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Orsolini Amedeo premiata con la menzione speciale “Un secolo di eccellenza” al Premio EY L’imprenditore dell’Anno 2024

Orsolini Amedeo premiata con la menzione speciale “Un secolo di eccellenza” al Premio EY L’Imprenditore dell’Anno 2024

Orsolini Amedeo, azienda di riferimento nel settore edile italiano, ha ricevuto la prestigiosa menzione speciale «Un secolo di eccellenza» durante la cerimonia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno 2024.

Il premio

Questo riconoscimento celebra le realtà imprenditoriali italiane che si distinguono per una tradizione ultracentenaria di innovazione, qualità e crescita sostenibile.

Rino Orsolini, Amministratore Unico di Orsolini Amedeo, ha espresso il suo orgoglio per il premio.

«Questo riconoscimento rappresenta un tributo all’impegno e alla passione che la nostra famiglia e i nostri collaboratori hanno dedicato per oltre un secolo. È una testimonianza di come tradizione e innovazione possano convivere, contribuendo a costruire un futuro sostenibile e solido per il settore dell’edilizia e per le comunità che serviamo».

Un secolo di qualità e innovazione

Fondata oltre cento anni fa, Orsolini Amedeo è diventata un simbolo di eccellenza e affidabilità, evolvendosi costantemente per rispondere alle sfide del mercato con soluzioni innovative e sostenibili, mantenendo al contempo un forte legame con le sue radici storiche.

Il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno, giunto alla sua XXVII edizione, riconosce gli imprenditori italiani che, grazie alla loro visione strategica, capacità innovativa e impegno verso la sostenibilità, hanno contribuito significativamente alla crescita economica e sociale del Paese.

La giuria, composta da illustri rappresentanti del panorama imprenditoriale e accademico italiano, ha riconosciuto il valore unico di Orsolini Amedeo come modello di eccellenza aziendale che continua a ispirare le nuove generazioni.

Chi è Orsolini

Orsolini è una delle realtà della distribuzione specializzata di materiali edili, termoidraulica, pavimenti, bagni, cucine e infissi, più importanti e longeve d’Italia con i suoi 34 punti vendita presenti in sei regioni (Lazio, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise e Lombardia) e i suoi quasi 145 anni di storia. L’azienda è oggi una solida e affermata realtà con un fatturato di oltre 170 milioni di euro e più di 500 dipendenti.

A novembre 2024 Orsolini è stata premiata con la Menzione Speciale “Un secolo di eccellenza” alla 27esima edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno 2024 come una delle cinque aziende italiane radicate in oltre un secolo di eccellenza e tradizione. Nel 2023 ha vinto per la terza volta il Confindustria Ceramica Distributor Award come Miglior Rivenditore d’Italia.

Le pitture per interni Attiva nella nuova profumeria artistica di Treviso

Spezieri, la nuova profumeria artistica di Treviso, ha scelto le pitture per interni Attiva (Gruppo Boero) per vestire i suoi spazi con un tocco di raffinatezza e funzionalità.

Per le pareti della profumeria è stato scelto l’idrosmalto dal superiore aspetto estetico Lax il copritutto di Attiva, una pittura acrilica smacchiabile e dalla elevata adesione, ideale per ambienti ad alta frequentazione.

La finitura a effetto seta, unita al colore blu ottanio selezionato tra i colori della mazzetta ATS , crea un’atmosfera elegante e accogliente, perfetta per valorizzare i profumi in vendita.

Come preparazione per il fondo, è stato utilizzato il prodotto Isola e Copre. Grazie al suo elevato potere coprente e riempitivo, questo prodotto permette di ottenere con facilità superfici uniformi, ottimizzando la resa estetica finale e conferendo un aspetto impeccabile all’intero ambiente.

A concludere il rivestimento delle superfici del negozio, per la pavimentazione è stato utilizzato il prodotto C-floor, lo smalto per pavimenti monocomponente acrilico extraforte dell’azienda CIN in un grigio campionato appositamente per questa realtà.

La finitura della pavimentazione completa l’armonia dell’ambiente, offre un sottofondo elegante e contemporaneo e garantisce facilità di gestione e ottima durata.

Il colorificio Fenice Italiana Colori ha contribuito in modo determinante alla realizzazione della profumeria, curando la scelta dei colori e delle finiture.

La profumeria Spezieri si propone come punto di riferimento per gli amanti delle fragranze esclusive, ispirandosi alla ricca tradizione veneziana. 

Tra le pareti di casa l’isolamento acustico è di design

Isolspace-Skin

L’isolamento acustico è un elemento molto importante tra le mura di casa. I pannelli fonoassorbenti componibili Isolspace Skin Wall di Tecnasfalti-Isolmant consentono di assorbire il riverbero e favorire la corretta acustica nella stanza, arredando al contempo le pareti.

I moduli Isolspace Skin Wall sono colorati e soft, e si posizionano alle pareti come tessere di un puzzle da comporre a seconda dell’effetto estetico desiderato.

Isolspace-SkinLa libertà compositiva è massima: i quadrotti possono infatti rivestire la parete intera in stile boiserie creando pattern unici, oppure coprire porzioni più piccole, come la testata del letto o il rivestimento di una porta, in geometrie personalizzate.

La palette dei numerosi colori disponibili offre infinite possibilità, arricchite dalle linee geometriche in rilievo che riflettono la luce, cambiando a seconda di essa.

Materiale e sagomatura danno vita a un effetto materico di grande impatto. A questo si aggiungono le caratteristiche di fonoassorbenza che miglioro la nitidezza acustica ed evitano sonorità spiacevoli come il rimbombo e il frastuono.

Diversi studi rivelano come un’esposizione costante a un ambiente rumoroso crei danni psichici e uditivi, inficiando il giusto relax psicofisico.

Isolspace-Skin

I pannelli Isolspace Skin sono progettati con materiali sostenibili. Grazie alla tecnologia IsolFibtec STL, un materiale riciclato derivante da PET riciclato e riciclabile, rispettano anche l’ambiente, riducendo le emissioni nocive e contribuendo a un mondo più green. 

Isolspace-Skin

Isolspace Skin è disponibile in molteplici soluzioni: oltre ai pannelli Wall per le pareti, può essere scelto nella versione da inserire nelle controsoffittature (Up), appeso in parallelo al soffitto (Ceiling) o perpendicolare a esso (Baffle). Sono invece autoportanti le soluzioni Desk e Stand, ideali per separare gli spazi in modo funzionale ed estetico.

Sicurezza antincendio, questa sconosciuta: l’indagine Nomisma

Sicurezza antincendio

Secondo i dati del Vigili del Fuoco, in Italia (numeri aggiornati a cinque anni fa, ma non molto diversi da quelli odierni), si sono verificati 52.300 incendi di abitazioni civili (appartamenti, condomini) e pubblici.

A cui si aggiungono i 2.060 incendi in esercizi commerciali (bar, caffè, mense, ristoranti). E nel 4,8% dei casi il fuoco si è sviluppato per un guasto all’impianto elettrico.

Eppure, la conoscenza delle norme sulla sicurezza antincendio e della classe energetica della propria abitazione risulta limitata.

È quanto emerge dai risultati dell’indagine Verso Case Green tra efficienza energetica e sicurezza dimenticata condotta da Nomisma per conto di Rockwool, azienda specializzata in prodotti e soluzioni a base di lana di roccia.

Condomini più pigri

Secondo la ricerca, il 70% dei proprietari di casa in Italia ha pianificato di ristrutturare l’immobile entro il 2034 e il 61% ha dichiarato di averlo già fatto negli ultimi dieci anni.

