Per la prima volta da maggio, il settore delle costruzioni torna a macinare dividendi. I dati di settembre del CIPS – Chartered Institute of Procurement & Supply – parlano di una ripresa delle attività del business edile in tutto il Regno Unito, dovuta in gran parte dal traino del settore residenziale. Così, dopo quattro mesi di picchiata, oltre Manica tornano a sorridere, nonostante lo spettro Brexit. Cresce la fiducia dei consumatori e gli operatori del settore hanno vinto le resistenze dovute all’incertezza causata dalla Brexit, puntando dunque su un miglioramento delle condizioni di mercato Le imprese di costruzioni prospettano un recupero nelle loro aspettative di business per il prossimo anno, soprattutto grazie al rinato (seppur cauto) ottimismo. L’analisi condotta dall’ente parla di un 45% di aziende che prevede un incremento della produzione, a fronte di un 9% pessimista. Migliorano le condizioni economiche del Paese e riprende la domanda di abitazioni: i volumi di lavoro, così, non possono che aumentare. Di pari passo ecco che sale allora anche il livello di occupazione in cantiere e in tutto il settore delle costruzioni lato sensu. Ma non è tutto fatto e non tutto sarà semplice: l’edilizia britannica dovrà ancora affrontare le sfide dei prezzi derivanti dall’incertezza di fondo del processo di uscita economica e politica dall’unione Europea. Gli aggiornamenti, dunque, a primavera.
Il legno del futuro all’università grazie a due borse di studio
Gli edifici hanno un futuro? Indagano Università di Trento e Politecnico di Milano, grazie a due borse di studio per ricerche nel campo dell’ingegneria delle costruzioni in legno. Studiare il comportamento delle strutture di legno, con particolare attenzione alla resistenza sismica, verificare le potenzialità degli edifici a tecnologia mista, della prefabbricazione e delle sopraelevazioni realizzate con tecnologie costruttive in legno, favorire lo sviluppo di linee guida e l’aggiornamento degli strumenti normativi, sono infatti gli obiettivi dei due nuovi dottorati di ricerca che Assolegno e Federlegno Arredo Eventi hanno deciso di sostenere presso il Politecnico di Milano e l’Università di Trento (quest’ultima con il supporto dell’associazione austriaca ProHolz Austria), due prestigiose istituzioni all’avanguardia nello studio dell’edilizia strutturale.
«Il binomio impresa e ricerca come garanzia di crescita e sviluppo è parte integrante del mondo delle costruzioni a base legno», spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo Eventi. «Per questo abbiamo deciso di finanziare due borse di studio che consentiranno di aprire nuovi e promettenti orizzonti nell’edilizia in legno, un settore che vede le nostre aziende sempre più protagoniste in Italia e nel mondo».
«La scelta di Assolegno di FederlegnoArredo di sostenere in modo concreto e diretto la ricerca universitaria», aggiunge Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, «ribadisce con forza l’importanza della collaborazione tra realtà che pur nella loro diversità operano per un bene comune i cui frutti saranno goduti dall’intero Paese. L’accordo con il Politecnico di Milano e con l’Università di Trento va nella direzione di assicurare al nostro Paese professionisti competenti e responsabili con lo scopo di dare vita a soluzioni costruttive sicure, resistenti al sisma e in grado di ridurre al minimo il consumo di suolo».
«Il sostegno dato da Federlegno Arredo Eventi e ProHolz Austria alla ricerca sulle strutture in legno presso l’Università di Trento», spiega Marco Tubino, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, «è di notevole importanza per riuscire a continuare quelle attività di ricerca, didattica e supporto alle attività di normazione che hanno visto il nostro dipartimento tra i protagonisti nel settore del legno strutturale almeno negli ultimi due decenni. Da una parte ciò è per noi motivo di orgoglio dall’altra si deve riconoscere al comparto industriale del legno di avere operato e operare secondo una visione e una strategia di lungo periodo in cui i settori della ricerca e dell’industria devono procedere collaborando attivamente per competere efficacemente nel mondo delle costruzioni, oggi sempre più attento alle tematiche della sostenibilità, delle prestazioni, della riduzione del consumo di suolo e, quindi, del riuso».
Positivo anche il commento di Stefano Della Torre, direttore del dipartimento A.B.C. del Politecnico di Milano: «La ricerca sulle tecnologie sostenibili è centrale nel nostro progetto scientifico, ritengo quindi che il dottorato ABC abbia le caratteristiche di ambiente interdisciplinare in cui sviluppare in tutte le direzioni le potenzialità del legno per il futuro del settore delle costruzioni».
A Roma 10 anni di stipendio per 85 metri quadri
Dato che negli ultimi anni sono calati i prezzi degli immobili, non stupisce che anche le annualità necessarie per acquistare un appartamento siano calate. Lo calcola l’ufficio studi di Tecnocasa, network immobiliare secondo cui oggi, in media, per comprare un appartamento servono 6,3 annualità di stipendio. Naturalmente questo è un calcolo medio, perché dipende dalla consistenza dello stipendio e dalla tipologia di immobile.
