Il tanto atteso momento è finalmente arrivato: nasce una nuova fiera nel panorama espositivo italiano. Giovedì 10 novembre si aprono i battenti di Piacenza Expo per ospitare la prima edizione del GIC – Giornate Italiane del Calcestruzzo. La kermesse, nata come evento verticale di settore sul modello di altre manifestazioni analoghe europee, riunisce l’intera filiera del calcestruzzo: tecnologie, produzione, messa in opera, manufatti e strutture prefabbricate, calcestruzzo preconfezionato, grandi opere, ripristino e riqualificazione delle strutture in calcestruzzo armato.
Alla scoperta della manifestazione. Con 120 espositori e oltre 160 primari brand del settore, il sostegno e il patrocinio di più di 30 associazioni italiane di categoria collegate al settore del calcestruzzo, oltre al patrocinio dell’Osservatorio sul Calcestruzzo e sul Calcestruzzo Armato (il più importante organismo istituzionale del settore), il GIC – Giornate Italiane del Calcestruzzo ha superato le più rosee aspettative, ancora prima di iniziare: infatti, si sono pre-registrati oltre 1.800 visitatori (espositori esclusi, naturalmente). Tutto questo nonostante il perdurare della difficile congiuntura economica e l’andamento di un comparto che é forse uno dei più colpiti: i dati Atecap di produzione di calcestruzzo preconfezionato del primo semestre 2016 indicano infatti che il settore si avvia verso il decimo anno consecutivo di contrazione dei volumi, pari a -9,5% per il 2016 rispetto all’anno precedente.
Nonostante questo non favorevole contesto economico, è fortissimo l’interesse di espositori e visitatori: la fiera può offrire una valida piattaforma di confronto, altamente qualificata e specializzata, per affrontare insieme le sfide del presente e del futuro. Sfide che non si giocano solo in ambito tecnico, ma che, oggi più che mai, alla luce dei fatti più recenti, impongono una rivisitazione del settore in chiave più analitica e obiettiva nei confronti di questioni, come la sicurezza e l’antisismicità delle strutture, che toccano trasversalmente tutti. I temi, di massimo interesse, rientrano nel ricco programma di convegni e conferenze che accompagnerà l’esposizione durante tutti e tre i giorni del GIC – Giornate Italiane del Calcestruzzo, che si chiuderanno sabato 12.
Si chiama Taking Care – Periferie in azione ed è il primo crowdfunding civico dedicato alle periferie italiane. Nato dalla collaborazione di cinque associazioni fortemente radicate sul territorio nazionale, il progetto è frutto del lavoro del team TAMassociati in collaborazione con AIB-Associazione Italiana Biblioteche, Emergency, Legambiente, Libera e UISP – Unione Italiana Sport Per tutti.
Dalla proposta presentata al Padiglione Italia all’ultima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia “Taking Care-Progettare per il bene comune” mira ad attivare un programma di recupero sociale e culturale delle periferie italiane attraverso dispositivi mobili che saranno inseriti in luoghi in cui potranno dimostrare la loro utilità sociale, portando sussidiarietà, qualità, bellezza e diritti.
I prototipi di cinque di questi dispositivi sono esposti a Venezia, sino alla chiusura della Biennale di Venezia. I moduli carrabili sono stati realizzati in maniera congiunta dalle associazioni e da cinque studi italiani (Alterstudio Partners per AIB, Matilde Cassani con Emergency, ARCò con Legambiente, Antonio Scarponi / Conceptual Devices con Libera,Nowa con UISP), e diventeranno un presidio per l’educazione alla convivenza e alla cittadinanza attiva attraverso il gioco e lo sport, un ambulatorio mobile e centro di mediazione culturale, un centro di monitoraggio e sensibilizzazione ambientale, uno spazio di socializzazione per adulti e bambini nonché punto prestito e reference di informazioni su cultura, biblioteche e tempo libero e, in ultimo, un presidio, situato nel cuore di un bene confiscato alle mafie, aperto alla riflessione e azione della cittadinanza.
Il crowdfunding civico, i cui fondi andranno a finanziare la realizzazione dei dispositivi mobili, è attivo fino al 30 novembre sulla piattaforma dedicata www.periferieinazione.it, messa a disposizione da Banca Popolare Etica. La cifra necessaria per dare vita al progetto “Taking Care-Periferie in azione” è di 360mila euro.
“Abbiamo sempre affermato che il progetto Taking Care veniva proposto nel Padiglione Italia 2016 con l’intenzione esplicita di radicarsi, germogliare e riprodursi al di fuori di esso, per generare una nuova consapevolezza civica. Ora AIB-Associazione Italiana Biblioteche (per l’accesso alla cultura); Emergency (per l’accesso alla salute); Legambiente (per il monitoraggio e il miglioramento delle condizioni ambientali); Libera e Altereco Coop Soc, destinatario dell’unità mobile, (per il recupero ad uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata) e UISP-Unione Italiana Sport per tutti (per l’integrazione sociale tramite lo sport) collaborano con determinazione con un obiettivo comune, credibile e trasparente: realizzare cinque unità mobili d’intervento in zone periferiche, per veicolare e accrescere i principi di cultura, sanità, ambiente, legalità e socialità nei territori di margine. A favore di tutti”, concludono da TAMassociati.
