Nuovo accordo per il gruppo italiano, pronto ad affrontare il nuovo anno sviluppando nuove sinergie di mercato. È stata siglata a Parigi l’intesa con la quale il Gruppo Fassi raggiunge la quota di maggioranza di Ctelm, società finanziaria a cui fanno riferimento le società francesi Fassi France, Miltra E Marrel. Alla presidenza della società Ctelm è stato confermato Roger Boutonnet che ha nell’occasione sottolineato gli ottimi risultati del 2016 sia per quanto riguarda le vendite di Marrel sia per ciò che concerne il rafforzamento di tutte le società controllate. Roger Boutonnet, socio della società Ctelm, ha ribadito gli obiettivi di crescita e di continuità che la società si pone per l’avvenire. Il nuovo importante ruolo del gruppo Fassi in Ctelm è un ulteriore tappa di consolidamento nel mercato francese. “Questa è un’ottima opportunità per sviluppare nuove sinergie commerciali per i marchi Cranab e Jekko, già appartenenti al nostro gruppo”, ha dichiarato con soddisfazione Giovanni Fassi, amministratore delegato dell’omonima azienda leader mondiale nel settore del sollevamento. Il gruppo Fassi conferma così l’intenzione di voler consolidare la sua posizione di mercato come attore di riferimento a livello internazionale nei settori della logistica, dell’edilizia, dei riciclo e del forestale.
A sinistra Roger Boutonnet, a destra Giovanni Fassi
Klimahouse si conferma volano per l’economia dell’innovazione. Si è conclusa la XII edizione della fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, che grazie alla partecipazione di istituzioni, opinion leader, architetti e delle aziende più innovative del settore, si è confermata la piattaforma di riferimento nell’ambito dell’edilizia. Qualche numero? 37.500 visitatori, 460 espositori (e 100 aziende in lista d’attesa), 900 partecipanti al Congreso CasaClima, 1500 ai forum tematici, 330 ai 14 tour guidati agli edifici modello, e 170 giornalisti accreditati. “L’edizione 2017 ha offerto una fotografia delle reali potenzialità di un settore già pronto e maturo per affrontare le grandi sfide del mercato”, ha affermato Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano, che ha aggiunto: “Siamo molto soddisfatti; Klimahouse è un punto di riferimento per un networking ‘costruttivo’ che si pone l’obiettivo di stimolare l’innovazione con uno sguardo positivo sul futuro nel segno dell’efficienza energetica e della tutela ambientale“.
Nuovi impulsi all’edilizia in chiave ecologica sono stati offerti dalle numerose iniziative promosse da Fiera Bolzano, come lo “Start Up Award”, premio nazionale rivolto alle giovani aziende arrivate da tutte Italia per proporre soluzioni innovative per la casa del futuro: dal vetro-mattone solare alle pale eoliche urbane capaci di sfruttare le correnti urbane che si sviluppano tra gli edifici, dalle mattonelle che convertono i passi in energia ai giardini pensili prefabbricati applicabili direttamente alle pareti degli edifici. Presente all’evento anche il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, che ha riscontrato un grande fermento nel settore e confermato il pieno sostegno da parte delle istituzioni: “La sfida che abbiamo davanti è quella di ridisegnare le nostre città, per renderle più belle ed efficienti, con un nuovo modello di vivere. Edilizia sostenibile e risparmio energetico rappresentano un cambio culturale. Klimahouse, dodici anni fa, è partita come idea del futuro, oggi questo è un modello di sviluppo del presente.”
Klimahouse2017 – Congresso CasaClima
Nella 4 giorni di manifestazione (26-29 gennnaio), Klimahouse ha selezionato esempi concreti di applicazioni di edilizia verde e promosso iniziative divulgative: mostre, prototipi abitativi, convegni organizzati con partner di primissimo piano come l’Agenzia CasaClima, il Klimahouse Prize dedicato all’architettura, dibattiti e incontri, visite guidate per tecnici e privati a edifici virtuosi. E ospiti di primo piano: dall’Arch. Cino Zucchi a Luca Mercalli, da Enrico Giovannini – Professore di statistica economica dall’Università di Roma “Tor Vergata” – al Prof. Michael Braungart, dal vignettista Giorgio Cavazzano all’Architetto Armin Pedevilla. Anche gli espositori confermano la piena soddisfazione delle loro aspettative e la qualità del pubblico intervenuto. Fabio Cutrì di Wolf Italia: “Siamo soddisfatti, siamo stati positivamente colpiti anche quest’anno dall’ ottima affluenza. Per noi Klimahouse è un punto di riferimento, l’abbiamo scelta da quando la nostra azienda è in Italia e ha creato una filiale trentina. Ci saremo sicuramente anche l’anno prossimo!”. Giulia Massi di Bosch: “Siamo molto soddisfatti: grazie alle nostre telecamere sappiamo anche più o meno quante persone sono venute a visitarci, circa 5.000. Esistono diverse fiere più specializzate, ma questa è un’ottima vetrina e un punto di incontro per un pubblico eterogeneo che ci consente di lavorare a livello di cross-market presentando tutta l’offerta Bosch”.
Il prossimo appuntamento di Klimahouse è con la sua edizione itinerante ComoCasaClima, dal 10 al 12 Novembre presso Lario Fiere.
Gli affitti in Italia sono fermi. Ma in media: ci sono, infatti, notevoli differenze tra una città e l’altra. I canoni di locazione sonio stati analizzati dal portale idealista.it. Risultato: il prezzo medio di un affitto in Italia si attesta a 8,4 euro al mese per metro quadro, lo stesso valore di un anno fa. Ma ci sono oscillazioni da mercato a mercato: i canoni a Firenze sono aumentati del 9,1%, a Bologna del 4% e a Milano del 3,3%. Roma è stabile con +0,8%. Al contrario, sono scesi a Napoli (-2,7%), Torino (-4,5%) e Genova (-8,5%). A sorpresa è di Venezia la peggiore performance (-16,2%). Nell’ultimo trimestre dell’anno passato, in ogni caso, la media segna un decremento del 3,1% rispetto al trimestre precedente. Secondo Vincenzo De Tommaso, dell’ufficio studi di idealista.it, «Nonostante il mercato degli affitti denoti un incremento delle richieste da parte dei giovani e delle famiglie, i prezzi sono rimasti stabili anche per il boom dei contratti a canone concordato che, insieme con la cedolare secca, hanno avuto un effetto calmiere suoi prezzi portando i proprietari a contenere se non ad abbassare le loro pretese».
Sul fronte dei prezzi, in Lazio i canoni di locazione medi indicano 11,5 euro/m², seguiti da Lombardia (10,6 euro/ euro/m²) e Toscana (9,4 euro/m²). I valori più bassi della Penisola spettano al Molise (4,7 euro/m²), la Calabria (4,8 euro/m²) e Basilicata (5,7 euro/m²).
Tra le città, Milano (14,5 euro/m²) è la più cara, precedendo Roma (12,3 euro/m²) e Firenze (11,8 euro/m²). Nella parte bassa della graduatoria ci sono Reggio Calabria, con 4,3 euro al metro quadro occupa l’ultima posizione precedendo Caserta (4,4 euro/m²) e Agrigento (4,6 euro/m²).
La Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi ha organizzato un convegno Bim, per una edilizia evoluta: i prodotti ceramici diventano smart, con lo scopo di illustrare le infinite potenzialità del Building Information Modeling e, più in generale, della digitalizzazione delle costruzioni, individuando le opportunità da cogliere da parte sia delle imprese del settore ceramico che dei progettisti. Il Dottor Enrico Lupi, dell’Area Economia di Confindustria Ceramica, ha sottolineato come il Bim sia volto ad illustrare le potenzialità della digitalizzazione del comparto edilizio e ceramico. “I laterizi – dice – hanno già fatto esperienza significative in tema BIM, insieme alle ceramiche. Per quanto riguarda le piastrelle, le esportazioni pesano per quasi l’80% delle operazioni, su mercati nei quali questo approccio è già ampiamente utilizzato”.
Il meeting è stato aperto dal Professor Angelo Ciribini (Università di Brescia), che ha presentato il contesto normativo internazionale di riferimento, analizzando il vero tema, cioè quello della digitalizzazione. “Da un punto di vista internazionale, l’Europa rivolge massima attenzione alla digitalizzazione. Ne è prova CEN/Comitato tecnico 442 dedicato al BIM, diviso in cinque gruppi di lavoro (Strategy and Planning; Exchange Information; Information Delivery Specification; Support Data Dictionaries; Chairperson’s Advisory Group), trainati da Regno Unito e Francia, allo scopo di aggiornare l’assetto organizzativo del mercato internazionale”. È del tutto evidente che ci siano delle policies e linee guida, che riportano a un’intelligenza di sistema. Il problema è la configurazione del mercato, e l’individuazione dei nuovi driver. Il Professor Alberto Pavan (Politecnico di Milano) ha poi sottolineato come il mercato digitale, in realtà, non sia più una nostra scelta. Il BIM è una metodologia di simulazione del processo costruttivo, che rende facilmente fruibile la raccolta di informazioni sui materiali. “Se si pensa alle possibili implicazioni dell’utilizzo corrente di questa tecnologia, si potrebbe arrivare ad assumere che un oggetto-grafico digitale diventi fondamentale per la sicurezza degli edifici (ad esempio, alla scadenza della vita di un materiale, sarebbe possibile inviare una segnalazione automatica per la sua sostituzione)”. Dal punto di vista normativo, si è citato il Codice Appalti e approfonditala norma UNI 11337 (Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – BIM), sottolineando che non sia un caso se questa, rispetto alla precedente del 2009, definisca la gestione temporale e qualitativa del processo. “Vi è oggi un bisogno di definizione dei flussi, che sono condizione necessaria e sufficiente affinché le informazioni, collegate fra loro, diano un deliverable effettivo”.
BIM
Il Professor Giuseppe Di Giuda (Politecnico di Milano), sottoscrivendo l’avviso dei suoi colleghi, ha analizzato il tema della Realtà Aumentata, come valido strumento di supporto alla progettazione e gestione di un opera: “Una delle grandi lamentele nel settore delle costruzioni – dice – è che ogni volta che si costruisce un edificio, questo è il prototipo di se stesso. Non esiste un banco di prova dove sbagliare, modificare, replicare, confermare le scelte fatte. In tutti gli altri settori, invece, il vantaggio è proprio la previsione che esista un pilota; con la Realtà Aumentata, chiunque ha la capacità di immedesimarsi nell’azione che visualizza”. Ultima relazione del convegno è stata quella degli Architetti di ARUP Italia, Vito Sirago e Vincenzo Montefusco. Gli esperti progettisti hanno presentato le implicazioni possibili del cosiddetto Computational Design, di cui il BIM è una componente. “Dal punto di vista del designer BIM è la risposta che riuscirebbe a far raggiungere i tre obiettivi fondamentali di progettazione: risparmio di tempo; ottimizzazione delle soluzioni; creazione delle alternative di design“. A testimonianza di quanto raccontato, Sirago e Montefusco hanno mostrato esempi concreti degli effetti di utilizzo del BIM, tecnologia di base di grandi opere come la Libeskind Tower, nel contesto City Life di Milano, o come il Dr Chau Chak Wing Building, di Sidney.
