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Immagini e dati del Primo Convegno Nazionale dei Lattonieri, la Top 500 delle imprese sul nuovo numero di Lattoneria

Per la prima volta il mondo della lattoneria ha scelto di guardare da vicino quali sono le prospettive del settore e scegliere quali strategie si prospettano per le imprese. È avvenuto in chiusura dell’anno appena concluso, con il Primo Convegno Nazionale dei Lattonieri, che ha affrontato temi come la formazione e la digitalizzazione.

Un evento promosso da Pile e organizzato a Villa Quaranta (Ospedaletto di Pescantina, Verona) da Virginia Gambino Editore, che ha riscosso un successo che è andato al di là delle aspettative. Segno che gli operatori della lattoneria hanno necessità di confrontarsi con i grandi temi del loro futuro.

Immagini, dati, relazioni e grafici che hanno arricchito il Convegno dei Lattonieri sono ora riportati sul nuovo numero di Lattoneria, la rivista leader del settore, che concede ampio spazio all’evento di Verona. 

Ma non solo. In esclusiva, Lattoneria pubblica la classifica Top 500 delle imprese del settore. È la prima analisi ragionata, corredata con grafici e tabella riassuntiva dei dati di bilancio delle imprese di lattoneria, curata dal Centro Studi YouTrade. Un contributo unico, che rappresenta la prima fotografia di questo mercato in Italia. 

Sulla nuova edizione della rivista c’è posto anche per un dossier dedicato al Klimahouse 2025, che a Fiera Bolzano vede la partecipazione anche di numerose imprese della lattoneria. Il metallo è green ed è sempre più utilizzato dai progettisti anche in chiave di sostenibilità. Interessante, quindi, scoprire come questa tecnica dell’edilizia si integra nel mondo delle costruzioni di nuova generazione. 

Accanto alle case history, alle testimonianze delle aziende della lattoneria, alle rubriche e alle informazioni di servizio, il nuovo numero di Lattoneria comprende anche uno spazio speciale dedicato all’involucro in tutte le sue sfaccettature, naturalmente dal punto di vista delle dinamiche costruttive che utilizzano il metallo.

Tanti gli argomenti interessanti, insomma, nel nuovo numero di Lattoneria, un must per chi opera nel settore.

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Lattoneria gennaio 2025

LATTONERIA N°36
GENNAIO 2025
 
IN COPERTINA
 
Eventi: immagini e contenuti del Convegno dei Lattonieri
Klimahouse: il metallo green a Fiera Bolzano
Top 500: la prima classifica dei lattonieri
 
 

Lattoneria gennaio 2025 (Abbonati)

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L’evoluzione dell’intonaco armato di Mapei, a ridotto impatto ambientale

Rinforzo strutturale

La tecnica Crm (Composite Reinforced Mmortar) prevede un intervento attraverso rinforzi a base fibrosa preformati e malte inorganiche. Si tratta di una delle principali soluzioni di rinforzo strutturale delle murature.

Tra i sistemi innovativi presenti sul mercato Crm System-Mapenet Emr di Mapei è caratterizzata da grande leggerezza, maneggiabilità e facilità di applicazione e assicura un’ottima resistenza a trazione, elevata duttilità e un’eccellente resistenza alle aggressioni chimiche e agli agenti atmosferici.

Quella di Mapei è una soluzione completa e a ridotto impatto ambientale, che sfrutta i sistemi compositi Crm per garantire elevate prestazioni a edifici in muratura o calcestruzzo oggetto di interventi di consolidamento o rinforzo strutturale.

Crm System-Mapenet Emr si presenta come un’evoluzione, rispetto al tradizionale sistema di rinforzo con intonaco armato, che comprende le reti preformate Mapenet Emr, con maglie di dimensioni variabili (33/66/99), connettori di varia lunghezza e angolari preformati e le malte inorganiche Mapewall Intonaca&Rinforza e Mape-Antique Nhl Eco Strutturale, applicabili in spessori di 3-4 centimetri e in grado di coprire anche murature molto irregolari.

Oltre a garantire alle strutture elevata stabilità dimensionale, un incremento della capacità portante e una ripartizione più uniforme delle sollecitazioni, a distinguere Crm System-Mapenet Emr da ogni altra soluzione disponibile sul mercato è il ridotto impatto ambientale di tutti i suoi componenti.

Le sue emissioni di CO2 sono infatti misurate lungo tutto il ciclo di vita per l’anno 2024 con la metodologia Lca (Life Cycle Assessment), verificate e certificate tramite Epd (Environmental Product Declaration) e compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste.

Una soluzione a ridotto impatto ambientale e altamente durevole come confermato da test in ambienti aggressivi per oltre 3 mila ore. Un’ulteriore prova dell’impegno costante per l’ambiente, il pianeta, le persone e la biodiversità. Un traguardo raggiunto grazie al lavoro di Ricerca & Sviluppo dei Laboratori Mapei e alla passione dell’azienda per l’innovazione.

di Paolo Caliari

Riqualificazione, Klimahouse e tanti approfondimenti sul nuovo numero di YouTrade

Costruire, riqualificare, rigenerare: nonostante i bonus edilizi si siano ridotti (ma non sono scomparsi), nel 2025 le parole d’ordine sono rimaste le stesse. Con la prospettiva di una direttiva Case green che vede avvicinarsi i termini di intervento. Tutti argomenti approfonditi sul nuovo numero di YouTrade, la rivista leader dedicata al mondo della distribuzione realizzata da Virginia Gambino Editore. 

