel panorama italiano della distribuzione edile.
Punti vendita e prodotti BigMat
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Punto vendita BigMat
Punto vendita BigMat
Punti vendita BigMat con aree di libero servizio
Punti vendita BiGmat con aree di libero servizio
Prodotti a marchio BigMat
Prodotti BigMat
In che cosa consiste il supporto strategico di BigMat?
Nel caso di BigMat l’apporto che il Gruppo dà è ampio, proprio perché è vasto il ventaglio dei servizi offerti a più livelli e su più fronti, difficile quindi ridurlo a un dato percentuale; possiamo però dire che tocca tutte le aree che concorrono al business.
Partendo dalle vendite che vengono supportate dalla notorietà e dalla comunicazione ma soprattutto da tutti gli strumenti messi a disposizione per fidelizzare e ampliare la clientela, come ad esempio, le proposte della linea di prodotti a marchio BigMat, che incontra un grande interesse, come tutte le varie attività promozionali promosse durante l’anno.
Altro tassello imprescindibile del nostro Gruppo è la selezione dei brand partner e il costante lavoro fatto dal reparto acquisti per stipulare e negoziare accordi quadro con condizioni e bonus favorevoli per i nostri associati.
Profondità merceologica ma anche concept di vendita e nuove aree di business: il Gruppo sviluppa costantemente nuovi format da implementare in rivendita per essere sempre più competitivi in un mercato che cambia ed evolve. Il nostro supporto si concerta nello studio dei trend e nell’ideazione di concept chiavi in mano che il singolo imprenditore può far propri.
Al centro di ogni nostra rivendita c’è poi sempre il potenziale umano ed è per questo che BigMat investe molto nella formazione grazie alla Scuola BigMat.
A fare da sfondo a tutto questo è poi l’irrinunciabile e insostituibile confronto tra i punti vendita e il Gruppo per raccogliere stimoli e studiare strategie di miglioramento da condividere per una crescita imprenditoriale singola e collettiva.
BigMat aderisce a diverse attività in ambito sportivo
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BigMat è sponsor della Nazionale italiana di pallavolo
BigMat è sponsor della nazionale Italiana di pallavolo
Costruiamo per lo sport
Costruiamo per lo sport
Partnership internazionale con Uci e l'iniziativa Costruiamo per lo sport
Partnership internazionale con Uci e l'iniziativa costruiamo per lo sport
Spesso anche in gruppi e consorzi si assiste a un turnover dei soci. In quale misura avviene?
Il turnover in uscita tocca molto marginalmente il nostro Gruppo e normalmente è dovuto a un problema di passaggio generazionale che, in alcuni casi positivi, si concretizzano nella cessione a un nostro associato e quindi l’azienda rimane all’interno del network BigMat, mentre in altri casi, meno felici, si trasformano in cessioni esterne o in procedure di chiusura aziendale.
Direi che si può misurare in una o due unità di uscita all’anno, su una rete di oltre 150 ragioni sociali con 242 punti vendita, un tasso molto basso che cerchiamo comunque di contenere ulteriormente attraverso degli strumenti.
Nel bilancio delle entrate il saldo è estremamente positivo in particolare negli ultimi anni durante i quali abbiamo intercettato l’interesse di rivendite valide sia non appartenenti a gruppi sia provenienti da altri consorzi che trovano la nostra formula più confacente alle loro esigenze.
Uno degli aspetti centrali per i rivenditori è la gestione del passaggio generazionale. È un problema che vi coinvolge?
È una sfida con cui dobbiamo confrontarci come Gruppo, poiché molte delle nostre aziende associate sono a carattere familiare e dobbiamo lavorare per dare continuità e perennità alla nostra rete.
BigMat ha creato una holding per le attività italiane. Qual è stata la sua attività finora?
Recentemente abbiamo costituito la Holding Bmh Spa, partecipata dal Consorzio BigMat Italia e dai soci che hanno deciso di prenderne parte. Il ruolo principale va esattamente nella direzione di supportare, quando possibile, il passaggio generazionale oppure favorire lo sviluppo delle zone. Un compito e un obiettivo ambizioso, in questa fase la sua attività è rivolta ad approfondimenti e incontri per preparare le prime operazioni.
Showroom e Holding
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Showroom
Showroom
HABIMAT
Habimat
Showroom
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Quali sono le prospettive per la distribuzione in Italia nel dopo superbonus?
La distribuzione edile dopo il superbonus ha ancora delle frecce nel suo arco da poter scoccare. Le aziende si sono maggiormente capitalizzate e questo “tesoretto”, per chi saprà usarlo bene, permetterà di fare investimenti.
È ormai concluso il tempo del “mercato facile” in cui la domanda era talmente elevata che bastava avere disponibilità di prodotto in magazzino, ora il mercato c’è ma non sarà alla portata di mano di tutti.
La rivendita deve ora ricentrarsi nella sua capacità di presidio e di servizio sul territorio, anche in maniera più ampia e per non perdere le opportunità in arrivo deve essere il più possibile multi-specializzata.
Pur con l’uscita di scena del superbonus la situazione globale del Green Deal, scaturito nella direttiva europea Casa Green, pone il settore delle costruzioni al centro dell’economia, dell’agire governativo (in Europa come in Italia) e delle tendenze sociali: ci sono prospettive interessanti per chi saprà coglierle.
Che cosa poteva essere gestito meglio a livello legislativo?
Forse la domanda da fare sarebbe piuttosto: che cosa poteva essere gestito peggio di come è stato? Battute a parte, dal punto di vista legislativo è mancata una regia consapevole e ponderata. Con una tale quantità di modifiche e cambiamenti, veramente destabilizzanti, la certezza del diritto è stata un optional.
A monte, il peccato originale è stato aver previsto un eccesso di detraibilità: troppo il 110% come valore e in un periodo di tempo così limitato, con un sistema di controllo della cessione del credito inizialmente inesistente per poi divenire bloccante lasciando gli operatori in una situazione difficile da gestire.
Avete un’idea di come si potrebbero regolare gli incentivi in modo sostenibile?
Gli incentivi per la ristrutturazione, di cui si paventa addirittura la conferma con percentuali inferiori a quelle precedenti il covid, dovranno essere assolutamente un perno per le politiche del Governo e poter dare un ritorno alle casse dello Stato; ritengo che dovrebbero essere studiati incentivi attraenti che portino i cittadini a effettuare lavori in trasparenza, con un gettito fiscale indiretto e con percentuali interessanti, ma senza eccedere fino al precedente 110% per evitare distorsioni e abusi dove, oltretutto, operatori intermediari si accaparrano il massimo delle risorse.
Auspico che sia finalmente un’incentivazione strutturale, e strutturata, con una prospettiva chiara e decisamente pluriennale.
Credo che gli incentivi opportunamente rivisti e corretti siano comunque una chiave di volta e allo stesso tempo un passaggio obbligato per lo Stato: gli obiettivi da realizzare per la riduzione delle emissioni e il risparmio energetico si possono ottenere solo con l’intervento sul vetusto patrimonio immobiliare e sulla casa degli italiani.