In questo caso l’analisi si basa sui dati raccolti dalle agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete, su un prezzo al metro quadro di un immobile medio usato di 85 metri quadri e delle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente (al netto dei dirigenti) a tempo pieno, per attività economica e contratto, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, ricavate dalla banca dati Istat. Non solo: Tecnocasa ipotizza che l’intero stipendio sia utilizzato per acquistare la casa, aspetto poco probabile. L’agenzia, inoltre, non specifica quale livello di stipendio. L’Istat indica in 6857 euro la retribuzione di cassa per dipendente (impiegato) nel secondo trimestre del 2016. Moltiplicando per 13 questa cifra si arriva a 89141 euro.
Secondo Tecnocasa, comunque, tra le grandi città a Roma continua la discesa verso la soglia delle 10 annualità, dopo che nel 2007 aveva toccato quota 14,8. Al secondo posto c’è Milano, le cui 9,1 annualità del 2015 si sono confermate anche in questa prima parte del 2016, seguita da Firenze con 8,6 annualità (+0,1 rispetto all’anno scorso). A Palermo e Genova, invece, ne servono rispettivamente3,9 nel capoluogo siciliano e 4,4 nella città della Lanterna.
Se si confrontano i valori attuali con quelli di dieci anni fa, si evince che a livello nazionale la differenza è stata più consistente, infatti si è passati da 10,2 annualità nel 2005 a 6,3 nella prima parte del 2016. In questo lasso temporale Bologna e Napoli hanno avuto le variazioni più consistenti, rispettivamente con -5,3 e -5,2 annualità. Diminuzione importante anche a Milano, che in dieci anni ha visto un calo di 4,6 annualità; Roma, Firenze e Bari, invece,restano in linea con il dato nazionale (-3,9). La città che mantiene più stabili i propri valori è Palermo (-2,5 annualità).
La formazione Viero per progettisti e imprese
La progettazione del colore è un incarico complesso, che richiede competenze di architettura, conoscenza delle norme, delle diverse tipologie di finitura e l’effetto di elementi quali luce e aggressioni atmosferiche su di queste. Viero propone un corso online di introduzione al tema per progettisti e imprese. Il corso online Viero, che si terrà il giorno 25 novembre 2016 dalle ore 15, è a partecipazione gratuita e potrà essere seguito da imprese e professionisti comodamente dal loro ufficio o in mobilità. Il webinar illustrerà a progettisti, imprese e applicatori specializzati gli argomenti che vengono sinteticamente presentati di seguito.
Piano colore e fattori che influenzano la percezione di un colore
Quando una impresa o un progettista si trovano di fronte alla necessità di scegliere un colore per la facciata, possono usufruire in alcuni casi del piano del colore: un progetto di riqualificazione dell’immagine della città che regola il corretto svolgimento delle operazioni di coloritura, pulitura e restauro delle facciate. Non è detto però che tutte le città siano in possesso di un piano colore e, anche in quel caso, è comunque sempre necessario tenere conto di fattori che possono influenzare la percezione e la resa finale di un colore e di una finitura, come le differenze di percezione tra le persone, il tipo di luce che colpisce la superficie, se applicheremo una finitura liscia oppure rivestimenti con texture, effetti quali il metamerismo. Il webinar del 25 novembre tratterà in maniera più approfondita questo tipo di problematiche.
I sistemi cromatici: un supporto alla scelta
I sistemi cromatici possono rappresentare un buon supporto alla scelta del colore da realizzare. Possono essere sistemi logici di ordinamento dei colori o raccolte di colori quali:
- Ncs: Sistema logico di ordinamento dei colori ad elevata diffusione ma non specifico per i colori della facciata
- Munsell: Sistema logico di ordinamento dei colori a scarsa diffusione, non specifico per la facciata
- Ral: raccolta di colori estremamente diffusa ma difficilmente adattabile al mondo delle facciate
- Pantone: raccolta di colori in rapida diffusione in Italia che nasce come strumento per la stampa, con alcuni colori sono difficilmente realizzabili in edilizia
- Campionari (o mazzette) delle aziende produttrici di colori per le facciate come Viero: sono raccolte di colori appositamente create dai produttori per la realizzazione di colori per la facciata, nascono specificamente per questo scopo e sono ottimizzate sia dal punto di vista dei costi che tecnico.
