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Il pollice verde di Ytong-Xella Italia (Video)

Mattia Manni, Xella Italia – Ytong

Mattia Manni – Responsabile marketing Xella Italia – Ytong

«Xella Italia attesta l’eccellenza del profilo ambientale dei propri prodotti con la Certificazione EPD. Per noi è importante far capire che la nostra produzione è certificata secondo criteri di sostenibilità ed eco-compatibilità, tanto quanto i nostri prodotti».

Involucro, performance al top con Wienerberger (Video)

Enrico Lanconalli - Wienerberger

Enrico Lanconalli – Product Management Wienerberger

«Siamo stati a Klimahouse con un prodotto davvero interessante sul fronte delle prestazioni termiche: Porotherm BIO PLAN 30T 0,09. In soli 30 centimentri di spessore, questo blocco consente di migliorare al massimo le prestazioni di involucri abbinati a sistemi a cappotto in pareti monostrato».

Riscaldamento e condizionamento: il sistema ibrido Viessmann (Video)

Alessandro Trevisan - Viessmann

Alessandro Trevisan – Formatore Accademia Viessmann

«Tante le novità di gamma Viessmann per un’offerta ancora più completa per sistemi di riscaldamento e condizionamento. Tra i prodotti più innovativi c’è il sistema ibrido Vitocaldens 222-F che integra in un unico sistema la pompa di calore, la caldaia a condensazione e un accumulo da 130 litri».

Speedblok, il sistema di isolamento e antisismico di Terzer (Video)

Roman Terzer

Roman Terzer – Project Manager Terzer

«Speedblok è un progetto innovativo per le costruzioni in legno: il sistema garantisce alte prestazioni statiche e antisismiche, isolamento termico e acustico. Si tratta di un blocco in legno truciolare, coibentato con lana di roccia (di altissima qualità, di importazione svizzera) che garantisce anche una resistenza al fuoco elevata».

La casa secondo i Millennials

La casa secondo i Millennials

La maggior parte dei giovani italiani (57%) va via da casa dopo i 30 anni, in ritardo rispetto alle generazioni di padri e nonni; due giovani su tre scelgono l’affitto; le ragazze sono più indipendenti: infatti, il 51% dichiara di essere uscita di casa rispetto al 38% della popolazione maschile. Sono questi alcuni dei dati finali raccolti dal sondaggio “I Millennials via da casa” condotto d Doxa per Idealista su, su un campione rappresentativo di mille italiani. La ricerca si è focalizzata successivamente  su un campione di 300 madri e figli, per capire gli aspetti pratici ed emotivi connessi all’uscita di casa, da entrambi i punti di vista. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole: l’incertezza del futuro porta i Millennials a emanciparsi più tardi rispetto alle precedenti generazioni. Meno della metà dei nati tra gli anni Ottanta e il 2000 ha lasciato il tetto familiare; nello specifico il 44% degli under 35 è uscito di casa nel 2016, mentre il 26% di chi è ancora con mamma e papà prevede di farlo nel 2017.

Il matrimonio costituisce sempre meno motivo esclusivo di uscita dal “nido”, perché le priorità diventano altre come le convivenze, lo studio e il lavoro. Questa è la differenza tra i Millennials e le generazioni precedenti: il 73% dei Baby Boomer (nati tra il 1945 e il 1964) è uscito di casa con il matrimonio, l’11% per motivi di lavoro, il 6% per motivi di studio; il 4% per vivere da solo; il matrimonio è stato il principale propulsore dell’uscita di casa anche per il 47% della Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980), l’11% per lavoro, il 14% per studio e il 7% per amore della vita da single. I Millennials (nati dal 1981 al 2000) rompono gli schemi di padri e nonni e, seppur con difficoltà economiche maggiori e in ritardo rispetto alle generazioni precedenti, quando escono di casa lo fanno per lavoro o studio (32%) tanto quanto per amore (30% per motivi di matrimonio) e l’8% per andare a vivere da solo.  Il 66% dei Millennials lasciano casa per andare a vivere per conto proprio opta per l’affitto piuttosto che l’acquisto dell’abitazione. La problematica economica è l’elemento  principale che guida la scelta dell’abitazione – si tratti del prezzo di acquisto o del canone di affitto -, per oltre la metà dei giovani intervistati (54%). Gli altri criteri di scelta sono il quartiere (36%), la zona di residenza (35%), la vicinanza al posto di lavoro (30%) e la vicinanza ai mezzi pubblici (29%). Come caratteristica intrinseca all’abitazione i giovani attribuiscono molto valore alla luminosità (29% dei rispondenti). Oltre la metà dei Millennials si spostano per andare a vivere nella stessa città. Una sparuta minoranza – appena il 6% del campione -, vive nello stesso edificio dei genitori.