BigRent è il marchio BigMat dedicato al noleggio professionale di piccole e medie attrezzature
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BigRent, il marchio dedicato al noleggio professionale di piccole e medie attrezzature, è uno dei focus strategici del Gruppo BigMat
BigRent, il marchio dedicato al noleggio professionale di piccole e medie attrezzature, è uno dei focus strategici del gruppo BigMat
Noleggio BigRent
Noleggio BigRent
Centro noleggio BigRent
Centro noleggio BigRent
BigMat Marotta
BigMat Marotta
Quali sono le opportunità connesse al Pnrr?
Il Pnrr è una straordinaria opportunità per il sistema Paese Italia e, se ben gestito, può cambiare e modernizzare le nostre infrastrutture e non solo; le tempistiche anche in questo caso strette e le capacità di gestione delle amministrazioni pubbliche sono la grande sfida.
Non si tratta di fondi a pioggia, come accaduto per il superbonus, ma le opportunità seppur parziali e indirette date sono certamente interessanti per chi avrà la capacità di “saper relazionare e proporsi” con un mondo di grandi, medi, ma anche piccoli cantieri.
La nostra rete sul territorio, grazie alla sua diffusione e capillarità, è un punto di contatto per le imprese che operano su cantieri Pnrr in varie regioni.
Si parla di tecnologia e digitalizzazione: vedete all’orizzonte un ruolo dell’Intelligenza artificiale?
Tecnologia e digitalizzazione sono imperativi su cui si sta progredendo anche nel nostro settore ma non troppo rapidamente.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, penso che sia uno strumento di semplificazione ed elaborazione dati molto utile in prospettiva ma non può sostituire il ruolo della rivendita così come lo conosciamo il cui apporto in alcuni processi non può mancare!
Quali sono i principali gradini da scalare per i distributori in Italia?
Penso si possa migliorare la preparazione nella gestione economica d’impresa, ma anche la digitalizzazione e la gestione dei dati dovrebbero essere incrementate con un approccio aperto all’innovazione e al cambiamento di abitudini e di relazione con i clienti, infine investire sempre di più nelle risorse umane per selezionarle, formarle e fidelizzarle.
Quali sono le vostre previsioni per il 2024?
Un anno a cui fare attenzione: il fatturato avrà una contrazione a oggi mediamente stimabile in –10%, pur se con differenze geografiche, il centro sud è abbastanza stabile.
Attenzione dovrà essere prestata al credito, poiché la pietra tombale del superbonus ha lasciato molte imprese in sofferenza e, a causa della tensione sui prezzi e del ribasso generalizzato per accaparrarsi i clienti, bisognerà difendere la marginalità.
Un anno dove il mercato e le opportunità di lavorare ci sono ma saranno tutte da conquistare, rimboccandosi le maniche.
Cesare Simonetti, presidente del Gruppo Game, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Il consorzio ha un’attività consolidata, non ci sono novità, se non un continuo miglioramento di quanto si sta facendo.
Come è andato il fatturato 2023?
Il 2023 è stato un anno in leggerissimo calo (di fatturato, come sommatoria dei fatturati dei soci, a parità di area di lavoro).
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Le aspettative di quest’anno sono di un ulteriore leggero calo, che per il momento non si è manifestato nel primo periodo dell’anno, ma che dovrebbe concretizzarsi quando si andrà a confrontarci con gli ultimi mesi pesanti del 2023.
Logicamente, stiamo parlando di fatturati e non di volumi. Il prezzo medio del 2024 sarà nettamente più basso di quello del 2023 e, quindi, a volumi ci sarà sicuramente una crescita.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
La redditività del gruppo si misura nella redditività dei suoi soci e mi sembra che non si possano assolutamente lamentare.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Certo, ci sono tensioni su tutti i prezzi e prodotti. Finalmente sono ritornato a fare l’ufficio acquisti dopo tre anni in cui l’importante era trovare prodotto.
Il fatto è che le aspettative dei produttori e dei rivenditori sono rimaste alte dopo tre anni particolari, non certamente normali, il ritornare indietro nelle aspettative di utile non è sempre facile, ma inevitabile.
Gestite i listini a livello di gruppo?
Non gestiamo i listini a livello consorzio, e i nostri soci sono autonomi nelle condizioni di vendita al mercato.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
I cantieri del Pnrr si sono aperti e si stanno aprendo nel territorio, e questo porta a spostamenti di attività e di richieste nelle nostre imprese.
Quello che conta, secondo me, è che i nostri clienti storici abbiano lavoro e mi sembra che questa sia una situazione generale.
Quello che manca è il fatturato derivante da aziende che sono state create per il 110%: se non le abbiamo fornite, preferendo una clientela consolidata, non abbiamo oggi dei cali.
Punti vendita Game ItaliaDettaglio punti vendita Game
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Abbiamo un centro logistico, nel quale confluiscono oltre il 25% dei prodotti trattati in termini di volumi e vengono distribuiti ai soci attraverso un servizio per carichi completi, avvalendoci di un vettore esterno, con consegne che possono essere gestite entro il giorno successivo dall’ordine.
Avete una piattaforma e-commerce?
Non abbiamo una piattaforma e-commerce e per il momento non vogliamo averla in quanto la riteniamo un elemento di turbativa commerciale tra i soci.
Identikit
Ragione sociale completa: GAME SPA CONSORTILE
Sede centrale: Via Liguria 1 – 31045 Motta di Livenza (Treviso)
Tel: 0422.863369
Mail: info@gruppogame.it
Dipendenti (del gruppo/consorzio): 15
Fatturato totale: 55.000.000 (consorzio)
Tipologia di aggregazione: società consortile
Anno di fondazione: 1971
Presidente: Simonetti Cesare
Responsabile ufficio acquisti: Simonetti Cesare
Fatturazione centralizzata: in parte
Aree geografiche servite: Friuli Venezia Giulia e Veneto Orientale
Numero rivenditori associati: 2021: 19 2022: 19 2023: 19
Gattoni Rubinetteria presenta a Cersaie 2024 il nuovo rubinetto di design Mach 10, caratterizzato da forme aerodinamiche che si contrappongono a volumi variabili.
Le linee decise e l’accostamento di volumi diversi rendono Mach 10 un rubinetto unico, capace di dare un tocco di personalità, di innovazione tecnologica e di funzionalità all’ambiente bagno.
Remo Travaini, presidente Gattoni Rubinetteria
Gattoni Rubinetteria e il nuovo Mach 10 sono a Cersaie 2024: Pad. 21 Stand B16.
Tutto quello che serve per costruire e ristrutturare a Firenze si trova da BigMat Focardi e Cerbai: edilizia, colore, ferramenta e legnami.
Nella rivendita sono disponibili tutti i settori merceologici fondamentali per imprese, artigiani e privati e nessuna fetta del mercato viene lasciata scoperta.
Lo sa bene Tommaso Cerbai, titolare insieme al padre Alessandro del punto vendita di Firenze.
