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Anie: Busetto prossimo presidente

Giuliano Busetto
Giuliano Busetto

Il Consiglio Generale di Anie Confindustria, Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, settore altamente tecnologico e leader per gli investimenti in ricerca e innovazione, ha designato Giuliano Busetto come prossimo presidente della Federazione.

Busetto guida dal 2008 il settore industriale di Siemens Italia nelle sue diversificate organizzazioni, con responsabilità allargata ad alcuni paesi dell’area mediterranea, conducendo le attività – oggi strutturate nelle due divisioni Digital Factory e Process Industries and Drives – ai primi posti per volumi e performance nel ranking mondiale del Gruppo. Ha inoltre vasta esperienza associativa, in quanto presidente dal 2010 di Anie Automazione, l’associazione che in Anie Federazione rappresenta il punto di riferimento italiano per le imprese fornitrici di tecnologie per l’automazione di fabbrica, di processo e delle reti.

Giuliano Busetto
Giuliano Busetto

Giuliano Busetto ha ottenuto la fiducia del Consiglio Generale di Anie con un programma che punta su tre tematiche fondamentali per l’intera industria italiana e trasversali al vasto ambito delle imprese Anie:

1-    Le infrastrutture intelligenti: il loro potenziamento, insieme a quello dei trasporti, la migrazione verso le tecnologie digitali per il controllo degli edifici intelligenti e delle reti, la progressiva evoluzione verso la mobilità elettrica sono nodi chiave per la realizzazione di smart building e smart city, tematiche per le quali le aziende Anie hanno il dominio delle tecnologie e dell’impiantistica;

2-    L’energia: produzione, trasmissione e distribuzione di energia sono elemento portante della politica industriale del Paese; le imprese Anie sono attore di primo piano nel nuovo paradigma della generazione distribuita, con un ruolo sempre crescente delle rinnovabili. In quest’ottica efficienza energetica, sostenibilità ambientale e circular economy diventano ambiti sempre più importanti, anche in vista dei prossimi sviluppi a livello europeo;

3-    La digitalizzazione del manifatturiero: è l’elemento cardine per contribuire in maniera determinante a rafforzare l’industria italiana e a mantenere in Italia un comparto produttivo competitivo e di eccellenza a livello globale: le tecnologie già oggi presenti in Anie e in fase di ulteriore innovazione tecnologica sono necessarie e imprescindibili per lo sviluppo di Industria 4.0.

Il programma del Presidente designato, che prevede anche altri temi caratterizzanti – tra cui il rafforzamento dei rapporti con le imprese committenti, gli enti e le associazioni di clienti e mercati affini ad Anie, l’internazionalizzazione, il supporto sul nuovo Codice degliappalti pubblici, la Ricerca e Sviluppol’Education – verrà realizzato con una squadra di 5 vice presidenti, che verranno presentati all’assemblea della Federazione convocata per il prossimo mese di novembre

Coppo di Grecia Elegance, la nuova tegola minerale Wierer

Wierer presenta Coppo di Grecia Elegance, la nuova tegola minerale in grado di coniugare il fascino dei coppi antichi con l’efficienza in termini di resistenza alle intemperie e durabilità nel tempo.

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Coppo di Grecia Elegance è caratterizzato da un’onda molto marcata e da colori dai toni caldi, dal tipico richiamo mediterraneo, come le nuances delle terre di Siena, da quella naturale a quella bruciata, e dei toni più vivi del cotto e dei grigio-bruni, colori altamente persistenti, resistenti ai raggi UV e agli agenti atmosferici. Grazie alla sua bellezza classica e raffinata, è adatto per prestigiosi interventi di restauro e conservazione.

Costituita da materie prime naturali, la tegola Coppo di Grecia Elegance è colorata in pasta con ossidi di ferro e formata a temperatura ambiente, senza l’impiego di forni di cottura, causa di consumo di energia e dispersione di fumi e gas in atmosfera. L’impiego di materiali inerti rende la tegola un prodotto riciclabile al 100%, quindi riutilizzabile in altre produzioni e manufatti.

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Coppo di Grecia Elegance viene realizzato con una tecnologia multilayer. Il nucleo compatto è composto di sabbia, cemento, acqua e pigmenti che vengono accuratamente miscelati e poi presso-estrusi, coeso e robusto non teme carichi di rottura, né acqua, neve, gelo o grandine. Il nucleo viene poi saldato al corpo della tegola con una miscela fine di minerali durevoli, sabbia fine e ossidi di ferro, applicata con un innovativo processo di co-estrusione, che rende tutto impenetrabile. Sempre in questa fase del processo produttivo la tegola si arricchisce di suggestive striature antichizzate. Infine la tegola si compone di un terzo strato, satinato al tatto e alla vista, che crea un’ulteriore protezione dagli effetti del tempo e dagli agenti atmosferici.

L’impasto delle tegole costituisce una massa quasi priva di vuoti, rendendo il prodotto impermeabile; ha un’assorbenza d’acqua inferiore al 3% e quindi non è soggetto a fenomeni di gelività, e possiede un’elevata resistenza meccanica ai carichi statici, come la neve, e ai carichi dinamici come la grandine.

La posa è semplice, grazie alle dimensioni costanti e agli incastri predisposti. Coppo di Grecia Elegance è garantito 30 anni, a cui si aggiungono i 15 anni di garanzia sul Sistema Tetto di Wierer.