La casa secondo i Millennials
La casa secondo i Millennials

Lasciare la casa dei propri genitori è anche una questione di cuore. Di solito tra la decisione di andare via di casa e “fare il passo” trascorrono in media 6 mesi. La ricerca si è soffermata sui sentimenti che accompagnano questo periodo per madri e figli: un mix di eccitazione (42%) e felicità (38%) per i ragazzi, di tristezza (59%) per le loro madri, anche se questo sentimento “dell’ultimo giorno” lascia il campo alla comprensione e a una presenza discreta nella vita del figlio.   Le mamme italiane si dimostrano meno possessive di come vengono spesso dipinte tanto che i figli dichiarano di non sentire la pressione o il fastidio della loro presenza.  Anche a distanza madri e figli trovano il modo di essere presenti attraverso pranzi e cene insieme (79%), contatti telefonici giornalieri (76%), messaggi e chat (54%).  La mamma moderna è felice di dispensare pareri sulle relazioni dei propri figli (48%) quando questi lo richiedono, ma è anche la “chioccia” che vorrebbe proteggere i propri figli come se fossero ancora piccoli (34%), vorrebbe sapere dove sono e cosa fanno (27%) e si preoccupa che mangino abbastanza (24%). Ad ogni modo 2/3 delle intervistate pensano che i figli siano andati via al momento giusto, mentre i figli credono che la mamma preferisse che fossero rimasti ancora in casa. Entrambi però concordano che 25 anni è l’età ideale per lasciare la casa.

La stanza del figlio – Cosa portano con se i Millennials quando lasciano casa? La biancheria (65%) mette d’accordo la maggior parte dei ragazzi, seguita da libri (58%) e fotografie di famiglia (45%). In genere sono le ragazze a portare nella nuova casa più oggetti dei ragazzi.  Tra le cose che i ragazzi lasciano invece volentieri nella loro vecchia casa c’è il letto (29% dei casi) e gli oggetti d’infanzia (24%) insieme a molte altre cose che restano a casa dei genitori. E così, quando i figli vanno via da casa, la stanza rimane spesso cristallizzata (60%), viene destinanta a svariati utilizzi como stanza degli ospiti (10%), viene occupata da un’altra persona di famiglia (8%), utilizzata come studio/biblioteca/sala tv (6%), stanza degli hobby (5%) o cabina armadio (3%). Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile comunicazione di idealista, «Nella scelta dell’abitazione prevale sempre più l’aspetto economico, perché le condizioni delle famiglie sono peggiorate nell’ultimo decennio di crisi in cui l’Italia ha perso 10 punti di Pil. Come emerge dalla ricerca, i giovani italiani sembrano consapevoli dell’importanza di emanciparsi presto, ma la società non li agevola, dal momento che instabilità lavorativa e dei redditi da un lato e gli alti canoni di locazione dall’altro, rendono quello della casa tutta per sé un vero e proprio sogno. Da qui l’esigenza di un’offerta di abitazioni in locazione a canone calmierato che permetta ai giovani di entrare con meno difficoltà nel mondo immobiliare».

Il nuovo sistema termoisolante di Stiferite (Video)

Cristian Baldan - Stiferite

Cristian Baldan – Responsabile commerciale marketing Stiferite

«Stiferite presenta il suo Sistema Pendenzato, sistema termoisolante prefabbricato per la realizzazione di pendenze. Realizzato su misura del singolo cantiere sulla base di un progetto esecutivo, consente di ricreare le pendenze calcolate in fase di progettazione. Un abito sartoriale da mettere in posa in maniera semplice e veloce, dalle prestazioni termiche elevate».

