A settembre gli indicatori delle attese dei mercati mostrano un andamento che, rispetto ai mesi precedenti, mostra segnali di riflessione.
Mentre a livello europeo, sia nella dinamica complessiva sia in quella relativa ai soli Paesi dell’Area euro, la tendenza della fiducia delle imprese di costruzioni è in risalita, pur restando sempre negativa, a livello nazionale, dopo il picco positivo degli ultimi mesi 2023 la fiducia delle imprese a settembre fa segnare un rallentamento che porta il valore medio complessivo in linea con la media del 2024.
Il dato resta positivo, a differenza di quello medio europeo, ma la flessione induce a ritenere che le dinamiche economiche in questo momento siano vissute dalle imprese con attenzione e in modo molto prudenziale.
Finita la stagione del superbonus e non ancora avviata del tutto quella del Pnrr, i segnali contraddittori del Governo, che sta iniziando a mettere a punto la strategia per la manovra di fine anno, ma della quale per ora si hanno contorni non particolarmente chiari, alimentano certamente un attendismo che si riflette nelle dinamiche di attesa dei mercati.
A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta una ripresa per i settori del commercio e dei servizi, in particolare con quest’ultimo settore. Al contrario, costruzioni e industria frenano.
L’indicatore dell’industria esprime gli effetti della crisi tedesca, che si riflette in modo significativo sul valore negativo del sentiment industriale.
In ripresa, dopo il rallentamento di agosto, la fiducia dei consumatori, che tuttavia rimane a valori molto negativi e che esprime la difficoltà delle famiglie di guardare con fiducia agli andamenti dell’economia e del mercato, in uno scenario complessivo di instabilità internazionale che non favorisce le attese dei mercati e dei consumatori stessi.
Debole ripresa in Europa, ma sempre in negativo, mentre si riduce la fiducia a livello nazionale. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati EurostatA settembre in ripresa la fiducia commercio, servizi e consumatori, mentre cala nelle costruzioni e nell’industria. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati EurostatOccupazione attesa in calo ma riprendono ordini e piani di costruzione a settembre. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat
Per quanto attiene al settore delle costruzioni, i segnali contraddittori si evidenziano anche nelle dinamiche degli indicatori anticipatori relativi alle prospettive legate all’occupazione e all’andamento degli ordini e dei piani di costruzione delle imprese.
Sul fronte dell’occupazione l’indicatore delle attese delle imprese è in calo ormai dal mese di giugno, segno di un rallentamento e un attendismo che evidenzia la prudenza con la quale le imprese guardano alle attuali dinamiche di mercato.
Sul fronte degli ordini e dei piani di costruzione, al contrario, il mese di settembre mostra una leggera ripresa, che andrà valutata nel suo corso assieme a quella che rileveremo il prossimo mese di ottobre, per capire se è un rimbalzo tendenziale prospetticamente positivo o solo un rimbalzo tecnico, come quelli dei mesi precedenti.
In ogni caso, va sottolineato che per entrambi gli indicatori i valori di attesa, al di là delle specifiche dinamiche, rimangono comunque positivi.
In più questo quadro complessivo, e con l’aggiornamento più recente del livello della produzione edilizia, dato che Istat ha aggiornato al mese di luglio, emerge come il settore delle costruzioni, nonostante l’andamento altalenante del 2024, mostri a oggi un livello produttivo di 37 punti percentuali superiore a quello della media del 2021, anno in cui gli incentivi relativi al superbonus hanno dato una spinta notevole al settore.
Attendiamo ovviamente i prossimi dati aggiornati per evidenziare la dinamica più recente, ma una riflessione che si può fare è che dopo una così importante crescita sostenuta da fattori straordinari, il settore sicuramente potrà andare incontro ad alcune riduzioni della produzione, anche se i lavori legati al Pnrr garantiranno una sorta di atterraggio morbido, ma non per tutti.
Un dato molto positivo in questo senso è quello relativo all’inflazione, che dopo la risalita di luglio, che era stata annunciata e della quale si sapeva che era una risalita temporanea, le azioni antinflazionistiche messe in campo dalla Bce hanno alla fine dato i risultati attesi, con il tasso che a settembre si attesta a +0,7%, tornando quasi ai valori di fine anno del 2023, con un rallentamento significativo anche rispetto al mese di agosto, sia per l’indice nazionale che per quello armonizzato Ipca europeo.
Prosegue la ripresa della produzione nelle costruzioni in luglio, superando di 37 punti la media annua del 2021. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat.Inflazione in calo allo 0,7% a settembre. Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Istat.
La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente ai prezzi dei beni energetici, sia regolamentati (da +14,3% a +10,0%) sia non regolamentati (da -8,6% a -11,0%) e, in misura minore, al rallentamento dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,5%).
Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da -0,5% a +0,3%) e lavorati (da +1,5% a +1,8%).
Nel mese di settembre l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende a +1,8% (da +1,9% di agosto) e quella al netto dei soli beni energetici a +1,7% (da +1,8%).
La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-2,1%), dei beni energetici regolamentati (-1,5%) e dei beni energetici non regolamentati (-1,1%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei beni durevoli e semidurevoli (+0,3% entrambi).
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,2% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e dello 0,8% su base annua (in decisa decelerazione da +1,2% di agosto).
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Nel 2023 4Bild ha realizzato un ulteriore importante step di consolidamento e crescita: Bild Distribuzione, la nostra società capogruppo, è stata infatti trasformata in società per azioni, con un contestuale aumento di capitale.
4Bild, progetto imprenditoriale che pone le basi sull’esperienza, la reputazione e la capacità di innovare e fare sviluppo, ha da sempre l’obiettivo di generare valore per le persone che lavorano al suo interno e di far crescere dialoghi costruttivi con la produzione e le imprese clienti.
Dopo esserci dotati, già da tempo, di un codice etico, che esprime i principi di azione e le responsabilità che il gruppo si impegna a rispettare, l’azienda ha poi implementato il modello organizzativo 231 con cui si indirizzano i comportamenti di ogni collaboratore al rispetto delle norme attinenti alla responsabilità di impresa.
L’azienda sta adottando, inoltre, una prospettiva Esg integrata per allineare la propria strategia ai temi di governance, ambientali e sociali.
Quali iniziative avete già introdotto per il 2024?
Nel 2024 nuove aperture vanno a rafforzare ulteriormente il network 4Bild, che è oggi presente sul territorio con 21 punti vendita e 4 e-shop.
Quattro nuovi punti vendita, l’apertura di un nuovo 4Bild Casa a San Donato Milanese (uno showroom di finiture per la casa di più di 400 metri quadrati) e di un 4Bild Point a Monza, in via Bainsizza 7, a 1 chilometro e mezzo dal centro della città: 3.200 metri quadrati di magazzino edile coperto con materiali tecnici e di base, con un punto 4Bild Colore, con un’area dedicata agli specialisti del secco e con il noleggio di attrezzature.
A settembre, sempre in via Bainsizza, aprirà anche un nuovo 4Bild Loft di 700 metri quadrati, portando a 22 il numero totale dei punti vendita 4Bild.
Ad ottobre poi, con l’apertura a Cernusco sul Naviglio in via Torino 24 di un nuovo 4Bild Casa, multi-vetrine di 200 metri quadrati, i punti vendita di 4Bild diventeranno 23.
Come è andato fatturato 2023?
Il 2023 ha segnato una crescita di fatturato pari al 4% rispetto al 2022.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Il 2024 è iniziato bene, con valori di vendita in leggera crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E con tante opportunità da cogliere.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Buona, con diverse leve per puntare a ulteriori miglioramenti.
Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?
Il mondo della distribuzione di materiali edili si deve sempre di più confrontare con il tema della sostenibilità.
È per questo che 4Bild, che da sempre è attenta a questi temi, ha aderito al consorzio Rec, il primo consorzio dei rivenditori di materiali per l’edilizia per la raccolta dei rifiuti da costruzione e demolizione, contribuendo a raggiungere gli obiettivi di economia circolare nel settore dell’edilizia.
Il consorzio crea un network nazionale di magazzini edili, per ottimizzare i servizi di gestione rifiuti, sostiene il riciclo e facilita la diffusione e la vendita di nuovi materiali riciclati di qualità.
All’interno di un numero sempre crescente di nostri magazzini edili nel 2023 abbiamo aperto nuovi punti di raccolta preliminare delle macerie. I nostri clienti usufruiscono quindi di un nuovo servizio tale per cui in un unico viaggio hanno un doppio vantaggio: scaricano le macerie e caricano i materiali.
È stato inoltre implementato in nuovi 4Bild Point il servizio di noleggio attrezzi per i segmenti di mercato dell’edilizia, dell’industria e del giardinaggio per offrire soluzioni customizzate e flessibili a tutti i clienti 4Bild.
4Bild Punti vendita
Avete progetti in programma?
4Bild investe costantemente per stimolare e sostenere la propria crescita. In particolare, è in atto un processo di trasformazione digitale grazie all’applicazione di tecniche lean, tipicamente proprie nei processi di produzione, anche dei nostri processi distributivi, con uno sguardo continuo ai temi del paradigma 4.0.