Dati Tecnici:

Dimensioni ca. 33 x 42 cm
Fabbisogno ca. 10 pz/m2
Peso cadauna 4,8 Kg
Larghezza copertura 30 cm
Resistenza flessione >200 daN
Comportamento al fuoco esterno Broof
Comportamento di reazione al fuoco A1
Pendenza minima 30% (17°)

Ristrutturazione edilizia, Bolzano fa il pieno

Lavori edili
Lavori edili

Si riprende a costruire e si continua a ristrutturare con forza. A Bolzano, nel corso del 2015, i risanamenti edili sono cresciuti dell’85%, per un totale di 1.120 unità. Il patrimonio residenziale esistente, più che il nuovo, dà tanto da lavorare a Bolzano e provincia. I numeri li ha dati l’Astat (l’Istituto Provinciale di Statistica) nel suo report 2016 “Attività edilizia e mercato immobiliare in provincia di Bolzano”. L’anno passato è stato un buon anno, che ha visto migliorare non di poco lo stato di salute del settore, dopo un decennio di caduta libera. Come scrive L’Alto Adige Quotidiano, “nel corso del 2015 sono stati concessi e ritirati permessi di costruire per una volumetria di 3 milioni di m³, per due terzi destinati a nuovi fabbricati e per un terzo agli ampliamenti”. E rispetto al 2014 si è registrato un incremento della cubatura prevista dai permessi di costruire (+1,6%). E ancora: “I nuovi fabbricati crescono del 9,4%, mentre gli ampliamenti calano dell’8,0%. I permessi di costruire per fabbricati residenziali aumentano (+5,6%), quelli per fabbricati non residenziali diminuiscono (-1,1%): tra i primi si verifica un incremento dei nuovi fabbricati (+9,4%) e un calo degli ampliamenti (-8,0%), tra i secondi l’andamento è invece opposto (rispettivamente -2,0% e +0,2%)”.

Cantiere

Produzione industriale, che bella sorpresa: +4,1% ad agosto

Il botto d’agosto della produzione industriale italiana. L’ultimo bollettino Istat parla di una crescita dell’1,7% rispetto a luglio e del +4,1% rispetto all’agosto 2015. Un’impennata innescata “da variazioni realizzate in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi”. Un salto che determina “nella media del trimestre giugno-agosto 2016, un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente”, mentre nella media dei primi otto mesi dell’anno la produzione è aumentata dell’1,0% sul 2015.

Gli altri dati dell’Istituto Nazionale di Statistica. L’indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni strumentali (+6,6%), dei beni intermedi (+3,1%) e dell’energia (+1,4%). Segnano invece una variazione negativa, i beni di consumo (-0,5%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un significativo aumento nel raggruppamento dei beni strumentali (+12,5%) e dei beni intermedi (+7,6%); diminuiscono invece i comparti dell’energia (-4,1%) e dei beni di consumo (-1,3%). Per quanto concerne invece i settori di attività economica, ad agosto 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, macchine e impianti (+13,6%) e fabbricazione di macchinari e attrezzature N.C.A.(+11,7%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-17,7%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,3%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (- 5,0%).

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Produzione industriale: +4,1% ad agosto. Dati Istat

Leroy Merlin lancia l’Agorà dell’Abitare

Leroy Merlin Italia prosegue il percorso di innovazione sociale con l’Agorà dell’Abitare, una nuova ed iniziativa che affianca gli altri progetti di responsabilità sociale d’impresa dell’azienda (come Cantieri fai da noi, La Casa ideale e Bricolage del Cuore). Il progetto dell’Agorà si distingue per tre principi fondamentali: una rete di differenti soggetti coinvolti, un processo di costituzione, condivisione e realizzazione e, infine, un movimento generatore di valore nella comunità. L’obiettivo del nuovo progetto è proporre a soggetti diversi di mettersi in gioco per contribuire alla soluzione di alcuni problemi della comunità: dal tinteggiare una scuola all’aiutare chi è in difficoltà a ristrutturare la propria casa. L’intento è creare un circolo virtuoso affinché chi viene aiutato possa a propria volta offrire in futuro il proprio supporto. L’idea che sottende l’iniziativa è dunque semplice e allo stesso tempo innovativa: tutti possono contribuire alla realizzazione di progetti in grado di riattivare i legami tra le comunità e il senso di appartenenza.

lagora-dellabitare - Leroy Merlin

L’Agorà dell’Abitare va oltre l’assistenzialismo, la sponsorizzazione o la donazione, perché ognuno può arricchire il progetto con le proprie capacità: le aziende mettendo a disposizione risorse (merce, competenze, strumenti, volontariato d’impresa); i cittadini offrendo competenze e tempo; le istituzioni creando la rete e facilitando gli scambi tra soggetti diversi; le associazioni no profit fornendo la propria esperienza e la conoscenza del territorio. Per rafforzare l’impegno a condividere idee e attività concrete, i soggetti coinvolti sottoscriveranno un patto di collaborazione. Ma dove prendere i materiali necessari per realizzare i diversi progetti? Leroy Merlin ha pensato anche a questo creando gli Empori Fai da Noi, luoghi di condivisione di materiali, allestiti presso associazioni del territorio, dove si possono chiedere in prestito e utilizzare gratuitamente gli utensili necessari per lavori di manutenzione di base o piccole ristrutturazioni. A chi ne ha bisogno, l’Emporio fornirà anche prodotti consumabili (vernici, stucchi, lampadine e così via.) inizialmente donati da Leroy Merlin e in una fase successiva acquistabili dalle associazioni del territorio con la modalità prevista per “La Casa ideale”. Nell’iniziativa saranno coinvolti anche i clienti che potranno donare merce non utilizzata, un reso solidale che sarà gestito direttamente dall’Emporio Fai da Noi.

