Rispondere a un mercato che richiede prodotti sempre più pronti a usi specifici e di rapido utilizzo presentando nuove soluzioni e continuando a lavorare “perché riteniamo che il cemento non sia semplicemente la polvere che si considerava in passato, ma sia assolutamente un materiale che ha grande flessibilità di utilizzo. E per questo serve avere una buona dose di inventiva che, credo, sia una cosa per cui gli italiani si sono sempre distinti”. Parola dell’ad di Italcementi, Roberto Callieri, che ha fatto il punto sui prodotti innovativi dell’azienda dal Saie, il Salone delle costruzioni in corso a Bologna. “Venendo da un’esperienza per lunghi anni all’estero, non mi aspettavo una tale richiesta o attesa per prodotti innovativi – ha detto dallo stand dell’azienda – Percepisco che anche in Italia così come in altri mercati ci sia una virata abbastanza rapida del settore delle costruzioni che richiede sempre più prodotti già pronti per utilizzi specifici che favoriscono la rapidità di utilizzo e la rapidità di installazione. Oggi il mercato è molto sviluppato nel settore della manutenzione, nelle riparazioni, e si cerca qualcosa permetta di tagliare un sacco, aggiungere l’acqua e avere già un prodotto da utilizzare”. Una domanda, questa, per la quale “mi fa molto piacere vedere che siamo in grado di rispondere in tempo reale con prodotti ad alto valore aggiunto e pronti per l’uso”. Tra i prodotti illustrati da Callieri i.idro DRAIN “calcestruzzo drenante che consente alle superfici di rimanere sempre asciutte e che, per le pavimentazioni stradali, permette una significativa riduzione della temperatura superficiale” e il rasante “i.active COAT che grazie all’utilizzo del principio TX Active brevettato da Italcementi, permette di avere superfici sempre pulite. Un’innovazione anche per l’utilizzo in interni, grazie alla possibilità di ridurre l’assorbimento da parte delle pareti di odori di cucina o di fumo”. Prodotti, questi “che riteniamo stiano veramente rispondendo a una sempre maggiore richiesta e anche peculiarità del mercato per certe aree, per certe nicchie che sono molto importanti”.
L’edilizia italiana è sempre più green. Grazie ai comuni
C’è innovazione nell’edilizia italiana. E arriva dagli enti locali. Legambiente, insieme al Consiglio Nazionale degli Architetti hanno presentato al Saie di Bologna i dati sullo stato di salute delle costruzioni tricolori. Ebbene, sono 1251 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi introducendo parametri di ecosostenibilità nel settore edile. Insomma, il 15,6% dei comuni italiani, per una popolazione totale coinvolta che sfiora i 24milioni di abitanti. Efficienza energetica, fonti rinnovabili, risparmio idrico,, prevenzione antisismica, innovazione ambientale e tecnologica, certificazione energetica e semplificazione i punti cardine del rapporto “L’innovazione nell’edilizia italiana”.
Le priorità? Isolamento termico (1038 comuni), fotovoltaico (1037) e solare termico (994). Invece, per quanto riguarda la diffusione geografica dei regolamenti sostenibili, a primeggiare sono soprattutto le Regioni del centro-nord Italia con Lombardia (503 comuni), Toscana (148), Emilia Romagna (139), Piemonte (104) e Veneto (102). Ma risponde presente anche il Meridione: nel Sud Italia sono aumentate le amministrazioni che introducono nei regolamenti edilizi l’obbligo delle fonti rinnovabili, l’orientamento degli edifici e l’isolamento termico all’interno dei regolamenti edilizi.
Dati buoni e incoraggianti che dimostrano come nell’edilizia italiana si stia puntando su innovazione, sostenibilità e rigenerazione urbana grazie ad una spinta che parte dal basso. Anche se c’è ancora molto da fare e sono ancora diversi i problemi da affrontare come ad esempio la mancanza in molte regioni di controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche. Inoltre, urge una regia nazionale che permetta di semplificare e dare certezze agli interventi di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico del patrimonio edilizio. È necessario avere informazioni credibili sulla sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato, rendendo finalmente chiare le responsabilità sui controlli e sanzioni che riguardano le certificazioni energetiche, per arrivare in pochi anni ad adottare tutti gli edifici di un libretto unico del fabbricato con le diverse informazioni statiche, energetiche, degli impianti.
La classifica delle città più smart d’Italia
Si chiama ICity Race 2016 ed è la classifica delle città più “smart” d’Italia. Una graduatoria che fotografa un’Italia spaccata in due, ma con un Sud in movimenti grazie al traino del capitale umano. Entrando nel merito, Milano è sempre più internazionale, Bologna salda al secondo posto è punta di diamante nella smart governance, mentre la new entry Venezia regala a Firenze la medaglia di legno: sono queste le città più smart d’Italia. L’indagine è stata realizzata da Fpa (Forum Pubblica Amministrazione) che ha analizzato 106 Comuni capoluogo sulla base di 105 indicatori statistici e sette dimensioni tematiche: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality.
Il commento di Gianni Dominici, direttore Fpa nonché curatore dello studio: “Quest’anno più che in passato ICityRate va a misurare, unitamente alla qualità del vivere urbano, la capacità delle città di farsi piattaforma abilitante, di guardare a traguardi lunghi facendo scelte e investimenti che puntano sui nuovi driver di sviluppo. Il paradigma della Smart City negli ultimi anni ha sempre di più spostato l’accento dall’innovazione tecnologica all’innovazione sociale, al co-design, alla gestione dei beni comuni. In questa direzione sono andate le strategie europee della nuova programmazione, e in questa direzione stanno andando le politiche locali”.
Il riflesso di questa evoluzione del concetto di smart city e della sua traduzione nelle politiche urbane ha portato all’introduzione nell’ ICityRate di nuove variabili che vanno a misurare la capacità delle città di: accogliere e saper gestire i flussi migratori; attrarre cervelli e talenti e generare imprese innovative; attrarre finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione; rendere disponibili i dati pubblici; agevolare le pratiche d’uso sociale degli spazi pubblici; attivare reti e relazioni per la sostenibilità e la gestione delle politiche smart; garantire gli adeguati livelli di sicurezza e legalità.