KE Protezioni Solari parteciperà alla prossima edizione di Made Expo, in programma alla Fiera di Rho dall’8 all’11 marzo. Per l’occasione (Pad./Hall 1, stand F23 – H28), presenterà la nuova pergola a lamelle orientabili Gennius Kedry Prime con struttura in alluminio, in grado di riparare dai raggi solari, dal vento, dall’umidità e – grazie ad un’attenta progettazione degli elementi mobili – anche con elevata efficacia in caso di pioggia. KE Protezioni Solari consolida sempre più la propria presenza nello scenario italiano ed internazionale, confermandosi una delle aziende di riferimento nel mondo delle schermature solari. Innovazione, design raffinato, ampiezza e trasversalità dell’offerta, flessibilità nella gestione di “su-misura” e soluzioni speciali, queste le caratteristiche vincenti della gamma Gennius, che si amplia ulteriormente con il lancio della nuova pergola a lamelleKedry Prime.
Facilmente installabile e grazie alla sua modularità, Kedry Prime è adattabile ad ogni spazio: la struttura è dotata di un tetto a lamelle, per un’estetica più pulita e un minor ingombro in altezza e di un kit luci a led integrato nel perimetro, che rendono il prodotto altamente personalizzabile ed in grado di rispondere alle esigenze più diverse. La struttura può essere chiusa con molteplici tipologie di vetrate, progettate per dare protezione dagli agenti atmosferici. Grazie al sistema Vertika Prime, inoltre, può essere integrata con tende a caduta laterali e frontali. La varietà di scelta dei tessuti (trasparenti, filtranti ed oscuranti) permette di avere il livello di schermatura desiderato; una volta chiusa la Vertika Gennius scompare completamente all’interno della struttura.
Modern villa with swimming pool and ocean view
Ma non è tutto. La struttura può essere arricchita internamente anche con delle tende ornamentali a drappo: quel tocco romantico e gentile in più, che sarà sicuramente apprezzato da chi ricerca un po’ di privacy o vuole “una stanza tutta per sé”. Il massimo comfort è garantito inoltre da una perfetta automazione: app per smartphone e tablet, ne consentono una perfetta gestione anche da remoto, permettendo di definire tempo e modalità di apertura e chiusura della tenda. In termini di risparmio energetico, Kedry Prime, come tutti gli altri prodotti Gennius, non conosce stagionalità: durante il periodo invernale, riduce le dispersioni termiche e permette un miglior controllo delle temperature interne; durante la stagione estiva queste strutture intervengono per ottimizzare l’impatto dei raggi solari e contribuiscono a diminuire il surriscaldamento degli ambienti, limitando l’utilizzo di climatizzatori. Tutti i prodotti Gennius sono testati ed hanno ottenuto la marcatura CE, ulteriore garanzia di qualità. KEgarantisce un prodotto altamente affidabile tecnologicamente e resistente, pensato per rendere vivibile tutto l’anno l’ambiente esterno, arricchendo ogni edificio con un tocco di eleganza.
Dati tecnici
Gennius Kedry Prime – Tenda a lamelle con struttura in alluminio, disponibile in versione autoportante e addossata
Altezza fascione perimetrale: 23 cm
Sistema autoportante nelle dimensioni 450×600 con 4 colonne
Sistema addossato nelle dimensioni 450×600 con 2 colonne
Sistema completamente modulare in larghezza e sporgenza con diverse possibilità realizzative.
Optional: Kit luci bianche a led dimmerabile su perimetro interno e lame
Optional: Kit a luci RGB a led dimmerabile su perimetro esterno
Optional: Vertika Prime integrata fino a 6metri e interamente a scomparsa nel perimetro.
Optional: Tenda a drappo su perimentro interno.
Passo lama 200mm con rotazione fino a 135°
Viteria inox non in vista
Marazzi in versione stelle e strisce fa acquisizioni. L’azienda di Sassuolo, acquistata nel 2012 dal colosso americano Mohawk Industries, ha siglato l’accordo per l’acquisizione del 100% del capitale di Emilceramica. L’operazione è ora subordinata solo al nullaosta delle Autorità Antitrust. È un’operazione di rilievo: Emilceramica ha registrato un giro d’affari 2015 di oltre 182 milioni di euro, con una quota export di oltre il 90%, soprattutto in Germania e Austria. Ha due stabilimenti in Italia e circa 500 dipendenti. Nel ranking italiano, Emilceramica è tra le prime 10 aziende italiane produttrici di piastrelle. A guidare l’azienda acquisita resterà l’attuale vicepresidente e amministratore delegato Sergio Sassi.
Made expotorna a Fiera Milano Rho dall’8 all’11 marzo 2017, pronta ad accogliere espositori e operatori da ogni parte del mondo, con un palinsesto che conferma la sua unicità nel panorama internazionale. Made expo è la fiera internazionale del progetto e delle costruzioni più visitata in Italia e nel bacino del Mediterraneo. Un grande evento multi-specializzato e di respiro internazionale, ideato e concepito come cantiere di idee e business integrato. È un appuntamento fondamentale per decine di migliaia di visitatori professionali molto diversi tra loro, attratti dall’esperienza di una fiera vivace e da un’offerta merceologica completa. Giunta alla sua ottava edizione conferma il suo ruolo di osservatorio privilegiato sul panorama dell’architettura e dell’edilizia, alimentando il connubio tra domanda e offerta, tra progettazione e produzione, grazie a una struttura tra le più dinamiche nel panorama fieristico internazionale in grado di cogliere le spinte propulsive del mercato che, come confermano le previsioni Ance inerenti al 2017, tornerà a crescere.
Ma soprattutto Made expo è “luogo di business” – grazie al gran numero di relazioni e contatti che è in grado di creare tra professionisti e aziende – e network capace di facilitare e creare occasioni di scambio, formazione e aggiornamento continui, anche con crediti formativi, su temi chiave per il settore: costruire, recuperare e ristrutturare in modo sostenibile, efficiente e sicuro; resistenza antisismica; riqualificazione e rigenerazione delle periferie; ma anche evoluzione tecnologia e nuovi modi di progettare e costruire (BIM, digitalizzazione del settore).
“L’edizione 2017 di Made expo – analizza il presidente di Made expo, Roberto Snaidero – rappresenterà un fondamentale momento di confronto tra imprese e istituzioni per dare un contributo alla crescita economica e alla trasformazione del nostro Paese e delle nostre città. Grazie a un mix unico di innovazione e competenza la manifestazione presenta e mette a disposizione del mercato gli strumenti indispensabili per portare avanti questo ambizioso progetto. Anche quest’anno, dunque, Made expo sarà un grande evento esperienziale, un luogo fisico dove scoprire, vedere, conoscere, toccare, decidere. In sintesi un grande evento in grado di fungere da spinta verso i mercati internazionali e far ripartire quelli nazionali”.
Dall’8 all’11 marzo Made expo sarà dunque centro di attrazione per gli operatori di tutto il mondo e – contemporaneamente – darà vita a un format innovativo mirato all’accompagnamento delle aziende nei Paesi emergenti e sui mercati esteri prioritari. Data la forza della fiera ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha scelto Made expo come una delle manifestazioni internazionali fondamentali per far crescere il giro di affari delle aziende italiane confermandone inoltre il ruolo di manifestazione guida nella trasformazione del mondo delle costruzioni.
Una delle mission di Made expo è quella di offrire reali opportunità di business agli espositori, come nel caso dell’accordo con Arexpo (la società che ha il compito di sviluppare l’intero sito di Expo 2015 trasformandolo in un parco scientifico e tecnologico di eccellenza globale) che punta a valorizzare gli investimenti già fatti sull’area da qui alla realizzazione del masterplan. “Desideriamo che quest’area diventi un laboratorio di “rigenerazione urbana”. Offriremo quindi il know how delle imprese del sistema dell’abitare a sostegno di questo progetto cruciale di “nuova città”, entrando in collaborazione con Arexpo su più livelli”, sottolinea Giovanni De Pontiamministratore delegato Made Eventi. “Il primo passo è provare a sfidare la creatività delle imprese, dei progettisti, magari di tanti giovani imprenditori, su un progetto temporaneo di rigenerazione di uno dei cluster di Expo, ancora presenti nel sito. Svilupperemo un bando di concorso per identificare possibili nuovi usi del Cluster, offrendo al vincitore l’opportunità di gestirne lo spazio per un periodo a breve-medio termine quantificabile in circa tre anni, così da svilupparvi la propria idea di business”.
Infine, particolare attenzione alle generazioni future come nel caso di Carousel for Life, il progetto che FederlegnoArredo ha deciso di lanciare a Made expo generato da una ricerca condotta sull’architettura per l’infanzia, finalizzato a orientare una nuova visione che definisca criteri qualitativi di progettualità e produzione, affermando i bambini al centro del mondo. “È un progetto ambizioso che FederlegnoArredo ha deciso di promuovere con entusiasmo con lo scopo di legare progettazione, produzione e mondo dell’infanzia innescando una nuova reattività che potrà creare prospettive inedite in svariati settori, lungo tutta la nostra filiera, facendo leva su nuovi auspicati criteri qualitativi dell’architettura destinata ai giovanissimi che non può più prescindere da sistemi in grado di garantire luoghi sicuri e salubri”, spiega Emanuele Orsini, membro cda Made expo.
Grande attesa e grandi aspettative dunque per Made expo 2017 che, sottolinea Cristina Tajani, Assessore alle Attività Produttive del Comune di Milano: “Conferma Milano capitale del fare e del bello. Per quattro giorni la città si trasformerà nel centro mondiale del progettare e del costruire con una particolare attenzione alle finiture d’interni e al design confermando ancora una volta il ruolo di fiera leader in Italia e tra le più importanti al mondo. Made expo rappresenterà dunque un’anticipazione della design Week milanese”.