Qual è stato il percorso della vostra azienda?
L’azienda è nata nel 1961 con mio nonno, che ha fondato il punto vendita principale. Inizialmente ci occupavamo di pavimenti e rivestimenti, successivamente l’attività è stata ampliata, conquistando vari comparti.
Dopo il passaggio generazionale, io e mio fratello Matteo abbiamo deciso di acquistare un altro punto vendita.
L’avvicendarsi dei grandi colossi della distribuzione sul mercato ci ha dato la spinta per procedere con lo sviluppo dell’area libero servizio circa sette anni fa, nata prima con l’area colore e che poi si è estesa a sempre più categorie merceologiche.
Perché avete aderito a BigMat?
Perché è un Gruppo importante, che offre numerose opportunità di sviluppo che da soli difficilmente potremmo raggiungere. Inoltre, ci aiuta nella gestione di attività strategiche e nella visibilità del marchio.
Quale tipo di clienti avete?
Per l’85% imprese, per il 15% privati.
Com’è organizzata l’area di libero servizio?
Abbiamo un banco principale con quattro postazioni, due banconisti che supportano e seguono i clienti e altri due dipendenti che gestiscono ordini e logistica.
Per noi è fondamentale offrire uno spazio ordinato e organizzato così che i clienti possano muoversi liberamente e trovare tutto quello di cui hanno bisogno.
Il cliente è seguito nelle sue scelte oppure va direttamente alla cassa?
Il 90% della nostra clientela acquista in autonomia ciò che serve e poi paga direttamente alla cassa. Per chi, invece, ha bisogno di essere guidato, offriamo un servizio di vendita assistita accompagnando il cliente e offrendo consulenze specifiche ad hoc.
Con quale criterio sono disposti i prodotti?
I prodotti sono suddivisi per categorie merceologiche ben delineate e comunicate, all’interno del negozio di 200 metri quadrati.
Quali sono i vantaggi del libero servizio?
Il cliente, potendosi muovere liberamente, trova tutto quello di cui ha bisogno per il cantiere senza perdere tempo.
Come vi supporta BigMat?
Il Gruppo ci supporta sotto ogni punto di vista: convenzioni con le aziende leader di settore, layoutstudiati ad hoc, comunicazione e marketing con la possibilità di personalizzazione in base alle nostre richieste. Per noi far parte di questo Gruppo è importante, ci agevola nel lavoro di tutti i giorni.
YouTrade ha incontrato a Cersaie 2024Massimo Tommasi, direttore marketing e commerciale Italia di Rubinetterie Treemme (Pad. 22 Stand A10-B9): ecco cosa ci ha raccontato.
Massimo Tommasi, direttore marketing e commerciale Italia Rubinetterie Treemme
Che prodotto avete presentato in questa edizione del Cersaie?
A questa edizione di Cersaie ci siamo presentati con numerose novità tra le quali: Albatros, W-touch, W-Smart e Appia nella versione con maniglie realizzate in Vetrite di Sicis.
Albatros è la nuova collezione di rubinetterie firmata da Gianluca Belli. Realizzata in ottone, Albatros si distingue per le sue forme scultoree e fluide che trasmettono dinamismo e vitalità. La collezione è il perfetto esempio di eleganza contemporanea con linee pulite e minimali, che conferiscono leggerezza e semplicità al design. Un elemento distintivo è l’utilizzo di una cartuccia piatta da 22 millimetri, che contribuisce alla leggerezza complessiva del rubinetto.
W-touch è la nuova proposta di comandi e termostatici per doccia frutto di un’accurata ricerca tecnologica e stilistica. Il design di W-touch è pensato per garantire una perfetta armonia tra forma e funzione. Ogni dettaglio è studiato per offrire un controllo intuitivo del flusso e della temperatura dell’acqua, consentendo all’utente di personalizzare l’esperienza della doccia secondo le proprie preferenze. La serie è caratterizzata da un sistema “premi e regola” a filo piastra, disponibile in versione meccanica e termostatica, per una gestione precisa e confortevole del flusso d’acqua.
La nuova collezione W-smart rappresenta la soluzione ideale per chi cerca un comando doccia intuitivo e versatile, in grado di integrarsi alla perfezione con i soffioni doccia contemporanei e di esaltare l’estetica dell’ambiente bagno. Il sistema “premi e regola” per l’apertura e la chiusura dell’acqua è arricchito da una funzione di rotazione per la regolazione della portata ed è disponibile sia in versione meccanica che termostatica.
Appia, disegnata da 3DF Design e presentata con originali maniglie realizzate in Vetrite di Sicis è una proposta senza tempo. La purezza del vetro che incorpora le venature delle pietre pregiate, le tonalità delle rocce vulcaniche e dei paesaggi lunari sono un connubio tra raffinata eleganza e alta tecnologia.
A cosa vi siete ispirati?
Innovazione, ricerca e sinergia. Ogni nuova collezione è il risultato di un processo creativo e ingegneristico rigoroso, in cui design e funzionalità si integrano attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. L’ispirazione proviene dall’analisi delle tendenze contemporanee e dalle esigenze del mercato, con un focus su ergonomia, sostenibilità e ottimizzazione dei flussi d’acqua.
Come sta andando il 2024?
Il 2024 è stato un anno fondamentale per la concretizzazione di un processo di trasformazione che ci ha visti diventare da una PMI ad una azienda strutturalmente 4.0. Il tutto senza dimenticare le nostre tradizioni manifatturiere. Per fare esempi concreti, abbiamo realizzato un nuovo impianto di verniciatura automatizzato dove la componente umana sarà sempre determinante per le lavorazioni particolari. Stesso discorso vale per la torneria pesante, con torni automatizzati attivi 24 ore e con personale in grado di eseguire tutte quelle lavorazioni che non esito definire sartoriali.
È stato appena inaugurato il nuovo comparto R&S e laboratorio tecnico. Un luogo interno all’azienda che rappresenta il cuore della creatività e dell’innovazione progettuale. In questo spazio, oltre ad ampi e moderni uffici, si trova un laboratorio dove campioni di prodotti, materiali e finiture vengono sottoposti a diversi test qualitativi prima di essere processati e immessi sul mercato.
Quali sono le previsioni del 2025?
Il 2025 sarà per noi un anno molto intenso e ricco di progetti. In cantiere abbiamo l’apertura del nostro primo showroom a Milano, un luogo pensato per non essere solo un’esposizione di prodotto ma una vera e propria fucina di idee, creatività, incontri. Uno spazio aperto a numerose iniziative e attività. Stiamo lavorando inoltre a nuovi progetti e collaborazioni.
A 60 anni dalla sua nascita, Laterlite avvia un progetto di rebranding e una nuova strategia comunicativa che prevede un nuovo logo per l’azienda e i suoi sei brand (Leca, CentroStorico, LecaBlocco, GrasCalce, RureGold e PreMix). Ogni brand avrà un logo ridisegnato, coerente con la propria personalità e autonomia, e sarà sottolineata la sua appartenenza al master brand Laterlite anche a livello grafico.
