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Performanti e a rapida asciugatura, la nuova frontiera degli impermeabilizzanti Winkler

Impermeabilizzanti ad asciugatura rapida Winkler
Pro Teck 3 | Impermeabilizzanti ad asciugatura rapida Winkler

Wingum Plus H2O e Wingum Pro Teck nascono nei Laboratori Winkler per offrire ai professionisti dell’impermeabilizzazione soluzioni innovative, a base acqua senza solventi, che permettono di ultimare i lavori in pochissime ore.

Alla richiesta di impermeabilizzanti liquidi altamente performanti per resistenza e durabilità il Laboratorio Ricerca e Sviluppo di Winkler risponde con una gamma di soluzioni certificate di assoluta avanguardia tecnica.

I progettisti dell’impermeabilizzazione e, più in generale, gli operatori professionali, non vogliono più rinunciare a soluzioni affidabili, sicure, efficaci nel tempo, che siano anche in grado di tutelare la salute delle persone e che non siano nocive per l’ambiente.

L’affermazione sempre crescente dei sistemi impermeabilizzanti liquidi, per le loro caratteristiche di praticità, semplicità di utilizzo e versatilità, trova ulteriore conferma in  alcuni prodotti che rappresentano l’innovazione tecnica più avanzata. Winkler propone infatti oggi al mercato due sistemi impermeabilizzanti che oltre a garantire le massime performance specifiche sono stati realizzati anche nella versione “Rapid”, per garantire tempi di ascugatura, appunto, rapidissimi.

Aprire e chiudere il cantiere in giornata

Wingum Plus H2O nella formulazione Rapid rappresenta l’evoluzione di questo  impermeabilizzante liquido, fibrorinforzato e colorato con resine modificate di alta qualità che offre una eccezionale resistenza al ristagno d’acqua, all’invecchiamento e ai raggi ultravioletti.

La versione Rapid è una evoluzione di questo prodotto, particolarmente apprezzabile quando il fattore tempo per gli interventi è determinante ed è fondamentale poter contare su un prodotto rapido, sicuro e certificato.

Wingum Plus H2O Rapid, disponibile anche nella versione Reflex, può essere applicato sulle superfici di qualsiasi dimensione e sulle piccole dimensioni consente di aprire e chiudere il cantiere addirittura in giornata.

Wingum Plus H2O Rapid, infatti, asciuga perfettamente solo dopo 4 ore, a una temperatura di 20 grandi. Come tutta la gamma dei prodotti Winkler, anche il Wingum Plus H2O Rapid è a base acqua, senza solventi. Anche Wingum Plus H2O Rapid ha ottenuto tutte le più severe certificazioni a livello europeo e internazionale.

Protegge e resiste all’invecchiamento

Wingum Pro Teck è una membrana liquida, bituminosa, che come tutti i prodotti Winkler è a base acqua, elastomerica, impermeabilizzante, tixotropica, resistente al ristagno d’acqua e agli agenti atmosferici.

È formulata con materie prime di nuova generazione che le permettono di resistere ai raggi UV, anche senza protezione, fino a un’esposizione massima di due anni. Una delle sue principali caratteristiche è l’eccezionale resistenza all’invecchiamento anche nelle condizioni più difficili, per esempio in presenza di continui e sensibili sbalzi di temperatura, cicli gelo- disgelo, eventualità di condense notturne, forte salinità nell’aria, e così via.

Wingum Pro Teck è anche disponibile nella versione Rapid che offre tempi di asciugatura fuori pioggia dopo solo 4 ore (a 20°C).

Wingum Plus

Inoltre, i Laboratori Winkler hanno messo a punto anche la variante “Antiradice”, in formula fibrorinforzata, per una ideale applicazione nei giardini pensili, nelle fioriere, nei muri di contenimento, e così via. In normali condizioni di esercizio, e per metrature non molto ampie, è addirittura possibile applicare il Wingum Pro Teck Rapid e il Wingum Pro Teck Rapid Antiradice “fresco su fresco”, senza quindi attendere l’asciugatura della prima mano.

Prodotti amici dell’uomo e dell’ambiente

Come il Wingum Plus H2O, anche il Wingum Pro Teck in tutte le sue varianti fa parte della avanzata tecnologia Winkler-Safe: prodotti a base acqua, senza solventi, e quindi non pericolosi per l’uomo e per l’ambiente.

I prodotti con il marchio Winkler-Safe, ovvero tutta la gamma delle soluzioni Winkler, sono sicuri e adeguati alle norme antincendio e a quelle relative al trasporto. Inoltre, possono essere tranquillamente stoccati anche per tempi lunghi, perché per Winkler la tranquillità e la sicurezza dei propri clienti è al primo posto nelle attenzioni dell’Azienda.

Novità normative e tecnologie per l’involucro edilizio a Caseitaly Expo

caseitaly

Le novità contenute nella bozza della Legge di Bilancio 2025 vedono un sostanziale riordino dei bonus edilizi, con l’intento di semplificare e razionalizzare il sistema degli incentivi. I nuovi orientamenti normativi, oltre alle tecniche, ai materiali e attrezzature per l’involucro, saranno al centro di Caseitaly Expo 2025.

La manifestazione, in programma dal 12 al 14 febbraio 2025 presso la Fiera di Bergamo sarà l’occasione per gli operatori del settore di confrontarsi esplorare le soluzioni più avanzate nell’ambito delle chiusureserramentimaniglieriaschermature solari, lattoneria e coperture.