Milano. Il capoluogo lombardo tiene stretta la testa della classifica e registra un’ulteriore fuga in avanti, determinata dall’eccellenza nelle dimensioni Economy, People e Living. Nella dimensione Economy il capoluogo lombardo si distanzia dalle altre città in maniera decisa: è il luogo con il più alto valore aggiunto pro capite, la maggiore intensità brevettuale, la principale sede di imprese di grandi dimensioni, e ha visto nascere negli ultimi anni il maggior numero di Fablab e maker space. Gli artigiani digitali scelgono Milano, e soprattutto la città sceglie di investire su un modello nuovo di innovazione urbana che sposta l’asse della strategia di sviluppo verso forme nuove di economia collaborativa e social innovation; un modello che si realizza attraverso la concessione di spazi, il sostegno economico a progetti e imprese, la creazione di reti di innovatori e la definizione di nuove ed articolate politiche urbane.
Bologna. Vede allargarsi la forbice che la separa da Milano (60 punti di distanza contro i 25 del 2015), conferma il secondo posto nella classifica generale grazie soprattutto all’eccellenza nella Governance (dimensione che la vede al primo posto), fatta di partecipazione, open data, nuovi strumenti di programmazione, stabilità economica e capacità gestionale. Ottime le prestazioni anche nella dimensione Living: opportunità di lavoro offerte nel territorio provinciale, servizi di cura dell’infanzia, bassa incidenza delle persone a basso reddito sui residenti. Infine, confermata l’alta attrattività urbana: chi nasce o arriva a Bologna difficilmente se ne va.
Venezia. Al terzo posto della classifica, sale di 2 posizioni rispetto al 2015 per effetto, oltre che dell’ottimo posizionamento nella Mobilità (dove è 2°), di un miglioramento significativo nelle dimensioni del capitale umano (People), della Governance e della struttura economica (Economy). Un terzo posto sul quale senza dubbio influisce l’unicità del suo dualismo, con le due anime complementari di Venezia e Mestre che si compensano reciprocamente nelle varie dimensioni oggetto dell’indagine: dualismo da un lato, dunque, virtuoso, dall’altro foriero di spinte secessioniste che restano sempre all’ordine del giorno nell’agenda politica.
E le altre? Firenze scende di una posizione ma la sua distanza da Venezia è veramente minima: il capoluogo toscanp è prima nella dimensione People, nella quale supera Milano e Torino, ma perde terreno sulle aree dell’ambiente e della legalità. Dopo le quattro città metropolitane arrivano nel top della classifica Padova e Torino, seguite a ruota dalle piccole capitali: Parma, Trento, Modena e Ravenna. Sono 5 le città metropolitane e 5 le città medie nella parte alta del rating, tutte del Nord est tranne Milano e Torino del Nord Ovest e Firenze che con la sua 4 posizione è unica rappresentante del Centro. Per quanto riguarda le altre aree metropolitane, Roma e Napoli continuano a restare arretrate dal gruppo di testa, mentre la capitale è ferma in 21° posizione, Genova sale di tre posizioni e arriva al 26° e poi le città del Sud, con Cagliari in 54° posizione, Bari 65°, Palermo 86°. Napoli scende in 89° posizione, seguita solo da Catania (95°) e Reggio Calabria (104°). Inevitabile una riflessione su quali città hanno ereditato i sindaci usciti dall’ultima tornata elettorale. Le indicazioni sono abbastanza nette: Sala si trova a gestire l’importante eredità costituita da una città sempre più di caratura internazionale e che si sta completando in tutte le sue dimensioni. Le due sindache pentastellate si trovano in una situazione, evidente anche dalla cronaca, completamente differente: una città in forte crescita e completamento la Appendino, una città ferma al palo, sempre più lontana dalle dinamiche economiche e sociali nazionali, la Raggi. Particolare la situazione di De Magistris, che con questo nuovo mandato si trova a gestire una città che non regge il ritmo delle altre (Napoli è infatti solo in 89esima posizione).
Il dualismo tra Milano e Roma
Milano rimane ben salda in vetta alla classifica mentre Roma è bloccata al 21° posto, ma il distacco tra le due città in termini di punteggio aumenta: la distanza tra le due città era di 127 punti lo scorso anno, quest’anno sale a 155. Una forbice che si allarga sempre di più a discapito della capitale che non riesce a raggiungere il capoluogo lombardo in nessuna delle dimensioni analizzate, tenendo testa a Milano solo per la qualità del proprio capitale umano.
Il rafforzamento del sistema urbano del nord e la dicotomia con le città metropolitane del sud
Le cinque aree metropolitane più performanti sono del Nord: Milano, Bologna, Venezia, Firenze e Torino, che si configurano sempre di più come un sistema grazie alla forte crescita dei centri urbani di medie dimensioni come Padova, Parma, Trento, Modena e Ravenna (tutte fra le prime dieci città del rating generale) che fungono da elementi di connessione tra le diverse polarità. Le città metropolitane al Nord rafforzano dunque il proprio ruolo guida nello sviluppo del paese, fungendo da hub per il territorio circostante e creando piattaforme territoriali abilitanti, in un circolo virtuoso che alimenta la competitività e l’innovazione di intere aree del paese. Le città metropolitane da Roma in giù sembrano invece vivere isolate, senza riuscire ad innescare meccanismi virtuosi di sviluppo delle aree circostanti.
Le energie del Sud: si consolida la dinamica di crescita
Il Sud è ancora lontano dalla top ten, ma la distanza con le altre aree geografica si è ridotta. A partire dal dato di Cagliari, la prima città del meridione (che sale di 6 posizioni rispetto al 2015) grazie ad un miglioramento significativo in diverse aree (People, Governance, Living e Legalità), per continuare con Matera (+12), Pescara (+5), Bari (+4), Lecce (+5), Oristano (+1), Potenza (+2). Appare, inoltre, tra le prime 15 città del Sud, una città siciliana: Siracusa, che sale di ben 16 posizioni dall’anno passato superando Palermo e Catania ed esprimendo le migliori performance in indicatori quali la dispersione idrica, l’equilibrio occupazionale di genere, l’accessibilità degli istituti scolastici, la bassa presenza di giornalisti e amministratori minacciati. Una crescita, quella del Sud, che sopperisce alle carenze infrastrutturali attraverso dinamiche che afferiscono al capitale sociale, con esperimenti di innovazione sociale che vengono messi a sistema e creano sviluppo.