In particolare, sono i proprietari che risiedono in unità immobiliari singole e plurifamiliari ad avere una maggiore propensione alla ristrutturazione rispetto a chi vive in condominio, indipendentemente dalla dimensione della casa.

I proprietari di immobili meno recenti si dimostrano maggiormente propensi alla ristrutturazione e molto sensibili al tema dell’efficientamento energetico, nonostante il 41% non abbia ancora valutato la classe energetica della propria abitazione.

Il comfort abitativo è il principale motivo per cui le persone scelgono di ristrutturare (oltre il 50%).

L’urgenza di realizzare interventi non più procrastinabili perde rilevanza negli interventi futuri a favore di una maggiore attenzione alla riduzione dei consumi energetici (53%).

Ma è ancora molto scarsa l’attenzione verso la sicurezza antincendio, su cui è emersa anche una conoscenza molto limitata rispetto alle normative (27%), indice di un tema ancora sottotraccia e su cui è necessario creare maggiore consapevolezza e cultura.

La polizza assicurativa è risultata, invece, essere la strategia di protezione antincendio preferita (35%). Una quota rilevante di proprietari, tuttavia, non ha preso alcuna misura di sicurezza (24%) o non sa cosa fare (23%).

Isolamento e fotovoltaico

Se per un proprietario su due gli investimenti necessari per la realizzazione degli interventi sono il principale ostacolo per la ristrutturazione dell’abitazione, la disponibilità di sistemi di incentivazione sicuramente favorisce la spinta a ristrutturare.

Il 44% dei proprietari di abitazione, infatti, ha dichiarato di aver usufruito di incentivi per realizzare interventi di ristrutturazione, con una maggiore frequenza dell’utilizzo del bonus casa (41%), seguito da superbonus 110% (32%) ed ecobonus (24%).

La presenza di un sistema di agevolazioni rafforzerebbe significativamente la scelta di ristrutturare per chi è già intenzionato a farlo nei prossimi dieci anni (otto proprietari su dieci) e anche il 34% di coloro che sono restii a farlo potrebbe decidere di affrontare la ristrutturazione con un adeguato incentivo.

Tra gli interventi di ristrutturazione già realizzati e quelli pianificati per il futuro è emerso un crescente interesse verso il miglioramento dell’isolamento termico e l’installazione di pannelli fotovoltaici per ottenere una maggiore efficienza energetica.

Sei proprietari di casa su dieci hanno mostrato un’elevata attenzione nella scelta dei materiali isolanti impiegati.

Paolo Migliavacca
Paolo Migliavacca | Business Unit director di Rockwool

Effetto case green

Per quanto riguarda il livello di conoscenza della direttiva europea Case green, poco meno della metà dei proprietari di casa (48%) ha espresso di esserne informato e una larga parte riconosce come positive le opportunità legate a interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione dell’immobile.

Circa il 45% dei proprietari di casa, invece, non è propenso a effettuare interventi di adeguamento del proprio immobile alla direttiva Ebpd, mentre circa un quarto si è dichiarato disponibile.

«A qualche anno da incentivi governativi significativi, era per noi fondamentale comprendere l’andamento del mercato delle ristrutturazioni e i comportamenti dei proprietari di casa.

Questo studio restituisce uno spaccato utile non solo per le Istituzioni, ma anche per il nostro settore di riferimento: le evidenze emerse indicano chiaramente che c’è ancora molto da fare per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza antincendio e sull’efficienza energetica delle abitazioni», è il commento di Paolo Migliavacca, Business Unit director di Rockwool.

«La nostra missione resta quindi quella di educare e supportare i proprietari di abitazioni italiane affinché possano fare scelte informate e sicure per le loro ristrutturazioni e continueremo a lavorare a stretto contatto con le Istituzioni e le associazioni per promuovere una cultura della sicurezza e della sostenibilità».

Efficienza energetica

Secondo Ersilia Di Tullio, Head of Strategic Advisory di Nomisma, «la ricerca ha evidenziato che risulta evidente una crescente consapevolezza dell’importanza dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, vissuti dai proprietari di casa italiani anche come un’opportunità economica per ridurre i costi energetici nel lungo termine.

Tuttavia, molta strada resta da fare sul fronte della sicurezza antincendio, tanto che appena il 19% dei proprietari si ritiene sufficientemente informato sull’argomento.

La scelta di intervenire sulla propria abitazione è infine anche condizionata dalla presenza di incentivi, tanto che si dichiara interessato il 78% di coloro che ristruttureranno nei prossimi dieci anni».

di Franco Saro

Il nuovo box doccia Tamanaco leggero e facile da installare

box-doccia

Il nuovo box doccia Slim, prodotto da Tamanaco per Spazio Colavene, è leggero e discreto, con profili spessi solamente 2,8 centimetri.

Progettato per essere ancora più facile da installare, Slim è disponibile in quattro differenti colori (Cromo, Nero, Alluminio spazzolato, Grafite) e adotta vetri temperati di sicurezza spessi 6 millimetri, per garantire la massima stabilità.

Trasparenti o fumè, i cristalli con trattamento easy clean impediscono l’accumulo di calcare, ma la pulizia della doccia è facilitata anche dal sistema di sgancio rapido delle porte, che consente di raggiungere anche gli angoli più nascosti per evitare l’accumulo di sporco.

Il box doccia Slim di Spazio Colavene può essere installato ad angolo o all’interno di una nicchia, con anta scorrevole singola o doppia. Un sistema di regolazione intuitivo consente di agire in autonomia per ottenere una chiusura sempre perfetta.

Alto 200 centimetri, nella versione angolare Slim copre misure che vanno da 70 a 120 centimetri per lato, mentre per l’impiego nelle nicchie i modelli in catalogo vanno da 100 a 180 centimetri.

Inchiesta YouTrade: la lotta dell’antitrust contro la fissazione dei prezzi nell’edilizia

Fissazione dei prezzi

Anche nella filiera delle costruzioni si registrano casi di cartelli di fissazione dei prezzi considerati illegittimi dall’Authority, un cattivo modo di fare business che penalizza i clienti.

Imprese che possono operare liberamente in un mercato vivace, per competere lealmente e poter offrire prodotti e servizi di qualità a prezzi stabiliti dalle dinamiche di mercato. È questo l’obiettivo dell’antitrust: assicurare che ogni attore abbia la possibilità di operare evitando distorsioni che possano danneggiare l’ecosistema commerciale.

E negli ultimi anni la Commissione Europea ha intensificato gli sforzi per accertare gli illeciti, circa 1.700 quelli individuati dal 2010 al 2020: un numero piuttosto alto, tenuto conto di quanto sia lungo e complicato acquisire le prove.

Anche in Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) è molto attiva e ha preso misure significative per individuare distorsioni. È avvenuto in tanti settori, per esempio nel settore della telefonia, ma anche per la filiera delle costruzioni.

L’Authority ha portato significativi vantaggi per i consumatori e scoraggiato (a suon di multe) pratiche commerciali considerate lesive della concorrenza o informazioni poco chiare al consumatore.

Anche a livello europeo è stata introdotta una normativa per il risarcimento dei danni derivanti da pratiche anticoncorrenziali, rendendo più chiaro il percorso per le aziende danneggiate.

Ma le competenze delle due autorità, europea e italiana, sono diverse e complementari: se entrambe hanno poteri ispettivi, la prima ha un ruolo più ampio nella regolamentazione della concorrenza e nelle violazioni a livello dell’intera Unione, ma non può entrare nel merito degli accordi illeciti all’interno dei singoli Paesi dove, invece, operano le autorità nazionali con cui collabora.