La fiera offrirà un programma multidisciplinare incentrato su materiali e componenti innovativi nell’ambito dell’involucro edilizio, con un focus su semplicità applicativa ed efficacia tecnica, e sulle soluzioni per il miglioramento energetico degli edifici, puntando a tecnologie che rispondano alle esigenze di sostenibilità e decarbonizzazione, in vista degli obiettivi del green deal europeo.

Caseitaly Expo sarà anche il momento per esplorare i cambiamenti in atto nel panorama delle opere pubbliche, con particolare attenzione ai progetti finanziati dal PNRR e al rilancio delle ristrutturazioni nel settore privato, ora in fase di riorganizzazione.

In un contesto caratterizzato da una riduzione dell’attività di riqualificazione privata e dal crescente traino delle opere pubbliche, il mercato vive infatti una fase ciclica di ridefinizione.

Dal 2021 al 2023, il mercato delle opere pubbliche è cresciuto esponenzialmente, passando da 50 miliardi di euro a 95 miliardi di euro in aggiudicazioni. Allo stesso tempo, il mercato delle riqualificazioni, passato dal picco dei 94,6 miliardi di euro del 2022, richiede ora un approccio stabile e sostenibile.

Nel corso della fiera si svolgeranno anche una serie di convegni e seminari tematici. Due saranno gli asset del palinsesto: il primo di carattere più tecnico e operativo, il secondo legato alle innovazioni tecnologiche e alle nuove normative. 

Caseitaly Expo 2025 è promosso dall’associazione CaseItaly e da Promoberg, con il supporto di Finco e delle associazioni partner Acmi, Anfit, Assites e Pile

Effetto Giubileo sul mercato immobiliare romano

Roma
Roma

Effetto Giubileo per il mercato immobiliare. Lo rileva la società specializzata nella intermediazione e nella vendita di immobili residenziali MARI Team Immobiliare, secondo cui l’evento religioso avrà un impatto nelle zone interessate dai progetti di riqualificazione urbana di Roma. Per il 2025, gli investimenti previsti ammontano a 1,8 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi destinati a opere infrastrutturali e 520 milioni per il piano Caput Mundi, che include la valorizzazione di 347 progetti, tra aree archeologiche e musei.

L’impatto del Giubileo (oltre 35 milioni di pellegrini secondo le previsioni di Unindustria) potrebbe quindi avere un effetto simile a quello registrato per altri appuntamento come le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 o l’Expo 2015 a Milano.

Per quanto riguarda Roma, il Giubileo del 2000 ha attratto 24,5 milioni di pellegrini (+42%), con una spesa turistica cresciuta del 20%. Gli investimenti hanno contribuito alla realizzazione di numerose opere infrastrutturali (43% del budget totale). Più recentemente, il Giubileo 2020 ha avuto un impatto limitato a causa della pandemia, con eventi principalmente digitali e investimenti infrastrutturali rimandati. Un’esperienza che ha però evidenziato l’importanza di flessibilità e innovazione, ponendo le basi per strategie future più resilienti.

«Il Giubileo 2025 rappresenta un’opportunità unica di trasformazione per il mercato immobiliare romano», commenta Gianluca Mari, Ceo & Founder di MARI Team Immobili

Gianluca Mari
Gianluca Mari

are. «Gli investimenti previsti non solo miglioreranno le infrastrutture cittadine, ma stanno già influenzando le dinamiche di mercato. Un esempio concreto è l’operazione che abbiamo commercializzato in via Cesare Rasponi, vicino a Piazza Bologna: un appartamento di 210 mq acquistato da un instant buyer, che lo ha frazionato e ristrutturato in quattro bilocali da 50 mq. In sole tre settimane abbiamo venduto tre unità, con la quarta in trattativa».

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, a Roma nel primo semestre 2024 si sono registrate 17.159 compravendite di abitazioni, con una concentrazione significativa nelle zone interessate dai progetti giubilari. Il Centro Storico rimane il fulcro del mercato, con prezzi medi di 8 mila euro al metro quadrato, ma è nei quartieri oggetto di riqualificazione che emergono segnali di crescita più interessanti: Prati registra un incremento del 7,7%, a 5.200 euro al metro quadrato, Ostiense segna +5,9% a 3.600, Flaminio cresce del 5,4% e sale a quota 4.900.

Roma
Roma

Il piano Caput Mundi comprende 347 progetti di valorizzazione, tra aree archeologiche e musei, e i citati investimenti per 1,8 miliardi di euro. Gli interventi previsti potrebbero incrementare gli affitti tra il 15% e il 20%, con un effetto positivo sui prezzi di vendita delle aree coinvolte. Tra i progetti si contano il potenziamento della rete di trasporto pubblico, per migliorare l’accessibilità e la mobilità urbana, la costruzione di nuovi centri di accoglienza, per ospitare pellegrini e persone vulnerabili, la riqualificazione delle sponde del Tevere, con interventi mirati alla valorizzazione delle aree verdi e al miglioramento della qualità ambientale. Piazza Pia e il sottopasso sarà una delle opere centrali, con gradinate, fontane e spazi ombreggiati per accogliere pellegrini e cittadini. In Piazza Risorgimento il progetto di riqualificazione prevede una pedonalizzazione parziale (dal 50% al 75%) e dell’arredo urbano con marciapiedi più ampi e nuove aree verdi. A piazzale dei Cinquecento (Stazione Termini) è prevista una grande riqualificazione con pavimentazione nuova, spostamento di capolinea e taxi, e nuove aree pedonali. I lavori saranno completati in parte entro dicembre 2024 e proseguiranno fino al 2026. In via della Conciliazione è stata prevista la pedonalizzazione e nuovi elementi decorativi come fioriere in travertino. La Vela di Calatrava a Tor Vergata sarà completata con gradinate, illuminazione, e spazi verdi, rendendola fruibile sia per il Giubileo che per altri eventi futuri.