Costruzioni antisismiche con le soluzioni Wienerberger
Costruire a regola d’arte, costruire case sicure. Un imperativo reso ancora più necessario dai tragici episodi che hanno scosso l’Italia negli ultimi anni, l’ultimo dei quali il 24 agosto 2016 con il terremoto di Amatrice e Accumoli. Anche la Legge di Bilancio 2017 pone attenzione alla questione, introducendo un “sismabonus” per incentivare attraverso sgravi fiscali che arrivano fino all’85% gli interventi di adeguamento antisismico di tutti gli immobili situati in zone ad alta pericolosità.
Con le sue soluzioni rettificate, altamente performanti e con eccellenti valori di resistenza meccanica, Wienerberger permette di prevenire e limitare i possibili danni derivanti da terremoti. Non a caso i sistemi Wienerberger sono stati protagonisti della realizzazione e del recupero di numerosi edifici nei territori dell’Emilia Romagna colpiti dal sisma del 2012, in particolare Porotherm BIO PLAN ideale per l’edificazione di murature portanti e pareti di tamponamento.
Costituiti da elementi rettificati, ovvero con facce di appoggio superiori e inferiori perfettamente planari e parallele, i blocchi Porotherm BIO PLAN sono conformi ai requisiti per la progettazione in zone sismiche. A Medolla, ad esempio, epicentro del terremoto del 2012, lo studio di architettura e ingegneria AGE si è occupato della ricostruzione e costruzione di diversi complessi residenziali e commerciali caratterizzati da una struttura antisismica in cemento armato e muratura di tamponamento per la realizzazione della quale sono stati scelti i blocchi Porotherm BIO PLAN 42,5 T – 0,09.
«Abbiamo scelto i laterizi rettificati Wienerberger perché rappresentano le soluzioni ideali per raggiungere prestazioni energetiche certificate con una semplice e veloce posa in opera. Visto l’elevato rischio sismico della zona, abbiamo deciso di utilizzare il Porotherm BIO PLAN 42,5 T – 0,09 che, grazie al suo spessore e alla sua trasmittanza, consente di ottenere interessanti prestazioni termiche e, al contempo, una tamponatura dall’elevata resistenza», dichiara Franco Guagliumi, ingegnere dello studio AGE.
In grado di resistere alle sollecitazioni sismiche, Porotherm BIO PLAN contribuisce a migliorare il comfort e il benessere abitativo grazie alle sue prestazioni in termini di isolamento termico e acustico, traspirabilità e resistenza al fuoco che garantiscono una trasmittanza U pari a 0,19 W/mq e una conducibilità termica λ di appena 0,09 W/mK. Inoltre, grazie al suo elevato spessore, pari a 425 mm, consente di risolvere il problema dei ponti termici, preservando così gli edifici da eventuali perdite di calore e abbassamento della temperatura superficiale interna.
Tutti questi vantaggi sono determinati dalla combinazione della tecnologia della rettifica con quella dei setti sottili. Grazie alla rettifica è infatti possibile realizzare giunti di malta di 1 millimetro, andando a eliminare completamente il ponte termico della malta e incrementando le performance energetiche., mentre i setti sottili permettono di aumentare le file dei fori e le camere d’aria interne, migliorando così le prestazioni energetiche rispetto a un normale laterizio. La tecnica della rettifica inoltre permette di ridurre i tempi di posa fino al 50% grazie anche grazie all’incastro dei blocchi.
Biosphera 2.0, la casa della Energy Revolution
Efficienza energetica e benessere psicofisico. Arriva al Politecnico di Torino il modulo abitativo sostenibile e intelligente progettato dagli studenti di architettura del team WoodLab. Il modulo itinerante BiosPHera 2.0, giunto alla sua sesta tappa, è un progetto di ricerca sperimentale unico al mondo nell’ambito del quale i dati ambientali ed energetici dell’edificio si confrontano con il comportamento degli abitanti che vengono monitorati costantemente attraverso l’uso combinato di “tecnologie indossabili”. Biosphera2.0 resterà a Torino, presso la Cittadella Politecnica fino al 15 novembre 2016.
BiosPHera 2.0 è un progetto di ricerca avviato su iniziativa di Aktivhaus insieme al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, l’Università della Valle d’Aosta, Zephir-Passivhaus Italia, Minergie e PEFC nell’ambito del quale per la prima volta verranno monitorati, per un intero anno, dati ambientali e energetici dell’edificio e parametri fisiologici degli abitanti in situazioni ambientali molto differenti, con lo scopo di definire scientificamente il livello di benessere psicofisico degli utenti all’interno di un ambiente abitativo energeticamente efficiente. Il progetto architettonico del modulo abitativo BiosPHera 2.0 è stato sviluppato da team WoodLab del Politecnico di Torino del quale è responsabile scientifico il professor Guido Callegari, insieme ad Aktivhaus e l’Istituto Zephir-Passivhaus Italia nell’ambito di un workshop organizzato dalla start up be-eco e da Valleé d’Aoste Structure presso la Pépinière d’Entreprises Espace Aosta con il patrocinio della Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro.
Dal 1 marzo 2016 ad oggi, attraverso un roadshow con diverse tappe, il modulo certificato Passivhaus e Minergie-P è stato ospitato a Courmayeur, Aosta, Milano, Riccione, Cuneo e Torino per condurre degli stress test sul sistema edificio e per verificare le condizioni di benessere degli abitanti in condizioni ambientali molto diverse con temperature esterne da -20°C in Valle d’Aosta a +40°C a Rimini. Dall’avvio del progetto ad oggi all’interno del modulo abitativo sono state ospitate diciotto persone che hanno contribuito allo sviluppo dell’attività di ricerca attraverso la compilazione di un diario di bordo elaborato per documentare le sensazioni e le percezioni provate nel corso dell’esperienza. Gli abitanti di BiosPHera 2.0 vengono monitorati costantemente attraverso l’uso combinato di “tecnologie indossabili” che rilevano il battito e la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, l’attività elettrodermica registrando lo stato emotivo e l’eventuale disagio termico degli utenti. I dati sono visibili in tempo reale sul sito.
