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Nuova fabbrica in Egitto per Mapei

Da sinistra: Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, Bassem Moustafa, general manager Mapei Egitto e Simona Giorgetta, membro del consiglio di amministrazione Mapei
Da sinistra: Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, Bassem Moustafa, general manager Mapei Egitto e Simona Giorgetta, membro del consiglio di amministrazione Mapei

Mapei rafforza la sua presenza industriale in Nord Africa, con l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo in Egitto, nella Città del decimo Ramadan, a nord ovest del Cairo. Con una superficie totale di 30 mila metri quadrati, la nuova fabbrica produrrà i principali prodotti Mapei per il mercato locale, dagli adesivi per la posa della ceramica alle malte, agli additivi per calcestruzzo ai coadiuvanti di macinazione per la produzione di cemento. Sarà il secondo impianto produttivo del Gruppo in Egitto dopo quello per la produzione di polimeri di Vinavil, attivo a Suez dal 2002, con 150 dipendenti.

Lo stabilimento produttivo in Egitto di Mapei, nella Città del decimo Ramadan
Lo stabilimento produttivo in Egitto di Mapei, nella Città del decimo Ramadan

«L’apertura dello stabilimento di Mapei in Egitto costituisce un ulteriore tassello della solidità delle relazioni economico-commerciali bilaterali Italia e Egitto e del forte interesse delle aziende italiane ad investire in questo Paese in settori strategici per il Made in Italy», è il commento dell’ambasciatore d’Italia al Cairo, Michele Quaroni. «L’Egitto è infatti un nostro partner cruciale per la sua posizione geografica, il suo peso economico, politico e demografico nella regione euro-mediterranea e per l’apertura che esso favorisce verso l’intero mercato africano. In linea con lo spirito del Piano Mattei per l’Africa, gli investimenti produttivi, il trasferimento tecnologico e di know-how, e le attività di formazione che verranno portati avanti in Egitto da Mapei, sono salutati con estremo favore dal Governo italiano e dalle Autorità egiziane, in quanto forniranno un contributo molto importante alla crescita economica di questo Paese e al nostro rapporto bilaterale».

Da sinistra: Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, Bassem Moustafa, general manager Mapei Egitto e Simona Giorgetta, membro del consiglio di amministrazione Mapei
Da sinistra: Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei, Bassem Moustafa, general manager Mapei Egitto e Simona Giorgetta, membro del consiglio di amministrazione Mapei

«L’Egitto rappresenta oggi un mercato molto attraente per l’industria delle costruzioni a livello mondiale», aggiunge Veronica Squinzi, amministratore delegato Mapei. «Con oltre 100 milioni di abitanti e un incremento demografico costante, il Paese sta registrando una crescente domanda di edilizia residenziale, sostenuta da robusti piani di investimento governativi in infrastrutture, ospitalità e trasporti. La presenza nell’area di due siti industriali, Mapei e Vinavil, rafforzerà la competitività del Gruppo promuovendo, al tempo stesso, le capacità produttive locali, creando opportunità di lavoro e facilitando il trasferimento tecnologico».

«Il nuovo stabilimento, progettato per produrre un’ampia gamma di prodotti utilizzando tecnologie all’avanguardia, è situato in una posizione strategica dove si trovano i principali hub logistici», aggiunge Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei. «La vicinanza al corridoio Cairo-Suez e Cairo-Ain Sokhna consentirà a Mapei di distribuire i propri prodotti in modo efficiente sia all’interno dell’Egitto che nei mercati vicini del Nord Africa e del Medio Oriente. Sarà anche una porta di accesso all’Africa sub-sahariana, grazie agli accordi commerciali in essere e alla crescente integrazione economica tra le nazioni africane. Pensato per soddisfare le esigenze dell’industria edile locale, garantendo vicinanza, tempi di consegna più rapidi e un supporto tecnico su misura, l’impianto è dotato anche di un laboratorio controllo qualità e di uno spazio per i programmi di formazione della Mapei Academy, l’offerta di formazione di Mapei che si sviluppa attraverso eventi gratuiti rivolti ai professionisti e alle imprese, contribuendo allo sviluppo delle competenze locali. Come hub regionale, progettato per essere scalabile, consentirà a Mapei di aumentare la produzione e la capacità di stoccaggio in base alla richiesta e di ampliare l’offerta con linee di produzioni aggiuntive».

Mapei Silancolor ed Elastocolor Pittura Zero: così il colore è a emissioni compensate

Anche il colore si produce a emissioni compensate. Le pitture professionali Mapei Silancolor Pittura ed Elastocolor Pittura fanno ora parte della Linea Zero, diventando i primi prodotti vernicianti in Italia a CO₂ completamente compensata.

Linea Zero Mapei

Le emissioni di CO₂ misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della Linea Zero per l’anno 2025 tramite la metodologia Lca, verificate e certificate con le Epd, sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste.