Influenza di pigmenti e supporto sull’effetto finale del colore in facciata
Le caratteristiche dei pigmenti selezionati per la realizzazione di un colore per la facciata, possono a loro volta influire sull’effetto immediate e quello nel tempo della finitura:
- Colore e sua intensità
- Resistenza alla luce
- Resistenza alle intemperie
- Potere coprente
- Resistenza chimica
- Resistenza al calore
Prima di scegliere quale tipo di finitura applicare e il suo colore, è necessario inoltre effettuare una accurata analisi del supporto sul quale si andrà a realizzare il lavoro. Specialmente in caso di ristrutturazione, si dovrà valutare se vecchie finiture e rivestimenti sono compatibili, in termini chimici e di adesione, con il nuovo prodotto che intendiamo applicare. Prima di procedere con la scelta, quindi, è necessario compiere una serie di verifiche: di adesione, di assorbimento, delle resistenze meccaniche, dello sfarinamento, della presenza di cavillature, della contaminazione da alghe e muffe, dell’umidità umidità di risalita e verifica della natura della finitura esistente.
La scelta della corretta tipologia di finitura
Le finiture possono essere classificate in base ai tipi di legante che le compongono:
- Calce
- Silicati
- Acrilici
- Silossani
Ognuna di queste famiglie di prodotti, presentano punti di forza e di debolezza rispetto alle prestazioni che devono garantire, come: compatibilità con il supporto e buona adesione, facilità di applicazione e omogeneità a livello cromatico, buona varietà cromatica e tenuta nel tempo, resistenza alle aggressioni atmosferiche e agli attacchi di muffe ed alghe, resistenza ai cicli di gelo-disgelo, capacità di diffusione del vapore acqueo ed alta idrorepellenza (resistenza alla pioggia) oltre a rispondere alle normative. Viero propone una gamma vastissima di soluzioni e colori, con prodotti innovativi come la gamma Colorclima: pitture per esterni termoriflettenti che consentono a progettisti e imprese di avvalersi di colori scuri e pieni anche per facciate con cappotto termico, senza che queste si surriscaldino e danneggino.
Casi di studio: esempi eccellenti di progettazione del colore in facciata
In occasione del webinar Viero sulla progettazione del colore in facciata verranno infine mostrati ed analizzati alcuni esempi di buona pratica nella progettazione e realizzazione di facciate eseguite con prodotti vernicianti. Gli utenti potranno inoltre porre quesiti in diretta ai relatori ed accedere ad un servizio di consulenza gratuita per la progettazione del colore.
Webinar Viero del 25 novembre 2016: come iscriversi?
Iscriversi al webinar Viero sulla progettazione del colore in facciata è estremamente semplice: è sufficiente collegarsi all’indirizzo internet https://www.viero-coatings.it/app-for/webinar-viero-progettazione-colore/ e compilare il formulario di iscrizione. Una volta effettuata la registrazione si riceverà una email di conferma con il link da selezionare per accedere al corso online il giorno 25 novembre. È possibile visionare i video integrali di tutti i webinar Viero 2015/2016 sul canale Youtube dedicato.
Cersaie 2016, è stata una edizione da record (+4,7%)
Cersaie 2016 chiude col segno più. Il bilancio della fiera tenutasi a Bologna è positivo: nella cinque giorni le presenze sono state 106.599, 5 mila in più rispetto all’edizione 2015 (+4,7%). Inoltre, per la prima volta nella storia del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e l’Arredobagno, gli operatori esteri hanno sfondato il tetto delle 50 mila presenze.
Rappresentatività ed internazionalità sono (stati) i tratti salienti di Cersaie, che conferma accanto a piastrelle di ceramica ed arredo bagno, la presenza di espositori di legno, marmi e pietre naturali destinati alle superfici. I numeri di Cersaie? I sei settori espositivi registrano, su una superficie di 156.000 mq., la partecipazione di 852 espositori, provenienti da 43 nazioni differenti; 335 aziende straniere, quasi un terzo del numero complessivo. Comparto più rappresentato sono le piastrelle di ceramica con 491 imprese (di cui 237 dall’estero), seguito dall’arredobagno, che annovera con 194 presenze, a conferma di come Cersaie sia – per il comparto dell’arredobagno – in Italia la fiera con una partecipazione di aziende da posizione di vertice in Europa.
L’attrattiva della fiera, unita alla buona congiuntura sui diversi mercati internazionali, ha determinato un doppio segno positivo sui visitatori, sia italiani (+3,8%, per un totale di 55.625 presenze – dopo alcuni anni di sostanziale stasi) che quelli esteri (+5,7%), che invece proseguono nella loro corsa al rialzo arrivando a 50.976. Massiccia, come sempre, la presenza degli organi di informazione nazionali ed esteri, che ha raggiunto le 797 unità complessive, di cui 472 italiani e 325 esteri (quota del 40%). Questi numeri confermano Cersaie evento dedicato allo sviluppo del business globale per i materiali ceramici e da pavimento, oltre che per i prodotti dell’arredobagno, nonché potente motore propulsivo del commercio internazionale, la cui ulteriore conferma deriva dalle oltre 170 nazioni di provenienza dei visitatori.