Giovanni Grassi, direttore fiera Made Expo
Architettura & Edilizia, Città In Trasformazione: Riqualificare e Rinnovare
Nei prossimi anni cittadini, amministrazioni e progettisti saranno coinvolti in una grande sfida: realizzare piani di rigenerazione urbana che puntino ad arrestare il consumo di suolo e a trasformare zone già urbanizzate. In Italia la struttura urbana è costituita da circa 120 milioni di vani. Di questi, 30 milioni sono costituiti da edifici “storici” e sottoposti a tutela. Circa 90 milioni sono invece i fabbricati che costituiscono gran parte delle periferie urbane, spesso caratterizzati da scarsa qualità architettonica e costruttiva e, generalmente, privi di requisiti antisismici. La grande sfida dei prossimi anni sarà quella di realizzare un piano di rigenerazione urbana che punti ad arrestare il consumo di suolo e a trasformare zone già urbanizzate (ad esempio gli ex-scali ferroviari nelle grandi città) in aree di aggregazione, servizi e parchi urbani. Già attuate in altri Paesi, queste innovative politiche urbanistiche hanno dato un contribuito fondamentale alla riqualificazione del capitale sociale delle periferie.
La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è oggi – come emerge dall’Osservatorio Made expo – un prerequisito della progettazione a tutti i livelli. Efficienza energetica, uso intelligente di materiali e risorse, attenzione alla qualità della vita e del contesto ambientale e sociale in cui un progetto si inserisce, possono considerarsi i dati strutturali di ogni “buona” architettura. Dagli elementi naturali integrati nelle strutture che regolano il microclima e ne ottimizzano i consumi, agli edifici autosufficienti fino all’uso di fonti energetiche rinnovabili e materiali riciclati. La sostenibilità è un modo di pensare e progettare che risponde a un’istanza sociale e rappresenta la direzione in cui si stanno muovendo istituzioni e municipalità rispetto al disegno della visione del futuro paesaggio delle città.In questo nuovo panorama Made expo, universalmente riconosciuta come una delle più importanti manifestazioni internazionali e punto di riferimento in Italia per il mondo dell’architettura e delle costruzioni, giocherà un ruolo fondamentale. Grazie alla sua formula in quattro Saloni tematici specializzati e a un palinsesto ricco e articolato, infatti, partecipare a Made expo consentirà di conoscere in anteprima materiali e soluzioni che saranno protagonisti sia della ripresa del mercato delle costruzioni (secondo stime di ANCE il 2017 registrerà un incremento del +0,8% degli investimenti in edilizia) sia, come spiegano l’architetto Stefano Boeri e lo storico John Foot, di quella che è considerata la grande sfida del futuro: rigenerare le città partendo dalle periferie.
John Foot
Storia, Periferia, Centro – John Foot, Professore di Storia Italiana, Università di Bristol
“Le città e le società occidentali hanno attraversato profondi cambiamenti nell’ultima trentina d’anni. L’industria pesante ha chiuso i battenti o si è spostata altrove. La fabbrica non è più il centro della vita urbana o economica. Gli immensi spazi che si sono liberati con la dismissione degli stabilimenti industriali sono stati riempiti con nuovi progetti a destinazione mista, aree residenziali, centri commerciali, zone ricreative, musei, parchi. Questo cambiamento rivoluzionario ha inciso sul funzionamento della città, e quindi sul ruolo dell’architettura e dell’edilizia, oltre che del design. Un tempo la gente lavorava dalle nove alle cinque, alternandosi in turni, e la giornata era scandita dalla sirena della fabbrica. Adesso si lavora tutto il tempo, e la giornata è scandita da internet e dai social media. Non esiste un orario lavorativo: la vita – come l’orario di lavoro – è flessibile. Ritmi, tempi e griglia delle attività urbane non sono più quelli di uno spazio industriale.
I luoghi del lavoro e del tempo libero sono mescolati tra loro, non più separati da muri, cancelli e divise da lavoro che fanno vedere a tutti qual è la nostra occupazione. Questi mutamenti sono stati accompagnati e spinti dalla globalizzazione, che ha portato l’immigrazione di massa e spostamenti di popolazione in tutto il globo, coinvolgendo persone qualsiasi in cerca di lavoro, ma anche professionisti – architetti, designer, costruttori – che sono chiamati a trasportare altrove le loro capacità di innovazione e le loro competenze, in ambienti e culture diverse. Milano è sempre stata una città di commercio, in grado di attrarre nuove idee e progetti ma anche di offrire un luogo per lo scambio di idee e prodotti: – Made expo è l’ultima nonché una delle più interessanti configurazioni di questa tendenza storica. Con la Brexit e la presidenza Trump si intravedono delle chiusure, ma anche delle aperture e opportunità. Dove saranno i nuovi centri pulsanti dell’Europa dopo la Brexit? L’Italia è il centro naturale di una nuova Europa più proiettata verso l’esterno e imperniata sui flussi di persone e informazioni? Si tracceranno nuovi confini proprio mentre altri ne vengono abbattuti? Milano può, ancora una volta, essere la locomotiva che traina l’Italia: un luogo di trasmissione e sperimentazione, ma anche di eccellenza.
Durante il boom degli anni Cinquanta e Sessanta, architetti, urbanisti e costruttori hanno lavorato assieme per costruire le abitazioni e gli enormi complessi per i migranti del miracolo economico. Questo modello non è più praticabile né desiderabile. Nuove tipologie abitative e modi di vita hanno accompagnato la società post-industriale, con progetti sostenibili e modalità di recupero del vecchio per produrre il nuovo, senza dimenticare l’importanza delle strutture del passato e delle loro destinazioni. Pensiamo al Parco Nord o al progetto Cascine, per esempio. Popolazioni diverse che lavorano, visitano ed esistono virtualmente in un paesaggio urbano misto richiedono un approccio flessibile alla pianificazione urbanistica, ma anche alle singole microzone cittadine. Un parco deve essere in grado di rispondere alle esigenze di chi fa jogging, dei bambini piccoli, di chi gioca a basket o vuole passeggiare o semplicemente attraversarlo per andare al lavoro, dei turisti e dei residenti, degli immigranti e della gente del posto. La tolleranza delle differenze è parte integrante della città. Sempre più, viene pensata anche in termini di architettura ed edilizia.
Ma dov’è la “periferia”? Che cosa si intende per periferia? Adesso tutto è città? La periferia è ancora un problema, o dovrebbe piuttosto essere considerata una risorsa? Per anni i politici hanno parlato della periferia come di un luogo in crisi, ma raramente hanno visitato questi posti o hanno ideato nuove maniere per meglio comprenderli. Dobbiamo andare oltre la retorica della periferia. La rapidità del cambiamento fa sì che la periferia di oggi possa diventare il centro di domani. La periferia è un fenomeno storicamente e continuamente mutevole, non assimilabile a specifiche distanze o dimensioni. E anche un luogo immaginario. Made expo è un luogo dove questo tipo di immaginazione assume forma concreta, riunendo la periferia, il centro e il mondo in un luogo di scambio e discussione – dove comprare e vendere, sì, ma anche trasmettere idee mettendole in grado di circolare”
Stefano Boeri
La ripresa parte dalle periferie – Stefano Boeri, architetto
In Europa, sempre di più viviamo in città diffuse, disperse e frammentate, i cui tessuti urbani aumentano ogni anno il proprio diametro, pur generando deserti al loro interno, città in cui centro e periferia sono parole dure e difficili da definire. Non perché non ci siano centri o non ci siano periferie, ma perché oggi, per i fenomeni demografici e di immigrazione, per la polivalenza di culture che abitano le nostre comunità urbane, la questione è diventata irriducibile ad una semplice opposizione centro/periferia.
Se abbandoniamo la matrice storica e assumiamo una prospettiva sociale, è chiaro infatti che le aree di disagio e di sofferenza non sono le aree di ultima costruzione o le aree di margine delle nostre città, per quanto a volte la distanza dal centro sia un fattore importante sul mercato dei suoli e quindi sul costo delle abitazioni. La periferia non corrisponde – necessariamente – ai quartieri geometricamente distanti dal cuore antico, ma a tutti quei luoghi – ovunque essi siano – dove c’è un’evidente assenza di ricchezza e di servizi: situazioni di degrado che si presentano in contesti geografici molto diversi. In Italia abbiamo città dove questo tipo di periferia è nel cuore stesso della città: i Quartieri Spagnoli a Napoli così come il centro storico a Genova sono luoghi di sofferenza e di assenza di servizi. O come via Gola, a Milano: vicino alla Darsena – che è forse l’espressione massima della rigenerazione milanese, un pezzo di città bellissimo – c’è una zona dove i caseggiati popolari sono occupati abusivamente per l’80% da spacciatori che hanno installato lì un punto di immagazzinamento e distribuzione della droga. Forse quella non è periferia?
Da questo tipo di situazioni è evidente come si stiano formando, nelle città europee, vere e proprie Anticittà: qualcosa che cresce parallelo alle città, anche dentro di esse, come un corpo separato. L’Anticittà non è qualcosa di contrapposto alla città; piuttosto, ne rappresenta una declinazione particolare: un modo – il più recente – di fare città, che convive con le altre forme storiche di produzione della città erodendole dall’interno. Un movimento interno, e insieme distruttivo, del fare città. Due sono i connotati principali dell’Anticittà odierna. Da un lato la frammentazione del tessuto sociale: l’accostamento di monadi urbane non comunicanti tra loro, isole monoculturali senza finestre verso l’esterno, del tutto disinteressate al funzionamento dell’organismo geografico e antropologico a cui pure appartengono. Dall’altro lato, complementare, la dissipazione: un processo costante di diluizione dell’intensità delle relazioni umane sul territorio, in cui i legami di vicinanza tra comunità differenti si allentano e gli scambi di pratiche, risorse e informazioni vengono meno. È proprio questo, secondo me, il problema centrale della città oggi: una progressiva diluizione dell’intensità urbana, di scambi e di relazioni. Si tratta di un processo progressivo di impoverimento sociale, perché dove gli scambi e le relazioni tra gli abitanti sono deboli, le città si impoveriscono.
Oggi il pericolo per la sicurezza della vita civile non arriva tanto dalle periferie geografiche, quanto dai luoghi a bassa intensità, che non corrispondono ai margini esterni di una città, ma la costellano come un arcipelago: sono queste le zone in cui si annidano i rischi maggiori, zone caratterizzate da miseria e degrado, o dalla mancanza di servizi, quanto dall’assenza di relazioni. Zone non necessariamente povere economicamente, ma senza dubbio povere socialmente, in cui non c’è possibilità di scambio e di incontro fra persone. Ed è questo per me il problema delle nostre città: la diffusione delle aree a bassa intensità. Le politiche urbane non possono essere semplicemente politiche che riducono le distanze centro-periferia, o che intervengono localmente per portare servizi. È necessario un intervento più complesso, che miri a promuovere condizioni di urbanità, di intensità di scambi e relazioni. Si tratta di creare, da un lato, spazi di aggregazione, di cui le singole comunità possano appropriarsi e che possano gestire; ma allo stesso tempo bisogna creare spazi di interazione, dove le diverse comunità possano incontrarsi. Un esempio in questo senso sono le piazze italiane, da sempre luoghi dove tutto può accadere: spazi pubblici aperti, la cui indeterminatezza e generosità è per me il miglior segno dell’intensità di cui parlo.