«Siamo partiti dall’analisi di Laterlite alla luce delle recenti acquisizioni, del suo posizionamento sul mercato anche a confronto con i principali competitor di riferimento.
Abbiamo quindi ridefinito l’architettura di marca che lega Laterlite ai suoi brand, individuato alcuni valori chiave identificativi per il futuro di Laterlite, creata la strategia e il nuovo posizionamento aziendale. Il tutto attraverso la nuova immagine e identità grafica, sottolineata dal nuovo logo Laterlite e dei 6 brand, che sarà comunicata al mercato con specifiche campagne di marketing sia online che offline insieme a strumenti di visibilità sul punto vendita dei distributori di materiale edile», spiegano dall’azienda.
Oltre a promuovere e comunicare la nuova realtà costituita da un’unica azienda e i suoi brand, che operano sul mercato dell’edilizia e delle infrastrutture in stretta sinergia commerciale e con un marketing dedicato e coerente, l’operazione di rebranding mira a ridefinire la vision e la mission della società sia in funzione dell’attuale configurazione che nell’ottica di futuri sviluppi.
La nuova immagine coordinata intende promuovere una precisa identità orientata allo sviluppo di soluzioni complete e sostenibili per il mercato della ristrutturazione e della nuova costruzione. Ai valori di qualità e concretezza la nuova strategia di comunicazione punterà anche sul concetto di sicurezza e sulla capacità di offrire soluzioni complete, come espresso anche dal payoff “Le tue soluzioni per costruire”.
Con sede in provincia di Parma, Laterlite ha avviato un intenso programma di acquisizioni: LecaSistemi nel 1990, Ruregold nel 2019, Gras Calce nel 2021 e Premix nel 2023. Il 1° Gennaio 2022 si è concretizzata la fusione per incorporazione di tutte le Società in Laterlite SpA. Ora la rinnovata identità grafica e la sicurezza e forza del marchio consentiranno di esprimere con maggiore chiarezza la proposta unica dell’azienda, che può vantare significative sinergie a livello tecnico e commerciale, grazie alla migliore integrazione dalle proposte dei sei brand, oltre che a livello logistico, assicurato dalle disponibilità dei prodotti presenti negli impianti e nei depositi Laterlite.
Per fare il punto sul rebranding, il 9 ottobre 2024 Laterlite ha organizzato un evento specifico presso la sede della Dallara Academy a Varano dé Melegari (Parma): un momento di condivisione e convivialità, insieme a clienti e funzionari marketing-commerciali. Oltre a presentare le strategie aziendali e gli obiettivi della nuova strategia di comunicazione, l’evento prevede anche una visita alla Factory Dallara e alla rampa espositiva delle auto Dallara.
L’intervista
YouTrade ha fatto il punto sull’operazione di rebranding con Gian Domenico Giovannini, Amministratore delegato Laterlite e Luca Beligni, Direttore Marketing, Assistenza Tecnica e Ricerca & Sviluppo dell’azienda.
Quali risultati pensate di ottenere a medio termine?
Significative sinergie a livello tecnico e commerciale, grazie alle opportunità offerte dalla migliore integrazione dalle proposte dei sei brand, oltre che logistico assicurato dalle disponibilità dei prodotti presenti negli impianti e nei depositi Laterlite.
La chiarezza della proposta unica Laterlite, con la rinnovata identità grafica e la sicurezza e forza del marchio, ci permetteranno di soddisfare con maggiore efficacia le esigenze del mercato sempre più orientate a soluzioni integrate sicure e di qualità.
Avete in programma delle attività di comunicazione verso i distributori?
Certamente sì: il prossimo 9 ottobre abbiamo organizzato un evento specifico, presso la sede della Dallara Academy a Varano dé Melegari (Parma), dal titolo Rebranding Laterlite, per festeggiare il nostro 60esimo anniversario e guardare al futuro insieme.
Sarà un momento di condivisione e convivialità, insieme ai nostri migliori clienti e funzionari marketing-commerciali, che inizierà con una presentazione delle strategie aziendali e degli obiettivi del rebranding e si concluderà con la visita della Factory Dallara e della rampa espositiva delle auto che hanno segnato la storia di Dallara.
Quali sono stati i passi che avete compiuto per il rebranding?
Siamo partiti dall’analisi di Laterlite alla luce delle recenti acquisizioni, del suo posizionamento sul mercato anche a confronto con i principali competitors di riferimento.
Abbiamo quindi ridefinito l’architettura di marca che lega Laterlite ai suoi brand, individuato alcuni valori chiave identificativi per il futuro di Laterlite, creata la strategia e il nuovo posizionamento aziendale.
Il tutto attraverso la nuova immagine e identità grafica, sottolineata dal nuovo logo Laterlite e dei sei brand, che sarà comunicata al mercato con specifiche campagne di marketing sia online che offline insieme a strumenti di visibilità sul punto vendita dei distributori di materiale edile.
Premiati a Cersaie 2024 i migliori distributori internazionali che si sono maggiormente distinti nei rapporti con l’industria ceramica italiana.
I Confindustria Ceramica Distributor Awards, giunti alla 28esima edizione, sono destinati alle migliori aziende di Italia, Francia, Germania e Austria che hanno saputo costruire rapporti di partnership con il settore ceramico nazionale. A pesare nella scelta della giuria anche l’essersi particolarmente distinti per fedeltà al prodotto italiano, la durata dell’attività e il volume d’affari, la competenza e professionalità dimostrati negli anni, la solvibilità e la correttezza commerciale, gli investimenti effettuati a favore della conoscenza e dell’impiego delle piastrelle di ceramica “made in Italy”.
Per l’Italia si è aggiudicato il premio Fratelli Baiano Srl di Baiano Casa di Quarto (Napoli), azienda fondata nel 1965, attiva con uno showroom di oltre 3.000 metri quadrati e 35 dipendenti e con vendite di piastrelle derivanti per il 95% da ceramiche italiane.
Per la Francia premiate ex aequo la Bob Carrelage di Hyères, con 7 punti vendita, 50 collaboratori e un fatturato complessivo annuo di 20 milioni di euro, con il 70% di vendite di piastrelle dato da ceramiche italiane, e la Forgiarini Sas di Kogenheim, con 4 showroom, 70 dipendenti e un fatturato complessivo annuo di oltre 14 milioni di euro, con vendite di piastrelle composte per il 78% da ceramiche italiane.
Per la Germania è premiata la Unternehmensgruppe Aug. Hohne Sohne Harry’s Fliesenmaerkte di Amburgo, 118 anni di attività, un fatturato di 24 milioni di euro, che opera con 105 dipendenti in 10 punti vendita e che il 43% delle vendite deriva da piastrelle prodotte in Italia.
Infine per l’Austria il migliore distributore è Beinkofer GesmbH & Co. KG di Linz, che celebra proprio nel 2024 i 100 anni di attività. 105 dipendenti presenti in 9 punti vendita e un fatturato totale di 37 milioni di euro. Il 62,5% delle vendite di piastrelle di ceramica è dato da collezioni italiane.