Maggiori dettagli sul calcolo delle emissioni e sui progetti di mitigazione climatica, finanziati tramite i crediti di carbonio certificati, sono disponibili sul sito dell’azienda.

Elastocolor Pittura Zero

Elastocolor Pittura Zero è un prodotto monocomponente a base di resine acriliche elastomeriche in dispersione acquosa. È un filmogeno che, dopo essere diventato asciutto, forma un rivestimento elastico, impermeabile all’acqua e agli agenti aggressivi presenti nell’atmosfera, ma permeabile al passaggio del vapore.

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Possiede un’ottima resistenza all’invecchiamento, al gelo e ai sali disgelanti, conferendo alle superfici trattate una bassa ritenzione dello sporco.

Elastocolor Pittura Zero risponde ai principi definiti nella En 1504-9 e En 1504-2 per la protezione e la riparazione delle strutture in calcestruzzo.

Silancolor Pittura Zero

Silancolor Pittura Zero è a base di resina silossanica in dispersione acquosa. La tecnologia Mapei unisce i vantaggi delle tradizionali pitture minerali a quelli delle versioni sintetiche.

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Grazie alla particolare formulazione, mantiene inalterata la traspirabilità del supporto e conferisce un’elevata idrorepellenza. Silancolor Pittura Zero, una volta applicata, forma una pellicola microforata, con maglie così strette da impedire l’ingresso dell’acqua, ma sufficientemente larghe da consentire il passaggio del vapore acqueo, mantenendo così il muro asciutto.

Silancolor Pittura Zero aderisce perfettamente su tutti i tipi di intonaci tradizionali e su vecchie pitture ben aderite, ed è particolarmente indicata per la finitura dei cicli deumidificanti.

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Tecnologia BioBlock

Entrambi i prodotti sono dotati di tecnologia BioBlock per contrastare lo sviluppo di alghe, muffe e funghi.

Possono essere utilizzati per la pitturazione di pareti già intaccate da questi microrganismi (previa azione preliminare di rimozione e pulizia della superficie) oppure in via preventiva.

Come per tutti i prodotti Zero, le due pitture sono state riformulate con materie prime a basse emissioni.

In questa nuova formulazione, il laboratorio Ricerca & Sviluppo di Mapei è riuscito a ottenere un grande risultato anche in termini di efficienza della formula, permettendo di mantenere le versioni Zero in linea con i prodotti precedenti, con il vantaggio aggiuntivo della protezione antimuffa.

Con l’introduzione di queste due pitture professionali, Mapei completa due cicli composti interamente da prodotti della linea Zero: una proposta competitiva che offre due pitture con protezione antimuffa e anti alga, a CO₂ totalmente compensata. Inoltre, completa i cicli Zero per la protezione del calcestruzzo e il risanamento delle murature.

 

di Sara Giusti

Bathco presenta la collezione di lavabi Treviso in bambù e metallo

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Bathco presenta la nuova linea Treviso che coniuga materiali come bambù e metallo, in due proposte di lavabi originali, da appoggio o con piedistallo.

Presentata alla fiera ISH di Francoforte, la collezione Treviso unisce materiali naturali e stile industriale, confermando l’approccio a un design sostenibile e alla ricerca innovativa sui materiali

Il lavabo d’appoggio misura 364 x 120 millimetri. Il lavabo in bambù è disponibile senza o con bordatura nei colori oro, bronzo, brushed steel e gun metal.

Il lavabo con piedistallo misura invece 830 x 360 millimetri. Il lavabo è disponibile con bordatura in metallo, nei colori brushed steel e gun metal. 

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La più ampia gamma di bordure per giardinaggio

Le bordure di Granulati Zandobbio permettono di delimitare le pavimentazioni e aiuole, consentendo di separare in modo netto ogni decorazione realizzata con ghiaietto, ciottoli o pietrisco; sono bordure da giardino ideali per gli appassionati del fai da te ma dedicate anche ai professionisti più esigenti.

Sono disponibili in diversi materiali, misure e modelli:

  • Alubord, la bordura in alluminio;
  • Corten, in metallo destinato ad arrugginirsi;
  • Acciaio, bordure in acciaio zincato;
  • Ecobord, bordure in plastica riciclata, materiale 100% ecosostenibile, flessibile, duraturo e resistente a corrosione;
  • Ecowood, la bordura ecologica composta da HDPE 80% riciclato.;
  • DIY FLEX, in plastica nera e super flessibile.

Le bordure sono particolarmente indicato come profilo di contenimento per la realizzazione di vialetti in ghiaia, con autobloccanti, ciottoli resinati o con altri materiali di riempimento.

Le bordure possono essere utilizzate in risposta a diverse esigenze: delimitare un’aiuola, un vialetto, recintare degli orti e organizzare gli spazi esterni, dando valore aggiunto alle proprie realizzazioni.

