Il Groupe Mecalac ha concluso un accordo con Terex Corporation per l’acquisizione della sua filiale dedicata a terne, dumper e compattatori, conosciuti anche con i marchi Fermec e Benford. Il Groupe Mecalac è specializzato nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine per lavori pubblici destinate in particolare ai cantieri urbani. Questa acquisizione gli permette di ampliare la sua offerta con dei prodotti complementari, di aprire nuove zone geografiche di commercializzazione e di estendere il know-how industriale delle società del Gruppo. L’acquisizione sarà finalizzata durante il primo semestre del 2017. Henri Marchetta, Presidente-Direttore Generale del Groupe Mecalac, ha così commentato l’affare: «Questa acquisizione si inscrive nel quadro della nostra strategia di crescita, basata sull’eccellenza, sull’ampliamento della gamma di macchine per i cantieri urbani e sull’espansione commerciale internazionale. Il know-how, lo sviluppo delle sinergie industriali e commerciali così come gli scambi di culture saranno largamente condivisi tra gli staff, unitamente ai nostri valori fondamentali».
Un po’ di Mapei alla Scala di Milano
Giorgio Squinzi, ex presidente di Confindustria e numero uno di Mapei, entra nel consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala di Milano, di cui Mapei è socio dal 2008. L’Assemblea dei Fondatori del Teatro ha votato all’unanimità l’ingresso di Squinzi, oltre all’ingresso di Luxottica come sostenitore fondatore. L’amministratore di Mapei non va a sostituire nessuno nel cda, ma si va ad aggiungere a nove membri che ne fanno già parte. “Salutiamo con favore l’ingresso di Giorgio Squinzi nel Consiglio di Amministrazione. Sono certo che la sua lunga, seria e comprovata esperienza sarà un importante valore aggiunto per affrontare il lavoro che ci attende nei prossimi anni” ha commentato il Sindaco di Milano e Presidente della Fondazione Teatro alla Scala Giuseppe Sala. “Già prima di assumere la carica di Sovrintendente – ha dichiarato Alexander Pereira, sovraintendente del Teatro – avevo sentito parlare della dedizione al Teatro di Giorgio Squinzi. In seguito ho avuto modo di conoscere la sua passione e competenza. Il Teatro alla Scala acquista con lui una figura di riconosciuto valore”.
Novembre in rosso per i prezzi delle case
I prezzi degli immobili continuano a calare? Lo sostiene il sito Idealista, secondo cui i prezzi delle abitazioni a novembre sono scesi dello 0,8%, con valori medi scesi a 1.904 euro/metro quadro. Anno su anno, secondo questa analisi, la caduta è del 4,8%. Perdono terreno anche le grandi città, con Milano (-1%) e Roma (-0,5%%) giù; Napoli (0,2%) e Firenze (0,8%) su.
Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista, «il 2016 si chiuderà all’insegna dei ribassi dei prezzi e un balzo a due cifre nelle compravendite, come evidenziato dall’Omi nei suoi dati presentati ieri. L’anno in corso si chiude però anche all’insegna dell’incertezza dopo l’esito referendario di domenica: questo potrebbe tradursi in maggiori difficoltà di accesso al credito da parte delle famiglie, che potrebbero pagare spread più elevati. Nei prossimi trimestri è ipotizzabile un ribaltamento del mercato, con meno compravendite e sempre più affitti».
Le regioni in trend negativo passano da 11 a 13, con i maggiori cali nelle regioni del nord-est che ancora non ha smaltito il notevole stock di immobili sul mercato. La maglia nera spetta al Friuli Venezia Giulia (-4,5%), seguita dal Trentino Alto Adige (-1,7%) e Campania (-1,5%). Sul versante opposto, i rimbalzi più significativi in Basilicata (5,7%), il Molise (2,6%) e la Valle d’Aosta (1,2%).
La Liguria resta la più cara, con una media di 2.672 euro al metro quadro, seguita dalla Valle d’Aosta (2.554 euro/m2) che supera il Lazio a 2.549 euro al metro quadro..La regione più economica è la Calabria (940 euro/m2), seguita dal Molise (1. 081 euro/m2) e la Sicilia (1.215 euro/m2).
Salgono da 44 a 60 le province in negativo sulle 107 pervenute in questo report, con variazioni ancora piuttosto ampie in alcune macroaree, anche se la tendenza è in graduale assorbimento.
Le maggiori rivalutazioni del mese si rilevano a Matera (6,8%), Belluno (6,7%) e Rovigo (6,5%). Tra le aree in trend negativo, Udine (-7,2%) sopravanza Caltanissetta (-6,1%) e Vicenza (-5,2%) nella graduatoria dei ribassi di novembre.
Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.352 euro/m2), Bolzano (3.098 euro/m2) e Imperia (2.863 euro/m2) mentre, nella parte bassa della scala dei valori immobiliari, stazionano Caltanissetta (838 euro/m2), Isernia (836 euro/m2) e Biella (689 euro/m2).
Grandi città
A livello di città capoluogo diminuiscono i segni meno a novembre, con 58 centri in calo su 105 rilevati, contro i 64 di ottobre. Tra due opposte tendenze spiccano le performance negative di Milano (-1%) e Roma (-0,5%), mentre Napoli (0,2%) tiene tra i grandi mercati. Dei principali capoluoghi è Genova (-2,5%) quella che soffre di più, seguita da Torino (-1,8%), mentre Firenze (0,8%) e Bologna (0,5%) danno segnali di risveglio.
Pavia (5,2%), Cremona (4%) e Rieti (3,3%) fanno segnare le migliori performance questo mese, all’opposto, i cali più decisi del periodo spettano a Caltanissetta (-9%), Matera (-7,2%) e Vercelli (-5,8%).
Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.378 euro/m²) è sempre la città più cara, davanti a Firenze (3.381 euro/m²) e Bolzano (3.354 euro/m²), mentre Milano (3.343 euro/m²) e Roma (3.280 euro/m²) scivolano nella quarta e quinta posizione del ranking. Ultima nella graduatoria stilata dal portale idealista è sempre Biella, stabile con i suoi 726 euro al metro quadro.
Ice: Il futuro delle imprese di costruzioni? È in Egitto
L’Ice invita le imprese di costruzioni ad andare in Africa. O, meglio, in Egitto. «L’Egitto sta lanciando una serie di mega progetti in diversi settori, compreso quello edilizio, che hanno certamente la finalità di modernizzare il Paese. Questi progetti sono risposte ad esigenze che il paese ha, e sono una risposta del governo alla situazione economica che caratterizza l’Egitto di oggi, una situazione che vede una contrazione importante del turismo, comparto che costituiva una fonte di valuta e una risorsa per l’occupazione», ha spiegato Massimiliano Pio Sponzilli, direttore dell’Ufficio Ice del Cairo. «Sono stati lanciati una serie di mega progetti, alcuni dei quali estremamente importanti come la creazione di una nuova capitale, presentati nella primavera del 2015 a Sharm el Sheikh. In quella conferenza furono annunciati 44 grandi progetti per un totale di 100 miliardi di dollari di investimenti».