Il Parlamento europeo precedente ha approvato un provvedimento per limitare il greenwashing, ovvero le pratiche di marketing che hanno l’obiettivo di far sembrare più naturali o sostenibili prodotti che non lo sono.
Con il nuovo Parlamento europeo, la debuttante Commissione di Bruxelles e i mutati equilibri politici seguiti alle elezioni di giugno, cambierà anche la policy green della Ue? È lecito chiederselo.
Una delle decisioni del Parlamento della precedente legislatura, per esempio, riguarda una delle pratiche che tocca da vicino il mondo della produzione, anche quello legato all’edilizia: il cosiddetto greenwashing.
Dato che essere sostenibili, amanti della natura e probabilmente buoni nell’animo è diventato un dovere non solo sociale, ma anche di marketing, sono molte le imprese che in pochi anni si sono scoperte un’anima verde, ma senza che sia cambiato molto nel loro processo produttivo. Una pratica che si chiama, appunto, greenwashing: mostrarsi più amici dell’ambiente di quando si sia in realtà.
I divieti dell’Europa per limitare il greenwashing
Per limitare questa furbizia il Parlamento europeo nel gennaio scorso ha approvato una direttiva con cui vieta le dichiarazioni ambientali generiche e altre informazioni fuorvianti sui prodotti, mentre autorizza a utilizzare solo i marchi che garantiscono sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche.
Inoltre, ha introdotto l’obbligo di rendere le informazioni sulla garanzia dei prodotti più visibili, oltre a introdurre un nuovo marchio di estensione della garanzia.
Insomma, l’obiettivo del provvedimento è quello di migliorare l’etichettatura dei prodotti e, allo stesso tempo, di vietare l’uso di dichiarazioni ambientali fuorvianti.
E nonostante le resistenze che attraversano gli schieramenti politici in fatto di salvaguardia ambientale, la direttiva è stata approvata con 593 voti favorevoli, 21 contrari e 14 astensioni, quindi a larga maggioranza.
Cosa comporta la direttiva anti greenwashing?
Ma che cosa comporta la direttiva? Se sarà applicata nel concreto, vieta l’uso di indicazioni ambientali generiche. Alcuni esempi di definizione che sono vietati: rispettoso dell’ambiente, rispettoso degli animali, verde, green, naturale, biodegradabile, a impatto climatico zero o eco. Più precisamente: sono vietati se il prodotto o il processo di produzione non è certificato.
Un altro aspetto controverso riguarda il termine sostenibilità. Anche in questo caso il bollino blu è demandato a sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche. Anche se va aggiunto che non tutte le autorità pubbliche, influenzate a loro volta dalle dinamiche elettorali, sono in grado di stabilire che cosa sia sostenibile e che cosa non lo è.
Un altro aspetto che impatta sul mondo della produzione, compreso quello per l’edilizia, riguarda il divieto delle dichiarazioni che suggeriscono un impatto sull’ambiente neutro, ridotto o positivo in virtù della partecipazione a sistemi di compensazione delle emissioni. Una decisione che può far venere la pelle d’oca ai produttori di materiali energivori o di derivazione chimica.
Nel mirino della direttiva è anche la durata dei prodotti: per questo le informazioni sulla garanzia dovranno essere più visibili. Non solo: sarà creato un nuovo marchio armonizzato per dare maggiore risalto ai prodotti con un periodo di garanzia più esteso.
Per contro, è vietato aggiungere indicazioni infondate sulla durata (come dichiarare un numero di cicli di utilizzo che non si rivela esatto in condizioni normali), oltre alle false dichiarazioni sulla riparabilità di un prodotto.
Le previsioni Unicmi 2024 dell’associazione delle imprese dei serramenti mostrano che le costruzioni stanno a +0,3% nel 2024, c’è un calo per le ristrutturazioni, ma per gli involucri ci sarà ancora crescita.
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Eterno Ivica si presenta a Cersaie 2024 (Pad. 31 Stand A55-B56) con una ricca offerta di novità per i pavimenti sopraelevati. Tutti i prodotti presentati sono disponibili nel catalogo aggiornato dei Sistemi di Posa 2025.
Tra le innovazioni spicca il supporto per pavimenti sopraelevati da esterno Pedestal Prime PR0, ideato per coprire altezze da 15 a 30 millimetri e in grado di compensare il 2,5% di pendenza. Pedestal Prime PR0 è disponibile con testa bicomponente autolivellante con alette per la posa di piastre, e la nuova testa universale autolivellante Ø 110, bicomponente PP e gomma, per travetti in alluminio e legno. Quest’ultima è compatibile con i supporti Woodeck System delle linee Pedestal Prime, Eterno e New Maxi.
Tra le altre novità dell’azienda c’è Terra-Fix, accessorio che consente di posare la pavimentazione direttamente su erba o terra. Grazie alla posa diretta sul terreno, non è necessario un sottofondo in cemento e non richiede scavo o calcestruzzo. Inoltre, le teste autolivellanti dei supporti non necessitano che Terra-fix sia livellato durante l’installazione. Una volta posati Terra-Fix e supporti, la struttura del deck può essere costruita con i travetti in allumino Woodeck System di Eterno Ivica o con qualsiasi altro travetto in alluminio o legno disponibile sul mercato.
Altra innovazione di rilievo è il distanziatore perimetrale a sbalzo, un profilo in acciaio zincato, lungo 86,2 centimetri, da applicare sulla testa dei supporti a ridosso delle pareti verticali. Grazie alla sua particolare forma, questa soluzione ha una doppia funzione: quella di sorreggere le lastre in ceramica e quella di distanziatore perimetrale, creando una fuga di 1 centimetro dalla parete verticale.
Infine, last but not list, la nuova clip universale per la posa di listoni in legnosu travetto di alluminio o legno. Questa soluzione è composta da due particolari clip in nylon (poliammide), progettate per inserirsi al di sopra del travetto in alluminio Eterno Ivica. Sono inoltre compatibili con travetti in legno o altro materiale. Le clip permettono la posa di doghe in legno in modo da creare fughe da 4 o 8 millimetri.
Franco Ferrari, presidente del GruppoMade, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali sono state le novità nel 2023?
Il 2023 è stato un anno importante per Gruppo Made: molte nuove rivendite sono entrate a far parte del network, anche perché l’ingresso in Sicilia ha ulteriormente ampliato il bacino di utenza. Nel 2023 sono stati 15 i punti vendita che hanno aderito al nostro Gruppo.
Il network è quindi in una ottima fase di sviluppo, grazie al riconoscimento e all’apprezzamento del valore del nostro marchio, e i numerosi ingressi di quest’anno di aziende molto conosciute e apprezzate nei loro territori sono lì a testimoniarlo.
Quali sono le iniziative per il 2024?