Dagli incentivi fiscali ancora utilizzabili, alle prospettive per singoli settori come l’impiantistica o le imprese della climatizzazione, fino alle associazioni della filiera edile scese in campo per spingere il governo a non dimenticare la direttiva europea per la riqualificazione degli edifici: la rivista offre un ampio panorama su quelle che sono le prospettive per l’anno appena iniziato. A proposito, il 2025 è anche l’anno del Giubileo e, a prescindere dal valore religioso dell’evento, l’affluenza di pellegrini ha provocato anche una positiva dinamica per il settore immobiliare della Capitale, come spiegato in un articolo del periodico.

Sul nuovo numero di YouTrade chi di professione si occupa di vendere prodotti, servizi e materiali per edilizia sarà probabilmente interessato a leggere un articolo che riguarda le strategie giuste per determinare il migliore prezzo di vendita. Perché oggi non bastano più esperienza e consuetudine. 

YouTrade di gennaio offre anche una anticipazione dei temi e delle novità del Klimahouse, con interviste e schede di prodotto di numerose aziende presenti. Ma il numero della rivista ha anche un’ampia sezione dedicata ad approfondimenti che sono di indubbia utilità per i professionisti del settore. Analisi, dati, le tecniche più aggiornate e, naturalmente, le migliori soluzioni proposte dalle imprese sono contenute nella sezione degli approfondimenti speciali.

Su questo numero sono considerati argomenti come il mercato degli isolanti (con classifica delle maggiori imprese) l’involucro, il cappotto, l’isolamento acustico, l’umidità di risalita

Infine, quando fa freddo è il momento giusto per prepararsi all’outdoor: per questo la sezione YouTrade Casa dedica uno spazio all’argomento. Insomma, tanti ottimi motivi per non lasciarsi scappare il nuovo numero di YouYrade!

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Impermeabilizzanti liquidi One Winkler efficaci anche in condizioni estreme

winkler-one

Il Sistema One Winkler offre una gamma di impermeabilizzanti liquidi per superfici verticali e orizzontali, ideali anche in condizioni estreme.

I prodotti della gamma One non contengono né acqua né solventi e offrono elevata resistenza alle alte e basse temperature, rimanendo stabile agli shock termici.

Facili da utilizzare e dalle performance garantite, si possono applicare anche su superfici umide o bagnate e anche a una temperatura di zero gradi e fino a 45 gradi. A queste performance si aggiungono una eccezionale resistenza alla spinta idrostatica negativa (fino a 4 atmosfere) e positiva (fino a 6 atmosfere).

Il Sistema Winkler One è composto dai seguenti prodotti:

One

One è un impermeabilizzante liquido colorato che permette al sottofondo di traspirare (SD1), garantendo però resistenza alla controspinta fino a 4 atmosfere.

È un prodotto a elevato contenuto secco, senza solventi o acqua, e offre una elevata resistenza alle alte e basse temperature, rimanendo stabile agli shock termici.

Garantisce un’eccezionale rapidità di indurimento e un fuori pioggia a 0 gradi centigradi in sole 5 ore.

Può essere applicato su massetti in calcestruzzo, anche non completamente stagionati (7 giorni a +15°C), pavimenti in ceramica con problemi di umidità in eccesso, tegole, legno, metallo e su membrane bitume-polimero ossidate da almeno 180 giorni, anche ardesiate.

Una volta completato l’indurimento, è resistente al calpestio e su sottofondi rigidi, come calcestruzzo e ceramica, permette il posizionamento di tavoli e sedie.

One Vertical

One Vertical è un impermeabilizzante liquido disponibile in sei colorazioni, appositamente formulato per applicazioni in verticale su superfici umide, anche molto umide, e in condizioni estreme fra gli zero e i 45 gradi.

Protegge superfici verticali in calcestruzzo, laterizio e fibrocemento – ma aderisce perfettamente anche al metallo – con problemi permanenti di umidità.

Resiste all’umidità di controspinta (per esempio pareti contro terra, dove è presente l’umidità del terreno).

Offre un’altissima impermeabilità, perché l’assorbimento di acqua è praticamente inesistente: dopo sette giorni dall’applicazione l’assorbimento è inferiore allo 0,5%, quando le normative esistenti richiedono un massimo del 20%. Tutto ciò con l’applicazione di un’unica mano di prodotto.

Pronto all’uso, non necessita di primer, rendendo le operazioni di applicazioni semplici, convenienti, ma soprattutto altamente performanti.

One Flooring

Si tratta di un impermeabilizzante protettivo monocomponente che offre una eccezionale e duratura resistenza al frequente passaggio di mezzi pesanti.

Si applica senza l’utilizzo di primer e senza dover ricorrere alla posa di una finitura, perché è già per sua natura resistente ai raggi ultravioletti.

Come componente della Gamma One, questo prodotto si può applicare a temperature comprese fra gli zero e i 45 gradi, su superfici umide e anche bagnate.

La posa completa avviene in due mani: con la prima si applica l’80% del prodotto e, dopo l’asciugatura, si deve passare alla seconda mano, con il restante 20% di prodotto. In questo modo, si va a uniformare la distribuzione delle cariche speciali che ad applicazione ultimata forniranno alla pavimentazione il grip necessario per consentire una sicura movimentazione dei mezzi, rendendola antiscivolo.

Fra i campi di applicazione di One Flooring le pavimentazioni industriali, parcheggi interni ed esterni, autofficine (il prodotto non teme il contatto con oli e carburanti) e anche pavimentazioni in asfalto, un’altra caratteristica unica, purché compatto e con buone resistenze meccaniche.

Pre-One

Per risolvere problemi magari inattesi di continuità della superficie da impermeabilizzare, l’Ufficio Tecnico di Winkler ha realizzato Pre-One, il premiscelato cementizio monocomponente a rapida asciugatura appositamente formulato per consentire il ripristino dei “vuoti” nelle superfici che devono essere impermeabilizzate e protette.