Marmomacc da record: +5% gli stranieri
Marmomacc si fa sempre più internazionale: l’edizione 2016 della Fiera si è chiusa, in positivo, con un incremento del 5% dei visitatori stranieri. In crescita anche gli espositori e i metri quadrati, oltre che la presenza di Stati Uniti, Germania e Spagna; balzo in avanti anche per gli operatori cinesi, oltre che dei buyer della Gran Bretagna. Il presente e il futuro del settore lapideo internazionale passano per Marmomacc. La più importante manifestazione mondiale per marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design e formazione, conferma Verona come centro dell’interscambio globale di pietra naturale. “La 51ª edizione – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è quella dei record, ad iniziare dal +10% di espositori, in totale più di 1.650 aziende da 53 nazioni, e dai 67mila operatori specializzati, arrivati da 146 Paesi. Rappresentiamo tutta la filiera, unendo prodotti, macchine e cultura in una rassegna unica, forte della propria storia ma in continua evoluzione, come testimonia il nuovo marchio Marmo+Mac che sintetizza la nostra identità e guarda al futuro”.
Un successo rappresentato da un quartiere fieristico sold out, con tutti i 12 padiglioni e le aree esterne occupati, per un totale di oltre 80mila metri quadrati espositivi (+4% sul 2015). “Marmomacc – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – è oggi per il comparto la piattaforma business-to-business e di promozione con più internazionalità. In questa edizione gli arrivi di visitatori dall’estero sono aumentati del 5%, superando il 60% del totale. Abbiamo avuto ottime conferme dai mercati di Stati Uniti, Germania, Spagna, il balzo in avanti del 45% degli operatori cinesi e un significativo incremento dell’11% di quelli della Gran Bretagna”.
Tra queste presenze, anche gli oltre 300 nuovi top-buyer e architetti stranieri selezionati come parte delle delegazioni commerciali ufficiali, in rappresentanza di 32 nazioni, con il debutto di Nigeria e Mozambico. Merito dei continui investimenti di Veronafiere nelle attività di incoming, in collaborazione con ministero dello Sviluppo economico, Ice-Italian Trade Agency, Confindustria Marmomacchine e, per la prima volta, Regione del Veneto, attraverso Veneto Promozione. Nei quattro giorni di fiera, oltre al business, grande attenzione è stata riservata a iniziative ed appuntamenti dedicati al mondo del design e della formazione. “The Italian Stone Theatre”, padiglione realizzato con il contributo del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, ha raccontato l’interazione tra pietra, design e tecnologia, mentre nel corso dell’International Stone Summit, le principali associazioni di categoria della pietra a livello mondiale hanno fatto il punto sullo sviluppo del settore e sul rapporto con l’industria della ceramica.
La 52esima edizione di Marmo+Mac è già work in progress (e in programma a Veronafiere, dal 27 al 30 settembre 2017).
Edilizia in crescita del 2,9%. Annuncite o vera ripresa?
Coraggio, il peggio è passato. Di più: un futuro radioso ci attende. E presto: il 2017, smentendo le previsioni dei gufi, vedrà il settore delle costruzioni crescere del 2,9%, un numero che gli operatori dell’edilizia non si permettono più neppure di evocare in sogno. Già appunto, e se si trattasse di un sogno? Non è esattamente così ma, seppure sia una possibilità che tutti sperano si avveri, è qualcosa che si avvicina. Il numero, infatti, è la previsione contenuta da un documento ufficiale del governo, per la precisione del Def, il Documento di Economia e Finanza, che è una specie di menu per il prossimo anno dal punto di vista dei conti dello Stato. Insomma, sono indicazioni su quanto crescerà o decrescerà l’economia italiana. Su queste previsioni è eretta, successivamente, la Legge di stabilità, cioè quel complesso insieme di decisioni che regolano entrate e uscite dello Stato. Se un pezzo di economia è destinato ad aumentare, per esempio, il governo può calcolare un determinato introito fiscale. E, di conseguenza, una spesa per pagare pensioni, sanità e investimenti. Insomma, sulle previsioni, che però devono poi essere vagliate dalla Ue, si basa il destino di imprese e cittadini. Cioè su quante tasse dovranno pagare, su quali servizi potranno contare, su quanto lo Stato potrà spendere. E in questo caso le previsioni, che sembrano piuttosto ottimistiche, riguardano la crescita del fatturato complessivo del sistema edilizia. Possibile che si avveri? Certo, il governo ha annunciato di avere allo studio un piano Casa Italia, che dovrebbe ridare slancio a opere, appalti e riqualificazione degli edifici. Che, poi, possa rivelarsi poco più che un sogno, come i diversi Piani casa dei governi Berlusconi, è un altro paio di maniche. Un insuccesso che, naturalmente, nessuno si augura. Anche se il Def da questo punto di vista sembra un po’ come il calcio in agosto, quando tutte le squadre sembrano partire con la vittoria in tasca. Poi, però, ci sono le partite vere.