Cristina Tajani
Verso la città sharing e smart
Le riflessioni di Boeri e Foot pongono l’accento sulla trasformazione in atto nelle nostre città. Imprescindibile da un cambiamento culturale che veda una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica: sia che si tratti di centro storico da salvaguardare, sia di periferia da rigenerare. “Parliamo di un cambiamento epocale – spiega Cristina Tajani, Assessore al Commercio del Comune di Milano e responsabile del progetto Sharing Cities – dove cittadini, amministrazioni e progettisti dovranno collaborare in maniera sempre più stretta con l’obiettivo di favorire uno sviluppo territoriale attraverso l’ottica dell’innovazione. Essere una Smart City non significa puntare esclusivamente sulla tecnologia quale strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini ma soprattutto favorire la condivisione e l’innovazione”. Londra, Milano, Lisbona, Bordeaux, Burgas e Varsavia, stanno infatti condividendo e adottando know-how, risorse, infrastrutture e sistemi per abbattere le emissioni di carbonio di edifici, aumentare l’uso dei mezzi di trasporto e migliorare la qualità dell’aria. “Un processo virtuoso che unito alla trasformazione di porzioni di città già urbanizzate come gli ex-scali ferroviari in aree di aggregazione, servizi e parchi urbani, ci proietterà nelle città del futuro. Ed è qui che la fiera Made expo gioca un ruolo da protagonista grazie alla sua capacità di attrarre innovazione e ricerca proponendo soluzioni e materiali che avranno un ruolo fondamentale in questo processo di trasformazione delle nostre città”, aggiunge Cristina Tajani.
Made expo 2017: l’hub del progetto e delle costruzioni
Made expo, in programma a Milano Rho Fiera dall’8 all’11 marzo 2017, si conferma la fiera internazionale del progetto e delle costruzioni più visitata in Italia e nel bacino Mediterraneo, con decine di migliaia di visitatori dall’Italia e dall’estero. Un vero e proprio hub per il mondo dell’architettura e dell’edilizia che si propone come motore propulsivo verso i mercati internazionali anche grazie al supporto di ICE, e come spinta per accelerare la ripresa di quello nazionale. Non una semplice fiera ma un “luogo di esperienza” dove scoprire, vedere, conoscere, toccare con mano tutte le novità in termini di ricerca e innovazione dei circa 1.400 espositori che rappresentano il meglio della produzione presente sul mercato. Un “luogo di business”, grazie al terreno fertile di relazioni e contatti che crea tra i professionisti e le aziende stesse. Un network ad alta potenzialità per occasioni di scambio, e per formazione e aggiornamento continui anche con crediti formativi. Costruire, recuperare e ristrutturare in modo sostenibile, efficiente e sicuro, partendo dai temi legati alla sismica oltre l’emergenza, alla riqualificazione e rigenerazione dei centri urbani e degli edifici (cohousing, sharing e nuovi stili di abitare, sustainable urbanscape…); l’evoluzione della tecnologia a supporto della progettazione e della costruzione (BIM, stampanti 3D..): questi sono alcuni dei temi chiave che troveranno in Made expo il palcoscenico naturale per una cultura della progettazione e dell’abitare al passo con le istanze internazionali del mercato e della società. Ad essi si aggiungono il tema del comfort abitativo dato dalle soluzioni sempre più avanzate nel mondo dell’involucro, ed il saper fare tutto italiano del mondo degli interni e delle finiture, sempre più apprezzato peraltro nel comparto nazionale ed internazionale del contract.
Carta d’identità della manifestazione
Made expo è l’unica manifestazione in grado di offrire una visione multispecializzata sui materiali, sistemi costruttivi, serramenti, involucro, finiture e superfici, grazie a 4 Saloni specializzati, rappresentativi e integrati:
Made costruzioni materiali (padiglioni 6-10) Soluzioni costruttive e tecnologie innovative, materiali performanti, attrezzature più all’avanguardia per un’edilizia sostenibile e sicura saranno motivo di sicuro interesse per le imprese, gli ingegneri, geometri e tutte le altre categorie tecnico professionali, insieme al fitto programma di eventi e convegni di taglio tecnico normativo. Di scena sistemi costruttivi e strutture in legno, laterizio, calcestruzzo e acciaio, materiali, manufatti, prodotti performanti nei settori dell’impermeabilizzazione, dell’isolamento, della protezione, del risanamento e del rinforzo strutturale, del colore e delle pitture, sistemi di misura, prova e controllo, soluzioni per il cantiere e per la sicurezza.
Made involucro e serramenti (padiglioni 1-2-3-4)
Rappresenta tutta la filiera in tema di serramenti, tende, sistemi di oscuramento, protezione, involucro edilizio e coperture. Serramentisti, installatori, distributori, rivenditori, architetti, progettisti, costruttori possono confrontarsi con l’intera filiera produttiva, che parte dalle macchine per la lavorazione dei serramenti in tutti i materiali (legno, alluminio, pvc) per arrivare ai prodotti finiti più innovativi.
Made interni e finiture (padiglioni 5-7) Soluzioni ad alta qualità e prodotti innovativi in tema di pavimenti, rivestimenti, porte, maniglie e accessori, controsoffittature, partizioni interne, pareti attrezzate, scale e finiture. Un incontro sinergico tra design, tecnologia e ricerca per tutti gli addetti ai lavori: progettisti, interior designer, contractor e distributori rivenditori nazionali e internazionali.
Made software tecnologie e servizi (padiglione 10)
Le ultime novità in ambito software, dalla progettazione e calcolo strutturale alla progettazione architettonica ed ingegneristica, e del BIM. E poi stampanti 3D, realtà aumentata ed altre tecnologie e servizi innovativi funzionali a progettare, costruire e gestire edifici ed ambienti.
I numeri di Made expo
8° edizione
Biennale
Circa 1.400 espositori distribuiti su 8 padiglioni 4 saloni specializzati 8 eventi speciali con più di 100 appuntamenti e convegni Più di 200 delegati internazionali da più di 25 paesi Il 95% dei visitatori professionali si è dichiarato soddisfatto della propria visita Il 50% dei visitatori totali Il 71% dei visitatori stranieri Il 60% degli installatori serramentisti
considerano Made expo la fiera di riferimento del settore
(Fonte TNS – indagine sui visitatori 2015)
Tutte le novità della manifestazione
Il palinsesto
Made expo (promossa in collaborazione con Unicmi) ha da sempre nel suo Dna una forte spinta alla circolarità dei saperi e investe in incontri, mostre e convegni, creando un contesto culturale e internazionale di altissimo livello con appuntamenti di approfondimento, dimostrazioni live e talk show che animano la manifestazione favorendo networking, grazie alla partecipazione di opinion leader, e affrontando temi di attualità e tecnico scientifici nonché le normative più attuali. Il 2017 riconferma gli eventi di successo e si arricchisce di nuove opportunità e occasioni di incontro.
B(uild) Smart! (padiglione 1 Sostenibilità – padiglione 10 Innovazione) È l’evento dedicato al costruire e rinnovare in modo sostenibile e sicuro. Due aree, un unico evento: un contenitore dinamico e interattivo, dedicato ai professionisti del settore per approfondire gli ultimi trend sul tema Architettura e Costruzioni, dalla riqualificazione dei condomini, alla riqualificazione del patrimonio edilizio, ai materiali e sistemi tecnologicamente avanzati per un involucro efficiente, all’edilizia circolare, alle costruzioni antisismiche, per citarne alcuni. Nelle due macro-aree tematiche (sostenibilità e innovazione) il mondo della produzione si confronta con quello della ricerca, della progettazione e della gestione degli edifici. Nei quattro giorni di fiera i massimi esperti della scena nazionale saranno coinvolti in eventi, workshop, laboratori, iniziative di edutainment e dibattiti. Complessivamente nelle due aree verranno realizzati 12 eventi portanti, distribuiti tra mattina e pomeriggio nelle quattro giornate. A corredo di questi, saranno attivati una serie di focus, workshop tematici tutti di taglio tecnico, promossi da associazioni di settore, ordini professionali e università che garantiranno il rilascio di crediti formativi.
Archmarathon Selections (padiglione 2)
Un concorso di architettura internazionale organizzato con un format innovativo e coinvolgente. Trenta studi di progettazione provenienti da tutto il mondo presenteranno al pubblico professionale di Made expo i progetti in gara per Archmarathon, evento internazionale di Architettura giunto alla sua terza edizione. I 14 migliori progetti (uno per categoria) di Archmarathon Selections@MADE passeranno direttamente alle finali di Archmarathon 2018.
Made4Contract (padiglione 7)
Un focus sul Contract nazionale e internazionale con architetti, developer, general contractor, con un nuovo format (in collaborazione con Quotidiano Immobiliare). Quattro giorni di incontri tematici dedicati al contract, dove professionisti di rilievo del progetto, delle costruzioni e dell’architettura nazionale e internazionale discuteranno di progetti realizzati e in via di realizzazione in Italia e nel mondo e di come approcciare i diversi mercati, quali la Cina, gli Usa, la Gran Bretegna, con focus specifici sulle varie tipologie di progetto, dal retail, all’hospitality, al residenziale.
Moodboards exploring materials#solutions#surface (padiglione 7) MoodBoards, progettata dallo Studio Marco Piva, utilizzando come fil rouge l’interpretazione dello «spirito» delle grandi metropoli, trasmette ai visitatori l’approccio dell’Architetto alla selezione e alla combinazione delle finiture e dei materiali necessari allo sviluppo in ogni parte del mondo dei progetti di Architettura e di Interior Design, suggerendo nuove interpretazioni della “materia progettuale”. Attraverso un’attenta selezione operata della produzione delle aziende del settore, Marco Piva realizza una galleria di Scenografie Materiche – Moodboars- ispirate ai luoghi del progetto. I prodotti delle aziende partner saranno protagonisti anche dei grandi Tavoli Materici: campioni da guardare e da toccare per scoprire le finiture per l’architettura, valutarne texture e performance e immaginarne l’impiego in nuovi progetti. Nell’area anche spazi di relazione per approfondire con le aziende le caratteristiche tecniche dei prodotti in mostra.