L’adozione, quasi 20 anni fa, di un sistema gestionale condiviso tra tutti gli attori di 4Bild ha permesso, in tutti questi anni, un costante processo evolutivo che prosegue ininterrottamente, alimentato costantemente da tutti i livelli di 4Bild.
Attraverso la 4Bild Accademia, continuiamo inoltre a investire tantissimo nella formazione prima di tutto dei collaboratori e anche dei clienti. Si pensi che nel 2022 sono state erogate più di 2.500 ore-uomo di formazione. Nel 2023, le ore-uomo erogate sono diventate 3.800
Nei primi mesi del 2024 le attività di formazione si stanno svolgendo senza sosta con un ulteriore incremento rispetto agli anni precedenti.
Digitalizzazione, formazione e sostenibilità sono gli asset che 4Bild persegue oggi per aumentare costantemente la propria competitività nel mondo della distribuzione edile.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Iniziamo a registrare tensioni sulla piazza di Milano, segnale che il mercato della distribuzione non è ancora maturo, ovvero quando i volumi calano anziché difendere i margini si tende ad abbassare i prezzi, dinamica che certamente non aiuta la creazione di valore.
Come gestite i listini?
Da mesi i listini da aggiornare vengono reperiti attraverso la piattaforma DPrice per i fornitori aderenti a DPrice, i listini degli altri fornitori vengono richiesti e aggiornati mediante i file che importiamo nel nostro Erp.
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Nei tre anni appena trascorsi 4Bild, come tutto il mercato, ha beneficiato degli incentivi statali capaci di far ripartire non soltanto un settore ma l’intero sistema Paese.
Le misure adottate dal nuovo governo sembrano purtroppo dimostrare un disinvestimento nel settore dell’edilizia.
Nonostante il taglio degli incentivi e il blocco della cessione dei crediti, che pare stia in qualche modo per ripartire, prevediamo un anno come dicevamo in continua crescita, se pur minore come intensità rispetto ai tre anni appena trascorsi.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Il nostro modello non prevede associati, ma franchisee che replicano il medesimo modello organizzativo-commerciale.
Per quanto riguarda le opportunità del Pnrr saranno certamente colte attraverso progetti verticali dedicati. Sappiamo bene che nelle grandi opere infrastrutturali le industrie saltano il nostro canale, ma ci sarà un business correlato molto forte.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
L’incertezza politica internazionale è sicuramente la criticità più preoccupante che tutti noi stiamo vivendo.
La preoccupazione, più che riferirsi all’impatto che questa incertezza potrà avere sul futuro del nostro business, è rivolta, più in generale, ai giovani, alle generazioni che verranno.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
4Bild mette a disposizione ei propri affiliati servizi che permettono di fare un vero e proprio salto di qualità.
Abbiamo la fortuna, grazie ai soci che hanno fondato il progetto nel 2006 (tre aziende che operano nel mondo dei materiali edili e delle finiture della casa da oltre cinquant’anni), di avere un’ottima reputazione e un totale riconoscimento da parte del mercato.
Crediamo fortemente nella crescita e lavoriamo quotidianamente per migliorare le competenze tecniche e relazionali di tutti i nostri collaboratori: tutti coloro che entrano nel nostro progetto hanno accesso a programmi di formazione dedicati, sviluppati all’interno della nostra 4Bild Accademia, la corporate academy del gruppo nata ormai più di tre anni fa.
Sosteniamo e promuoviamo un continuo processo di miglioramento e di crescita per diventare sempre più attrattivi sia nei confronti del mercato, sia di nuovi collaboratori e di nuovi affiliati.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
4Bild offre tutti quei servizi che hanno l’obiettivo di facilitare e sviluppare la relazione con i propri clienti: si occupa di tutti gli aspetti legati al marketing e alla comunicazione, sia all’interno dei punti vendita che verso l’esterno; dei sistemi informativi e dell’assistenza tecnica hardware e software, della definizione e digitalizzazione dei processi e del controllo di gestione, della ricerca e selezione del personale, della pianificazione e organizzazione delle attività di formazione, degli acquisti e della definizione delle politiche di vendita, dei rapporti con i consulenti e della definizione dei modelli organizzativi e della sicurezza.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Ciascun punto vendita ha i propri mezzi e i propri autisti tali da garantire sempre consegne precise e puntuali.
Avete una piattaforma e-commerce?
Nel 2020 abbiamo aperto le nostre piattaforme di e-commerce, tutte raggiungibili attraverso l’indirizzo https://shop.4bild.it.
Abbiamo avviato un’attività strategica di vendita attraverso il canale online individuandolo come uno strumento importante per farci conoscere da nuovi interlocutori, stimolando traffic building presso i nostri Point.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
La digitalizzazione dei processi è un asset strategico di 4Bild che, ormai da tempo, ha dato il via a investimenti, sia in termini di persone coinvolte al nostro interno, sia in termini di nuovi software a cui fare riferimento.
L’implementazione di un nuovo sistema informativo con Crm è il prossimo passo di un processo che prosegue senza soluzione di continuità.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati e quali argomenti riscuotono più interesse?
4Bild Accademia è un grande e importante processo di change management, che ridefinisce i contorni delle priorità e della direzione da dare al proprio business, fare formazione ci permette di canalizzare delle competenze distintive che mirano a uno sviluppo trasversale, più consapevole e anche più competitivo.
4Bild Accademia promuove la leadership di pensiero dell’azienda sviluppando e gestendo attività e progetti di formazione dedicati a tutta la catena del valore di 4Bild.
Le nostre attività consolidano e migliorano le competenze delle persone, tecniche e relazionali, abilitandole a nuovi comportamenti, favorendo lo sviluppo di metodi e modelli virtuosi.
I corsi che riscuotono più interesse sono quelli dedicati allo sviluppo delle relazioni a tutto tondo, con i clienti ma anche con i colleghi e con i fornitori.
Identikit
Ragione sociale completa: 4BILD
Sede centrale: Via Cesalpino 60 – 20128 Milano
Sede legale: Via Podgora 11 – 20122 Milano
Tel: 02.40706023
Mail: moretti@4bild.com
Sito internet: www.4bild.it
Tipologia di aggregazione: franchising
Anno di fondazione: 2006
Presidente: Giuseppe Freri
Responsabile ufficio acquisti: Giuseppe Cuffari
Fatturazione centralizzata: sì
Aree geografiche servite: Lombardia ed estero
Numero rivenditori associati: 2021: 5 2022: 5 2023: 5
F.lli Crusco è il punto vendita edile BigMat e showroom HABIMAT ma all’insegna del green. I pannelli fotovoltaici una volta erano di nicchia, adesso sono una parte consolidata del business della rivendita cosentina. Parola del titolare dell’omonima azienda di distribuzione, Massimo Crusco.
Qual è stato il percorso della vostra azienda?
La nostra azienda è nata nel 1969 con la vendita di materiale edile: cemento, mattoni, insomma edilizia pura.
Nel corso degli anni, con l’arrivo mio e di mio fratello, sono state inserite diverse categorie merceologiche: termoidraulica, ceramiche, sanitari e anche idrosanitario alla fine degli anni Ottanta. Si sono succeduti poi colorificio, ferramenta e showroom.
Abbiamo iniziato a vendere il fotovoltaico nel 2022 per dare completezza alla nostra offerta. Si tratta di un pacchetto che parte dalla progettazione arriva fino al cliente finale.
Perché avete aderito a BigMat?
Perché crediamo nell’aggregazione e nel fare gruppo per competere sul mercato. BigMat permette di sviluppare il business e di crescere. Abbiamo aderito nel 2009 e abbiamo tratto diversi benefici, ampliando il pacchetto dei fornitori e ottimizzando l’esposizione dei prodotti.
BigMat Fratelli Crusco
Quale tipo di clienti avete?
Per le finiture il 70% sono privati, per l’edilizia l’80% imprese. Per quanto riguarda l’ITS il 50% sono privati e il 50% imprese e installatori.
I pannelli fotovoltaici sono sempre più richiesti. Chi è il cliente di questo prodotto?
I privati. Sempre più persone hanno iniziato a rivolgersi a noi per chiederci il fotovoltaico, dato che ci occupiamo anche di pompe di calore.
Oggi non rappresenta una grande percentuale del nostro fatturato, circa il 10%, ma siamo sicuri che il segmento sia in crescita. Il plus che offriamo è la nostra proposta di fornitura chiavi in mano.
Il fotovoltaico è associato anche a un servizio di consulenza?
Certamente: abbiamo un collaboratore che si occupa di un primo sopralluogo e del preventivo con un business plan di rientro per il cliente; segue poi un altro sopralluogo per l’installazione e la messa in opera.
BigMat offre un supporto per questa tipologia di prodotto?
Sì, il Gruppo offre delle convenzioni con i fornitori per l’acquisto dei materiali oltre che corsi e formazione per i rivenditori attraverso la Scuola BigMat, una scuola specializzata su diversi argomenti.
Remo Casciaroli, presidente del Consorzio Intesa, ci spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro consorzio nel 2023?
Abbiamo ampliato il nostro bacino di clientela.
Quali iniziative avete già introdotto o volete intraprendere per il 2024?
Stiamo cercando spazi lavorativi in altri settori vicini al nostro, come edile, ferramenta.