Alcuni di questi progetti riguardano il settore delle costruzioni, considerato strategico per far fronte alla crescita impetuosa della popolazione (oggi l’Egitto conta circa 100 milioni di abitanti, i due terzi dei quali con meno di 34 anni di età) e quindi alla richiesta di più case, uffici, infrastrutture, ospedali, alberghi.
Nelle tasche degli italiani risparmi per 265 euro al mese
Insieme all’ottimismo, calano anche i risparmi degli italiani. È quanto emerge da una ricerca realizzata – con il supporto dell’Istituto di ricerca Ipsos – dal gruppo assicurativo Aviva, che dal 2004 analizza la propensione all’investimento e al risparmio da parte dei consumatori.
Risparmio e investimenti
Parallelamente al calo della fiducia – sia rispetto alla situazione economica generale, sia alla propria situazione familiare – cala anche la media mensile che gli italiani destinano al risparmio, passando da i306€ del novembre 2013 ai 265€ del luglio 2016. Tuttavia, il 48% degli italiani, storicamente popolo di risparmiatori, pianifica di mantenere sia i propri livelli di risparmio, sia quelli di investimento nei prossimi 12 mesi. L’intenzione di aumentare quanto destinato al risparmio è indicato dal 15% degli intervistati. Per quanto concerne il versante dei programmi di investimento, a oggi, 1 italiano su 2 è titolare di un prodotto finanziario di risparmio, mentre le cifre scendono a 1 su 3 per i prodotti di investimento e a circa 1 su 10 per la previdenza integrativa.10
Motivazioni e scelte
Nella classifica delle ragioni che spingono gli italiani al risparmio, la famiglia viene al primo posto (31%), seguita dalla gestione delle emergenze (26%). Pesano meno i viaggi (18%), le spese generali (16%) e il denaro accantonato in vista della pensione (15%). Qual è la priorità quando si sceglie un prodotto di investimento o risparmio? Al di là della sicurezza dell’investimento stesso, un tasso di ritorno garantito è il fattore che conta di più per il 16%, mentre per l’11% è cruciale ottenere il migliore rendimento sul mercato. Per il 6% soltanto è prioritario che l’investimento sia “eticamente responsabile”, anche a fronte di un minor ritorno economico.
Sicurezza finanziaria e ostacoli
Solo il 19% degli italiani si sente finanziariamente sicuro di fronte all’imprevisto. Il tipo di investimento maggiormente scelto è quello a breve termine con la possibilità di accedere ai risparmi in caso di necessità (52%). A frenare gli italiani dal risparmiare o dall’investire è principalmente l’impossibilità di poterselo permettere (26%), anche per via di prestiti o debiti già esistenti (9%). Altri freni dell’investimento sono la mancanza di fiducia nelle istituzioni finanziarie indicata dal 18%, mentre la paura di perdere il proprio denaro pesa per il 15%.
Focus pensioni
Il 21% degli italiani pensa di incrementare le cifre destinate al sostentamento al termine della carriera lavorativa nei prossimi 12 mesi, mentre il 45% è intenzionato a mantenere i livelli attuali. Nella pratica, solo il 33% degli italiani mette regolarmente denaro da parte in vista della pensione. Più del 60% ritiene che sia responsabilità del governo preoccuparsi degli anziani. Tuttavia, solo il 30% degli italiani che non ha ancora varcato la soglia della pensione vede nella pensione statale un elemento su cui contare per il proprio sostentamento al termine della carriera lavorativa, tanto che 2 su 5 pensa che dovrà continuare a lavorare. Gli italiani più preoccupati di non potersi garantire un adeguato standard di vita quando andranno in pensione sono sicuramente le fasce più giovani 18-34, ma sono le stesse purtroppo incapaci di attivarsi per un risparmio finalizzato alla pensione. In generale le donne rappresentano sicuramente la parte più esposta al problema pensionistico.
Natale 2016 nel nome della upcycling mania
Gli oggetti usati si rinnovano e diventano regali di tendenza: il Natale 2016, per un italiano su due, sarà in nome della upcycling mania, ovvero del riciclo creativo, che permette di risparmiare, rispettare l’ambiente e sviluppare la creatività. È l’arte di dare nuova vita agli oggetti usati che si manifesta soprattutto a Natale. Affermatasi negli Stati Uniti da alcuni anni, la moda della upcycling sta contagiando anche gli italiani: ben il 48% delle persone infatti pensa di regalare complementi d’arredo, capi d’abbigliamento e gioielli creati con la logica del riutilizzo creativo.
Dai tavolini realizzati con i pallet alle poltrone, dalle collane agli orecchini, fino ai soprammobili e ai vestiti vintage. Sono solo alcuni dei regali che gli italiani troveranno sotto l’albero il prossimo 25 dicembre. Quest’anno però a molti potrebbe capitare di scartare un pacco e trovarsi tra le mani uno di questi presenti in versione rivisitata. I più gettonati? Elementi d’arredo (44%), come quelli realizzati con i pallet recuperati, i capi d’abbigliamento rivisitati (42%) e i gioielli vintage modernizzati (33%). Tra le motivazioni principali l’attenzione alla sostenibilità (61%), l’originalità (47%) e la crisi (34%). Tra i più avvezzi all’arte dell’upcycling le donne tra i 30 e i 45 anni (57%), soprattutto nelle metropoli come Milano (56%) e Roma (54%).
È quanto emerge da uno studio promosso dall’agenzia Espresso Communication, condotto mediante metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su circa 1500 persone tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community, coinvolgendo un panel di 15 docenti universitari, per capire qual è il rapporto degli italiani con la tendenza dell’upcycling arrivata da oltreoceano e quali sono le ragioni di questo successo.Ma quali sono le reali ragioni di questo successo? Tra le motivazioni principali nella scelta dell’upcycling come nuova filosofia nei regali di Natale emerge una crescente attenzione alla sostenibilità e all’impatto di produzione e trasporti sul Pianeta(61%), ma anche la possibilità di personalizzare con maggiore originalità i doni (47%) e le ristrettezze economiche del periodo storico (34%). Ma non solo, alcuni seguono più semplicemente una moda (21%) o apprezzano l’originalità di un regalo fatto con materiali recuperati e resi nobili dall’artigianalità (13%).