Pre-One, anche applicato in condizioni estreme, dopo 12 ore è pronto per accogliere l’impermeabilizzazione sia in orizzontale (con One e One Flooring) sia in verticale (con One Vertical).

Pronto all’uso, si applica in mano unica con spessori fra 2 e 20 millimetri anche in presenza di umidità.

One Primer

Preparare adeguatamente una superficie all’impermeabilizzazione, in certi casi può prevedere interventi complessi e anche costosi. Per esempio, le superfici di box o di autofficine spesso sono macchiate di olio e di altri elementi che possono vanificare la posa di un impermeabilizzante.

Con One Primer Winkler risolve anche questi problemi. In genere, per rimuovere le macchie d’olio si devono asportare circa 2 o 3 centimetri di superficie prima di trovare il pulito. Con One Primer, un promotore di adesione epossidico bicomponente ad alto peso specifico, è sufficiente eliminare i primi 2 millimetri, e dopo solo 24 ore è possibile iniziare il ciclo di One.

In sostanza, la preparazione del sottofondo avviene con pochi, semplici gesti, senza la necessità di lunghi tempi di attesa da parte dell’applicatore che provvederà quindi alla posa dei prodotti impermeabilizzanti con la certezza che non ci saranno brutte sorprese.

YouTrade dicembre 2024/gennaio 2025

NUMERO 155 – DICEMBRE 2024/GENNAIO 2025
 
In copertina:
 
Immobiliare: boom a Roma per il Giubileo
Riqualificazione: edilizia in campo per case green
Marketing: come fissare il prezzo dei prodotti
Klimahouse: le novità alla Fiera di Bolzano
Speciali: involucro, cappotto, isolamento acustico, umidità di risalita
 
 
Per vedere la versione integrale del numero
 

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Michele Menichetti, CVR: tante soluzioni per rinforzo strutturale, ripristino e restauro

Michele Menichetti Product Manager CVR
Michele Menichetti Product Manager CVR

Con oltre 40 anni di esperienza nella progettazione e produzione di malte premiscelate e prodotti chimici per l’edilizia ad alto valore tecnologico, Cvr offre un’ampia gamma di soluzioni per il rinforzo strutturale in muratura e il ripristino di strutture in cemento armato, oltre ad aver sviluppato una linea di prodotti specifici per il restauro degli edifici storici. 

YouTrade ha incontrato l’ingegnere e product manager Michele Menichetti, che ha illustrato le caratteristiche tecniche dei prodotti ideati dall’azienda di Gubbio e i loro principali vantaggi.

Quali sono i prodotti di punta dell’azienda nell’ambito del rinforzo delle strutture in muratura?

Si tratta di sistemi Crm, ovvero Composite Reinforced Mortar. L’intonaco viene armato con reti, connettori e angolari realizzati in materiale composito, in particolare fibra di vetro, impregnata con resina epossidica.

Applicazione di un sistema di rinforzo strutturale
Applicazione di un sistema di rinforzo strutturale

Quali prodotti offrite, invece, per il ripristino di strutture in calcestruzzo armato?

Per il ripristino delle strutture in calcestruzzo armato e il rinforzo strutturale è disponibile una vasta gamma di prodotti con diverse caratteristiche.

Abbiamo prodotti colabili e prodotti tixotropici, con diverse granulometrie, diversi tempi di presa e diverse classi di resistenza, a partire da soluzioni per uso non strutturale di classe R2, fino ad arrivare a malte strutturali di classe R3 e R4.

Questi prodotti hanno anche requisiti particolari, per esempio la protezione contro la corrosione delle barre d’armatura e la protezione della superficie del calcestruzzo contro fenomeni aggressivi provenienti dall’ambiente esterno.

Quali sono i plus dei vostri prodotti-sistemi?

Sicuramente partiamo dalla qualità delle materie prime utilizzate per la loro realizzazione. Il lavoro di ricerca e sviluppo che sta dietro un prodotto o sistema Cvr è sempre finalizzato alla qualità finale del materiale.

Anche per quanto riguarda l’ambito normativo, disponiamo di tutte le certificazioni necessarie all’utilizzo dei nostri prodotti a scopi strutturali. Il tutto è finalizzato a garantire la qualità e la durabilità degli interventi.

Quanto è importante lavorare in ottica di sistema?

Il concetto di sistema è un elemento chiave. A volte c’è la tendenza a concentrarsi su un singolo prodotto, ma molto spesso l’efficacia di un intervento di consolidamento strutturale è proprio quella di intervenire in ottica di sistema, quindi prevedere prodotti concepiti per lavorare insieme.

È la collaborazione dei vari elementi che va a influire sull’efficacia dell’intervento finale.

Avete lanciato recentemente qualche novità per quanto riguarda i sistemi di consolidamento?

Abbiamo introdotto i sistemi di consolidamento Crm nel 2021 e da allora hanno preso sempre più mercato. Sono sistemi che vengono ancora definiti innovativi, anche se ormai diversi anni di storia ne dimostrano la validità.

Fortunatamente anche in ambito normativo sono stati recepiti al 100%, quindi è diventato più semplice anche la prescrizione di questi sistemi da parte dei progettisti. I nostri sistemi Netfix Crm si differenziano sostanzialmente per la rete.

Il sistema Netfix Crm 490 fa uso di una rete in fibra di vetro da 490 g/m2 e una maglia 80×80 millimetri, mentre Netfix Crm 980 usa una rete più pesante da 980 g/m2 con una maglia 40×40 millimetri.

Restano invariati gli altri elementi quali connettori, ancoranti chimici e angolari. La scelta del sistema ovviamente dipende dai criteri progettuali.

E per il rispristino del calcestruzzo armato?

Per quanto riguarda il rispristino del calcestruzzo armato abbiamo due nuovi prodotti. Il più recente si chiama Supergrout rasatura. Si tratta di una rasatura minerale progettata specificamente per interventi di ripristino a basso spessore.