Scatto delle compravendite (+20%) ma prezzi in calo

Milano notturna
Milano notturna

Incremento di quasi il 20% delle compravendite di abitazioni. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, ha analizzato l’andamento delle compravendite nelle grandi città italiane nel 2016. Secondo i dati ufficiali, il ribasso dei prezzi è continuato anche nella seconda parte del 2016 (dal secondo semestre 2007 è stato del 40,1%), ma si assiste ormai da tempo al ritorno degli investitori, la maggiore disponibilità delle banche ad erogare e tassi particolarmente vantaggiosi hanno rimesso in moto il mercato immobiliare. A livello nazionale le compravendite residenziali nel 2016 sono state 528.865 con un aumento del 18,9% rispetto al 2015. Tutte le principali città della Penisola hanno mostrato volumi in aumento, in particolare Torino e Verona. Bene  Bologna,  Genova e Milano. Tutte con variazioni oltre il 20%. Fanalino di coda Bari con +7,5%. Con oltre 30 mila compravendite, Roma è la città che fa segnare il maggior numero di transazioni.

Milano notturna
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Laterizi Wienerberger promossi dal ministero dell’Ambiente

Laterizi Wienerberger-©-Foto-Andi-Bruckner

Tutti i laterizi Wienerberger sono conformi alle richieste del Ministero dell’Ambiente. Sono stati pubblicati poche settimane fa i nuovi criteri ambientali minimi per le gare di progettazione, l’acquisto di arredi interni e prodotti tessili da parte della Pubblica Amministrazione. Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato il decreto, attuativo del Codice Appalti, che definisce i riferimenti per gli acquisti verdi con gara.

Per l’affidamento dei servizi di progettazione dei lavori di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione, si continuerà a fare riferimento al DM 24 dicembre 2015, in cui sono stati inseriti riferimenti al nuovo Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) e al nuovo Conto Termico (DM 16 febbraio 2016). Questi importanti documenti definiscono caratteristiche e prestazioni ambientali superiori alla norma. Si introduce infatti il concetto di GPP (Green Public Procurement) o “Acquisti Verdi”, che diventa lo strumento con cui la Pubblica Amministrazione diventa protagonista di una strategia di sviluppo sostenibile. Con gli “acquisti verdi”, le Pubbliche Amministrazioni integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo d’acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca di prodotti (e soluzioni) che abbiano il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. L’obiettivo è quello di incentivare la produzione di prodotti/servizi a ridotto impatto ambientale grazie all’inclusione di criteri ambientali nel processo di acquisto delle pubbliche amministrazioni. Il “collegato ambientale” alla legge di stabilità (Legge 28 dicembre 2015, n. 221 – Gazzetta Ufficiale del 18/01/16) all’art. 18, comma 4 ha reso obbligatorio per le pubbliche amministrazioni appaltanti l’inserimento nella documentazione di gara dei “Criteri Ambientali Minimi (CAM)” per di appalti di forniture e affidamenti connessi all’efficienza energetica negli usi finali e, per almeno il 50% del valore di gara per le altre categorie di appalto.

Per i componenti edilizi, le quote di materiali da riciclare, la gestione del cantiere e i criteri da seguire nelle demolizioni e negli scavi, si dovranno seguire le specifiche tecniche illustrate dal Ministero. Per quanto riguarda il laterizio, nel paragrafo 2.4.2.2. si impone come requisito mimino che “I laterizi usati per muratura e solai devono avere un contenuto di materiale riciclato (secco) di almeno il 10% sul peso del prodotto”. Tra gli strumenti di verifica si autorizza l’uso di “autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità”. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. Tutti i laterizi prodotti in Italia da Wienerberger Spa Unipersonale contengono almeno il 10% di materiale riciclato sul peso del prodotto.  L’appaltatore dovrà dimostrare la propria capacità di applicare misure di gestione ambientale. Bisognerà garantire risparmio idrico, illuminazione naturale e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Si dovrà assicurare l’inserimento naturalistico paesaggistico, la sistemazione delle aree verde e il mantenimento della permeabilità dei suoli. Sono infine previsti criteri minimi premiali come il miglioramento prestazionale del progetto, l’uso di materiali composti da materie prime rinnovabili, la distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione e il miglioramento delle prestazioni ambientali dell’edificio. Un altro criterio premiale è la capacità tecnica dei progettisti: sarà infatti attribuito un punteggio premiante alla proposta redatta da un professionista accreditato dagli organismi di certificazione energetico – ambientale degli edifici accreditati secondo la norma internazionale ISO/IEC 17024.