Come è andato il fatturato 2023?
In crescita rispetto al 2022.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Probabile flessione circa dal 10 al 15%.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Buona.
Nel 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?
Come sempre, abbiamo lavorato sull’ampliamento della gamma dei prodotti e dei fornitori da offrire ai nostri associati.
Avete progetti in programma?
Allargheremo l’offerta sui servizi informatici.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
I prezzi d’acquisto sono in leggera flessione.
Come gestite i listini?
Ci avvaliamo della collaborazione della Idrolab.
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Ci sarà sicuramente un rallentamento della richiesta, per cui ci aspettiamo una flessione del mercato.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Non disponiamo di questa informazione.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Il rallentamento del lavoro creerà sicuramente un problema di liquidità.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?
Perché oggi affrontare un mercato così complesso da soli è diventato anacronistico, l’aggregazione a un gruppo è l’unica strada possibile per garantirsi un futuro.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
Da sempre forniamo accordi commerciali con le più importati aziende del settore dell’arredo bagno, disponiamo di una piattaforma logistico distributiva che garantisce convenienza e tempestività nelle consegne, offriamo inoltre iniziative commerciali personalizzate per gli aderenti al consorzio.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Utilizziamo corrieri espressi.
Avete una piattaforma e-commerce?
Abbiamo una piattaforma B2B molto utilizzata dai nostri associati.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Siamo in fase di studio.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Circa due ore al mese.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Le sedute tecnico formative, in collaborazione con i nostri fornitori.
Identikit
Ragione sociale completa: CONSORZIO INTESA SCARL
Sede centrale: Via del Lavoro 4 – 63827 Pedaso (Fermo)
Giovanni Bova, titolare della BigMat Edil Bova di Termini Imerese, unico punto BigMat della provincia di Palermo, racconta a YouTrade le impressioni raccolte tra gli stand di Cersaie 2024 e spiega come l’ingresso nel Gruppo BigMat abbia influito positivamente sul business dell’azienda.
Giovanni Bova titolare di BigMat Edil Bova
Che cosa ha trovato di interessante a Cersaie 2024?
Sono ormai 23 anni che partecipo a Cersaie. Onestamente non ho notato niente di particolarmente esclusivo e innovativo, a parte qualche azienda che sta iniziando a proporre ceramiche con produzione monocalibro. Ciò consente di poter ordinare a distanza di tempo un prodotto senza avere problemi di posa.
Ogni volta che viene realizzato un lotto di ceramica, infatti, in fase di asciugatura il prodotto non ha mai le stesse dilatazioni: per questo, ogni lotto ha un suo calibro identificativo.
Qualora a distanza di tempo dovessi vendere a un cliente ceramiche provenienti da due lotti diversi, potrei avere prodotti leggermente differenti e quindi problemi di fuori calibro.
Alcune aziende stanno invece mettendo in atto delle soluzioni tecnologiche per ovviare a questa problematica. Questa è l’unica novità tecnica che ho trovato.
A livello di estetica, ho visto che si continua a spingere sulla ceramica effetto legno, mentre i marmi continuano a farla da padrone.
Che cosa ha attirato maggiormente la sua attenzione?
Nonostante sia sempre stato attento all’aspetto estetico, ciò che mi appassiona di più sono i sistemi e le tecniche di posa.
In azienda mi occupo prevalentemente di prodotti a elevato valore aggiunto, gli unici che permettono di sopravvivere nella giungla che c’è in questo momento sul mercato, totalmente inflazionato dai produttori che cercano di arrivare direttamente in cantiere senza passare dai rivenditori, soprattutto per l’edilizia pesante.
È partito per Cersaie con l’idea di trovare qualcosa in particolare?
Sono venuto per lo più a verificare le offerte dei fornitori con cui ho un rapporto consolidato negli anni e vedere le novità che propongono le aziende.
Per esempio, Atlas Concorde ha realizzato una parete piastrellata con un parquet vero, accanto a una parete piastrellata con un gres finto legno: la differenza da lontano è davvero impercettibile.
Che cosa ha portato a casa da questo evento?
Niente di particolarmente significativo. Negli ultimi anni a Cersaie si replicano prodotti con le stesse funzioni e tipologie. Le grandi lastre saranno sicuramente il futuro, ma i posatori vanno istruiti.
Sono materiali particolari, che comportano anche dei costi importanti per la loro movimentazione, quindi vanno trattati con una certa professionalità. Sicuramente la logistica deve essere migliorata, ma anche i posatori devono formarsi per gestire al meglio questi prodotti.
In questo senso le aziende produttrici dovrebbero investire maggiormente nella formazione delle maestranze.
L'esterno di Bigmat Edil Bova
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L'esterno di Bigmat Edil Bova
L'esterno di Bigmat Edil Bova
Edil Bova
C’è qualche bravo posatore nella vostra zona?
Qualcuno si è specializzato, soprattutto le nuove leve under 40 che si stanno attrezzando con macchinari e strutture tali per servire al meglio il cliente.
Quando siete entrati nel Gruppo BigMat?
Siamo entrati il 21 aprile 2023. In BigMat abbiamo trovato una serie di servizi e proposte interessanti per la nostra azienda.
Il Gruppo è partner di diversi fornitori leader di mercato e offre accordi commerciali interessanti, strumenti di lavoro e metodologie veramente importanti per stare al passo con i tempi. Sono molto contento della scelta fatta e la ripeterei senza dubbio.
Credo molto nel valore del gruppo, nel fare squadra e nel confronto con i colleghi. Le persone della nostra sede centrale sono molto preparate ed è quello che ci vuole per poter essere competitivi in questo settore.
Qual è il principale miglioramento che avete notato da quanto siete entrati nel Gruppo BigMat?
Appena si entra a far parte del Gruppo, ci si sente motivati con una marcia in più, e già dai primi confronti con i colleghi si aprono degli orizzonti che permettono all’azienda di crescere.
L’idea di entrare in una squadra formata da oltre 240 rivendite presenti in Italia ed essere inseriti all’interno di una rete capillare sono ottimi motivi per aderire al network.
Il brand BigMat è riconosciuto in Europa e in tutta Italia e, grazie all’appartenenza al Gruppo, abbiamo ricevuto contatti commerciali che non avremmo mai potuto concludere prima.
Quando è nata Edil Bova?
Edil Bova è nata negli anni Ottanta. La mia famiglia si è sempre occupata di movimento terra e produzione di laterizi e blocchi da costruzione.
Attorno al Duemila, mio padre e mio zio hanno chiuso la fabbrica e si sono spostati dalla zona industriale alla città di Termini Imerese, dove hanno creato una rivendita di materiali edili al dettaglio.
All’inizio abbiamo mantenuto una parte di produzione di questi articoli, come travetti, solai, anelli e blocchi. Da quando sono diventato amministratore delegato dell’azienda, da circa un paio di anni, ho chiuso totalmente questa attività per concentrarmi sulla vendita di prodotti più tecnologici su cui c’è una maggiore marginalità.
Quali?
Prodotti per finiture di pregio, come quelli della Kerakoll, prodotti della Weber per quanto riguarda impermeabilizzazioni e cappotti termici, pitture termiche della San Marco e strutture fotovoltaiche. Trattiamo un po’ tutto, dalla struttura alla finitura.
Qual è l’ultima tecnologia che avete inserito in rivendita?
I prodotti nanotecnologici. Vengono applicati a spruzzo su intonaci esausti o ammalorati e hanno un potere consolidante e impermeabilizzante.
Questo prodotto viene applicato sui legni con un vetro liquido che tende a cristallizzare il legno e renderlo eterno.
Tra le recenti innovazioni abbiamo anche vetromattoni che presentano al loro interno dei pannelli fotovoltaici da installare sulle murature: sono del tutto autonomi perché accumulano energia solare e poi la rilasciano di sera.
Quali nuove opportunità di business vede dopo la fine del superbonus?
In questo momento stanno crescendo i lavori di ristrutturazione delle pareti perimetrali portanti, quindi il mercato dei rinforzi strutturali è in crescita.
Questo, secondo me, sarà il futuro dei prossimi anni. Per mantenere intatto il valore degli edifici di pregio storico è necessario utilizzare queste nuove tecnologie. Reti, connettori e ancoranti chimici saranno il core business.
Inoltre, il superbonus ha accresciuto la sensibilità dei privati verso il tema della coibentazione a cappotto, che adesso viene quasi sempre inserito nei progetti.
Showroom dii BigMat Edil Bove
Il fenomeno dei B&B sta offrendo parecchio lavoro ai rivenditori. Voi che riscontro avete?
Abbiamo un ottimo riscontro. A Cefalù stiamo portando avanti bellissime operazioni di forniture per B&B.
Ho la fortuna di lavorare con un cliente americano che ha ereditato delle palazzine e l’azienda di Madrid, che sta gestendo la ristrutturazione, lavora soltanto con aziende del Gruppo BigMat. Stiamo fornendo prodotti di fascia alta, che sono quelli a più alto valore aggiunto.
Anche a Termini Imerese il fenomeno del B&B sta prendendo piede: ci sono tanti svedesi, norvegesi e inglesi che stanno comprando casa in Sicilia.