In particolare, si pone l’obiettivo di offrire la massima protezione alle opere in calcestruzzo armato, sia come primo intervento di ripristino, sia su strutture nuove, al fine di garantire la durabilità del calcestruzzo che purtroppo è uno dei talloni d’Achille di questa tipologia costruttiva.

Un altro prodotto di spicco è la malta Koncreto 40, che abbiamo lanciato qualche anno fa e che è stata recentemente riformulata per offrire una caratteristica particolare, ovvero garantire elevate resistenze meccaniche ma un basso modulo elastico.

Quindi, di fatto, per i parametri meccanici Koncreto 40 sarebbe una malta con classe di resistenza R4, mentre, peculiarità unica nel suo genere, possiede un modulo elastico ridotto che la caratterizza come classe R3. Questo ne garantisce la compatibilità con qualsiasi tipo di calcestruzzo.

Se si utilizza una malta molto rigida, quindi con elevato modulo elastico su calcestruzzi esistenti che hanno caratteristiche meccaniche moderate, il rischio è di avere nel tempo fenomeni di distacco, dati proprio dall’incompatibilità tra i due materiali. Con Koncreto 40 questo non avviene.

Questo prodotto ha anche altre caratteristiche importanti di protezione superficiale del calcestruzzo: Koncreto 40 agisce quindi anche come rasante protettivo e allo stesso tempo garantisce la passivazione delle barre di armatura, evitando di dover ricorrere al trattamento preliminare passivante dei ferri contro la corrosione.

Il degrado dei manufatti cementizi crea un costante decadimento delle prestazioni. Cvr ha messo a punto una tecnologia innovativa: più il prodotto viene attaccato, più si rafforza. Ci può spiegare meglio di che cosa si tratta?

Tutte le nostre malte da ripristino sono basate sulla Self Curing Technology, che salvaguarda la durabilità delle opere in calcestruzzo armato.

In particolare, il principio che sta dietro questa tecnologia è l’utilizzo di componenti a reattività pozzolanica all’interno delle formulazioni. Queste componenti vanno sostanzialmente a legarsi nel corso della vita in opera del calcestruzzo, materiale soggetto fisiologicamente a fenomeni di deperimento naturale delle prestazioni meccaniche.

Grazie alle reazioni pozzolaniche siamo in grado di garantire le massime prestazioni nel corso dei decenni.

Cvr propone anche prodotti per il restauro storico con la linea per la bioedilizia: quali sono le caratteristiche di queste soluzioni?

Nel contesto del restauro storico proponiamo due linee di prodotti. La prima, più tradizionale, è la linea Fior di Calce a base di calce idraulica naturale, quindi prodotti esenti da cemento.

Siamo stati tra i primi a sviluppare una linea di questo tipo alla fine degli anni Novanta e oggi proponiamo un sistema completo di prodotti per intervenire nel contesto del restauro storico e della bioedilizia, tra cui malte, rinzaffi, intonaci, malte da iniezione, rasature e finiture.

Abbiamo inoltre sviluppato Kalcyca, una linea molto più recente che nasce da un brevetto sull’omonimo legante, che abbiamo ottenuto nel 2020.

Questa linea nasce con l’obiettivo di risolvere un’esigenza molto importante nell’ambito del restauro storico, ovvero coniugare la compatibilità con i materiali esistenti con elevate prestazioni meccaniche, impossibili da raggiungere con la sola calce.

Per ovviare a questa criticità abbiamo avviato un progetto di ricerca all’interno del progetto europeo Heracles, durato dal 2016 al 2019, nel quale ci è stato chiesto di sviluppare un materiale compatibile con quelli usati in antichità e che non contenesse cemento, resine sintetiche o altri materiali «moderni».

Può raccontare qualcosa in più su questo progetto?

Il progetto Heracles aveva come scopo principale quello di studiare l’effetto del cambiamento climatico sul patrimonio storico-monumentale.

È stato un progetto fortemente multidisciplinare che ha previsto diverse operazioni, dal monitoraggio strutturale di alcune opere fino allo studio del cambiamento climatico, passando dallo sviluppo di una piattaforma multimediale per la gestione delle informazioni.

In questo progetto Cvr è stata chiamata in causa per sviluppare e intervenire sui siti oggetto di studio, cioè il Palazzo dei Consoli e le mura urbiche di Gubbio, oltre alla Fortezza veneziana e il Palazzo di Cnosso, il secondo sito archeologico più vecchio d’Europa, a Creta.

A seguito di questo studio, nella fase conclusiva del progetto, è stato richiesto di sviluppare dei prodotti che potessero essere utilizzati nel consolidamento e nel restauro storico e che combinassero i massimi criteri di compatibilità con elevate resistenze meccaniche per garantire l’efficienza degli interventi.

In tutto il progetto Heracles ha coinvolto sedici partner di tutta Europa, con capofila il Cnr.

Palazzo di Knossos a Creta. Rinforzo strutturale
Palazzo di Knossos a Creta.

I vostri prodotti sono distribuiti in tutta Italia?

Sono distribuiti in maniera capillare nel Centro e Sud Italia, mentre il mercato del Nord Italia è in fase di potenziamento.

Fate della formazione dedicata sui temi del consolidamento strutturale?

Sì, organizziamo corsi rivolti alle imprese in collaborazione con alcuni nostri clienti rivenditori.

Facciamo inoltre degli eventi in azienda mirati a progettisti, applicatori e stakeholder del settore, e qualche seminario con crediti formativi in collaborazione con gli ordini professionali.

Avete in programma iniziative specifiche per le rivendite edili?