Laterizi Wienerberger-©-Foto-Andi-Bruckner

Siniat per l’antisismico (Video)

Raffaele Gorlezza - Siniat

Raffaele Gorlezza – Assistenza tecnica Etex Building Performance, Siniat

«Per la prima volta Siniat e Promat sono presenti insieme, sotto un unico grande marchio: abbiamo portato soluzioni (ovviamente certificate) contro l’antisfondellamento: controsoffitti certificati e servizi antisismici per la salvaguardia degli  utenti e per evitare danneggiamenti in parete anche con terremoti di grande entità , grazie a un accessorio definito “fusibile”».

Le nuove facciate ventilata di San Marco Terreal (Video)

Roberta Massarotto - San Marco Terreal

Roberta Massarotto – Ventilated Walls Product Manager San Marco Terreal

«All’avanguardia con sistemi innovativi per i rivestimenti in laterizio, San Marco Terreal propone anche soluzioni specifiche per le facciate ventilate. Come Piterak Slim, rivestimento in laterizio dal design elegante e contemporaneo, realizzato in doppia pelle a giunto orizzontale chiuso».

Infissi e finestre: le soluzioni Roto (Video)

Stefano Sapucci - Roto

Stefano Sapucci – Country Manager Roto Italia

«Le principali novità sono un’evoluzione della finestra Roto Q-P5 con isolante preinstallato, dove abbiamo cambiato l’isolamento: un triplo isolamento all’insegna dell’efficienza energetica e del risparmio,  di cui Klimahouse è emblema».

Biomasse, il riscaldamento amico del portafoglio e dell’ambiente

Caldaie, camini e stufe a legna, pellet o cippato: una nuova tendenza per riscaldare la casa in modo economico ed ecologico. Mce Lab – l’osservatorio sul vivere sostenibile promosso da Mace – Mostra Convegno Expocomfort dedica uno speciale focus ad una tendenza tornata in auge per riscaldare la casa: caldaie, camini e stufe di nuova generazione ad alto rendimento e a basse emissioni. Una gamma di prodotti alimentati principalmente a biomasse secche e a legna ecologica che coniugano tecnologia e design, dalle molteplici forme, materiali e funzioni capaci di integrarsi perfettamente con l’arredo e lo stile di una casa, di arricchire di charme una camera di hotel o uno spazio comune e allo stesso tempo di ottimizzare la combustione evitando così di inquinare l’aria. 

Mce Lab, presenta un focus speciale su questo combustibile e sulle soluzioni disponibili sul mercato: quali sono le biomasse per il riscaldamento?

Legna ecologica
La legna ecologica è quella che deriva dall’abbattimento di piante già morte, senza intaccare alberi vivi, dallo sfruttamento razionale delle foreste secondo il metodo della matricina che limita strisce di bosco o una pianta ogni quattro, dalla lavorazione ecologica con sega a mano, sega elettrica, accetta, macete e scure, nessun trasporto via terra o via nave per migliaia di chilometri, una retribuzione minima di 25€ per ogni ora di lavoro dedicata e naturalmente tutela alberi secolari, generi protetti, boschi storici e loro habitat. Oppure da biomassa secca, ramoscelli e scarti di lavorazioni agricole e lavorata in modo ecologico senza spese aggiuntive di trasporto. 

Pellet
Il pellet è un combustibile che nasce dagli scarti di legname di legno vergine essiccati che vengono compressi senza uso di colle e vernici in forma di cilindretti lunghi pochi centimetri. Questo procedimento permette di ottenere un combustibile ad alta resa e ad alto potere calorifico. Il pellet, infatti, a differenza del legno, a parità di volume ha un potere calorifico doppio. 

Cippato
Il cippato si ottiene da tronchi e ramaglie di legno che vengono ridotti in scaglie di dimensione variabile standardizzate per mezzo di uno strumento chiamato cippatrice. Esistono delle vere e proprie coltivazioni di alberi destinate alla produzione di cippato che però, a differenza delle altre biomasse, richiede l’utilizzo di caldaie adatte e sofisticate. 

Bricchette
Le bricchette sono ottenute pressando trucioli e segatura e hanno dimensioni simili a quelle della legna in ciocchi. Date le caratteristiche omogenee del materiale e l’elevata densità energetica, sono particolarmente indicate per essere utilizzate in sistemi di potenza non elevata, quali caminetti e stufe.