Secondo i dati raccolti da MARI Team Immobiliare, la riqualificazione urbana ha portato a un aumento del 30% nelle richieste per appartamenti già ristrutturati, +25% di interesse per immobili con terrazzo o giardino e un crescita del 20% nell’attenzione verso l’efficienza energetica.

L’home staging, cioè preparare un immobile per la vendita o l’affitto, attraverso un allestimento studiato per attrarre il maggior numero possibile di potenziali acquirenti, è una strategia cruciale per il periodo giubilare secondo Sanja Radovanovic, direttore creativo e co-founder di MARI Team Immobiliare: «Gli immobili valorizzati attraverso l’home staging registrano una permanenza media sul mercato di soli 40 giorni, rispetto ai 171 giorni degli immobili non preparati, con una riduzione drastica dei tempi di vendita pari al 76%. Un esempio recente è la vendita di un appartamento ristrutturato nella zona Flaminio, acquistato con l’obiettivo di essere immediatamente messo a reddito come struttura micro-ricettiva».

Heidelberg Materials: a Brevik (Norvegia) avanti verso il cemento net-zero

Brevik_Heidelberg_Materials
Cementeria di Brevik @Heidelberg Materials

Quello di Brevik punta a diventare il primo impianto a livello mondiale di produzione del cemento net-zero. Questo è reso possibile da tecnologie all’avanguardia messe a punto da Heidelberg Materials che catturano l’anidride carbonica e la stoccano nelle profondità marine al largo della Norvegia.

Il progetto Brevik CCS in Norvegia aggiunge oggi una tappa significativa al suo percorso. È stata infatti raggiunto il “completamento meccanico” cioè il punto in cui tutti i principali componenti meccanici sono stati installati e il sistema è pronto per i test. Dopo il completamento meccanico, il progetto entra ora nella fase di messa in servizio.

Brevik_Heidelberg_Materials
@Heidelberg Materials

Parte dell’iniziativa Longship del governo norvegese, il progetto è il primo sforzo di cattura della CO₂ su scala industriale nel settore del cemento a livello mondiale.

Una volta operativo, verranno catturate 400.000 tonnellate di CO₂ all’anno, pari al 50% delle emissioni dell’impianto, che saranno trasportate via nave a un terminale a terra sulla costa occidentale norvegese. Da lì, il CO₂ liquefatto sarà trasportato tramite pipeline al sito di stoccaggio sotto il Mare del Nord, dove sarà immagazzinato permanentemente.

Brevik_Heidelberg_Materials
@Heidelberg Materials

Come parte del progetto, l’impianto di cattura del carbonio è stato integrato nell’attuale cementificio senza interrompere la produzione di cemento in corso. Questo è il risultato di 1,2 milioni di ore di lavoro tecnico di precisione da parte di un team in loco composto da circa 400 dipendenti e partner esterni. 

Brevik_Heidelberg_Materials
@Heidelberg Materials
Brevik_Heidelberg_Materials
@Heidelberg Materials

«Il progetto Brevik CCS è un traguardo significativo per Heidelberg Materials. Come parte del programma Longship norvegese, dimostra non solo la tecnologia all’avanguardia, ma anche la forza del modello di partenariato industriale-governativo. In definitiva, i nostri clienti in tutta Europa saranno in grado di guidare la strada e costruire un futuro più sostenibile incorporando il nostro cemento e calcestruzzo captured con evoZero nei loro progetti a partire dal prossimo anno», ha commentato Giv Brantenberg, General Manager di Heidelberg Materials Northern Europe. 

Basandosi sull’esperienza acquisita a Brevik nel corso di molti anni, Heidelberg Materials ha già lanciato una dozzina di altri progetti CCUS in tutto il mondo, tra cui quello a Rezzato (Brescia).

Il Gruppo Hansgrohe cresce e allarga la sua offerta all’arredo bagno “Total look”

Gruppo Hansgrohe

 

Il Gruppo Hansgrohe prosegue con successo nel suo percorso di crescita all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, e annuncia di essere pronto ad una nuova importante tappa.

Dopo aver consolidato la sua posizione tra i leader nella produzione di docce e rubinetteria per bagni e cucine a livello globale, ora il Gruppo punta ad affermarsi come fornitore unico di una gamma completa di soluzioni per l’arredo bagno. Hansgrohe annuncia quindi il lancio di nuove categorie di prodotto, che comprendono mobili, lavabi, specchi e ceramiche sanitarie, e che vanno ad ampliare la sua ricca offerta, per un bagno «Total look». In linea con la strategia del Gruppo, tutti i nuovi prodotti sono studiati all’insegna della sostenibilità e incorporano tecnologie specifiche per il risparmio idrico ed energetico.

È proprio grazie all’impegno di tempo e risorse negli ambiti di innovazione, qualità ed efficienza cheil Gruppo Hansgrohe ha confermato negli anni il suo status di azienda all’avanguardia, arrivando a conseguire ottimi risultati negli ultimi anni. Più nel particolare, nel 2022 il Gruppo ha registrato un fatturato di 1.550,2 milioni di euro e un utile netto annuale di 158,1 milioni di euro. Inoltre, nel 2023, pur affrontando un contesto economico più sfidante, il Gruppo è riuscito a registrare buoni risultati con un fatturato di 1.405,9 milioni di euro e un utile netto di 148,8 milioni di euro, nonostante l’inizio di una fase recessiva del mercato immobiliare e delle ristrutturazioni in gran parte dei paesi europei.