Anomalie e accertamenti

Le azioni illecite avvengono, per esempio, quando ci si accorda per limitare la concorrenza.

«I cartelli non si limitano a fissare dei prezzi, ma stringono patti interni tra fornitori per scoraggiare i clienti dal cercare alternative. Per esempio, se il cliente A è assegnato al fornitore X, potrebbero esserci intese che stabiliscono che, qualora il cliente si rivolga al fornitore Y, quest’ultimo deve applicargli un prezzo non competitivo, mantenendo così il cliente legato al fornitore X», spiega l’avvocato Giovanni Scoccini, dello studio legale Scoccini & Associati, specializzato in diritto civile, amministrativo, commerciale e comunitario, attivamente coinvolto in azioni legali contro cartelli e in cause risarcitorie in diverse giurisdizioni italiane.

Oppure, tra le pratiche vietate vi è la ripartizione geografica del mercato, che prevede che alcune imprese operino esclusivamente in determinate aree.

«Listini simili tra produttori e collegamenti societari diretti o indiretti sono un elemento indiziario per scoprire l’azione, oppure negli appalti pubblici, prezzi nettamente inferiori rispetto alla base d’asta possono sollevare sospetti sulla sostenibilità economica del contratto», aggiunge Francesco Dal Piaz, avvocato cassazionista e titolare dell’omonimo studio specializzato in diritto amministrativo, civile e penale nel settore della Pubblica Amministrazione e privato.

Avvocato Giovanni Scoccini
Avvocato Giovanni Scoccini

Gli esposti

Il processo di accertamento inizia spesso quando qualcuno presenta un esposto all’autorità competente, dando avvio a indagini che possono essere invasive, con la Guardia di Finanza che effettua ispezioni a sorpresa e interroga i dipendenti per raccogliere prove, raccoglie documenti, e-mail e contratti, controlla l’andamento dei prezzi. Sono gli elementi indiziari.

Certo, non è facile trovare le prove, eppure a sorpresa, c’è una pratica piuttosto comune di rilevamento delle irregolarità ed è l’autodenuncia: «Se un’impresa percepisce che ci sono indagini in corso, può affrettarsi ad auto denunciarsi per ottenere clemenza: il primo soggetto di un cartello che dichiara l’illecito ottiene l’immunità totale, mentre il secondo e il terzo possono ricevere sanzioni rispettivamente ridotte fino al 50% e al 30%», continua Dal Piaz.

Si potrebbe pensare che, essendo difficile rilevare dei comportamenti fraudolenti, l’autodenuncia sia l’ultima ratio. E, invece, c’è una normativa comunitaria le cui implicazioni la rendono plausibile nonché piuttosto praticata, per evitare rischi che sono elevati.

Avvocato Francesco Dal Piaz
Avvocato Francesco Dal Piaz

Sanzioni e risarcimenti

«Nel 2014, la Commissione Europea ha introdotto una normativa per facilitare le azioni di risarcimento come deterrente per preservare la libera concorrenza in quanto espongono le aziende a responsabilità civili potenzialmente molto onerose», sottolinea Scoccini.

Infatti, se l’Agcm e l’Autorità europea hanno ciascuna il potere di aprire attività istruttorie per accertare gli illeciti ed erogare sanzioni economiche fino al 10% del fatturato dell’impresa coinvolta, in una successiva causa civile di risarcimento la multa, stabilita dal giudice del tribunale di competenza, non ha limiti d’importo.

Per capirsi mentre le sanzioni possono essere previste in anticipo dalle imprese, i risarcimenti possono superare ampiamente queste cifre e colpire duramente la stabilità finanziaria di un’azienda: se un gruppo di operatori calcola che un aumento del listino possa fargli guadagnare in 30% in più una possibile sanzione di 10 punti sul fatturato non li ferma, perché rimane un 20% di guadagno nell’eventualità che l’illecito venga scoperto.

Insomma, comunque c’è un ritorno economico. Per scoraggiare comportamenti così spregiudicati è stato deciso a livello comunitario che il termine di prescrizione decorre un anno dopo che la decisione di accertamento dell’illecito diventa definitiva.

«Questo meccanismo aiuta a coordinare le azioni tra le autorità e le imprese danneggiate, mantenendo il termine di prescrizione sospeso durante l’accertamento», continua Dal Piaz.

Non a caso, sempre più aziende stanno implementando sistemi di compliance antitrust per analizzare e prevedere possibili violazioni, magari attuate senza la complicità del management, per garantire il rispetto delle leggi. O, male che vada, decidere se autodenunciarsi per ottenere l’immunità.

Quantificare i danni

Qualora un’azienda sia stata danneggiata e l’Autorità nazionale o europea abbia emesso la sentenza definitiva, prerequisito essenziale almeno in Italia, può decidere di intentare una causa civile di risarcimento.

Ai tempi lunghi si aggiunge però la complessità nel quantificare il torto subito: per esempio, si possono utilizzare dati di mercato di prima, durante e dopo l’implementazione del cartello per osservare eventuali incrementi dei prezzi, oppure confrontare l’andamento dei prezzi del prodotto coinvolto con quello di prodotti simili non soggetti a intese illecite. E se i dati non fossero sufficienti?

«La Cassazione e la direttiva europea prevedono che l’impossibilità di provare il danno non preclude il diritto al risarcimento: il giudice, accertata l’esistenza del danno, può deliberare il quantum in via equitativa, ossia attraverso una valutazione ragionevole piuttosto che su dati precisi e documentabili», rileva Scoccini.

In pratica, chi commette degli illeciti è potenzialmente esposto a sanzioni a responsabilità civili non prevedibili.

Fissazione dei prezzi Ue

Il caso Zecca

Anche il settore delle costruzioni è influenzato da dinamiche di mercato e comportamenti che possono compromettere la concorrenza e aumentare i costi per le imprese.

Un esempio è rappresentato dal caso affrontato anni fa da Zecca Prefabbricati e Zecca Sud Immobiliare, in merito all’aumento giudicato ingiustificato dei prezzi dei trefoli, i cavi d’acciaio, che nel loro caso avrebbe inciso negativamente sui costi di costruzione di una serie di capannoni.

La tesi è stata la conferma nel 2010 da parte della Commissione Europea, che ha stabilito l’esistenza di un cartello nel settore dei trefoli, che ha coinvolto circa il 90% dei produttori, comprese molte aziende italiane e gruppi internazionali, con un impatto significativo sui listini commerciali.

In pratica, la decisione definitiva dell’organo comunitario ha stabilito che l’incremento dei costi fosse attribuibile a un accordo tra diverse aziende, in violazione dell’articolo 101 del Tfue.

Dichiarazione che ha convinto le società Zecca, assistite dallo Studio Legale Scoccini ad avviare una causa civile di risarcimento, come previsto dalla direttiva europea, al Tribunale di Milano.

La XIV sezione del foro milanese nel valutare i danni, tra i vari elementi ha considerato anche la differenza del prezzo che le imprese avrebbero pagato in assenza del cartello rispetto all’acquisto effettuato del prodotto sottoposto a tale intesa.E il risarcimento complessivo è stato stabilito in oltre 3 milioni di euro, oltre alle spese legali.

Ma il caso dei cavi d’acciaio non è l’unico: altre contestazioni hanno coinvolto e coinvolgono ancora l’intero arco della filiera, dalla produzione alla distribuzione. E, probabilmente, in futuro ce ne saranno ancora.

