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Saint-Gobain inaugura a Vidalengo un impianto fotovoltaico da 4,65 MW

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Saint-Gobain Italia inaugura un impianto fotovoltaico da 4,65 MW installato nello stabilimento di Vidalengo di Caravaggio (Bergamo), che, con una superficie di ben 70.000 metri quadrati, si estende anche al Comune di Treviglio.

L’inaugurazione è stata celebrata sabato 19 ottobre 2024 alla presenza del Sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini, e dei partner con cui l’impianto fotovoltaico è stato realizzato, l’Asset Manager di Metlen Energy & Metals, Gabriele Silva, e il CEO di Ren Electron Luca Miotti. L’inaugurazione  è proseguita con una visita all’impianto produttivo e dalla cerimonia ufficiale del taglio del nastro.

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I festeggiamenti sono stati poi estesi ai dipendenti, alle loro famiglie e all’intera comunità locale, con tour guidati della linea produttiva, dimostrazioni di prodotto e momenti di intrattenimento pensati per grandi e piccini.

Grazie agli oltre 7,1 GWh di energia verde generata annualmente, l’impianto sposta a favore delle rinnovabili il mix energetico che alimenta il sito e riduce di 2.000 tonnellate di CO2 equivalenti le emissioni di gas serra nell’ambiente, in linea con l’obiettivo del Gruppo di raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050.

L’impegno di Saint-Gobain Italia a rendere sempre più efficiente e sostenibile la produzione del sito di Vidalengo di Caravaggio non si esaurisce con l’installazione dell’impianto fotovoltaico.

Entro la metà del 2025, infatti, lo stabilimento sarà il primo al mondo dedicato alla produzione di prodotti per l’isolamento termo-acustico a dotarsi di una stufa innovativa che massimizzi l’elettrificazione, consentendo una riduzione dei gas serra durante il processo di lavorazione. Questa tecnologia andrà a sostituire i tradizionali bruciatori a gas con apparecchiature di riscaldamento elettrico.

Il passaggio a una gestione elettrica consentirà sia di aumentare l’efficienza energetica del processo, sia di ridurre di un ulteriore 11% le emissioni di gas serra.

«Lo stabilimento di Vidalengo è una realtà industriale importante per l’economia e l’occupazione locale, oltreché un modello di circolarità, con la produzione di materiali isolanti in lana minerale ottenuti con oltre il 95% di materie prime naturali come sabbia, acqua e fino all’80% di vetro riciclato, ed è riciclabile al 100%», ha dichiarato Gaetano Terrasini, amministratore delegato di Saint-Gobain Italia.

«Con gli investimenti per l’impianto fotovoltaico, l’installazione della stufa ibrida e altri progetti mirati alla riduzione della CO2, del consumo di materie prime e di acqua, intendiamo garantire allo stabilimento un futuro di crescita e di eccellenza dal punto di vista tecnologico, di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale».

Grazie al sito di Vidalengo, Saint-Gobain Italia propone sul mercato i prodotti a marchio Isover per l’isolamento termo-acustico destinati ai settori dell’edilizia, dell’industria e della marina.

Scinter, punto di riferimento per i materiali edili in Val di Susa

Gabriele Bobba Amministratore delegato
Gabriele Bobba Amministratore delegato

Da Scinter, rivendita di materiali edili a Bardonecchia (Torino), nel cuore della Val di Susa, c’è tutto il necessario per sentirsi a casa. Ma anche per costruirla.

L’esperienza nel settore edile di Scinter è stata maturata in diversi decenni. L’azienda, infatti, è nata nel 1978, da un’idea di quattro amici che avevano maturato il desiderio di aprire un’attività commerciale, che si è trasformata in una rivendita edile. Un magazzino di successo, rifornito di tutti i tipi di prodotti, sia per privati che per aziende e professionisti.

Gabriele Bobba, attuale amministratore delegato della società e rappresentante della seconda generazione, lavora per mantenere una crescita stabile: proprio per questo abbiamo aperto, a pochi chilometri dalla rivendita, un nuovo showroom, perché anche l’occhio vuole la sua parte.

«Negli anni Ottanta mio padre e i suoi soci hanno cavalcato l’onda del boom edilizio. Poi, un grosso contributo l’hanno dato le Olimpiadi del 2006. Nel Duemila sono entrato in azienda al fianco di mio padre, affiancandolo nel ricambio generazionale e acquisendo la mia quota fino a quando nel 2014 non è andato in pensione e la Scinter è stata inglobata nella società in cui, oltre a me, fanno parte altre tre persone.

In azienda lavoriamo in quattro: io, che sono disponibile su più fronti a 360 gradi, una socia che si occupa della contabilità e altri due in magazzino e alle consegne.

La mole di lavoro quotidiana è molto alta, ma con impegno, caparbietà e determinazione, riusciamo a fare tutto. Negli ultimi dieci anni siamo cresciuti, sfruttando la capacità di avere una vasta quantità di materiali, puntando sui prodotti di marchio e qualità. Una delle aziende con la quale abbiamo rafforzato la partnership è Dierre», spiega Bobba.

Come è strutturato il vostro punto vendita?

Il punto vendita è strutturato con una base centrale con ferramenta e colorificio (dotato di tintometro).

Poi, abbiamo uno showroom dove sono esposte piastrelle, porte blindate e porte interne Dierre, una vasta esposizione di elettroutensili e anche una parte dedicata all’antinfortunistica.

All’esterno, in una vasta superficie di 3 mila metri quadrati, c’è un magazzino con sabbia, cemento, Pvc, pozzetti, legna, pellet e sale da disgelo.

Insomma, si può trovare tutto quello che fa casa: sia per la struttura che per le finiture, ma anche molti prodotti di nicchia.

In che cosa si differenziano le richieste tra clienti professionali e privati?

L’impresa chiede preventivi per la costruzione in generale: fornitura mattoni, calcestruzzo, cemento e legname. Il privato arriva da noi per interni e finiture, per le piastrelle, le porte.

Lo showroom è un aspetto commerciale essenziale oggi: quanto conta?

Parecchio: sul nostro fatturato incide di un buon 40%, motivo per il quale lavoriamo sei giorni su sette, tenendo aperto anche il sabato, giorno di punta che concentra i visitatori.

Come e quando avete scelto Dierre?

È stata l’azienda a cercare e poi scegliere noi: siamo in una posizione strategica: Bardonecchia è una località esclusiva di villeggiatura e la nostra rivendita è unica. Per questo si sono proposti di collaborare prima e diventare partner poi.

Quali sono gli aspetti più interessanti di Dierre?

L’azienda per noi è una grande fonte di ispirazione, molto strutturata e con molta esperienza: il loro know how è un plus che conta.

Hanno uno storico importante e sono posizionati in una zona strategica. Il servizio, poi, è impeccabile.

C’è stato subito un grande feeling e negli anni abbiamo consolidato un rapporto che non li determina solo come fornitori, ma anche partner.

Nel punto vendita quali sono le tipologie di porte più richieste?

La porta blindata. Questa è stata sicuramente una scelta determinata durante il periodo del superbonus da parte di molti utenti.

Dierre ha poi dato il via a delle promozioni che hanno incentivato anche il ricambio delle porte interne.

Qual è la porta più innovativa e richiesta?

La Hibry, una porta con tecnologia incredibilmente avanzata, che dispone di tantissimi optional: dal lettore ottico e di impronte, al tastino alfanumerico e allo spioncino digitale. Ormai, anche per rispondere al citofono, basta un’app.

Quali sono le caratteristiche delle porte Dierre che contano di più?

La classe antieffrazione, l’abbattimento acustico e l’isolamento termico in poliuretano. Quest’ultimo in montagna è molto richiesto.

Sicurezza o design? Che cosa vince?

Vanno a braccetto: il design è sempre più ricercato e Dierre soddisfa le richieste con diverse proposte e materiali.

Conta l’aspetto della sostenibilità in azienda?

Dierre nel green ci crede tanto, ma al momento non è particolarmente richiesto.

Avete previsto un corner dedicato a Dierre?

Sì, nel soppalco dello showroom che è di 130 metri quadrati, è ospitata una ricca esposizione.

Proponete un servizio di consulenza per gli interni?

Al momento no, ma ci stiamo strutturando per farlo poiché è un servizio sostanzialmente importante.

A questo proposito abbiamo aperto un nuovo punto vendita con annesso showroom: un luogo più adatto all’esposizione, dove gestire i clienti in maniera diversa, con aree già composte.

Ci sarà un architetto che offrirà non solo servizi di consulenza, ma anche di progettazione degli spazi.

Come è nata l’esigenza di aprire un altro punto vendita?

Il punto di via Torino è un magazzino edile allo stato puro: ci sono sacchi di cemento, sabbia, polvere.

Lo showroom ha bisogno di un ambiente elegante, che soddisfi le esigenze di clientela di vasto genere, che deve essere invogliata a visitare e anche a spendere.

Insomma, vogliamo dare a questo tipo di attività che per noi conta molto, un’immagine più ricercata e professionale.

Come vi regolate con la logistica?

Per quanto riguarda l’approvvigionamento è tutto organizzato: con tanti anni di esperienza sulle spalle conosciamo tutti i trasportatori e riusciamo a coordinarci al meglio.

Abbiamo sempre abituato i clienti a ricevere il nostro materiale in giornata. La consegna è rapidissima, quasi in tempo reale.

Non fate parte di gruppi e consorzi. Perché?

Abbiamo ricevuto diverse richieste, tutte rifiutate: non ne vedo la necessità. Siamo gli unici sul territorio, la concorrenza è molto bassa. Vogliamo essere liberi e mantenere la nostra attività.

Utilizzate anche l’e-commerce?

No, non siamo strutturati per poterci lanciare in questa avventura.

Quali prodotti vanno per la maggiore? Quali in calo?

Va a periodi: riusciamo a far girare bene il magazzino e non c’è una logica. Forse, l’unico prodotto che è fermo da un po’ è il laterizio.

Il superbonus ha drogato il mercato: quanto ha pesato sulla sua attività e quanto pesa adesso?

La realtà della valle è diversa dalla realtà della città. Il superbonus è andato a sostituire una parte del mercato, è vero, ma in maniera diversa: si è puntato di più sulle ristrutturazioni e sulle manutenzioni, ma non ha inciso particolarmente sul nostro fatturato. Noi siamo rimasti sempre in linea.

Come si è aperto 2024 e che cosa vi aspettate a fine anno?