Niederstätter lancia il primo corso formativo in Italia per operatori di gru
Niederstätter, una delle più importanti realtà italiane specializzata in macchinari per l’edilizia e container destinati a cantieri in Italia e all’estero, ha organizzato presso la propria sede di Bolzano, il primo corso formativo per «gruisti». La volontà di organizzare tale percorso formativo è nata dall’esigenza di molte imprese edili di individuare e selezionare gruisti esperti e affidabili da inserire nei cantieri italiani ed esteri. Il corso, della durata di 3 settimane per un totale di 120 ore, si svolge a Bolzano nel Centro Formazione Safety Park Niederstätter e si compone di una parte teorica in cui vengono trattati gli aspetti di gestione e manutenzione della gru e di un’ampia parte pratica che prevede l’utilizzo di un simulatore e di 2 gru, una automontante e una a rotazione in alto. Accanto alla missione aziendale di fornire servizi sempre più puntuali e specifici ai propri Clienti, Niederstätter affianca un impegno sociale che l’ha portata a coinvolgere in questo corso alcuni profughi presenti nella Provincia di Bolzano e con procedura di asilo già conclusa, per garantire loro un inserimento qualificato nel mondo del lavoro. Niederstätter da sempre investe su attività di formazione e aggiornamento dedicate all’uso dei macchinari e alla sicurezza sul lavoro. Filosofia dell’Azienda è quella di avvalersi di personale specializzato e competente per fornire un servizio affidabile e di alta qualità.
Architettura Ecologica: l’efficienza energetica gira l’Italia
Tappa in Abruzzo per il Laboratorio di Architettura Ecologica con un appuntamento dedicato all’efficientamento energetico nella ristrutturazioni di immobili di prestigio. È il caso di Casa Mambelli, palazzo storico di Atri – in provincia di Teramo – protagonista del restyling e teatro dell’incontro. L’ingegnere Annapaola di Camillo e l’architetto Lucia Corti hanno presentato il progetto, nato dalla voglia di salvaguardate e tramandare il patrimonio edilizio italiano. Perché è possibile ristrutturare preservando ciò che la storia ha lasciato.
“Casa Mambelli merita una ristrutturazione di livello che possa rispondere a tutte le esigenze strutturali, di ridistribuzione degli spazi ed energetiche” spiega l’ing Annapaola Di Camillo, che continua: “Ogni edificio è un caso a sé; bisogna intervenire con in maniera su ogni singolo particolare di progetto, così da mantenere l’estetica e garantire costi di gestione ridotti, con comfort e salubrità massimizzati”.
L’architetto Lucia Corti spiega: “La nostra attenzione va sull’efficientamento energetico, perché la maggiorazione delle spese è così limitato che abbatte i costi di gestione. È possibile risparmiare, e tanto,intervenendo con sapienza (e sempre rispetto dell’immobile stesso). Ne giova il portafoglio e ne giova anche il comfort: perché si vive bene in una casa efficiente”.
Brianza Plastica sposa il digitale per progettare “smart”
Gli isolanti Brianza Plastica sono “Bim ready” e si possono scoprire tutti online grazie alle librerie digitali, alleati per semplificare e velocizzare la progettazione. Innovativa, funzionale, pratica: la tecnologia Bim (Building Information Modeling) rappresenta il futuro e il nuovo standard della progettazione di edifici, costruzioni, infrastrutture. I modelli Bim sono sviluppati sulla base di un sistema di elaborazione integrato di informazioni riguardanti le specifiche componenti di una costruzione ed offrono ai professionisti risorse e strumenti rapidi, immediati e completi che snelliscono le procedure di realizzazione degli elementi strutturali e i relativi calcoli. Gli oggetti Bim contengono un valore aggiunto che supera largamente le semplici rappresentazioni dei prodotti in 2D o 3D, riuscendo ad integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione, da quella architettonica, a quella gestionale ed esecutiva.
Gli oggetti Bim, creati basandosi sui prodotti reali, permettono di progettare senza ridisegnare gli elementi; in più i modelli digitali contengono informazioni sulle proprietà del prodotto che possono essere utilizzate per i calcoli progettuali, per anticipare, valutare e analizzare il comportamento del prodotto all’interno del progetto, permettendo di ottimizzare i dimensionamenti, prevedere le modalità di funzionamento e le proprietà prestazionali. Inoltre il Bim è parametrico, ovvero variando le dimensioni dell’oggetto all’interno del progetto aggiorna di conseguenza le caratteristiche prestazionali dell’insieme. Brianza Plastica, sempre all’avanguardia nell’adozione delle nuove tecnologie e pronta nel cogliere le sfide del settore, ha sviluppato 12 modelli Bim per i suoi isolanti. Disponibili gratuitamente online, Brianza plastica mette a disposizione dei progettisti i modelli Bim dei prodotti della gamma Isoetec (Isotec, Isotec XL, Isotec XL Plus, Isotec Parete, Isotec Parete Black e Isotec Linea), Xroof e Xroof XL, Elyfoam e Bripan X-Tile. Diventa così semplicissimo valutare e selezionare il pannello isolante più adeguato al progetto, scegliendo all’interno dell’ampia gamma di Brianza Plastica la soluzione più idonea per la realizzazione di edifici energeticamente prestazionali ed efficienti, per il migliore isolamento in tutte le applicazioni.