Con le rivendite già da anni facciamo incontri tecnici e meeting nelle loro sedi o sul territorio. Organizziamo circa 50 eventi l’anno assieme alle rivendite, e organizziamo anche degli open day nei punti vendita con uno stand dove vengono offerte informazioni tecniche.

Nelle rivendite per Cvr c’è sempre la porta aperta, abbiamo un ottimo rapporto con i nostri clienti, sempre felici di accogliere eventi che riguardano tematiche così delicate come quelle del consolidamento strutturale.

La voglia di Cvr di fare squadra e riunire gli interlocutori coinvolti in queste tematiche viene vista in modo molto positivo dalle rivendite.

Sede CVR
Sede CVR

Nel 2023 è stata realizzata una nuova unità produttiva adiacente alla sede storica. Con quale obiettivo?

Qualche anno fa siamo arrivati quasi a saturare la capacità produttiva del vecchio impianto. Quindi abbiamo deciso di aprire una nuova unità produttiva, da un lato per aumentare i volumi e produrre più materiale, dall’altro per avvalerci di strumentazioni e impianti più avanzati a livello tecnologico e alzare il livello della qualità del prodotto finito.

Cvr ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2023: quali sono i principali traguardi che avete raggiunto?

La sostenibilità è un tema molto delicato e complesso. Oggi siamo tutti portati a pensare solo in termini di sostenibilità ambientale, in realtà il panorama è molto più ampio e tocca anche aspetti sociali e di governance.

Proprio per questo motivo l’azienda ha deciso di intraprendere uno studio sistematico di questo tema, che è partito dal bilancio di sostenibilità pubblicato quest’anno.

Abbiamo voluto stabilire un punto di partenza sulla base del quale sviluppare il progetto di sostenibilità di Cvr, ponendoci degli obiettivi da migliorare anno dopo anno.

Tutta l’azienda tiene molto alla sostenibilità e quindi sarà uno dei temi centrali su cui lavoreremo nei prossimi anni.

Quali sono i vostri progetti nel cassetto per il 2025?

Lavoreremo su nuovi prodotti. È in programma un ampliamento della gamma anche per il consolidamento strutturale, sia di edifici in muratura che in calcestruzzo armato.

Qualche novità sarà in arrivo già nei primi mesi del 2025. Anche a livello di servizi ci saranno novità: in modo particolare stiamo puntando a rafforzare il supporto tecnico sia in fase di realizzazione dell’opera che in fase di progettazione.

Ci stiamo strutturando per offrire un supporto tecnico sistematico ai progettisti, ai tecnici e alle direzioni lavori per affiancarli non solo nelle fasi di realizzazione, ma anche di progettazione.

di Veronica Monaco

Zanutta apre il 2025 con l’acquisizione della milanese IdroStile

zanutta

Non si ferma la crescita di Zanutta, società di Muzzana del Turgnano (Udine) specializzata nella commercializzazioni di materiali per l’edilizia e idro-termosanitari, che apre il 2025 con l’acquisizione della milanese IdroStile, azienda di apparecchiature idrotemosanitarie da 16 milioni di ricavi (nel 2023) e 38 dipendenti, con una sede a Milano e una a Cesano Boscone. L’amministratore Fabio Felici è stato confermato alla guida della società fino alla definitiva fusione in Zanutta, prevista per giugno. 

In un’intervista sul Messaggero Veneto del 21 gennaio 2025, Vincenzo Zanutta, alla guida del gruppo insieme al fratello Gianluca, commenta: «La rilevanza di quest’acquisizione è cruciale poiché ci permette di consolidare le vendite del settore idro-termo-sanitario in un territorio dove siamo già presenti con una filiale dedicata, la ex Soco.mas, e altre dieci sedi».

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Vincenzo e Gianluca Zanutta, amministratori Zanutta

Quella di IdroStile non sarà l’ultima acquisizione per Zanutta, che ne ha già una seconda in programma in Friuli Venezia Giulia per l’inizio di febbraio 2025.

Nel 2024 sono state ben cinque le operazioni M&A realizzate dal gruppo, che ha portato Zanutta a chiudere lo scorso anno con 52 filiali, lungo l’asse Trieste- Torino, in cui hanno trovato impiego 926 lavoratori. Un anno da ricordare anche sul fronte del fatturato che ha visto raggiungere la cifra di 303 milioni di euro e circa il 10% di margine operativo lordo.

Una crescita quella di Zanutta che va avanti ormai da anni, grazie anche alla politica aziendale che vede reinvestire costantemente gli utili in nuove acquisizioni. 

Sempre nell’intervista sul Messaggero Veneto, Vincenzo Zanutta ricorda la storia dell’azienda, dagli esordi di papà Lucio, fino al grande salto nel 2012 con l’aggiudicazione all’asta della Fadalti, società di Sacile con diverse sedi, la cui storia si è conclusa con il fallimento. «Nei primi due anni abbiamo ristrutturato l’azienda a livello di giacenza di magazzino e circolante iniziando a generare marginalità. Avevamo messo sul piatto tutto ciò che avevamo per acquisirla, ma quell’operazione ci ha aperto successivamente grandi chance», afferma l’imprenditore.

E oggi? Quali sono le previsioni per il futuro del gruppo friulano? «Il 2025 sarà un altro anno controvento che avrà come piatto forte il Pnrr. Un’occasione che però si porta dietro tanta burocrazia e certificazioni, rispetto alle quali ci stiamo attrezzando, consapevoli che ancora per un po’ quello sarà il mercato. Per la ripartenza delle ristrutturazioni e del nuovo bisognerà attendere ancora. Almeno un altro anno. Nonostante la discesa dei tassi d’interesse. Elemento positivo che tuttavia non impatta nell’immediato. Ora che si riprende a progettare, firmare i contratti e costruire passano 6 ai 12 mesi. Diciamo che con il calo dei tassi potremmo toccare effettivamente con mano la ripartenza dal 2026» (fonte: Messaggero Veneto).