Real Architecture (padiglione 7) I protagonisti dell’Architettura diventano videomaker per un giorno per raccontare le loro sensazioni e documentare le immagini più belle di Made expo 2017 raccolte liberamente tra le aree espositive della fiera. Il tutto attraverso una GoPro camera. Una selezione dei video realizzati saranno proiettati al pubblico all’interno dello spazio-party dedicato. Uno spazio non convenzionale, nuovo e contemporaneo dove poter prenotare la action-camera, lanciare i propri video su tutti i canali social, vedere i video dei 40 studi di Architettura protagonisti, conoscersi e relazionarsi con loro e tutti i professionisti invitati. In chiusura di giornata, il Real-Party con dj aperto agli studi partecipanti, alla stampa, alle aziende e a tutti i visitatori di Made expo 2017.
Forum Involucro e Serramenti (padiglione 4) Un’area curata da DBInformation dove i professionisti del serramento si incontrano per approfondire temi legati all’evoluzione normativa, produttiva, prestazionale e distributiva dei serramenti attraverso dibattiti, convegni, speech coinvolgenti, test e dimostrazioni. Retail, sicurezza e certificazioni saranno tre temi chiave di questa edizione. Sul tema principale dell’evento, il Retail, produttori e rivenditori si confronteranno sui principali temi legati alla vendita e alla gestione dello showroom di porte e finestre. Tutti i giorni verranno discussi temi chiave per il mondo delle distribuzione: dal marketing al co-marketing, dalla comunicazione tradizionale a quella digitale, dall’allestimento di uno showroom vincente alle attività di formazione congiunte, al monitoraggio delle vendite e della forza vendita, fino alla stessa gestione del punto di rivendita. Arricchiranno il Forum inoltre un’area dedicata all’innovazione di prodotto ed una dedicata ad un photocontest.
Forum-Holzbau (venerdì 10 marzo ore 10.30 – Centro Servizi Fiera Milano Rho Sala Gemini) L’Italia costituisce un mercato di primaria importanza per la costruzione in legno: attualmente in forte espansione, sta raggiungendo una posizione di vertice in ambito europeo. Sempre più centrali sono i concetti strettamente collegati all’utilizzo di questo materiale in edilizia: leggerezza, efficienza energetica, resistenza sismica, comfort, sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Nell’ambito di Made expo Forum-Holzbau organizzerà un convegno internazionale per offrire a costruttori, progettisti, ingegneri, architetti, supervisori e professionisti del settore la possibilità di condividere le loro esperienze del costruire in legno. Forum-Holzbau è una piattaforma internazionale che riunisce le Università di Helsinki (Finlandia), di Monaco Rosenheim (Germania), di Bile/Berna (Svizzera), di Vienna (Austria) e di Vancouver (Canada), con lo scopo di diffondere e promuovere la cultura del costruire in legno; in Italia Forum-Holzbau collabora con l’Università di Trento. Questa edizione speciale prevede in particolare un focus su fisica e tecnica del materiale, sicurezza sismica, architetture urbane dedicato a professionisti, ingegneri, architetti e geometri specializzati. Vi saranno due sessioni con la partecipazione di relatori internazionali: una dedicata all’Architettura urbana in legno, l’altra dedicata a Fisica e Tecnica applicata alle costruzioni in legno.
Carousel for Life. Progetti per crescere (padiglione 5-7) Made expo è anche incubatore di nuovi progetti culturali e di ricerca. Qui FederlegnoArredo ha deciso di lanciare Carousel for Life, un progetto culturale generato da una ricerca condotta sull’architettura per l’infanzia, finalizzato a orientare una nuova visione che definisca criteri qualitativi di progettualità e produzione, affermando i bambini al centro del mondo. L’architettura è una scienza pedagogica, è potente strumento educativo: disciplina formativa che ha il nobile compito culturale di educare alla bellezza, di dare forma allo spazio in cui viviamo; ed è lo spazio – con tutte le sue connotazioni – a essere la prima forma del conosciuto, senza il quale nessuno può avere esperienza del mondo esterno. Lo spazio circonda, cura e fa crescere; e i bambini si impossessano con gioia dello spazio, lo esplorano e lo vivono senza freni e senza remore, in un moto perpetuo che è la loro modalità di conoscere. Se è vero che i bambini sono i protagonisti dello spazio, allora abbiamo il dovere di ripensare dalle fondamenta l’approccio progettuale di tutto ciò che li riguarda, intervenendo su edifici, spazi, oggetti, a tutti i livelli. In questo ambito l’Italia è in netto ritardo rispetto all’evoluzione di altri Paesi; non esiste un sistema normativo organico, né tanto meno una legislazione che possano indirizzare una corretta progettualità e un consapevole utilizzo dei materiali. Nessuna disposizione sulla qualità degli spazi per i bambini. Nessuno standard o criterio sulla formazione dello spazio necessario a crescere. O a guarire, nel triste caso degli ospedali per i più piccoli. Anche la casa richiede particolare attenzione, così come le strutture per l’ospitalità. Non ultimo, il vasto comparto dell’edilizia scolastica che richiede misure urgenti per superare la profonda inadeguatezza di cui gli edifici soffrono da decenni. Ed è da qui che FederlegnoArredo vuole partire con la concreta volontà di innescare una nuova reattività che potrà creare e aprire nuove prospettive coinvolgendo tutti gli attori della filiera. Il progetto, curato dall’architetto Valentina Fisichella al prossimo Made expo che costituisce la “puntata zero”, prevede un’installazione attorno ad un elemento peculiare che raffigura lo spirito dell’iniziativa, e che nel tempo permarrà come leitmotiv garantendo la riconoscibilità e la continuità del progetto, sintetizzata anche graficamente da un logo. Livelli differenziati di lettura e fruizione permetteranno di comunicare ai visitatori la complessità del tema, presentando una panoramica del percorso e dei suoi contenuti, ed esplicitando settori produttivi potenzialmente interessati ed ambiti di applicazione: edilizia scolastica, ambienti domestici, ospedali, spazi pubblici, ospitalità. Accanto convegni e momenti di approfondimento per sensibilizzare gli operatori del settore coinvolgendo insegnanti, provveditorati e istituzioni.
I servizi
Internazionalizzazione
Per molte aziende l’export costituisce già un’importante voce del proprio fatturato, e altre intendono affiancare al consolidamento in Italia l’espansione in nuovi mercati esteri. Sull’internazionalizzazione Made expo ha sviluppato un programma strutturato e definito per la promozione della manifestazione in diversi Paesi in collaborazione con ICE, che ha scelto Made expo come una delle manifestazioni internazionali fondamentali per fare crescere il business delle aziende italiane. La manifestazione è stata promossa in Europa, Est Europa e nel bacino del Mediterraneo con una importante campagna off line ed on line e con un road show di 8 tappe. Durante i quattro giorni di fiera, arriveranno circa 200 delegati da più di 25 Paesi (tra i quali Stati Uniti, Russia, Africa Subsahariana, Maghreb, Russia e repubbliche ex Sovietiche, Medioriente, Iran, Cina) che genereranno più di 1.000 incontri B2B profilati con gli espositori, avendo come base la International Business Lounge di Made expo.
Nuovo catalogo digitale
La visibilità che viene riservata agli espositori si consolida nell’edizione 2017 con un’evoluzione nell’area digitale. Un nuovo servizio a disposizione delle aziende: il catalogo prodotti che, grazie all’accordo siglato tra Made expo ed Edilportale, consente agli espositori di rendere visibili i propri prodotti partendo dal catalogo online della manifestazione, ricevendo il traffico web qualificato di operatori del settore e utenti in target. Una evoluzione che innova il concetto di fiera, portandolo oltre la manifestazione e i confini territoriali e temporali tra un’edizione e la successiva.
Osservatorio Made expo Il nuovo Osservatorio Made expo rientra nelle nuove strategie che stanno arricchendo la progettualità della fiera milanese dedicata ad architettura ed edilizia. Prevede una serie di approfondimenti di respiro internazionale su macro-temi verticali, intercettando chiavi di lettura utili per il mondo che sarà. Osservatorio Made expo ha un occhio sull’estero, alla scoperta dei progetti più significativi e di tendenza, e uno sul mercato Italia, per raccontare come le aziende espositrici esplorino soluzioni innovative in grado di affrontare i nuovi bisogni abitativi. È costantemente arricchito dalle voci di influencer ed esperti di settore.
Facilities
Visitare Made expo è ancora più facile, grazie agli accordi speciali con partner commerciali leader nel loro settore. Sono state attivate convenzioni su trasporti nazionli aerei (Alitalia) e ferroviari (Trenitalia) ed è stato attivato grazie ad un accordo con Helmsbriscoe un portale di prenotazione dedicato: hospitalitymade.it Sono inoltre attive le navette dagli aeroporti di Linate e Malpensa. Da segnalare infine la collaborazione con E-Vai, il primo car sharing ecologico lombardo, che ha recentemente attivato l’innovativo servizio di car sharing denominato E-Vai 3.0. Destinato a pendolari, enti pubblici e aziende, prevede l’utilizzo condiviso tra questi soggetti di un veicolo elettrico di ultima generazione in fasce orarie diverse e compatibili tra loro.
Giù le mani dai voucher. Confappi, la Confederazione della Piccola Proprietà Immobiliare e Fna, la Federazione Nazionale degli Amministratori di Condominio, entrano in campo nel dibattito attorno al sistema dei «buoni», entrato nel mirino della Cgil, che ha indetto un referendum per l’abolizione.
«Eliminare i voucher, un sistema flessibile di pagamento e circoscritto a lavori di natura occasionale, significherebbe favorire il lavoro nero. Anche per questo motivo Confappi-Fna è contro l’abolizione», è l’opinione del presidente di Confappi – Fna, Silvio Rezzonico. «L’utilizzo dei voucher in condominio consente agli amministratori di poter affidare, in tempi brevi e senza lungaggini burocratiche, una molteplicità di lavori accessori come, ad esempio, le piccole manutenzioni. C’è chi sostiene che questo metodo di pagamento favorisca il precariato, ma in realtà i voucher non possono essere utilizzati per l’esecuzione di appalti di opere e servizi e neppure per opere con carattere continuativo, come la pulizia delle scala o la cura del giardino, a meno che non rivestano carattere straordinario. Quindi, più che togliere lavoro i buoni lavoro offrono la possibilità a molti soggetti di guadagnare in modo trasparente. Senza dimenticare che il committente, quindi il condominio, beneficia di prestazioni nella completa legalità, con copertura assicurativa Inail per eventuali incidenti sul lavoro».