Trucioli
Il truciolo è un residuo che deriva dalla lavorazione del legno ed ha una forma a ricciolo oppure elicoidale se deriva dalla lavorazione ininterrotta del legno, altrimenti assume una forma a scheggia.

Sansa di olive e Nocciolino 
Fra le biomasse solide derivate da scarti di lavorazione agricola le più diffuse per il riscaldamento sono due sottoprodotti dell’estrazione dell’olio di oliva: 
1) la sansa di olive disoleata composta da bucce, frammenti del nocciolo e residui di polpa 
2) il nocciolino prodotto dalla denocciolatura delle olive in pre-spremitura, un prodotto naturale al 100% perché nasce dalla lavorazione delle olive senza aggiunta di additivi e viene trattato con procedimenti industriali esclusivamente meccanici. Si tratta di un prodotto agricolo che subisce procedimenti di lavorazione industriali ma esclusivamente meccanici.  Hanno costi inferiori al pellet ma dipendono dalla redditività della campagna olivicola. 

Caldaia a biomassa

Cadaie, camini, termocamini e stufe di nuova generazione come funzionano
Sul mercato sono disponibili apparecchi termici alimentati a biomassa legnosa, a partire da pochi KW, adatti specialmente per uso domestico, fino ad arrivare agli impianti di potenze superiore al MW adatti per le grandi utenze ed il teleriscaldamento. Caminetti, termocamini, stufe, termostufe e caldaie possono essere utilizzati oltre che per il riscaldamento, anche per la produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari. I prodotti presenti oggi sul mercato hanno tutti un alto grado di innovazione tecnologica e di automazione nel controllo della combustione e della rimozione delle ceneri: sono quindi in grado di avere rendimenti alti ed emissioni basse. 

Le Stufe: a pellet, a legna o combinate?
La stufa ormai viene progettata non solo con le tecnologie più avanzate, ma anche con un’estetica estremamente ricercata e dalla molteplici forme: quadrate, tonde, alte o basse, larghe o strette, piatte, da parete o da mettere al centro stanza o per abbellire un angolo, da scegliere secondo le esigenze della propria abitazione. Le stufe a pellet, hanno un sistema di alimentazione automatico che convoglia il pellet dal serbatoio integrato nella stufa verso il crogiolo dove viene bruciato. Possono essere integrate al circuito di riscaldamento esistente e collegate al termostato in modo da garantire il massimo comfort mantenendo la temperatura programmata. Le stufe a legna mantengono il fascino del tradizionale focolare domestico e sono sempre molto suggestive, le tecnologie odierne permettono di regolare la combustione, rallentandola o aumentandola a seconda dei valori impostati, hanno una maggiore autonomia di carico, non hanno bisogno della corrente elettrica per funzionare e richiedono solo di svuotare periodicamente il cassetto della cenere. Sul mercato sono presenti anche stufe combinate che permettono di alternare il pellet con la legna secondo le proprie esigenze così come apparecchi più complessi come le termostufe, provviste di uno scambiatore di calore che lascia circolare sia aria calda che acqua sanitaria, scaldata mediante i fumi di combustione. 

I caminetti
La luce trasmessa da un caminetto è affascinante e rende più confortevoli anche le lunghe giornate invernali. I nuovi prodotti a focolare chiuso, che hanno la camera di combustione separata dall’ambiente da uno schermo con portello in vetro, sono in grado di riscaldare gli ambienti in modo più uniforme e continuo, permettono di godere della bellezza della fiamma a vista e del suo calore evitando la caduta di cenere o pezzi di legna incandescenti e consentono di ottenere migliori rendimenti termici e minori consumi di legna. Funzionano generalmente a ciocchi o bricchette di legno con alimentazione manuale o, se alimentate a pellet, dispongono di un piccolo serbatoio integrato con sistema di alimentazione automatica. La combustione avviene su di una griglia e la cenere si deposita in un apposito cassetto sottostante. Possono avere un rendimento del 65%. Come le stufe, anche i caminetti di nuova generazione coniugano design e tecnologia per renderli complementi di arredo sempre più eleganti e sofisticati che ben si possono adattare ad ogni ambiente. I caminetti a legna riscaldano più gradualmente gli ambienti e richiedono abitualmente meno manutenzione. Naturalmente anche per questa categoria sono presenti sul mercato i termocamini a legna o pellet, che producono acqua calda sanitaria e possono essere collegati all’impianto di riscaldamento. 