Il terremoto non può essere un terremoto dei conti pubblici, sostiene la Ue. Ma Matteo Renzi non è d’accordo, almeno per quanto riguarda l’edilizia scolastica. «Sarebbe un atto profondamente ingiusto e illegittimo non scomputare le spese per l’edilizia scolastica dal patto di stabilità», ha spiegato il presidente del Consiglio, «il terremoto è un evento eccezionale». Alla Camera durante l’informativa sul sisma del Centro Italia, il premier ha annunciato che il rettore Giovanni Azzone lascerà nelle prossime settimane la guida del Politecnico di Milano «per lavorare con un team a palazzo Chigi per coordinare il progetto Casa Italia», confermando la creazione di un Dipartimento ad hoc per il piano di manutenzione del territorio dai rischi sismici.
Presidente delle Pmi dell’Ance Comitato Estero rimane il pugliese Gerardo Biancofiore. È stato rieletto all’unanimità dai rappresentanti dell’Associazione nazionale dei costruttori edili. Biancofiore è nato a Cerignola (Foggia) ed è a capo della Sedir, azienda che lavora nel settore pubblico e quello privato per la realizzazione di costruzioni, infrastrutture, opere complesse e ristrutturazioni di beni ad alto valore artistico e architettonico. L’aziedna di Biancofiore opera anche in paesi europei ed extraeuropei, in particolare in Albania e Tunisia. Ha una lunga esperienza associativa nel sistema confindustriale e degli enti paritetici. Dal 2008 al 2012 è stato presidente del Formedil Foggia, mentre dal 2012 è presidente di Ance Foggia e vice presidente di Confindustria Foggia. Alla presidenza delle pmi dell’Ance Comitato Estero è stato eletto per la prima volta nel 2014. Nel corso del suo mandato, ha guidato numerose missioni oltre confine. Dal 2016 è presidente di Ance Puglia Dal 2009 è componente di Aspen Institute.
«Sono lusingato ma soprattutto orgoglioso per questa rielezione», ha commentato il dirigente Ance, «molto più di quanto lo sia stato due anni fa. Il consenso unanime testimonia della bontà del lavoro effettuato in questo biennio. Lo considero un riconoscimento a tutte le poi e non solo al sottoscritto. Dobbiamo proseguire su questa strada, nella consapevolezza che c’è ancora tanto spazio per incrementare la presenza internazionale della nostre piccole e medie imprese. La grande sfida di Ance è quella di incrementare e far crescere sempre di più la presenza delle pmi all’estero».
Settef presenta Elastoset, il sistema elastomerico che previene e risolve fessurazioni, cavillature e degrado della facciate, disponibile in tutti i colori delle collezioni Colorplan 1 (colori più tradizionali che trovano collocazione nel patrimonio architettonico italiano), Colorplan 2 (raccolta di colori dalla decisa connotazione cromatica in termini di brillantezza, pulizia e pienezza) e Thermocolor, collezione termoriflettente che consente di realizzare facciate con colori scuri o pieni anche in caso di cappotto termico.
Le finiture per facciata non svolgono unicamente un ruolo di tipo estetico, ma servono anche a proteggere e preservare la struttura dell’edificio, sollecitato da sbalzi di temperatura, dall’azione corrosiva degli agenti atmosferici e dal continuo passaggio di masse di vapore d’acqua, che possono causare la formazione di micro cavillature o fessurazioni in cui penetrano l’acqua piovana e le sostanze inquinanti. L’umidità può inoltre determinare la formazione di muffe e alghe, e nel caso di degrado fisico, la facciata bagnata, che in inverno è esposta a continui cicli di gelo/disgelo, con l’aumento di volume dell’acqua può sgretolarsi in superficie con il conseguente aumento della dispersione di calore dell’edificio.
Gli interventi su facciate cavillate e fessurate richiedono dunque soluzioni specifiche, come la gamma elastomerica Elastoset di Settef caratterizzata da un’elevata elasticità del film ad alte e basse temperature, la massima aderenza al supporto e un’alta copertura e uniformità del film. La sua durezza superficiale e la compattezza della finitura lascia scivolare l’acqua senza assorbirla, riducendo lo sporco, per una durata superiore rispetto agli altri prodotti da esterno.
Settef Elastoset: gamma e finiture
La gamma comprende tre soluzioni per la preparazione del supporto:
Elastoset S, stucco elastomerico fibrorinforzato per il ripristino di cavillature e crepe della facciata Elastoset F, fondo intermedio elastomerico per il ripristino di supporti cavillati Fatex, Garza in fibra sintetica
e quattro diversi tipi di finiture elastomeriche silossaniche:
Elastoset P, pittura elastomerica silossanica liscia di alta qualità Elastoset Q, pittura elastomerica riempitiva elastica ai silossani opaca Elastoset R, rivestimento protettivo elastomerico rasato grana 1,2 ai silossani Elastoset G, rivestimento protettivo elastomerico rasato grana 1,5 ai silossani
Edificio a Vitaliano (Napoli) in cui è stato utilizzato Elastoset P di Settef
Settef Elastoset a Vitaliano (Napoli)
Elastoset P in colore bianco è stato utilizzato per una nuova costruzione residenziale a Vitaliano (Napoli), il cui progetto prevedeva una pittura liscia di alta qualità in grado di garantire un forte potere impermeabile e isolante, resistenza alle intemperie, prestazioni elevate e durevoli e prevenzione nella formazione di cavillature e fessure. Elastoset P è stato apprezzato anche per la sua particolare attenzione all’ambiente e alla salute di applicatori e utilizzatori finali. Elastoset P è infatti classificato in classe Ac secondo la classificazione COV, Direttiva 2004/42/CE: il valore limite UE di COV per Elastoset P è di massimo 40 g/L (2010).
Dal 24 al 27 novembre all’Oval Lingotto Fiere di Torino, tutto è pronto per Restructura 2016, il salone dedicato alla riqualificazione, al recupero e alla ristrutturazione. Giunta alla sua 29esima edizione, Restructura si attesta come uno dei principali appuntamenti fieristici in cui trovare innovative soluzioni per il recupero dell’esistente, il ripristino del patrimonio edilizio secondo logiche economicamente sostenibili, rispettose dell’ambiente e che permettano un maggior risparmio energetico.