Negli ultimi anni abbiamo registrato una crescita del 10-12%. All’inizio dell’anno c’è stata qualche incertezza, ma poi è andato tutto bene. Prevediamo di chiudere in parità, in linea con l’anno scorso.

Pnrr vuol dire lavori pubblici. Siete coinvolti anche voi?

È molto distante dalla nostra attività, non credo.

Oltre all’apertura del nuovo showroom, ci sono altre novità?

Ci concentreremo molto sull’installazioni delle ambientazioni di arredo bagno, dedicandoci al legno, alle piastrelle, alle ceramiche. E ovviamente, ci dedicheremo anche alla consulenza.

Come vedete la vostra rivendita fra 10 o 20 anni?

Spero qualcuno possa continuare il mio lavoro: magari mio figlio o qualcun altro. Ma sicuramente immagino l’attività in crescita, grazie a tanta innovazione.

Con Dierre, sicurezza ed elettronica le due armi in più

Simone De Robertis, responsabile commerciale per Piemonte, Valle d’Aosta e Pavia, e Nadia De Robertis, responsabile delle rivendite delle porte blindate in Piemonte e direttrice a livello nazionale di ferramenta, si occupano di seguire Scinter e i prodotti in rivendita. Un rapporto basato sulla fiducia, che negli anni ha dato ottimi frutti.

Quali sono i prodotti più richiesti?

La porta blindata, che viene richiesta accessoriata con coefficienti termici importanti. Le persone tengono al green e all’isolamento acustico. E ovviamente alla sicurezza.

In aumento anche la richiesta per dispositivi per strutture pubbliche: porte per scuole, ospedali.

Quali sono le richieste più frequenti dei distributori di materiali edili?

Sicuramente la velocità di consegna, per questo nella nostra azienda è nata l’esigenza di creare il Dierre Emporium. Consente di avere in casa dei prodotti da recapitare nell’immediato: per esempio, controtelai, cassonetti, porte da cantina, porte tagliafuoco, di tutte le misure necessarie.

Che cos’è il Dierre Emporium?

È un nuovo modello di business. Dierre nasce 49 anni fa come azienda, al centro rivendite e distributori che chiedevano chiusure per interni e i materiali classici di accompagnamento.

Nel tempo c’è stata però una vera evoluzione nella richiesta del materiale e nel modo di vendere. Volevamo migliorare la conoscenza dei prodotti Dierre in un canale di mercato importante, che abbiamo sempre presidiato, ma senza la completezza di gamma riservata agli showroom.

Da questa scelta è derivata l’esigenza di ridefinire il posizionamento del nostro marketing mix in modo da rispondere con più efficacia ai bisogni delle rivendite edili.

In sostanza, potremmo dire che il prodotto c’era già, ma si trattava di farlo conoscere a un pubblico nuovo, portatore di richieste specifiche. Di qui anche il nome Emporium, che richiama appunto la natura di un centro dove si commerciano prodotti anche molto diversi tra loro.

Quanto conta la formazione ai distributori?

Tantissimo, la nostra azienda sta lavorando appunto per rafforzare questo ramo al suo interno. Vogliamo supportare sia i clienti, che preparare al meglio i nostri venditori.

Avete in programma promozioni?

Ne abbiamo diverse in corso, specialmente nel pacchetto delle porte blindate.

Che impatto ha la sostenibilità nel mercato delle porte?

L’esigenza si percepisce, specialmente per quanto concerne il risparmio energetico. Noi giochiamo tutto sulla qualità e sul Made in Italy, che è la nostra firma.

Quando è nato il rapporto con Scinter e qual è la caratteristica che apprezzate?

L’abbiamo cercato noi 16 anni fa e abbiamo stretto con l’azienda un rapporto di collaborazione proficua. 

È l’unico rivenditore di rilievo della sua zona, competente e che ha la fiducia dei clienti, il decorso naturale è stato contattarlo e chiedere di lavorare insieme.

Prima acquistava semplicemente prodotti tecnici, negli ultimi quattro-cinque anni, invece, abbiamo svolto un gran bel lavoro per quanto riguarda la rivendita di porte blindate. Apprezziamo il fatto che ci viva come un partner: «siamo un noi».

Quali sono i principali ostacoli da superare con i rivenditori?

Il rispetto reciproco, ottenere e conquistare la fiducia dei clienti. Bisogna lavorare sodo, il brand da solo non è sufficiente.

Come è andato 2023? Come sta andando il 2024? E quali sono le previsioni per il futuro?

Il 2022 e il 2023 sono stati anni d’oro grazie al superbonus, malgrado tutto abbiamo investito tanto, non smettendo mai di produrre e lavorando sette giorni su sette.

Ci aspettavamo un 2024 in discesa, ma stiamo reggendo il colpo. Sicuramente ci aiuta il lavoro all’estero, in Spagna il mercato è molto buono.

Avete novità per quest’anno?

Abbiamo un prodotto blindato in uscita. C’è anche molta richiesta per il rasomuro e ci stiamo concentrando sul design dei prodotti e sull’infondere la cultura delle cerniere a vista.

Come sarà la porta del futuro?

Elettronica e domotica. Che garantisca la serenità di entrare nelle proprie case sapendo che i criteri di sicurezza sono stati rispettati e che si possa monitorare tramite un’app.

di Alice Fugazza

Gruppo Ideale: bilancio, previsioni e nuove strategie del settore

Matteo Cabrio Presidente Ideale
Matteo Cabrio Presidente Ideale

Matteo Cabrio, presidente del Gruppo Ideale, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali novità hanno interessato il vostro gruppo?

Il 2023 è stato dedicato alla ricerca di contatto e sviluppo della collaborazione con piccoli gruppi regionali che fossero interessati a crescere insieme al nostro piccolo gruppo nazionale. Abbiamo avuto alcuni riscontri interessanti, che sono tuttora in fase di definizione.

L’attuale tendenza alla concentrazione di mercato rende sempre meno competitive le piccole aziende autonome e, allo stesso modo, i piccoli gruppi regionali che hanno puntato a offrire ai propri associati tutti i possibili accordi con i fornitori senza riuscire a privilegiarne alcuni, con la conseguenza che le condizioni economiche negoziate con i fornitori non sono particolarmente competitive e le premialità collegate a obiettivi di gruppo sono spesso non conseguite.

Vorremmo offrire ai piccoli gruppi regionali, molto conservativi, la possibilità di accedere a una struttura che mette a disposizione servizi e figure professionali di alto profilo disponibili per ogni tipo di esigenza.

Ci sono state altre iniziative nel 2024?

La priorità del 2024 per il nostro gruppo sarà di mantenere il focus sullo sviluppo della base associativa, al fine di crescere nel panorama delle realtà distributive italiane e accrescere il valore negoziale del nostro gruppo.

Come è andato il fatturato 2023?

Se vogliamo riassumere tutto in un valore possiamo dire -12%. Ma non è significativo di ciò che è successo e sta accadendo in questo settore. Dopo anni di crisi durata per più di un decennio, la ripresa è stata bruscamente interrotta dalla pandemia e subito dopo travolta dal superbonus.

Queste montagne russe non rappresentano una modalità programmatica e costruttiva di ripresa e sviluppo di un settore che per numeri e impatto è trainante nel nostro sistema economico.

I dati che emergono dagli interventi di efficientamento energetico sono alquanto confortanti oltre che interessanti per proseguire intensivamente in quella direzione.

Il repentino stop e cambio di direzione è poco comprensibile sia dal punto di vista strategico (direttiva green che si dovrà attuare) che di opportunità (impatto sul risparmio energetico).

In un contesto così incerto e reso ingestibile dalle continue modifiche legislative i risultati conseguiti non sono affatto deludenti e sono di buon auspicio anche per l’anno in corso.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Le aspettative sono per la maggior parte delle aziende del nostro gruppo di lieve contrazione o stabilità. Dato che le nostre aziende sono distribuite in diverse regioni, laddove sono già in avvio progetti legati al Pnrr ci sono previsioni ottimistiche. Più preoccupate sono le aziende che ancora non vedono l’apertura dei cantieri legati al Pnrr.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

Le aziende del gruppo hanno mantenuto buoni livelli di redditività nonostante l’imprevedibilità dei prezzi di acquisto e le tensioni sulle forniture che hanno causato a volte esuberi di magazzino, dovuti alla necessità di aumentare gli stock per mantenere il materiale disponibile.

Questo fabbisogno ha causato in alcune circostanze la difficoltà a rimettere sul mercato il prodotto acquistato a prezzi più elevati rispetto a quelli che si sono affermati successivamente.

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

Diversi consorziati hanno inserito nella propria gamma nuove linee o vere proprie aree d’affari.

Il colore sicuramente è stato un cavallo di battaglia anche per coloro che ancora non avevano dedicato spazio e risorse sufficienti per rispondere alle esigenze del mercato.

Altri ambiti che sono stati protagonisti di nuovi investimenti sono stati: cartongesso e accessori, noleggio attrezzature, elettroutensili, idraulica, porte e serramenti, pergole bioclimatiche.

Avete progetti?

I progetti nelle singole aziende sono diversi e riguardano principalmente lo sviluppo di nuovi servizi rivolti ai privati con soluzioni chiavi in mano e supporto in tutte le fasi a partire dalla progettazione fino alla realizzazione completa dell’intervento.

Per ciò che riguarda il gruppo l’inserimento di nuovi servizi va di pari passo con il fabbisogno delle aziende consorziate ed in particolare riguarda i fabbisogni di formazione, assicurazione del credito, comunicazione e gestione dei media, aggiornamento sulle normative, sui contributi disponibili e le agevolazioni fiscali, sulle nuove soluzioni che semplificano la posa dei materiali e gli sviluppi tecnologici nell’ambito delle attività di cantiere.

Punti vendita Ideale
Punti vendita Ideale

Rilevate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?

I prezzi nell’ultimo periodo hanno avuto un’inversione di tendenza e si sono stabilizzati, per alcuni materiali, sui livelli antecedenti all’era superbonus. Si rilevano contrazioni importanti sui prezzi di legno, ferro, isolanti mentre in crescita il cemento.

Come gestite i listini?

Una volta concordato con i fornitori l’accordo quadro, mettiamo a disposizione dei consorziati i listini negoziati.

Quale impatto vi attendete dalla fine dei bonus?

L’impatto si è già manifestato con l’inversione di tendenza della curva di crescita e dell’andamento dei prezzi. Possiamo dire che le nostre aziende, ancorché supportate nella gestione del credito, non hanno subito, ma gestito il volume di crediti che, in altri contesti, è stato schiacciante per l’inesigibilità ed i volumi.