Espansione nei mercati internazionali

A riprova dell’intenzione strategica del Gruppo di spingersi in un percorso di espansione e sviluppo nei mercati internazionali, è importante inoltre citare nuovi importanti aperture: nel 2023 è stato inaugurato l’InnovationParc a Shanghai per cogliere nuove opportunità di sviluppo in Asia; nello stesso anno, inoltre, il Gruppo ha terminato la costruzione di un nuovo sito di produzione in Serbia per rafforzare la rete produttiva europea, aumentando così il numero di impianti produttivi a otto (di cui quattro in Germania, uno in Francia, Stati Uniti e Cina).

Attenzione all’ambiente

Questi ultimi importanti traguardi arrivano sulla scia di una lunga storia, di oltre 120 anni, all’insegna dell’innovazione e dell’attenzione all’ambiente: due elementi che sono sempre stati al centro della strategia di crescita del Gruppo Hansgrohe.

Ogni passo avanti compiuto da quel lontano 1987 (in cui venne introdotta sul mercato la sua prima doccetta “ECO”, a risparmio idrico) ha contribuito ad avvicinare il Gruppo al suo ambizioso obiettivo: raggiungere entro il 2030 la totale ecosostenibilità di tutti i suoi prodotti e la completa neutralità carbonica, sia nella fase di produzione che di utilizzo. Ciò significa che tutti i prodotti con tecnologia ECO saranno realizzati con una riduzione del 60% del consumo di acqua ed energia nelle fasi produttive, e che allo stesso tempo consentiranno al consumatore finale fino al 60% di risparmio idrico rispetto ai rubinetti e ai soffioni doccia convenzionali.

 Design e innovazione tecnologica

L’impegno del Gruppo verso la società e l’ambiente va però oltre il design e l’innovazione tecnologica: nel lungo periodo, Hansgrohe ha l’ambizione di farsi promotore di una maggior consapevolezza sul valore della sostenibilità e dell’attenzione al risparmio idrico, arrivando ad influenzare positivamente gli individui nel modificare la loro routine quotidiana domestica per evitare gli sprechi d’acqua.  Seguendo le direttrici della “Green Vision” del Gruppo, Hansgrohe punta infatti a realizzare, entro il 2050, un bagno totalmente green: uno spazio che garantisca allo stesso tempo comodità, eleganza e sostenibilità producendo fino al 90% in meno di consumo di acqua, energia e di emissioni di CO2, senza dover rinunciare al comfort.

«Hansgrohe si afferma sempre più come sinonimo di alta qualità, design duraturo e sostenibilità» dichiara Marcelo Moreira, Director of Sales West and South Europe del Gruppo Hansgrohe. «Puntiamo sulla tecnologia per il massimo risparmio idrico, ma non solo: il nostro impegno verso la sostenibilità viene applicato a 360° al nostro modo di agire, come ad esempio nelle certificazioni PEFC delle componenti in legno dei nostri mobili oppure nella realizzazione dei nostri nuovi packaging, completamente privi di plastica. Inoltre, dal 2022 tutti i nostri siti produttivi nel mondo hanno raggiunto la neutralità carbonica. Questo ci porta sempre più vicino al nostro obiettivo di rendere tutti i nostri prodotti ecosostenibili entro il 2030. La sostenibilità è una strada lunga, e noi ci impegniamo ogni giorno per trovare nuovi processi più sostenibili e migliorare sempre di più».

È in quest’ottica, quindi, che il Gruppo Hansgrohe ha affrontato il suo ingresso nelle nuove categorie di prodotto in lancio, quali i mobili e le ceramiche sanitarie.

Le nuove categorie di prodotti

I nuovi prodotti rispettano l’ambiente in tutto il loro ciclo produttivo: sono realizzati con materiali ecologici di alta qualità, le componenti lignee provengono da foreste che garantiscono un uso sostenibile del legno, mentre gli imballaggi sono privi di plastica.

Le nuove collezioni, disegnate dallo studio PHOENIX, partner di design del Gruppo Hansgrohe, sono pensate per consentire numerose combinazioni e semplici abbinamenti, per creare il bagno dei propri sogni.

Le due eleganti linee di mobili, Xelu e Xevolos, dotate di pratiche soluzioni salvaspazio, si abbinano perfettamente ai lavabi coordinati e alle linee di rubinetterie e accessori hansgrohe, creando un ambiente armonioso e consentendo la personalizzazione tramite la scelta della combinazione di colori e finiture di frontali, top, maniglie ed accessori.
I lavabi da appoggio Xuniva, inoltre, consentono un ulteriore livello di personalizzazione, offrendo compatibilità universale con tutti i mobili dotati di top

Entrano nella ricca offerta di arredamento per il bagno anche gli specchi della gamma Xarita, caratterizzati da un elevato livello di ricerca tecnologica: illuminazione LED a risparmio energetico, funzioni touch o contact less, possibile regolazione di intensità e colore della luce, e funzione anti-appannamento.

A completamento dell’offerta dell’arredo bagno, la linea di ceramiche da bagno EluPura unisce un’estetica minimale ad una tecnologia innovativa dello scarico che massimizza il risparmio idrico.

Anche in Italia

“Siamo orgogliosi di rendere finalmente disponibili anche in Italia le nuove linee di prodotto nell’arredo bagno: le ceramiche, i mobili, gli specchi hansgrohe ampliano la nostra offerta in maniera coerente, mantenendo fede alle promesse di innovazione, qualità, durevolezza e design che sono da sempre parte integrante del DNA della nostra azienda.” dichiara Paolo Bacchi, Managing Director Hansgrohe Italy. “Il progetto è stato e continua ad essere molto ambizioso: siamo leader e specialisti riconosciuti nella miscelazione e nella doccia, ma abbiamo dovuto affrontare un processo di apprendimento di conoscenza e tecnica di tutte le nuove categorie di prodotto, per arrivare nei mercati con un’offerta elegante, distintiva e pragmatica. Tutti i nuovi prodotti sono realizzati da fornitori specializzati, su progetto del Gruppo Hansgrohe e Design del nostro partner Phoenix Design.”