Il calore sofisticato del Mocha Mousse incontra l’eleganza di Arbi Arredobagno

La collezione Luxor di Arbi Arredobagno

 

 

La collezione Luxor di Arbi Arredobagno

Arbi Arredobagno celebra il colore dell’anno 2025, il PANTONE 17-1230 Mocha Mousse, attraverso la raffinata collezione Luxor che unisce design ricercato e comfort.

La collezione Luxor

Questa calda tonalità di marrone, descritta dal Pantone Color Institute come “sofisticata, lussureggiante e infusa di glamour discreto”, si abbina perfettamente ai materiali e alle finiture della composizione Luxor #05.

Il mobile sospeso si distingue per il frontale in Rovere Millerighe Castoro, una texture naturale e delicata che richiama i toni del cacao, del caffè e del cioccolato evocati da Mocha Mousse.

 

I dettagli come il profilo Nero, la scocca in Rovere Castoro e il piano top in Laminam Ardesia Spacco Nero con lavabo integrato Plaza aggiungono profondità e modernità, completati dalla barra Reed in alluminio Nero (accessoriata con appendino, mensole e portasapone) e dalla specchiera Ten.

Calore e funzionalità

L’equilibrio tra calore e funzionalità è arricchito dagli elementi di design che completano l’ambiente: la panca Step, design Garcìa Cumini, realizzata in pregiato Noce Canaletto, enfatizza la connessione con la natura e la matericità, mentre il box doccia walk-in Firma con piatto doccia Aureo, appartenenti alla linea Ibra Showers di Arbi, offrono un’esperienza di benessere che unisce estetica e praticità.

Un nuovo concetto di lusso

Il PANTONE 17-1230 Mocha Mousse esprime un nuovo concetto di lusso accessibile e senza tempo, che si integra perfettamente con la filosofia di Arbi Arredobagno: creare spazi che coniughino funzionalità, bellezza e comfort. Questa tonalità rappresenta una base cromatica versatile e rilassante, perfetta per esaltare le finiture pregiate e i dettagli della composizione Luxor #05, rendendola protagonista indiscussa degli ambienti bagno contemporanei.

Arbi Arredobagno interpreta così il bisogno di eleganza ponderata e di atmosfere accoglienti, abbracciando le tendenze cromatiche del futuro e traducendole in design che rispondono alle esigenze della vita quotidiana.

A Como apre il primo showroom Casa Leroy Merlin «vista lago»

Punto vendita Leroy Merlin
Punto vendita Leroy Merlin

Giovedì 23 gennaio 2025 apre il primo showroom Casa Leroy Merlin di Como, il nuovo format pensato per guidare i clienti in ogni fase del loro progetto abitativo, dall’idea iniziale alla realizzazione finale.

Lo showroom offre soluzioni complete e accessibili, un’ampia gamma di prodotti e servizi su misura, oltre alla consulenza dedicata del personale.

Lo showroom Casa Leroy Merlin di Como si trova in Via Pasquale Paoli 45.

L’inaugurazione si terrà il 23 gennaio 2025, alle ore 11.

 

Ripristino del calcestruzzo con le soluzioni Webertec di Saint-Gobain

Ripristino del calcestruzzo

La gamma Webertec di Saint-Gobain per il ripristino del calcestruzzo comprende prodotti a presa normale, rapida, fibrata, a differenti granulometrie, per usi interni o esterni, a mano o a macchina, marcatura Ce En1504.

Come ripristinare il calcestruzzo in modo definitivo e duraturo? Saint-Gobain risponde con le malte in classe R4 Webertec ripara ultra e Webertec ripararapido ultra, idonee per interventi strutturali e caratterizzate da un’ottima lavorabilità anche per applicazioni sovra-testa, come travi e travetti del solaio.

Ripristino del calcestruzzo

Tutte le strutture in cemento armato sono naturalmente soggette a possibili processi di degrado.

Gli ammaloramenti possono essere determinati da fattori di tipo fisico, come gli agenti atmosferici inquinanti, i cicli di gelo-disgelo, le piogge acide, o di tipo chimico come l’attacco dei cloruri o la carbonatazione. O, ancora, possono essere connessi a cause meccaniche dovute alla scarsa qualità dei materiali, errori di posa in opera, urti o incendi.

Il danneggiamento può coinvolgere la parte più superficiale e arrivare fino in profondità, manifestandosi con distacco del copriferro o di volumi maggiori fino all’interno dell’elemento, armatura arrugginita, perdita di prestazione dell’elemento.

Ripristino calcestruzzo Saint-Gobain
Degrado del calcestruzzo

Le soluzioni Saint-Gobain garantiscono ottima lavorabilità e interventi duraturi nel tempo

Situazioni che possono essere risolte con l’uso di materiali specifici come le malte da ripristino Webertec. Le soluzioni Saint-Gobain, sempre tecnologicamente aggiornate grazie alla costante ricerca dei laboratori dell’azienda, garantiscono interventi duraturi nel tempo, in linea con le normative vigenti.

La gamma Webertec

La gamma Webertec è composta da malte da ripristino a presa normale, medio-rapide e rapide, fibrate, differenti granulometrie, per usi interni o esterni, a mano o a macchina, marcatura Ce En1504, e si completa con malte passivanti, finiture anti-carbonatatidecorativi colorati elastomerici.

Tra le soluzioni proposte da Saint-Gobain spiccano Webertec ripara ultra a granulometria fine, idonea anche per la finitura estetica. Caratterizzata da presa con tempi medio-rapidi, per interventi anche ad alte temperature ambientali, è dotata di ottima lavorabilità e adesione per applicazioni anche sovra-testa.