Grazie a una oculata previsione e cessione continua, utilizzando tutte le alternative che via via sono state messe a disposizione, le aziende del gruppo si ritrovano con un livello di crediti gestibile e con il vantaggio reddituale che ne è derivato.

Il cliente privato appare il più spaventato e diversi punti vendita segnalano che nei mesi di maggio e giugno il cliente privato è sparito dai radar.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Attualmente quasi tutti i nostri consorziati sono stati sollecitati dalle imprese a fornire preventivi o a fornire cantieri Pnrr.

Vengono però segnalati importanti ritardi nella partenza dei cantieri previsti o richieste da parte delle imprese di dilazioni di pagamento non sostenibili, tanto che alcune rivendite stanno valutando se e come impegnarsi in queste forniture evitando di doversi esporre in modo troppo rischioso con dilazioni non sostenibili.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

Il principale elemento di preoccupazione è la notevole instabilità legislativa, che pone grossi dubbi sulla possibilità di fare programmi di medio periodo relativamente a investimenti, assunzioni e formazione del personale, sviluppo progetti e nuovi servizi.

I continui cambiamenti di rotta, oltre a creare danni economici ingenti, cause legali, impedimento alla chiusura dei cantieri in corso, alimentano una enorme sfiducia rispetto alla possibilità di sostenere investimenti (agevolati con contributi oppure finanziati) a causa dell’incertezza delle regole del gioco.

Chi mai si iscriverebbe a un torneo sportivo senza avere la conferma che le regole applicabili restino le stesse per tutta la durata del torneo?

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?

Le motivazioni si focalizzano essenzialmente su due temi: per le piccole aziende che non hanno accesso a determinate forniture compresi sconti e promozioni o premialità a fine anno, l’accesso a un gruppo come il nostro permette di avere immediatamente un vantaggio economico riscontrabile nella migliore scontistica applicabile e nei premi a raggiungimento fatturato che singolarmente non riuscirebbero ad ottenere, pur sostenendo un costo molto esiguo date le caratteristiche della nostra struttura.

Per le aziende in crescita, strutturate, innovative e/o che vogliono svilupparsi distinguendosi dal format tradizionale di rivendita edile, l’ingresso nel nostro gruppo consente di avere accesso a tutti i supporti professionali necessari per sostenere lo sviluppo del proprio progetto, la propria idea di business, la propria attività.

Vogliamo essere il facilitatore della realizzazione delle idee degli imprenditori e il supporto necessario per valutare rischi ed opportunità, affiancare le aziende nella realizzazione dei progetti economicamente interessanti e supportarle nella ricerca delle soluzioni idonee al conseguimento degli obiettivi stabiliti.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Contratti di fornitura, accordi con i professionisti, accordi con le diverse figure professionali utili per l’accesso ad agevolazioni fiscali, gestione comunicazione e media, sviluppo e gestione brand e immagine, accesso a database e piattaforme relative a bonus, progetti Pnrr, progettazione, supporto nello sviluppo di nuovi progetti, nuove business idea, nuove aree di business, formazione tecnica, gestionale, commerciale.

Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?

Non gestiamo a livello centralizzato i trasporti e la logistica.

Avete una piattaforma e-commerce?

Non a oggi, perché non abbiamo ancora la base associativa sufficiente per poter sviluppare una piattaforma e-commerce.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Negli ultimi due anni trovare il tempo per la formazione non è stata una impresa facile. Le aziende, sottodimensionate e sempre col fiato corto, hanno fatto fatica a staccare le persone dalla propria operatività per dedicare del tempo alla formazione.

Nonostante ciò, siamo riusciti, almeno a livello di gruppo, a dedicare diverse ore alla formazione tecnica, in collaborazione con i fornitori, sia presso le aziende sia presso la sede dei fornitori coinvolgendo spesso anche i clienti ed i loro collaboratori.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

Impermeabilizzazione, rinforzo strutturale, formazione commerciale, normative, comunicazione.

Identikit

  • Ragione sociale completaIdeale Scarl
  • Sede centraleCorso Sempione 8 – 20154 Milano
  • Tel02.81510021
  • Mailinfo@gruppoideale.it
  • Fornitori partner30
  • Fatturato totale30 Milioni
  • Sito internet: www.gruppoideale.it
  • Tipologia di aggregazioneconsorzio
  • Anno di fondazione2020
  • PresidenteMatteo Cabrio
  • Responsabile ufficio acquistiPaola Cameroni
  • Fatturazione centralizzatano
  • Aree geografiche serviteCentro / Nord
  • Numero rivenditori associati:
    2021: 3
    20229
    20238
    202411
  • Numero punti vendita13
  • Numero showroom9

I tubi in Pvc allungano il ciclo d’uso

pvc

Nuovi materiali, nuove tecnologie e nuova attenzione per l’impatto ambientale. Sono sfide anche per l’industria dei tubi in Pvc, come testimonia la terza conferenza di Pvc4Pipes dal titolo Sviluppo del mercato attraverso l’innovazione. Pvc4Pipes è la piattaforma di European Council of Vinyl Manufacturers (ECVM) dedicata alla filiera dei tubi in Pvc. I temi chiave esplorati da esperti internazionali hanno evidenziato le tendenze in materia di sostenibilità nelle reti di tubi in Pvc, i progetti innovativi che affrontano le sfide dei materiali e gli sviluppi della normativa europea.

La conferenza, che si è svolta a Praga il 17 ottobre, ha riunito circa 120 partecipanti da 26 Paesi, in rappresentanza dell’intera filiera, utilities, produttori di tubi, compoundatori, produttori di attrezzature, fornitori di materie prime ed enti di certificazione.

“I tubi in PVC hanno dimostrato sicurezza d’uso, durata verificata, economicità ed eco-efficienza per oltre otto decenni. Ciò li ha resi una scelta sostenibile per la fornitura di servizi essenziali nei settori acqua, gas e fognature per tutto questo periodo”, ha dichiarato Vincent Stone, Project Leader di PVC4Pipes.

Vincent Stone
Vincent Stone

Nella sua panoramica sulle sfide che il settore dei tubi in PVC deve affrontare nel 2024, Elizaveta Harkusha di Chem-Courier ha esaminato come le dinamiche di mercato, in particolare i prezzi delle materie prime e dell’offerta da una parte, e il settore chiave di consumo – edilizia e costruzione – dall’altra, stiano plasmando l’attuale panorama dell’industria nell’Europa centrale.

Marco Secchiari di Sica ha descritto i processi innovativi che consentono di collegare tubi in Pvc-O senza perdere le loro notevoli prestazioni meccaniche. Questi processi portano ulteriori vantaggi alle aziende idriche che scelgono i tubi in Pvc-O per le loro reti di distribuzione.

Esaminando gli sviluppi normativi globali degli stabilizzanti utilizzati nei tubi in Pvc, Stefan Fokken di Baerlocher ha affermato che la continua evoluzione della tecnologia di stabilizzazione è indispensabile per rispondere alle normative e alle nuove tecnologie: “Sono disponibili e in uso soluzioni a base di Calcio per tubi in Pvc-O e soluzioni senza stagno per applicazioni in Pvc-C. La gestione dei legacy additives è fondamentale per sostenere i progressi verso la circolarità”.

Stefan Fokken
Stefan Fokken

Riguardo ad una possibile soluzione per separare legacy additives da rifiuti di Pvc, Eric Romers, Head of Project Circle, Sustainability Business, Ineos Inovyn ha condiviso i progressi di due impianti pilota specificamente progettati per migliorare una tecnologia di dissoluzione selettiva: “Questa tecnologia è fondamentale per il riciclo di rifiuti complessi in Pvc, compresi rifiuti di tubi in Pvc contenenti legacy additives. Gli impianti pilota stanno attualmente convalidando i risultati dei test di laboratorio, confermando l’avvenuta estrazione di stabilizzanti e altri additivi, garantendo al contempo la conformità al Regolamento Reach.”

Eric Romers
Eric Romers

In una sessione dedicata alle reti di tubi in Pvc, Joaquín Lahoz Castillo di Ceis ha condiviso una ricerca volta a chiarire le relazioni tra temperature di lavorazione e durata progettata di tubi in pressione in Pvc-U: “Scopo di questo progetto era di stabilire una correlazione tra la temperatura di estrusione e il livello di previsione inferiore dello stress che un tubo in Pvc-U può sopportare dopo 100 anni (LPL100y). L’aumento di LPL100y consente di estendere la classificazione MRS250 fino più di 100 anni, con il vantaggio per committenti e progettisti di poter progettare le proprie reti idriche per più di 100 anni utilizzando i valori di stress e il coefficiente di progettazione tipicamente utilizzati per una durata progettata di 50 anni”.

Joaquin Lahoz Castillo
Joaquin Lahoz Castillo

Sul futuro delle reti di tubi in Pvc, Amitosh Dash, del KWR Water Research Institute olandese, ha illustrato il valore aggiunto di un database per la registrazione dei guasti e lo sviluppo di un programma coordinato di valutazione delle perdite dei tubi in Pvc per aiutare i gestori delle risorse idriche nelle loro decisioni.

Nella sessione finale dedicata alle innovazioni sostenibili dei tubi in Pvc, Roland Valk di Kiwa Technology ha condiviso le ultime ricerche per dimostrare che i tubi in Pvc sono pronti per l’economia dell’idrogeno. Ha confermato l’assenza di impatto per invecchiamento da idrogeno sulla tenuta dei giunti in Pvc e l’effetto positivo dell’orientamento sulla permeazione dell’idrogeno per tubi in Pvc-O.

Rajesh Ranjan di Weld On Adhesives ha evidenziato gli sviluppi sostenibili nella riduzione di emissioni di composti organici volatili (COV) del cemento solvente: “Questo offre ai produttori di cemento solvente l’opportunità di sviluppare prodotti nel rispetto dell’ambiente che soddisfino i più severi standard di qualità dell’aria interna ed esterna richiesti dal mercato”.

I 40 anni di Aipe: una storia per un futuro di sostenibilità

Convegno Aipe, 40 anni insieme

 

Aipe | I partecipanti al convegno per i 40 anni

I volumi di Eps (Polistirene Espanso Sinterizzato) riciclato in Italia hanno registrato un balzo del 25% nel triennio 2019-2022, superando le 20mila tonnellate. Lo attestano i dati dell’indagine promossa da Aipe Associazione italiana polistirene espanso che rappresenta le aziende del mercato, presentati in occasione della celebrazione dei suoi 40 anni di attività e discussi nell’ambito del convegno «Aipe 40: una storia per un futuro di sostenibilità».