Nel corso della tappa presso il Politecnico di Torino l’attività di ricerca proseguirà grazie a nuovi ospiti che abiteranno il modulo BiosPHera 2.0 sino al 15 novembre 2016.
Le banche concedono più mutui alle famiglie
Più mutui alle famiglie: merito della politica di allentamento creditizio della Bce e di una maggiore fiducia degli italiani. In particolare, nel secondo trimestre 2016 le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 13.223 milioni di euro. Secondo i dati riportati nel Bollettino Statistico III-2016 pubblicato da Banca d’Italia, rispetto allo stesso trimestre del 2015 si registra un aumento delle erogazioni pari a +28,5%, per un controvalore di +2.933 milioni di euro. Guardando ai numeri del primo semestre 2016, riscontriamo che sono stati erogati alle famiglie finanziamenti per l’acquisto della casa per 24.277 milioni di euro. Il saldo semestrale, se confrontato con quanto rilevato nel primo semestre 2015, segna un aumento dei volumi pari a +39,6%, per un controvalore di +6.888 milioni di euro.
Insomma, il mercato del credito per le abitazioni continua a dare segnali positivi, le erogazioni sono in aumento da due anni e per il quinto trimestre consecutivo superano i 10 miliardi di euro. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente che vedono incrementi importanti a partire dalla metà del 2014, nonostante un rallentamento della crescita a partire dal secondo trimestre di quest’anno.
Secondo l’analisi del network immobiliare Tecnocasa, nei primi sei mesi del 2016 si registrano volumi in aumento in tutte le macroaree italiane. Le Isole erogano 1,5 miliardi di euro e fanno ancora segnare il miglior andamento, con un incremento quasi del 50%. Con un aumento del 47,5% e volumi pari a 3,5 miliardi di euro, il Sud Italia ha la seconda miglior performance. Con 8,1 miliardi di euro, invece, è il Nord-Ovest l’area dove si eroga di più e i suoi volumi sono aumentati del 36,1%; al secondo posto troviamo il Centro Italia, i cui 6,1 miliardi di euro sono il 42,8% in più rispetto al primo semestre 2015. Nel Nord-Est i volumi erogati sono pari a 5.124 milioni di euro e rappresentano il 34,3% in più rispetto alla prima metà del 2015.
Sempre secondo i dati interni del Gruppo Tecnocasa, l’importo medio di mutuo è di 111.300 euro. Il primo semestre 2016 ha visto il ticket medio pro-capite attestarsi a circa 110.500, in leggero aumento rispetto ai 110.200 della prima parte del 2015. Il Centro Italia eroga mediamente di più, con 116.900, seguita dal Nord-Ovest con 111.800 e dal Nord-Est con 110.700; chiudono le Isole con 108.400 euro e il Meridione con 101.600 €. L’importo medio di mutuo continua ad essere per ragioni socio-economiche difforme a livello regionale. Con 122.200, è il Lazio ad avere il ticket medio pro-capite più alto, seguito dalla Lombardia con 119.200 e dalla Toscana con 115.400.
In media il mutuo più gettonato è a tasso fisso e della durata di 25 anni. A livello nazionale, quasi il 70% dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni e la durata media è di 24 anni. Prevale la tipologia di mutuo a tasso fisso (46,3%), seguono i mutui a tasso variabile (25,7%). Infine, il mutuatario ha un’età media di 39,6 anni.
Laterlite, uno showroom con le giuste basi
Grazie alla versatilità delle soluzioni Laterlite, un magazzino che sentiva il peso dei suoi anni è diventato un esempio di stile ed efficienza, convertendosi in showroom. L’estrema facilità d’uso dell’argilla espansa Leca ha permesso di raggiungere elevate prestazioni in termini di isolamento, a fronte di un ridottissimo tempo dedicato alla posa in opera.
Convertire uno spartano capannone in un elegante showroom non è il più semplice degli interventi edili. Per giungere ad un cambio così radicale della destinazione d’uso nella funzionalità quotidiana dell’immobile occorre una notevole competenza tecnica, anche nella scelta dei materiali migliori. Attraverso l’impiego dei prodotti Laterlite, a Firenze un vecchio stabilimento nel Rione Isolotto, un tempo usato solo come deposito, si è letteralmente trasformato nel nuovo showroom della rivendita Innocenti Bruna s.r.l., inaugurato a marzo 2016. Oggi, il colpo d’occhio garantito dai suoi interni e dalla ricercatezza delle sue finiture serve a valorizzare i prodotti di interior design, wellness, ceramiche ed arredobagno che vi vengono esposti e commercializzati al dettaglio. Il progetto di ristrutturazione ha dovuto tenere conto della condizione di partenza del fabbricato, non semplicissima. Al fine di garantire il massimo livello di isolamento controterra della struttura, è stata utilizzata la soluzione Laterlite Leca TermoPiù, l’argilla espansa speciale antirisalita di umidità per la realizzazione di sottofondi e vespai isolati contro terra, in linea con le prescrizioni di legge.
Leca TermoPiù consente di ottenere risultati qualitativamente ottimali e durevoli nel tempo: fra questi, in particolare, il basso coefficiente di conducibilità termica λ (certificato 0,09 W/mK), elevata barriera all’umidità di risalita (l’altezza di suzione dell’acqua per capillarità è inferiore a 3 cm), la resistenza a compressione dello strato posto in opera, in grado di supportare carichi ammissibili distribuiti sino a 100.000 N/m², ed un’assoluta indeformabilità e inalterabilità nel tempo. Realizzata dalla Tecnova di Firenze, la ristrutturazione ha comportato l’impiego di 350 m³ di Leca TermoPiù, su una superficie complessiva di circa 1.000 m². Il prodotto è stato utilizzato sfuso e pompato sulla vecchia pavimentazione preesistente, come primo strato di isolante termico e antiumidità. In contesti che presentano caratteristiche diverse, può essere impiegato mediante altri tre sistemi costruttivi: in sacco, per piccoli interventi, imboiaccato e cementato, soprattutto laddove si attende la presenza di importanti carichi di esercizio.