SCARICA IL CATALOGO

Rasatura fibrorinforzata per un’elevata adesione anche su superfici poco assorbenti

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Per rasare e uniformare superfici difficili, un prodotto affidabile e performante può fare la differenza. Rasoplus di Cvr è una rasatura minerale fibrorinforzata, potenziata con polimeri e additivi idrofughi, che assicura elevata adesione anche su supporti scarsamente assorbenti come rivestimenti plastici, piastrelle, mosaici e facciate già tinteggiate.

rasoplus-cvrLa granulometria di Rasoplus garantisce copertura uniforme e perfetta omogeneità estetica, rendendo il prodotto efficace su sottofondi irregolari o disomogenei.

Grazie alla speciale formulazione, il prodotto risulta idrorepellente, ma allo stesso tempo mantiene la traspirabilità, assicurando una protezione duratura.

Realizzato con materie prime naturali, Rasoplus offre elevata resistenza meccanica e facilità di applicazione, risultando versatile, affidabile e ad alte prestazioni per facciate e interni.

di Sara Giusti

Steico Joist, il sistema autoportante di Nordtex per pareti perimetrali coibentate

Un sistema completo in grado di coniugare qualità, materiali esclusivamente naturali e facilità di utilizzo, dalla progettazione alla posa in opera. È Steico Joist, la tecnologia ideata da Nordtex per la realizzazione di pareti perimetrali coibentate.

Oltre a essere usato come isolamento delle murature lato esterno o interno, questo sistema può essere utilizzato per creare solai, tetti e nuove pareti, utilizzando materiali come la canapa o la lana di pecora.

Il sistema portante Nordtex Steico Joist è composto da travi in anima sottile con omologazione tecnica europea Eta 06/0238.

Nordtex-Steico-Joist
Render parete realizzata con Nordtex Steico Joist

Permette di risolvere situazioni particolari, come il fuori piombo della facciata, per una posa sicura dei serramenti.  Inoltre, evita la scrostatura dell’intonaco e consente una posa agevole e veloce delle tubazioni.

Essendo autoportante, il sistema consente di eseguire ampliamenti e soprelevazioni.

Escludendo la rasatura armata, la posa è totalmente a secco. I materiali usati sono traspiranti e il pannello di chiusura è idrofobizzato, proteggendo il sistema dall’umidità e dalle intemperie durante la fase di posa.

Nordtex-Steico-Joist
Applicazione in cantiere

Nordtex Steico Joist migliora fortemente l’acustica, lo sfasamento termico, e può essere rivestito anche con facciate ventilate, pannelli antigrandine o Rei.

di Sara Giusti

Campagna Anit anti isolwashing

Materiale isolante
Materiale isolante

Anit lancia una campagna di sensibilizzazione sulle dichiarazioni delle prestazioni dei materiali isolanti. In un mercato sempre più orientato all’efficienza energetica e alla sostenibilità degli edifici, è fondamentale saper distinguere tra soluzioni di isolamento termico realmente efficaci e proposte non tecnicamente verificate. Il fenomeno dell’isolwashing (analogo a greenwashing) consiste nell’indurre i consumatori a credere che un prodotto offra prestazioni di isolamento superiori a quelle reali. Per aiutare i professionisti e i consumatori a fare scelte consapevoli, Anit ha redatto un manifesto guida per la valutazione dei materiali isolanti basato su criteri oggettivi e verificabili. Il manifesto sarà presentato e approfondito in un webinar in diretta streaming in cui interverranno gli esperti Anit. Il webinar sarà trasmesso su YouTube il giorno 8 maggio 2025 (è necessario iscriversi sul sito web di Anit).

In attesa di questo approfondimento, Anit propone un questionario per introdurre il tema dell’isolwashing e la sua diffusione tra i professionisti del settore, compilabile a questo link. 

L’innovazione al centro del III Convegno YouTrade Sud

L’appuntamento è per giovedì 15 maggio con la cena di business alle 19 e il conferimento degli YouTrade Awards Sud, e per venerdì 16 maggio a Lamezia Terme, al centro congressi del T Hotel.

Il III Convegno YouTrade Sud è un momento fondamentale per gli operatori della filiera edile. Uno dei focus del nuovo evento è l’innovazione, motore della competitività. Ma per molte aziende italiane il percorso verso il cambiamento non è sempre lineare. Per questo l’agenda del convegno prevede la relazione di Roberto Macina, laureato in ingegneria informatica e managing director di Next4, società in cui si occupa di investimenti e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nell’ambito digitale.

Al centro dell’intervento di Macina saranno le principali tecniche con cui le imprese italiane stanno affrontando l’innovazione, analizzando modelli efficaci e strategie adottate. Un focus particolare sarà dedicato al Venture Building, un approccio che consente di creare nuove realtà imprenditoriali all’interno delle aziende, riducendo il rischio e accelerando il time-to-market. Verranno presentati esempi concreti e case history, con particolare attenzione al settore delle costruzioni, dove l’innovazione sta trasformando materiali, processi e modelli di business. 