Leroy Merlin crede nell’importanza di una società sempre più sharing, dove fare rete diventa non solo una necessità ma anche un piacere, e Agorà dell’Abitare ne è un esempio concreto. Quando tanti soggetti diversi collaborano, si attiva un processo capace di generare un risultato maggiore della semplice somma di quanto prodotto dai singoli attori. Un’idea originale per offrire aiuto a persone e famiglie in difficoltà ma soprattutto per generare valore sociale per la comunità. In questo contesto assume particolare importanza il Bricolage Civico: un supporto – per mezzo del progetto La Casa Ideale – di cittadini o di gruppi di cittadinanza attiva che si occupano di valorizzazione e recupero dei beni comuni. Il primo progetto dell’Agorà dell’Abitare è partito a Piacenza e a seguire si avvieranno i progetti a Palermo – a fine ottobre – e, successivamente, a Torino e Roma. A livello nazionale hanno già aderito al patto di collaborazione importanti realtà come lo “Yunus Social Business Centre University of Florence”, il primo Centro italiano accreditato dallo Yunus Centre di Dhaka (Bangladesh) e “NeXt Nuova Economia X Tutti”, una rete di organizzazioni della società civile, di consumatori, di imprese e del Terzo Settore che promuove una nuova Economia più sostenibile attraverso nuove forme di dialogo e di interazione tra cittadini, imprese e giovani/studenti.

infografica-lagora-dellabitare Leroy Merlin

Ance in Puglia chiede un programma di interventi pubblici

Gerardo Biancofiore al convegno Ance
Gerardo Biancofiore al convegno Ance

Anche in Puglia la ripresa del settore delle costruzioni è in frenata: i segnali positivi registrati nel 2015 non hanno trovato conferma nel primo semestre 2016 durante il quale si è assistito al calo dei bandi di gara per lavori pubblici per via dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti e a un’inversione di tendenza del trend occupazionale.

Quest’ultimo, infatti, dopo aver registrato una continua diminuzione dal 2008 (quando gli addetti in Puglia erano 126mila) al 2014 (72mila) aveva vissuto una fiammata nel 2015 con circa 80mila occupati; purtroppo nel primo semestre di quest’anno il trend è tornato negativo con 76mila addetti, ben 50mila in meno rispetto a otto anni fa e il 5% in meno dell’anno scorso. È partito da questi dati il confronto tenutosi oggi a Bari durante i lavori del convegno nazionale Il cantiere Puglia: scenari e prospettive, organizzato da Ance Puglia.

Gerardo Biancofiore al convegno Ance
Gerardo Biancofiore al convegno Ance

Numerose le proposte: «La firma del Patto per la Puglia è stata importante per la ripresa del settore e dell’intera economia regionale, tuttavia ancora poco si è mosso concretamente», ha detto il presidente di Ance Puglia, Gerardo Biancofiore. «Per questo chiediamo un cronoprogramma e tempi certi per l’apertura dei cantieri nel breve periodo. È indispensabile accelerare le procedure snellendo una volta per tutte la burocrazia, che si traduce in una vera e propria tassa occulta per le imprese edili. Positiva la previsione di 20 milioni di euro che le amministrazioni potranno impiegare per la progettazione tecnica delle opere; una opportunità che bisogna saper sfruttare».

Ripetuto come un mantra nel corso dell’evento il ruolo strategico del settore per far ripartire l’economia: per ogni miliardo investito nelle costruzioni si produce una ricaduta sull’economia di 3,3 miliardi di euro e 17.000 nuovi occupati. Utile alla causa del settore ma anche a quella della sicurezza del territorio sarebbe, secondo i costruttori, un’operazione di recupero e manutenzione del patrimonio immobiliare italiano in chiave anti-sismica «Per quanto riguarda gli edifici pubblici, scuole e ospedali è un preciso dovere civile, morale e politico della Pubblica Amministrazione provvedervi. Quanto al patrimonio privato, serve un programma di investimenti e incentivi come quelli utilizzati in passato per il fotovoltaico. Si prevedano, quindi, dei sisma-bonus affinché le famiglie possano adeguare le proprie abitazioni ai migliori standard di sicurezza», ha aggiunto Biancofiore.

Sul fronte pubblico gli edili pugliesi hanno proposto alla Regione anche un Piano di azione di sviluppo sostenibile del territorio, da sviluppare con il supporto scientifico dell’Enea, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il patrimonio edilizio pugliese partendo dalle zone più a rischio sismico e idrogeologico e da finanziarsi con incentivi fiscali e fondi europei.

Al convegno sono intervenuti inoltre il presidente di Confindustria Bari e BAT Domenico De Bartolomeo, l’assessore all’Urbanistica e alle politiche del territorio del Comune di Bari Carla Tedesco , il direttore del Centro Ricerche Economiche e Sociali del Mercato dell’Edilizia Lorenzo Bellicini, l’assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica della Regione Puglia Annamaria Curcuruto, il vice presidente Ance all’Edilizia e Territorio Filippo Delle Piane, il presidente di Ance Bari e BAT Beppe Fragasso, Ester Dattoli di Anci Puglia, il vice presidente Ance alle Opere Pubbliche Edoardo Bianchi, il vice presidente di Acquedotto Pugliese Lorenzo De Santis, il presidente di Ance Brindisi Pierluigi Francioso, l’assessore a Infrastrutture, Mobilità e Lavori Pubblici della Regione Puglia Giovanni Giannini, l’onorevole Salvatore Matarrese, il coordinatore per l’internazionalizzazione delle imprese italiane delle infrastrutture e dei grandi progetti Ance Massimo Rustico e la presidente nazionale del Gruppo Giovani Ance Roberta Vitale.