Fulvia Ramello
Ne parliamo con la responsabile della manifestazione, Fulvia Ramello.
Quali novità caratterizzeranno l’edizione 2016 di Restructura?
Restructura ha incominciato, qualche anno fa, un percorso di profondo rinnovamento con l’obiettivo di diventare sempre più una piattaforma di dialogo tra tutti gli operatori della filiera. E i risultati sono innegabili. Nel tempo abbiamo focalizzato sempre di più l’attenzione sul riuso degli spazi, tema di grande attualità, collegato al ripensamento funzionale delle aree urbane e alle nuove visioni urbanistiche rivolte alla valorizzazione e al riutilizzo del costruito esistente.
Qualche numero sulla fiera: numeri espositori, area espositiva e visitatori attesi?
Dare numeri in anticipo è sempre difficile: sicuramente alla luce del grande interesse che stiamo riscontrando in questa fase di preparazione, crediamo che si possa contare su un risultato superiore a quello dello scorso anno. Nel 2016 stanno entrando in gioco molti nuovi partner, tra cui Youtrade, e diversi espositori che tornano a prendere parte alla manifestazione dopo un certo periodo. Sono segnali più che incoraggianti.
A Restructura 2016 ci saranno anche due nuovi focus: Smart City e Smart Building ed edifici in legno. Come si configureranno le due nuove aree e perché avete deciso di aggiungere questi due settori? Cosa vi troveranno i visitatori?
Le due nuove aree nascono con l’idea di proporre a pubblico e addetti ai lavori elementi che siano un passo avanti, cercando di anticipare le future tendenze che oggi sono già tema di dibattito. Si tratta di due ambiti in forte crescita, anche per numero di operatori, ed è giusto che trovino spazio in un appuntamento come Restructura.
Recupero, ristrutturazione, riqualificazione sono le tre macro-aree a cui è dedicata la manifestazione fieristica: quanto questi tre settori sono cresciuti nel tempo e quali sono, secondo la vostra esperienza, le tendenze che si configureranno nei prossimi anni?
Credo che l’ambito realmente cresciuto sia un quarto ancora, che è la somma dei precedenti: il riuso, cioè il ripensamento e la rifunzionalizzazione di spazi, magari destinati in precedenza a usi diversi, che attraverso un processo che unisce recupero, ristrutturazione e riqualificazione, tornino a un nuovo utilizzo. Da questo punto di vista la nostra manifestazione ha sede in una città particolare, perché Torino negli ultimi venti anni ha fatto del riuso uno dei capisaldi del progetto di trasformazione urbana. E credo che sarà proprio questo il punto di vista che ispirerà anche altri contesti urbani.
Rispetto a questi settori cosa troveranno i visitatori?
Come sempre Restructura seleziona con attenzione gli espositori per offrire quel giusto mix interessante sia per gli addetti ai lavori, sia per il grande pubblico.
Nel programma di eventi collaterali, quali sono quelli a cui non bisognerebbe mancare?
Sicuramente i Restructour, che sono molto particolari. Quest’anno poi il calendario di workshop e convegni sarà particolarmente ricco. Infine credo che sia importante segnalare la presenza di Village 24, realizzato in collaborazione con il Gruppo Sole24ore.
Cosa sono i Restructour e come funzionano?
Sono delle vere e proprie visite guidate, ma per addetti ai lavori. Ogni anno insieme all’Ordine degli Architetti portiamo dei gruppi ristretti di professionisti alla scoperta di quei cantieri o di quei restauri particolari, impegnativi o unici nel loro ambito, approfondendone gli aspetti tecnici, dai materiali utilizzati fino alle tecniche di recupero. Si tratta sempre di luoghi particolari, normalmente non accessibili al grande pubblico. Due per tutti: l’intercapedine della Mole Antonelliana e la cupola del Duomo di Torino oggetto di un lungo e complesso restauro dopo il disastroso incendio del 1997.
Per le modalità di partecipazione ai Restructour e maggiori informazioni sulla fiera, visitare il sito www.restructura.com
Gruppo San Marco, leader in Italia nella produzione e commercializzazione di pitture e vernici per l’edilizia professionale, ha scelto un francese come nuovo direttore generale. SI tratta di Charles Lombard, 46 anni, che ha maturato una decennale esperienza presso la multinazionale americana Itw (Illinois Tool Works), specializzata nella produzione di sistemi di fissaggio per l’edilizia. È un professionista con una lunga esperienza: nel 2000 Lombard è stato general manager della Itw Construction Products Italy con piena responsabilità per il mercato italiano. Nel 2003 si p trasferito a Melbourne per seguire la filiale australiana e l’acquisizione di altre due società, arrivando a gestire 5 Business Unit in Australia e Nuova Zelanda. Tornato in Europa nel 2007, è stato chiamato a rilanciare le business unit nei mercati del Nord: Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia ed Estonia. Dal 2009 è tornato in Italia, come sales and marketing director Europe, responsabile delle 15 filiali europee, per approdare poi, nel 2012, a general manager di Itw Paslode, specializzata in prodotti per fissaggio su legno, occupandosi della semplificazione della gamma prodotti e della ristrutturazione sia a livello industriale che manageriale. Dal 2015 ha ricoperto il ruolo di general manager per l’Europa continentale.