Il III Convegno YouTrade Sud, inoltre, vedrà la partecipazione di di László Bagaméri, direttore commerciale Újház, distributore di materiali per edilizia ungherese con 80 punti vendita, per un confronto tra modelli di business esteri e quelli italiani. Nella scaletta della giornata non manca, inoltre, l’analisi sullo stato dell’economia e dell’edilizia, con le previsioni sul trend dell’anno a cura del Centro Studi YouTrade. Due talk show con i protagonisti della distribuzione e della produzione, assieme agli interventi sulle nuove normative e su come gestire il processo di concentrazione che interessa il mondo della distribuzione edile, fanno dell’evento organizzato da Virginia Gambino Editore un appuntamento da non perdere. I posti sono limitati, meglio affrettare l’iscrizione!

Isolamento a prova di montagna con il sistema per facciate ventilate Isotec Parete

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Il condominio riqualificato

Ad Aosta un condominio ha scelto il sistema di facciata ventilata Isotec Parete di Brianza Plastica per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. La decisone risponde alle esigenze di sostenibilità, comfort abitativo e modernità, nell’ambito di un intervento con il superbonus 110%.

Parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, il condominio di sei piani fuori terra e dalla tipica configurazione a stecca, rappresenta una testimonianza dell’urbanizzazione del Dopoguerra.

L’intervento ha permesso anche un rinnovamento estetico, grazie al nuovo rivestimento.

La soluzione Isotec Parete

I pannelli Isotec Parete, posati con orientamento verticale, sono stati scelti nella variante con correntino metallico in colorazione nera, in modo da risultare poco visibile tra le fughe del rivestimento.

La facciata è stata poi terminata con rivestimento in alluminio composito effetto-legno, fissato al correntino mediante rivetti, che ha donato all’edificio un’immagine moderna ed elegante.

La finitura, leggera e resistente agli agenti atmosferici, ha offerto un’alternativa ecocompatibile a materiali tradizionali come il legno, riducendo la necessità di manutenzione.

Gli imbotti dei serramenti e i dettagli metallici, realizzati in profili preverniciati bianchi, completano l’intervento con una finitura essenziale e luminosa.

Spessori contenuti

Con spessori contenuti, grazie proprio alle alte proprietà coibenti del poliuretano che ne costituisce l’anima, Isotec Parete permette di raggiungere elevati valori di isolamento, contribuendo al risparmio energetico dell’edificio sia in regime estivo, sia invernale.

In questo condominio è stato utilizzato il sistema Isotec Parete con uno spessore di 80 millimetri per le facciate ventilate, mentre per le porzioni di facciata in corrispondenza dei balconi è stato realizzato un cappotto tradizionale rasato ad intonaco.

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Il condominio di Aosta durante l’intervento di efficientamento energetico delle facciate con Isotec Parete

Termoisolante e ventilato

Il sistema Isotec Parete permette di creare un impalcato portante, termoisolante e ventilato in un unico passaggio di posa, con significativi vantaggi in termini di velocità e semplicità di installazione, come sperimentato nel condominio di Aosta dall’impresa Balliu di Cossato (Biella), che vanta una lunga esperienza di posa di questo sistema, sia a tetto che a parete.

Con Isotec Parete, Brianza Plastica propone quindi una soluzione efficace e versatile per la realizzazione di facciate ventilate ad alta efficienza energetica.

La sua leggerezza, manovrabilità e facilità di installazione lo rendono ideale per interventi su edifici esistenti, consentendo di operare direttamente sull’esistente, senza la necessità di rimuovere il rivestimento precedente, con evidenti risparmi in termini di costi e tempi.

Sistema preassemblato ad alte prestazioni

Il sistema Isotec Parete è progettato per rispondere alle esigenze di isolamento termico ed efficienza energetica richieste dall’edilizia contemporanea.

Grazie all’anima in poliuretano ad alte prestazioni (λD pari a 0,022 W/mK) e alla sua configurazione con correntino metallico integrato, che sostiene il rivestimento e permette di creare una camera di ventilazione, Isotec Parete realizza una protezione efficace e performante in tutte le stagioni dell’anno.

La ventilazione naturale, che si attiva all’interno dell’intercapedine tra il rivestimento e l’isolante, svolge un ruolo cruciale nel migliorare il comfort abitativo: in estate, i moti convettivi agevolano la dispersione del calore accumulato dalle superfici esterne irradiate, riducendo il carico termico sull’isolante e migliorando il benessere interno; in inverno, il flusso d’aria aiuta a smaltire rapidamente eventuali condense o umidità, preservando le superfici da muffe e degrado.