 Il Gruppo Hansgrohe si conferma così come un punto di riferimento per prodotti di alta qualità, studiati per la vita di tutti i giorni e per ogni situazione familiare, a sostegno di uno stile di vita sostenibile e responsabile verso l’ambiente. Il suo ingresso nel settore dell’arredo bagno segna un ulteriore e importante passo nell’evoluzione del Gruppo, avvicinandolo all’obiettivo di creare un bagno total look, armonioso e coerente, totalmente green.

Come conclude Marcelo Moreira: «Questo importante passo non fa altro che ribadire la nostra forza di leader globale del settore bagno e contribuirà a rafforzare la nostra immagine di azienda innovativa che sta rivoluzionando uno spazio domestico così intimo».

Associazioni in campo per il rinnovamento degli edifici

Un patrimonio da salvare è il titolo di un documento condiviso e programmatico firmato dai principali operatori ed enti associativi della filiera del rinnovamento degli edifici, dei consumatori e della tutela ambientale da portare all’attenzione delle istituzioni. Obiettivo: promuovere una politica strutturata ed efficace sulla riqualificazione edilizia.

Un sodalizio di 25 soggetti che coinvolgono, da una prima stima, oltre 430 mila consumatori,150 mila lavoratori, 600mila professionisti, 8mila imprese e 410 industrie di produzione. Un patrimonio da salvare, infatti, è stato promosso congiuntamente da Adiconsum, Aem – Associazione Energy Managers, AiCarr Aipe, Altroconsumo, Anfit, Aning– Associazione Nazionale Ingegneri, Anit, Anpe, Arse, Assocond Conafi, Assovernici, Gruppo pitture e vernici Federchimica-Avisa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Cortexa – Eccellenza nel Sistema a Cappotto, Federcomated, Federazione Filiera Legno, Fivra, Isi Ingegneria Sismica Italiana, Legambiente, Kyoto Club, Rete Professioni Tecniche, Renovate Italy e Rete Irene.

consolidamento-strutturale

Queste associazioni hanno formulato tre richieste fondamentali:

  • Analisi completa e strutturata della situazione energetica e di sicurezza del patrimonio immobiliare nazionale
  • Provvedimento temporaneo che tenga conto degli obiettivi di efficienza energetica e sicurezza, per traghettarci a nuove misure idonee, strutturate e di lungo periodo
  • Apertura di un tavolo tecnico con tutti gli stakeholder per il confronto approfondito su una politica di interventi sostenibili sul piano ambientale, economico e sociale

L’iniziativa parte da alcune premesse fondamentali: la consapevolezza che il 40% del consumo finale di energia nell’Unione Europea e il 36% di emissioni di gas a effetto serra sono causati dagli edifici; dunque, che l’efficienza energetica deve essere al centro della politica energetica. In Italia, il patrimonio immobiliare è vetusto e carente per quanto riguarda i principali requisiti di efficienza e sicurezza. Trasformare la casa in un’abitazione sostenibile e sicura non è un’esigenza che riguarda i singoli cittadini ma una necessità sociale e collettiva, e la possibilità di accedere a interventi di efficientamento e messa in sicurezza degli edifici non è a portata di chiunque.

A fronte di queste considerazioni, che sottolineano la connotazione intrinsecamente sociale del tema della riqualificazione edilizia, il Documento esprime innanzitutto la richiesta di predisporre una corretta ed esaustiva analisi, aperta al contributo della comunità scientifica e professionale, delle condizioni attuali del parco immobiliare italiano sul piano energetico e della sicurezza.

Tra le tematiche cardine del documento c’è la necessità di un coinvolgimento degli esperti della filiera nei processi di consultazione e definizione delle politiche energetiche. Grazie all’esperienza specifica e applicata quotidianamente sul campo, infatti, gli operatori del settore potranno offrire un contributo significativo all’elaborazione del Piano Nazionale di ristrutturazione, che l’Italia dovrà mettere a punto entro il 2025, e al disegno delle nuove misure di sostegno. Un confronto, quello tra istituzioni e operatori, caldeggiato d’altronde anche dalla Direttiva Epbd 4  che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico con tutti gli stakeholder coinvolti.

 

La poca chiarezza da parte del governo su come raggiungere gli obiettivi energetici contenuti nell’Epbd 4, (meglio nota come direttiva Case Green, che punta a regolamentare le azioni da mettere in atto al 2030 per ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e i consumi energetici nell’edilizia in modo da raggiungere la neutralità climatica nel 2050), sta determinando una importante recessione settoriale e mettendo a rischio gli investimenti e i conseguimenti in capacità produttiva, organizzativa e di servizi realizzati negli ultimi anni dai protagonisti di questo comparto. È, dunque, necessario mettere in atto in tempi certi e non oltre il 2025 la riforma delle misure di stimolo e di accompagnamento evocate dal Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), necessarie per conseguire senza ritardo gli obiettivi in esso fissati, in coerenza con il tempestivo recepimento della Epbd 4.

Centrale è anche il tema delle risorse, cruciale e particolarmente sentito dal Governo, con l’appello a esercitare la massima determinazione e influenza, anche in accordo con altri Paesi membri interessati, nel richiedere alle istituzioni comunitarie la messa a disposizione delle risorse finanziarie dedicate al minimo costo e in quantità adeguata, con l’obiettivo di assicurare la congrua ed efficace attivazione della finanza privata, con schemi semplici e prevedibili.