Per via delle sue caratteristiche tecniche, Leca TermoPiù si è rivelato il prodotto ideale per intervenire sullo stato di fatto dell’immobile: la presenza di quote variabili avrebbe infatti costretto l’impresa a realizzare riempimenti di varia profondità, in funzione delle singole applicazioni. Con questa soluzione estremamente versatile, invece, il variare degli spessori non ha comportato lavorazioni differenti. La scelta di Leca TermoPiù ha quindi soddisfatto sia i criteri di valenza tecnica, sia quelli di economicità. Data l’estrema facilità di applicazione del materiale, l’intervento ha richiesto un solo giorno, mentre con i sistemi tradizionali ci sarebbe voluto un periodo molto più ampio. La scelta dell’argilla espansa speciale antirisalita di umidità Laterlite TermoPiù per la realizzazione di sottofondi e vespai isolati contro terra garantisce la massima qualità in termini di prestazioni, affidabili e garantite nel protrarsi del tempo, anche in condizioni di temperature estreme, fuoco, gelo o umidità. Leca TermoPiù è un materiale naturale, inalterabile nel tempo, ecocompatibile e certificato Anab-Icea per applicazioni in Bioedilizia.
Confindustria Ceramica e Andil al Saie 2016
L’Associazione Nazionale Industriali dei Laterizi e Confindustria Ceramica presentano al Saie di Bologna le più innovative produzioni di piastrelle e le soluzioni in laterizio legate a “La casa mediterranea”, un modello abitativo energeticamente efficiente, sicuro, che considera come elementi chiave gli aspetti legati alla cultura e alla particolarità del nostro territorio ed in generale di tutto il bacino del Mediterraneo. La casa mediterranea è vivere con le finestre aperte, è godere della vista, è luce naturale, è il calore e l’eleganza di ceramica e laterizi.
L’industria italiana delle piastrelle parteciperà al Saie attraverso l’esposizione su una serie di tavoli delle più suggestive ed innovative ceramiche italiane. La raccolta mostra tutti i prodotti selezionati da 24 aziende ceramiche: Atlas Concorde, Bardelli, Caesar, Casalgrande Padana, Cercom, Cerdisa, Cir, Coem, Cotto d’Este, Edimax, Fap, Fincibec, Fioranese, Francesco De Maio, Keope, La Fabbrica, Manifattura del Duca, Mipa, Refin, Rondine, Serenissima, Settecento, Vogue, Tagina. La mostra collettiva Andil vedrà numerose riproduzioni di soluzioni costruttive in laterizio, predisposti dalle 10 aziende espositrici presenti con i propri stand aziendali: Consorzio Alveorater, Cotto Cusimano, F.B.M. Fornaci Briziarelli Marsciano, Fornaci DCB, Fornaci Laterizi Danesi, Gruppo Ripa Bianca, Industrie Cotto Possagno, Solava, Terreal Italia, Wienerberger.
In collaborazione con il team del Politecnico di Milano – coordinato dai Prof. Giuseppe Di Giuda e Valentina Villa, con Marco Caso – impegnato nello sviluppo della metodologia BIM e nell’applicazione della “realtà aumentata” all’informazione tecnica di sistemi e materiali da costruzione, sarà riservato un apposito corner alla visualizzazione informativa con realtà aumentata di un edificio in laterizio e dei suoi dettagli costruttivi corredati da requisiti specifici e modalità di posa. Un componente del team di ricerca assisterà i visitatori in questa nuova esperienza di visualizzazione simulata, che presto caratterizzerà significativamente la digitalizzazione delle opere edili.
Non solo idrotermosanitario per Valsir: nasce la divisione edilizia
Sfruttando i trent’anni di esperienza che ne hanno fatto uno dei principali player del mercato idrotermosanitario, Valsir si struttura con una nuova divisione edilizia, dedicata alla realizzazione di sistemi idrici per impianti fognari e per il trattamento delle acque reflue. «Finora Valsir ha sviluppato soluzioni impiantistiche per l’interno dell’edificio», spiega il direttore della divisione, Guido Franzini. «Ora vogliamo allargare il nostro business con una innovativa gamma di prodotti specifici per i sistemi fognari e per il trattamento delle acque reflue. In questo modo miriamo a creare un ciclo integrato dell’acqua, dall’adduzione alle fognature».
I nuovi prodotti saranno presentati in occasione della manifestazione fieristica H2O di Bologna, dal 19 al 21 ottobre 2016. «La divisione edilizia sarà dunque dotata di prodotti e una forza vendita rinnovata, che ha come principale target di riferimento le imprese edili, i rivenditori di materiale per l’edilizia e gli enti di gestione delle acque».
I nuovi prodotti saranno suddivisi in due grandi famiglie:
– soluzioni per i sistemi fognari in PVC e polipropilene, che offrono maggiore resistenza ed eco-sostenibilità, e accessori come prodotti per il sottosuolo, pozzetti di ispezione e valvole
– soluzioni per il trattamento delle acque reflue primarie e secondarie di edifici residenziali, commerciali e industriali.
La nuova business unit di Valsir avrà sede nello stabilimento di Carpeneda di Vobarno, in provincia di Brescia, che testimonia la precisa volontà dell’azienda di mantenere i processi produttivi in Italia, nella zona dove l’azienda è presente con altri due impianti di produzione (a Vestone e Vobarno). Il nuovo stabilimento si sviluppa su 3mila metri quadri di area coperta e 25mila di area esterna.