Come vede l’evoluzione della sua attività in futuro?
Quello su cui sto cercando di lavorare già ora è il servizio chiavi in mano. In questo momento mi limito a proporre ai clienti aziende di cui mi fido e collaborare con loro per i lavori di ristrutturazione.
In futuro l’idea è quella di concludere delle vere e proprie partnership con le aziende, così da inserirle all’interno del nostro organico e lavorare insieme in maniera esclusiva.
In questo modo la figura del general contractor può diventare realtà anche in Sicilia.
Per i rivenditori ciò che fa la differenza dalla grande distribuzione è il servizio, non il prezzo.
Puto vendita BigMat Edil Bova
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Che cosa si attende per il 2025?
Una crescita di fatturato, attualmente la mia azienda è in crescita dell’8-9%. Potremmo arrivare anche a un incremento a due cifre, ma sarei contento se riuscissimo a mantenere questa percentuale per il momento.
Se dovesse dare un consiglio ai suoi colleghi rivenditori, cosa direbbe loro per migliorare nella professionalità e nel business?
Investire nella formazione e nella professionalità dei collaboratori. Il Gruppo BigMat ha infatti una scuola di formazione ricca di corsi per titolari e dipendenti.
Ai colleghi non consorziati consiglio di entrare in un gruppo che possa offrire un surplus per fare la differenza. Altrimenti possono restare nel loro piccolo, sperando di non scomparire.
Ogni anno l’appuntamento al Cersaie 2024 è in qualche modo una piccola celebrazione dell’inizio dell’anno lavorativo. Negli ultimi anni, però, la visita al Cersaie suscita sentimenti contrastanti.
Lascia infatti sconcertati il fatto di non ritrovare, anno dopo anno, gli stand dei brand più affermati o più noti; allo stesso tempo questi spazi non rimangono vuoti, ma sono in realtà colti come occasione da parte di tante aziende, sia italiane e anche tante straniere, che finalmente possono accedere a una vetrina così rinomata come il Cersaie.
E, quindi, accanto a un sentimento di costernazione non si può non essere rallegrati da un certo entusiasmo che traspare negli stand dei nuovi espositori.
A questa iniezione di entusiasmo non corrisponde però un rinnovato slancio innovativo e nuovi stimoli creativi, fatto salvo forse per una resistenza quasi eroica di quelle aziende che si ostinano a promuovere e valorizzare le tecnologie tradizionali e l’utilizzo di materiali naturali, ultimi pionieri di un mondo autentico che va via via scomparendo.
Da segnalare la riproposizione di tecnologie e tipologie di lavorazioni tipicamente artigianali come gli intarsi.
Per il resto, nel settore dei materiali per pavimenti e rivestimenti continua il trend, iniziato oltre 25 anni fa, ovvero la ricerca e lo sviluppo di tecnologie di produzione del grès porcellanato volto a imitare e a riprodurre materiali naturali.
Si cominciò in origine con l’effetto legno, oggi l’ultima frontiera sono i marmi ed in particolare i quarzi, come l’onice, con risultati più o meno felici, ma in ogni caso inevitabilmente lontani dal grande fascino del materiale naturale e dalla magia che offre con la sua permeabilità alla luce.
Ancora più statico il settore dell’arredo bagno, che da molti anni ripropone più o meno soluzioni molto simili a sé stesse, più un’involuzione di soluzioni ormai consolidate che una evoluzione delle soluzioni per l’ambiente bagno, con qualche accento sulle soluzioni intelligenti-salvaspazio.
Alla fine della visita, il sentimento con il quale si esce dai padiglioni fieristici è un po’ quello del rammarico delle occasioni mancate, per non avere (ri)trovato, come oramai da alcuni anni, suggestioni, stimoli ed ispirazioni.
di Silvia Nanni
Silvia Nanni
Silvia Nanni è architetto e titolare del proprio studio. Nella sua ultratrentennale attività, si è impegnata in interventi di recupero del patrimonio edilizio recente o storico e realizzazioni di nuova costruzione, soprattutto nel settore produttivo-industriale.
Riminese di nascita e toscana di adozione, si è laureata in Architettura all’Università di Firenze, per oltre dieci anni ricercatrice e co-relatrice di tesi e assistente volontario.
Scrive sulle più diffuse riviste di settore e ha pubblicato «L’eredità-appunti per una cultura del recupero del patrimonio edilizio recente».
Alessandro Mussoni, presidente di Gruppo Coop.Ar, ci spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità sono da segnalare per il vostro consorzio?
Il 2023 è stato un anno eccezionale da tutti i punti di vista, le novità hanno interessato positivamente ogni comparto del nostro gruppo, che nel 2024 compie ben 40 anni di vita.
Abbiamo sviluppato la nostra strategia di rafforzamento della presenza del marchio The Specialist nei punti vendita dei nostri soci, sia a livello di layout, che di prodotti private label.
Inoltre, abbiamo pesantemente ed efficacemente rafforzato gli essenziali rapporti interpersonali ed economici tra i soci, tramite una sempre più stretta interrelazione umana tra i vertici decisionali del gruppo, e i soci stessi, che restano sempre al centro del progetto associativo.
Avete in programma iniziative per il 2024?
Il 2024 è l’anno dei festeggiamenti: ci riteniamo gli unici a vantare una longevità tale a livello di gruppo d’acquisto. Questi 40 anni rappresentano un traguardo unico, ma non un punto d’arrivo, anche alla luce delle iniziative e dei successi già riportati nell’anno corrente.
Alle parole è necessario unire i fatti pertanto ci vantiamo di aver acquisito come soci (ben diverso è parlare di soci rispetto ad associati) altri tre punti vendita e siamo in fase di chiusura con altri.
Questo è stato possibile grazie alle iniziative di marketing e di innovazione che nell’anno in corso stanno maturando.
Avete aggiunto dei prodotti?
Abbiamo ampliato la gamma di prodotti a marchio, avendo permesso a molti nostri soci di affrontare con successo la sfida rappresentata dall’inserimento di prodotti votati all’interior design e al comparto dell’antinfortunistica.
In tal modo riusciamo a fornire ai nostri soci delle opportunità di crescita, frutto delle esperienze ed idee degli altri membri del gruppo, il tutto potenziato dalla collaborazione fattiva di molti dei nostri fornitori, che dalla partnership leale e costruttiva, hanno sempre tratto giovamento sia a livello di fatturato che di allargamento del numero dei clienti.
Come è andato il fatturato 2023?
Il 2023 è stato un anno eccezionale in termini di fatturato: chiaramente il nostro obiettivo non è avere margini, in quanto la nostra è una cooperativa pura, in cui tutti i vantaggi sono totalmente riversati sui soci.
Pertanto, la domanda è perfettamente attinente al nostro obiettivo: l’obiettivo di fatturato è stato raggiunto in tutti i comparti.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Il nostro obiettivo per l’anno corrente coincide con le nostre aspettative di crescita continua, ma bilanciata. Come già dichiarato, i numeri sono importanti, ma a noi interessa far crescere i nostri soci, e diffondere sempre di più il marchio in sempre più punti vendita.
I 40 anni sono sinonimo di crescita equilibrata, non di strategie a breve termine per portare numeri. Siamo i soci e oltre ai numeri a noi interessano i rapporti tra soci, la partnership con i fornitori, lo sviluppo armonico e la forza finanziaria sia a livello di gruppo che per i soci.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Per noi il termine redditività è rivolto esclusivamente ai soci, è il socio che va aiutato e supportato sia nelle fasi di eventuali difficoltà, che nelle iniziative di sviluppo o innovazione.
Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti e/o servizi?
Nell’anno trascorso la Coop.ar. attraverso il potenziamento del marchio The Specialist ha puntato a far emergere lo spirito di punto vendita specializzato nel colore e nelle rifiniture degli interni, sia nell’allestimento dei punti vendita, sia nella diffusione del marchio a livello di tutti i social, che poi il socio a sua volta può utilizzare per pubblicizzare i prodotti esclusivi sul mercato.
Abbiamo pensato a un super network che prende la sua forza dall’unione dei diversi soci e a sua volta dalla diffusione ai propri clienti, attuali o potenziali.
Per i prodotti, stiamo sviluppando le nuove tendenze di mercato: a livello di resine, inoltre, introducendo contratti relativi a profili in poliuretano e complementari, per la realizzazione di cornici a led, boiserie, zoccolature e pareti decorative, al potenziamento della esclusivizzazione a private label sia di campionari di rivestimenti murali, che di stampe digitali.
Avete progetti in programma?
I progetti sono tanti a livello di innovazione di layout, potenziando molto la presenza di strumenti interattivi nei punti vendita dei soci, e incrementando continuamente il numero e le tipologie dei prodotti private label grazie ai volumi ormai consolidati in termini di consumi.
Infine, gli ottimi risultati ottenuti e prospettive ci consentono di favorire in qualsivoglia maniera, la conoscenza e l’ingresso di nuovi soci nel gruppo.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
La problematica sussiste sui prodotti standard, facili da trasportare, a bassa specializzazione, a brand noto, essenzialmente per l’e-commerce.