Fissazione dei prezzi: che cosa prevede la Ue

Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue) è uno dei principali strumenti che regolano l’Unione Europea e ne stabilisce le competenze e le politiche disciplinando il mercato interno, la concorrenza e le relazioni esterne.

In questo contesto gli articoli 101 e 102 trattano le pratiche anticoncorrenziali delle imprese, ma in due ambiti diversi.

L’articolo 101 vieta gli accordi tra imprese che possano danneggiare la concorrenza nel mercato, come la fissazione dei prezzi o la ripartizione dei mercati, l’applicazione di condizioni dissimili nei rapporti commerciali e prevede che tali accordi siano considerati nulli di diritto.

Esistono però eccezioni e si applicano se queste intese contribuiscono a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o, ancora, promuovono il progresso tecnico ed economico favorendo i consumatori.

L’articolo 102, invece, si occupa dell’abuso di posizione dominante da parte di un’impresa. In pratica, non si concentra sui patti tra più imprese, ma piuttosto sulle azioni di un singolo operatore economico che ha un potere significativo nel mercato.

L’obiettivo è lo stesso: impedire comportamenti lesivi come l’imposizione di prezzi iniqui o condizioni commerciali svantaggiose.

di Monica Battistoni

Cresce il peso di Amazon sui territori

Centro di Amazon
Centro di logistica di Amazon

Quanto conta Amazon nel tessuto della distribuzione? Risponde alla domanda uno studio realizzato da Nomisma con l’obiettivo di ricostruire le ricadute sui territori determinate dalle attività di sei centri di distribuzione Amazon in Italia: Vercelli, Torrazza Piemonte (Torino), Novara, Castelguglielmo-San Bellino (Rovigo), Castel San Giovanni (Piacenza), Passo Corese (Rieti). Lo studio ha analizzato l’impatto generato, in modo diretto o indiretto, dagli investimenti Amazon prendendo in esame tre ambiti di analisi: il mercato del lavoro, il rafforzamento del tessuto economico locale e il mercato immobiliare. Il risultato non è scontato.

Secondo Nomisma, le aziende insediate nei comuni limitrofi ai centri di distribuzione Amazon evidenziano una crescita di addetti alle unità locali, dal 2021 al 2023, pari al 4,3%, mentre le imprese nei comuni più distanti segnano un aumento pari al 3,8%. Se nelle aree limitrofe l’aumento è certamente trainato dal comparto dei Trasporti e Magazzinaggio (+17,0%), si registra un incremento nel numero di addetti anche al netto di quest’ultimo comparto (+2,6%), evidente anche nel settore della Manifattura (+5,0%).

Per quanto riguarda l’impatto sul tessuto economico locale, tramite l’analisi dei bilanci aggregati delle imprese, si è osservato che nei comuni immediatamente limitrofi ai poli Amazon, dal 2021 al 2023 si è registrata una crescita del fatturato del 23,5%, a fronte del 19,2% fatto segnare dalle imprese più distanti. Questo differenziale si amplia se si considerano le sole imprese del comparto del Commercio, che, nel medesimo periodo di osservazione, hanno mostrato un incremento del giro d’affari del 21,5%, in prossimità dei poli Amazon, rispetto alla crescita del 14,4% delle imprese più lontane dai centri di distribuzione.

Infine, il mercato immobiliare residenziale risulta in generale più dinamico nelle aree vicine ai poli Amazon rispetto a quelle più distanti, con un valore dell’indice Imi (intensità del mercato immobiliare) che risulta più elevato. Tale dinamica risulta più accentuata in particolar modo nelle zone di Castelguglielmo-San Bellino, Vercelli, Novara e Torrazza Piemonte. Inoltre, il trend delle compravendite residenziali nelle aree vicine ai siti Amazon ha risentito meno della sfavorevole congiuntura che ha interessato il mercato nazionale ed europeo negli anni in esame, contenendo il calo nell’ordine del 3,2% tra il 2021 e il 2023, contro una flessione complessiva del 5,8% delle aree più distanti.

Al via Restructura 2024 a Torino, con tanti eventi con crediti formativi

Oggi, 21 novembre, si aprono le porte di Restructura 2024, l’evento di riferimento per professionisti, aziende e appassionati del settore dell’edilizia e della riqualificazione.

Presso Oval Lingotto Fiere di Torino fino al 23 novembre sarà possibile scoprire nuovi prodotti e tendenze di un settore sempre più rilevante all’interno del panorama delle costruzioni.

SCOPRI DI PIÙ E SCARICA IL TUO ACCREDITO GRATUITO

Oltre agli stand delle aziende espositrici, i visitatori potranno partecipare a un ricco calendario di incontri sui temi più attuali del mondo della ristrutturazione, riqualificazione e recupero edilizio. 

La partecipazione agli eventi è valida per l’ottenimento di crediti formativi professionali per Architetti, Ingegneri, Geometri, Geologi, Periti Industriali e Amministratori di Condominio. La visita alla fiera consente il rilascio di 1CFP per Architetti.

INFORMAZIONI PRATICHE

orari: 9.00-19.00 | Oval Lingotto Fiere Torino
INGRESSO PEDONALE: fermata metro ITALIA61
INGRESSO AUTO: Via G. Mattè Trucco, 70, Torino
ingresso gratuito online o sul posto

Condominio S&C ottobre/novembre 2024

Condominio sostenibile & certificato

n° 58 | ottobre/novembre 2024


CSDM: allarme legionella? la soluzione c’è ed è la prevenzione
Fisco:
tasse in più per chi vende
Consumi energetici: energia rinnovabile
Condominio sicuro: privacy e videosorveglianza

 
 
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Tecnologia e design: le stufe a biomassa a 5 stelle

Stufe tecnologiche e di design

 

Unical Bioenergy, la divisione che raggruppa i marchi del gruppo dedicati alla progettazione e produzione di sistemi a biomassa, rappresenta il meglio dell’innovazione tecnologica e delle macchine riscaldanti che utilizzano l’energia del legno e delle biomasse.

Unical, pioniere di questo settore dagli anni ’80, con la prima caldaia a legna, a fiamma rovesciata, Gasogen, prosegue nella ricerca con nuovi progetti a 5 stelle, super efficienti, a basso impatto ambientale e dal design accattivante.

Nua Au, stufa a pellet di design

Nua AU

Nua Au è una Stufa a pellet ventilata con struttura in acciaio dal design innovativo.

Si presenta come un vero e proprio elemento di arredo in grado di inserirsi in qualsiasi contesto abitativo e stile valorizzando lo spazio in cui viene collocata, distribuendo, quando in funzione, il suo calore avvolgente. Grazie all’esclusivo sistema brevettato “AU”, la pulizia del braciere avviene automaticamente e durante il funzionamento della stufa senza doverla spegnere, permettendo così all’utente di risparmiare tempo e assicurando continuità, per il massimo comfort. 

Il focolare, progettato senza elementi tecnici a vista, rende Nua elegante anche quando non è in funzione. La porta in vetro ceramico “Night View”, con maniglia a scomparsa, permette la visibilità della fiamma accesa, mentre, a stufa spenta, diventa una superficie di vetro uniforme. Il top superiore, privo di comandi, cela un capiente serbatoio pellet, a cui si accede con semplicità per il rabbocco del combustibile. Il pannello superiore scorrevole permette di nascondere alla vista il vano di carico del pellet e diventa diffusore direzionale dell’aria calda celando le parti tecniche e le griglie allo sguardo, preservando così le linee pulite della stufa. 