Elementi che sono ineluttabili segni di una coscienza “green” e di un’attenzione verso un riutilizzo artistico e creativo che sta contagiando anche le scelte dei designer e degli imprenditori italiani, come ad esempio quelle di ConLegno, il consorzio per la tutela del legno, come racconta il presidente Fausto Iaccheri: “La tendenza dell’upcycling è determinante nella scelta dei prodotti che andiamo a progettare. Uno dei valori aggiunti della nostra linea 800×1200, ovvero complementi d’arredo realizzati con il recupero dei pallet Epal, è proprio l’utilizzo di un materiale naturale e non nuovo, che ha già vissuto un’altra vita; il bancale in legno, usato per spostare le merci, viene trasformato in un originale arredo ed inizia così un nuovo ciclo di vita. È l’incontro perfetto tra la cultura e la valorizzazione del legno, nel pieno rispetto della biodiversità, e l’ingegno creativo e il riutilizzo consapevole di strutture grezze per dar vita a soluzioni d’arredo creative e assolutamente innovative. Un nuovo inizio per avvicinare la cultura, anche creativa, del riciclo alle esigenze del quotidiano”.
Ma che ne pensa il mondo scientifico accademico? Secondo la dott.ssa Anna Rosa Montani, docente di Sociologia dell’Ambiente presso l’Università La Sapienza di Roma: “L’upcycling si pone come evoluzione del recycling, presupponendo che il rifiuto, l’oggetto scartato, non solo trovi nuova vita, ma lo faccia acquistando un maggior valore rispetto all’oggetto o al materiale originario. Il momento attuale vede in Italia il perdurare di una crisi economica assai seria, che si accompagna ad una attenzione generalizzata per i temi ambientali, che forse ora, per la prima volta, sta inducendo molti a passare dal tempo delle parole a quello dei fatti. L’upcycling sembra in questo contesto coniugare le esigenze della coscienza con quelle del portafoglio, ed anche con la nazionale propensione alla creatività. Il Natale, ed il desiderio di non rinunciare a qualche regalo, si presenta come un momento di particolare emergenza del fenomeno, che peraltro è già presente come fenomeno di nicchia da qualche tempo, con particolare espansione nel settore dell’arte, dell’arredamento e della moda. Più recente, ma molto vivace, è il suo ingresso nell’ambito dell’architettura e dell’arredo eco-sostenibile, in cui sono numerosi gli esempi di utilizzo di materiali di scarto sia nella progettazione di interni che di esterni”.
Ma qual è l’identikit dell’upcycling-addicted natalizio? Il 53% delle donne e il 43% degli uomini ha dichiarato di aver intenzione di regalare un oggetto in versione “rivisitata”. Tra di loro la maggior parte ha tra i 30 e i 45 anni (57%), mentre la percentuale scende al 45% tra i 46 e i 65 anni e al 41% tra gli under 29. Tra di loro ci sono soprattutto insegnanti (20%), professionisti (14%) e impiegati statali (13%), ma anche studenti (12%) e imprenditori (10%), svelando una tendenza che abbraccia tutte le categorie. Il fenomeno, molto più marcato nelle grandi città, vede in testa Milano (56%), seguita nella top 5 da Roma (54%), Torino (53%), Bologna (51%) e Napoli (49%).
Ecco infine la classifica dei 10 oggetti realizzati con la logica dell’upcycling più gettonati a Natale:
Complementi d’arredo (44%)
Capi d’abbigliamento rivisitati (42%)
Gioielli vintage modernizzati (33%)
Lampade (24%)
Orologi (22%)
Cucce per gli amici a 4 zampe (18%)
Calzature (15%)
Biciclette restaurate (13%)
Vasi e contenitori (11%)
Portabottiglie e cantinette (7%)
Sono i Paesi dell’Ocse l’isola del tesoro per le imprese italiane
I 7 miliardi di commesse acquisite nei 21 Paesi Ocse rappresentano circa la metà del totale dei contratti sottoscritti nel 2015 (42%) dalle imprese di costruzione all’estero. Insomma, è vero che i Paesi a forte crescita sono un mercato interessante, ma buona parte del business è ancora nelle nazioni dove l’industria, anche quella delle costruzioni, è già matura. Lo rivela il rapporto dell’Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane all’estero. In tutto, nel 2015, sono stati oltre 230 i nuovi cantieri aperti all’estero dalle imprese italiane di costruzione, per un valore totale di 17,2 miliardi di euro e un fatturato cumulato oltreconfine che raggiunge quota 12 miliardi, con un aumento del 14,5% rispetto all’anno precedente. Un dato significativo soprattutto se confrontato con il calo che le stesse imprese hanno riscontrato in Italia: -24,3%. In totale chi ha lavorato all’estero ha fatto affari per oltre 87 miliardi, con l’undicesimo anno di crescita consecutivo.
Un risultato altrettanto positivo si trova nei paesi G-20, dove il valore dei lavori acquisiti nel 2015 è stato di 5,6 miliardi. Inoltre, nel 2015 le imprese italiane hanno conquistato 11 nuovi mercati: Germania, Regno Unito, Repubblica ceca, Ungheria, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Isoledi Capoverde, Niger, Indonesia e Laos.
L’economia circolare? Parte dalla isole
L’economia circolare trova il suo laboratorio naturale nelle isole minori. È stato questo il filo conduttore della terza edizione di “Greening The Islands”, che quest’anno oltre a energia, acqua e mobilità, ha affrontato il tema dei rifiuti, dell’agricoltura e del turismo sostenibile con una visione integrata e orientata alla valorizzazione dei piccoli territori isolani. Il vertice delle isole maggiormente impegnate come modelli di economia circolare e sostenibilità, è partito quest’anno con un dibattito sulle policy necessarie a promuovere gli investimenti in progetti attenti all’ ambiente delle centinaia di migliaia di isole nel mondo. Il confronto di apertura ha trovato convergenza sulla necessità di un’azione comune verso i governi e le istituzioni per stimolare una politica di sviluppo coesa ma che rispetti le diverse esigenze delle singole isole conferendo anche una certa autonomia di gestione.
Il dibattito si è spostato così sui temi specifici dell’energia e dell’acqua dove sono stati presentati esempi di progetti replicabili come quello dell’isola di Samsø in Danimarca che sarà fossil-free entro il 2030, quello di ibridizzazione nell’isola di Giannutri di Terna Plus, l’isola di Ta’u Samoa 100% rinnovabile grazie all’accumulo di Tesla, le best practice sull’efficienza energetica di Gewiss, le applicazioni innovative sulla dissalazione nelle isole siciliane di Protecno, il piano dell’isola a emissioni zero presentato dall’amministrazione di Favignana insieme alla società elettrica dell’isola Sea. La mobilità elettrica è stato uno dei temi al centro del confronto internazionale. Joeri De Ridder, presidente della World Electric Vehicle Association, ha sottolineato l’opportunità di rafforzare il nexus con le rinnovabili, anche attraverso lo sviluppo del “vehicle to grid” con il quale le batterie dei veicoli possono non solo assorbire ma anche restituire energia alla rete contribuendo alla sua stabilizzazione. Altrettanto interessante per le isole il progetto presentato da Peter Paul Barbara della Elettromobility Platform del Governo di Malta per ridurre l’utilizzo dei carburanti nelle imbarcazioni e nelle aree portuali.