Nata nel 1987 nella Valsabbia a nord di Brescia, Valsir è proiettata sul mercato globale con stabilimenti in Europa, Russia, India e Sud Africa. Presente in 84 Paesi nel mondo, il gruppo fa parte di Fondital Group, holding con oltre 900 milioni di euro di fatturato e 2.600 dipendenti. «Grandi marchi ci hanno scelto nella realizzazione dei loro edifici e abbiamo referenze in tutto il mondo», afferma Cristina Stefani, marketing manager Valsir. «La mission e la vision di Valsir rimane quella di essere un’eccellenza innovativa ed ecosostenibile per il mercato, garantendo processi rispettosi del territorio e un servizio puntuale. Riusciamo ad evadere un ordine in un massimo di tre giorni, consegnando direttamente in cantiere, offrendo consulenza e supporto alla progettazione».
Un altro successo importante Valsir lo ha messo a punto con il Bim, tecnologia per la quale è stata insignita del riconoscimento come una delle sette migliori aziende al mondo nella diffusione di modelli tridimensionali intelligenti. Il vincitore del BIMobject Awards 2016 sarà annunciato durante la conferenza mondiale che si terrà a Malmo in Svezia il 2-3 novembre 2016.
Finco promuove i nuovi bonus e la legge di Bilancio
Non solo Confindustria, ma anche Finco promuove la legge di Bilancio proposta dal governo, che contiene i nuovi bonus casa. “Diamo atto al Governo delle ampie e coraggiose, oltre che condivisibili, misure adottate ai fini di creare le condizioni per un percorso di sviluppo”, commenta la presidente Finco, Carla Tomasi”. Il riferimento è, appunto, ai bonus casa, ma non solo. La manovra prevede risorse per 4,5 miliardi per le zone colpite dall’evento sismico dell’agosto scorso, misure di sostegno alla competitività e di stimolo agli investimenti secondo la strategia “Industria 4.0” con un effetto di mobilitazione di risorse di 20 miliardi, riduzione dell’Ires già disposta nella Legge di Stabilità del 2016 e progressiva riduzione del carico fiscale (“Qui forse si poteva fare di più”, chiosa Tomasi, “ma è un buon inizio nella direzione del progressivo abbattimento in particolare dell’IRAP che passa dal 27,5% al 24%”.
Inoltre, nella legge di Bilancio sono previsti 3 miliardi in tre anni per bonus dedicati alle ristrutturazioni edilizie (anche per condomini e alberghi), per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’edilizia scolastica. “Per quanto riguarda più da vicino il mondo delle costruzioni e del patrimonio immobiliare” aggiunge il vicepresidente Finco per l’Ambiente, la Sostenibilità e l’Energia, Fabio Brivio, “è senz’altro da enfatizzare la stabilizzazione per 5 anni, quindi fino al 2021, del bonus del 65% per le ristrutturazioni e per i lavori che comportano un risparmio energetico, come richiesto dalla Federazione stessa, ed addirittura al 70% dell’importo ove gli interventi incidano su più del 25% della superficie disperdente (“cappotto termico”)”.
“Inoltre – continua Brivio – se i lavori di ristrutturazione riguardano specificamente la messa in sicurezza sismica c’è la possibilità di arrivare fino all’85% ove gli interventi di efficienza sismica interessino l’intero condominio, non solo per il settore residenziale ma anche per le attività produttive, entro il tetto di 96.000 euro. La percentuale base è sempre del 50% ma con la possibilità di detrarre la spesa in cinque anni invece che in dieci”.
“Certamente apprezzabili anche le misure nei confronti della prevenzione del dissesto idrogeologico, con l’auspicio che non rimangano parzialmente al palo come successo qualche tempo fa, così come è positiva la conferma della detrazione del 50%, sia pure per il solo 2017, per gli interventi di riqualificazione edilizia”, conclude Carla Tomasi. “È positiva la possibilità di cedere il credito fiscale maturato a tutti i potenziali beneficiari, intesi non più solo come imprese che effettuano i lavori, ma anche a soggetti terzi. Un’azienda potrebbe ad esempio decidere di anticipare il costo dell’investimento per ristrutturare un condominio, incassando poi direttamente la detrazione fiscale cui avrebbero diritto i condomini, che potrebbero non disporre delle risorse finanziarie necessarie ai lavori o non avere la capienza fiscale per godere della detrazione”.
Sottocoperture Onduline: impermeabilizzare di più (e meglio)
Il pacchetto di copertura richiede, come per tutto il resto dell’edificio, una progettazione accurata in tutti i suoi componenti per assolvere in modo efficace alla sua funzione primaria di protezione dalla pioggia e dalle intemperie. Infatti, in caso di infiltrazioni dal tetto, l’edificio intero può subire seri danni con pesanti conseguenze anche economiche per i proprietari. L‘impermeabilizzazione è dunque il punto di partenza. Le sottocoperture Onduline, studiate per realizzare coperture ventilate e perfettamente impermeabilizzate, sono forniti con una garanzia di 30 anni e assicurano una lunga durata nel tempo del pacchetto di copertura e proteggendolo dalle infiltrazioni per molti anni a venire.
L’ampia gamma dei sistemi Onduline risponde alle più variegate esigenze di realizzazione, disponendo di soluzioni specifiche per tutte le tipologie di copertura, che siano in tegole, in coppi, coppo-embrice, in laterizio o in latero-cemento, sia nuovi o di recupero. I modelli polivalenti che arricchiscono la gamma delle lastre da Sottocopertura Onduline offrono una notevole semplificazione e assicurano una rapidità di posa senza pari. Lo speciale profilo delle lastre permette di adagiare i coppi direttamente nelle parti piane delle lastre, accogliendo senza particolari limiti anche coppi molto diversi fra loro e con passi differenti come spesso accade di riscontrare nel recupero di edifici antichi con coperture che vantano una storia secolare e stratificazioni successive. Le lastre Polivalenti sono utilizzabili indifferentemente come lastre sottotegola, con la posa della necessaria listellatura, o come lastre sottocoppo. Non è più necessario districarsi fra molteplici modelli sottotegola che differiscono per il passo della listellatura o numerosi modelli sottocoppo dai differenti profili e dimensioni, ma è disponibile un unico prodotto idoneo per tutti i tipi di tegole ed allo stesso tempo utilizzabile anche per una copertura in coppi, con una notevole semplificazione sia nella scelta che nella gestione del cantiere.