Il futuro (sempre più smart) della casa 4.0

domotica KNX

Sempre più interconnessione e intelligenza digitale condivisa. Oggi ci sono più oggetti collegati che persone: la tecnologia cambia il mondo, il modo di lavorare e di vivere, a partire dalla casa. Sì, perché già da anni, la domotica è entrata con forza tre le quattro mura domestiche, offrendo servizi e trasformando l’abitazione in un ecosistema tecnologico. Strumenti e macchine in colloquio perenne, un dialogo quotidiano che agevola la vita all’essere umano, sempre più spettatore-protagonista delle frontiere hi-tech. “Smart” è la  parola d’ordine, sempre più oggi che prende piede lo smart heating, ovvero il riscaldamento domestico “robotizzato”. Ma quali sono (e saranno) gli sviluppi e le evoluzioni sul mercato. Quali gli scenari (inediti) all’orizzonte? Le risposte e le previsioni di Giulio Salvadori, ricercatore dell’Osservatorio Internet Of Things del Politecnico di Milano e David Herzog, amministratore delegato di Hoval Italia.

Giulio Salvadori – IoT Politecnico di Milano

Non solo città intelligente, ma anche casa connessa. Come sta evolvendo il mercato? “Il trend più interessante – oltre ai canali di distribuzione, l’offerta e i big data – è l’aumento di interesse consumatori per  i servizi più che per i prodotti. I bisogni dei consumatori si spostano al comfort e all’efficienza energetica. Il 70% degli utenti è interessato ad acquistare un oggetto per la smart home, ma al momento la diffusione di tali tecnologie è del 20% ed è occupato soprattutto dagli impianti di sicurezza (come videocamere, sistemi di allarme anti effrazione), a seguire il monitoraggio dei consumi energetici“. E nel merito: “I servizi aggiuntivi, al di là dell’oggetto in sé, sono la nuova frontiera: abbonamenti annuali, canoni particolari, gestione della routine domestica, assistenza 24 ore su 24 e polizze assicurative. Questo è quello che vogliono gli utenti di oggi e di domani”.

domotica KNX

David Herzog – Hoval

Una rivoluzione è in atto e interessa tutta la filiera. ” Oggi noi di Hoval garantiamo servizi che fino a 20 anni fa erano impensabili. Da anni Hoval ha sposato la IoT: la tecnologia è alleata della creatività e noi vogliamo cavalcare questa onda. Ci sono più oggetti interconnessi che persone al mondo: con loro si può dare vita a una nuova creazione di valore aggiunto e di ricchezza da sfruttare”. Tecnologia per il bene di tutti, dall’azienda e al fruitore. “Noi già da tempo offriamo sistemi che fanno dialogare gli impianti con gli installatori e il cliente finale: il tutto reca indubbi vantaggi a livello economico per il consumatore”.

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David Herzog

Caldaie. “In Italia ci sono circa 20 milioni di caldaie installate e circa 150 mila sono “intelligenti”. Il prossimo passo non può che essere aumentare questo secondo numero relativo alla digitalizzazione e delle caldaie, così da implementare l’efficienza. Noi aziende produttrici dobbiamo reggere il ritmo del cambiamento, tenere il passo  delle richieste sempre più futuristiche”.  Nel futuro c’è un cambio di paradigma: “Nasceranno nuovi business model. Pensiamo alla Gillette, che ha rivoluzionato il suo mercato spacchettando il rasoio in manico (da tenere) e testina con lame da cambiare. Questo per dire che abbiamo la possibilità di rendere i nostri servizi non solo più integrati sulle macchine, ma più collaborativi sulla catena di valore. E dobbiamo sapere bene che da oggi a 10 anni a questa parte, la nostra industria avrà un grande cambiamento di operare. Comunque, già oggi le nostre caldaie saranno collegate a un software, per facilitare la gestione dell’energia. Il valore aggiunto che offriamo oggi è la possibilità di garantire autoregolazioni ad hoc in previsione del tempo atmosferico: soldi risparmiati per il singolo, il sistema Paese e l’ambiente”.

Le Fiere parlano di trasparenza societaria. Basterà a salvarle?

Ettore Riello
Ettore Riello

L’assetto societario delle Fiere, la possibilità di operare secondo regole europee in tema di trasparenza nonché la tassazione immobiliare dei padiglioni fieristici sono temi di fondamentale importanza per il settore fieristico. Su questo Aefi (l’associazione che riunisce le fiere) da tempo concentra la propria attività, con l’obiettivo di ottenere chiarimenti specifici nella legislazione ed evitare così di mettere a rischio la competitività e l’esistenza del comparto. Per questo il presidente dell’associazione, Ettore Riello e i vicepresidenti di Aefi sono impegnati in numerosi incontri con il ministero della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione e con il ministero dell’Economia e delle Finanze per vedere riconosciute le esigenze del settore in materia di assetto societario dei quartieri, trasparenza e anticorruzione. Su questo tema si innesta il Decreto Partecipate, approvato dal Governo lo scorso 10 agosto e in vigore dallo scorso 23 settembre. Temi su cui si è discusso dell’Assemblea dei soci di Aefi, l’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, svoltasi a Napoli, presso la Fiera d’Oltremare.

Non è stato discusso, invece, del numero eccessivo di fiere sparse sul territorio italiano, che spesso si fanno la guerra tra loro: una situazione che stride rispetto alla concentrazione di organizzazioni e di eventi che si trova all’estero. Insomma, l’Italia dei campanili si riflette nell’Italia delle fiere.

«Per anni come Aefi abbiamo sensibilizzato le Istituzioni sul ruolo delle fiere quale strumento di politica economica del Paese e sulla necessità di interventi e chiarimenti specifici in tema legislativo affinché le Fiere potessero continuare a rappresentare uno strumento di crescita per le imprese italiane», ha detto Riello. «Grazie al costante lavoro dell’Associazione abbiamo ottenuto alcuni riconoscimenti e siamo grati per l’attenzione finora ricevuta in merito alle nostre richieste in materia di assetto societario. C’è però ancora molto da fare».