La cooperativa risponde secondo la politica di cui illustreremo lo sviluppo nella prossima risposta. Per esempio, la Gdo ha trovato il suo target despecializzato, e noi non risentiamo troppo della loro concorrenza.
Ci vantiamo di lavorare come professionisti del settore, in termini di consulenza, preparazione del personale, cura del cliente ad hoc, e di risposta efficace e rapida alle problematiche dei nostri clienti che spesso sono anche amici.
Come gestite i listini?
I nostri soci sono e saranno sempre liberi, questo è stato e rimarrà uno dei punti di forza che ci ha permesso di festeggiare questo traguardo unico.
Il gruppo fornisce gli strumenti per lavorare, ma riteniamo che ogni socio abbia differenti target, strutture commerciali o logistiche, diverse allocazioni sul territorio, e non si può livellare il tutto verso il basso o in alto.
Il mercato ormai è talmente aperto a causa dell’informatica, che la sede centrale può solo monitorare l’andamento di questi prezzi, e interagire con i fornitori partner segnalando le frequenti tensioni generate sul web, soprattutto sui prodotti di brand più famosi.
A questo rispondiamo con prodotti private label esclusivi con prezzi concorrenziali e una ottima qualità.
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Chiaramente c’è da aspettarsi l’acuirsi delle problematiche finanziarie dei nostri clienti, e un calo delle vendite di prodotti legati ai bonus ma, soprattutto nella Capitale, i progetti Pnrr sono in forte evoluzione.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Il Pnrr comporta avere una struttura commerciale pronta a rispondere sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, alle esigenze della committenza, pertanto non tutti i nostri soci gestiscono queste opportunità, come d’altronde è successo per i bonus.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Ciò che purtroppo ci rincresce rilevare è l’incessante ricerca da parte di alcuni produttori della crescita di fatturato, senza considerare da un lato l’enorme bolla generata nel nostro comparto dall’effetto bonus, e d’altro canto non curarsi delle immense difficoltà finanziarie che la gestione dei crediti ha generato sul mercato.
Inoltre, forse la ricerca di tali numeri fa perdere di vista la partnership delle relazioni interpersonali e di affari consolidate, cercando nell’accordo con la Gdo, una panacea temporanea all’esigenza di cui sopra.
Ma noi siamo pronti ad affrontare qualunque problematica. In 40 anni abbiamo assistito a mutazioni di mercato a tutti i livelli, e siamo sempre riusciti vincenti.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
La caratteristica del nostro gruppo si sostanzia con la semplicità delle seguenti definizioni: condivisione assoluta delle problematiche, dei programmi a breve e lungo termine, degli investimenti e dei bilanci. Piena libertà e nessun vincolo imposto dalla direzione.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri soci?
La nostra cooperativa, il marchio The Specialist, il gruppo di colleghi, 40 anni di attività… Siamo noi il servizio per noi stessi, siamo tutti noi al servizio dei colleghi. Una caratteristica unica, come unica è la nostra associazione.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
I nostri soci hanno la possibilità di approvvigionarsi direttamente dai fornitori (per volumi superiori a condizioni economiche ancora migliori) oppure dal magazzino centralizzato per forniture più rapide o di modico valore.
Avete una piattaforma e-commerce?
Su questo aspetto ci vantiamo di aver generato un e-commerce legato al nostro magazzino centralizzato, che al contempo è fruibile sia dal socio per ordinare da magazzino, sia da estendere all’utilizzo ai propri clienti, dietro autorizzazione del socio stesso a cui l’utenza è associata.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Stiamo ultimando l’automazione del magazzino, per completare il processo di integrazione totale della filiera ordine-vendita.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Tutti i nostri fornitori hanno a disposizione la possibilità di supportare a 360 gradi la continua crescita professionale del personale The Specialist.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Certamente le novità a livello di prodotto e di innovazione commerciale, unite alle esigenze legate ai cantieri Pnrr, sono al centro delle richieste di informazioni da parte dei soci. Perciò i nostri partner sono al nostro fianco sia a livello di innovazione tecnica, che di prodotto, che normativa.
Identikit
Ragione sociale completa: COOP.AR. SOC. COOP.
Sede centrale: Via delle Capanelle, 104 Roma
Tel: 06.7223569
Mail: info@gruppocoopar.it
Dipendenti (del gruppo/consorzio): 6 sede centrale – 120 circa p.v.
Mancano circa tre settimane al XVII Convegno YouTrade e, come è ormai tradizione, l’evento-icona della filiera della distribuzione di materiali edili sarà anche l’occasione per l’assegnazione degli YouTrade Awards. L’appuntamento è per mercoledì 23 ottobre, a Villa Quaranta, durante la cena di gala che precede il Convegno YouTrade, fissato per la mattina successiva. Sarà, come sempre, un momento in cui abbinare la convivialità con le relazioni di business, in un ambiente piacevole e distensivo.
Gli YouTrade Awards sono un fiore all’occhiello riservato alle aziende che si sono distinte lo scorso anno. Non solo certificano il raggiungimento di un livello top, ma costituiscono anche una utile brand awareness, cioè il pubblico riconoscimento delle qualità dell’azienda.
Secondo le pratiche di marketing la brand awareness si compone di due aspetti: uno quantitativo e uno qualitativo. E gli YouTrade Awards viaggiano proprio su questi due binari: per quanto riguarda la quantità, a essere premiate saranno le aziende classificate secondo i risultati economico-finanziari emersi dai bilanci depositati e analizzati dal Centro Studi YouTrade.
Questi dati costituiscono anche la base della elaborazione della classifica Top 100 della distribuzione edile. Ma le premiazioni seguiranno anche il criterio della qualità, che prendono in considerazione la specificità del servizio offerto, grazie anche alle segnalazioni delle imprese fornitrici chiamate a indicare i pregi dei concorrenti.
Non perdete tempo e candidatevi agli YouTrade Awards entro venerdì 4 ottobre 2024.
Nonostante le previsioni incerte per il 2024, il consorzio Cme ha qualche asso nella manica da giocare. Lo conferma Massimo Zoratti, presidente del consorzio Cme, che per quest’anno si è prefissato diversi obiettivi da raggiungere.
Massimo Zoratti | Presidente Cme
Quali novità hanno interessato il vostro consorzio nel 2023?
Dal punto di vista societario, non ci sono stati cambiamenti.
E quali iniziative avete introdotto per il 2024?
Abbiamo in campo diverse campagne di sell out supportate da alcuni dei nostri fornitori più importanti.
Come è andato il fatturato 2023?
Il fatturato è andato molto bene, anche se in lieve calo rispetto al 2022. Ci siamo impegnati molto e siamo soddisfatti degli obiettivi raggiunti.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Quest’anno ci riproponiamo di raggiungere più o meno lo stesso fatturato dello scorso anno. Le previsioni degli istituti di ricerca vedono il mercato dell’edilizia in calo per il 2024. Ma noi non ci scoraggiamo: abbiamo molte risorse per far fronte a qualsiasi evenienza.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Il consorzio Cme ha una giusta redditività, volta a coprire i costi e a dare impulso a migliorare i ricavi dei consorziati. Le spese sono molto contenute grazie all’impegno continuo di tutti gli associati.
Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti e/o servizi?
Sì, per noi è di fondamentale importanza aumentare il ventaglio di prodotti a magazzino a prezzi concorrenziali.
Abbiamo apportato novità nel settore della ferramenta, delle coperture e nel mondo delle piastrelle.
Avete progetti o investimenti in programma?
Abbiamo progetti di espansione e di aggregazione di nuovi consorziati per aumentare il volume d’affari.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Abbiamo rilevato diminuzioni sui prezzi in maniera generalizzata.
come gestite i listini?
Abbiamo un sistema informatico che permette in maniera autonoma l’aggiornamento istantaneo.
I bonus si sono ridotti drasticamente: quale impatto vi attendete?
Quest’anno ci saranno sicuramente meno investimenti in edilizia dovuti a questa stretta sui bonus, ma abbiamo la percezione che lavoreremo bene e in maniera proficua ugualmente.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Secondo me tutti noi potremo ricavare profitto dal Pnrr. Che sia in maniera diretta o indiretta, avremo comunque una bella opportunità da sfruttare.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Pensando alle famiglie in generale, ci preoccupa il continuo abbassamento del potere di acquisto.
In questo momento, i tassi di interesse bancari sono ancora molto alti anche se hanno subito delle diminuzioni. Tutto questo non agevola sicuramente la nostra economia in generale.
Dettaglio dei punti vendita Cme
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro consorzio?
Entrare nel nostro consorzio Cme è un’opportunità per evolversi in questo mondo in continuo cambiamento.
La nostra è una solida rete di imprenditori che condivide le proprie conoscenze e le proprie esperienze, mettendole a disposizione di tutti per crescere assieme in maniera integrale. Relazione = Condivisione = Innovazione.
Inoltre, possiamo offrire condizioni di acquisto favorevoli e un deposito fornito che permette di ridurre i costi di magazzino della rivendita affiliata. I punti vendita sono distribuiti bene sul territorio.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
Disponibilità di materiali in magazzino e possibilità di corsi di aggiornamento in sede o presso i nostri fornitori.
Come siete organizzati sul fronte logistico?