Le lastre da sottocopertura Onduline permettono di risolvere in modo semplice, conveniente e definitivo tutti i problemi di infiltrazioni, penetrazione dell’umidità e ristagno d’acqua anche con basse pendenze, mentre in presenza di falde dalla pendenza elevata si fanno apprezzare per la grande stabilità e la possibilità di fissaggio meccanico degli elementi di copertura, mediante accessori di completamento come griglie metalliche e appositi ganci. Con l’impiego dei sistemi è possibile realizzare coperture ventilate, isolate e perfettamente impermeabilizzate anche con pendenze di falda molto ridotte, fino al 15%, grazie al doppio profilo “Smart” che assicura una tenuta ottimale. I profili ondulati delle lastre permettono una doppia circolazione d’aria, per una struttura sana e sempre asciutta ed una lunga durata nel tempo del manto di copertura, oltre a migliorare sensibilmente il comfort abitativo all’interno degli edifici.
In opere di ristrutturazione l’installazione delle lastre Onduline può avvenire anche sopra l’impermeabilizzazione esistente ormai compromessa senza necessità di rimuoverla, risparmiando così onerosi costi di smantellamento. Inoltre le sottocoperture Onduline sono i più usati nel ripristino delle coperture di edifici storici di particolare rilevanza culturale e architettonica. La semplificazione della messa in opera, il costo contenuto e l’ottima qualità del risultato fanno delle Sottocoperture Onduline l’alleato ideale in ogni progetto.
Legge di Bilancio 2017, l’Isi promuove il sismabonus
Un passo importante per la prevenzione del rischio sismico. Così l’associazione Isi (Ingegneria sismica italiana) esprime grande soddisfazione per il “Sismabonus” e l’introduzione della classificazione sismica all’interno della Legge di Bilancio 2017. Era infatti il maggio del 2013 quando ISI pubblicò il Manifesto “Classificare la vulnerabilità sismica dei fabbricati – Come certificare la sicurezza e la sostenibilità del patrimonio immobiliare favorendo lo sviluppo economico”. ISI plaude così all’operato del Governo ed in particolare del Ministro Delrio in quanto le misure introdotte nella legge di Bilancio orientano fortemente l’azione dello Stato verso la prevenzione.
L’idea innovativa alla base del Manifesto era quella di effettuare una classificazione degli edifici esistenti basata su criteri oggettivi in modo da quantificare la vulnerabilità sismica attraverso classi di appartenenza. Nell’autunno dello stesso anno, grazie al Decreto del 17 ottobre 2013 emanato dall’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, veniva istituito un Gruppo di Studio “per la proposizione di uno o più documenti normativi per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, finalizzata all’incentivazione fiscale di interventi per la riduzione dello stesso rischio” per il quale venne assegnata ad ISI la funzione di segreteria tecnica.
Il gruppo di lavoro coordinato dall’Ing. Pietro Baratono, attuale Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e l’Emilia Romagna, è formato dai massimi esperti in materia provenienti dal mondo accademico e dall’amministrazione pubblica. Il Gruppo di Studio concluse il proprio lavoro nell’Aprile 2015 presentando le Linee Guida sulla Classificazione Sismica al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Negli ultimi mesi si sono susseguite dichiarazioni riguardo l’emanazione delle Linee Guida (attualmente all’esame del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) e l’adozione della Classe Sismica per la calibrazione degli incentivi ma oggi tutto questo sembra finalmente essere realtà.
Diverse sono le istanze proposte da ISI nel corso del tempo che la Legge di Bilancio ha recepito:
- Adozione della Classificazione Sismica degli Edifici come strumento per erogare incentivi fiscali di tipo selettivo: il “Sismabonus” prevede incentivi fino all’85% a seconda dell’entità del miglioramento della classe di rischio
- Definizione di un lasso temporale congruo (la Legge di Bilancio prevede l’arco temporale 2017-2021) per l’applicazione degli incentivi antisismici. Una misura quindi di natura strutturale e non di breve durata come necessariamente deve essere per poter finalmente andare nella direzione della prevenzione
- Definizione di misure atte all’utilizzo degli incentivi fiscali per condomini e che incoraggino interventi a livello globale (incentivi maggiorati se gli interventi sono apportati all’intero stabile)
- Definizione di misure atte all’utilizzo delle agevolazioni anche da parte degli “incapienti”: i crediti maturati sulle parti comuni degli immobili potranno essere ceduti a soggetti terzi o ai fornitori che effettuano i lavori
- Estensione del Sismabonus agli insediamenti produttivi.
Le soluzioni Mapei per il recupero e la ristrutturazione edilizia al Saie 2016
Le soluzioni per il recupero e la ristrutturazione edilizia di Mapei saranno al Saie 2016, dal 19 al 22 ottobre (Galleria Mapei, Pad. 25-26). Tra le novità MapeSlope, la malta cementizia livellante monocomponente per il ripristino delle coperture. Ideale per risolvere problemi di avvallamenti o di pendenze in copertura, con presenza di ristagni d’acqua, MapeSlope può essere applicata in spessori da 5 a 50 mm su diversi supporti, sia nuovi che esistenti, riducendo così i costi di rimozione e demolizione.
In fiera ci sarà anche Planitop HPC Floor, la soluzione sottile e veloce per il rinforzo estradossale dei solai. Questa malta cementizia fibrorinforzata ad alte prestazioni presenta un’elevata fluidità che permette di realizzare una cappa collaborante a basso spessore senza l’ausilio di rete elettrosaldata. Grazie alla sua elevata duttilità, inoltre, questo prodotto si presta anche all’adeguamento sismico di elementi sottoposti a elevati stati di sollecitazione, in edifici nuovi o di pregio storico-monumentale.
Pensata sempre per fornire una risposta efficace alle sollecitazioni sismiche, Mapei propone anche MapeWrap EQ System, l’innovativo sistema di protezione sismica sotto forma di “carta da parati” che permette di aumentare il tempo di evacuazione degli edifici in caso di terremoto. Costituito dall’armatura bidirezionale in fibra di vetro apprettata, MMapeWrap EQ Net, è fissata a parete con l’adesivo monocomponente all’acqua MapeWrap EQ Adhesive, anche per supporti intonacati.