Fassa Bortolo: per costruire secondo natura
Costruire secondo natura è possibile. K1710, linea pura calce di Fassa Bortolo ne è l’esempio. Si tratta di un bio-intonaco tradizionale di fondo, ad azione pozzolanica, fibrorinforzato, a base di pura nano-calce per interni ed esterni.
Quale impiego?
K1710 viene usato come intonaco di fondo su murature vecchie e nuove in pietre, mattoni, tufo e così via. Le caratteristiche di elasticità dell’intonaco e la presenza delle fibre lo rendono particolarmente adatto, secondo le indicazioni riportate in seguito, su supporti meccanicamente deboli, come le murature di sassi e mattoni (e tutti lavori di restauro in generale).
Composizione
K1710 di Fassa Bortolo è una malta secca a base di pura nano-calce naturale, nano-polveri ad azione pozzolanica, fibre inorganiche e pregiati inerti selezionati tra le migliori rocce carbonatiche. La calce impiegata per il confezionamento, classificata secondo la norma En 459, presenta delle caratteristiche di purezza estremamente elevate, con tassi non rilevabili di metalli pesanti. La calce utilizzata risulta ultrafine grazie ad accurate operazioni di selezione della calce idrata: le dimensioni delle particelle di calce ottenute da questo processo di selezione sono così in gran parte molto inferiori ai 2 µm, ma comunque mediamente sull’ordine di pochi nanometri (il nanometro è pari ad un milionesimo di millimetro), dando origine ad una superficie specifica di almeno circa 22 m²/g, rendendo possibile un impasto estremamente lavorabile, ma soprattutto consentendo un veloce processo di carbonatazione successiva, che come noto, rende possibile l’ottenimento di resistenze meccaniche adeguate da parte dell’intonaco stesso. Tali resistenze meccaniche vengono migliorate nel tempo dalla presenza di polveri pure di dimensioni nanometriche ad azione pozzolanica, che consentono di conferire all’intonaco un’adeguata resistenza agli agenti atmosferici. Tutto ciò, assieme alla elevata purezza delle materie impiegate, porta anche ad una ridotta tendenza alla formazione di efflorescenze, che può essere più frequente in materiali a base di cemento Portland grigio comunemente usato, dove il contenuto di sali solubili può raggiungere valori abbastanza rilevanti. Le caratteristiche di elevata finezza infine consentono di aumentare la notevolmente la traspirabilità. Le fibre introdotte, di natura esclusivamente inorganica, diminuiscono sensibilmente il rischio di formazione di cavillature sia alle brevi che alle lunghe stagionature. Il prodotto è esente da materie plastiche di qualsiasi tipo.
Fornitura
Sfuso in silo; Sacchi speciali con protezione dall’umidità da 30 kg ca.
Conservazione
Conservare all’asciutto per un periodo non superiore a 12 mesi.
Qualità
K 1710 è sottoposto ad accurato e costante controllo presso i nostri laboratori. Le materie prime impiegate vengono rigorosamente selezionate e controllate.
Ok di Confedilizia e Finco al piano Casa Italia
Confedilizia e Finco appoggiano il progetto del governo battezzato Casa Italia. Secondo le due organizzazioni, che parallelamente (con qualche distinguo) rappresentano i produttori del settore delle costruzioni, il progetto Casa Italia può essere una grande occasione per la riqualificazione del territorio italiano e per la valorizzazione del suo patrimonio immobiliare, favorendo – attraverso misure di incentivazione di interventi di manutenzione, ristrutturazione e rigenerazione urbana – un minor consumo di suolo e il recupero di quartieri degradati.
In occasione di un incontro congiunto delle rispettive rappresentanze nazionali e territoriali, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha dichiarato: “Il settore immobiliare – plasticamente rappresentato dalle oltre 200 Associazioni territoriali di Confedilizia e dalle 5.000 imprese con 110.000 dipendenti delle 38 Associazioni aderenti a Finco – è l’anima dello sviluppo del nostro Paese. L’attenzione sugli incentivi per interventi di ristrutturazione, risparmio energetico e sicurezza antisismica – se unita alla prosecuzione dell’opera di riduzione della tassazione sugli immobili, specie per i locali commerciali – è fondamentale per far sì che il progetto Casa Italia parta con il piede giusto. In questo senso, è necessario un rafforzamento delle agevolazioni fiscali per queste tipologie di interventi ma anche una loro stabilizzazione, per facilitarne l’utilizzo negli edifici condominiali”.