«Forte di oltre sessant’anni di storia, Gruppo San Marco con la capogruppo Colorificio San Marco si è evoluto nel tempo fino a diventare un punto di riferimento a livello internazionale, presente con i propri prodotti in oltre 100 Paesi», commenta Federico Geremia, presidente di Gruppo San Marco. «La nomina di Charles Lombard come direttore generale, insieme all’inserimento di altre figure manageriali di alto profilo, conferma la nostra volontà di crescere ancora, rafforzando le competenze e migliorando la cultura di gruppo». Il Gruppo San Marco conta sei siti produttivi e tre società commerciali dislocate in Italia e in Europa. Gestisce sei diversi brand: San Marco, ABC, Eurobeton, Tjaralin, Novacolor, Farby Z Motylkiem. Il fatturato consolidato 2015 è stato di circa 70 milioni di euro.
Per vendere una casa ci vogliono circa cinque mesi e mezzo. Troppo? Può darsi, ma è sempre meno di un anno fa. Lo indica un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa, che ha calcolato i tempi medi di vendita degli immobili registrati a luglio 2016 e li ha confrontati con quelli dello stesso periodo 2015. Si sono considerate le grandi città, i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia.Risultato: nelle grandi città le tempistiche di vendita sono di 159 giorni, contro 170 giorni registrati un anno fa. I tempi di vendita nei capoluoghi di provincia hanno una media di 170 gg contro i 177 gg di un anno fa e, infine, i comuni dell’hinterland delle grandi città che hanno fatto registrare 180 giorni, in diminuzione di 9 giorni rispetto al 2015. Tra le grandi città i tempi di vendita maggiori si registrano a Genova (183), Bari (181) e Torino (168).
Hai il pollice verde? Partecipa al bando per il concorso creativo destinato ai progettisti del “green”. È ai nastri di partenza la seconda edizione de “I giardini di Myplant & Garden“, l’evento internazionale del florovivaismo, del garden e del paesaggio più importante in Italia. La manifestazione (patrocinata dalla Regione Lombardia e organizzata anche dalla Fondazione Minoprio) vuole valorizzare le opere degli operatori che lavorano nel settore della progettazione, realizzazione e conservazione dei giardini e del paesaggio. Il concorso è per l’appunto aperto a progettisti del verde (architetti, agronomi, paesaggisti, garden designer, vivaisti, artisti), in forma singola o associata (Ciascun soggetto partecipante potrà presentare solo un progetto).
L’area teatro del concorso è sita all’interno della proprietà dell’Associazione Dynamo Camp, su una superficie di circa 5.000 metri quadr. L’Associazione Dynamo Camp Onlus offre programmi di Terapia Ricreativa rivolti a bambini e ragazzi, dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi o croniche, principalmente oncoematologiche, neurologiche e diabete, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione. Il progetto dà molta attenzione alle tematiche legate alla fruizione e all’accessibilità per chi abbia difficoltà motorie. E chi vincerà, cosa vincerà? Il progetto ritenuto migliore dalla commissione – composta da docenti del Master in Progettazione e Conservazione del Giardino e del Paesaggio (PoliMi e Fondazione Minoprio), esponenti dell’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio), dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, della manifestazione Myplant & Garden e da esperti della Fondazione Minoprio – sarà realizzato a cura del vincitore. E comunque tutti i progetti presentati saranno esposti durante la terza edizione del Salone internazionale del Verde (22-24 febbraio 2017), con targhe e pergamene celebrative per i primi dieci classificati.
Scadenze e info
Pubblicazione del bando: 7/11/2016 Iscrizione entro il 5/12/2016 Invio elaborati entro il 9/1/2017 Comunicazione del progetto selezionato entro il 30/01/2017 Mostra e premiazioni: Myplant & Garden, 22-24 febbraio 2017Realizzazione opere: Dynamo Camp (oasi affiliata WWF, Limestre –Pt), 6-15/10/2017
Una nuova acquisizione per Hörmann che rileva il gruppo Schlotterer Rollcom, tra i principali produttori di serrande avvolgibili e sistemi frangisole nella Germania meridionale. «Consideriamo questa ulteriore acquisizione come un naturale sviluppo della nostra attività nel comparto del solare. Con il rilevamento del gruppo Schlotterer possiamo rafforzare più massicciamente la nostra posizione sul mercato», ha affermato Martin J. Hörmann.
Dopo l’acquisizione nel 2013 dell’azienda Alukon nell’alta Franconia, step che l’aveva avvicinata al mercato dell’impiantistica solare, con Schlotterer Rollcom Hörmann amplia ulteriormente il proprio business. Klaus Braun, amministratore delegato di Alukon, che dirige le attività relative alla branche del solare all’interno del gruppo Hörmann ha dichiarato: «Lavoriamo già da molti anni con successo con il Gruppo Schlotterer Rollcom. Con questa acquisizione, i due marchi Alukon e Schlotterer Rollcom continueranno a crescere nei rispettivi segmenti di mercato».
L’azienda Schlotterer Rollcom, che conta 100 dipendenti, sarà indipendente a livello sia legale che economico, come tutte le filiali Hörmann, e manterrà la sua precedente politica aziendale. Le redini del gruppo resteranno a Thomas Burghardt e Volkmar Döring.
Con 26 stabilimenti specializzati in Europa, America del Nord e Asia, e più di 6mila collaboratori, il gruppo Hörmann è uno dei principali player europei nelle chiusure civili e industriali, progettando e realizzando portoni, porte, telai e automazioni di alta qualità per l’impiego in immobili ad uso privato e commerciale. L’azienda, tutt’ora a conduzione familiare, ha raggiunto di recente un fatturato annuo di oltre 1 miliardo di euro.