Di recente è stata lanciata anche la malta Webertec ripararapido ultra. Si tratta di una malta tixotropica R4 a presa rapida per ripristinare, riparare e proteggere elementi in calcestruzzo armato.

Il prodotto non necessita di passivazione del ferro (test effettuati presso laboratorio esterno), ha un’ottima lavorabilità anche per applicazioni sovra-testa (travetti del solaio, travi) senza fenomeni di spanciamento, colature, distacco ed è ideale per applicazioni con cestello mobile grazie alla veloce messa in esercizio.

Ripristino del calcestruzzo

Applicazione Webertec Ripararapido
Applicazione Webertec ripararapido

di Sara Giusti

Giorgio Giacomin, G&P Intech: nel consolidamento strutturale serve la massima specializzazione

Giorgio Giacomin Amministratore delegato G&P Intech
Giorgio Giacomin Amministratore delegato G&P Intech

Se si parla di consolidamento e rinforzo strutturale, isolamento sismico e impermeabilizzazione delle fondazioni, l’azienda veneta G&P intech è una delle principali realtà di riferimento in ambito nazionale e internazionale, ed è stata recentemente insignita del riconoscimento nazionale di azienda Leader della Crescita 2025 da parte de Il Sole 24 Ore.

Grazie ai programmi di ricerca con le università, start-up e alla partnership con studi di ingegneria in Italia e nel mondo, l’azienda è in grado di fornire tecnologie innovative per la protezione e il miglioramento sismico degli edifici.

L’amministratore delegato di G&P intech, Giorgio Giacomin, spiega a YouTrade quali prospettive si aprono per il settore, anche alla luce del Pnrr, e perché in un ambito delicato come quello del consolidamento strutturale e dell’antisismica è fondamentale perseguire la massima specializzazione, anche da parte dei distributori.

Giorgio Giacomin Amministratore delegato G&P Intech
Giorgio Giacomin, amministratore delegato G&P Intech

G&P Intech ha una lunga esperienza nei prodotti e nelle tecnologie innovative nel settore del consolidamento strutturale. Come è nata questa competenza?

G&P intech è una società che opera da molti anni nel settore dei materiali e delle tecnologie nel campo delle costruzioni, in particolare per la riqualificazione strutturale e funzionale delle opere.

Lo sviluppo di competenze e l’inserimento di tecnologie si sono accumulate in anni di esperienza e di presenza nelle aree soggette ad eventi sismici.

Parlo in particolare dei rinforzi strutturali, sistemi Frp, Frcm e Crm, ma anche dell’isolamento e della dissipazione sismica.

Operiamo da molti anni nell’ambito di programmi di ricerca e sperimentali con il mondo accademico, dei laboratori e attraverso partnership industriali europee volte all’innovazione e all’affidabilità tecnologica.

Quando è nata l’azienda?

G&P intech nasce incamerando competenze ed esperienze dei fondatori fin dagli anni Ottanta con 35 anni di attività nel mondo dei prodotti e delle tecnologie per le costruzioni.

L’azienda opera oggi all’interno di un gruppo di società e fa riferimento a una holding di famiglia.

L’azienda opera nel mercato nazionale e internazionale. In che modo?

Almeno l’80% della nostra attività si svolge nel mercato nazionale. Siamo impegnati da molti anni nella ricostruzione post-sisma a L’Aquila, nel Centro Italia, in Emilia, Ischia e Catania, e grazie alla nostra esperienza e competenza abbiamo sviluppato tecnologie innovative per il ripristino, il consolidamento strutturale e la ricostruzione degli edifici.

Oggi il nostro impegno è rivolto prevalentemente al tema della prevenzione sismica.

Negli ultimi sette anni, abbiamo sviluppato anche una presenza internazionale attraverso partnership locali soprattutto sui temi dell’antisismica e della ristrutturazione nell’area balcanica e in Centro-Sud America.

La nostra attività all’estero si occupa principalmente di portare e diffondere, attraverso la formazione, il nostro know-how in merito a tecnologie, prodotti, qualificazioni e linee guida di intervento.

Come è organizzata la struttura tecnica e commerciale?

L’azienda ha una sede centrale ad Altavilla Vicentina (Vicenza) e uffici di coordinamento tecnico-commerciale di area ad Assago (Milano), Tolentino (Macerata), Pescara e in Sicilia.

Cerchiamo di essere vicini alle esigenze del territorio attraverso capi area e agenzie, avvalendoci di consulenti e ditte fiduciarie e specializzate di posa.

Produciamo e forniamo materiali e tecnologie alle imprese e alla distribuzione con consulenza ingegneristica e assistenza nei cantieri. Centralmente abbiamo la Direzione Tecnica che coordina l’attività di consulenza nei territori.

Come sono distribuiti i vostri prodotti?

Forti di una collaudata esperienza di mercato anche a seguito della rilevante attività svolta nell’ambito del sismabonus, in particolare nel settore dei rinforzi strutturali certificati a livello ministeriale, abbiamo lanciato nel 2023 la campagna «Costruiamo insieme un futuro più sicuro e sostenibile» rivolta alla distribuzione di materiali edili.

Oggi abbiamo raggiunto un buon numero di affiliati con realtà presenti nelle varie province italiane che distribuiscono le nostre tecnologie, supportati dai capi area e dalle agenzie di zona.

La campagna in corso prevede numerosi vantaggi per il rivenditore, tra cui rispetto d’area, formazione, incentivazioni e premi.

L’azienda sta crescendo molto attraverso la distribuzione e prevediamo interessanti e crescenti sviluppi commerciali a vantaggio di chi lavora con noi.

In percentuale quanto conta il canale della distribuzione oggi?

In passato pesava molto meno, oggi possiamo dire che un buon 60% del nostro lavoro passa attraverso la distribuzione. Ed è in costante crescita.