Sia per i ritiri sia per le consegne, gestiamo i trasporti internamente attraverso nostri consorziati con licenza di autotrasporto.
Avete una piattaforma e-commerce?
Per il momento non ancora.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Abbastanza bene per le nostre dimensioni. Questo è un tasto che consideriamo fondamentale per affrontare le sfide del futuro.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Dedichiamo molte ore alla formazione, in quanto riteniamo che sia fondamentale per fronteggiare i cambiamenti repentini che il mercato ci impone.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Tutti i prodotti innovativi o novità di mercato possono richiedere formazione, ma riscuotono molto interesse anche gli aggiornamenti dal punto di vista normativo e di sicurezza.
Una vera e propria installazione di 180 metri quadrati nata dalla collaborazione tra Arbi Arredobagno, lo studio di design Meneghello Paolelli Associati e il set designer Giuseppe Mangia. Così lo stand di Arbi a Cersaie 2024 ha offerto ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente in un metaforico giardino, caratterizzato da isole circolari concepite come grandi gazebi. In esposizione, le nuove soluzioni Ibra Showers hanno affiancato le più recenti collezioni di arredo bagno dell’azienda.
MASTER, collezione di arredo bagno che unisce il rigore formale del mobile monoblocco al colore. La particolare lavorazione a 45 gradi e la maniglia integrata si distinguono per eleganza e praticità. La componibilità in tre diverse misure e nuovi elementi
rendono Master la scelta ideale per un bagno senza tempo.
Master
LEVANTE, nuovo box doccia del programma Ibra Showers con porte scorrevoli dotate di sistema Soft-close, vetro da 6 mm e maniglia integrata nel profilo in alluminio. Le molteplici alternative per vetri e profili, unite alle diverse configurazioni possibili, declinate anche
in soluzioni fuori misura, offrono flessibilità e personalizzazione.
Levante
ERCOLE, lavabo monolite che si distingue per l’integrazione tra base e lavabo. La base cilindrica, disponibile in sette varianti di legno di Rovere con lavorazione “Bricks”, si unisce al lavabo in Ocritech bianco.
Ercole
OVER, sistema d’arredo, nato dalla sinergia tra l’ufficio tecnico Arbi e lo studio ruga.perissinotto, coniuga estetica minimalista e funzionalità salvaspazio. Perfetto per ambienti dalle dimensioni contenute, crea boiserie contenitive combinando elementi sospesi o a terra, declinati in profondità da 18 e 28 centimetri, pensili sospesi da 18 centimetri e moduli angolari.
YouTrade ha incontrato a Cersaie 2024 Antonio Belotti, direttore commerciale generale di Dakota Group (Pad. 31 Stand A75): ecco cosa ci ha raccontato sulla novità Rialto, nuovo supporto per pavimento galleggiante per l’outdoor.
Antonio Belotti, direttore commerciale Dakota
Qual è la novità più importante che avete presentato a questa edizione di Cersaie?
Cersaie è un appuntamento ormai irrinunciabile per tutti i nostri sistemi per outdoor. La novità principale di quest’anno è rappresentata dalla griglia di sicurezza per pavimenti sopraelevati esterni Rialto, di fatto l’evoluzione del nostro modulo Level Up proposto al mercato oltre 10 anni fa. Il modulo Rialto si pone come evoluzione del precedente modello, portando con sé una serie di plus che auspichiamo il mercato saprà riconoscere e premiare.
Si inserisce in un panorama abbastanza ricco di proposte…
Sì, infatti girando tra gli stand di Cersaie ho potuto riscontrare una quantità sorprendente di aziende, tra produttrici e non, che propongono altre soluzioni. In tal senso siamo fieri di essere stati, almeno in Italia, i primi ad aver investito e proposto un modulo di questo tipo che oggi viene tecnicamente definito sistemaantifrantumazione. Siamo altrettanto orgogliosi di portare in fiera questa novità che, rispetto al modello precedente, ha un modulo di 50×50centimetri, disponibile in due versioni: aperta (abbinabile a piastrelle in gres o di altro materiale in diversi formati) o chiusa (abbinabile a tappeti di erba sintetica). Inoltre, Rialtoè utilizzabile con qualsiasi tipo di supporto regolabile in altezza tra i diversi della nostra gamma. Tra i vantaggi c’è inoltre la facilità di montaggio, con la possibilità di collegare facilmente ciascun modulo grazie al giunto di bloccaggio (Inter-Lock) così da ottenere una superficie monolitica, che migliora la stabilità stessa dell’intero sistema.
Che tipologia di operatori hanno mostrato interesse per le vostre proposte?
In primis i professionisti del mondo della progettazione, quindi architetti e studi di progettazione, seguiti da molti distributori, soprattutto provenienti dall’estero, com’è prerogativa di Cersaie. Questo è il motivo principale per cui partecipiamo da tanti anni a questa fiera, una vetrina prevalentemente visitata da operatori esteri. Tra i nostri visitatori ci sono stati in particolare operatori europei provenienti da Germania, Belgio, Francia, Olanda, Inghilterra, Asia e America.
La Germania sta vivendo un periodo di forte crisi: secondo Lei come mai c’è stata così tanta partecipazione di visitatori tedeschi?
Sono almeno un paio d’anni che la Germania vive una fase di contrazione del mercato interno alla quale i tedeschi non erano preparati. Rivolgendosi all’estero e visitando le fiere, credo pensano e sperano di trovare soluzioni per affrontare meglio il periodo sfavorevole che stanno vivendo per superarlo il prima possibile. Ho notato che le ricerche sono rivolte in particolare a prodotti a più alto valore aggiunto, con un livello tecnico più elevato e a prodotti che permettano loro di distinguersi sul mercato.
Sostenibilità, design, tecnologia, e domotica. Queste le parole chiave al centro di Cersaie 2024, che alla sua 41esima edizione si è confermato come vetrina internazionale per il mondo della ceramica per l’architettura e l’arredobagno.
A Bologna sono giunti per scoprire le ultime novità del settore più di 47 mila visitatori stranieri, che aggiunti agli oltre 48 mila operatori nazionali hanno composto una platea di circa 95 mila presenze, in leggera flessione rispetto allo scorso anno (-4%).
«Pur in un contesto internazionale caratterizzato da situazioni di forte criticità, la grande capacità di attrazione di Cersaie ha consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti», ha commentato Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica.
«La qualità dei visitatori che abbiamo incontrato a Bologna quali distributori, architetti, operatori del real estate, è stata ben percepita dalle nostre aziende nei loro stand.
La ceramica italiana continua a essere leader sui mercati mondiali grazie al valore assoluto del proprio design e a caratteristiche distintive quali sostenibilità e rispetto dei diritti delle persone, anche se dobbiamo confrontarci con un dumping sempre più aggressivo di alcuni Paesi e con la perdita di competitività per le nostre imprese che deriva dall’applicazione ideologica di normative, come l’Ets, che pure mirano a obiettivi ambientali Ue condivisibili».
Intanto, sono già state annunciate le date della prossima edizione che si terrà a Bologna dal 22 al 26 settembre 2025.
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I numeri al Cersaie 2024
Quindici padiglioni per un totale di 145 mila metri quadrati di superficie complessiva e 606 aziende espositrici, di cui 332 del comparto piastrelle di ceramica, 91 dell’arredobagno, 183 appartenenti ai settori della posa, delle materie prime, delle nuove superfici, delle attività di servizio.
Delle aziende presenti 230 espositori, pari al 38% del totale, erano estere, con 25 Paesi rappresentati.
Questi i numeri di Cersaie 2024, che ha chiuso la sua cinque giorni con un totale di 95.321 presenze, con una sostanziale tenuta degli operatori internazionali (47.095 rispetto a 47.634 nel 2023, -1%) e una diminuzione del 6,7% degli operatori italiani (48.226 rispetto a 51.685).
Folto anche il pubblico che ha partecipato agli eventi collaterali della fiera, come sintetizza Emilio Mussini, alla guida delle Attività Promozionali di Confindustria Ceramica: «1200 partecipanti alla Lectio Magistralis di Riken Yamamoto, tredicesimo premio Pritzker presente a Cersaie, centinaia di architetti hanno partecipato agli altri eventi del programma «Costruire, Abitare, Pensare», 150 giornalisti hanno preso parte alla Conferenza Stampa Internazionale, 18 i Caffè della stampa tenutisi in presenza e trasmessi in streaming nei cinque giorni di fiera. Grande interesse e afflusso è stato registrato alla Città della Posa.
Oltre 240 operatori provenienti da Europa, Nord America, area del Golfo e Africa hanno poi composto la delegazione del Cersaie Business, con una forte presenza di giornalisti da tutto il mondo resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ice Agenzia».
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Confindustria Ceramica Distributor Awards 2024
Anche quest’anno la manifestazione fieristica dedicata alla ceramica e all’arredobagno ha avuto tra i suoi protagonisti i distributori: i migliori rappresentati della categoria a livello internazionale sono stati insigniti del Confindustria Ceramica Distributor Awards, che premia le aziende di Italia, Francia, Germania e Austria che si sono particolarmente distinte nel costruire rapporti di partnership con il settore ceramico nazionale.