Il Gruppo mantiene il suo costante impegno nell’aggiornamento dei suoi servizi riservati ai rivenditori aderenti, ampliando e aggiornando la gamma dei servizi per rispondere alle esigenze dei nostri imprenditori della distribuzione.
Per quest’anno, per esempio, abbiamo ideato un corso avanzato per la formazione in ambito gestione del cliente, ma con la stessa attenzione affrontiamo i temi legati alla digitalizzazione, all’assicurazione sul credito, e così via.
Come è andato il fatturato 2023?
Il 2023 si è chiuso con risultati egregi. Il fatturato aggregato ha superato i 700 milioni di euro, forniamo in tutto circa 80 mila clienti e possiamo dire che abbiamo avuto addirittura una crescita rispetto ai già eccezionali risultati del 2022. Siamo quindi molto soddisfatti.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Il Gruppo ha fatto registrare un primo semestre 2024 al di sopra delle aspettative, con una crescita significativa. Manteniamo, quindi, intatta la nostra fiducia.
Lavoriamo per fornire alle nostre rivendite tutti gli strumenti necessari per emergere in un mercato sicuramente difficile ma comunque interessante perché offre tante opportunità. La qualità delle rivendite Made saprà certamente fare la differenza.
Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti e/o servizi?
Il lavoro del nostro Ufficio Acquisti è costantemente orientato alla ricerca di nuovi prodotti e nuove soluzioni che, oltre a essere performanti, devono poter garantire il più possibile il rispetto dell’ambiente, perché la sostenibilità è uno dei pilastri della nostra strategia.
L’obiettivo è quello di offrire alle nostre rivendite un assortimento sempre più ampio e completo che la loro professionalità e la competenza saprà certamente trasformare in occasioni di vendita. Per quanto riguarda i servizi, sono aggiornati costantemente tenendo anche in considerazione le richieste dei nostri aderenti.
Avete progetti?
Uno dei nostri principali obiettivi è completare il progetto di rebranding, per avere un unico logo in tutta Italia. Ancora, abbiamo messo a punto i nuovi format ferramenta e show-room finiture.
Inoltre, continua lo sviluppo del programma Made Distribuzione: al momento sono cinque i punti vendita diretti, destinati però ad aumentare.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Oggi i prezzi si sono decisamente calmierati e non ci sono problemi di approvvigionamento.
Come gestite i listini?
Riceviamo puntualmente i listini da tutti i fornitori che hanno aderito alla piattaforma D-Price e li pubblichiamo direttamente nell’area riservata del nostro sito internet.
I bonus si sono ridotti drasticamente: che succede?
La decadenza dei bonus in qualche modo ci riporta al mercato di qualche anno fa. L’eccezionalità del volume d’affari degli scorsi anni non è certamente ipotizzabile per questo 2024 e nemmeno per i prossimi anni.
Il problema è semmai nell’inflazione che sta scoraggiando gli investimenti nella casa, e i costi delle costruzioni che negli ultimi anni si sono impennati non aiutano la dinamicità del mercato.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Il Pnrr è certamente un’ottima opportunità perché porterà benefici in cascata anche alla distribuzione edile, soprattutto nell’ambito dell’edilizia sociale e dei lavori di ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico.
Possiamo quindi dire che direttamente o indirettamente, il Pnrr ha portato e sta portando benefici un po’ a tutti.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Attraverso i nostri servizi cerchiamo di rendere la vita delle nostre rivendite più organizzata ed efficace.
Per Gruppo Made la risposta alle criticità del mercato è nell’impegno quotidiano sul versante dell’affermazione del marchio, sostenuto dalla professionalità dei nostri punti vendita.
Certamente, dobbiamo sempre essere pronti a intraprendere azioni correttive in caso di necessità.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
Oggi come oggi non è più possibile operare da soli nel mercato. Gli imprenditori della distribuzione edile capiscono di aver bisogno di una struttura alle spalle in grado di offrire servizi che da soli non potrebbero gestire.
In un mercato sempre più competitivo Gruppo Made è il network italiano orientato alla vendita che offre ai suoi aderenti la più vasta varietà di servizi utili a incrementare le vendite e a gestire in modo altamente professionale la loro azienda.
Attraverso questi servizi, il nostro rivenditore aderente può quindi tranquillamente dedicarsi al suo core business, ovvero al cliente, perché al resto pensa il Gruppo.
Punti vendita gruppo Made
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
I servizi di Gruppo Made riguardano la formazione dedicata alla cultura d’impresa, la formazione tecnica in collaborazione con i più accreditati fornitori partner.
La comunicazione attraverso l’ecosistema digitale del Gruppo che dedica e gestisce per il rivenditore il suo spazio dedicato sul web e promuove la sua attività sui principali social, la consulenza degli area manager che operano quotidianamente a fianco delle rivendite, i format espositivi per le show-room e le aree per il libero servizio che vengono ideate e realizzate su misura per le esigenze del rivenditore, affiancando anche il servizio di marketing mix, ovvero una selezione di prodotti qualificati gestiti dal gruppo in convenzione, l’assicurazione sul credito, con una formula esclusiva di Gruppo Made che permette di servire in tutta sicurezza anche i nuovi clienti, i centri di logistica, per agevolare le rotazioni dei prodotti e rendere disponibili in tempi brevissimi qualsiasi quantitativo richiesto, gli strumenti per una corretta gestione commerciale e finanziaria dei punti vendita, come il Cruscotto Direzionale Made, la possibilità di organizzare eventi per i loro clienti, con il supporto del Gruppo.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Gruppo Made mette a disposizione del mercato quattro centri di logistica, per ora in Lombardia, Piemonte e Liguria, ma si stanno valutando altre aperture per sostenere la domanda dei magazzini aderenti. In ogni caso, ogni rivendita Made può trovare aiuto nel collega più vicino per eventuali necessità.
Avete una piattaforma e-commerce?
Alcuni aderenti a Gruppo Made hanno una loro piattaforma di dedicata al commercio elettronico e stanno ottenendo ottimi risultati, grazie a un utilizzo molto professionale dello strumento e-commerce.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Per Gruppo Made la digitalizzazione è al centro della sua strategia di sviluppo e di crescita. Ne sono un chiaro esempio l’adesione al progetto D-Price per la gestione in tempo reale dei listini dei fornitori e la piattaforma digitale che sostiene la comunicazione delle rivendite aderenti verso i clienti acquisiti e soprattutto potenziali, attraverso l’utilizzo dei principali strumenti social e il web.
È importante sottolineare che il Gruppo non fa pagare il canone del listino D-Price alle rivendite aderenti, certamente un vantaggio in più.
Si tratta chiaramente del futuro della gestione dei listini e ci auguriamo che anche tutti i fornitori aderiscano a questa piattaforma che semplifica al massimo la gestione dei prezzi, rendendola veloce e sicura.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Un numero rende perfettamente l’idea di quanto sia importante per Gruppo Made l’argomento formazione. Nel 2023 sono state realizzate 7 mila ore di formazione.