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Dettaglio: la posa del rivestimento in alluminio effetto-legno fissato ai correntini di Isotec Parete

Il pannello Isotec Parete si installa completamente a secco, ancorandosi direttamente alla struttura portante tramite fissaggi meccanici. La battentatura longitudinale e l’incastro a coda di rondine sui lati corti permettono un accostamento preciso tra i pannelli, eliminando i ponti termici e realizzando un isolamento continuo.

Il sistema si adatta a qualsiasi tipo di struttura portante, sia essa continua o discontinua, e può accogliere qualsiasi tipologia di rivestimento: dai materiali leggeri, come Hpl, doghe in alluminio o legno, a quelli pesanti, come gres porcellanato, pietra naturale o cotto.

LA SCHEDA

  • Tipologia: condominio residenziale
  • Intervento: efficientamento energetico
  • Ubicazione: Aosta
  • Committente: Arer Valle d’Aosta
  • Progettazione architettonica: Arch. Francesca Pizzini
  • Progettazione energetica: Ing. Andrea Rotta,  Ing. Paolo Nicola
  • Direzione dei Lavori: Arch. Francesca Pizzini,  Ing. Andrea Rotta, Ing. Nicola Paolo
  • Coordinamento per la sicurezza: Arch. Francesca Pizzini
  • Impresa: Balliu srl, Cossato (Biella)
  • Isolamento facciata ventilata: Isotec Parete con correntino nero, spessore 80 millimetri, passo 500 millimetri
  • Rivestimento facciata: pannelli in alluminio composito effetto-legno lunghezza 3000 millimetri, altezza variabile
  • Superficie isolata: 940 mq
  • Certificazione energetica: APE Pre intervento F – Ape Post intervento A٣

di Sara Giusti

Dati a rischio anche per l’edilizia

Digitale in cantiere
Digitale in cantiere

Negli ultimi cinque anni la quantità di dati raccolti legati ai progetti edilizi è più che raddoppiata grazie all’adozione della tecnologia da parte delle imprese di costruzioni che hanno intrapreso un percorso di trasformazione digitale su larga scala, contribuendo a un’accelerazione del settore senza precedenti. Tuttavia quasi un terzo dei professionisti del settore edile ritiene di ricevere dati incompleti o inaccurati, fenomeno che causa gravi inefficienze operative e che ostacola la capacità delle imprese di prendere decisioni tempestivamente e in modo informato. Nel 2020 la cattiva qualità dei dati è costata all’economia globale una cifra pari a 1,84 trilioni di dollari, obbligando le imprese di costruzioni a effettuare rilavorazioni in cantiere per un costo complessivo di quasi 90 miliardi di dollari. Secondo PlanRadar, piattaforma digitale SaaS per la documentazione, la comunicazione e la reportistica di progetti edilizi, di facility management e immobiliari, in Italia oltre l’11% del costo totale dei progetti immobiliari è da ricondurre a rilavorazioni dovute a errori di costruzione. Oltre ai problemi operativi, anche la sicurezza dei dati è una sfida. Nell’era digitale, infatti, il settore delle costruzioni non è esente da minacce informatiche. Oltre il 38% delle aziende edili globali ha subito una violazione dei dati, con un costo medio dei danni che ha raggiunto i 3 milioni di dollari e, nonostante ciò, solo il 37% delle stesse ha un piano di sicurezza informatica ben delineato.

Tablet in cantiere
Tablet in cantiere

I motivi per cui le imprese edili non hanno ancora adottato una strategia concreta di gestione dei dati consistono nei costi di implementazione e/o le risorse richieste (40%), nella mancanza di supporto organizzativo (36%) e nell’ingombro di tempo che il processo di adozione di soluzioni digitali richiederebbe (36%). La filiera è infatti ancora restia a riconoscere quanto la corretta gestione dei dati e delle informazioni incida sulla realizzazione dei progetti edilizi.

Digitale in cantiere
Digitale in cantiere

Legno, vertice tra Italia e Austria

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Edilizia e legno

Verticebilaterale dedicato al settore del legno tra Italia-Austria all’HolzBauForum di Lazise (Verona). Una delegazione della Fachverband der Holzindustrie Österreichs, l’Associazione Austriaca dell’Industria del Legno, si è interfacciata con un’analoga delegazione di imprenditori della Federazione Filiera Legno italiana, che oggi rappresenta oltre 400 imprese con circa 21.770 addetti, per un fatturato di circa 6 miliardi di euro. L’incontro ha posto le basi per un dialogo strutturato e continuativo tra le industrie del legno dei due Paesi con l’obiettivo di rafforzare la competitività del comparto, condividere dati statistici di mercato, iniziare un processo che porti a una programmazione industriale sinergica, nonché investire in processi di ricerca e sviluppo, partendo da una visione di mercato di medio termine che tenga di fatto conto anche dei cambiamenti climatici in atto. Entrambi i Paesi riconoscono inoltre l’importanza di garantire materie prime a prezzi accessibili, elemento fondamentale per la competitività dell’industria, e puntano a un posizionamento congiunto che coinvolga i proprietari forestali, le imprese boschive, nonché tutti gli stakeholders interessati alla filiera. Sono 11 milioni gli ettari di boschi in Italia, con sistema Paese Italia che dipende ancora per circa l’80% del legname importato dall’estero.