Eima ed Ecomondo nel segno di Emiliana Serbatoi: dai macchinari per l’agricoltura alle soluzioni per la gestione dell’acqua. Dall’8 al 13 novembre le due fiere di Bologna e Rimini, vetrine internazionali, spazieranno dall’erogazione di carburante – con un’attenzione particolare all’AdBlue – e al contrasto dei furti di gasolio. E allora l’azienda modenese guidata da Gian Lauro Morselli si fa in due per non mancare e presentare le sue eccellenze alle prestigiose kermesse
Emiliana Serbatoi a Eima
Eima, in programma da mercoledì 9 a domenica 13 novembre al quartiere fieristico di Bologna, è una kermesse biennale che si caratterizza per l’approfondimento sulle macchine per l’agricoltura e il giardinaggio: un ambito di competenza del marchio di Campogalliano che troverà spazio nello stand B2 nella hall 16. In prima linea ci saranno le eccellenze del marchio di Campogalliano a partire da Emilprobe, la sonda di livello dotata di allarme e sistema di bloccaggio che aiuta anche a prevenire le razzie del carburante eseguendo il monitoraggio in tempo reale del liquido nel serbatoio e che può essere controllato a distanza dallo smartphone. Non potranno mancare i prodotti della gamma Carrytank, serbatoi trasportabili di varie capacità disponibili per gasolio, benzina e AdBlue, a partire dall’innovativo “400+50” che abbina uno stallo da 50 litri per l’urea al serbatoi da 400 litri di gasolio. A proposito di AdBlue, per il quale è stata realizzata un’apposita linea di prodotti, a Eima saranno presenti gli Emilcaddy, contenitori mobili in polietilene da 55 e 110 litri, serbatoi che grazie alla versatilità e alla grande facilità d’uso garantiscono un utilizzo illimitato per i rifornimenti sia in campo professionale sia sportivo o per il tempo libero. E proprio a Eima sarà presentato il nuovo modello per l’erogazione di AdBlue, l’Emilcaddy “Car-Service“. Allo stesso modo, e restando nel campo dell’AdBlue, la kermesse bolognese sarà teatro del debutto del performante carrellino porta-fusto con sistema di erogazione battezzato “Emiltrolley Car-Service”. Tra le altre novità che si potranno visionare alla fiera nel capoluogo regionale compare la versione ad asse verticale del Tank Fuel, serbatoi metallici per carburante diesel con funzioni di stoccaggio ed erogazione. Infine, da non dimenticare i prodotti fondamentali per il lavoro in campo agricolo come i Securfito, armadi di sicurezza a norma di legge per lo stoccaggio di prodotti fitofarmaci e pesticidi.
Emiliana Serbatoi
Emiliana Serbatoi a Ecomondo
Ecomondo debutta invece martedì 8 per concludersi venerdì 11, offrendo la principale esposizione nell’area euro mediterranea sulle soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto in tutte le sue tipologie; la gestione e la valorizzazione dell’acqua, delle acque reflue e dei siti e comparti marini inquinati; l’efficienza nell’uso e nella trasformazione delle materie prime e seconde e l’utilizzo di materie prime rinnovabili. Sviluppare prodotti che migliorino il lavoro di tutti i giorni nell’agricoltura, e che assicurino di operare in un regime di ecologia, è uno degli obiettivi di Emiliana Serbatoi che alla manifestazione di Rimini farà base nello stand 126 nella hall C3. Eccellenze dell’azienda modenese come i già citati Emilprobe e Carrytank avranno anche in questo caso lo spazio che meritano. Ma l’offerta non si limita a essi dal momento che saranno proposti altri prodotti espressamente dedicati all’ecologia e realizzati nel rispetto delle norme ministeriali. Le isole ecologiche per esempio sono contenitori metallici, per uso esterno, idonei per lo stoccaggio-deposito di oli lubrificanti, oli usati, sostanze inquinanti e infiammabili. Nella stessa linea spiccano i Quioil, serbatoi ecologici per lo stoccaggio di oli esausti minerali e vegetali. Sono da citare inoltre le vasche portafusti, per la raccolta e il contenimento appunto dei fusti, costruite in polietilene e dotate di piano in grigliato removibile. Alla vigilia dunque di questo duplice e fondamentale evento fieristico si fa dunque trovare pronta Emiliana Serbatoi, azienda modenese attiva da più di un trentennio nella produzione di serbatoi e sistemi di stoccaggio, trasporto e distribuzione del carburante, oltre che nei sistemi di controllo e gestione dei rifornimenti. Un settore nel quale il marchio di Campogalliano è leader in Italia e non solo.
Il XVII Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente è molto poco rassicurante e mette in crisi il (falso?) obiettivo della “Buona Scuola”. Quando il 65,1% degli edifici è costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica (1974), il 90,4% prima delle legge in materia di efficientamento energetico (1991) e meno del 13% delle scuole è costruito secondo criteri antisismici, l’interpretazione lascia il tempo che trova, soprattutto se solo una scuola su due può sbandierare certificati di idoneità statica. Insomma, le scuole italiane sono carenti in materia di sicurezza anti terremoto ed efficienza energetica.
La qualità dell’edilizia scolastica italiana è bassa e rimane tale, nonostante i 7,4 miliardi stanziati dal governo e i 27,721 interventi avviati. Perché? Perché i lavori di riqualificazione procedendo a rilento, soprattutto in materia – appunto – di adeguamento sismico ed efficientamento energetico, che rappresentano appena il 9,2% della totalità dei avori effettuati nell’ultimo decennio nei 43.072 istituti nostrani. Quindi, nonostante i finanziamenti che ci sono, gli edifici scolastici italiani rischiano di rimanere insicuri e di continuare a spendere ogni anno 1,3 miliardi di Euro per l’energia: troppo. Infatti, per molti Comuni, i bandi rimangono inaccessibili e i progetti più urgenti di messa in sicurezza e riqualificazione energetica non partono. Ma l’emergenza terremoto ci ricorda che non si può più far slittare la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare italiano, a partite dalla scuola.