Nel Decreto sulle Partecipate, recentemente entrato in vigore, è stato raggiungo un importante traguardo con la modifica dell’art. 4 in merito all’ammissibilità della partecipazione pubblica alle Società Fieristiche, in particolare anche alle Società fieristiche aventi come oggetto sociale prevalente e non solamente “esclusivo” come in precedenza la gestione di spazi fieristici e l’organizzazione di eventi fieristici.

«Dopo mesi di incertezza, nel Decreto Partecipate recentemente approvato ed entrato in vigore, è stata riconosciuta la specificità delle partecipazioni delle Camere di Commercio nelle Fiere e soprattutto sono state ammesse le partecipazioni pubbliche nelle Società fieristiche. Un risultato frutto anche del nostro costante impegno, ha continuato Ettore Riello. Affinché la razionalizzazione dell’assetto dello Stato non comporti però disinvestimenti nel settore, è necessario che venga quanto prima definita l’assunzione da parte delle Regioni delle quote delle Province e che i Comuni destinino mezzi sufficienti a sostegno delle proprie partecipazioni, nonché venga definita la posizione per le Camere di Commercio che verranno accorpate».

Ettore Riello
Ettore Riello

Le fiere sono un vero strumento di politica industriale, un volano per l’economia. I numeri del settore parlano da soli: nei quartieri espositivi italiani nel 2016 sono state programmate 946 manifestazioni, 189 delle quali a carattere internazionale. Complessivamente, ogni anno le fiere italiane movimentano 22 milioni di visitatori e generano un giro d’affari di 60 miliardi di euro. Il fatturato complessivo è pari a 2 miliardi di euro che con l’indotto si avvicina ai 7 miliardi con rilevanti ricadute, per le città ospitanti, in termini di trasporti, ristorazione e alberghi.

Per questo è indispensabile che le Istituzioni definiscano quanto prima una corretta politica fiscale sugli immobili fieristici, con un livello di tassazione sostenibile.

«Quello che abbiamo chiesto in tutte le sedi istituzionali è che la tassazione, per quanto riguarda l’applicazione dell’Imu, sia più equa nei confronti dei padiglioni fieristici, trattati come strutture commerciali, e non calcolando i giorni effettivamente utilizzati per le esposizioni con disposizioni univoche su tutto il territorio nazionale. Auspichiamo che quanto prima il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate possano trovare una soluzione e modificare così la normativa. I continui rinvii stanno gravando sui bilanci delle fiere, mettendole in seria difficoltà», ha concluso Ettore Riello.

Altro tema spinoso, ancora non completamente chiarito, discusso nell’ambito dell’assemblea di Aefi è l’obbligo di trasparenza imposto dalla Riforma Madia alle società a partecipazione pubblica. Le fiere sono però realtà particolari con informazioni sensibili che, se rese note, avvantaggerebbero i competitor stranieri. Per continuare ad essere competitive devono poter operare secondo la specifica normativa applicata in Europa. In caso contrario, l’Italia sarebbe l’unico sistema fieristico al mondo ad avere un assetto diverso, concedendo così un grande vantaggio ai nostri competitor stranieri.

San Marco si espande (ancora) sul mercato internazionale

Colorificio San Marco - sede di Venezia

Al via i lavori per una nuova sede produttiva di Colorificio San Marco, azienda veneta leader in Italia nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia. Dove sorgerà? In Russia. All’interno di un generale processo di internazionalizzazione San Marco Group, rafforza la propria presenza nel cuore della Russia dando il via alla costruzione di una nuova sede produttiva. La nuova struttura produttiva sorgerà in una zona strategica della Russia occidentale, nella città di Lyudinovo, regione di Kaluga situata 300 Km a sudovest di Mosca e sorgerà su un terreno di proprietà di 15.000 mq. L’inaugurazione è prevista per la prossima primavera.

La nuova società, Ooo San Marco Russia, è costituita in partnership con Finest S.p.A.,Società Finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Nord-Est e Ooo Vernici storico partner commerciale di San Marco in Russia.  Per il gruppo con sede principale a Marcon (Ve) l’export tocca ben 100 paesi e pesa per oltre 40% sul giro di affari complessivo, che nell’ultimo esercizio si è attestato sui 70 milioni di euro. Nel primo semestre 2016 il fatturato consolidato è stato di 37,7 milioni di euro (+5,3% rispetto allo stesso periodo 2015) con un Ebitda del 21,4%, e il mercato estero è cresciuto del 17% rispetto all’anno precedente. Oggi il Gruppo conta 6 siti produttivi e 3 società commerciali dislocate in Italia e in Europa, e gestisce 6 diversi brand: San Marco, Eurobeton, Abc, Tjaralin, Novacolor, Farby Z Motylkiem.

 Il commento di Pietro Geremia,  Executive Vice President Sales & Marketing, nonché quarta generazione della famiglia fondatrice del Gruppo San Marco: “La Russia è da sempre uno dei nostri mercati di riferimento. L’apertura di un sito produttivo in Russia è la naturale evoluzione di una presenza quarantennale sul territorio. L’apertura della nuova società contribuirà a soddisfare le esigenze dei mercati locali, e sarà incentrata sulla produzione di pitture e vernici per l’edilizia professionale di largo consumo, merceologie che richiedono vicinanza al mercato e competitività dell’offerta. Le finiture decorative di alta fascia, anch’esse molto apprezzate dai consumatori russi poiché rappresentano il meglio della produzione Made in Italy, continueranno ad essere prodotte ed esportate direttamente dall’ Italia. La nuova apertura dunque non comporterà alcuno snellimento della produzione nelle altre sedi del gruppo, sia italiane che estere”.