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Edilizia e legno

“Nel futuro delle imprese italiane ed europee ci sono grandi potenzialità grazie a un settore che non smette di offrire nuovi sviluppi”, ha dichiarato Angelo Luigi Marchetti, presidente di Federazione Filiera Legno. “È fondamentale investire nella formazione, per far crescere l’intero settore ed elevarne sempre più il livello qualitativo e valorizzarele nostre maestranze specializzate all’interno di un quadro internazionale. È necessario quindi intraprendere un cammino congiunto a livello Europeo valorizzando il ruolo ambientale, sociale ed economico delle imprese dove il nostro tessuto imprenditoriale è di fatto uno dei primi elementi di tutela del paesaggio forestale”.

Negli ultimi anni, le relazioni commerciali per la filiera del legno tra Italia e Austria hanno raggiunto una cifra significativa, con scambi di segati e legno lamellare pari a 3.117.002 metri cubi. Questo consolida la posizione di entrambi i Paesi sul mercato europeo, in particolar modo nei settori del legno e dell’imballaggio, in cui gli scambi commerciali verso l’Italia rappresentano oggi circa 40% della produzione austriaca. In particolare, l’Austria nel 2024 ha esportato verso l’Italia circa 2.488 milioni di metri cubi di segati di conifera e 668.260 metri cubi di legno lamellare, rendendo l’Italia il principale partner economico a livello europeo.

Orsolini apre un nuovo showroom a Roma Tiburtina

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©Orsolini

Orsolini apre un nuovo punto vendita a Roma, in via Tiburtina 1116: uno showroom moderno e innovativo, progettato con un nuovo concept di layout che integra in un unico spazio i reparti Bagni e Pavimenti, Cucine e Arredamento, Porte e Infissi.

Con questa nuova apertura, Orsolini arriva a contare sette showroom nella Capitale, a cui si aggiungono gli altri quattro store professional dedicati al mondo tecnico di Edilizia, Ferramenta e Termoidraulica.

La storia di Orsolini ha inizio alla fine ‘800 a Vignanello (Viterbo) con Pacifico Orsolini, che all’epoca intraprese l’attività di commercio di materiali edili. L’attività è passata di mano di generazione in generazione fino ad arrivare all’assetto attuale che conta 21 showroom e 29 store professional, dislocati tra Lazio, Lombardia, Umbria, Abruzzo, Toscana e Molise.

Colore per facciate esterne: le soluzioni tecniche di CAP Arreghini

Oltre a essere una scelta estetica, i colori per facciate esterne di un edificio dialogano con il paesaggio e influenzano la percezione dello spazio.

Per ottenere il massimo impatto visivo e tecnico, il colore deve però essere scelto anche in base al tipo di supporto e alle sue caratteristiche.

I prodotti CAP Arreghini sono studiati per garantire protezione e durata, senza rinunciare alla resa cromatica.

Le tendenze cromatiche per le facciate esterne

Oggi le tendenze cromatiche per le facciate esterne si concentrano su tonalità naturali e raffinate, capaci di evocare armonia e sostenibilità.

Dai beige sabbiosi che sprigionano un senso di calore alle sfumature grigio-verdi ispirate alla vegetazione, fino ai toni freddi dell’ardesia e del cemento, la parola chiave è equilibrio.

Le sfumature più in voga giocano con contrasti delicati: colori neutri, come bianco e grigio chiaro, abbinati a tinte più decise, come terracotta o blu profondo. Questa combinazione consente di valorizzare non solo l’edificio in sé, ma anche i materiali utilizzati, esaltandone texture e dettagli.

Il colore come elemento progettuale strategico: le soluzioni CAP Arreghini

Il colore è un elemento progettuale strategico, in grado di raccontare il carattere di un edificio e il suo rapporto con l’ambiente. Affidarsi a soluzioni tecniche come quelle di CAP Arreghini consente di unire estetica e performance, assicurando un risultato che dura nel tempo.

 Sil-Matt-Active
Applicazione di Sil Matt Active, pittura acril-silossanica riempitiva

Per gli intonaci tradizionali sono perfette tonalità calde e avvolgenti, come beige e ocra. Qui entra in gioco Sil Matt Active, pittura acril-silossanica riempitiva, che assicura traspirabilità e protezione contro muffe e alghe, mantenendo intatti i colori più delicati.

 Elasto-Active
Applicazione dell’idropittura Elasto Active su una facciata

Per le facciate con microfessurazioni sono invece ideali nuance neutre come grigi e verde salvia, che nascondono imperfezioni e donano eleganza. Elasto Active è un’idropittura elastomerica fibrata che, grazie alla sua elasticità, garantisce resistenza alle microfessurazioni su superfici soggette a movimenti e contemporaneamente colori uniformi.