Il mercato

Guardando in generale al mercato delle materie plastiche, anche nel 2023 si è registrata una crescita dei riciclati pre e post consumo rispetto all’anno precedente (1.337 kton, +0,8% vs. 2022), a fronte di volumi di produzione delle termoplastiche leggermente in diminuzione (5,05 milioni di tonnellate vs. 5,4 milioni nel 2022).

Per quanto riguarda l’andamento dei due principali settori applicativi dell’Eps, l’edilizia e l’imballaggio, in base alle prime stime si prevede per il 2024 una lieve crescita dei consumi del polistirene espanso sinterizzato nel settore imballaggio, mentre l’edilizia tiene con volumi che si attestano comunque sopra livelli pre-Superbonus.

Lo sviluppo sostenibile

«In questi anni, Aipe ha lavorato instancabilmente per lo sviluppo sostenibile del settore, affiancando le Istituzioni nella definizione delle normative per l’edilizia, l’imballaggio e l’economia circolare, impegnandosi attivamente nel recupero e nel riciclo dell’epos, promuovendo l’innovazione tecnologica e supportando l’aggiornamento professionale – ha dichiarato Alessandro Augello, Presidente di Aipe Per il futuro a venire, intendiamo proseguire il nostro commitment, consapevoli delle sfide complesse che ci attendono: consolidare le alleanze già in essere, sensibilizzare e accrescere la conoscenza, fondata su evidenze scientifiche, dei benefici del polistirene espanso, un materiale unico, insostituibile in tante applicazioni, sostenibile e riciclabile al 100%, aumentare l’attenzione per la raccolta e il corretto smaltimento dell’EPS. Guardiamo al futuro con fiducia, certi che la sensibilizzazione di tutti gli attori della filiera, collaborazioni virtuose e l’innovazione ci permetteranno di raggiungere obiettivi concreti per un settore più resiliente e attento alle esigenze ambientali e sociali»

Il contributo di Corepla

Ai numeri positivi sul riciclato ha contribuito primariamente il circuito delle Peps – Piattaforme Corepla per il riciclo degli imballi in Eps, a cui partecipano anche diverse aziende associate Aipe– insieme ad altri operatori, senza dimenticare l’apporto tramite i Criteri Minimi Ambientali – Cam edilizi e Cam arredi promossi dal Ministero dell’Ambiente e previsti dal Superbonus – che richiedono l’utilizzo di riciclati e/o di sottoprodotti con specifiche percentuali di riciclati nei nuovi manufatti immessi nel mercato.

I settori Edilizia e Imballaggio

«Aumentare l’efficienza energetica degli edifici e, più in generale, il comfort abitativo è uno degli obiettivi della riqualificazione edilizia in atto. L’impiego dell’Eps per l’isolamento dell’involucro, grazie alle proprietà termiche e acustiche uniche del materiale, rappresenta una soluzione ideale su più fronti: dal benessere abitativo al risparmio in bolletta, passando per la riduzione delle emissioni di CO2 e della dipendenza energetica dai Paesi esteri» – ha commentato Giuseppe Rinaldi, Vice Presidente Edilizia di Aipe, assicurando che l’impegno dell’associazione per la decarbonizzazione proseguirà anche in relazione alla direttiva europea Case Green.

Giuseppe Rinaldi, Vice Presidente Edilizia; Alessandro Augello, Presidente; Paolo Garbagna, Vice Presidente Imballaggio

«L’Eps è un materiale da imballaggio sostenibile e riciclabile al 100%; lo confermano anche i recenti sviluppi normativi che a livello europeo e globale hanno visto il ritiro di alcuni tentativi di restrizione riconoscendone l’insostituibilità in numerose applicazioni e settori– ha dichiarato Paolo Garbagna, Vice Presidente Imballaggio di Aipe –. Naturalmente occorre proseguire nell’impegno per la sostenibilità e il riciclo, puntando in particolare sulla ricerca e sviluppo e sulle nuove tecnologie per massimizzare il ruolo che il materiale ha già in ambiti come il food waste, grazie al mantenimento della catena del freddo».

La festa per i 40 anni e il Convegno

Il convegno «Aipe 40: Una Storia per un Futuro di Sostenibilità» in cui si sono celebrati i 40 anni di attività dell’Associazione ha avuto luogo venerdì 18 ottobre presso il Castello di San Gaudenzio a Cervesina (Pv). Alla presenza dei rappresentanti dell’Associazione, di attori istituzionali e del comparto, si sono ripercorse le tappe principali della storia con lo sguardo al futuro e alle prossime sfide sostenibili per il settore, si è fatto un punto sulle normative che interessano edilizia e imballaggio, sule tendenze del mercato, sul futuro dell’efficientamento energetico e del riciclo, sui progetti di raccolta e smaltimento.

Aumenta l’utilizzo di Eps riciclato

Alessandro Augello
Alessandro Augello

I volumi di Eps (Polistirene Espanso Sinterizzato) riciclato in Italia hanno registrato un balzo del 25% nel triennio 2019-2022, superando le 20 mila tonnellate. Lo indica l’indagine promossa da Aipe, Associazione Italiana del Polistirene Espanso che rappresenta le aziende del mercato, presentati in occasione della celebrazione dei suoi 40 anni di attività e discussi nell’ambito del convegno Aipe 40: Una Storia per un Futuro di Sostenibilità.

Anche nel 2023 si è registrata una crescita dei riciclati pre e post consumo rispetto all’anno precedente (1.337 kton, +0,8% vs. 2022), a fronte di volumi di produzione delle termoplastiche leggermente in diminuzione (5,05 milioni di tonnellate vs. 5,4 milioni nel 2022). Per quanto riguarda l’andamento dei due principali settori applicativi dell’Eps, l’edilizia e l’imballaggio, in base alle prime stime si prevede per il 2024 una lieve crescita dei consumi del polistirene espanso sinterizzato nel settore imballaggio, mentre l’edilizia tiene con volumi che si attestano comunque sopra livelli pre-superbonus.

Alessandro Augello
Alessandro Augello

«In questi anni, Aipe ha lavorato instancabilmente per lo sviluppo sostenibile del settore, affiancando le Istituzioni nella definizione delle normative per l’edilizia, l’imballaggio e l’economia circolare, impegnandosi attivamente nel recupero e nel riciclo dell’Eps, promuovendo l’innovazione tecnologica e supportando l’aggiornamento professionale», ha commentato Alessandro Augello, presidente di Aipe. «Per il futuro a venire, intendiamo proseguire il nostro commitment, consapevoli delle sfide complesse che ci attendono: consolidare le alleanze già in essere, sensibilizzare e accrescere la conoscenza, fondata su evidenze scientifiche, dei benefici del polistirene espanso, un materiale unico, insostituibile in tante applicazioni, sostenibile e riciclabile al 100%, aumentare l’attenzione per la raccolta e il corretto smaltimento dell’Eps. Guardiamo al futuro con fiducia, certi che la sensibilizzazione di tutti gli attori della filiera, collaborazioni virtuose e l’innovazione ci permetteranno di raggiungere obiettivi concreti per un settore più resiliente e attento alle esigenze ambientali e sociali».

Spazio Colavene: 5 soluzioni modulari per una lavanderia al top

Showroom spazio colavene Civita Castellana

Spazio Colavene, specializzata nel sistema lavanderia, evolve la sua offerta declinata in cinque nuove soluzioni modulari per lavanderia all’insegna della qualità.

Può un luogo fisico disegnare una nuova strategia di comunicazione? L’inaugurazione dello Spazio Colavene dell’omonimo gruppo di Civita Castellana (Viterbo), famoso per il sistema lavanderia, ha proprio questo obiettivo: presentare in maniera più omogenea l’intera gamma di arredo delle cinque realtà produttive con i marchi Colavene per i mobili e lavatoi, Axa per i sanitari in pregiata ceramica, Colacril per vasche in acrilico, Tamanaco per i box doccia multifunzione e LaBlù per le nuove rubinetterie.

Colavene Smartopn collezione modulare per la lavanderia
Colavene Smartopn collezione modulare per la lavanderia

«Spazio Colavene non è semplicemente uno showroom, ma una nuova filosofia, un passaggio evolutivo per le nostre aziende», afferma Lauretta Colamedici, presidente di Colavene. Che spiega: «Il futuro si costruisce partendo dalle radici, e se lo showroom in cui presentiamo l’intera proposta dei diversi marchi nasce accanto ai primi insediamenti produttivi creati nel 1968 da mio padre Giovanni, vogliamo che i primi passi della nuova strategia siano quelli dei nostri figli, impegnati a progettare lo sviluppo del gruppo».

Già, perché la presidente, assieme ai fratelli Gianfranco e Adriana, ha pianificato da tempo l’ingresso in azienda dei nipoti, ossia la terza generazione di una famiglia molto unita e attaccata alle proprie origini: «Il coraggio di costruire il futuro partendo dalle radici» non è un claim a effetto, ma la cifra dell’impresa fondata da Giovanni Colamedici.

Showroom spazio-colavene Civita Castellana, da sinistra, Adriana, Gianfranco e Lauretta Colamedici
Showroom spazio-colavene Civita Castellana, da sinistra, Adriana, Gianfranco e Lauretta Colamedici

Colavene: dalle origini all’espansione

Il fondatore, emigrato in Venezuela a vent’anni, è tornato dopo 14 anni nel luogo di nascita con un’idea imprenditoriale visionaria: installare un’impresa specializzata nella produzione di elementi per il bagno, dal sottolavello agli stendini, dai lavatoi ai mobili contenitori proprio nel distretto della ceramica sanitaria. Non concorrenti, quindi, ma complementari.

Da allora Colavene, fusione tra il cognome di famiglia e il Paese sudamericano, ha continuato a espandersi fino a coprire l’intera gamma dell’arredo bagno. Risultato? Un gruppo costituito da due unità produttive, una logistica e cinque brand, che conta un centinaio di dipendenti e un fatturato 2023 pari a 19,3 milioni di euro.

Presente soprattutto sul territorio nazionale attraverso distributori, grossisti e showroom, ma anche rivendite termoidrauliche, catene di arredobagno e in misura minore nella Gdo e in alcuni canali online, con una selezione di prodotti dedicati dei marchi Axa e Colavene, ha un posizionamento molto forte in tutta l’area lavanderia.