Il condominio nelle vesti di committente, prima dell’inizio della prestazione, ha l’obbligo di comunicare alla Direzione territoriale del lavoro competente, attraverso modalità telematiche (compresi sms o email) i dati anagrafici, il codice fiscale del lavoratore e il luogo in cui si svolge la prestazione lavorativa, con riferimento a un arco temporale non superiore ai trenta giorni successivi. In ogni caso, prima dell’inizio dell’attività di lavoro accessorio (anche il giorno stesso), il committente deve effettuare la comunicazione di inizio prestazione all’Inps. La mancata comunicazione prevede l’applicazione della cosiddetta maxisanzione per lavoro nero. Il condominio-committente ha, inoltre, l’obbligo di verificare il non superamento del limite economico da parte del prestatore (7000 euro annui pari a 9333 euro lordi) a cui dovrà richiedere una dichiarazione in ordine al non superamento degli importi massimi previsti, riferita sia ai voucher riscossi nell’anno solare che a quelli ricevuti dallo stesso o da altri committenti e non ancora riscossi.
Si chiamaPorotherm Bio Plan 30 T-0,09 ed è la novità ad alte prestazioni Wienerberger, in soli 30 centimetri di spessore, per i sistemi a cappotto. In anteprima a Klimahouse, il nuovo laterizio rettificato della famiglia Bio Plan, che migliora di oltre il 30% le prestazioni degli involucri con sistema a cappotto. Il nuovo componente dell’avanguardistica famiglia Porotherm Bio Plan T-0,09 è stato sviluppato dal più grande produttore mondiale di laterizi per rispondere alle più impellenti esigenze del settore delle costruzioni, in particolare in materia di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici, due temi da sempre al centro della ricerca di Wienerberger.
A differenza dei blocchi da 38 e 45 cm di spessore, soluzioni pensate per realizzare edifici a energia quasi zero con murature monostrato, Porotherm Bio Plan 30 T-0, 09 è stato sviluppato da Wienerberger per migliorare le prestazioni degli involucri in muratura abbinati ai sistemi a cappotto. Utilizzando il nuovo elemento della famiglia Bio Plan 30 T-0,9 nella realizzazione della muratura si può infatti ottenere un incremento di oltre il 30% della prestazione termica – a parità di spessore del cappotto – rispetto a un classico blocco modulare montato con malta tradizionale.
Prestazioni energetiche e termiche eccellenti, dovute a una trasmittanza U pari a 0,28 W/m²K e a una conducibilità termica λ di appena 0,09 W/mK, che possono essere ulteriormente migliorate abbinando Porotherm Bio Plan 30 T-09 a Porotherm Revolution, il cappotto in laterizio firmato Wienerberger che unisce in un unico prodotto i vantaggi di materiali isolanti quali lana di roccia o perlite con quelli del laterizio. L’applicazione congiunta delle due soluzioni di Wienerberger consente di ottenere una trasmittanza U pari a 0,18 W/m²K e al tempo stesso garantire una maggiore traspirabilità della parete.
Non solo vantaggi energetici ma anche riduzione degli ingombri del sistema murario: grazie alla sua elevata prestazione Porotherm Bio Plan 30 T-09 consente di ridurre lo spessore del cappotto. A parità di prestazione termica, infatti, è possibile ridurre sostanzialmente lo spessore del cappotto. Passando da un blocco modulare a Porotherm Bio Plan 30 T-0,9 ad esempio, lo spessore di un comune cappotto in EPS passa da 18 a 10 cm con una conseguente maggior facilità di posa e un minor spessore totale del pacchetto murario. Grazie alla combinazione della tecnologia della rettifica a quella dei setti sottili è infatti possibile realizzare giunti di malta di appena 1 mm, eliminando completamente i ponti termici e riducendo i tempi di posa in cantiere. Oltre a questi vantaggi, l’ultimo nato della famiglia Porotherm Bio Plan 30 T-0,9 di Wienerberger si contraddistingue anche per le sue brillanti prestazioni di sfasamento dell’onda termica conferite dalla sua cospicua massa superficiale del blocco, pari a 266 kg/m2, la cui inerzia permette di smorzare i picchi della temperatura esterna, mantenendo all’interno dell’edificio temperature costanti, per il massimo comfort anche in regime estivo.
I nuovi prodotti della ecoedilizia sono tutti al Klimahouse. YouTrade, che è presente all’evento di Bolzano, ha selezionato alcune delle novità presenti alla fiera dedicata all’edilizia sostenibile. Risultato: la tecnologia nel 2016 ha compiuto un nuovo salto in avanti. E le soluzioni delle aziende sono diventate ancora più performanti.
Klimahouse 2015
IL CALCESTRUZZO CHE FA BENE ALL’AMBIENTE
È possibile avere una pavimentazione stradale drenante e creare una viabilità sicura che si integra perfettamente con il paesaggio e l’ambiente? Betonrossi risponde con DrainBeton, calcestruzzo brevettato drenante e fonoassorbente, ad elevate prestazioni, ideale per la realizzazione di strade, parcheggi, zone 30 e piste ciclabili. In grado di garantire l’efficace deflusso delle acque piovane, DrainBeton offre una minore fonte di assorbimento termico rispetto ai conglomerati bituminosi e un più rapido dissipamento del calore. È un prodotto rispettoso dell’ambiente innanzitutto perché viene steso “a freddo”, inoltre può essere utilizzato nella colorazione naturale, oppure pigmentato in qualunque tonalità cromatica e quindi perfetto per l’integrazione nell’ambiente. La colorazione è conferita mediante l’introduzione di pigmenti nella miscela, per un risultato cromatico omogeneo e duraturo, non alterabile nel tempo, sicuro e stabile alle intemperie, al calore, ai solventi e agli acidi. (Settore CD – Stand C19/06)
STOP AL RIVERBERO DEI RUMORI
Phonolook di Eterno Ivica è la nuova gamma di pannelli fonoassorbenti studiata per correggere le problematiche legate al riverbero acustico negli ambienti chiusi, apportando assoluti benefici in termini di comfort. I pannelli Phonolook nascono per essere applicati in contesti caratterizzati da elevata frequentazione o in ambienti con pochi arredi, quali ristoranti, sale riunioni, auditorium, sale musica, uffici e open space. I pannelli, formati da un’anima in fibra di poliestere racchiusa in una cornice in acciaio o in legno e rivestiti da un tessuto in Trevira CS, presentano un’ampia gamma di formati e geometrie declinate su 66 gradazioni cromatiche che consentono di realizzare soluzioni creative, accattivanti, originali e di grande effetto. Ai colori e alle tipologie di rivestimento disponibili si aggiunge la possibilità, sui colori chiari, di serigrafare qualsiasi soggetto scelto dal cliente, sia a tutto pannello che ad effetto mosaico, per suggestive composizioni. (Settore AB – Stand B11/08).
FUTURO ALL’INSEGNA DELL’ECOSOSTENIBILITÀ
MyDatec, marchio Telema, propone sistemi innovativi per la climatizzazione e il controllo della qualità dell’aria con recupero energetico per gli ambienti residenziali e del terziario. In occasione di Klimahouse presenta la nuova serie Smart+ con recupero statico e termodinamico integrato. Grazie ad un sistema di pompe di calore capaci di restituire un’aria filtrata e pulita, priva di Cov e sostanze inquinanti, la macchina è in grado di garantire il massimo recupero di calore dall’aria estratta in qualsiasi condizione climatica. Insieme a Smart+ sarà presentata anche la nuova app MyDatec che consente di comandare da remoto la macchina installata per un migliore comfort abitativo. Le soluzioni MyDatec si adattano alla recente normativa europea per la costruzione edifici Nzeb, che assicurano elevate prestazioni energetiche, minimizzando i consumi e le emissioni. (Settore CD – Stand D24/58).
CHIUSURE DALLE ELEVATE PERFORMANCE TERMICHE
Elevate performance e massima attenzione all’isolamento termico: così Hörmann risponde al tema dell’efficienza energetica con molteplici soluzioni per chiusure civili e industriali. Tra i prodotti presentati a Klimahouse c’è la porta d’ingresso ThermoCarbon con un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m²xK), soluzione ideale per le case passive e a bilancio energetico positivo. Una performance resa possibile dal battente in alluminio a filo della superficie spesso 100 millimetri, dotato di un pannello di riempimento in schiuma rigida in poliuretano a piena superficie e di un profilo composito alloggiato all’interno. Tra le novità anche la porta d’ingresso ThermoSafe con valore di trasmittanza termica fino a 0,8 W/(m²xK) e la nuova guarnizione perimetrale ThermoFrame, grazie alla quale il telaio del portone viene separato termicamente dalla muratura consentendo così un miglioramento della coibentazione termica dell’intero portone stesso (Settore CD- Stand C18/44).
FINESTRE AD ALTE PRESTAZIONI
Dotata di vetrocamera passivo con singolo pacchetto vetrato e di un sistema a cinque guarnizioni che ne implementano l’ermeticità, il modello FTT U8 Thermo di Fakro è estremamente performante dal punto di vista energetico. Il coefficiente Uw di 0,58W/m²K le ha permesso di ottenere il certificato Passivhaus Institut. Tra le altre innovazioni dell’azienda spicca la finestra per tetti piatti modello F, disponibile con doppio vetrocamera DU6 e coefficiente termico pari a 0,88W/m²K o triplo vetrocamera passivo DU8 con un coefficiente di trasmittanza termica fino a 0,76W/m²K, vincitrice nel 2016 del Red Dot Design Award (Settore AB – Stand A03/32).
IMPERMEABILIZZARE RISPETTANDO L’AMBIENTE
Un modo di impermeabilizzare che sia rispettoso dell’ambiente, attento al futuro del pianeta e che punti sempre all’ecosostenibilità. Polyglass presenta Polysint Sun Reflect, membrana liquida fibrata in emulsione acquosa di colore bianco, formulata con particolari resine sintetiche, ad alta riflettanza solare (83%) ed emissività termica (91%). L’utilizzo di Polysint Sun Reflect riduce di oltre il 50% la temperatura superficiale del tetto rispetto a una copertura di colore scuro, diminuendo inoltre la temperatura interna dell’edificio e mantenendola più costante. Inoltre ottimizza l’efficienza e la resa di impianti di produzione di energia elettrica realizzati con pannelli fotovoltaici. L’indice di riflettanza solare (SRI) 105 per calcestruzzo e per membrane bitume distillato polimero consente di ottenere crediti LEED per la riduzione dell’effetto isola di calore (Settore AB – Stand B06/24).
La Fiera di Bolzano
LE COSTRUZIONI LEGGERE E RESISTENTI
Cresciuto fino a diventare un sistema costruttivo molto apprezzato, il calcestruzzo aerato autoclavatoGasBeton coniuga leggerezza e resistenza meccanica, semplicità di impiego ed elevate prestazioni in termini di isolamento termico e resistenza al fuoco. L’ampliamento della gamma ha consentito di ottenere blocchi validi per tutti gli interventi di nuova costruzione e ristrutturazione, in campo civile e industriale, anche in zone ad alta sismicità. Bacchi e tutte le soluzioni GasBeton saranno a Klimahouse 2017 (Settore CD – Stand C19/62).