Beton-Active
Superficie colorata con l’idropittura per cemento Beton Active

Per calcestruzzo e cemento a vista, che trovano la loro massima espressione in tonalità fredde come grigio o tortora, CAP Arreghini ha invece studiato Beton Active, idropittura anticarbonatazione per cemento, che protegge il supporto dall’azione degli agenti atmosferici, valorizzando al contempo la profondità cromatica.

di Sara Giusti

Sistema Rebuild per il ripristino e la manutenzione delle facciate danneggiate

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Specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi vernicianti per l’edilizia professionale, ARD Raccanello ha studiato il Sistema Rebuild, un’innovativa tecnologia sostenibile per il ripristino e la manutenzione delle facciate danneggiate, che dona alle superfici nuova protezione e un aspetto rinnovato, grazie anche all’utilizzo di inerti alleggeriti ricavati dal riciclo del vetro.

Il Sistema Rebuild è inoltre indicato per il ripristino di vecchi sistemi di isolamento termico a cappotto ammalorati.

Due prodotti per gli interventi in facciata

Il passare del tempo e l’azione degli agenti atmosferici possono comportare ammaloramenti di diversa entità sulle facciate, che richiedono interventi di manutenzione con prodotti specifici.

ARD Raccanello vanta una consolidata esperienza sia in cantiere per la risoluzione di patologie legate al degrado delle superfici, sia nel proprio centro di ricerca e sviluppo, con uno studio continuo sugli elastomeri, sui formulati, sulle casistiche legate alle escursioni termiche e su tecnologie collegate.

Grazie a questo know-how sviluppato negli anni, l’azienda ha messo a punto due prodotti all’avanguardia per gli interventi in facciata:

Rebuild Intonaclima L, rivestimento acrilsilossanico elastomerico in Classe A2 e grana da 1,5 millimetri,

Rebuild Fondo L, fondo rasante in pasta elastomerico in Classe A4 e in classe di reazione al fuoco En13501-1: A2s1, d0, che non necessita di maturazione rispetto ai fondi tradizionali cementizi.

Rebuild Intonaclima L e Rebuild Fondo L sono entrambi realizzati con una particolare tecnologia green a base di microsfere di vetro totalmente riciclato, proveniente da frazioni non più utilizzabili per la produzione di bottiglie e bicchieri.

Sono pertanto alleggeriti, garantendo un peso in parete ridotto fino al 25% rispetto a un tradizionale prodotto a pari granulometria.

Sono protetti dall’attacco di muffa e alghe (Uni En 15457 e Uni En 15458), garantendo così una lunga durabilità degli interventi.

La finitura Rebuild Intonaclima L è caratterizzata da tecnologia Hals (Hindered Amine Light Stabilizer) per una massima protezione al degrado del sole e alle intemperie.

La tecnologia Rebuild, inoltre, protegge maggiormente le facciate da eventi metereologici straordinari, come la grandine, grazie a una resistenza agli urti molto elevata (fino a 30J).

di Sara Giusti

 

Bonus Edilizi 2025: le novità e i nuovi limiti contenuti nella legge di Bilancio

Bonus edilizi 2025

Non è risultato immediatamente chiaro il nuovo impianto regolatorio dei bonus edilizi 2025. Una rilettura del provvedimento contenuto nella legge di Bilancio 2025 aiuta a comprendere meglio i nuovi limiti.

Bonus edilizi 2025

La legge ha introdotto un primo paletto con l’inserimento del comma 8-bis.2 all’articolo 119 del Dl 34/2020.

Il testo prevede che potrà fruire della detrazione del 65% (l’ex ecobonus) per le spese sostenute nel 2025 solo chi, per gli interventi al 15 ottobre 2024, abbia presentato la Cila (comunicazione di inizio lavori asseverata) per lavori diversi da quelli effettuati dai condomini.

La stessa legge contempla, inoltre, che per i condomini il bonus citato sia conseguente alla delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la Cila.

Infine, che sia stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, nel caso gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Un’altra novità riguarda il nuovo comma 8–sexies, che prevede la possibilità di scegliere la ripartizione della detrazione delle spese sostenute nel 2023 in dieci quote annuali di pari importo, opzione che allarga il limite delle quattro previste in precedenza.

Più che un paletto, in questo caso, si tratta di un’agevolazione per i contribuenti che non hanno sufficiente capienza fiscale per spalmare l’incentivo su quattro anni, mentre ora possono godere del vantaggio fiscale su un periodo più lungo grazie alla maggiore ripartizione della spesa.

Per la scelta è prevista la presentazione di una dichiarazione dei redditi integrativa entro il 31 ottobre 2025 (che è il termine per quella relativa al 2024). Attenzione, però: la scelta è poi irrevocabile.