Secondo la presidente di Finco, Carla Tomasi, “la conclusione del Protocollo d’Intesa tra Confedilizia e Finco e la conseguente costituzione dell’Albo dei Fornitori sono il risultato della proficua collaborazione tra le nostre due realtà, che rappresentano due facce fondamentali del mondo immobiliare: la proprietà ed i servizi immobiliari da un canto, le imprese specializzate del mondo delle costruzioni dall’altro. L’importanza del settore per la crescita dell’economia del nostro Paese è evidente ai più, anche se taluni comportamenti non sembrano coerenti con tale prospettiva. Si consideri, ad esempio, l’attuale asfissiante, bizantina ed ingiustificata pressione fiscale sugli immobili, che ha il solo effetto, nel concreto, di frenare le attività economiche in generale e delle imprese del settore in particolare, tarpando di fatto le ali alla crescita del nostro Paese”.
Si vende sempre di più la casa grande
Anche Tecnocasa registra un ritorno all’acquisto di immobili, come testimonia l’aumento delle compravendite determinato da fattori quali i bassi tassi di interesse sui mutui, i prezzi delle abitazioni ormai a livelli minimi ed una rinnovata fiducia. Negli ultimi anni il mercato immobiliare ha visto i prezzi scendere progressivamente e questo ha comportato anche un cambiamento a livello di tipologie immobiliari richieste. Infatti sono diminuite nel tempo le percentuali di richieste sui tagli più piccoli, quali monolocali e bilocali. Al contrario, si segnala un aumento per le tipologie più ampie, dal trilocale in poi, ora più accessibili sia alle giovani coppie e sia agli investitori.
L’analisi della domanda evidenzia che nelle grandi città italiane la tipologia più richiesta è il trilocale, che raccoglie il 40,6% delle preferenze, a seguire il quattro locali con il 23,9%, il bilocale con il 22,9%. Si registra, rispetto a sei mesi fa, un aumento della concentrazione delle richieste sui trilocali. A Napoli sono i bilocali a concentrare la maggioranza delle richieste mentre a Milano per la prima volta la percentuale di domanda dei trilocali supera, di poco, quella dei bilocali.
Spostando l’attenzione sull’analisi dell’offerta, quest’ultima sembra invece assottigliarsi, soprattutto sulle tipologie di qualità, che rispondono alle esigenze dei potenziali acquirenti (immobili in buono stato, luminosi, in contesti condominiali decorosi). Restano a lungo invendute sul mercato le abitazioni che non rispondono a queste caratteristiche nonostante l’attività di repricing.
L’analisi dell’offerta evidenzia che nelle grandi città italiane la tipologia più presente è il trilocale, con la percentuale del 34,0%, a seguire il quattro locali con il 24,1% ed infine il bilocale con il 22,5%.
Röfix potenzia la propria presenza in Italia
Röfix, azienda leader a livello internazionale nel settore dei materiali da costruzione, consolida ulteriormente la propria presenza sul territorio italiano con l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo a Oricola, in Abruzzo, a 70 km da Roma. Röfix sceglie dunque di proseguire e potenziare i propri investimenti sul mercato italiano, orientando le proprie energie ad ottimizzare ulteriormente i servizi di consulenza tecnica, vendita, consegna e assistenza commerciale nell’area del centro-sud. Forte di un marchio accreditato sul mercato europeo e sempre più conosciuto anche in Italia, Röfix coniuga i propri valori identificativi che si basano sulla elevata qualità dei prodotti, severità dei controlli e conseguimento delle più prestigiose certificazioni per la sicurezza costruttiva e la sostenibilità ambientale dei propri manufatti, con uno sviluppo concreto e dinamico, che avvicina sempre più i servizi offerti alle esigenze dei clienti, strutturandosi per rispondere in modo flessibile, puntuale, tempestivo alle richieste di un mercato complesso come quello italiano.
“L’apertura dello stabilimento in Abruzzo, collocato in una posizione geografica centrale e per noi strategica, rappresenta un ulteriore importante passo in avanti nello sviluppo, finora costantemente positivo specialmente nel settore risanamento e ristrutturazione edile, della Röfix in Italia” dichiara il Dr. Wolfgang Brenner, Direttore generale Röfix Italia. Il nuovo stabilimento di Oricola che sarà inaugurato il 1° ottobre prossimo, affiancherà gli altri 5 poli ad oggi presenti sul territorio nazionale nella produzione dell’intera gamma dei prodotti Röfix: la sede centrale a Parcines (Bz) e gli stabilimenti di Fontanafredda (Pn), Prevalle (Bs), Comabbio (Va) e Villanova Mondovì (Cn).