Importante il ruolo nel progetto di Finest, sia per la collaborazione professionale fornita dal team della finanziaria in Russia, dove ha anche un ufficio operativo, sia per la partecipazione nel capitale della nuova Società. “La Russia rappresenta per Finest un mercato strategico su cui rimanere operativi al fianco delle imprese che qui continuano ad intravedere occasioni di business – ha dichiarato il Presidente di Finest Mauro Del Savio – col Gruppo San Marco abbiamo realizzato una partnership completa e abbiamo elaborato un modello di sviluppo utile per le imprese del Nordest interessate a quel mercato”.

Nascono le Giornate Italiane del Calcestruzzo

Un nuova fiera nel panorama espositivo italiano. Dal 10 al 12 novembre, a Piacenza Expo, vedranno la luce le prime Giornate Italiane del Calcestruzzo, GIC. Si tratta prima edizione della Mostra Convegno italiana verticale, ovvero dedicata unicamente al calcestruzzo e alle sue tecnologie: produzione, messa in opera, manufatti e strutture prefabbricate, calcestruzzo preconfezionato, grandi opere,  ripristino e riqualificazione delle strutture in calcestruzzo armato.  Una novità assoluta per l’Italia, per di più in una fase congiunturale critica anche per il mondo fieristico. Così, la notizia di una nuova Mostra Convegno che va ad aggiungersi al già molto ricco calendario espositivo italiano, stupisce positivamente. Soprattutto perché riguarda un settore che sta vivendo una notevole trasformazione a livello strutturale e di dimensioni del mercato.

La fiera si pone l’ambizioso obiettivo di  promuovere un settore che, nonostante l’innegabile crisi del momento, presenta eccellenze tecniche ed elevate potenzialità di sviluppo. Nell’intera filiera del calcestruzzo il know-how e la tecnologia italiana sono riconosciuti e apprezzati a livello mondiale. Il GIC sarà dunque un’occasione per raccoglierle finalmente in un’unica vetrina  dedicata all’intero settore. Le Giornate Italiane del Calcestruzzo nasce dall’esigenza di arricchire il panorama fieristico italiano guardando al futuro del settore. Le parole di Fabio Potestà, direttore Mediapoint&Communications, organizzatrice dell’evento: “Per quantità di costruttori e distributori di macchine, attrezzature, tecnologie, prodotti chimici e manufatti in calcestruzzo, l’Italia merita un evento fieristico dedicato, che possa diventare un appuntamento biennale irrinunciabile anche per gli operatori stranieri”.

L’esposizione sarà integrata da un ampio programma di convegni, workshop e seminari, tutti organizzati in collaborazione con le principali associazioni di settore, istituzioni e università. Ogni giorno saranno in agenda incontri e seminari di interesse sull’evoluzione del settore, sulle nuove normative e sulle più innovative tecnologie. Infine, in occasione del GIC saranno premiate premio le eccellenze del settore, con tutta una serie di riconoscimenti – anche alla carriera – per le aziende e gli imprenditori italiani che si sono distinti per la loro attività.

Calcestruzzo

Cosa te ne fai di una piastrella se non puoi lavorarla?

Piastrelle di ceramica
Piastrelle di ceramica

Cosa te ne fai di una piastrella se non puoi lavorarla? È il cruccio di molti architetti e installatori, da qualche anno alle prese con lastre di grande formato, difficili da movimentare e posare. A risolvere la questione è intervenuta Brevetti Montolit, azienda di Cantello, in provincia di Varese, specializzata nella produzione e commercializzazione di attrezzature professionali, tra cui macchine elettriche e manuali per il taglio e la foratura di materiali lapidei. Dopo Flash Line, l’innovativo sistema di lavorazione che ha rivoluzionato il taglio di gres porcellanato o ceramica per lastre di ogni formato, l’azienda lancia sul mercato Moto FL, la versione motorizzata di Flash Line, studiata per tutti i tipi di ceramica o materiale lapideo di qualsiasi dimensione, fino ad uno spessore massimo di due centimetri. Presentata a Cersaie 2016, la nuova macchina è coperta da brevetto internazionale, ed è molto versatile, pratica e semplice da usare, oltre che sicura. È sufficiente appoggiare la barra sulla lastra da lavorare e far scorrere la testa portamotore sulla guida.

Realizzata in profilato di alluminio, la barra/rotaia è leggera e precisa, ed è scomponibile in tre pezzi da 120 cm rapidamente collegabili. La grande potenza del motore da 1600W e lo specifico turbodisco diamantato ultrasottile da 150 mm di diametro (TCS150) permettono il taglio di gres porcellanato e di tutti i tipi di ceramica e materiali lapidei, con elevate prestazioni in velocità e finitura. Per lavorare in condizioni ottimali, grazie alla apposita predisposizione, è possibile anche connettere il sistema di aspirazione polveri direttamente al carter del disco. Moto Flash sarà disponibile in configurazione completa con unità motore e guida, oppure nella sola unità motrice, che si interfaccia perfettamente con la barra guida, per chi già possiede la macchina Flash Line.

Piastrelle di ceramica
Piastrelle di ceramica

(Veronica Monaco)

Le fughe di Mapei come un arcobaleno

Edilbilancino, fughe colorate

Presentate al Cersaie di Bologna, le nuove fughe colorate Mapei offrono una gamma di ben 50 tonalità. La nuova palette di colori è suddivisa in 5 collezioni – Serene, Traditional, Natural, Romance e Glamour – per permettere di creare l’atmosfera desiderata in ogni ambiente, anche coi nuovi materiali più impegnativi. Una gamma completa, unica sul mercato per vastità di prodotti e ampiezza di colori. Nuovi colori, stessa garanzia Mapei di sempre.