Showroom spazio Colavene Cività Castellana
Showroom spazio Colavene Cività Castellana

Alle soluzioni consolidate si affiancano continuamente nuovi arredi modulari per bagni di ogni stile e dimensione ed è questa caratteristica di personalizzazione che rende unica, ma allo stesso tempo omogenea, l’offerta rispetto ai concorrenti: poter scegliere tra un’ampia varietà di forme declinate in tante dimensioni, con la garanzia di riuscire ad avere la stessa tonalità di colore per la ceramica sanitaria e la vasca in acrilico.

Non è un dettaglio scontato, ma frutto di un lungo lavoro di ricerca e sviluppo, così come poter coordinare mobili, rubinetti e l’area benessere con saune, spa, vasche con cascata.

Axa Mate Lavabo Freestanding 40 Finitura Sahara Matt e Mobile contenitore Moka Matt
Axa Mate Lavabo Freestanding 40 Finitura Sahara Matt e Mobile contenitore Moka Matt

Con un portafoglio tanto variegato, i prossimi obiettivi sono l’ampliamento dell’offerta di soluzioni wellness e la crescita sui mercati nordamericano e centro europeo, mentre ora la quota attuale di esportazioni è distribuita equamente tra i Paesi del Nord Europa, Francia, Portogallo, Uk, Est Europa, Serbia e Croazia, Emirati Arabi, Giappone, Australia e Brasile.

Per raggiungere l’obiettivo verranno messi in campo nuovi investimenti per ottimizzare la produzione e agire sulla digitalizzazione dei processi, anche sfruttando il credito d’imposta su Industria 5.0.

L’azienda è stata la prima, nel settore, a ottenere la certificazione Iso 90052/94 sull’intera filiera produttiva.

Il prossimo passo è l’implementazione di un sistema di gestione energia certificato Iso 50001 entro il 2024, e la certificazione Epd (Environmental product declaration) come ulteriore segnale di trasparenza verso i consumatori.

Intanto, Spazio Colavene da un luogo di esposizione delle novità e di formazione, punta a diventare un riferimento per progettisti e professionisti del settore sul comprensorio ceramico di Civita Castellana.

di Monica Battistoni

Mercato immobiliare italiano: dopo il gelo, torna l’entusiasmo?

Mercato immobiliare Italiano

Il taglio dei tassi deciso dalla Bce rianima il settore del mercato immobiliare italiano dopo due anni di gelo. Ma gli investimenti non sono distribuiti in modo uniforme. Prezzi ancora in aumento e sviluppo atteso per le aree periferiche.

Mentre per il 2024 si avvicina il momento dei bilanci, gli operatori del mercato immobiliare e, di conseguenza quelli della filiera dell’edilizia, si interrogano su ciò che li aspetta nel nuovo anno alle porte.

Per questo gli analisti si sono già messi al lavoro per misurare la temperatura del mercato del real estate. Per chi ha fretta riassumiamo le loro conclusioni: il paziente è in ripresa. Ma la storia non si ripete mai, si assomiglia. Quindi, la ripresa del mercato immobiliare non è del tutto identica a quella del passato.

Mutui in ripresa

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Il ruolo del commercio sotto la lente di Federdistribuzione

Acquisto con carta di credito

In che modo l’evoluzione della distribuzione moderna può contribuire allo sviluppo dei territori? Questo il tema al centro dell’incontro tra Regione Friuli Venezia Giulia e Federdistribuzione, l’associazione che da oltre sessant’anni riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia.

Un’occasione per confrontarsi sull’importanza che ricopre il retail moderno nello sviluppo e nella salvaguardia dei territori, con un focus in particolare sui temi dei distretti del commercio e della rigenerazione urbana, che generano benefici sociali, economici e ambientali per le comunità locali.

L’incontro, a cui hanno partecipato il presidente di Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha sottolineato il ruolo economico e sociale che svolgono quotidianamente le aziende del retail moderno in termini di investimenti, di occupazione e di impegno a difesa del potere d’acquisto delle famiglie, resosi ancor più evidente in questi ultimi anni. Il settore nel suo complesso è dinamico, continua ad evolvere mentre affronta diverse sfide: l’accelerazione della digitalizzazione, la modernizzazione dei negozi e dei servizi, la necessità degli investimenti per raggiungere l’obiettivo net-zero, la transizione verso sistemi circolari e di riduzione dei rifiuti e, infine, gli investimenti necessari alla formazione e sviluppo delle competenze professionali.

In questa prospettiva, così come evidenziato dall’intervento di Luca Pellegrini, presidente di TradeLab, i distretti del commercio acquisiscono un ruolo sempre più centrale per sviluppare sinergie tra le imprese della Distribuzione Moderna e il piccolo commercio tradizionale, a vantaggio della vivacità economica delle città e dei territori, contrastando fenomeni di impoverimento delle attività commerciali. Risulta poi rilevante l’impatto degli investimenti del retail moderno in termini di rigenerazione degli spazi urbani, con il risultato, misurabile, di contribuire in maniera sostanziale a rilanciare aree urbane dismesse. Marco Pagani, Direttore Normativa e Rapporti Istituzionali di Federdistribuzione, ha posto l’attenzione sul ruolo di promozione e di guida che possono svolgere le Regioni nell’accompagnare la crescita delle imprese nel cambiamento, anche prevedendo nuovi strumenti normativi e interventi in grado di facilitare le imprese del commercio ad affrontare l’evoluzione ambientale, sociale e tecnologica dei prossimi anni.

Carlo Alberto Buttarelli, Massimiliano Fedriga, Sergio Emidio Bini
Carlo Alberto Buttarelli, Massimiliano Fedriga, Sergio Emidio Bini

All’incontro è intervenuto Sergio Emidio Bini, Assessore alle Attività produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha sottolineato le linee programmatiche e di intervento della Regione sui temi inerenti al settore del commercio: “L’amministrazione regionale ha posto fin da subito grande attenzione al comparto del commercio, avviando una serie di strumenti che sostengono le imprese nella transizione, sia digitale che energetica. In questo contesto abbiamo introdotto i Distretti del Commercio, che, assieme al sostegno ai negozi di vicinato, rappresentano un’azione concreta per il mantenimento dei servizi e la salvaguardia della vitalità dei nostri centri, in particolare quelli più periferici. Sotto il profilo strategico e programmatico, abbiamo avviato qualche mese fa l’iter per una grande riforma, ovvero il Testo unico sul Terziario, che metterà assieme commercio e turismo, con l’obiettivo di semplificare ma soprattutto di fornire una nuova visione di sostegno al settore che si lega ad un mondo, quello moderno, in rapido mutamento, in particolare sotto il profilo dell’innovazione”.

Secondo Buttarelli, “le imprese della distribuzione moderna sono un volano importante per lo sviluppo del sistema socio-economico regionale. Attraverso gli investimenti, le aziende valorizzano le potenzialità dei territori con benefici tangibili in termini occupazionali e per la crescita delle filiere produttive locali. Garantiscono, inoltre, sia un’offerta di prodotti di qualità a prezzi competitivi, confermando il proprio impegno a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie, sia un servizio essenziale e sempre più di prossimità per i cittadini. È fondamentale sostenere le imprese del retail moderno in un contesto sempre più dinamico, ricco di sfide da affrontare e caratterizzato da nuovi stili di vita e modelli di consumo, dalla rapida trasformazione tecnologica e da un contesto economico e normativo in continua evoluzione. In tal senso, l’amministrazione regionale ricopre un ruolo fondamentale perché può favorire le condizioni di sviluppo e d’investimento per le imprese del retail, come nel caso dei distretti del commercio, con l’effetto di generare ricadute positive per le comunità locali”.

Gruppo Edico: nuovi prodotti e consolidamento dell’e-commerce

Giuseppe Romeo Presidente gruppo edico
Giuseppe Romeo Presidente gruppo edico

Giuseppe Romeo, presidente del Gruppo Edico, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Ci sono state novità nel 2023?

Nel 2023 abbiamo lanciato i nostri prodotti a marchio Edico: malta, intonaco, rasante, collanti per piastrelle, massetto, cemento rapido.

Come è andato il fatturato 2023?

Ha confermato le ottime performance del 2022, anche se verso la fine dell’anno abbiamo avuto le prime avvisaglie di un rallentamento dovuto principalmente al cambio di rotta sui bonus casa.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

I bonus hanno dopato il comparto, è ovvio che con il ridimensionamento dell’incentivo ci aspettiamo numeri inferiori rispetto agli anni precedenti.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

È stata buona in questi ultimi anni: quello che ci preoccupa in questo momento è la parte finanziaria, che con il blocco delle cessioni ha messo a dura prova il nostro equilibrio. Con una battuta possiamo dire che abbiamo avuto anche noi i nostri stress test!

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti?

Abbiamo lanciato i nostri prodotti a marchio Edico: malta, intonaco, rasante collanti per piastrelle, massetto, cemento rapido.

Avete progetti?

Consolidare la nostra presenza online con il nostro portale e-commerce gruppoedico.it e aumentare le referenze di prodotti a marchio Edico.

Ci sono ancora tensioni sui prezzi?

Non rileviamo tensioni, ma è ovvio che con il calo della domanda inevitabilmente i prezzi difficilmente subiranno aumenti. Certo, le tensioni internazionali potrebbero creare problemi che sono difficilmente prevedibili.

Gestite i listini a livello di gruppo?

Non abbiamo una gestione centralizzata.

I bonus ridotti che impatto avranno?

Di sicuro impatteranno sul fatturato in maniera negativa.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Non credo che il Pnrr porterà dei benefici importanti alla distribuzione edile. Probabilmente aiuterà maggiormente i produttori, che avranno la possibilità di fornire grossi cantieri.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

A livello macro, aver eliminato di fatto tutti i bonus denota la mancanza di una visione a medio e lungo termine da parte di questo esecutivo sulla riqualificazione sismica e termica degli edifici degli italiani e non tiene conto della scadenza 2030, fatto molto grave.

Da un punto di vista micro, è da tanto tempo che denunciamo la scarsità di personale specializzato nel comparto edile.

Punti vendita Grupo Edico
Punti vendita Grupo Edico
Dettaglio punti vendita Gruppo Edico
Dettaglio punti vendita Gruppo Edico

Perché un rivenditore dovrebbe rivolgersi a voi?

Gruppo Edico è una vere rete di distributori: la nostra mission è quella di accompagnare il punto vendita nelle nuove sfide che presenta mercato. La nostra insegna quest’anno compie dieci anni, è sinonimo di serietà ed innovazione.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Formazione tecnica e manageriale, supporto nella gestione del credito commerciale, accordi commerciali con i principali attori della produzione, formazione e gestione della piattaforma e-commerce di gruppo, attività di marketing in generale.

Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?

Ogni struttura è indipendente.

Avete una piattaforma e-commerce?

Sì, ormai da tre anni, è il nostro fiore all’occhiello. La nostra anima di gruppo è racchiusa nel nostro e-commerce.

A che punto è la digitalizzazione del gruppo?

Abbiamo fatto molti passi in avanti, il nostro portale ha fatto da apripista.

Identikit

  • Ragione sociale completaGRUPPO EDICO SOC.COOP.
  • Sede centralePiazza Matteotti 7 – 80133 Napoli
  • Sede operativaStrada S. 145 24 – 80045 Pompei (Napoli)
  • Tel081.0106177
  • Mail: info@gruppoedico.it
  • Fornitori partner: 80
  • Sito internetwww.gruppoedico.it
  • Tipologia di aggregazionescarl
  • Anno di fondazione: 2014
  • PresidenteGiuseppe Romeo
  • Responsabile ufficio acquistiAntimo Semprebuono
  • Fatturazione centralizzatasì su alcuni prodotti
  • Aree geografiche serviteCampania, Basilicata e Molise
  • Numero rivenditori associati:
    202115
    202216
    202316
  • Numero totale punti vendita17
  • Numero totale showroom16

Gruppo Gef: il Pnrr inizia ad essere un business

Andrea Sorelli Presidente Gef
Andrea Sorelli Presidente Gef

Andrea Sorelli, presidente di Gruppo Gef, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali sono state le novità del 2023?

È entrato in carica un nuovo cda con un nuovo presidente.

Quali iniziative avete già introdotto nel 2024?

Siamo un gruppo dinamico, volto a cogliere le esigenze e nuove opportunità che il mercato può offrire.

Come è andato il fatturato 2023?

Rispetto al 2022, che è stato un anno molto particolare, il fatturato ha tenuto bene.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Sarà un anno di cambiamenti, ma siamo fiduciosi rispetto al mercato.

Come giudicate la redditività del gruppo?

È sicuramente ottima. La migliore soluzione per i nostri associati.

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

No.

Avete progetti?

Ci piacerebbe crescere come numero di associati.

Rilevate tensioni sui materiali?

Rispetto agli ultimi due anni siamo tornati ad avere nuovamente un grosso lavoro di preventivazione ai cliente, notando un sensibile abbassamento del margine.

Punti vendita Gef Italia
Punti vendita Gef Italia
Dettaglio punti vendita Gef
Dettaglio punti vendita Gef

Come gestite i listini?

Il gruppo Gef non si occupa della gestione dei listini.

I bonus si sono ridotti, quale impatto ci sarà?

Un ritorno alla normalità.

Quanti dei vostri associati lavorano sul Pnrr?

Iniziamo in questi mesi a ricevere le prime richieste di preventivi inerenti i lavori del Pnrr.

C’è qualcosa che vi preoccupa?

Riduzione dei margini, ritardi negli incassi dovuti ai problemi delle imprese nel convertire i crediti in liquidità.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?

Per uno scambio continuo di informazioni con clienti e fornitori e per avere un’analisi attenta al mercato. La migliore soluzione fra i costi e i benefici che un socio può avere. Formazione continua della forza vendita dei magazzini.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Siamo per definizione un gruppo di acquisti, e ci occupiamo principalmente di cercare le miglior condizioni di acquisto per gli associati.

Come siete organizzati con i trasporti?

Ogni magazzino si occupa della sua logistica.

Avete una piattaforma e-commerce?

No, siamo un gruppo di acquisto, non ci occupiamo della vendita.

Identikit

  • Ragione sociale completaGEF – Gruppo Edile Acquisti Fiorentino
  • Sede centralePiazza Accursio da Bagnolo 19 – 50023 Impruneta (Firenze)
  • Sede legale: Viale Cadorna 21 – 50129 Firenze
  • Tel055.2312637
  • Fax: 055.2314936
  • Mailamministrazione@gruppogef.it
  • Sito internetwww.gruppogef.it
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio)2
  • Tipologia di aggregazioneconsorzio
  • Anno di fondazione2000
  • PresidenteAndrea Sorelli
  • Responsabile ufficio acquistiAndrea Sorelli
  • Fatturazione centralizzatasolo per alcuni fornitori
  • Aree geografiche serviteToscana
  • Numero rivenditori associati:
    2021: 11
    2022: 11
    2023: 11
  • Numero punti vendita11
  • Numero showroom9

Fenice Group: progetti di crescita, formazione e nuove iniziative nel settore edile

Riccardo Cigna Difrettore generale Fenice
Riccardo Cigna Difrettore generale Fenice

Riccardo Cigna, direttore generale di Fenice Group, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali novità hanno coinvolto il vostro gruppo nel 2023?

Il 2023 per il nostro gruppo è stato un anno nel quale abbiamo raccolto i primi frutti del nostro progetto Fenice forma.

Tale progetto prevede una stretta collaborazione con i nostri fornitori partner convenzionati con i quali abbiamo programmato la formazione interna di banconisti, venditori esterni e magazzinieri.

Siamo convinti che il personale dei punti vendita debba fare la differenza nella parte di consulenza in modo da diventare punto di riferimento per la clientela nella soluzione dei problemi.

Come anticipato prima, la costanza nel portare avanti questo progetto sta dando degli ottimi frutti tangibili nell’aumento delle vendite e della fidelizzazione della clientela.

E quali iniziative avete già introdotto o volete intraprendere per il 2024?

L’iniziativa più importante per il 2024 rappresenta il mondo degli infissi: Fenice progetto infissi, iniziata a gennaio 2024, si propone di seguire direttamente la vendita e l’installazione con una proposta dedicata esclusivamente all’impresa.

Abbiamo iniziato con un venditore specializzato che copre due province toscane, offriamo un’ampia gamma di infissi in Pvc, legno e alluminio, persiane, blindati, avvolgibili e cassonetti coibentati, oltre al mondo dell’outdoor.

Il nostro servizio copre l’intero processo di vendita riservato alle imprese, dal sopralluogo iniziale alla presa misure definitiva, allo stoccaggio, consegna e montaggio del materiale con squadre di posa specializzate.

Inoltre, abbiamo attivato un meccanismo di premio fedeltà con l’accumulo di punti da parte delle imprese che si sommano con i fatturati di acquisto e che daranno la possibilità alla fine dell’anno di poter scegliere, in base ai punti accumulati, premi da un ampio catalogo.

Come è andato il fatturato 2023?

Il 2023 è stato ancora una volta un anno positivo con una media di crescita dei fatturati intorno al 19%.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Il 2024 è stato annunciato da tutti come un anno critico e così si sta dimostrando. La flessione del mercato che era stato ampiamente alimentato dai bonus si sta facendo sentire portandosi dietro anche non poche difficolta finanziarie da parte delle imprese.

Il nostro settore è abituato a montagne russe ma per far sì che le fasi di discesa non siano troppo dannose occorre saperle prevedere in anticipo e prepararsi con progetti che limitino i danni.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

Direi più che buona, questo anche grazie agli sforzi fatti per rendere il personale di alto livello e ben preparato. Questo permette ai nostri soci di essere dei dispensatori di soluzioni e non dei semplici distributori di materiale.

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

Abbiamo consolidato ben oltre le nostre aspettative le vendite del nostro intonaco deumidificante monoprodotto alleggerito Fenice monolight, presentato sul mercato alla fine del 2022.

Avete progetti in programma?

I progetti più importanti partiti di recente sono concentrati su infissi, cartongesso e sullo sviluppo territoriale del nostro consorzio.

Abbiamo acquistato un immobile dove sorgerà la nuova sede del gruppo, si tratta di un totale di 420 metri quadrati nei quali saranno dislocati uffici, sala riunioni e un’ampia sala convegni che potrà agilmente contenere fino a 50 persone adibita alle attività di formazione e non solo.

Non per ultimo, abbiamo affidato a un’importante agenzia di marketing un progetto globale a medio lungo termine partito nel febbraio scorso e che sarà operativo da settembre, al quale stiamo dedicando un importante budget.

Il nuovo sito web è online da aprile e inizia a far capire la strada per la nuova veste del consorzio che sta prendendo forma come Fenice Group.

Punti vendita Fenice
Punti vendita Fenice
Dettaglio punti vendita Fenice
Dettaglio punti vendita Fenice

Ci sono ancora tensioni sui prezzi?

Continua a esserci una flessione degli isolanti, sia come richiesta sia come prezzi.

Come gestite i listini?

Stiamo provando un sistema di gestione dei listini centralizzato. Alla fine del 2024 valuteremo il servizio.

I bonus si sono ridotti: quale sarà l’impatto?

L’impatto di tale riduzione si fa indubbiamente sentire: abbiamo intrapreso già da tempo azioni atte a potenziare alcuni settori merceologici che per noi risultavano marginali con l’intento di arginare le perdite.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Non molti: in generale credo che i lavori legati al Pnrr toccheranno in maniera marginale il comparto delle rivendite edili e sicuramente saranno concentrati maggiormente in alcune aree geografiche dell’Italia.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

La situazione generale del mercato rappresenta una preoccupazione.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?

La nostra società offre un periodo di prova fino a 18 mesi nei quali l’aderente può usufruire liberamente e a costo zero di servizi e premi.

Una volta passato questo periodo l’aderente avrà la scelta se rimanere in quella posizione maturando una percentuale di premi definita o pagare una quota una tantum e uguale per tutti diventando socio e potendo così percepire una percentuale di premi maggiore.

Nel nostro consorzio lo scambio di opinioni è costante e capillare con almeno sei assemblee l’anno.

Inoltre, la costanza delle visite del direttivo e dello staff presso i soci è sistematica e serrata in modo da poter affiancare il socio e l’aderente in ogni situazione di bisogno.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Sono la formazione tecnico-commerciale degli addetti al banco e dei magazzinieri, la gestione del venditore esterno con un progetto sia di formazione sia di affiancamento sul territorio di competenza con obiettivi e strategie di vendita costantemente monitorati, la disponibilità di un consulente del settore secco, che formerà un addetto della rivendita offrendo la possibilità al socio di sviluppare un’area specializzata dedicata al settore.

Come siete organizzati con i trasporti?

Non abbiamo una logistica.

Avete una piattaforma e-commerce?

Come consorzio no.

A che punto è la digitalizzazione?