Le isole si trovano a dover affrontare l’emergenza siccità con drastiche ricadute sull’agricoltura, come ha spiegato Sara Marjani Zadeh della Fao, per questo è importante diffondere best practice in questo ambito, come quello realizzato a Capo Verde dove è stato introdotto il processo di riciclo dell’acqua che viene poi utilizzata in attività agricole, risparmiando così l’acqua potabile per usi più virtuosi. Hanno chiuso la conferenza i rifiuti con l’intervento di Mario Jorizzo dell’Enea e il suo progetto Ge.Ri.N su Favignana per una corretta gestione della Poseidonia Oceanica presente sulle spiagge e le sue possibilità di riutilizzo e la testimonianza di José Manuel Rosa Nunez Azzorre sulla necessità di recuperare anni di speculazione edilizia del settore alberghiero e del ruolo che il turismo sostenibile potrebbe avere nell’economia circolare. Alla chiusura della conferenza è seguita la visita al Centro Tecnologico delle Canarie Ict con l’approfondimento delle applicazioni realizzate o in via di realizzazione dall’Istituto proprio sui temi di Greening the Islands.
Sono stati proclamati i vincitori del secondo “Greening the Islands Awards”, che ha premiato i progetti innovativi che possono essere più facilmente replicati nelle isole oltre che avere un maggior impatto sulla riduzione delle emissioni. Tre le categorie in concorso: energie rinnovabili ed efficienza energetica; acqua; mobilità sostenibile.
Ta’u, una delle isole delle Samoa americane con 600 abitanti, si è aggiudicata il premio per la categoria energia. Il progetto “Ta’u island microgrid” è stato finanziato dall’Autorità per lo sviluppo economico delle Samoa americane, dall’Environmental protection agency (Epa) e dal Dipartimento degli Interni. Obiettivo dell’intervento è la riduzione dei costi legati all’approvvigionamento energetico dell’isola, minimizzare l’intermittenza delle forniture e l’impatto ambientale. Ta’u e molte comunità in tutto il mondo utilizzano gasolio come fonte principale di energia. Oggi, le soluzioni costituite da una microgrid con fotovoltaico e sistemi di accumulo dell’energia rappresentano la soluzione più economica e sostenibile rispetto alla produzione di energia con generatori alimentati a diesel. Il progetto, realizzato in un anno, soddisfa il 100% della domanda di energia di Ta’u ed è dotato un sistema di microgrid con un impianto solare da 1,4 Mw con 5.328 pannelli fotovoltaici di Solar City e 6 Mwh di accumulo di energia grazie a 60 blocchi di batterie a firma Tesla. Attraverso lo stoccaggio dell’energia l’impianto può fornire elettricità agli abitanti dell’isola anche se dovesse mancare il sole per tre giorni, mentre bastano sole 7 ore di sole per ricaricare il sistema.
Il premio per il settore acqua è stato assegnato al progetto “Water Conservation and Awareness Centre” di Malta. Il centro sarà un museo interattivo per informare cittadini e turisti sull’importanza della risorsa acqua e sulla sua gestione intelligente sia in ambito domestico sia in quello agricolo, data la scarsità sull’isola. Nel centro i visitatori potranno approfondire la conoscenza sull’importanza di un ciclo integrato dell’acqua e di un uso efficiente. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio sostenibile con una serie di misure a basso impatto ambientale in particolare per quanto riguarda la risorsa acqua, proprio in un’ottica di riduzione dell’impronta idrica dell’edificio. Il centro sarà dotato di un bacino da 500m3 per raccogliere le acque piovane utilizzate poi per irrigare l’area verde del museo. Per ridurre i consumi idrici la struttura sarà dotata, sia all’interno sia all’esterno, di sistemi ad alta efficienza, a partire dai sistemi di irrigazione.
Per la mobilità è stato assegnato il premio al progetto “Replacement of police motorbikes”, l’esperienza della Città di Rapallo, in Liguria, che sta sostituendo le moto della polizia municipale con moto elettriche. Le moto, modello Zero S dell’americana Zero Motorcycles, specificatamente attrezzate per le esigenze della polizia, hanno lo stesso costo di quelle con il motore endotermico, ma sul lungo periodo sono economicamente vantaggiose per l’amministrazione pubblica. Per ogni moto elettrica il Comune 350€ l’anno di combustibile, ridurrà del 50% i costi di assicurazione e azzererà per 5 anni i costi del bollo. Ai vantaggi economici si affiancano i vantaggi ambientali. Queste moto permettono infatti di evitare l’immissione in atmosfera di 1 tonnellata di Co2 in quattro anni e ridurre l’impatto acustico.
Tra cotto e mattoni, i vincitori “Trattati da re”
Proclamati i vincitori della VII edizione di “Trattati da re”, il concorso biennale dedicato agli Applicatori Specializzati, che premia i migliori interventi realizzati con i sistemi Surface Care Solutions di Fila, azienda leader nella produzione di soluzioni per il trattamento, la protezione e la manutenzione delle superfici. Si è aggiudicato il primo premio Ezio Caffaro di Caffaro Trattamenti, con il recupero di 500 metri quadri di superfici di una prestigiosa villa a San Pietro Val Lemina (To). Medaglia d’argento per Angelo Martino che ha eseguito il trattamento delle cementine del Teatro del Collegio di S. Adriano, a San Demetrio Corone (Cs); terzo posto per il prestigioso palazzo settecentesco di Castellana Grotte (Ba) con il trattamento curato da Damiano Ettorre di Leviga Service.