Per l’Italia si è aggiudicato il premio Fratelli Baiano, di Baiano Casa di Quarto (Napoli), azienda fondata nel 1965, attiva con uno showroom di oltre 3 mila metri quadrati e 35 dipendenti e con vendite di piastrelle per il 95% derivate da ceramiche italiane.
Per la Francia premiate ex aequo la Bob Carrelage di Hyères, con sette punti vendita, 50 collaboratori e un fatturato complessivo annuo di 20 milioni di euro, con il 70% di vendite di piastrelle dato da ceramiche italiane, e la Forgiarini di Kogenheim, con quattro showroom, 70 dipendenti e un fatturato complessivo annuo di oltre 14 milioni di euro, con vendite di piastrelle composte per il 78% da ceramiche italiane.
Per la Germania è stata premiata la UnternehmensgruppeAug. Hohne Sohne Harry’s Fliesenmaerkte di Amburgo, 118 anni di attività, un fatturato di 24 milioni di euro, che opera con 105 dipendenti in dieci punti vendita e che il 43% delle vendite deriva da piastrelle prodotte in Italia.
Infine, per l’Austria il migliore distributore è stato nominato Beinkofer GesmbH & Co.KG di Linz, che celebra proprio nel 2024 i suoi cento anni di attività. Con 105 dipendenti presenti in nove punti vendita e un fatturato totale di 37 milioni di euro, per la Beinkofer GesmbH il 62,5% delle vendite di piastrelle di ceramica è dato da collezioni italiane.
La grande architettura a Cersaie
A Cersaie anche la grande architettura ha avuto un palcoscenico di eccezione con la lectio magistralis del Premio Pritzker 2024 Riken Yamamoto.
«La mia architettura cerca di realizzare quanti più luoghi possibili in cui le persone possano entrare liberamente, cercando di creare una continuità con lo spazio esterno, la dimensione pubblica», ha affermato l’architetto durante l’evento all’Europauditorium.
«Quando si riesce a creare uno spazio realmente aperto, le persone possono utilizzare questi luoghi proprio come ambiente pubblico. Creando architetture proiettate verso l’esterno, realizzandone sempre di più, io credo sia possibile cambiare il mondo».
Tra i nomi del programma culturale Costruire, abitare, pensare del Salone della ceramica e arredobagno si sono distinti anche quello dell’architetto belga David Van Severen e del francese Rudy Ricciotti.
Cersaie 2024
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Rudy Ricciotti
A sottolineare il rapporto tra architettura, progettazione e mondo della ceramica è intervenuta anche la premiazione della prima edizione del concorso Ceramics of Italy Tile Competition dedicato alle migliori opere architettoniche realizzate con superfici ceramiche italiane.
Tra gli oltre 90 progetti pervenuti, nella categoria «residenziale» ha vinto il progetto Barn Regeneration, residenza privata a Pompiano (Brescia) realizzato dallo studio Andrea Benedetti Architetto, che vede l’utilizzo di rivestimenti in gres porcellanato in grado di instaurare un naturale dialogo tra passato e presente.
Per la categoria «non residenziale» ha vinto il premio il progetto Spiga 26a Milano di Studio Alessandro Scandurra, che vede l’utilizzo di piastrelle provenienti dal territorio circostante per rispettare i più alti standard di sostenibilità.
Nella categoria «design e nuove applicazioni» ha vinto Metropolitan Waves a Chiari (Brescia) dello studio Alepreda Architecture, basato sulla modularità delle piastrelle tridimensionali.
Transizione energetica e competitività internazionale
La transizione energetica e la competitività internazionale per la ceramica italiana sono stati gli argomenti al centro del dibattito inaugurale che ha aperto Cersaie 2024.
«L’industria ceramica italiana continua a risentire delle gravi crisi che perdurano a livello internazionale e della mancanza di certezze nel settore dell’edilizia nazionale», è stato il commento di Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica.
Mentre i volumi si confermano in linea con il primo semestre dello scorso anno, per le piastrelle ceramiche il fatturato estero complessivo è calato del 40% circa e il mercato italiano mostra una riduzione ancora più marcata, con un calo del 6%.
«Siamo un sistema industriale preso a modello nel mondo, che però oggi corre seri rischi di delocalizzazione (…) Ci chiamano hard to abate, ma sarebbe meglio dire hard to decarbonize, perché in realtà è molto facile abbattere un settore con politiche che sono corrette nell’obiettivo, ma sbagliate nel merito».
E ha proseguito: «Il sistema Ets dopo 20 anni avrebbe bisogno di una seria verifica di efficacia che consideri più i fatti che non le opinioni.
Siamo a favore di una transizione energetica che tenga assieme lo sviluppo sostenibile, gli equilibri di bilancio e la salvaguardia dell’occupazione di qualità tipica dei nostri territori.
È davvero urgente che la politica mantenga obiettivi alti, ma superi approcci ideologici e scelte fatte a priori, senza verificare se una soluzione è razionale e adatta a tutti i settori e senza considerare gli effetti delle decisioni prese sulla possibilità delle imprese di stare con mercati sempre più concorrenziali».
Altro tema toccato da Ciarrocchi ha riguardato la regolamentazione per individuare l‘origine dei prodotti: «l’Europa lascia entrare prodotti senza che sia individuata l’origine della merce ed il consumatore non è in grado di fare una scelta a ragion veduta.
Io credo che questo sia un fattore estremamente importante per tutelare la competitività delle ceramiche italiane e, più in generale, della manifattura italiana», è stata la stoccata del presidente di Confindustria Ceramica.
Secondo i dati riportati dall’economista Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, «l’Italia è oggi il quarto Paese esportatore al mondo, ha realizzato una specializzazione multiforme nonostante il rallentamento economico mondiale».
La manifattura nazionale non è mai stata così competitiva, ma il piano di transizione energetica messo in campo dell’Europa rischia di intaccare settori gioiello, come quello delle piastrelle italiane, che invece andrebbero assolutamente tenuti in considerazione, anche per il contributo che danno dal punto di vista della bilancia commerciale.
«L’Unione Europea a 27 ha un surplus commerciale col resto del mondo di circa 38 miliardi miliardi di euro, con la sola industria delle piastrelle di ceramica che vale il 5% di questo surplus: un valore minacciato dagli obiettivi di transizione energetica, ma soprattutto dai tempi e dai modi secondo cui si dovrebbe realizzare la transizione energetica», è l’opinione dell’economista.
«L’industria ceramica è una eccellenza», ha dichiarato Emanuele Orsini, presidente di Confindustria durante l’evento «(…) è fondamentale supportare questa industria così importante per il Paese, leader del nostro made in Italy. (…)
È indispensabile avere come obiettivo la neutralità tecnologica, avendo cura di salvaguardare la manifattura e le filiere italiane della subfornitura.
Abbiamo bisogno che anche la ceramica sia competitiva rispetto ad altri Paesi e, perché lo sia, serve che l’Europa prenda decisioni».
Award per i prodotti
Per il concorso ADI Ceramic&Bathroom Design Award di Cersaie, giunto alla decima edizione, sono stati premiati Bertocci per la gamma Officina 3.16; Artesi per il sistema da bagno Shaker; Disenia per la vasca da idromassaggio Aretusa; Disegna per la collezione Nagomi; Decoratori Bassanesi per la soluzione progettuale WĀ; Ceramiche Sichenia per il progetto Stucco Facile.
Una menzione speciale è stata conferita a Ceramiche Francesco De Maio per aver saputo trovare nel design una chiave per rinnovare la tradizione artigianale del prodotto ceramico.
Per l’ADI Booth Design Award, destinato a individuare i migliori stand allestiti alla manifestazione bolognese, sono stati invece premiati Fondovalle, Artceram, Argenta, con una menzione speciale a Simas.
A Savorani il premio Aldo Villa
The Square è lo spazio centrale dove si sono tenute le conferenze e le premiazioni di Cersaie 2024, come quella del Premio internazionale Aldo Villa di Confindustria Ceramica, destinata alla figura manageriale che ha saputo portare innovazione all’industria ceramica.
Giovanni Savorani
Il premio, una medaglia realizzata dal ceramista Carlo Zauli, è andato quest’anno a Giovanni Savorani, presidente e fondatore di Gigacer e past president di Confindustria Ceramica.
«Giovanni Savorani è stato scelto per il suo impegno e dedizione nel promuovere l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale e sociale dell’industria ceramica, in un periodo particolarmente difficile caratterizzato dalla pandemia, dall’invasione russa all’Ucraina, dal blocco delle esportazioni di argille ucraine, dalla crisi energetica determinata da quotazioni fuori mercato nei prezzi del gas metano, dal rallentamento della congiuntura su molti mercati del mondo».
Salito sul palco per ricevere il riconoscimento, Savorani ha rivissuto la sua esperienza a Ceramica di Imola, Sacmi e Ceramica La Faenza, campi di prova per esercitare le sue attitudini e confrontarsi con figure di livello come l’imprenditore Vittoriano Vitossi, patron del Gruppo Colorobbia, insignito del premio Aldo Villa nel 2001.