Il passaggio alla digitalizzazione non è semplice, ma sicuramente indispensabile. Stiamo valutando un progetto comune.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

Il progetto Fenice dedica almeno otto ore mensili alla formazione degli addetti. A nostro parere sono il massimo che si possa fare in modo coordinato, nel senso che tutto il programma annuale è gestito da un nostro collaboratore e dobbiamo comunque bilanciare il tempo dedicato con le esigenze lavorative degli addetti.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

Difficile dirlo: i nostri soci hanno sposato in pieno il progetto e a ogni incontro sono sempre tutti presenti, spesso con più di un addetto per socio.

In generale, comunque, gli argomenti inerenti a impermeabilizzazioni e coibenza sono quelli di maggiore interesse.

Identikit

  • Ragione sociale completaFENICE SOC. CONS.R.L.
  • Sede centraleVia Nazario Sauro 115 – 56038 Ponsacco (Pisa)
  • Tel0587.398061
  • Mailinfo@fenicenet.it
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio): 2
  • Fornitori partner112
  • Fatturato totale97.000.000 euro
  • Sito internetwww.fenicenet.it
  • Tipologia di aggregazionesocietà consortile
  • Anno di fondazione2011
  • PresidenteMirco Boracchia
  • Direttore GeneraleRiccardo Cigna
  • Responsabile ufficio acquisti: Riccardo Ferradini, Riccardo Cigna
  • Fatturazione centralizzatano
  • Aree geografiche servite: Toscana, Liguria
  • Numero rivenditori associati:
    202113
    202214
    2023: 16
  • Numero totale punti vendita29
  • Numero totale showroom16

Serramenti in legno per abbassare l’impatto ambientale

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Navello analizza il ciclo di vita di finestre, porte e serramenti in legno assieme al Politecnico di Torino per valutare l’impronta di Co2 del prodotto e la sua sostenibilità, come garanzia nei confronti del consumatore.

Navello Omero apertura anta ribalta
Navello Omero apertura anta ribalta

Misurare l’impatto ambientale di un serramento analizzandone il Life cycle assessment, dalla selezione delle materie prime fino allo smaltimento: è l’obiettivo della borsa di studio istituita dal Politecnico di Torino grazie a Navello.

La proposta di tesi, pubblicata dal Diati (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture) è coordinata degli ingegneri Isabella Bianco e Davide Blengini, membri dell’Lca Research Group del Politecnico.

La più longeva azienda italiana di serramenti in legno, fondata a Dogliani (Cuneo) nel 1824 festeggia i 200 anni di attività e fa un ulteriore passo verso la riduzione dell’impatto ambientale, dopo essere stata tra le prime realtà del settore ad aderire alla due diligence contro il taglio illegale delle foreste.

Life Cycle Assessment

«Navello ha fatto della sostenibilità uno dei pilastri dell’identità aziendale», sottolinea Francesco Navello, ingegnere, rappresentante della nuova generazione della famiglia di imprenditori.

Francesco Navello | Responsabile vendite Navello
Francesco Navello | Responsabile vendite Navello

«Con l’aiuto del Politecnico di Torino vogliamo valutare in maniera approfondita l’impatto ambientale dei serramenti in legno, che sappiamo già essere molto basso, per realizzare buone pratiche che ci aiutino a ridurlo ulteriormente».

L’impronta ecologica delle finestre in legno sarà inoltre confrontata con le prestazioni ambientali di quelle in alluminio e Pvc, anche prendendo in esame gli studi già pubblicati su questi prodotti.

L’analisi del Life Cycle Assessment commissionata da Navello diventa quindi, in prospettiva, un’ulteriore garanzia di trasparenza nei confronti del consumatore, nonché uno strumento utile per l’azienda ai fini della definizione della Dichiarazione ambientale di prodotto (Epd), che definirà in maniera chiara e verificata il profilo green di ogni serramento e accessorio in catalogo.

Finestre, portoncini di primo ingresso, persiane e scuretti in legno sono peraltro realizzati da Navello interamente in Italia, negli stabilimenti in provincia di Cuneo, utilizzando legnami provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile, vernici all’acqua prive di solventi e colle atossiche.

Navello, una storia di 200 anni

Fondata a inizio Ottocento come bottega artigiana di falegnameria, Navello è una realtà tipicamente italiana, cresciuta attraverso le generazioni e realizzando un percorso basato sulla ricerca, sulla qualità dei materiali e sulle tecnologie di lavorazione del legno.

Sebbene l’azienda abbia sviluppato nel tempo una capacità produttiva di livello industriale, tecnologicamente sofisticata, la dimensione artigianale è rimasta nel Dna dell’azienda, oggi leader nella produzione di serramenti in legno su misura, per il mercato della piccola edilizia residenziale, ma anche per cantieri importanti.

Fra le produzioni Navello ci sono serramenti, portoncini di primo ingresso, persiane e antoni, realizzabili su disegno e in qualsiasi dimensione.

di Alice Fugazza

Ripresa dell’edilizia in Sicilia: superbonus e Pnrr trainano le costruzioni

Federico Della Puppa del Centro Studi Youtrade
Federico Della Puppa del Centro Studi Youtrade

L’edilizia in Sicilia ha sofferto più di altre regioni la crisi. Ma la ripresa vede il settore delle costruzioni in fermento, grazie anche a tanti lavori del Pnrr non ancora avviati.

Sono 6,75 miliardi gli investimenti realizzati in Sicilia con il superbonus 110%, dei quali 6,7 di interventi ammessi a detrazione, e con circa 350 milioni ancora da spendere. Il totale è di 30.841 interventi, 7.305 (23,7%) negli edifici condominiali, 19.271 in edifici unifamiliari (62,5%) e 4.265 in unità immobiliari funzionalmente indipendenti (13,8%).

Tuttavia, analizzando i dati a livello di investimenti e non di singoli interventi, emerge come la quota maggiore sia andata ai condomini, 60,9%, contro il 32,9% delle villette e il 6,3% delle altre unità immobiliari.

Il superbonus in Sicilia ha attivato interventi che hanno coinvolto l’1,5% delle famiglie e, dunque, è stato un provvedimento diffuso e utilizzato, anche se certamente meno che in altre regioni di Italia, non solo soprattutto in confronto a quelle del Nord, ma anche rispetto ad altre aree del Sud, come Basilicata e Calabria, dove le condizioni geografiche, tuttavia, agevolano gli interventi di efficientamento energetico.

I lavori in programma con il Pnrr in Sicilia

Ma la Sicilia è anche una regione nella quale si devono ancora avviare la maggior parte degli interventi previsti dal Pnrr. Secondo i dati aggiornati a circa sei mesi fa, in Sicilia su 15.918 progetti quelli validati erano 8.589, ovvero poco più della metà, mentre altri 7.329 erano in corso di validazione.

Il valore complessivo dei progetti somma a oltre 17,4 miliardi di euro, dei quali avviati solo 1,8 miliardi, con aggiudicazioni pari a 591 milioni di euro.

Certamente in questi ultimi sei mesi questo scenario sarà certamente migliorato, ma di fatto alla data di sei mesi fa in Sicilia solo il 3,4% delle risorse del Pnrr erano state aggiudicate per l’avvio dei lavori.

Il bicchiere mezzo pieno di questa situazione è che il 96,6% delle risorse arriveranno nei prossimi due anni, con la necessità di spendere e correre per l’esecuzione dei lavori. Ricordando che un terzo di queste risorse circa sono destinate all’edilizia, paradossalmente il ritardo è una buona notizia.

In Sicilia ancora 350 milioni da spendere

Il quadro del Pnrr in Italia e in Sicilia

Costruzioni in Sicilia tra luci e ombre

Analizzando l’andamento della produzione del settore delle costruzioni in Sicilia, valutata in base alla produzione di valore aggiunto nel periodo 2014-2022, e mettendola a confronto con la media nazionale e delle altre regioni del Mezzogiorno, emerge come la crisi dell’edilizia si sia fatta sentire in modo maggiore, soprattutto per più lungo tempo in questa regione.

La crisi ha rallentato la ripresa, che in Sicilia è avvenuta in un primo momento nel 2018, dunque due anni dopo quella nazionale, ma interrotta immediatamente dalla pandemia.

Nel dopo covid la Sicilia mostra un segnale di reazione molto consistente, anche se rallentato nella dinamica del 2022. Si dovrà attendere i dati Istat relativi al 2023 per valutare l’impatto effettivo della dinamica di mercato delle costruzioni sul sistema siciliano.

Certo è che se si analizza l’andamento del settore delle costruzioni in termini di numero di occupati, emerge una migliore performance della regione rispetto alle medie nazionali e delle regioni del Mezzogiorno, segno di una vitalità che, tuttavia, se messa in confronto con la produzione di valore aggiunto evidenzia ampi margini di miglioramento nelle imprese del settore.

La dinamica de valore aggiunto nelle costruzioni in Sicilia

La dinamica delle costruzioni in Sicilia letta attraverso l'occupazione

Queste dinamiche evidenziano come il mercato delle costruzioni in Sicilia abbia sofferto più di altre regioni la lunga crisi delle costruzioni. Ma altri segnali positivi possono essere individuati nel cambiamento del sistema imprenditoriale delle imprese del settore.

Mettendo a confronto il numero di aziende attive presenti nel 2010 e quelle presenti nel 2023, emerge un quadro di flessione e poi recupero del numero di imprese, passate da 54.008 del 2010 alle 53.268 del 2023, con una flessione consistente nei periodi di crisi, quasi totalmente riappianata.

Ma il dato più significativo è quello relativo al cambiamento della quota di società di capitali del settore delle costruzioni, pari al 22,6% nel 2010 e passato a un ben più consistente 34,8% nel 2023.

È una dinamica ben conosciuta a livello nazionale che anche in Sicilia presenta i suoi positivi esiti, in quanto un sistema imprenditoriale più strutturato e organizzato è anche un sistema imprenditoriale in grado di affrontare le sfide del futuro con maggiore capacità e robustezza.

Questa riflessione vale soprattutto se associamo l’analisi dell’andamento del mercato alle prospettive di sviluppo che il Pnrr potrà sostenere in questa prossima fase biennale nella quale, esaurite le opportunità del superbonus, il mercato regionale dovrà saper agganciare, in attesa che si palesi la sfida futura attivata dalla direttiva europea Case green, che avrà un impatto certamente positivo anche in questa regione, così come lo ha avuto il superbonus, dando alle imprese, comprese quella della distribuzione di materiali edili, un orizzonte di fiducia al quale guardare.

a cura del Centro Studi Youtrade

Edinet Group: efficientamento energetico e ricostruzione post sisma bonus

Alduino Tommolini Coordinatore Edinet Group
Alduino Tommolini Coordinatore Edinet Group

Alduino Tommolini, coordinatore di Edinet Group, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.