Insieme ai primi tre classificati selezionati dalla Commissione, Fila ha assegnato due menzioni speciali dedicate a Diego Mizzi, trattatore scomparso prematuramente, che nelle prime edizioni del concorso si era distinto per professionalità e serietà. La prima menzione è andata all’intervento eseguito da Giuseppe Aiello a Palazzo Scroffa (Fe), premiato per la sapiente scelta dello schema di trattamento e dei prodotti FILA utilizzati in tutte le fasi del lavoro; la seconda se la sono aggiudicata i fratelli Andrioli in una abitazione privata a Londra per l’internazionalità del progetto e la complessità nella gestione del cantiere all’estero. I vincitori sono stati selezionati da una Giuria di qualità presieduta dal Presidente di Assoposa, Paolo Colombo e composta dal Direttore editoriale di Infobuild.it Laura Marcellini, dall’architetto Michela Marchi, da Simone Ricci di Confindustria Ceramica, da Giovanni Luca, Fila R&D Department e infine dal Responsabile Divisioni FilaConsulting – FilaService Paolo Zuliani.
l’elevato livello tecnico delle realizzazioni – afferma il Presidente Fila Beniamino Pettenon. Abbiamo visto riaffiorare l’originario splendore di rivestimenti prestigiosi di superfici moderne e storiche appartenenti al nostro patrimonio artistico e culturale e questo, per noi, è il vero successo del concorso Trattàti da Re. Un successo che, dalla prima edizione del 2006, coinvolge l’intera Azienda, perché è il risultato del lavoro di squadra – dal laboratorio tecnico ai trattatori – nel trovare le migliori soluzioni di intervento anche sui materiali più preziosi e spesso rovinati dal tempo”. Negli anni passati il Concorso ha incoronato, tra le altre, realizzazioni che spaziano da interventi su edifici di interesse storico-artistico, come il recupero della Reggia di Venaria Reale (Torino), vincitore della 6°edizione di “Trattàti da Re”, i trattamenti svolti all’interno della Cappella barocca di San Severo (Napoli), della Palazzina di Caccia di Stupinigi o del Teatro Petruzzelli di Bari, a progetti in contesti più moderni come il Palafuksas nel cuore di Porta Palazzo a Torino o l’intervento che ha ridato splendore alla pavimentazione in mosaico di Piazza Candiani a Mestre.
1° – VILLA UNIFAMILIARE A S. PIETRO VAL LEMINA (TORINO)
Siamo nello splendido contesto delle Alpi piemontesi e più precisamente nel comune di San Pietro Val Lemina, conosciuto sin dal 1064 per essere tra i luoghi nominati nel famoso atto di donazione di Adelaide di Susa all’Abbazia di S.Maria in Pinerolo. Qui, completamente immersa nel verde della valle, troviamo l’abitazione oggetto del trattamento vincitore della settima edizione del Concorso. Si tratta di una villa privata degli anni ’70 caratterizzata da grandi dimensioni e disposta su più livelli, con elevate metrature di pavimentazioni interne ed esterne in cotto, mattoni faccia vista e legno teak. La maestria di Ezio Caffaro di Caffaro Trattamenti ha saputo donare nuova luce a 500 mq di materiali dell’abitazione sottoposti a usura e non corretta manutenzione. La grande professionalità del trattatore unita all’eccellenza dei prodotti Fila ha valorizzato in modo impeccabile un contesto di elevato pregio, grazie a un uso mirato e ragionato di un ampio ventaglio di soluzioni, soprattutto in fase di decapaggio. Nonostante le difficoltà incontrate nell’asportare il prodotto precedentemente adeso al materiale posato in opera, il cotto degli esterni e delle scale dell’abitazione sono tornati a nuova vita grazie al trattamento con il detergente decerante FilaMax, ai lavaggi con il pulitore forte FilaNoPaint Star , con il disincrostante concentrato FilaPhZero e con il detergente neutro FilaCleaner. A questa prima fase è seguito un lavoro che ha visto l’impiego dei protettivi FilaEs82 e SalvaTerrazza. È stato infine applicato il protettivo antimacchia FilaFob, che non altera l’ingelività del materiale. Nella zona della piscina il legno teak è stato riportato al colore originale grazie all’utilizzo dell’olio protettivo FilaPro130 impiegato dopo il lavaggio e in grado di preservare il materiale dall’azione del tempo. I mattoni faccia vista che costituiscono diverse zone all’esterno hanno riacquisito la bellezza originaria dopo l’uso di FilaAlagae Net e Hydrorep Eco, il sistema anti-vegetativo ideale per esterni.
2° – TEATRO DEL COLLEGIO DI S. ADRIANO A SAN DEMETRIO CORONE (COSENZA)
A San Demetrio Corone (CS), piccolo borgo calabrese famoso per essere uno dei più significativi centri di riferimento della comunità albanese d’Italia, si trova il Collegio di Sant’Adriano, rilevante organismo religioso e culturale per la conservazione del rito orientale e delle tradizioni patrie, in cui si formò l’intellighentia italo-albanese del continente. Nel più ampio contesto del complesso monumentale dell’antica Abazia Basiliana, fondata da S. Nilo sul finire del X secolo, si trova il Teatro del Collegio che per anni ha rappresentato una importante struttura per la comunità di San Demetrio e ha ospitato svariate rappresentazioni e molti ospiti. La pavimentazione del teatro e del corridoio attiguo, realizzata con mattonelle in cemento colorato, presentava un elevato livello di degrado, dovuto principalmente all’usura e alla mancanza di manutenzione. I 220 metri quadri di superficie mostravano inoltre distacchi in vari punti, scheggiature, rotture, macchie e alterazioni della superficie. Al lavaggio iniziale eseguito con il detergente Deterdek, sono seguiti due ulteriori lavaggi, uno con lo sgrassante FilaPs87 uno con il detergente neutro FilaCleaner. Dopo 15 giorni di asciugatura Angelo Martino ha potuto trattare la pavimentazione con il protettivo Hydrorep a base solvente e proseguire con una mano di stesura di FilaNaturwax, cera in pasta ideale nei casi di ripristino di cementine. Il pavimento è stato poi finito con un passaggio di cera liquida autolucidante FilaLongLife. Angelo Martino è stato premiato per la capacità di trattare superfici estremamente compromesse con un’ottima scelta dei prodotti e un grado elevato di difficoltà di esecuzione in un contesto di pregio storico e architettonico del patrimonio nazionale.