La ricerca, realizzata su un campione di quasi 6mila scuole dei capoluoghi di provincia, è stata così commentata da Rossella Muroni, presidente di Legambiente: “Le scuole italiane possono e devono diventare un grande cantiere di innovazione diffusa, uscendo così da una situazione di arretratezza e insicurezza, di sprechi in bolletta, per restituire alle città e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica. Abbiamo deciso di organizzare un Forum sull’edilizia scolastica proprio per mettere queste sfide al centro del dibattito nazionale, coinvolgendo i diversi attori per spingere l’adeguatamento sismico e l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”. E ancora: “Il terremoto di Amatrice, che ha provocato il crollo di un edificio scolastico su cui erano stati realizzati nel 2012 interventi di ristrutturazione per 700mila euro, e il sisma dello scorso 30 ottobre, ci ricordano drammaticamente quanto sia urgente partire da queste due priorità, fissando obiettivi chiari negli interventi, per avere edifici più sicuri e adeguati alle esigenze delle persone che li abiteranno. Per questo chiediamo al Governo di partire subito con un piano di messa in sicurezza di tutte le scuole nelle aree 1 e 2 di rischio sismico”.
La buona scuola?
Qualche numero
Addentriamoci tra i numeri. Il 40% delle scuole si trova in aree a rischio sismico e il 3% in aree a rischio idrogeologico. Quindi, su fronte della sicurezza antisimica – anche se cresce la percentuale media degli edifici che hanno effettuato verifiche di vulnerabilità sismica, che passa da circa il 25% dello scorso anno al 31% – continua a rimanere troppo bassa la media nazionale di quelli costruiti secondo criteri antisismici: neanche il 13%. Ancora forti le differenze tra Nord e Sud, i capoluoghi di provincia del sud dichiarano di avere 3 scuole su 4 in aree a rischio sismico e una necessità di interventi di manutenzioni urgenti che è del 58,4%, quasi venti punti percentuali in più della media nazionale. Il nord, invece, mantiene una discreta capacità di investimenti, ad esempio nella manutenzione straordinaria, con 62.807 euro ad edificio, cifre in media 5 volte maggiori delle altre aree del Paese. E poi, il 71% degli interventi avviati è stato di tipo non strutturale (19.724 interventi) e questo spiega perché non si vedono ancora grandi miglioramenti nella condizione strutturale della nostre scuole. Le scuole che utilizzano fonti di energia rinnovabile sono il 16,6% con il Sud che in questo presenta risultati migliori rispetto al Nord e di quasi cinque punti percentuali superiori rispetto alla media nazionale. La Puglia è la regione che utilizza più rinnovabili nelle scuole (66,7%), seguita da Veneto (34,2%), Abruzzo (31,4%), Trentino (30,4%) e Emilia Romagna (30%). Maglia nera per il Molise e la Val d’Aosta, dove in nessuna scuola di Aosta e Campobasso si utilizzano le fonti rinnovabili. Dati positivi arrivano dalla raccolta differenziata: nelle scuole si differenziano soprattutto carta (82,8%), plastica (78,5%), vetro (70,5%) e alluminio (60,6%). In aumento anche la raccolta delle pile che passa dal 55% del 2014 al 58,3% del 2015 e del toner che tocca il 62,5%.
La classifica delle città
Quest’anno a conquistare il podio della classifica è Piacenza, che spodesta Trento (3°) e primeggia su Parma (2°) grazie a dati di eccellenza legati alla sicurezza, alla riqualificazione degli edifici ma anche alle buone pratiche relative alla mobilità. Piacenza vanta tra l’altro 15 linee di pedibus che coinvolgono 7 scuole cittadine, aree di sosta di fronte le scuole e attraversamenti pedonali. L’87% delle mense scolastiche offrono pasti bio e prodotti di origine controllata come Igp e Dop, la metà degli edifici utilizza energie alternative e il comune di Piacenza vanta una scuola in classe A. Secondo posto in graduatoria per Parma, che torna dopo due anni di assenza dimostrando il suo impegno investendo mediamente per edificio nella manutenzione ordinaria (€ 157.976) e dotando tutte le scuole di certificazioni di collaudo statico, agibilità, prevenzione incendi e impianti elettrici a norma. A seguire nella classifica le due new entry Prato (4°) e Bergamo (5°), e poi Reggio Emilia (6°), particolarmente attenta ai progetti educativi, Pordenone (8°), che usa i fondi che provengono dai risparmi in bolletta e dai conti energia per riqualificare gli edifici scolastici, Verbania (9°), dove negli ultimi 5 anni sono stati eseguiti lavori di manutenzione straordinaria, si fa la raccolta differenziata di tutti i materiali e nell’80% delle mense scolastiche vengono utilizzati pasti bio e Biella (10°) che migliora la classe energetica degli edifici con due terzi degli immobili in classe B e C. Il Sud resta sempre in coda, ad eccezione di Chieti (30°), L’Aquila (38°), Napoli (39°) e Lecce (42°) che si posiziono a metà graduatoria.