Sono numeri che quest’anno sono destinati a crescere, grazie anche alla realizzazione di nuove tipologie di corsi avanzati e all’ingresso nel Gruppo di numerose nuove rivendite.
Identikit
Ragione sociale completa: MADE ITALIA SPA
Sede centrale: Via Giuseppe Di Vittorio 3 – 20010Casorezzo (Milano)
Qual è la principale novità che avete presentato a Cersaie 2024? La novità più rilevante è Superlift e-power, un sollevatore di lastre di grande formato, settore in cui c’è ancora tanto da scoprire per rendere il lavoro degli operatori più semplice, più efficace e per invogliare anche nuovi posatori a specializzarsi nella posa dei maxi formati. È un prodotto totalmente innovativo perché utilizza delle ventose auto innescanti a batteria che eliminano la necessita da parte dell’operatore di seguire la tenuta. Oltre a essere uno strumento super professionale, è anche “tascabile”: pur movimentando lastre fino a 3,40 metri, è facilmente trasportabile in vettura in quanto pieghevole. Abbiamo ideato anche una specifica borsa con ruote, tipo trolley, che permette di trasportare Superlift e-power senza alcuna fatica.
Quali sono le principali caratteristiche tecniche del sollevatore? Oltre a poter movimentare lastre di 3,40 metri, il massimo formato disponibile sul mercato, Superlift e-power è caratterizzato da semplicità d’uso, robustezza e maneggevolezza.
Che tipo di riscontro il prodotto ha avuto a Cersaie? Il prodotto ha riscontrato notevole attenzione perché totalmente nuovo. L’offerta di lastre gigantesche da movimentare necessita di una strumentazione adeguata. Il fatto di poter arrivare sul cantiere con il classico pick-up o una vettura, senza dover ricorrere a uno specifico mezzo di trasporto, rende questo prodotto molto interessante.
Quali sono le categorie di operatori che hanno mostrato più interesse? Tutta la catena legata alla lavorazione delle lastre: dai produttori di ceramica, che potranno promuovere questo tipo di strumenti che agevolano le consegne in cantiere, ai distributori e utilizzatori finali.
Mediamente quanti visitatori italiani e quanti esteri avete avuto allo stand? Se dovessi fare una media, direi 60-40. Normalmente nei primi giorni c’è stato un maggiore afflusso di visitatori stranieri, mentre negli ultimi ha prevalso la clientela italiana, comunque tutti operatori del settore. Abbiamo notato parecchio interesse verso le nostre novità, soprattutto da parte dei visitatori stranieri.
Il sistema Mapeheat di Mapei debutta anche in Italia, a Cersaie 2024. Una soluzione completa per il riscaldamento elettrico a pavimento che comprende: la membrana Mapeheat Membrane Maxi, i cavi riscaldanti disponibili in diverse misure Mapeheat Cable, utilizzati in combinazione con i termostati nVent Raychem. Andrea Annoni, corporate product manager prodotti complementari e linea tools Mapei (Pad. 32 Stand A8; Pad. 25 Stand A2) descrive a YouTrade le caratteristiche di questa importante novità.
Andrea Annoni, corporate product manager prodotti complementari e linea tools Mapei
Tra le novità dell’azienda al Cersaie è stato presentato il sistema di riscaldamento elettrico Mapeheat System: quali sono le sue caratteristiche tecniche e perché è stato inserito nella proposta Mapei? Mapei a Cersaie 2024 ha introdotto per tutta Europa il sistema Mapeheat. È un sistema di riscaldamento elettrico a pavimento che si compone di una membrana con proprietà desolidarizzanti, antifrattura, impermeabilizzanti, idonea per l’alloggiamento dei cavi riscaldanti (disponibili in 11 misure in funzione della lunghezza e della potenza di riscaldamento desiderata all’interno dei vari locali) e tre tipologie di termostati. Mapei punta a fornire ai propri clienti soluzioni tecniche, complete partendo dai prodotti per la realizzazione deisottofondi fino alla scelta dei prodotti per posare e stuccare il pavimento. In questo caso chi desidera aumentare il comfort all’interno delle proprie abitazioni può applicare Mapeheat Membrane Maxi, una membrana per il riscaldamento elettrico a pavimento che si installa sui sottofondi esistenti attraverso un adesivo cementizio Mapei di classe minima C2 secondo EN 12004, da scegliersi in funzione delle caratteristiche del sottofondo. Su questa membrana si installano i cavi riscaldanti Mapeheat Cable, sopra i quali è possibile procedere direttamente alla posa della pavimentazione ceramica con idoneo adesivo in funzione del tipo e formato delle piastrelle. Oltre alle membrane antifrattura della linea Mapetex, offriamo anche membrane antifrattura desolidarizzanti, impermeabilizzanti come MapeGuard UM 35 e impermeabilizzanti con proprietà antifrattura come MapeGuard WP 200. A queste si aggiunge ora Mapeheat Membrane Maxi che, oltre a racchiudere tutte queste caratteristiche, è anche studiata peril riscaldamento elettrico a pavimento.
Quali sono i plus di questo sistema rispetto agli altri presenti sul mercato? Mapei è una delle poche aziende nel mondo ad essere completa agli occhi dei clienti. Il cliente che decide di affidarsi a Mapei sa che può contare su una gamma completa di prodotti con la garanzia del risultato finale: dal sottofondo alla stuccatura, fino alla sigillatura e operazioni di pulizia di fine cantiere. Per quest’ultimo aspetto in particolare presentiamo a Cersaie un ampliamento della linea UltraCare. Alla completezza di gamma si aggiunge il servizio di assistenza tecnica: Mapei offre un supporto di assistenza tecnica che aiuta i clienti a individuare insieme il sistema più corretto in funzione delle esigenze di cantiere e delle problematiche che deve andare a risolvere.
D. Il sistema Mapeheat prevede anche tre tipologie di termostati: è il vostro primo approccio al mondo della domotica? Mapei già da diversi anni propone sistemi riscaldanti elettrici, in particolar modo nel Nord America e in UK. Oggi li importiamo anche su tutto il territorio europeo. I termostati sono configurabili con Alexa o altre tipologie di sistemi domotici comunemente presenti nelle nostre abitazioni.
Migliorare la produttività e la reddittività aziendale è l’imperativo categorico di ogni impresa che operi nel settore della distribuzione. Ma gruppi e consorzi hanno a disposizione delle leve in più da utilizzare per il loro business.
In un mondo che si muove, a velocità variabile e con alcune impreviste forti accelerate, verso un’economia circolare o, con la terminologia di Papa Francesco, verso un’economia integrale, è opportuno domandarsi il ruolo strategico che saranno chiamati a svolgere i gruppi e i consorzi d’acquisto.
Nell’economia dell’abbondanza era la crescita al centro delle strategie. Una crescita fatta di volumi, di fatturati e di numero di associati. Simili strategie sono oggi pericolose, anche praticabili spesso solo a patto di introdurre complessità e di vedere i costi da complessità erodere i vantaggi economici che si sperava di conseguire.