Quali novità sono da registrare nel 2023?

Il 2023 è stato caratterizzato da un’intensa attività lavorativa svolta con particolare riguardo alla filiera dei prodotti destinati all’efficientamento energetico degli edifici, alimentato dagli incentivi fiscali in atto.

Un altro importante settore di attività è stato quello della ricostruzione post-sisma e, quindi, dei sistemi destinati al miglioramento e adeguamento sismico del patrimonio immobiliare, sui quali si sono concentrate le aree tecnica e commerciale della nostra rete.

Quali iniziative per il 2024?

Per il 2024 la situazione riteniamo stia radicalmente cambiando, soprattutto in funzione del mutato quadro normativo che sta alla base degli incentivi fiscali alla ristrutturazione degli edifici.

Come è andato fatturato 2023?

Rispetto al 2022, il 2023 si è concluso con una apprezzabile crescita dei volumi di fatturato, anche grazie alla notevole spinta esercitata dal processo di transizione ecologica degli edifici alimentato dagli incentivi fiscali in atto e anche dalle aspettative di imminente scadenza degli stessi, cosa che poi si è di fatto confermata con i cambiamenti normativi introdotti nel 2024.

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?

Per il 2024 ci aspettiamo una fase di flessione del fatturato che a nostro avviso è la diretta conseguenza della corsa del secondo semestre 2023, del mutato scenario dei benefici fiscali per le opere di ristrutturazione e anche in ultima analisi, di un probabile peggioramento nell’ambito della sicurezza del credito di fornitura.

Come giudicate la redditività del vostro gruppo?

Sul piano della redditività riteniamo di essere in linea con le medie di mercato. Tuttavia, la stessa va adeguatamente valutata rispetto alla tematica della sicurezza del credito che può influenzarla in senso fortemente negativo, laddove non tenuta adeguatamente sotto controllo.

Punti vendita Edinet Italia
Punti vendita Edinet Italia
Dettaglio punti vendita Edinet
Dettaglio punti vendita Edinet

Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti o servizi?

Le categorie merceologiche sono rimaste sostanzialmente le stesse del 2022, considerando che il tipo di lavoro svolto nei due anni è stato analogo e si è concentrato sui medesimi campi di azione sopra illustrati.

Avete progetti?

In ottica 2024 e futura stiamo valutando dei piani di azione che consentano un riassetto delle attività, in considerazione dei predetti mutati scenari di mercato. Probabilmente, è questa la principale sfida e, quindi, il principale progetto d’investimento di questo e dei prossimi anni.

Registrate tensioni sui prezzi o su qualche materiale?

In generale l’instabilità delle quotazioni è un fattore presente ormai da qualche anno e che ancora caratterizza il mercato nel quale ci troviamo a operare, comportando la necessità di fare tutta una serie di valutazioni che in una situazione di costanza dei prezzi potrebbero essere evitate.

Come gestite i listini?

La gestione della politica di vendita è effettuata sulla base delle contingenze dell’area di mercato da servire, che talora possono essere molto diverse a seconda dell’area geografica in cui ci si trova a operare.

I bonus si sono ridotti drasticamente con quale impatto?

L’impatto, già peraltro in atto, è costituito da una flessione dei volumi di fatturato e anche da un peggioramento della sicurezza del credito, e come noto, questi due fattori combinati, se non adeguatamente gestiti, possono essere fonte di notevoli problematiche.

Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?

Da quanto è dato vedere sembrerebbe una nicchia di mercato che riguarda le imprese di costruzione che lavorano nel pubblico, quindi la nostra presenza come rete dipende dalla consistenza quantitativa della nostra clientela impegnata in tale settore di attività.

C’è qualche criticità che vi preoccupa?

Una delle criticità più importanti, come già illustrato, è indubbiamente quella della corretta gestione del credito di fornitura, al fine di preservare la sicurezza sul piano finanziario dei bilanci aziendali.

Perché una rivendita dovrebbe scegliere di entrare nel vostro gruppo?

Il motivo è molto semplice: la modalità della rete d’impresa è quasi completamente priva di costi e garantisce ai partecipanti «retisti» una completa condivisione dei dati e la possibilità di partecipare attivamente all’attività di contatto con i fornitori, diventando primi attori nell’ambito dei colloqui e delle fasi che conducono alla stipula degli accordi.

Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?

Il servizio principale offerto ai partecipanti alla nostra rete d’impresa è quello del convenzionamento delle condizioni di acquisto con notevoli benefici, sia in termini di competitività sia di stabilità e fidelizzazione del rapporto con il fornitore.

Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?

I trasporti per le consegne alla clientela vengono gestiti in linea di massima con il parco automezzi dei punti vendita.

La logistica dei nostri magazzini è stata potenziata e ampliata negli anni passati e tale potenziamento si è rivelato decisivo quando si è trattato di far fronte alle difficoltà di approvvigionamento dei materiali.

E si sta rivelando determinante, ai giorni nostri, per accorciare significativamente i tempi di consegna della merce alla nostra clientela.

Avete una piattaforma e-commerce?

È un servizio al quale abbiamo pensato, anche se di non semplice attuazione nel campo dell’edilizia pesante, stante la sua caratteristica di settore merceologico di difficile standardizzazione.

A che punto è la digitalizzazione?

Siamo convinti che digitalizzare le aziende rappresenti un prezioso supporto per superare le lungaggini proprie dei metodi di lavoro tradizionali. Diciamo che abbiamo iniziato questo percorso ma tanto dobbiamo ancora fare.

Ci stiamo avviando verso la dematerializzazione dello spazio fisico, videoconferenze, assistenza ai clienti via chat, interazione sulle più diffuse piattaforme di social network, ma siamo solo agli albori.

Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?

In linea di massima l’obiettivo formativo viene raggiunto con eventi a cadenza media trimestrale e va segnalato un pressoché totale ritorno alla normalità con le attività in presenza, sembrando ormai definitivamente superato il periodo covid.

Quali argomenti riscuotono più interesse?

C’è grande attenzione verso le tematiche afferenti l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici e l’efficientamento energetico degli stessi.

Identikit

  • Ragione sociale completaRETE D’IMPRESA: EDINET GROUP
  • Sede centralevia dei Castani, SN – 64014 Martinsicuro (TE)
  • Tel329.8370855
  • Mailedinetgroup@gmail.com
  • Dipendenti (del gruppo/consorzio)50
  • Fornitori partner30
  • Fatturato totale38.000.000 euro
  • Tipologia di aggregazione: Rete d’impresa
  • Anno di fondazione2020
  • Coordinatore della ReteAlduino Tommolini
  • Responsabile ufficio acquistiAlduino TommoliniAdriano Eramo, Fabio IucciGiancarlo Di Pietro
  • Fatturazione centralizzataNo
  • Aree geografiche serviteAbruzzo, Molise, Marche
  • Numero rivenditori associati:
    20214
    20224
    20234
  • Numero totale punti vendita5
  • Numero totale showroom5

Anit festeggia i 40 anni e apre le porte al sesto Congresso Nazionale

Villa Quaranta, sede scelta per il congresso di Anit

Un’importante occasione di confronto da non lasciarsi sfuggire nel settore dell’efficienza energetica, acustica, reazione al fuoco e sostenibilità: nell’occasione della festa dei 40 anni dalla fondazione dell’associazione Anit rinnova il proprio invito a professionisti e stampa tecnica a partecipare al 6° Congresso Nazionale che si terrà il 21 e il 22 novembre 2024 in provincia di Verona, nell’elegante cornice di Villa Quaranta.

Un evento speciale poiché il congresso vede la partecipazione di un’ampia rappresentanza di aziende associate Anit, ben 33, in un’area espositiva dedicata in cui presenteranno novità e soluzioni tecnologiche per le esigenze dei professionisti, che potranno quindi entrare in diretto contatto con i referenti.

L’evento, articolato in due intense giornate, offrirà ai partecipanti la possibilità di aggiornarsi sulle ultime novità normative, scambiare conoscenze ed esperienze, e discutere sulle sfide e le opportunità del settore.

Il programma del Congresso

Il programma prevede, per la prima giornata, una serie di sessioni tematiche moderate dagli esperti Anit, in cui enti istituzionali, referenti universitari, laboratori e tecnici esperti presenteranno novità legislative, metodi di misura e opportunità nei seguenti settori di interesse: efficienza energetica, comfort acustico, sostenibilità, materiali isolanti, sicurezza al fuoco e Pnrr.

Tra i relatori segnaliamo la presenza di: dott.ssa Francesca Teodora Cappiello Mef – Dirigente Unità di missione Next Generation Eu, Ing. Enrico Genova, responsabile del Laboratorio Duee-Sps-Sap (Enea), Dott. Chiara Scrosati – Itc-Cnr – Presidente Sottocommissione Acustica Edilizia Uni, Barbara Meggetto – Presidente Legambiente Lombardia Onlus.

La seconda giornata, completamente moderata da Maurizio Melis, giornalista scientifico e conduttore radiofonico di Radio 24, ospiterà nella prima parte tre talk di opinion leader di fama che affronteranno il tema dei cambiamenti climatici, dell’edilizia del futuro e dell’impatto che il rumore può avere sulla psiche umana. Nella seconda parte, discuteremo con il mondo industriale su cosa ha lasciato di buono il Superbonus 110% (presenti rappresentanti di produttori e di imprese), e con il mondo professionale delle competenze che dovrà avere il progettista del futuro (presenti rappresentanti degli ordini professionali).

Highlight dell’evento, tra le due giornate di lavoro, la sera del 21 novembre si terrà una cena conviviale per festeggiare i 40 anni dell’associazione: un’opportunità informale di networking e condivisione di esperienze tra i partecipanti.

Iscrizioni e agevolazioni

Le iscrizioni sono aperte sul sito web: https://www.anit.it/prodotto/corsi/efficienza-energetica/congresso-anit-2024 e fino al 30 settembre 2024, è possibile usufruire di uno sconto del 20% sulla quota di partecipazione. Sono previste convenzioni con hotel della zona per facilitare il pernottamento dei partecipanti.

Chi è Anit

Anit – Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico – è dal 1984 l’associazione di riferimento per i professionisti e le aziende che si occupano di risparmio energetico e acustica in edilizia. Nel 2020 Anit conta l’adesione di oltre 2.500 associati tra onorari e professionisti e 91 aziende del settore, confermando la sua autorevolezza e riconoscimento sul mercato italiano.