MINI CALDAIA, GRANDI PRESTAZIONI
Vitocrossal 100 è la nuova caldaia a basamento a condensazione a gas, dalle dimensioni particolarmente ridotte (occupa una superficie di 0,8 m²), che la rendono adatta nel caso di installazione in centrali termiche difficilmente accessibili. Si distingue inoltre per l’elevato contenuto d’acqua che non rende necessario prevedere una portata volumetrica minima o l’equilibratore idraulico. Cuore della caldaia è il nuovo scambiatore di calore brevettato in acciaio inossidabile ad alte prestazioni e resistente alla corrosione, che permette una trasmissione del calore e una condensazione all’insegna della massima efficienza. Interamente concepito da Viessmann anche il bruciatore cilindrico MatriX e il sistema di controllo della combustione Lambda Pro Control. Disponibile con potenzialità da 80 a 320 kW, e nella versione in cascata fino al 640 k W, la caldaia è fornita in un unico mantello. Per avere tutto sotto controllo, è possibile la gestione a distanza dell’impianto tramite App nella versione singola, oppure con Vitodata 100 nella versione singola o in cascata (Settore CD – Stand D26/06).
LA REGOLAZIONE INTELLIGENTE
Per la termoregolazione associata ai sistemi radianti di riscaldamento e raffrescamento Bampi presenta SmarTouch, una nanotecnologia applicata su schede elettriche di dimensioni molto ridotte (19×30 mm), alloggiabili senza difficoltà all’interno delle classiche serie civili da incasso. Composto da un unità centrale che sovrintende tutte le funzioni di regolazione, SmarTouch prevede moduli di espansione per adattarsi a impianti più o meno complessi. Un LED touch screen da incasso permette di impostare i parametri di regolazione, con la possibilità di controllo remoto da apparecchi mobili. Il sistema può essere applicato anche in abitazioni esistenti, integrandosi senza alcun impatto estetico o interventi invasivi ed onerosi per l’utente (Settore AB – Stand A05/12).
FINITURE DI PREGIO CON MAPEI
Dusilite Gloss di Mapei è uno smalto murale per interni a base di speciali resine acriliche e poliuretaniche, dall’effetto estetico liscio e semilucido, che esalta la brillantezza dei colori. Questo prodotto permette di realizzare finiture di pregio, resistenti all’ingiallimento e con un elevata durezza superficiale. Grazie alla componente poliuretanica, presenta un alto grado di resistenza al lavaggio ed è facilmente smacchiabile. Aderisce a tutti i tipi di murature, intonaci, rasature e vecchie pitture non sfarinanti, ed è particolarmente indicato per la pitturazione di locali in abitazioni private e ambienti a elevata affluenza, particolarmente soggetti a forte usura e frequenti operazioni di pulizia. Dursilite Gloss è colorabile con il sistema tintometrico ColorMap (Settore AB – Stand A05/20).
STOP AL FREDDO CHE VIENE DAL BASSO
Fornaci Laterizi Trezzo presenta Normablok Più Taglio Termico della fondazione e del solaio, soluzione specifica studiata per impedire la risalita delle basse temperature in senso verticale. Grazie alla sinergia con il polistirene arricchito con grafite. (Settore AB, Stand B09/06).
UNA SOLUZIONE CHE È GIÀ 4.0
Isolconfort ha lanciato Eco Dur Zeta, il pannello da utilizzare alla base del cappotto resistente agli urti e all’assorbimento dell’acqua. (Settore CD, Stand D23/46).
L’ACQUA REFLUA SI METTE IN RETE
Redi presenta il Sistema Fognario EasyClip, un insieme di prodotti specifici per lo smaltimento degli scarichi: raccordi, sifoni, pozzetti, valvole antiriflusso e connettori che garantiscono la gestione delle acque reflue. (Settore CD, Stand C21/24).
Il dibattito sull’efficientamento energetico, la progettazione di edifici ecosostenibili e il comfort abitativo sono i temi che il Klimahouse affronta a Fiera Bolzano, dal 26 al 29 gennaio. In quest’occasione, Mapei riconferma la sua sensibilità verso l’ambiente rendendo disponibili le EPD, Dichiarazioni Ambientali di Prodotto e presentando prodotti e sistemi certificati dai più severi e indipendenti istituti internazionali per la salvaguardia dell’ambiente. In accordo agli standard ISO 14025 e EN 15804, dal 2016 Mapei ha introdotto le EPD, vere e proprie carte di identità che documentano gli impatti ambientali di un prodotto durante tutto il suo ciclo di vita. Mapei rende disponibili EPD Standard, relative ad un singolo prodotto o a sistemi di prodotti. Numerosi prodotti Mapei sono certificati Emicode EC1 ed Emicode EC1 PLUS dal GEV (Associazione per il controllo delle emissioni dei prodotti per pavimentazioni, adesivi e materiali per edilizia) per la bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC).
Tuttavia, l’impegno di Mapei nella salvaguardia dell’ambiente non si esplica nella sola offerta di prodotti a bassissima emissione di sostanze organiche volatili. Mapei dispone infatti di una gamma di prodotti dedicata all’efficientamento energetico degli edifici: sistemi completi per la realizzazione di nuovi cappotti e la manutenzione di cappotti degradati. Tra i prodotti dedicati al recupero di cappotti termici degradati Mapetherm Flex RP, il fondo rasante elastico altamente resistente agli urti e alle aggressioni biologiche di alghe e muffe. Il rasante è indicato in caso di recupero di cappotti che presentano fessurazioni, alghe e muffe.La sua resistenza agli urti, testata secondo UNI EN ISO 7892 presso ITC (Istituto per le Tecnologie della Costruzione), in accordo alla ETAG 004, lo rende un prodotto particolarmente indicato, anche nella realizzazione di nuovi cappotti di moderna concezione, per la protezione di zone critiche quali zoccolature, parti comuni di condomini, aree accessibili al pubblico esposte a urti e sollecitazioni. Per la realizzazione di cappotti termici Mapei propone Mapetherm System, la proposta per interventi di isolamento termico a cappotto in grado di assicurare la riduzione dei consumi energetici estivi ed invernali, aumentare il comfort abitativo bilanciando la temperatura di ambiente e parete ed eliminare le condensazioni di vapore entro le murature. Il sistema si distingue per il consapevole uso dell’adesivo, settore in cui Mapei è leader mondiale, ponendo l’attenzione su questo componente chiave che rende il sistema efficace e duraturo nel tempo. Grazie al suo know-how e all’esperienza nei prodotti e sistemi per i rivestimenti in facciata e il rinforzo strutturale Mapei ha sviluppato un sistema con eccezionali caratteristiche di resistenza meccanica per la posa su pannelli in EPS e XPS di lastre in gres porcellanato e pietra ricostruita, in grado di sostenere il peso e le sollecitazioni dei rivestimenti: Mapetherm Tile System.
Nell’ambito delle soluzioni per le finiture degli ambienti interni, Mapei ha da poco introdotto lo smalto murale Dursilite Gloss a base di resine acriliche e poliuretaniche ad effetto liscio e semilucido. È applicabile su tutte le superfici, anche quelle già verniciate; facilmente smacchiabile e resistente al lavaggio, è particolarmente indicato per la protezione e la decorazione di ambienti interni soggetti a usura e a frequenti operazioni di pulizia. Dursilite Gloss ha un gradevole effetto estetico che consente di ottenere finiture di pregio dai colori brillanti. Lo smalto murale Dursilite Gloss contribuisce all’ottenimento di crediti LEED (The Leadership in Energy and Environmental Design) negli interventi di progettazione di edifici ecosostenibili, in accordo all’US Green Building Council. Dursilite Gloss ha ampliato la gamma di prodotti Dursilite, una famiglia di idropitture per ambienti interni ad elevate prestazioni che decorano e proteggono gli ambienti interni. Le finiture Dursilite coprono perfettamente la vecchia vernice, anche quella più scura, e le macchie più difficili. Hanno una bassa presa di sporco, mantenendosi pulite durante tutto il loro ciclo di vita e sono facili da pulire con una semplice spugna. Oltre alla versione Gloss, appartengono a questa famiglia la finitura Dursilite e le varianti Dursilite Matt, che ha un eccellente punto di bianco ed elevata opacità, e Dursilite Plus che è igienizzante, resistente alle muffe grazie alla tecnologia Mapei BioBlock e garantisce alle superfici una buona permeabilità al vapore. Nel settore delle finiture Mapei dispone anche di sistemi per gli ambienti esterni. Cicli completi per proteggere le superfici dagli agenti atmosferici e conferirgli pregiate valenze estetiche.
A tutela della “salute” dell’edificio, e nel rispetto dell’ambiente e della persona, Mapei propone una gamma di prodotti dedicata al risanamento e alla deumidificazione degli edifici in muratura. La linea Mape-Antique, esente da cemento e a base di calce ed Eco-Pozzolana, è deputata al consolidamento, risanamento, deumidificazione e intonacatura degli edifici in muratura esistenti, anche quelli di pregio storico sotto tutela delle Soprintendenze per le Belle Arti e il Paesaggio. I prodotti Mape-Antique sono certificati dal GEV Institut come Emicode EC1 R PLUS per la bassissima emissione di sostanze organiche volatili. Grazie alla compatibilità chimico-fisica ed elastomeccanica con le malte da muratura e da intonaco utilizzate in passato, i prodotti Mape-Antique sono utilizzabili su qualsiasi tipo di muratura esistente, anche di pregio storico e artistico. I prodotti di questa linea hanno caratteristiche di resistenza chimico-fisica alle azioni aggressive sia ambientali che interne alle murature dovute ai sali solubili e all’umidità di risalita.
Al Klimahouse, oltre a presentare i sistemi per un’edilizia ecosostenibile, Mapei apre ai visitatori il suo mondo. Un mondo di valori creati in 80 anni di esperienza da leader nel mondo dell’edilizia. Fondata nel 1937 a Milano, Mapei taglia oggi il traguardo degli 80 anni contando 81 consociate – di cui 7 società di servizi – e 70 stabilimenti produttivi in 32 paesi nei cinque continenti. Alla base del successo dell’azienda: la specializzazione nel mondo dell’edilizia attraverso l’offerta di prodotti e sistemi certificati che soddisfino le richieste dei clienti e della domanda; l’internazionalizzazione, per una maggiore vicinanza alle esigenze locali e riduzione al minimo dei costi di trasporto; la Ricerca e Sviluppo, a cui viene destinato il 5% del fatturato aziendale (di cui l’80% è dedicato allo sviluppo di prodotti ecosostenibili, che rispettino l’ambiente e la salute del posatore e dell’utilizzatore finale). Mapei porta nel mondo il suo know-how: in cantiere, a fianco del progettista con consulenti e tecnici specializzati e in aula con una formazione qualificata che coinvolge ogni anno oltre 161.000 professionisti, contribuendo alla realizzazione di nuove opere edili e al restauro e conservazione di significativi edifici del patrimonio artistico e culturale nel mondo.