Organizzato dalla Società Ceramica Italiana e istituito nel 1988, il premio è intitolato all’ingegnere Aldo Villa, primo presidente di Società Ceramica Italiana fautore della trasformazione di Sacmi da piccola realtà imolese a leader mondiale della produzione di tecnologie e servizi per l’industria ceramica.
Citando solo alcuni nomi, negli anni precedenti il premio è stato vinto nel 1993 da Romano Minozzi, nel 2007 da Ibrahim Bodur e nel 2018 da Giorgio Squinzi. (Diletta Evangelisti).
Nuovi prodotti inseriti e sempre più ecosostenibili, di qualità e a completamento dei sistemi. Monica Maccagno, presidente del Gruppo Cae, ci spiega l’andamento del 2023 e le previsioni del 2024 del consorzio, con una clientela che diventa sempre più esigente.
Monica Maccagno | Presidente Gruppo Cae
Ci sono state novità nel 2023?
Nel 2023 non ci sono state modifiche societarie e il numero degli associati è rimasto invariato.
Avete iniziative per il 2024?
Abbiamo implementato la comunicazionecommerciale con evidenza dei prodotti offerti dalle rivendite del Gruppo Cae attraverso canali social media e sito web.
Per il 2024 vogliamo mettere in campo iniziative per implementare alcuni servizi.
Come è andato il fatturato 2023?
Il 2023 ha registrato una leggera flessione, pur mantenendo i volumi, in quanto diverse classi merceologiche hanno fatto registrare una riduzione dei prezzi rispetto al 2022.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Sulla base dei dati relativi al primo quadrimestre 2024 ci attendiamo una flessione dei fatturati rispetto al 2023, ma il mercato dell’edilizia nonostante tutto sembra ancora abbastanza fluido.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
La redditività al momento è ancora soddisfacente.
Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti e servizi?
Abbiamo implementato gli acquisti cumulativi e inserito nuovi prodotti legati all’evoluzione del mercato, sempre più orientato ai materiali ecosostenibili e di finitura, per offrire una gamma completa alla clientela del gruppo Cae, che per fortuna sta diventando più esigente nella scelta dei prodotti, prediligendo la qualità.
Avete progetti in programma?
Si sta valutando la possibilità di inserire nuovi servizi agli associati del gruppo: siamo in fase di valutazione in base alle esigenze di tutti noi.
Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?
Non si rilevano particolari tensioni, monitoriamo costantemente le quotazioni di acquisto e cerchiamo di risolvere eventuali problematiche con i nostri fornitori partner.
Gestite i listini a livello di gruppo?
I listini sono monitorati dalla sede consortile, che poi provvede a darne comunicazione agli associati, e sono inseriti nell’area riservata del nostro sito web.
I bonus si sono ridotti, che cosa vi attendete?
La rimodulazione dei bonus comporta indubbiamente una flessione dei volumi dei materiali legati ai bonus stessi (in particolare isolanti e componenti per la realizzazione dei cappotti), ma siamo fiduciosi, perché superato questo periodo di transizione le opportunità legate alla sostenibilità e alla riqualificazione energetica offriranno ancora spazi di crescita.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Il Pnrr sta indubbiamente creando delle aspettative positive, al momento si riscontra un incremento della richiesta di preventivi per materiali legati a progetti che usufruiscono del Pnrr.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Non ci sono criticità particolari, è lo scenario economico-finanziario globale che non permette di fare previsioni a lungo termine, purtroppo si naviga a vista, ma siamo fiduciosi.
Dettaglio dei punti vendita Gruppo Cae
Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?
Per la contrattualistica di acquisto, monitoraggio e gestione prezzi di acquisto, analisi e ricerca nuovi prodotti che soddisfino l’evoluzione del mercato, formazione continua, visibilità del punto vendita, senso di appartenenza al gruppo che oggi è fondamentale per un rivenditore, trasparenza e solidarietà.
Quali sono i principali servizi?
Offriamo la gestione acquisti e promozioni, monitoraggio prezzi, ricerche di mercato, immagine, marketing e comunicazione.
E sul fronte logistico?
Non gestiamo direttamente questa attività.
Avete una piattaforma e-commerce?
No.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Stiamo valutando la possibilità di gestire una piattaforma digitale per la gestione degli articoli contrattualizzati per rendere più fluida la ricerca degli articoli e tutto ciò che ne concerne.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Vengono organizzati otto-dieci incontri nel corso dell’anno di formazione tecnico-commerciale.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Argomenti relativi a prodotti le cui caratteristiche tecniche sono particolarmente performanti e danno la possibilità di risolvere i quesiti posti dalla clientela alla rivendita edile.
Inoltre, riscuotono particolare interesse i materiali legati alla ristrutturazione per efficientamento energetico, antisismica, sostenibilità ambientale.
Associare e affiliare a tutti i costi? No, ponderare gli ingressi, con l’obiettivo di essere trasparenti e reattivi con tutti gli affiliati.
È questa la filosofia di Fabio Aradori, presidente del Gruppo Coesi, che spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Nessuna novità.
E per il 2024?
Nessuna iniziativa.
Come è andato il fatturato 2023?
È stato un anno molto positivo, in leggera flessione rispetto alla straordinaria annata 2022, con una crescita nel comparto coperture.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Stiamo riscontrando una flessione rispetto ai numeri importanti degli anni precedenti.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Buona e in linea con le aspettative.
Nel 2023 avete aggiunto nuovi prodotti?
Nessuna nuova aggiunta.
Avete progetti in programma?
Attualmente nessuno.
Ci sono tensioni sui prezzi o materiali?
Rileviamo parecchia instabilità, soprattutto nel settore isolanti.
Come gestite i listini?
Ogni associato gestisce in maniera indipendente i listini dei fornitori contrattualizzati.
Bonus ridotti: quale sarà l’impatto?
Negativo, la riduzione dei volumi è evidente.
Quanti dei vostri associati lavorano sul Pnrr?
Più o meno tutti.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Nessuna in particolare.
Punti vendita Coesi dettaglio
Perché una rivendita dovrebbe scegliere voi?
Come detto anche in passato, la filosofia del nostro consorzio non è quella di associare-affiliare a tutti i costi, ma quella di ponderare attentamente eventuali ingressi.
L’obiettivo è sempre quello di essere trasparenti e reattivi nei confronti dei componenti del nostro gruppo, cercando di supportare ed esaudire le varie esigenze in tempi rapidi.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
Condividiamo e confrontiamo dati e analisi di mercato per metterli nelle migliori condizioni per poter operare.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Non abbiamo una strategia comune e ogni associato si organizza per proprio conto.
Avete una piattaforma e-commerce?
No, nessuna piattaforma.
A che punto è la digitalizzazione?
Il nostro è un gruppo molto snello e la digitalizzazione è relativa.
Nata nel 1953 a Pogno (Novara), RubinetteriaPaffoni continua a essere sinonimo di innovazione nel mondo della rubinetteria: creatività e cura artigianale tipici del made in Italy si uniscono alla ricerca della qualità sotto ogni punto di vista. L’azienda ha portato a Cersaie 2024 diversi prodotti (Pad. 22 – Stand B115) che riassumono funzionalità e tecnologia.
COMPACT BOX: nuova serie di rubinetti incasso per applicazioni doccia e vasca composta da miscelatori o termostatici a una, due o tre uscite/funzioni, con design minimale in forma tonda o quadra (disponibile con finiture Cromo, Steel Looking, Nero Opaco, Bianco Opaco, Oro, Oro Spazzolato). La parte ad incasso universale è studiata per semplificare le operazioni di installazione e verifica durante le attività di cantiere. Le parti esterne vengono fornite separatamente in un secondo momento e contengono tutti i frutti funzionali di comando e controllo dell’acqua e tutte le parti estetiche di finitura del prodotto.
Compact Box
ELLE: serie di rubinetti per bagno e cucina con un look più aggressivo e di tendenza, disponibile nella classica finitura cromata e nelle moderne finiture Nero opaco e Steel Looking. Il lavabo è disponibile in tre altezze differenti: Standard, Medio e Prolungato.
Elle
JO: nuova serie completa di rubinetteria sanitaria caratterizzata da superfici tonde, texture tattili presenti sul comando e prestigiose finiture cromo e nero opaco.
Jo
JOKER: nuova serie completa di rubinetteria sanitaria caratterizzata da superfici tonde. L’introduzione della leva ad anello sul comando permette una gestione confortevole e semplificata delle operazioni di utilizzo. Disponibile nelle finiture Cromo e Nero Opaco.
Joker
MODULAR BOX: nuova serie di rubinetti incasso per applicazioni doccia e vasca, composta da quattro differenti combinazioni ove il controllo della temperatura è esclusivamente termostatico mentre la distribuzione è comandata singolarmente per ogni uscita/funzione. Declinata con finiture Cromo, Steel Looking, Nero Opaco, Bianco Opaco, Oro, Oro Spazzolato.
Modular Box
TILT: nuova serie completa di rubinetteria sanitaria caratterizzata dalle dimensioni contenute, dalla sottigliezza della bocca di erogazione e della leva comando. Riflessi ricercati, profili e superfici si alternano facendosi accarezzare dalla luce. Delicatezza formale, espressione minimale di praticità, declinata in una vasta gamma di finiture: Cromo, Steel Looking, Nero Opaco e Bianco Opaco.