Un nuovo importante store interamente dedicato ai prodotti ad alto contenuto tecnologico e valore estetico realizzati da Saint-Gobain Glass. Il concept store, realizzato dal Design Partner Vetreria Viviana Vanigioli (in collaborazione ovviamente con Saint-Gobain) e inaugurato il 3 novembre, si presenta come una futuristica costruzione interamente dedicata al mondo del vetro. Qui troveranno spazio tutte le novità proposte del brand, messe in opera da professionisti della rete Design Partner Saint-Gobain Glass, per consentire a visitatori e clienti di conoscere la ricchezza dell’offerta che permette di soddisfare tutte le esigenze sia per ciò che riguarda il risparmio energetico invernale ed estivo, sia in termini di sicurezza, protezione e isolamento acustico.Grazie alla posizione geografica di Cassino, Glass Lab sarà un riferimento strategico per i professionisti di Roma e Napoli.
Per l’occasione, ha fatto tappa a Cassino il Comfort Tour di Saint-Gobain, un‘iniziativa, giunta alla sua terza edizione, che si propone come spazio di formazione ed informazione sul comfort abitativo, secondo la filosofia di Saint-Gobain, attenta ai consumi energetici e alla qualità di vita delle persone. All’interno del truck vengono infatti presentate le numerose soluzioni innovative sviluppate dai brand Saint-Gobain (Glass, Gyproc, Isover, Weber, Pam, Ecophon, Eurocoustic e Norton) per proporre sistemi costruttivi capaci di rendere le abitazioni sempre meglio vivibili ed eco friendly. Partito dalla milanese Piazza San Marco in occasione della Design Week, il Truck sta attraversando 20 regioni, percorrendo 50mila chilometri per un totale di circa 100 eventi in piazze, rivendite, luoghi di interazione con gli operatori e gli appassionati della casa e del fai-da-te.
Dopo le anticipazioni, arrivano le conferme ufficiali: l’Istat ha registrato +20% di compravendite tra aprile a giugno, trend già reso noto dall’Agenzia delle Entrate a metà settembre. «Nel secondo trimestre 2016 le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari (194.620)», secondo l’istituto di statistica, «accelerano la crescita, segnando un +20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo il +17,9% registrato nei primi tre mesi dell’anno. Questo risultato positivo riguarda tutti i comparti immobiliari e l’intero territorio».
In particolare sono Bologna e Milano che spingono le compravendite. A crescere di più sono stati il settore nel residenziale (+20,9% su anno) che rappresentano quasi il 94% del totale degli scambi, ma salgono anche i rogiti per gli ambienti a uso economico (+15,3%). Il trend di crescita «risulta omogeneo nelle diverse ripartizioni geografiche mentre per gli immobili ad uso economico è stato molto intenso al Sud (+23,9%) e nelle Isole (+23,7%) e più rallentato nelle regioni centrali (+4,7%)», commenta l’Istat. La ripresa è forte anche nei piccoli centri per il comparto abitativo (+22% contro +19,6% dei grandi centri), mentre nelle aree metropolitane la crescita più robusta si è registrata per le unità ad uso economico (+17,5% contro +13,9% delle altre città). In generale, nel primo semestre del 2016 le compravendite sono salite del 19,4% su base annua, mentre i mutui sono a +26,5%. La differenza la fanno le surroghe, ovviamente.
Eppure, mentre aumentano le vendite, i prezzi delle case calano ancora: -1,4%.
Un’installazione a “cinque stelle” per la nuova sede centrale di Eldor Corporation. Feria Tegular perforato, Perla Op microlook, Ultima Po, Baffles Metal V-P 500 e Optima L Canopy: sono le cinque le soluzioni di punta della gamma Armstrong Building Products –azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni complete per controsoffitti acustici – selezionate dallo Studio di Architettura Zambelli di Bergamo, che hanno pienamente soddisfatto le diverse istanze progettuali emerse nell’ambito del progetto di realizzazione del nuovo Headquarter di Eldor Corporation, per un risultato finale ottimale.
Armstrong Building Products per Eldor Corporation
L’opera, interamente realizzata dall’Impresa di Costruzioni Nessi&Majocchi di Como, nasce dall’esigenza della committenza, la cui sede era originariamente distribuita su tre poli nel territorio comunale di Orsenigo, di creare un unico grande centro produttivo che contribuisse, al contempo, a conferire all’azienda un’immagine prestigiosa, a conferma del suo posizionamento di leader internazionale nella produzione di componenti elettronici per automobili. Nello specifico, l’intervento è consistito nella realizzazione di un complesso, composto da quattro nuclei funzionali principali, per una superficie totale di 14.489,95 metri quadri.
Armstrong Building Products per Eldor Corporation
L’architetto Fabrizio Zambelli commenta così i lavori: “Un progetto sfidante, realizzato effettuando scelte architettoniche precise ed in perfetta sintonia con la filosofia ed i valori fondanti di Eldor,in materia di salvaguardia dell’ambiente. In tal senso, il contrasto tra l’imponenza propria dei manufatti e le ampie zone di verde che li circondano, è attenuato dall’’impiego, per il rivestimento delle facciate ventilate esterne, di lastre lapidee chiare e pannelli in alluminio neri riciclabili al 100%, per un aspetto estetico finale di sobria eleganza”. E continua: “Tutte le tecnologie ed i materiali costruttivi sono attentamente selezionati in un’ottica di risparmio energetico e di basso impatto ambientale. Infine, iI generoso utilizzo di superfici vetrate permette un maggior sfruttamento dell’illuminazione e dell’aerazione naturale, nonché la fruizione di piacevoli scorci verdi, a garanzia di spazi più salubri e piacevoli in cui operare. A tale scopo, determinante si è rivelata anche la scelta delle finiture interne, con particolare riguardo ai controsoffitti Armstrong Builiding Products che, con le loro elevate performance, assicurano un comfort acustico ottimale in ogni spazio”. Zambelli, infine, conclude: “Abbiamo deciso di affidarci ad Armstrong in virtù della professionalità dimostrata già in passate collaborazioni e per l’ampia disponibilità di soluzioni in grado di soddisfare le più svariate necessità progettuali. Un ulteriore plus fornito da Armstrong è consistito nell’ottimo servizio di consulenza offerto dall’azienda che, nel caso del progetto Eldor, è stato curato dall’Arch. Jordan Brocchi che ci ha seguito, in modo preciso ed accurato, dalla fase di progettazione alla messa in opera in cantiere”.