Fiera Klimahouse: dov’è Mapei? Presso lo spazio espositivo nell’Area Anit – Stand A05-20. Qui Mapei espone tutti i sistemi e i prodotti dedicati all’isolamento termico, alle finiture murali e al risanamento degli edifici in muratura.
Il sito webfassi.com ha un motore più performante. Sono state realizzate tutte le modifiche necessarie per l’aggiornamento del suo framework e ora potete apprezzarne l’efficacia attraverso una migliore navigazione online. Questo rinnovamento è stato compiuto aggiornando il CMS “Content management system” con evidenti vantaggi nella consultazione delle pagine che ora sono di caricamento più veloce anche grazie ad uno snellimento complessivo delle funzionalità del template. Come già precedentemente, quest’ultima versione del sito fassi.com è “full responsive” per consentire il suo ottimale utilizzo su smartphone. Si è lavorato quindi per mantenere la caratteristica “mobile-friendly” del sito in modo da seguire gli standard di performance consigliati da Google. Nella visualizzazione su smartphone il menu del sito è stato riprogettato per consentirne una fruibilità migliore da dispositivi portatili. In questa nuova versione del sito fassi.com i comunicati redazionali, le news riguardanti l’azienda e quelle relative alle sponsorizzazioni sono posizionate con una visualizzazione nuova, somigliante a quella tipica dei blog. Molta attenzione è stata data al componente dei contatti, completamente rivisto dal punto di vista del layout per permettere un più facile utilizzo da parte degli utenti. Le informazioni si possono condividere sui principali social network attraverso un semplice click dei bottoni che si trovano in fondo alle pagine. Il risultato è ottimizzato per ottenere una corretta visualizzazione nel layout di share di Facebook, Twitter, Linkedin, Google+ e Tumblr. È stata integrata la tecnologia dei “microdata” per avere riscontri un più esaustivi sulla “Serp” di Google.
Si chiama White in the city ed è la rivoluzione in bianco che ridipingerà Milano. White in the city è un progetto che coinvolgerà alcune delle più prestigiose location di Milano: Accademia di Belle Arti di Brera, Pinacoteca di Brera, Palazzo Cusani, l’ex chiesa di San Carpoforo e Class Editori Space, ognuna con una diversa declinazione e interpretazione ma legate in un unico itinerario che racconterà il bianco nelle sue mille sfaccettature cromatiche e simboliche.
Cortile, Pinacoteca di Brera
Il colore bianco è storicamente simbolo di benessere, sostenibilità e tranquillità; non un punto di partenza ma un punto di arrivo che coinvolge tutte le discipline di progetto, dall’architettura alle arti visive, dal design al fashion. Si analizzeranno tutte le aree socio-culturali legate all’essere, al vivere, all’abitare, al contemplare, per delineare una dimensione del bianco che informi, trasformando l’ambiente quotidiano in luogo del benessere.
Loggiato superiore, Pinacoteca di Brera
Nell’ormai universalmente riconosciuto quartiere di Brera, uno dei punti focali della Milano Design Week (4-9 aprile 2017), White in the city occuperà i quattro più bei gioielli architettonici e luoghi di riferimento della cultura milanese. La Pinacoteca di Brera, l’Accademia di Belle Arti di Brera, la ex chiesa di San Carpoforo e Palazzo Cusani saranno la cornice prestigiosa di installazioni dei maestri del design e dell’apporto creativo di grandi architetti, identificate dall’uso del bianco nelle diverse espressioni.
Corridoio gessi, Accademia
Il percorso espositivo prosegue nel centro di Milano, Corso Italia, in un insolito giardino e un loft nel Class editori Space, che farà da coreografia alla mostra White Young. I designer coinvolti nella mostra sono giovani, principalmente affermati a livello internazionale, che racconteranno la loro interpretazione del colore bianco come elemento vitale e innovativo di una società ecosostenibile. I progetti saranno di scala differente, dalle installazioni architettoniche dei grandi protagonisti del design agli oggetti di uso quotidiano, dagli ambienti ai piccoli accessori per la persona in un perfetto equilibrio tra arte e design. L’obiettivo di “White in the city” è creare una nuova consapevolezza che permetta di scegliere il bianco non solo per emozione o retaggio storico ma, anche, attraverso una scelta ragionata. Il bianco assumerà di volta in volta, nelle diverse location coinvolte, un aspetto immateriale o tangibile.
Palazzo Cusani, corte interna
L’impegno di Oikos
Claudio Balestri, imprenditore, una vita dedicata alla ricerca delle più innovative soluzioni cromomateriche ecosostenibili per l’architettura, il design, l’arte. Fondatore e Presidente di Oikos–il colore del benessere (main sponsor di “White in the city”) è stato creatore e promotore di eventi che hanno permesso di far incontrare il colore e la materia con l’architettura, il design, l’arte, la cultura. Ricordiamo la spettacolare esperienza di Palazzo Cusani o quella dello scorso anno all’attico di Torre Velasca, dove migliaia di persone hanno potuto vedere lo splendore della storica Torre, icona milanese, e soprattutto uno spaccato del nuovo skyline di Milano. Sempre attento alle innovazioni, e spinto dal forte desiderio di offrire alla città di Milano e ai visitatori della Design Week più importante nel mondo, ha proposto di dedicare al White, il colore Bianco, un approfondimento e una visione sviluppata su più ambiti. Idea maturata e sviluppata con alcuni amici, collaboratori, fra cui Giulio Cappellini noto e stimato designer in tutto il mondo. Insieme hanno deciso di condividere questa impegnativa sfida. “White in the city”, il risultato di talenti italiani che permetterà di far incontrare diverse visioni, culture, artisti, architetti, designer, imprenditori, studenti, normali cittadini in un contesto dove la qualità, le eccellenze si daranno appuntamento in un confronto senza precedenti che pervaderà i sensi del visitatore. Il bianco motore di trasformazione per il benessere dell’ambiente e del vivere quotidiano.
Milano, San Carpoforo
Con la partecipazione di…
Art Director: Giulio Cappellini, curatore Pinacoteca di Brera:
Stefano Boeri Architetti, David Chipperfield Architects, Studio Libeskind, Aires Mateus Associados , Studio Marco Piva, Patricia Urquiola, Zaha Hadid Architects Palazzo Cusani:
5+1AA Alfonso Femia-Gianluca Peluffo, Alberto Apostoli, Studio Asia, Caberlon Caroppi Italian Touch Architects, Raffaella Laezza Underarchitecture, Studio Mamo, Jasper Morrison, Studio Rotella, Studio Svetti
Nel mese del Klimahouse, il nuovo numero di YouTrade non poteva che essere centrato sulle prospettive dell’edilizia e sulle tecnologie che saranno protagoniste nel 2017. Un anno che è iniziato con dati incoraggianti, confermati dall’andamento del settore immobiliare: i matrimoni (ma anche le separazioni) sono tra gli elementi che spingono le compravendite e, di conseguenza, anche la domanda di ristrutturazioni di spazi abitativi. Ed è proprio questo uno degli argomenti trattati dalla rivista edita da Virginia Gambino Editore. Ma se l’edilizia residenziale è al momento centrata sullaristrutturazione, chi ne trae giovamento? Basta leggere l’articolo dedicato al settore idrotermosanitario per avere un’idea di come va il business: i dati di Angaisa e le previsioni per l’anno in corso non lasciano dubbi.
Ovviamente nel numero di gennaio di YouTrade non poteva mancare un ampio spazio ai temi del Klimahouse e alle novità presentate dalle imprese. A proposito di Fiera di Bolzano: YouTrade è andata a vedere come si cala, nella realtà sudtirolese, la filosofia di CasaClima: un reportage da Brunico spiega che cosa significa edilizia sostenibile per gli abitanti della provincia di Bolzano.
L’edilizia, abbiamo detto, si centra al momento in gran parte sulla riqualificazione: a questo tema è dedicato un servizio speciale della rivista. E non si tratta solo di fare una rassegna dei prodotti più interessanti, ma di cercare un filo conduttore per capire che cosa, davvero si può fare in Italia e che cosa è destinato a rimanere un’utopia. Una riflessione utile anche per i rivenditori, che sono protagonisti, come sempre, delle pagine del periodico. Le interviste, su questo numero, riguardano Volpedile, Cabrio, Vanoncini, Dec. Ma non è tutto qui: su YouTrade di gennaio c’è molto, molto di più.
Per essere virtualmente sempre a casa, anche quando si è in viaggio in auto. Le Volkswagen dotate di Mirror Link e App Connect – e tutti i veicoli della casa sono compatibili con queste due tecnologie – saranno dotate di un utile “citofono” high-tech, che permetterà agli autisti di comunicare con chi suona al campanello di casa e, in futuro, di aprirgli sia la porta da garage che la porta d’ingresso. Anche grazie ad Hörmann.
Stiamo viaggiando in auto e non siamo dunque a casa mentre il postino suona al nostro campanello con una consegna urgente? Da oggi, per chi è alla guida di una Volkswagen, non sarà più un problema: l’autista potrà vedere nel sistema Infotainment dell’auto chi è a suonare alla porta di casa ed eventualmente comunicare con chi ha suonato. Non solo: in futuro, sempre dall’auto e senza dovere utilizzare lo smartphone, sarà possibile anche aprire la porta d’ingresso o la porta da garage, nel caso a suonare al nostro campanello sia un amico o un parente che desideriamo far entrare in casa.
Per l’introduzione sul mercato di questa novità Volkswagen si è rivolta a Doorbird – che ha sviluppato la soluzione tecnologica – e a Hörmann – leader mondiale nelle chiusure civili e industriali – per poter presentare l’avanzato sistema nell’ambito della IFA 2016, nel contesto di una casa a Potsdam. Con le automazioni per garage proposte da Hörmann e grazie all’App sviluppata da Doorbird, in futuro sarà dunque possibile aprire il portone direttamente dall’auto anche a distanza di migliaia di kilometri. “Grazie all’ottima collaborazione e ai nostri prodotti innovativi, siamo particolarmente fieri di poter essere i primi, con i quali Volkswagen introdurrà la nuova tecnologia”, afferma Martin J. Hörmann, socio titolare del gruppo Hörmann. “Collegare in rete la macchina con la propria abitazione completa in modo perfetto la nostra idea di Smart Home.”