Appare molto più efficace suggerire una strategia di sviluppo, che combini una crescita qualitativa a quella quantitativa, decisamente più contenuta.
Per conseguire questo sviluppo sono necessari nuovi investimenti, diversi da quelli del passato, più intangibili nei contenuti rispetto ai tradizionali investimenti di tipo fisico (magazzini e spazi gestionali).
Per poter realizzare questi nuovi investimenti senza creare squilibri finanziari è necessario che le imprese si focalizzino su una nuova reddittività adeguata a supportare tale sviluppo.
Ricordando che la Redditività di impresa, esprimibile attraverso il Roi (Return on investment, ritorno dell’investimento), è data da due componenti: la rotazione legata ai volumi di attività e alla produttività lavorativa e la redditività delle vendite (Ros, Return on sales) generata dalla marginalità di quello che si è venduto.
Mentre la prima era la leva manovrabile nell’economia dell’abbondanza, la seconda è da manovrare per non cadere nell’errore di realizzare fatturati interessanti, ma a marginalità molto contenute.
Grafico di Bubbio per il dossier gruppi e consorzi
Gli strumenti per migliorare la redditività aziendale
Così per migliorare il Roi si può migliorare la Rotazione, ma nell’attuale contesto i fatturati sono difficili da incrementare e quindi i gruppi dovrebbero spingere a:
Migliorare la produttività: che significa a parità di «costi di struttura» si realizza un volume di affari superiore, per l’efficientamento di alcuni processi realizzabile, per esempio, con la digitalizzazione
Effettuare investimenti che da soli i singoli associati non sarebbero in grado di effettuare con la stessa efficacia. In proposito si pensi ad investimenti nella gestione digitalizzata dei magazzini
Ma è altrettanto importante ricordare che si può migliorare il Roi, in modo talvolta ancora più efficace, manovrando la redditività delle vendite e in particolare:
riduzioni di costi di acquisto della merce
nuovi mix di vendita famiglie prodotti a brand e green o, meglio ancora, sostenibili
ricerca nuovi prodotti (innovazione di prodotto) a maggior «valore aggiunto»: che peraltro richiede tempo e risorse dedicate.
Le economie di scopo
Emerge da queste riflessioni la possibilità di conseguire dei miglioramenti di reddittività non solo perseguendo le economie di scala, che fanno dei volumi la variabile portante, ma che sia possibile conseguire economie di scopo. E questa sembrerebbe una strada dai grandi potenziali per gruppi e consorzi di acquisto.
Grazie alle economie di scopo si riescono a conseguire vantaggi strategici che le singole aziende da sole non riuscirebbero a perseguire, a causa delle difficoltà di effettuare investimenti elevati adeguati e interessanti nei loro ritorni.
Si pensi a una per tutti di questi investimenti: la creazione di linee di prodotto a brand. Un’economia di scopo che molti gruppi hanno attivato con risultati più che soddisfacenti in termini di miglioramento della redditività. A titolo puramente indicativo si ricordano come altre possibili economie di scopo:
Partnership con fornitori
Formazione tecnica anche dei propri clienti (geometra, ingegnere, exterior designer e altre nuove figure professionali, responsabili di società di costruzioni-ristrutturazione edili)
Comunicazione
Soluzioni per la digitalizzazione di magazzini
Soluzione per la digitalizzazione di processi amministrativi
Insomma, le economie di scopo si riferiscono a spese di investimento che le singole rivendite da sole o non possono sostenere o non risultino efficaci qualora siano sostenute per un importo contenuto. Resta il fatto che è dal configurarsi di tutte queste variabili che scaturisce la reputazione di cui gode un’impresa o un gruppo sul mercato.
Trascurarlo sarebbe pericoloso, poiché oggi «si viene scelti dal mercato» e dai clienti soprattutto per la reputazione di cui si gode sul mercato ed è il frutto di una narrazione articolata nel tempo e nei canali attraverso cui viene veicolata (compreso il web).
Le caratteristiche di un’organizzazione efficiente
Ciò posto, restano infine alcuni imperativi che a livello organizzativo, nel nuovo contesto competitivo fatto di forti pressioni competitive e manifestarsi di eventi ambientali destabilizzanti, le imprese dovrebbero cercare di rispettare:
l’esigenza di una struttura organizzativa «ambidestra» nella quale convivano in contrapposizione, forti le spinte all’innovazione e ad un efficientamento estremo. A livello a livello di gruppo-consorzio dovrebbe essere sviluppata l’innovazione, mentre la gestione efficientistica di tutte le risorse, dovrebbe essere l’atteggiamento prioritario delle rivendite
strutture agili, che si vadano a sostituire a strutture dove si diffonde una dilagante burocrazia
ma anche strutture solide, con le necessarie competenze e capaci di lottare-soffrire
La metafora sportiva che viene in mente richiamando queste caratteristiche non è certo l’ultima Italia calcistica, ma l’Italia del rugby, dove persino le donne hanno dato filo da torcere anche alla squadra del Sud Africa. Certo, fuor di metafora, nel mondo della palla ovale la Nuova Zelanda, per il momento, rimane un altro pianeta.
Marco Gottardo, general manager Italprofili, con Deborah Franzin, export sales account
A Cersaie 2024 Marco Gottardo, general manager Italprofili (Pad. 32 – Stand B10) presenta il nuovo sistema di posa per pavimenti sopraelevati Leaf-Plat.
Marco Gottardo, general manager Italprofili, con Deborah Franzin, export sales account
Cosa avete presentato in questa edizione del Cersaie? Abbiamo presentato un nuovo sistema che si chiama Leaf-Plat, nuovo sistema di posa per pavimenti sopraelevati composto dai nostri supporti, adattabili a tutte le gamme, e una piastra strutturale su cui poter installare ceramiche di diversi formati, oltre a erba sintetica e altre tipologie di pavimentazioni sempre da esterno.
Quali sono i plus di questo sistema rispetto a quelli degli altri competitor sul mercato? La distribuzione dei carichi. La piastra scarica tutto il peso della piastrella sui nostri supporti, adattabili a tutte le nostre linee: Special, Special Light, Special Evolve, Rise-Up. Quindi Leaf-Plat offre una sicurezza in più per quanto riguarda anche un’eventuale rottura della piastrella di finitura. È un nuovo prodotto che sicuramente potrà prendere piede in un mercato sempre più esigente, che cerca soluzioni sempre più tecniche.
A quali contesti si applica? Con Leaf-Plat si può spaziare dall’edilizia residenziale all’edilizia commerciale, come grandi centri commerciali, bar, ristoranti. Parliamo sempre di applicazioni per pavimentazioni da esterno. È un elemento aggiuntivo che rende tutto il sistema più sicuro.
Come sta andando il 2024 e cosa vi aspettate dal prossimo anno? È una bella sfida. Sicuramente il mercato è un po’ in calo: non solo in Italia, ma anche all’estero, abbiamo visto affacciarsi nuovi competitor da paesi emergenti, quindi cerchiamo di fare il meglio per mantenere i livelli del 2023.