Le caldaie
Entrando nel mondo più complesso delle caldaie a biomassa, progettate per garantire il funzionamento di un intero sistema di riscaldamento, col passare degli anni, sono diventate sempre più affidabili, performanti e tecnologicamente avanzate diventando una valida alternativa al sistemi alimentati a gas, inoltre, spesso è possibile far coesistere e interagire i diversi impianti. In particolare, spiccano le caldaie a legna a fiamma rovesciata, diversamente dai camini tradizionali, grazie alla depressione generata dall’estrattore fumi all’uscita dello scarico, sono in genere molto performanti, con una durata di combustione elevata, che permette di utilizzare solo una piccola parte della legna presente sotto il vano di carico, grazie a sistemi di controllo e regolazione automatici riescono a raggiungere rendimenti anche superiori al 90%. Le caldaie a pellet, disponibili sia da pochi kW fino a circa 50 kW, garantiscono alti rendimenti e basse emissioni anche con apparecchi di piccola potenza; sono facili da utilizzare, le più avanzate oltre a sistemi di controllo e regolazione dispongono di sistemi di pulizia automatica e compattamento delle ceneri che facilitano la manutenzione della caldaia, aspetto fondamentale per il buon rendimento. Come per le stufe esistono anche caldaie combinate che alternano pellet a legna in base alla loro reperibilità. Infine, le caldaie a cippato, le più adatte per impianti a partire dai 50 kw, ideali quindi per grandi sistemi centralizzati, come quelli per condomini, alberghi e edifici pubblici, o per reti di teleriscaldamento che collegano più edifici. 

L’Italia è il mercato maggiore in Europa per le caldaie a pellet: 1.900.000 sono quelle installate nel nostro Paese, di cui oltre il 70% presenti al Nord e circa il 50% utilizzato come fonte primaria per il riscaldamento (Energy Strategy Group – Politecnico di Milano).

Stufe, caminetti, caldaie a biomasse rappresentano una valida alternativa per riscaldare le nostre case in maniera efficiente ed ecologica, l’importante è utilizzare combustibili certificati o legna stagionata, avere una canna fumaria efficiente e naturalmente fare una regolare manutenzione rivolgendosi a personale qualificato come i moderni spazzacamini. 

Il colore è una questione Divina di stile

La nuova linea di pitture per interni Divina sviluppata da Baumit per il mercato italiano, fonda il suo sviluppo sullo studio emozionale del colore quale espressione della personale visione di se stessi, della propria casa, delle suggestioni di cui amiamo circondarci, che si intendono comunicare e ricreare ogni giorno. Basato sulla valenza esperenziale, suggestiva, emozionale ma anche percettivamente soggettiva del colore quale input visivo che va a toccare le corde più emotive del nostro modo di sentire e di sentirsi, l’articolata gamma di pitture per interni Divina, risponde alle esigenze più creative dei propri clienti.

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La linea Divina – studiata e prodotta in Italia per il mercato italiano – si articola in tre gamme prodotto pensate per esigenze e target specifici. Il top di gamma rappresentato dalla linea Premium offre prestazioni elevatissime per risultati di eccellenza, mentre per coloro che cercano pitture e rivestimenti dalla lavorazione performante, affidabile ed agevole Baumit ha creato la linea Class. Infine per gli amanti del fai da te, che nella decorazione della propria casa mettono la propria creatività e manualità, è dedicata la linea Basic, facile da applicare e versatile con le sue numerose configurazioni creative. Completa, versatile, ideale per ogni utilizzo la linea Divina presenta molteplici tipologie di pitture decorative e materiali di preparazione: le Idropitture, facili da applicare, ad elevata copertura ed adatte ad ogni tipo di superficie; gli Smalti, ultraresistenti al lavaggio sono ideali per ambienti pubblici e sanitari; gli Stucchi, per decorazioni dal sapore antico e l’aspetto naturale; i Fondi e Fissativi con ottima capacità fissante ed alto potere uniformante e riempitivo; i Prodotti Speciali, pronti all’uso e indicati per igienizzare i supporti e le pitture da muffe ed alghe; ed infine gli Elastomerici, con elevata flessibilità, traspirabilità e resistenza agli agenti atmosferici.