3° – PALAZZO STORICO SETTECENTESCO A CASTELLANA GROTTE (BA)
Sull’altopiano calcareo della Terra dei Trulli, a pochi chilometri da Alberobello e dalla splendida costa pugliese, è situata Castellana Grotte, cittadina di circa 20.000 abitanti nota, come dice il nome stesso, per le sue grotte di origine carsica, patrimonio naturalistico nazionale. Nel centro storico del comune si erige un palazzo signorile del 1717, ubicato a breve distanza dalla Chiesa Matrice di San Leone Magno, in cui nacque il pedagogista italiano Giacomo Tauro e che ancora oggi vanta una posizione di elevato interesse culturale. La struttura si sviluppa in altezza per tre piani ed è rivestita da pietra calcarea di sagoma rettangolare. La preziosità dell’edificio è evidente esternamente nell’ingresso ornato su entrambi i lati da colonne con capitelli cesellati nella pietra viva e nei fregi di ornamento del cordolo, e internamente nelle volte a specchio che esibiscono stucchi decorativi di gran pregio. Il palazzo storico ha richiesto un intervento importante di manutenzione della pavimentazione in graniglia e cementine lavorate, che rivelavano macchie di tipo oleoso, fughe lesionate e intensa opacità dovuta all’usura superficiale. L’applicatore specializzato Damiano Ettorre di Leviga Service ha saputo porre rimedio ai danni dovuti all’azione del tempo procedendo con un lavaggio dopo la posa con il detersolvente FilaMax a cui è seguito un ulteriore lavaggio pre-trattamento con il detergente neutro FilaCleaner. Damiano Ettorre ha poi trattato la superficie con una mano di FilaStone Plus, protettivo ravvivante per pavimenti in agglomerati che ha avuto un effetto totalizzante, e ha infine concluso con l’utilizzo di FilaSatin, la cera autolucidante a effetto satinato di Fila. Il trattamento è stato premiato con un posto sul podio per la ditta Leviga Service per aver saputo coniugare difficoltà di trattamento su graniglia e cementine decorate e per la buona esecuzione in un contesto di elevato interesse storico-culturale.
Il 2016 è stato un anno d’oro per le compravendite
Il 2016 è stato d’oro per il mercato immobiliare. Secondo il network Tecnocasa, che in realtà commenta i dati resi pubblici dall’Agenzia delle Entrate, nei primi nove mesi del 2016 c’è stato un incremento medio delle transazioni del 20,4%. Un trend trainato soprattutto dalla diminuzione dei prezzi e dai mutui più a tassi accessibili. Anche perché dal 2007 le abitazioni, a livello nazionale, hanno ceduto il 39,7% del loro valore. Gli acquisti, insomma, sono sia come prima casa che come investimento. Le grandi città vedono in testa Torino con un aumento del 26,9%, seguita a ruota da Genova (+26,8%) e da Milano (+26,7%). Fanalino di coda Palermo che registra +8,1%. A livello geografico i comuni del Nord (con +23,7%) corrono più dei comuni del Centro (+18,3%) e del Sud (+15,7%).
A Milano le esequie di Claudio De Albertis
La camera ardente per un ultimo omaggio al presidente dell’Ance, Claudio De Albertis, è stata allestita presso il Salone d’Onore della Triennale di Milano. Le esequie, invece, sono state programmate per lunedì 5 dicembre alle 11.00, presso la Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano. Claudio De Albertis è morto venerdì dopo una lunga malattia: la notizia ha scosso profondamente tutto il mondo legato alla filiera delle costruzioni.
«Il presidente Achille Colombo Clerici, i vice presidenti, i componenti il Consiglio Direttivo, il segretario generale di Assoedilizia-Associazione della Proprietà Edilizia, consulenti e collaboratori, partecipano con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa dell’ingegner Claudio De Albertis, presidente di Ance-Associazione nazionale costruttori edili ricordandone l’impegno professionale e civile, fino all’ultimo, in rappresentanza degli interessi e dei valori della categoria imprenditoriale» è ‘stato il messaggio di cordoglio inviato da Assoedilizia. «Ricorderemo Claudio De Albertis come una persona competente, che ha sempre lavorato con passione per la città di Milano, con tante proposte innovative e molta energia, sapendo ben rappresentare e coniugare le idee della cosiddetta società civile. In questa occasione voglio ricordare l’ottima collaborazione da lui sviluppata con l’Ordine degli Ingegneri di Milano. Lo ricordiamo con moltissima stima e affetto», ha aggiunto Stefano Calzolari, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano.
De Albertis aveva 66 anni. Era nato a Genova, ma era un milanese perfettamente integrato e fiero della città acquisita. Dopo la laurea in ingegneria civile al Politecnico di Milano, aveva guidato l’impresa di famiglia, la Borio Mangiarotti, fondata nel 1920. Lascia due figli, Edoardo e Regina, entrambi impegnati nell’azienda, oltre che nella vita associativa: Regina è vicepresidente di Ance Giovani.
Il cassonetto intelligente (e itinerante) che ha pulito Milano
In 8 mesi sono stati raccolti 8.500 kg di rifiuti elettronici. Mille e rotti kg al mese. Dove? A Milano, al Raee parking di via Oglio, zona Corvetto, dove il cassonetto intelligente accoglierà i rifiuti elettronici fino al 20 gennaio 2017. Il progetto sperimentale e itinerante avviato da Ecolight, Amsa e Comune di Milano, è stato un successo: nel container itinerante è possibile buttare vecchi cellulari, asciugacapelli rotti, lampadine a basso consumo esauste, tostapane arrugginiti, pc e tablet non più funzionanti contribuendo così migliorare l’ambiente, con la possibilità di vincere una bicicletta elettrica (con il concorso preMIami).
Passando dai giardini Montanelli a via Bisi Albini, da via Quarenghi a viale Legioni Romane, in otto mesi in giro per le strade di Milano il Raee Parking è diventato un punto di riferimento e ha permesso di raccogliere, fino ad ora, 8.500kg di rifiuti elettronici grazie ai 3.750 conferimenti fatti dai milanesi. Container interamente automatizzato, il Raee Parking si presenta come un cassonetto intelligente, pensato e progettato per agevolare il conferimento dei Raee ed assicurare la tracciabilità dei rifiuti raccolti. L’utilizzo è semplice: all’utente viene richiesto di inserire nell’apposita fessura la Carta Regionale dei Servizi (Crs), quindi selezionare il tipo di rifiuto elettronico che intende buttare. A questo punto non resta che inserire il rifiuto nello sportello indicato e attendere il rilascio dello scontrino che certifica il corretto conferimento. Il container è in funzione dalle 7 alle 21, tutti i giorni.
Smaltendo così i propri rifiuti tecnologici, i cittadini di Milano possono partecipare, previa registrazione, ad un concorso a premi e vincere le biciclette elettriche in palio. Infatti, abbinato al progetto Raee Parking c’è il concorso “PreMIami” riservato a tutti i cittadini residenti e domiciliati a Milano che conferiscono i propri rifiuti elettronici sia al Raee Parking sia al Cam di Amsa. Ecolight mette in palio 12 biciclette elettriche: 9 saranno assegnate al cittadino, uno per ogni zona della città, che alla fine del concorso avrà totalizzato il maggior punteggio grazie ai conferimenti effettuati presso il Raee Parking o il Cam; a seconda della tipologia di Raee onferita viene infatti attribuito un punteggio. Le rimanenti 3 biciclette elettriche saranno estratte tra tutti i cittadini che avranno preso parte al concorso e conferito almeno un rifiuto. Il concorso termina con la fine della sperimentazione del Raee Parking il prossimo 20 gennaio.