YouTrade Supplemento antincendio – novembre 2024

SUPPLEMENTO ANTINCENDIO – NOVEMBRE 2024
 
In copertina:
 

Xella: i materiali giusti non temono le fiamme
Antincendio: tutte le regole da rispettare spiegate dai vigili del fuoco

 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

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Meeting Federcomated 2025: incentivi e transizione

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Copertec System, il sistema anticaduta certificato che salva la vita

Sistema anticaduta

Copertec System, il sistema anticaduta di Cavatorta e disponibile in due versioni, è studiato per la protezione permanente nel lavoro su lucernari non calpestabili. È il primo ad aver ottenuto il bollino blu del Cnr.

Il lavoro edile comporta spesso dei rischi che possono essere opportunamente evitati attraverso l’impiego di attrezzature e strumenti dedicati.

Ogni tipologia di intervento si caratterizza per differenti livelli di rischio: la costruzione e la manutenzione delle coperture di edifici industriali, commerciali e agricoli rientrano tra le attività ad alta pericolosità, che meritano misure di sicurezza adeguate.

Per scongiurare infortuni e incidenti Cavatorta ha ideato un sistema ad hoc, il Copertec System.

Coperplax Sistema anticaduta
Rete anticaduta Coperplax

Sicurezza del sistema anticaduta

Azienda specializzata nella produzione di reti metalliche, con export in più di 50 Paesi e un fatturato di gruppo di oltre 140 milioni di euro grazie ai suoi sei stabilimenti produttivi, Cavatorta ha messo a punto Copertec System.

Si tratta di un sistema per la protezione permanente anticaduta per lucernari non calpestabili: è applicabile sia all’interno, sull’orditura portante della copertura, sia all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate e/o ondulate.

Le reti elettrosaldate in acciaio, correttamente installate, possono sopportare il peso di una persona.

Per rendere il sistema certificabile occorre seguire le indicazioni di posa in opera descritte rilasciato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per le Tecnologie della Costruzione (Itc-Cnr).

Sistema anticaduta
Rotoli Copertec

Acciaio zincato

L’impiego di Copertec System prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax.

Copertec è il primo e unico sistema anticaduta permanente ad aver ottenuto la certificazione dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itc-Cnr) di San Giuliano Milanese, con Agrement Tecnico n. 650/14 del 29.10.2014.

Questa certificazione, unica nel suo genere, riguarda il sistema di protezione nella sua interezza (rete e posa in opera) e ne attesta la grande affidabilità. Nello specifico, Copertec è una rete elettrosaldata in acciaio zincato con triplo vivagno alle estremità.

L’impiego è finalizzato alla protezione dai rischi di caduta in fase di manutenzione delle lastre in cemento-amianto e dei lucernari zenitali presenti nelle coperture degli edifici a destinazione industriale, agricola e commerciale.

Copertec offre, inoltre, la possibilità di installare un sistema anticaduta a norma che non richiede l’intervento di un tecnico che ne certifichi la conformità.

Rotoli Coperplax
Rotoli Coperplax

Rete plastificata

Coperplax è la versione plastificata di Copertec. Si tratta di una rete elettrosaldata in plasticata con triplo vivagno alle estremità.

I fili trasversali e longitudinali della rete elettrosaldata, entrambi lineari, sono in acciaio zincato.

La plastificazione avviene attraverso un esclusivo processo di sinterizzazione elaborato da Cavatorta (Galvaplax Process) che garantisce grande resistenza nel tempo.

Il filo di base d’acciaio, zincato a caldo, viene immerso in un bagno di primer speciale, elemento fondamentale ai fini di un perfetto ancoraggio del Pvc al metallo.

Segue la plastificazione mediante un processo di fusione a letto fluido, che garantisce una copertura pulita ed omogenea su tutta la superficie della rete.

Installazione in interno

Il sistema Copertec System è posizionato sotto i lucernari in materiale plastico non calpestabili e ancorato direttamente sulla struttura portante della copertura seguendo una tra gli schemi di posa descritti nell’Agrèment Tecnico.

Per l’ancoraggio della rete (Copertec o Coperplax) sono proposte tre opzioni di profili e di viti da scegliere in base al tipo di struttura su cui va eseguito l’ancoraggio.

Installazione in esterno

Nel caso di coperture rivestite con pannelli sandwich in doppia lamiera o lastre metalliche grecate-ondulate, il sistema può essere ancorato direttamente sugli stessi, sopra ai lucernari, seguendo uno tra i due schemi di posa descritti nell’Agrèment Tecnico.

In questo caso, essendo la rete esposta agli agenti atmosferici, occorre necessariamente usare la rete nella sua versione plastificata (Coperplax) ancorandola con appositi accessori (piastra inox con relativa guarnizione Epdm e tre rivetti per piastra).

di Alice Fugazza

Il report del Convegno, la top 50 e il Supplemento antincendio con il nuovo numero di YouTrade

Numeri, grafici, immagini. E la sintesi delle relazioni, dei talk show, delle premiazioni. Tutto quanto è accaduto al XVII Convegno Nazionale YouTrade è riportato per esteso sul nuovo numero della rivista leader nel settore della distribuzione edile.

È una sezione ricca di informazioni, che fornisce una cronaca esaustiva di un evento che ha registrato il record di presenze e che sarà utile per chi non ha potuto partecipare al convegno. Ma, naturalmente, il nuovo numero del magazine realizzato da Virginia Gambino Editore è anche molto altro.