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Le caratteristiche specifiche di ogni prodotto, declinato per livelli di luminosità e saturazione, oltre a una gamma cromatica ampia della cartella Colori Divina by Baumit, consentono di ricreare, evocare e generare infinite sensazioni, assicurando la massima libertà di scelta nella personalizzazione degli ambienti. “Il Colore esiste solo perché lo vediamo. Il Colore è una lunghezza d’onda percepita dall’uomo. Il Colore è la luce visibile per l’occhio. Il Colore è un’emozione”. Questa è la filosofia che si sposa con il prodotto, il colore come valenza emotiva ed esperenziale, in grado di suscitare sensazioni positive e ricordi. Le caratteristiche specifiche della linea, insieme alla sua ampia gamma cromatica, consentono di arredare gli interni e di personalizzarli, in modo che rispecchino tali emozioni e percezioni.

L’intensità o la morbidezza, le nuances, i giochi di sfumature ma anche la matericità dei materiali, le textures, il grado di brillantezza o opacità, le possibilità di applicazione con tecniche artistiche innovative e originali, fanno di Divina la soluzione ideale per arredare, personalizzare e dare carattere ad ogni ambiente, in contesti sia residenziali, che lavorativi, di svago, di studio, di accoglienza, di ristorazione, di cura. Ogni edificio, in base alla funzione che è chiamata a svolgere, richiede peculiari caratteristiche per i suoi rivestimenti: Divina offre risposte affidabili e prestazionali per tutte le esigenze, assicurando in tutti i contesti il suo tocco di piacevolezza, accoglienza, armonia, comfort ed emozione. Le pitture Divina permettono di decorare gli ambienti esprimendo la propria personale creatività e ricerca del benessere, con l’obiettivo di creare interni armonici ed emozionanti e di conseguenza più piacevoli per essere vissuti quotidianamente.

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Il mercato della ristrutturazione vale oltre 50 miliardi di euro

A sinistra Gaetano Coraggio, a destra Mario Breglia

Il futuro è ristrutturazione 

“Il recupero del patrimonio residenziale è il futuro dell’edilizia italiana e del mercato immobiliare”, ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in apertura del convegno di presentazione del Primo Rapporto sul recupero edilizio in Italia, stamani a Milano. Con oltre 10 milioni di edifici residenziali costruiti prima del 1990 (l’80% dello stock residenziale italiano), il mercato delle ristrutturazioni costituisce la chiave di volta per un notevole incremento del valore di un patrimonio immobiliare vetusto. Si contano 123 milioni di mq di abitazioni vuote inadatte da ristrutturare (circa il 5% dei 2.450 mln mq dello stock residenziale totale). Ciò significa che nell’immediato potrebbe sbloccarsi un mercato potenziale di oltre 1 milione di caseGià oggi il 19% delle compravendite (con punte del 25% a Napoliriguarda case da ristrutturare. Il numero aumenta esponenzialmente se si considerano anche le unità immobiliari abitate dello stock che avrebbero ugualmente bisogno di manutenzione straordinaria, per un investimento stimato in 50mld €.

È quanto emerge dal Primo Rapporto sul recupero edilizio in Italia, presentato oggi a Milano da Scenari Immobiliari e realizzato in collaborazione con Paspartu Italy. Recuperare il patrimonio immobiliare comporta un miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti, risparmi energetici e anche bellezza della casa. Ma è anche un investimento. Una casa più bella e più funzionale vale di più, e per una società di proprietari come quella italiana, aumentare il valore di un immobile è una mossa strategica significativa. Ciò che non può mancare è l’efficientamento della parte impiantistica, che deve essere a norma e tecnologicamente evoluta al massimo delle possibilità. Di uguale importanza è la sicurezza dell’immobile, munito di allarme, specie nelle grandi città, la predisposizione per l’installazione di climatizzatori d’aria e una connessione wi-fi, così che anche il confort non venga da meno.