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Edilizia sostenibile: Knauf Insulation lancia il Modulo Eco
Inaugurato a Parma il primo “Modulo Eco“, padiglione di 60 mq ad elevata efficienza energetica, auto-costruito da studenti geometri e universitari, tecnici e cittadini, con il supporto dei tecnici delle aziende coinvolte: una formula operativa che ha dato vita ad un vero e proprio “cantiere didattico”. “Modulo Eco” sviluppato dall’Associazione Manifattura Urbana e dal Comune di Parma, è un progetto a cui Knauf Insulation ha aderito come sponsor, con la collaborazione di uno dei suoi partner locali, Spada Commerciale srl. Alla base di questa realizzazione ci sono approcci progettuali volti all’impiego di materiali da costruzione realmente sostenibili e di tecnologie all’avanguardia che sfruttano le energie rinnovabili, così da creare uno strumento di sensibilizzazione e didattica sul tema dell’edilizia sostenibile e della salubrità abitativa.
Il progetto – decollato nel 2015 con l’inizio della progettazione esecutiva in forma partecipata, realizzata con il contributo di progettisti professionisti affiancati dagli studenti divisi in sottogruppi di studio – è approdato alle fasi realizzative di posa nell’ottobre 2016 quando sono iniziati i lavori veri e propri nel Piazzale della Pace, nel centro storico di Parma, e ha visto il coronamento lo scorso sabato 26 Novembre 2016 quando alla presenza delle autorità cittadine è avvenuta l’inaugurazione ufficiale del modulo. Alla base di questa realizzazione ci sono approcci progettuali volti all’impiego di materiali da costruzione realmente sostenibili e di tecnologie all’avanguardia che sfruttano le energie rinnovabili.
Fra di essi i pannelli in lana minerale con Ecose Technology di Knauf Insulation, utilizzati per l’isolamento della copertura in legno (Rotolo Ultracoustic R, in più strati per uno spessore totale pari a 24 cm) e del pavimento (Rotolo Ultracoustic R, più strati per uno spessore totale pari a 20 cm). In entrambe le applicazioni gli isolanti in lana minerale di Knauf Insulation sono stati inseriti all’interno di strutture a telaio e protetti fra due strati di Osb. La metodologia produttiva Ecose Technology sviluppata e brevettata da Knauf Insulation utilizza come legante per le sue lane minerali, una rivoluzionaria resina di origine vegetale, priva di formaldeide, fenoli e componenti acrilici, rendendo il materiale ancora più sostenibile a parità di prestazioni. Inoltre attraverso il processo brevettato da Knauf Insulation, Ecose Technology riduce l’energia necessaria per la produzione fino al 70% e, senza l’uso di fenoli e formaldeide riduce notevolmente le emissioni di CO2 garantendo un livello di sostenibilità ambientale e qualità dell’aria indoor ottimali.
A realizzazione ultimata, il “Modulo Eco” è stato insignito delle certificazioni CasaClima Gold e Natur e della certificazione Arca per le case in legno. Il Modulo Eco resterà nella location di Piazzale della Pace almeno fino a Febbraio 2017, ospitando per due mesi lo Sportello Energia del Comune di Parma, oltre a numerose iniziative, workshop, momenti formativi e informativi per studenti e cittadini, legati al tema della sostenibilità e all’educazione ambientale, all’interno di un ricco programma di eventi. Da segnalare inoltre come il Modulo Eco sarà oggetto di una costante attività monitoraggio che permetterà un analisi di dettaglio del comportamento del sistema, del suo funzionamento e delle prestazioni energetiche e ambientali.
L’impronta della trasformazione digitale nel Retail
Il settore retail è stato tra i primi a intraprendere il percorso di trasformazione digitale. Ma cosa significa in concreto “trasformazione digitale” e che cosa dovrebbero fare i retailers per affrontare al meglio questa sfida? Dopo gli interrogativi, le risposte di Oliver Guy, Retail Industry Director di Software AG Un retailer digitalizzato è in grado di utilizzare la tecnologia per migliorare l’efficienza e aumentare la competitività della propria azienda, in modo da poter sviluppare nuovi modelli di business e generare nuove entrate ed opportunità di guadagno. “I vantaggi derivanti dalla trasformazione digitale e dall’utilizzo della tecnologia sono numerosi e comprendono: la possibilità di fornire insights utilizzabili in tutta l’azienda, introdurre nuovi canali di vendita, razionalizzare e automatizzare i processi allo scopo di migliorare l’efficienza e la capacità d’immettere sul mercato offerte innovative di servizi customer-centric”.
“Oggi i retailers si trovano a dover affrontare uno scenario caratterizzato da continui e rapidi cambiamenti ravvisabili, oltre che nell’impatto sempre più significativo delle tecnologie IoT, nell’esplosione del fenomeno delle vendite attraverso nuovi mezzi di interazione con i clienti, come Pinterest, Pokémon Go e Chatbots. Di conseguenza, i loro tradizionali software applicativi non sono più in grado di sostenere tali cambiamenti. L’unica soluzione, al fine di rimanere competitivi e in linea con le esigenze del mercato, è affidarsi a tecnologie supplementari, che non richiedano un approccio ‘rip and replace’ e non siano vincolate dalle decisioni precedenti della divisione IT, ma che forniscano la flessibilità e l’autonomia necessarie per restare al passo con i tempi”.
In questo contesto, Software AG ha svolto ricerche approfondite in tutti i settori e ha individuato sette criticità che la strategia IT di un retailer deve affrontare al fine di intraprendere il percorso di trasformazione digitale. La capacità di un retailer di affrontarle offre un’indicazione di quanto la trasformazione digitale possa essere semplice o complessa – o meglio, di quanto un’azienda sia pronta e in grado di affrontare una trasformazione digitale.
Nello specifico, è possibile individuare “Sette Aree di Prontezza Digitale”.
- Trasformazione: processi coerenti e semplificati che abbracciano tutte le attività retail e che possono essere progettati e poi orchestrati lungo tutta la complessa serie di sistemi esistenti all’interno di ogni azienda retail.
- Integrazione: connettività costante attraverso scenari tecnologici eterogenei che sono sinonimo di ambienti IT retail sviluppati allo scopo di eliminare gli ostacoli all’innovazione e rendere possibili nuove iniziative di mercato.
- Dati: capacità di elaborare e analizzare le molteplici tipologie di dati esistenti associati con i diversi sistemi operativi retail, con l’abilità di far fronte a future integrazioni.
- Visibilità: disporre di un quadro completo e in tempo reale dell’intera azienda – da prodotti, supply chain, clienti e ordini, fino alle operazioni retail – al fine di reagire e rispondere nell’immediato sia alle sfide che alle opportunità.