Riporta, per esempio, la classifica esclusiva top 50 dei grandi gruppi della distribuzione di materiali e servizi per edilizia in Europa. Una fotografia che inquadra non soltanto il business, ma anche i modelli adottati per costituire i grandi colossi del settore e che, pertanto, offre spunti di riflessione per chi opera in Italia.

La nuova edizione del periodico ha anche un altro contenuto che lo rende speciale, un supplemento allegato dedicato all’antincendio: soluzioni, materiali e applicazioni sono precedute da un ampia trattazione sulle regole da seguire affidata a uno dei massimi esperti della materia: un comandante dei vigili del fuoco.

Sul nuovo numero di YouTrade, inoltre, sono pubblicati una serie di articoli che analizzano la congiuntura di segmenti importanti del mercato, come l’involucro metallico o i materiali isolanti, anche questi corredati da grafici e tabelle per inquadrare con precisione l’andamento di queste attività.

Da non tralasciare un altro articolo che susciterà interesse e che riguarda l’identità aziendale. Come rafforzarla? Come costituirla, se non è stata definita? L’aspetto è tutt’altro che secondario e sarà utile a chi gestisce un’impresa, ma è troppo occupato nella routine quotidiana.

Ancora: il nuovo numero di YouTrade presenta un’ampia sezione speciale dedicata a quello che non è eccessivo definire un problema capitale: il consolidamento delle strutture degli edifici, in un Paese che ogni anno registra terremoti, alluvioni, crolli. E che, inoltre, oggi ha un patrimonio immobiliare che è messo alla prova dal cambiamento climatico.

Infine, vale la pena di ricordare un approfondimento sull’ambiente bagno, tra design e tecnologia. Non perdete il nuovo numero di YouTrade!

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YouTrade novembre 2024

NUMERO 154 – NOVEMBRE 2024
 
In copertina:
 
XVII Convegno YouTrade: relazioni, numeri, grafici, immagini
Top 50: i big europei della distribuzione edile
Speciale consolidamento: le nuove soluzioni per il rinforzo
Speciale impermeabilizzazione: materiali e applicazioni
YouTrade Casa: le novità per l’ambiente bagno
 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

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Logistica: il kitting spiegato in maniera semplice

Esiste una pratica che prevede una forte relazione tra il magazzino e il reparto produttivo. Tale pratica viene in gergo chiamata kitting e si tratta della preparazione da parte del magazzino di tutto quel materiale che servirà successivamente in una determinata fase del processo di produzione.

Il processo di kitting coinvolge la raccolta di vari componenti o materiali necessari per un particolare prodotto o fase del processo produttivo, raggruppandoli in un unico pacchetto o kit. Questo kit è poi inviato a una stazione di assemblaggio o a un punto specifico della catena di produzione o distribuzione.

Il kitting può essere paragonato alla preparazione degli ingredienti necessari per realizzare una ricetta. Il magazziniere dosa e prepara tutto ciò che serve. Quando è il momento giusto, il magazzino serve alla produzione i componenti preparati affinché la produzione possa assemblare o realizzare quanto previsto.

In un certo senso, tale pratica può essere anche vista come un’applicazione del just in time in linea (fare arrivare ciò che serve quando serve).

I vantaggi del kitting prevedono una maggiore efficienza produttiva e una migliore qualità dell’asservimento, diminuendo i materiali a bordo linea.

Ancora oggi, in alcune realtà, questa pratica non viene realizzata, costringendo spesso l’operatore addetto alla produzione ad andare a prendersi componenti o materiali nel magazzino.

Per fare comprendere il costo operativo del non-kitting di seguito si presenta un caso reale di un’azienda che realizza sistemi oleodinamici. Le postazioni di assemblaggio sono dieci, ciascuna con un proprio operatore addetto al montaggio.

Kitting

Ogni operatore dedica 5 minuti ogni ora di lavoro per andare a prendere quanto serve alla fase di montaggio. Facendo due calcoli: 5 minuti per ora x 8 ore di lavoro x 10 operatori al montaggio = 400 minuti al giorno dedicati all’auto-approvvigionamento del materiale.

Sapendo che il lavoro è ripetitivo e viene fatto tutti i giorni dell’anno (240 giorni lavorativi), il tempo complessivo annuale per il prelievo del materiale è pari a 400 minuti al giorno x 240 giorni lavorativi per anno = 96 mila minuti pari a 1600 ore.

Se un operatore costa 24 euro/ora il costo annuo dell’attività è pari a 24 euro/ora x 1600 ore/anno = 38.400 euro/anno.

La prima conclusione è che il costo del prelevare il materiale da parte dell’operatore della produzione è equivalente al costo di un addetto al magazzino.

In altre parole, il costo sostenuto potrebbe essere destinato all’assunzione di un magazziniere che fa solo la preparazione del kit durante la giornata, permettendo all’operatore alla produzione di recuperare produttività. Sulla produttività emerge il valore del kitting.

L’azienda dell’esempio produce mediamente 15 pezzi per ora per operatore e ogni pezzo viene mediamente venduto a un prezzo di 250 euro. Dai calcoli precedenti, gli operatori alla produzione dedicano in un anno 1.600 ore per prendersi i materiali. In quelle 1.600 ore si sarebbero potuti realizzare ben 15 pezzi all’ora per 1.600 ore per anno = 24 mila pezzi.

Considerando, infine, che ogni prodotto viene venduto a un prezzo di circa 250 euro, il non-kitting ha portato a una perdita potenziale di fatturato pari a 250 euro per pezzo x 24 mila pezzi non fatti = 6 milioni di euro.