Secondo la legge, insomma, nel caso probabile che dalla dichiarazione integrativa emerga una maggiore imposta dovuta, «questa dovrà essere versata, senza applicazione di sanzioni o interessi, entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d’imposta 2024».

Un’altra novità è il limite di reddito per il superbonus, anche se già nella legge di Bilancio precedente era stata introdotta una simile barriera.

Il nuovo articolo 16-ter del Tuir, introdotto dall’articolo 1, comma 10, della legge 207/2024, prevede che chi ha una Irpef con reddito complessivo superiore a 75 mila euro possa detrarre oneri e spese per un ammontare complessivo non superiore a un limite variabile.

Questa linea di demarcazione dipende dal reddito (superamento della soglia dei 75 mila euro o dei 100 mila euro di reddito) e dalla presenza o meno di figli fiscalmente a carico.

Un esempio: il contribuente con reddito di 80 mila euro e senza figli a carico, può ora ottenere una detrazione massima di 7 mila euro, mentre chi ha un reddito di 100 mila euro e un figlio a carico scende a 5.600 euro.

di Alessandro Bonvicino

Servizio migliore se il dipendente è contento

Lavoro in magazzino
Lavoro in magazzino

Proprio quando le imprese sono sballottate nel maremoto dei dazi, attendono che la guerra in Ucraina si risolva in un giorno e che Gaza si trasformi in una riviera del lusso, è il caso di guardare avanti. Per quanto siano difficili gli ostacoli legati alla geopolitica, il mondo non terminerà domani (si spera). L’impresa saggia riflette su che come riorganizzarsi per quando questi sommovimenti destabilizzanti saranno esauriti. Perché dopo le tempeste torna sempre il sereno.

Magazzino
Magazzino

Per esempio, c’è un aspetto spesso sottovalutato dagli imprenditori: la soddisfazione dei propri clienti e dei propri dipendenti. Nel primo caso il focus deve essere il prodotto e il servizio offerto. Ma se, per caso, questo risultasse non all’altezza a causa della scarsa formazione dei propri dipendenti? È un aspetto fondamentale per la distribuzione di materiali per edilizia. Se un rivenditore si deve distinguere dalla Gdo è proprio per il servizio che offre. E questo è erogato tramite le persone che lavorano nella rivendita. Accanto alla competenza, però, spesso viene sottovalutato un altro aspetto: la soddisfazione del collaboratore in azienda. Quale immagine dell’azienda potrà trasmettere il banconista che non vede l’ora di tornare a casa? Oppure che non va d’accordo con il suo collega? Non è un problema secondario.

Servizio di logistica
Servizio di logistica

Tempo fa, l’Osservatorio human resource practice del Politecnico di Milano ha condotto un’indagine su 195 aziende e mille lavoratori. Risultato: il 39% delle imprese tradizionali non riesce ad attrarre le persone giuste e, quello che è peggio, il 91% di lavoratori si trova male nella propria azienda. Questo scontento cronico è anche alla base della valanga di dimissioni di centinaia di migliaia di dipendenti (secondo alcune stime sarebbero circa 2 milioni in Italia). Sempre i ricercatori del Polimi indicano che per una persona che si convince a cambiare lavoro, ce ne sono altre nove che vorrebbero imitarli, ma per ragioni diverse non lo fanno. Insomma, nelle aziende italiane c’è un forte desiderio di cambiamento. Le turbolenze dell’economia sono uno dei freni a un esodo di massa, ma con un mercato del lavoro più dinamico le dimissioni volontarie sarebbero probabilmente molte di più. Recentemente, indica l’analisi, nel 69% delle aziende è aumentato il tasso di turnover. E su questa variazione hanno pesato le dimissioni volontarie (87%), seguite dai pre-pensionamenti e da pensionamenti (36%) incentivati anche per favorire il ricambio generazionale.

Lavoro in magazzino
Lavoro in magazzino

Se i lavoratori non si sentono coinvolti, vorrebbero andarsene, ma sono costretti loro malgrado a continuare a stare in azienda, il servizio fornito sarà scadente. I dipendenti,  insomma, per l’azienda sono un investimento che non rende quanto dovrebbe e potrebbe. Perché accade questo? In buona parte, sostengono gli esperti, avviene a causa del disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. E questo è dovuto al fatto che le aziende appaiono vecchie, superate, poco attrattive, ingessate. Non è solo questione di soldi. Come quando un famoso chef si lamenta di non trovare giovani che vogliono passare il week end e le serate a tagliare zucchine. Ma perché un ventenne dovrebbe essere attratto dal pulire la verdura per uno stipendio basso? Le aziende devono imparare a investire sui propri dipendenti. Bonus, premi, incentivi, formazione, coinvolgimento, struttura organizzativa flessibile, tecnologia, team building: sono temi che anche un’azienda di piccole dimensioni non può più tralasciare. Essere forti all’interno significa affrontare meglio l’esterno. E di questi tempi ce n’è un gran bisogno.