Il controllo di Nua è garantito dalla presenza dell’esclusivo radiocomando palmare mobile con sonda ambiente, “PAm” e con comandi a sfioro. Può essere gestita anche tramite App e Wi-Fi di serie U-in Plus. Nua è stata concepita dai laboratori di Unical con l’obiettivo di coniugare alta tecnologia e design. Potenza termica da 3,3 a 11,9 kW.

Fata Au, stufa a pellet ventilata 

Fata AU

Stufa a pellet ventilata con struttura in acciaio ed estetica pulita e moderna.

Grazie all’esclusivo sistema brevettato Au, la pulizia del braciere avviene automaticamente e durante il funzionamento della stufa senza doverla spegnere, evitando così perdite di tempo all’utente ed assicurando la continuità del comfort in ambiente. Fata Au garantisce una risposta immediata alle esigenze, grazie all’innovativo accenditore pellet al quarzo, ad alta efficienza e bassi consumi.

Fata Au è comandata tramite il palmare intelligente “PAm” con sonda ambiente incorporata, per una distribuzione di calore e comfort omogeneo nel locale. Può essere gestita anche da smartphone, grazie alla tecnologia evoluta del device di connessione “U-in Plus” fornito di serie, ed alla app gratuita dedicata “App-O Bioen”. Un calore sano e sicuro, grazie all’esclusivo ionizzatore (opzionale) che può sanificare l’aria nell’ambiente fino al 99% da microparticelle in sospensione, acari, batteri polline ecc. Fata Au, nelle versioni 10C e 12C (canalizzata), è dotata di ventilazione indipendente e regolabile e consente di diffondere il calore in più ambienti domestici. Potenza termica da 3,3 a 11,9 kW 

Fata Mix, stufa a legna-pellet ventilata

Fata Mix è la combinazione perfetta per una stufa ibrida che, grazie al sistema brevettato “Mix”, consente la comodità di utilizzare, con la stessa stufa, due combustibili ecologici quali, il pratico pellet e l’apprezzata legna.

Questa stufa ibrida è composta da una struttura in acciaio e si caratterizza per le sue linee sobrie e gli angoli arrotondati. Un flusso d’aria dedicato effettua la pulizia automatica del vetro. È dotata il palmare “PAm” con sonda ambiente incorporata ed è semplice da gestire anche da smartphone, grazie al device di connessione “U-in Plus” fornito di serie, e alla app gratuita dedicata “App-O Bioen”. Potenza termica da 3,7 a 12,4 kW (funzionamento a Pellet); 9,8 kW (funzionamento a Legna).

UP, stufa a legna

UP

Up è la nuova stufa a legna dalle linee moderne e dal design che non passa inosservato, dotata di camera focolare di ampia superficie in vetro ceramico e generoso cassetto raccogli cenere. Realizzata con l’innovativa camera di combustione rialzata su pianale in acciaio, assicura ampia visione del focolare e della fiamma. 

La porta si arricchisce di una cornice in acciaio, con apertura a battente e pratica maniglia antiscottatura. Il doppio vetro ceramico con finitura “NightView”, permette la visibilità della fiamma quando la stufa è in funzione, mentre a stufa spenta, diventa una superficie di vetro uniforme. Il pianale, interamente in acciaio, è stato pensato per custodire una generosa carica di legna pronta all’occorrenza. Le fiancate sono in acciaio nero o in versione “Corten”, quest’ultima finitura realizzata con mescola di vernici di ultima generazione. Il risultato è una texture dalle calde sfumature di color marrone scuro. Potenza termica 9,8 kW. 

 

Roadshow Heidelberg Materials: ultimo appuntamento a Calusco d’Adda

Roadshow Heidelberg Materials

L’ottava e ultima tappa del roadshow di Heidelberg Materials, in collaborazione con Virginia Gambino Editore, si è svolta dove è iniziata la storia dell’azienda in Italia: nella Bergamasca.

Stefano Roncan, direttore commerciale di Heidelberg Materials Italia.
Stefano Roncan, direttore commerciale di Heidelberg Materials Italia.

Sono stati mesi di incontri intensi, con tavole rotonde che hanno coinvolto la distribuzione di materiali per l’edilizia in diverse zone d’Italia.

Heidelberg Materials ha voluto realizzare sessioni di discussione con i rivenditori nelle proprie cementerie, con l’obiettivo di fare il punto della situazione dopo il rebranding.

Nell’ultima tappa del roadshow, dunque, un gruppo composto da alcuni manager dell’azienda e rivenditori del Nord Ovest si è incontrato a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, per confrontarsi su diversi temi, tra cui il rapporto tra cemento e sostenibilità.

E anche per discutere l’impatto che il cambio di ragione sociale, da Italcementi ad Heidelberg Materials, ha avuto sul mercato.

 

Chi c’era

Al tavolo, dalla parte di Heidelberg Materials, erano presenti Ignazio La Barbera (Calusco Plant Manager), Francesca Proietti, (marketing analyst) e Oscar Barchi (sales area manager Italia Nord Ovest).

I rivenditori intervenuti sono stati Miriam Busnelli, titolare di Busnelli, Francesco Freri, amministratore delegato di 4Bild, Cristian Locatelli, titolare di Forniture Edili, Giorgio Ferrari, titolare di Gmg Centro Edile (Gruppo Made), Denis Doria, area manager Lombardia di Orsolini e Pietro Sazzani, titolare di Sari (Gruppo Made).

Ad approfondire l’aspetto gestionale e finanziario è stato invece Alberto Bubbio, professore associato di Economia aziendale e responsabile del corso di Programmazione e controllo presso l’Università Carlo Cattaneo-Liuc, mentre a moderare l’incontro è stata Virginia Gambino, direttore responsabile ed editore della rivista YouTrade.

Virginia Gambino, Direttore YouTrade e moderatrice dell'evento
Virginia Gambino, Direttore YouTrade e moderatrice dell’evento.
Al centro, Alberto Bubbio, professore di economia aziendale e responsabile del corso di programmazione
Al centro, Alberto Bubbio, professore di economia aziendale e responsabile del corso di programmazione e controllo presso l’Università Carlo Cattaneo-Liuc

Lo stabilimento

Uno dei fattori determinanti per Heidelberg Materials è la passione, ha spiegato La Barbera, direttore dello stabilimento di Calusco d’Adda dal 2020.

Il manager è soddisfatto di quella che chiamano la cittadella del cemento: un sito di produzione all’avanguardia, soggetto a operazioni di revamping che lo hanno reso uno degli impianti più avanzati dell’intero sistema produttivo di Heidelberg Materials.

Al suo interno vi lavorano circa 150 addetti impegnati nella produzione di nove tipi di cemento.

«La cementeria di Calusco è stata fondata nel 1907 ed è entrata a far parte della rete produttiva di Italcementi nel primo Dopoguerra, diventando uno degli impianti più importanti per quanto riguarda la produzione.

Nel 2004 il centro produttivo è stato completamente rinnovato, diventando uno degli impianti più performanti e sostenibili in Europa: grazie al revamping le performance ambientali sono elevate, con livelli di emissione molto bassi e un ridotto consumo di materie prime, combustibili e risorse idriche.

Nel 2006 è stato attivato un nastro sotterraneo lungo 10 chilometri, uno dei pochi in Europa, che collega la cava Colle Pedrino al deposito delle materie prime di calcare e marna di Monte Giglio. Questo consente di evitare la circolazione su strada di oltre 10 mila autotreni all’anno.