- Applicazioni: capacità di automatizzare e controllare i processi che si estendono su più applicazioni e sistemi, eliminando dove possibile l’intervento umano, risparmiando tempo e migliorando la produttività.
- Scalabilità: fornire la possibilità di sfruttare i big data a vantaggio dell’azienda, consentendo decisioni snelle e processi guidati da grandi quantità di dati e analisi sofisticate.
- Connettività: agevolare la condivisione dei dati sia all’interno dell’azienda sia al suo esterno, al fine di migliorarne l’efficienza complessiva.
Per affrontare al meglio questi sette “requisiti” chiave, Software AG ha sviluppato la prima Digital Business Platform al mondo che consente una connettività continua tra sistemi, processi, clienti e fornitori, al fine di ottimizzare l’efficienza, l’agilità e l’automazione aziendale. Essa abilita i retailers alla digitalizzazione della propria azienda, mettendo loro nella condizione di essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti per sfruttare le opportunità e gestire i nuovi modelli di business, indispensabili nello scenario attuale. La piattaforma di Software AG non interferisce con gli investimenti tecnologici pre-esistenti e offre una flessibilità senza eguali. Essa elimina le complessità in termini di connettività e semplifica l’architettura event-driven richiesta in un real-time business. Concludendo, la Digital Business Platform fornisce la tecnologia supplementare e le soluzioni applicative di cui i retailers hanno bisogno per affrontare al meglio le sfide della trasformazione digitale.
Sempre più tecnologia nei bagni delle case italiane
Da una recente ricerca condotta da Houzz, la piattaforma online leader mondiale nell’arredamento, progettazione e ristrutturazione d’interni e di esterni, emerge che in Italia si sta diffondendo sempre più la tendenza ad inserire elementi hi-tech nella stanza da bagno. Infatti, il 19% delle docce, il 16% delle vasche da bagno e il 12% dei servizi igienici recentemente ristrutturati sono dotati di funzioni ad alta tecnologia. Ma la tecnologia trova spazio anche in un altro modo nei bagni degli italiani: i nostri connazionali non possono fare a meno dei propri dispositivi tecnologici nemmeno in bagno. Infatti, oltre due terzi degli intervistati utilizza smartphone o tablet in questa stanza almeno una volta alla settimana (72%): nel dettaglio, il 35% per controllare la casella di posta elettronica, il 33% per scrivere messaggi e il 31% per dedicarsi alla lettura.
Ma questa non è l’unica curiosità che emerge dallo studio condotto su circa 600 proprietari di casa italiani che utilizzano Houzz e che hanno ultimato, stanno realizzando o progettando la ristrutturazione del proprio bagno. Analizzando i dati, infatti, si scopre che i proprietari di casa stanno investendo in dettagli di lusso per la stanza da bagno, ad esempio la doccia a pioggia (69%), la vasca da bagno per due persone (24%) e wc a doppio scarico (42%). Probabilmente riserviamo una particolare attenzione ai dettagli perché passiamo diverso tempo in questa stanza: il 62% vi trascorre da 30 a 60 minuti ogni giorno, e più di uno su dieci (11%) vi rimane quotidianamente per più di un’ora – magari in compagnia dei propri device mobili. Quasi nove proprietari su dieci (88%) decidono di cambiare completamente lo stile del loro bagno prediligendo un design moderno, contemporaneo o scandinavo (rispettivamente 35%, 24% e 7%). Il 34% dei bagni, prima della ristrutturazione, aveva uno stile classico, scelto ora solo dal 2% per i nuovi bagni. Questo cambiamento di stile probabilmente è dovuto al fatto che la maggior parte dei proprietari di casa italiani rinnova il proprio bagno ogni 16 anni circa (59%). Per resistere alla prova del tempo gli italiani preferiscono quindi palette di colori neutri scegliendo il grigio per i pavimenti (22%), e il bianco per pareti (26%), top lavabo (38%) e mobili (28%).
Inoltre dalla ricerca emerge che:
- Personalizzazione: la motivazione più ricorrente che porta a ristrutturare il bagno è il desiderio di personalizzare a proprio piacere una casa appena comprata (43%), seguito dal deterioramento del vecchio bagno (30%). Quasi un quinto sceglie di rinnovare per la necessità di adattarsi a recenti cambiamenti di stile di vita avvenuti in famiglia (16%).
- I miglioramenti più diffusi: la maggior parte decide di rinnovare principalmente rubinetti e altri impianti idraulici (85%), pavimenti (82%), sostituire il lavabo (81%) e l’impianto d’illuminazione (77%) o effettuare lavori di muratura (85%).
- Budget VS spesa: un rispondente su quattro spende dai 1.500 ai 3.500 € (24%), avendo stanziato un budget pressoché rispondente (27%). La maggior parte (47%) spende più di 5.000€, ma il 32% sostiene che i budget stanziati non sono sempre allineati alle spese effettive.
- Professionisti ingaggiati: nella maggior parte dei casi (86%) vengono ingaggiati professionisti per portare a termine i progetti di ristrutturazione: tecnici specializzati – come elettricisti, idraulici e piastrellisti – (58%), architetti (33%) e ristrutturatori di bagni (15%).
Platek: qualità e design per l’illuminazione, con tante novità
Con la qualità costruttiva e l’elegante design che da sempre caratterizza i prodotti a marchio Platek, nascono nuove linee per il settore lighting. Sono in particolare tre le famiglie di apparecchi interessanti dal punto di vista dell’innovazione:
–MESH Battery Charged, collezione di luci IP65 ideata da Marco Acerbis, ricaricabili mediante micro-USB, dimmerabile e comodamente trasportabile anche in outdoor. La famiglia di luci Mesh monta esclusivamente sorgenti LED, e “il paralume in alluminio forato con fori a diametro a sezione variabile trasforma la luce diffondendola e contemporaneamente giocandoci creando un effetto di ricamo”, dichiara il designer.
– FROG, della designer Sara Moroni, completamente personalizzabile, dall’estetica raffinata, con soluzioni tecniche all’avanguardia. Di facile e rapido assemblaggio, questa famiglia di apparecchi lighting spazia dai mini bollard ai pali e paletti, dalle appliques alle versioni downlight, anche multiple, adatte sia per gli interni che per gli esterni, grazie alle luci IP65 e alla tecnologia LED.
–Platek TARGET, proiettore di nuova generazione, ideato sempre da Marco Acerbis, con apposito sistema di snodo che assicura il movimento sui tre assi, con un’emissione di fascio luminoso altamente performante in qualunque posizione. Quattro tagli agli angoli dell’apparecchio consentono il defluire di eventuale acqua di ristagno, mentre il prolungamento alla base del gruppo ottico mimetizza lo snodo di rotazione.