Parquet

Oggi la manutenzione del parquet è più facile con i nuovi prodotti Mapei. Mapei Spray Mop è stato studiato sia per la pulizia veloce degli ambienti domestici sia per interventi di manutenzione straordinaria, come la rimozione della vecchia cera e l’applicazione della nuova. Altri nuovi prodotti della linea parquet sono: Ultracoat Cleaner, detergente igienizzante non aggressivo per la pulizia profonda del parquet allo stato puro e per la pulizia quotidiana se diluito con acqua ; Ultracoat Remover Plus, detergente per la rimozione di vecchie cere e sporco resistente ; Ultracoat Polish Anti Slip, protettivo antiscivolo; Ultracoat Polish Matt, protettivo antiusura e antimacchia.

Edilbilancino, fughe colorate
Fughe colorate

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Aziende sull’orlo di una crisi da cambiamento

La digitalizzazione di prodotti, servizi e soluzioni sta portando a una rivoluzione e trasformazione di diversi settori ed ecosistemi aziendali. L’enorme rapidità dei cambiamenti tecnologici, in particolare, sta abbattendo i modelli di business tradizionali basati sul prodotto e spingendo un approccio più agile, basato sui servizi. In che modo le aziende stanno rispondendo a questo continuo cambiamento? Quali approcci portano ad una crescita sostenibile a lungo termine?

Oltre 300 amministratori delegati e dirigenti d’azienda nelle Americhe, nella regione Asia-Pacifico, in Europa e Africa hanno partecipato alla nuova indagine annuale di Frost & Sullivan Ceo’s Perspectives on Growth, Innovation and Leadership.

“Ora che gli ecosistemi economici globali sono soggetti ad una intensa trasformazione provocata dalla digitalizzazione e dal conseguente spostamento dell’attenzione dai prodotti ai servizi, emergono nuove opportunità di crescita e innovazione. Tuttavia, sfruttare queste opportunità richiede una leadership visionaria in grado di mettere in pratica strategie di crescita e realizzare una visione coerente,” David Frigstad, Presidente di Frost & Sullivan.

Le aziende che non abbracciano il cambiamento o che non si focalizzano su innovazione e crescita, non integrano nuovi modelli di business e non si allineano alle esigenze dei clienti, si troveranno sempre più marginalizzate. Le aziende affrontano sfide derivanti da fattori sia esterni che interni, come mostrano i risultati dell’indagine:

• Il 53% degli amministratori delegati cita l’ambiente sempre più competitivo come la principale minaccia esterna alla crescita. Tuttavia, la maggior parte delle aziende non è in grado di coinvolgere adeguatamente gruppi di lavoro dedicati all’intelligenza competitiva e alla strategia aziendale per mitigare questa sfida.

• La trasformazione digitale è stata individuata come catalizzatore di crescita, innovazione e leadership per i prossimi 5 anni. Tuttavia, quasi il 34% degli amministratori delegati indica che la rapidità dei cambiamenti tecnologici rappresenta una sfida reale e immediata.

• Le strategie tecnologiche, insieme alle partnership strategiche, sono percepite come fondamentali per la crescita nei prossimi 3 anni. Tuttavia, oltre il 50% degli amministratori delegati indica la propria incapacità di realizzare con successo strategie tecnologiche o relative alla proprietà intellettuale, o alleanze strategiche.

• La transizione da prodotti a servizi, la personalizzazione e customizzazione, e il modello “value for many” (convenienza per molti), sono i 3 modelli di business più dirompenti. Tuttavia, oltre il 50% degli amministratori delegati afferma di non essere stato in grado di integrare questi nuovi modelli di business nella propria azienda.

“La trasformazione digitale, che include strumenti di analisi dei dati intelligenti, convergenza, connettività e consumatori digitali, sta portando gli amministratori delegati a sviluppare strumenti e strategie innovativi per poter soddisfare le aspettative dinamiche dei soggetti interessati”, afferma Sandeep Kar, capo del gruppo Content Transformation di Frost & Sullivan. “Un dato chiave che si evince da questa indagine è che l’implementazione deve incominciare nella propria azienda e deve incominciare presto e in modo coerente.”

Nell’indagine, Apple, Google, Amazon, Tesla e GE sono citate come le aziende più rivoluzionarie. “Le loro storie uniche testimoniano i guadagni senza precedenti che si possono ottenere convertendo le idee rivoluzionarie in crescita, focalizzandosi sull’innovazione e mostrando leadership visionaria”, conclude Kar. big-data

Regno Unito, il “comeback” dell’edilizia

Per la prima volta da maggio, il settore delle costruzioni torna a macinare dividendi. I dati di settembre del CIPS – Chartered Institute of Procurement & Supply – parlano di una ripresa delle attività del business edile in tutto il Regno Unito, dovuta in gran parte dal traino del settore residenziale. Così, dopo quattro mesi di picchiata, oltre Manica tornano a sorridere, nonostante lo spettro Brexit. Cresce la fiducia dei consumatori e gli operatori del settore hanno vinto le resistenze dovute all’incertezza causata dalla Brexit, puntando dunque su un miglioramento delle condizioni di mercato Le imprese di costruzioni prospettano un recupero nelle loro aspettative di business per il prossimo anno, soprattutto grazie al rinato (seppur cauto) ottimismo. L’analisi condotta dall’ente parla di un 45% di aziende che prevede un incremento della produzione, a fronte di un 9% pessimista. Migliorano le condizioni economiche del Paese e riprende la domanda di abitazioni: i volumi di lavoro, così, non possono che aumentare. Di pari passo ecco che sale allora anche il livello di occupazione in cantiere e in tutto il settore delle costruzioni lato sensu. Ma non è tutto fatto e non tutto sarà semplice: l’edilizia britannica dovrà ancora affrontare le sfide dei prezzi derivanti dall’incertezza di fondo del processo di uscita economica e politica dall’unione Europea. Gli aggiornamenti, dunque, a primavera.