Strategica anche la scelta di ammodernare il forno, rendendolo potente e tecnologicamente superiore, meno impattante sull’ambiente. Così si sono abbassate notevolmente le emissioni di C02 nell’aria», ha raccontato La Barbera.

«I nostri pilastri di sviluppo sono il rispetto delle comunità locali, delle persone e, quindi, anche dei lavori. La sicurezza di tutte le persone coinvolte è un aspetto per noi fondamentale.

 La cementeria di Calusco opera secondo un’ottica di miglioramento continuo, specialmente delle performance ambientali: concentra gli sforzi sulla minimizzazione degli impatti sull’ecosistema, la riduzione delle emissioni e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse.

In questi anni l’utilizzo di combustibili alternativi ha permesso di risparmiare circa 15 mila tonnellate di C02 all’anno.

Altri investimenti sono stati disposti per un miglior utilizzo dell’acqua, limitandone l’impiego. La sostenibilità non è solo uno slogan, lo chiede il mondo», ha aggiunto La Barbera.

Transizione ecologica

Oscar Barchi, Sales Area Manager Italia Nord Ovest di Heidelberg Materials, ha spiegato qual è effettivamente l’impegno dell’azienda nei confronti della transizione ecologica

«La nostra società si è affacciata sul mondo industriale a metà Ottocento. Da allora sono passati tanti anni, la popolazione mondiale è cresciuta, il pianeta si è evoluto. Heidelberg Materials è fra i player mondiali del cemento, in diversi campi. Come aggregati siamo i primi, presenti in sei continenti, con oltre 50 mila dipendenti.

Ci siamo adeguati ai tempi e ai cambiamenti, con consapevolezza. Specialmente oggi che la legislazione è molto chiara: l’Europa deve confrontarsi con la Carbon Neutrality e arrivare al 2030 (praticamente domani) con le emissioni di C02 dimezzate. L’obiettivo è la neutralità nel 2050», ha spiegato il manager. 

«Intendiamo ridurre la nostra impronta di C02 anche tramite l’utilizzo di combustibili sostenibili. Prestiamo un’attenzione puntuale alla logistica, i nostri cementi sono prodotti con materie prime seconde e meno clinker, pur mantenendo la qualità di sempre.

La decarbonizzazione è un processo complesso, ma i temi che si prospettano davanti a noi sono un’occasione da cogliere e una sfida da intraprendere. I passi avanti di Heidelberg Materials sono stati numerosi e importanti».

Obiettivi

Gli obiettivi dell’azienda sono arrivare al 2030 con le emissioni di C02 ridotte del 55%, raddoppiare il fatturato con prodotti sostenibili e offrire al mercato almeno il 50% di cemento ottenuto tramite l’utilizzo di materie prime seconde, in un’ottica di un’economia circolare.

Nel 2025, per esempio, sono in programma diversi progetti, tra cui l’applicazione della nuova tecnologia NetZero per l’impianto di Brevik, in Norvegia, dove la C02 prodotta verrà catturata, stoccata nei mari del Nord. 

«Una grande prova che abbiamo intrapreso con entusiasmo. Lo stabilimento di Calusco è sostenibile oggi al 47% con una produzione di prodotti sostenibili: basti pensare al Duracem, Tecnocem, all’i.idro Drain, al Termocem, accompagnati da tutti i completamenti di gamma. Voi rivenditori siete protagonisti assieme a noi, in questo processo che cambierà il nostro futuro, in meglio», ha aggiunto il manager.

di Alice Fugazza

A novembre 2025 Made expo e i suoi fratelli

made-expo
Una passata edizione di Made expo

La twin-transition (ecologica e digitale) è l’aspetto che caratterizza questi anni, anche per il mercato dell’edilizia. E all’orizzonte si profila la direttiva europea Case green. La mission, insomma,  rimane quella di riqualificare gli edifici, a partire da involucro e impianti. Obiettivo che è anche il focus di Miba-Milan International Building Alliance 2025, hub internazionale di riferimento per la progettazione, la costruzione e la riqualificazione di edifici sarà ospitato tra un anno, dal 19 al 21 novembre 2025, a Fiera Milano (Rho). L’evento comprende Gee – Global Elevator Exhibition, progetto dedicato alla mobilità orizzontale e verticale, nonché Made Expo, dedicato a soluzioni innovative e sostenibili per le costruzioni e l’involucro (fino al 22 novembre). Sempre negli stessi giorni Sbe – Smart Building Expo sarà la manifestazione di riferimento per l’home and building automation e l’integrazione tecnologica, e sicurezza, manifestazione leader in Italia e tra le più importanti in Europa per security&fire.

La presentazione di Miba-Milan International Building Alliance
La presentazione di Miba-Milan International Building Alliance

Rapporto Cresme

L’appuntamento è accompagnato dalle anticipazioni del Rapporto Congiunturale e Previsionale di Cresme, istituto di ricerca che affiancherà Fiera Milano nell’evidenziare le tendenze del mercato. Secondo le previsioni di Cresme il 2024 si chiuderà con un calo degli investimenti del 4,2%, più contenuto rispetto alle attese, ma la flessione continuerà nel 2025 (-6,2%). Il mercato delle costruzioni registra, dopo gli anni boom 2021-2023 una contrazione dovuta all’esaurimento della del superbonus, ma in compenso è sostenuto dalla spesa per le opere pubbliche che è attesa in crescita nel 2024 del 13,7%. Nonostante la contrazione il mercato delle costruzioni sembra avere operato un salto di scala rispetto alle dimensioni pre-pandemiche, tanto che il valore della produzione nel 2025 a valori costanti, sarà superiore del 20% rispetto ai livelli toccati nel 2019.

La congiuntura secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme
La congiuntura secondo Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme

L’Osservatorio Miba

Per dare un supporto concreto al mercato e ai professionisti del settore Fiera Milano ha incaricato il Politecnico di Milano, che a partire da questa edizione è partner scientifico di Miba, di realizzare un Osservatorio, per analizzare scenari e trend, con l’obiettivo di focalizzare i temi chiave di sviluppo. Il primo studio dell’Osservatorio si focalizza sulla direttiva case green e la ricaduta potenziale sui vari comparti rappresentati da Miba: l’involucro i materiali, l’impiantistica, l’energia e le tecnologie.

In particolare, considerando che sono proprio le riqualificazioni energetiche insieme alle ristrutturazioni e manutenzioni edilizie a rappresentare il fattore trainante del settore delle costruzioni, risulta evidente come l’immediato futuro del comparto sia legato alle misure tecniche, economiche e normative che verranno applicate per garantirne non solo la stabilizzazione, ma soprattutto la crescita.

Niccolò Aste, docente al Politecnico di Milano - Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente
Niccolò Aste, docente al Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente

La strategia della Commissione Europea che punta all’efficientamento del patrimonio edilizio (oggi responsabile complessivamente del 40% delle emissioni e di quasi il 50% dei consumi energetici), può rappresentare lo stimolo principale per la riqualificazione degli edifici, allo scopo di ridurne l’impatto energetico-ambientale e ad aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici (sempre che l’Italia non la ostacoli). Insomma, è un momento sfidante per i professionisti del costruito: oggi il 75% del patrimonio edilizio è inefficiente dal punto di vista energetico e più dell’85% degli edifici esistenti nel 2050 sarà probabilmente ancora in uso.

In attesa che siano definiti i decreti attuativi a livello nazionale della cosiddetta direttiva Case green (quarto aggiornamento della Energy Performance of Buildings Directive, ovvero Epbd IV), l’Osservatorio Miba, curato dal Dipartimento di Architettura e Ingegneria delle Costruzioni dell’Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, ha costruito tre ipotetici scenari che prevedono per il periodo 2025-2035 diversi livelli di investimento e risparmio ottenibile.