Parallelamente all’apertura del nuovo impianto produttivo, Röfix potenzierà anche la propria rete commerciale e tecnica, con positive ripercussioni sul fronte occupazionale del territorio: in tal modo l’azienda punta a offrire al mercato del centro sud Italia una rete capillare di assistenza pre e post vendita volta ad affiancare progettisti, rivenditori, imprese di costruzioni e clienti, con consulenze mirate, sia nella ricerca delle soluzioni più opportune in fase progettuale che nell’affiancamento e consulenza in cantiere per la posa a regola d’arte.
“In una congiuntura delicata come quella che stiamo vivendo, la scelta di potenziare gli investimenti sul territorio offre un segnale forte al mercato e porterà ad ulteriore rafforzamento della nostra presenza in Italia” spiega Norbert Knaupp, Direttore Marketing di Röfix Italia. “Con questa scelta l’azienda sottolinea la volontà di concentrarsi su territorio altamente ricettivo e dinamico, grazie all’opportunità di essere presenti in una zona logisticamente strategica che ci permetterà di avvicinare e potenziare i nostri servizi di supporto al territorio con consegne flessibili e veloci e una presenza molto più capillare”.
Fakro lancia la scala di legno a prova di incendio
Si chiama Lwf, ed è la nuova scala ignifuga per edifici pubblici e privati di Fakro. Appartiene all’ampia gamma di scale retrattili proposte dall’azienda ed è un modello in legno con sezione pieghevole,caratterizzato da elevate performance e da un piacevole impatto estetico. si tratta di una soluzione ideale sia per gli edifici pubblici che per quelli privati, questa scala si distingue in modo particolare per le sue proprietà ignifughe (rientranti nella classe di resistenza al fuoco Ei1=45min). Vera e propria barriera in caso di incendio all’interno dell’edificio, Lwf è dotata di botola ignifuga realizzata in materiale isolante dello spessore di 8 cm ed equipaggiata con guarnizione perimetrale intumescente che, sotto l’influenza delle alte temperature, aumenta il suo volume e previene la propagazione del fuoco e del fumo nel piano libero dalle fiamme. Allo stesso tempo, la speciale guarnizione evita anche che si verifichino condizioni di surriscaldamento dei piani confinanti. Proprio per questo motivo la scala Lwf è particolarmente indicata per tutti quegli edifici in cui la normativa vigente preveda la presenza di soluzioni di tal genere.
Inoltre, con un coefficiente termico U pari a 0,6 W/m2K, la scala Lwf è in grado di garantire anche un elevato indice di coibentazione per l’edificio, così come tutte le scale dell’ampia gamma Fakro, riducendo al minimo le dispersioni di calore verso l’esterno. Una particolarità spesso trascurata nelle scale retrattili ma, in realtà, di primaria importanza, in quanto elementi di chiusura dell’edificio. A tutto ciò si aggiungono naturalmente i vantaggi propri delle scale retrattili: l’ottimizzazione degli spazi (estremamente utile soprattutto nei locali più piccoli) e la semplicità dell’accesso alla soffitta. Comoda e funzionale, Lwf è dotata di gradini sporgenti e di un comodo corrimano in metallo che agevola le operazioni di salita e discesa dalla scala. La sua robusta struttura è in grado di sostenere pesi importanti (fino a 160 kg), grazie anche ai solidi piedini antigraffio, che le conferiscono una grande stabilità. Infine, la botola ignifuga di colore bianco posta al suo apice è dotata di un particolare meccanismo tirante che ne permette l’eliminazione della serratura.
Italcementi al Saie 2016 tra “nuovo” e riqualificazione
Italcementi conferma la partecipazione al Saie 2016: in mostra prodotti, soluzioni e applicazioni per le grandi opere, il “nuovo” e la riqualificazione. Italcementi, insieme a Calcestruzzi e BravoBloc, timbra così il cartellino alla manifestazione per la filiera delle costruzioni, in programma alla Fiera di Bologna dal 19 al 22 ottobre 2016. Lo stand (Padiglione 25 – Stand A29/C24) è stato concepito per dare spazio a tre grandi aree dove saranno presentate ai visitatori: le nuove applicazioni integrate dedicate alle grandi opere e ai grandi lavori, le soluzioni innovative per le nuove costruzioni e i prodotti speciali da utilizzare per la riqualificazione e la rigenerazione urbana.
Anche attraverso la scelta di essere presenti al Saie, Italcementi, Calcestruzzi e BravoBloc confermano la volontà di fornire ai propri clienti prodotti di alta qualità e le migliori soluzioni per il mercato dei materiali da costruzione, consolidando la propria leadership di mercato in Italia anche dopo l’ingresso, avvenuto nel luglio di quest’anno, in HeidelbergCement Group. L’unione di HeidelbergCement e Italcementi ha dato vita, infatti, al primo produttore mondiale di aggregati, secondo nel cemento e terzo nel calcestruzzo, con oltre 63.000 dipendenti in più di 3.000 siti produttivi in 60 paesi in cinque continenti. Ciò lo rende il principale player mondiale nella fornitura verticalmente integrata di materiali da costruzione.