Armstrong Building Products per Eldor Corporation
Entrando nel dettaglio, tutti gli ambienti interni, esclusi i magazzini, sono controsoffittati per rispondere anche alle necessità della Committenza di alloggiare la dotazione impiantistica e di controllare il livello di temperatura ed umidità, specialmente nei locali dedicati alla produzione dei prototipi. Feria Tegular perforato, è la soluzione Armstrong Builiding Products installata all’interno degli spazi produttivi di Eldor. Riciclabile al 100%, rappresenta un’eccellente compromesso tra qualità e prezzo, con ottime performance a livello prestazionale: resiste ad un’umidità costante del 90%, è classificata per la reazione al fuoco in Euroclasse A2-s1,d0, presenta elevati livelli di assorbimento acustico e di riflessione della luce. Negli uffici e nei laboratori di ricerca, invece, protagonisti i soffitti Perla OP Microlook che si connotano per un design compatto ed elevati livelli di assorbimento acustico, ideali per garantire la massima intellegibilità e concentrazione dei dipendenti Eldor. Inoltre, la superficie bianca e liscia, unitamente all’utilizzo di guide a larghezza ridotta, contribuiscono a conferire al soffitto un aspetto estremamente uniforme e raffinato. A parità di prestazioni acustiche Ultima Op,in formato discontinuo e realizzato nella particolare colorazione “Bianco Bluastro” che riproduce un effetto di luce naturale, è stato selezionato per il ristorante aziendale e l’area caffè: locali caratterizzati da un’alta concentrazione di persone e in cui diviene indispensabile ridurre il rumore. Il design accattivante delle lame metalliche verticali di Baffles Metal V-P 500, integrate da un’opportuna illuminazione, distingue con un tocco di originalità, il percorso di forte passaggio tra l’area della reception ed i laboratori limitando, al contempo, con grande efficacia, la propagazione del rumore nelle zone circostanti. Infine, un forte imprinting stilistico è conferito anche all’auditorium di Eldor, grazie all’ampia versatilità degli elementi Optima L Canopy che, con giochi di forme, colori ed altezze, ha permesso la creazione di uno spazio piacevole e di grande fruibilità, che valorizza, ancora una volta, la persona ed il suo benessere.
Armstrong Building Products per Eldor Corporation
Jordan Brocchi, Area Sales Manager North-west Italia di Armstrong Building Products ha dichiarato:“È stato un piacere collaborare con l’Arch. Fabrizio Zambelli che ringrazio per aver riposto, anche per quest’opera, fiducia nelle nostre soluzioni e per averci dato la possibilità di dimostrarne l’elevata versatilità in un progetto così importante come quello realizzato in Eldor Corporation”.
Il settore alberghiero italiano vale 2,4 miliardi di euro: mai così bene negli ultimi sei anni. È quanto racconta il rapporto annuale di Scenari Immobiliare, che riconosce la spinta propulsiva di Expo 2015 e che stima, infine, una chiusura d’anno con un segno più abbondante: +14,3%. Una tendenza positiva che continuerà anche nel 2017.
Il turismo internazionale in Italia nel 2016 ha vissuto un anno positivo, favorito dal mutato quadro delle preferenze nelle destinazioni geografiche e dall’effetto Expo Milano, che ha rappresentato una forte attrattiva per i visitatori stranieri e italiani. Le buone performance turistiche hanno avuto ricadute positive sull’intera filiera del sistema ricettivo. Il fatturato del mercato immobiliare alberghiero italiano nel 2015 è arrivato a quota 2,1 miliardi €, registrando una variazione rispetto al 2014 di più di 10,5%. Si tratta dell’incremento più significativo degli ultimi sei anni. L’effetto Expo ha avuto ricadute positive anche sul mercato immobiliare alberghiero, creando un circuito virtuoso di maggiore fiducia nel comparto. Le catene internazionali hanno importanti piani di crescita in Italia e anche gli operatori nazionali sono tornati attivi sul mercato, con strategie di sviluppo.
La vivacità del mercato è stata elevata per tutto il 2016 e la stima per fine anno è di un fatturato ancora in crescita, per un ammontare pari a 2,4 miliardi € e con una variazione attesa di +14,3%. Le prospettive per il 2017 sono ancora positive e molte iniziative sono in progettazione. Inoltre, il parco alberghiero italiano si è rinnovato nell’ultimo anno per un totale complessivo di 2.447 camere, principalmente sul segmento alto di servizio, a quattro e a cinque stelle. Risulta significativa la quota di nuove aperture, 11 in totale (999 camere), delle quali 4 alberghi a cinque stelle (per 388 stanze in totale).
L’andamento del mercato immobiliare alberghiero italiano, in confronto alla media europea, è più attrattivo grazie a un insieme di fattori che lo contraddistinguono e lo caratterizzano, quali l’interesse delle catene per il settore del lusso e per quello economy, ricchezza di immobili da valorizzare, elevata presenza di trophy asset (immobili di pregio) e, più in generale, ampie potenzialità di sviluppo. È importante sottolineare che la crescita del mercato non riguarda più solo Milano e Roma, ma si allarga ad altre aree significative come Venezia, Firenze, Torino e il Sud.