Il primo scenario eè conservativo (Business As Usual – BAU), il secondo conforme agli obiettivi imposti dall’Epbd (Policy Driven) ed il terzo ambizioso (Ambitious). Gli scenari ipotizzano diversi livelli di spesa in interventi di riqualificazione energetica, aggiuntivi rispetto alla quota fissa di investimenti annui destinati alle ristrutturazioni-manutenzioni, che si suppone vengano effettuati indipendentemente dal recepimento della direttiva e restino stabili ai livelli pre-superbonus.

Nello scenario Business-As-Usual si prospetta un’applicazione blanda dei principi dell’Ebpd, che consentirà semplicemente di contrastare la contrazione del mercato che si avrebbe nei prossimi anni in assenza di precisi requisiti normativi a livello Comunitario. Si prevede quindi un trend degli investimenti in riqualificazione energetica similare a quello ottenuto in passato mediante l’ecobonus, ottenendo un risparmio energetico addizionale (rispetto alla quota raggiunta al 2024) pari approssimativamente a 15.500 GWh/anno al 2035. Tale quota, sommata ai 30.000 GWh/anno raggiunti a fine 2024 rispetto al 2020, consentirà di ottenere un risparmio al 2035 pari al 65% di quanto richiesto dall’Epbd.

Considerati inoltre gli investimenti previsti per la riqualificazione energetica delle costruzioni non residenziali, pari a 700 milioni di euro anno (che comporteranno un risparmio di 2.800 GWh/anno al 2035) e quelli mediamente attesi per le opere di ristrutturazione/manutenzione convenzionali (cioè non specificamente finalizzate all’efficientamento energetico), si stima un giro di affari totale di circa 84 miliardi di euro anno.

Simona-Greco, direttore delle manifestazioni Fiera Milano
Simona-Greco, direttore delle manifestazioni Fiera Milano

Nello scenario Policy-Driven si ipotizza invece che l’evoluzione del mercato sia di fatto guidata da una pronta ed efficace applicazione della Epbd. Per il settore residenziale è possibile stimare che la quota addizionale (sempre rispetto al 2024) di risparmio energetico raggiunga almeno i 40.000 GWh/anno al 2035. Ciò a fronte di un investimento medio sul periodo 2025-2035 in interventi di riqualificazione energetica all’incirca di 10.000 M€/anno. A questa quota si aggiungono gli investimenti richiesti per raggiungere l’obiettivo di risparmio nel settore non residenziale (stimato pari a circa 22.000 GWh/anno al 2035), che ammontano ad approssimativamente 5.500 M€/anno. Il totale sull’intero patrimonio edilizio esistente, incluse ristrutturazioni/manutenzioni convenzionali, sarà dunque pari a 95.500 M€/anno, ovvero il 13% superiore rispetto allo scenario Bau.

Nel terzo scenario, Ambitious, che rappresenta quello più sfidante tra i tre ipotizzati, si assume che, sfruttando appieno le opportunità offerte dalla Direttiva, sia possibile raggiungere un tasso di riqualificazione più ambizioso rispetto a quello minimo richiesto dall’Epbd. Tale risultato sarà verosimilmente possibile mediante la compresenza di diversi fattori, quali un’elevata consapevolezza del mercato riguardo ai temi energetico-ambientali (ed anche alle relative ricadute economiche), una maggiore incentivazione statale, un quadro normativo chiaro e semplificato, nonché l’assenza di fenomeni speculativi che possano far accrescere i costi. In questo scenario si prevede la mobilitazione di investimenti mediamente pari a circa 14.500 M€/anno sul residenziale (che genereranno un risparmio di 58.000 GWh/anno al 2035) e di ulteriori 8.000 M€/anno per il non residenziale (per un risparmio di 33.000 GWh/anno al 2035). Includendo infine le ristrutturazioni/manutenzioni convenzionali è dunque possibile stimare un giro di affari totale sul patrimonio edilizio esistente pari a 102.500 M€/anno, corrispondente ad un incremento di circa il 22% rispetto allo scenario BAU.

Presentazione di Miba-Milan International Building Alliance
Presentazione di Miba-Milan International Building Alliance

Progetto Miba

In questo contesto in evoluzione si colloca Miba-Milan International Building Alliance, che con la sua offerta trasversale su materiali, prodotti, tecnologie, processi e soluzioni coinvolti nella realizzazione di edifici e città a basso impatto ambientale, smart, sicuri ed accessibili.

Proprio quando le norme europee e nazionali si orientano alla riqualificazione urbana come premessa necessaria al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e comfort utili per far evolvere i centri abitati, Miba guarderà all’edificio come al fulcro di diverse dimensioni:

– la Progettazione, intesa come parte essenziale della rinascita di un edificio e come momento fondamentale di incontro tra professionalità differenti, unite dall’unico obiettivo di concepire, pianificare e sviluppare l’idea architettonica e funzionale di una struttura, traducendo esigenze e visioni in un progetto concreto e realizzabile.

– la Sostenibilità, vista nelle sue tre accezioni (sociale, economica e ambientale) che costituisce il requisito cardine per la riqualificazione di un edificio e si esplicita nella sua accessibilità, nell’uso di materiali ecocompatibili, nella progettazione bioclimatica e nell’attivazione di tecnologie smart per il monitoraggio e la gestione dell’energia consumata.

– la Sicurezza, che comprende tutte quelle tecnologie e quegli accorgimenti che consentono agli abitanti cui è destinato l’edificio di vivere quotidianamente nel comfort. Ma anche la sicurezza e la gestione del dato, fondamentale per la continuità operativa di un edificio smart e connesso

– la Digitalizzazione, strumento imprescindibile sia nel momento della progettazione, sia in quello della gestione dell’edificio in tutte le sue funzioni. È attraverso essa che comfort, sicurezza e sostenibilità trovano concreta applicazione.

Questi quattro pillar saranno i punti di riferimento per le manifestazioni che animano Miba e costituiranno un punto di contatto tra gli eventi.

Ad arricchire l’offerta dell’evento ci sarà una variegata proposta di convegni, seminari e workshop declinati secondo le tre direttrici già identificate la scorsa edizione: sostenibilità, innovazione e normative. Accanto ad eventi trasversali, infatti, ogni manifestazione metterà a disposizione appuntamenti verticali per i tecnici e i professionisti del comparto, garantendo una copertura completa di tutti i temi più caldi del mercato della progettazione, costruzione e gestione degli edifici.

Miba Levante

Con l’obiettivo di andare incontro al mercato e di incontrare gli operatori direttamente sul loro territorio, Fiera Milano sta lavorando anche alla realizzazione di spin off di Miba che si terrà a Bari nel novembre 2026. Miba Levante si alternerà dunque all’evento milanese, che si svolge negli anni dispari. Si tratta di un appuntamento pensato per creare un trait-d’union tra le due edizioni di Miba, ma anche per offrire una occasione di aggiornamento e confronto ai professionisti del Sud Italia.

Due nuovi gel-adesivi Kerakoll per la posa di ceramica e pietre naturali

Kerakoll_Gel-Adesivi_H40

La crescente complessità dei cantieri, dove sottofondi sempre più tecnici e rivestimenti sempre più evoluti comportano sollecitazioni particolarmente critiche, rende necessaria la formulazione di adesivi per la posa di ceramica e pietre naturali ancora più performanti.