Morale: in un’azienda la stretta sinergia tra magazzinieri e operatori alla produzione può comportare sia un miglioramento operativo che un aumento di produttività.

di Andrea Payaro

Decreto Salva Casa, un’arma a doppio taglio per chi ha subito abusi edilizi?

Salva casa

Il cosiddetto decreto Salva casa è entrato in vigore non senza (come spesso avviene) cancellare dubbi interpretativi. Insomma, fatta la legge trovato l’inghippo.

Uno degli interrogativi che si sono posti fin da subito riguarda l’applicabilità di quello che assomiglia a un condono, al pregresso.

Se correggere gli abusi edilizi minori all’interno di un appartamento è, appunto, l’obiettivo della legge e, quindi, è scontato che l’irregolarità sia pregressa, caso diverso è quello delle contestazioni in corso di giudizio o già passate in giudicato. Cioè per quei procedimenti arrivati già in causa giudiziale e che hanno compiuto i primi passi sul cammino della giustizia, oppure hanno registrato una sentenza del tribunale.

Che, però, aveva operato considerando le regole precedenti. Il Consiglio di Stato, per esempio, a settembre si è già pronunciato in merito con una sentenza che chiarisce in parte l’applicazione della legge Salva casa.

Nello specifico, il massimo giudice speciale amministrativo ha esaminato il caso di un cambiamento di destinazione da deposito a residenza multato dal Comune di Napoli nel 2019 con l’aggiunta di una riduzione in pristino, cioè, con l’obbligo di rimozione di quanto costruito volta alla tutela dell’igiene e del decoro dei cittadini.

Il Consiglio di Stato ha stabilito, però, che l’abuso in questione rientra nella sanatoria appena approvata, che prevede di cancellare l’irregolarità con il pagamento di quanto previsto per legge.

Secondo il giudizio espresso, quindi, una sentenza sfavorevole al privato, che sia emessa applicando il regime antecedente la legge 105 (il Salva casa), non impedisce al soggetto in questione di presentare una nuova domanda, che sospenda l’efficacia degli atti impugnati, almeno fino a una nuova pronuncia del Comune che applichi il nuovo provvedimento.

E questo anche se esiste una sentenza pregressa, come nel caso di Napoli, che stabilisce si sia trattato un abuso edilizio.

Ma, attenzione: ora il privato in questione dovrà fare domanda al Comune di poter applicare il Salva casa, sanando l’irregolarità come previsto dalla legge. Tutto a posto?

Non esattamente, perché il Comune di Napoli potrebbe respingere la richiesta e, in questo caso, tornerà efficace l’ingiunzione di ripristino emessa in precedenza.

Con prevedibile successivo ricorso, con gli altrettanto prevedibili tempi lunghi: basti pensare che la sanzione del Comune è di cinque anni fa e la vicenda non è ancora giunta al termine.

Non solo. Più in generale, rimane il problema di chi l’abuso non l’ha commesso, ma l’ha subìto. Per esempio, vicini di casa che possono essere stati danneggiati dalla irregolarità e per questo hanno sporto denuncia.

Ora, con una sanatoria che comprende ciò che è già arrivato in tribunale, si trovano con la prospettiva di vedere allontanarsi l’eliminazione delle opere abusive.

di Alessandro Bonvicino

Aerogel Tech: l’isolamento termico leggero come l’aria

Isolamento termico

Aerogel Tech è un materiale innovativo, composto per il 98% circa da aria e da una minima percentuale di silice amorfa (SiO2), che offre prestazioni isolanti eccezionali.

È stato sviluppato da Biemme e sfrutta le proprietà della silice amorfa per creare una soluzione altamente performante, leggera, versatile e pratica da applicare, perfetta per l’edilizia e l’industria sostenibile.

Aereogel Tech
Aereogel Tech, microcappotto in pasta di Biemme

Isolamento termico: composizione e vantaggi

Aerogel Tech è formato da una matrice di nanoparticelle di silice che intrappolano l’aria, riducendo al minimo il trasferimento di calore. Questo garantisce un isolamento termico superiore con spessori ridotti.

Nonostante la sua leggerezza, l’aerogel è un materiale sorprendentemente resistente, in grado di assorbire urti e vibrazioni anche in condizioni estreme.

Grazie alla sua traspirabilità, previene efficacemente la formazione di condensa e muffe, migliorando la qualità dell’aria negli ambienti in cui è applicato.

Inoltre, è completamente atossico e sicuro per l’uomo e l’ambiente. Essendo ignifugo e riciclabile, rappresenta una scelta sostenibile e risponde perfettamente alle esigenze di un’edilizia più ecologica.

Aerogel Tech microcappotto

Applicazioni

Nel settore edilizio, Aerogel Tech è ideale per l’isolamento di pareti, tetti e soffitti, sia in nuove costruzioni che in ristrutturazioni. Grazie al suo spessore di pochi millimetri, ottimizza gli spazi aumentando l’efficienza termica, risultando perfetto per edifici storici.

Nell’industria, è impiegato in impianti ad alte temperature come tubazioni e serbatoi aerospaziali, grazie alla sua resistenza alle condizioni estreme.

Perché preferire Aerogel Tech ai prodotti già presenti sul mercato? Rispetto ai materiali tradizionali, garantisce spessori ridotti e un’efficienza superiore durante il tempo, facilitando l’installazione anche in spazi difficili.

La sua durabilità lo rende un investimento a lungo termine, riducendo la manutenzione e mantenendo invariate le prestazioni.

Inoltre, contribuisce alla riduzione dei consumi energetici, rendendo questo prodotto una scelta vincente per l’efficienza e la sostenibilità.

di Franco Saro