Infine Mapei porta al Saie MapeFlex PU 45 FT, l’adesivo e sigillante poliuretanico ad alto modulo elastico e rapido indurimento, verniciabile, per movimenti fino al 20%, ideale per incollare e sigillare in maniera rapida. Con questo prodotto è possibile sigillare giunti di dilatazione e di frazionamento su superfici orizzontali e verticali, anche soggetti a saltuaria aggressione chimica provocata da idrocarburi. Come adesivo elastico, permette di incollare i più comuni materiali edili, in interno ed esterno. Disponibile in sei diversi colori.
Da non perdere inoltre l’appuntamento “L’acqua e le strutture: progettazione, protezione e impermeabilizzazione”, che si terrà il 21 ottobre alle 9.30 presso la Sala concerto del Centro Servizi blocco D (1° piano). Organizzato da Mapei e Polyglass, l’evento è accreditato dal CNAPPC: agli architetti partecipanti iscritti agli Ordini Territoriali a livello nazionale verranno attribuiti 3 crediti formativi.
Bonus casa (antisisma) fino all’85% se…
Nel 2017 il credito d’imposta Irpef sarà rafforzato fino al 75% se i miglioramenti riguarderanno interi edifici condominiali. Non solo: gli incentivi si estendono anche per gli interventi che riguardano i complessi alberghieri. Se, invece, i lavori edili saranno solo motivati da abbellimenti o semplici ristrutturazioni, rimane la proroga di un anno dell’incentivo del 50%. Ma uno dei punti qualificanti, che prende atto delle richieste del mercato, è la proroga per cinque anni dell’incentivo del 65% per l’ecobonus che potrà essere utilizzato in questa forma dal 2017 al 2021. Infine, c’è quello che è già stato battezzato il sismabonus: dato che i lavori per rendere a prova di terremoto un edificio possono essere dispendiosi, il superincentivo può arrivare all’85% della spesa, se si raggiunge la più alta classe di rischio. In pratica si spende solo il 15% per mettere in sicurezza un edificio. Sono le proposte del governo contenute nella legge di Bilancio. Insomma, molte delle richieste avanzate da imprese e condòmini sono state esaudite. Tutto bene, dunque? Purtroppo, non è detto. Questa, infatti, è la proposta avanzata dal governo, ma sarà il Parlamento a doverla approvare. E sul cammino della legge di Bilancio, volenti o nolenti, c’è un ostacolo grande, è il caso di dirlo, come una casa: il referendum costituzionale. Nel caso il provvedimento non fosse approvata prima, una sconfitta pesante del governo (con una forte maggioranza di «no»), potrebbe mettere in discussione la sopravvivenza dello stesso esecutivo e fare carne di porco della legge di Bilancio, con chissà quali conseguenze. Il bonus casa, insomma, è legato anche a un cammino tutto politico. Chissà che cosa decideranno gli italiani il 4 dicembre.
Con la Bei 1 miliardo a disposizione delle Pmi del Sud
È di 1 miliardo 200 milioni il tesoretto per le Pmi localizzate nell’Italia del Sud e Isole. È il risultato della Iniziativa Pmi” (SME Initiative) lanciata oggi a Roma da ministero dello Sviluppo, Commissione europea e Bei (con la controllata Fei). L’Italia è il primo tra gli Stati dell’Unione Europea a concretizzare il nuovo programma di accesso al credito previsto dalla programmazione 2014-2020 dell’Unione europea utilizzando lo strumento della cartolarizzazione. A presentare l’Iniziativa Pmi sono stati Dario Scannapieco, vice-presidente Bei e presidente Fei, Pier Luigi Gilibert, ad di Fei, Carlo Sappino, dg Incentivi alle imprese del Mise e, per la Commissione Ue, Rudolf Niessler e Ciprian Cristea, che ha la responsabilità sugli strumenti finanziari del programma Cosme.
L’Iniziativa Pmi rappresenta uno strumento finanziario innovativo previsto dalla nuova regolamentazione sui Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi Sie), che permette di combinare i fondi gestiti a livello nazionale (o regionale) con risorse del programma europeo Cosme (Programme for the Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises) e risorse del Gruppo Bei.
L’Italia ha messo a disposizione di questo progetto 100 milioni di Fondi strutturali, a cui il Governo ha aggiunto altri 102,5 milioni: 202,5 milioni in tutto di contributo statale. Grazie all’innovatività dello strumento finanziario Iniziativa Pmi, basato sulla tecnica della cartolarizzazione di crediti esistenti e grazie all’intervento di Bei e Fei, circa 1,2 miliardi di nuovi prestiti a tassi favorevoli sarà erogato a Pmi operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Nel dettaglio, l’Iniziativa Pmi adottata dall’Italia si basa sullo strumento finanziario della cartolarizzazione di crediti esistenti per liberare risorse di banche e altri intermediari finanziari per la concessione di nuovi prestiti alle piccole e medie imprese. Gli intermediari selezionati dal Fondo europeo per investimenti avranno la possibilità di cartolarizzare tali portafogli, cioè cederli a una società veicolo, che si finanzierà tramite l’emissione di obbligazioni. A sottoscrivere le obbligazioni saranno la Bei (tranche senior) ed il Fei (tranche mezzanine).
Squinzi in visita da Quartarella: affinità elettive
L’ex presidente di Confindustria e numero uno della Mapei, Giorgio Squinzi, in visita al Centro Edile Quartarella, a pochi chilometri da Bari. L’azienda è leader meridionale nel settore della vendita di materiali per l’edilizia, ed è cliente della Mapei sin dagli anni Ottanta. In Italia l’attività nelle costruzioni è pressoché ferma, nonostante il Sud abbia dato qualche soddisfazione in più a Mapei rispetto al Nord.Coincidenza: Squinzi è coetaneo di Piero Quartarella, entrambi del 1943 e nati lo stesso mese, a maggio. E hanno in comune anche l’impegno per raggiungere i traguardi. Non a caso oggi il Centro Edile Quartarella, anch’essa alla terza generazione, è stato nominato Retailer of the Year 2016 allo Store Innovation Award di Milano.