Per questo motivo Kerakoll ha messo a punto la linea di gel-adesivi H40, che si arricchisce con due nuovi prodotti: H40 Gel e H40 Tech.

Gamma gel-adesivi H40

La gamma di gel-adesivi H40 di Kerakoll si compone oggi di cinque prodotti.

Kerakoll_PackGammaH40

H40 No Limits: il primo gel-adesivo strutturale, flessibile multiuso, tixotropico e fluido. Adatto per la posa su qualsiasi sottofondo, ad alti e bassi spessori, anche in condizioni particolarmente difficili.

H40 Gel: la nuova generazione di gel-adesivi altamente flessibile. Ideale per ogni tipo di formato, specialmente per grandi lastre, offre una soluzione ottimale anche in condizioni di posa sfavorevoli o che richiedono tempistiche elevate.

H40 Tech: ultra flessibile, ad adesione superiore, è ideale in cantieri tecnologicamente avanzati per lavorare in totale sicurezza sui fondi più flessibili e in condizioni di esercizio che prevedono sollecitazioni complesse.

H40 Extreme: ibrido, strutturale, multiuso, extraflessibile ed extra-lavorabile. Particolarmente indicato in condizioni che richiedono adesione e flessibilità estrema.

H40 Revolution: ad adesione accelerata e lungo tempo di lavorabilità, è ideale per lavori che necessitano di una rapida pedonabilità e messa in servizio, anche a basse temperature, e per la posa di pietre naturali sensibili all’acqua.

Gel-Technology

Tutti i prodotti della linea H40 di Kerakoll utilizzano la Gel-Technology, frontiera innovativa nella ricerca tecnico-scientifica dell’azienda, che ottimizza le caratteristiche di lavorabilità e le prestazioni degli adesivi.

L’introduzione di nuovi additivi ad alte prestazioni permette di offrire adesione, flessibilità e durabilità superiori.

L’ampliamento della gamma permette di individuare soluzioni adatte per ogni contesto, garantendo facilità di applicazione, riducendo i tempi di lavoro e migliorando l’efficienza complessiva del processo di posa.

Metodo GT

La gamma di gel-adesivi H40 è testata con Metodo GT (Gel Technology), un insieme di prove strumentali sviluppate da Kerakoll per simulare le sollecitazioni reali a cui sono sottoposti i prodotti.

Il Metodo Gt permette di verificare in maniera concreta le tensioni che agiscono su un sistema incollato, così da misurarne il grado di flessibilità e garantirne la durabilità.

H40 Supports my Ideas

Per contribuire a far conoscere i prodotti Kerakoll per la posa e ispirare altri professionisti, l’azienda ha inoltre lanciato “H40 Supports my Ideas“, una serie di editoriali che racconta le esperienze dei protagonisti della progettazione con i Gel-Adesivi H40. Patrimonio storico e innovazione, visione e valorizzazione dei materiali sono solo alcuni dei temi affrontati in H40 Supports my Ideas. Tutti gli architetti, professionisti, designer che utilizzano comunemente H40 possono candidarsi per prendere parte al progetto, descrivendo le proprie esperienze, i progetti migliori e il supporto che Kerakoll ha offerto per realizzarli.

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Sicurezza e design con la nuova porta blindata Dierre

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Il nuovo modello D180 Dierre, azienda specializzata in porte blindate, vanta nuove cerniere, serrature a prova di ladro e uno speciale sistema di controllo digitale, attivabile anche attraverso lo smartphone.

Porta blindata con apertura a 180 gradi

Frutto della ricerca Dierre, D180 è la nuova porta blindata filotelaio che unisce sicurezza con serrature a prova di scasso, elevate prestazioni di isolamento termo-acustico e un design minimal, ideale in ogni contesto architettonico.

La porta D180 è equipaggiata con cerniere a scomparsa di nuova concezione per un’apertura a 180 gradi e una doppia battuta di chiusura che, in combinazione con il kit soglia mobile, impedisce l’ingresso a spifferi e rumori.

Anche molti anni dopo la posa, le cerniere possono essere regolate sui tre assi per far aderire perfettamente porta e telaio. La scocca è a doppia lamiera in acciaio zincato a freddo.

Unita allo speciale sandwich isolante forma un monoblocco che, in soli 7,7 centimetri di spessore, raggiunge una trasmittanza termica di serie di 1,3 W/(m2x K), che può scendere a 1,0 W/(m 2 x K.

L’abbattimento acustico è di 38 dB, che diventano 42 dB grazie a un kit dedicato.

I rinforzi omega sono invece sostituiti da una nuova miscela di materiali super resistenti. Di serie il pannello di rivestimento è disponibile nei colori bianco o grigio 7040 e la maniglieria in colore argento New Creta.

Antieffrazione

Anche la serratura a tre catenacci, nata dal reparto ricerca&sviluppo Dierre, monta un cilindro della linea New Power, con piastra antitrapano e sistema Lock Blocking System, che blocca irreversibilmente la serratura quando si tenta di forzarla con la cosiddetta «tecnica del tubo» (chiamata così perché il ladro utilizza, appunto, un tubo per staccare il defender della serratura e aprire la porta).

Al posto dei classici pistoncini, il cilindro New Power utilizza un sistema di lamelle laterali che lo rendono particolarmente resistente a ogni tipo di effrazione, anche a quelle di tipo distruttivo.

D180 può montare un solo cilindro, ma è anche disponibile nella versione a doppio cilindro (New Power e cilindro di servizio) e nella speciale configurazione con serratura motorizzata Hibry 4.0.

Completano le dotazioni di sicurezza rostri dedicati e un deviatore di tipo Hook in acciaio, oltre a un’asta superiore per ancorare l’anta al telaio.

La porta blindata D180 raggiunge di serie la Classe 3 antieffrazione ma può arrivare fino alla Classe 4.

Spioncino smart

Alla porta blindata D180 è possibile abbinare lo spioncino digitale D-Eye sviluppato in collaborazione con Ezviz.

In questo modo è possibile aprire la porta dall’esterno con chiavi elettroniche e dall’interno semplicemente premendo un display touch screen.

Quando qualcuno suona il campanello o si presenta davanti alla porta le notifiche arrivano direttamente sullo smartphone, ed è possibile dialogare a distanza con i visitatori o dissuadere i malintenzionati.

Su richiesta è disponibile il limitatore Open View, evoluzione della vecchia catenella, completamente riprogettata dai tecnici Dierre per essere ancora più resistente e lasciare libera la visuale anche quando è in funzione.

di Sara Giusti

La distribuzione ha scommesso sul fotovoltaico

Fotovoltaico

Aumenta il numero dei rivenditori che offrono pannelli solari e fotovoltaico. E i dati ufficiali confermano l’aumento di installato nel residenziale. Un trend che coinvolge anche i produttori di laterizi e lattoneria.

«Poiché la crescita della produzione da fonti rinnovabili è per lo più imputabile a impianti fotovoltaici, in tutte le zone di mercato del Paese aumenta la porzione di carico soddisfatta dalle fonti rinnovabili non programmabili; inoltre, continua a essere evidente la pendenza del profilo di carico residuo nelle ore preserali.

In alcune zone di mercato (in particolare le zone del Sud Italia e le isole), in parecchie ore, la produzione da impianti fotovoltaici ed eolici è superiore rispetto al carico totale (soprattutto nei giorni festivi)». Parola dell’Authority per energia e reti, cioè Arera. Che nella sua relazione del 30 luglio ha fatto il punto sulla pannellificazione, per usare un neologismo, dell’Italia.

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