ristrutturazione, scenari immobiliari

Il rapporto presenta un capitolo dedicato proprio al plusvalore ottenibile dalla ristrutturazione. Si parte dai quartieri semicentrali delle principali città italiane dove il mercato risulta più dinamico, prendendo come standard un appartamento di 60 mq secondo i prezzi rilevati a febbraio 2017. Sono contrapposte due tipologie d’immobili: quello da ristrutturare e quello ristrutturato di qualità assimilabile al nuovo. Gli interventi stimati riguardano operazioni di demolizione, rimozione e costruzione dei tramezzi, intonaci e rasature, pavimenti e rivestimenti, opere da imbianchino, opere da idraulico, impianto di riscaldamento, impianto elettrico, assistenze murarie, condizionamento dell’aria, infissi e fornitura materiali. Si calcola che il plusvalore (cioè l’incremento percentuale del valore di un’abitazione compresi i costi di ristrutturazione) può raggiungere anche il 35% del prezzo dell’immobile in determinate zone. La media dei 104 capoluoghi di provincia italiani, considerati nella loro fascia semicentrale, registra un plusvalore del 10,7% e un guadagno netto di 14mila €, considerando un costo di ristrutturazione medio di 31mila € e uno sconto del 31%. In questo modo il prezzo medio di un’abitazione da ristrutturare si attesta su 100mila €, mentre quello di una ristrutturata registra un valore di 145mila €.

Nella top ten dei capoluoghi italiani per il plusvalore ottenuto al termine del processo di ristrutturazione di un immobile si collocano Roma, Venezia, Firenze, Napoli, Bari, Milano, Bologna, Brescia, Catania e Genova, con valori che vanno dal 20% di Roma al 12% circa di Genova. Il guadagno medio in euro a Roma si attesta a 71mila €. A Venezia il guadagno è di 50mila € e il plusvalore del 18%: qui un appartamento da ristrutturare vale 220mila euro, mentre uno ristrutturato ne costa oltre 304mila. Napoli registra 144mila € come prezzo medio per un immobile da ristrutturare, con una spesa per i lavori di 30mila €, generando un plusvalore del 17,8% rispetto al prezzo finale, con un guadagno di 31mila € sul prezzo di un appartamento già ristrutturato. A Milano si guadagnano 44mila € dall’acquisto di una casa da ristrutturare con le successive spese di riammodernamento, cioè circa il 17% di 257mila € di spesa totali per un investimento del genere. Rispetto al ristrutturato, che costa in media 300mila €, infatti, si ottiene uno sconto del 27% circa, se si preferisce un immobile da riqualificare e, anche se vanno aggiunti i costi dei lavori, il grado di personalizzazione finale apporta un valore aggiunto. A Firenze, come a Venezia, il costo medio di ristrutturazione è pari a 34mila euro, ma qui un appartamento da ristrutturare è scontato del 28%, un punto in più rispetto al capoluogo veneto.

Le domande presentate nel 2016 per lo sfruttamento delle agevolazioni per la ristrutturazione edilizia si attestano a circa 1,4 mln, mentre quelle per la riqualificazione energetica risultano essere oltre 300mila. A scegliere la soluzione della ristrutturazione edilizia sono soprattutto gli under35, per oltre il 30% del totale d’interventi, mentre l’età media sale in maniera inversamente proporzionale al numero di ristrutturazioni richieste. Tra i principali capoluoghi in Italia, Napoli è la città con il maggior numero d’immobili in vendita che necessitano interventi di ristrutturazione, seguita da RomaMilano e Torino.

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Dopo un’introduzione di Mario Breglia (Scenari Immobiliari) e Gaetano Coraggio (Paspartu Italy), il Rapporto è stato commentato da: Vincenzo Albanese (SIGEST Soluzioni Immobiliari), Vanessa Boato (K&L GATES – Studio Legale Associato), Filippo Delle Piane (ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili), Alida Forte Catella (Coima Image), Carola Giuseppetti (Sidief) e Franco Guidi (Lombardini 22).

Rockwool e il progetto Biosphera 2.0 (Video)

Mauro Tricotti - Rockwool

Mauro Tricotti – Responsabile attività promozionali Rockwool Italia

«Abbiamo aderito a un progetto interessante che si chiama Biosphera 2.0, un modulo abitativo itinerante, costruito adottando le soluzioni più performanti e gli standard più evoluti di efficienza energetica: ha fatto tappa in varie città con situazioni climatiche diverse, per monitorarne il mantenimento del comfort ambientale interno».

Condominio S&C febbraio-marzo 2017

Condominio S&C febbraio-marzo 2017