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Il legno del futuro all’università grazie a due borse di studio

Casa di legno

Gli edifici hanno un futuro? Indagano Università di Trento e Politecnico di Milano, grazie a due borse di studio per ricerche nel campo dell’ingegneria delle costruzioni in legno. Studiare il comportamento delle strutture di legno, con particolare attenzione alla resistenza sismica, verificare le potenzialità degli edifici a tecnologia mista, della prefabbricazione e delle sopraelevazioni realizzate con tecnologie costruttive in legno, favorire lo sviluppo di linee guida e l’aggiornamento degli strumenti normativi, sono infatti gli obiettivi dei due nuovi dottorati di ricerca che Assolegno e Federlegno Arredo Eventi hanno deciso di sostenere presso il Politecnico di Milano e l’Università di Trento (quest’ultima con il supporto dell’associazione austriaca ProHolz Austria), due prestigiose istituzioni all’avanguardia nello studio dell’edilizia strutturale.

«Il binomio impresa e ricerca come garanzia di crescita e sviluppo è parte integrante del mondo delle costruzioni a base legno», spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo Eventi. «Per questo abbiamo deciso di finanziare due borse di studio che consentiranno di aprire nuovi e promettenti orizzonti nell’edilizia in legno, un settore che vede le nostre aziende sempre più protagoniste in Italia e nel mondo».

«La scelta di Assolegno di FederlegnoArredo di sostenere in modo concreto e diretto la ricerca universitaria», aggiunge Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, «ribadisce con forza l’importanza della collaborazione tra realtà che pur nella loro diversità operano per un bene comune i cui frutti saranno goduti dall’intero Paese. L’accordo con il Politecnico di Milano e con l’Università di Trento va nella direzione di assicurare al nostro Paese professionisti competenti e responsabili con lo scopo di dare vita a soluzioni costruttive sicure, resistenti al sisma e in grado di ridurre al minimo il consumo di suolo».

Roberto Snaidero
Roberto Snaidero

«Il sostegno dato da Federlegno Arredo Eventi e ProHolz Austria alla ricerca sulle strutture in legno presso l’Università di Trento», spiega Marco Tubino, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, «è di notevole importanza per riuscire a continuare quelle attività di ricerca, didattica e supporto alle attività di normazione che hanno visto il nostro dipartimento tra i protagonisti nel settore del legno strutturale almeno negli ultimi due decenni. Da una parte ciò è per noi motivo di orgoglio dall’altra si deve riconoscere al comparto industriale del legno di avere operato e operare secondo una visione e una strategia di lungo periodo in cui i settori della ricerca e dell’industria devono procedere collaborando attivamente per competere efficacemente nel mondo delle costruzioni, oggi sempre più attento alle tematiche della sostenibilità, delle prestazioni, della riduzione del consumo di suolo e, quindi, del riuso».

Casa di legno
Casa di legno

Positivo anche il commento di Stefano Della Torre, direttore del dipartimento A.B.C. del Politecnico di Milano: «La ricerca sulle tecnologie sostenibili è centrale nel nostro progetto scientifico, ritengo quindi che il dottorato ABC abbia le caratteristiche di ambiente interdisciplinare in cui sviluppare in tutte le direzioni le potenzialità del legno per il futuro del settore delle costruzioni».

A Roma 10 anni di stipendio per 85 metri quadri

Roma skyline
Roma skyline

Dato che negli ultimi anni sono calati i prezzi degli immobili, non stupisce che anche le annualità necessarie per acquistare un appartamento siano calate. Lo calcola l’ufficio studi di Tecnocasa, network immobiliare secondo cui oggi, in media, per comprare un appartamento servono 6,3 annualità di stipendio. Naturalmente questo è un calcolo medio, perché dipende dalla consistenza dello stipendio e dalla tipologia di immobile.

In questo caso l’analisi si basa sui dati raccolti dalle agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete, su un prezzo al metro quadro di un immobile medio usato di 85 metri quadri e delle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente (al netto dei dirigenti) a tempo pieno, per attività economica e contratto, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, ricavate dalla banca dati Istat. Non solo: Tecnocasa ipotizza che l’intero stipendio sia utilizzato per acquistare la casa, aspetto poco probabile. L’agenzia, inoltre, non specifica quale livello di stipendio. L’Istat indica in 6857 euro la retribuzione di cassa per dipendente (impiegato) nel secondo trimestre del 2016. Moltiplicando per 13 questa cifra si arriva a 89141 euro.

Secondo Tecnocasa, comunque, tra le grandi città a Roma continua la discesa verso la soglia delle 10 annualità, dopo che nel 2007 aveva toccato quota 14,8. Al secondo posto c’è Milano, le cui 9,1 annualità del 2015 si sono confermate anche in questa prima parte del 2016, seguita da Firenze con 8,6 annualità (+0,1 rispetto all’anno scorso). A Palermo e Genova, invece, ne servono rispettivamente3,9 nel capoluogo siciliano e 4,4 nella città della Lanterna.

Se si confrontano i valori attuali con quelli di dieci anni fa, si evince che a livello nazionale la differenza è stata più consistente, infatti si è passati da 10,2 annualità nel 2005 a 6,3 nella prima parte del 2016. In questo lasso temporale Bologna e Napoli hanno avuto le variazioni più consistenti, rispettivamente con -5,3 e -5,2 annualità. Diminuzione importante anche a Milano, che in dieci anni ha visto un calo di 4,6 annualità; Roma, Firenze e Bari, invece,restano in linea con il dato nazionale (-3,9). La città che mantiene più stabili i propri valori è Palermo (-2,5 annualità).

Roma skyline
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