Che cosa deve sapere il distributore per sottolineare le caratteristiche dei prodotti per il consolidamento strutturale?

Credo che da parte della distribuzione crescere in termini di competenze e conoscenza dei prodotti che si propongono sia un percorso obbligato. La formazione è molto importante, così come essere partner dei clienti nel territorio.

Senza formazione non è possibile individuare e consigliare la soluzione migliore e più adatta al caso in esame.

È inoltre necessario che la distribuzione diventi più proattiva, non si limiti cioè a vivere passivamente il mercato ma cerchi di essere propositiva, mettendo in atto politiche territoriali locali in grado di far crescere il business, anche con il supporto della nostra azienda.

Fate formazione dedicata alle rivendite?

Sì, chi lavora con noi può contare su una formazione diretta e indiretta. Puntiamo molto sul concetto di partnership.

G&P intech è un’azienda tecnica che lavora in settori di alto profilo tecnico, anche piuttosto sensibili, per cui è necessario mettere sempre in campo competenza, esperienza e affidabilità.

Siamo assolutamente strutturati a formare e seguire le rivendite partner nel territorio.

Sarebbe inoltre importante che le rivendite si dotassero al loro interno di un ufficio tecnico in grado di dare ai clienti adeguata assistenza.

Che cosa significa essere partner tecnologico e fornitore?

Competenza, esperienza, specializzazione, supporto tecnico, assistenza nel territorio: sono tutte caratteristiche di un’azienda che si pone come partner non solo del mondo della progettazione, ma anche della distribuzione.

Sono due canali importanti che hanno logiche e percorsi diversi, ma entrambi sono fondamentali per la qualità del risultato finale.

Riassumendo, quali sono i vostri ambiti operativi principali?

G&P intech opera principalmente in tre ambiti di cui il più riconosciuto è quello del consolidamento strutturale e dell’antisismica. Sono altresì importanti i settori delle impermeabilizzazioni con sistemi attivi perlopiù rivolti alle nuove costruzioni, in particolare per fondazioni, gallerie, metropolitane, parcheggi ed edifici con interrati.

Stiamo inoltre sviluppando tecnologie innovative per il risparmio energetico ad alta efficienza e sostenibilità. Operiamo nel campo dei beni culturali, delle infrastrutture e dell’edilizia civile e industriale.

Queste aree di intervento si combinano con le nostre linee tecnologiche, Safe Building per il tema della sicurezza sismica e ristrutturazione, Waterguard per il tema dell’acqua, Energy Balance per il tema energetico.

Stiamo inoltre implementando una piattaforma fortemente innovativa per i progettisti che sarà disponibile dalla prossima primavera. La piattaforma in Bim Revit assistita da una intelligenza artificiale è stata ideata e strutturata per permettere ai progettisti di operare in modo intuitivo, rapido, efficiente.

La piattaforma conterrà l’intera libreria dei prodotti, dettagli tecnici e schemi di lavoro avanzati, prezzari, analisi economiche, capitolati, applicativi di calcolo e altre informazioni.

Questo progetto, tra gli altri, si inserisce all’interno della recente operazione di rebranding voluta dall’azienda al fine di rafforzare i programmi futuri assieme all’impegno sul fronte della digitalizzazione, informatizzazione, sostenibilità.

Entrando nello specifico del consolidamento strutturale, che tipologia di sistemi offrite?

Siamo una delle aziende con più sistemi di consolidamento strutturale certificati a livello nazionale.

Offriamo i sistemi dotati di Cvt ai sensi di norma quali Frp, Frcm, Crm, in fibre di carbonio e basalto, reti in vetro Ar, carbonio, basalto e preformate, tessuti in acciaio Uhtss, vari sistemi di ancoraggio, malte in calce e cementizie, resine, sigillanti e adesivi strutturali. Inoltre abbiamo sviluppato sistemi in fibra naturale.

Ci sono referenze particolarmente significative che potete citare in questo ambito di intervento?

Molti sono i cantieri in cui operiamo annualmente. Tra questi la Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, il cui restauro ha vinto il premio European Heritage Awards 2020 rilasciato da Europa Nostra e dalla Commissione Europea.

Basilica di Collemaggio

Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L'Aquila il cui restauro ha vinto il premio European Heritage Award 2020
Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila il cui restauro ha vinto il premio European Heritage Award 2020

Stiamo operando da circa tre anni nel consolidamento e miglioramento sismico dell’ex Arsenale austriaco Franz Josef I a Verona, un lavoro complessivo da quasi 50 milioni di euro. Siamo impegnati in interventi di consolidamento nella zona di Brera a Milano, a Roma e a Firenze, soprattutto nell’ambito dei centri storici.

Se parliamo di infrastrutture, siamo intervenuti nel consolidamento del ponte sul Po sulla A7 Milano-Serravalle, nella riqualificazione strutturale e allargamento della terza corsia della A14 Adriatica, nel consolidamento delle pavimentazioni viabili dei ponti in acciaio per la città metropolitana di Venezia.

Siamo tuttora impegnati nella riqualificazione strutturale delle gallerie stradali sulla A1 Variante di Valico e in ambito strade Anas.

Nel campo dell’isolamento sismico abbiamo molti progetti anche Pnrr per le strutture ospedaliere e scolastiche, come il caso realizzato della clinica Villa Serena di Jesi e la scuola Gigli di Recanati in corso dove sono installati i nostri isolatori sismici.

L’azienda è partner di gruppi leader internazionali di settore. Di quale tipo di rapporto si tratta?

La nostra divisione Hirun International, che si occupa di isolamento e dissipazione sismica per il settore civile ed industriale, è in partnership con una multinazionale di Taiwan.

Assieme a società statunitensi e inglesi siamo inoltre impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie, tra cui l’innovativa tecnologia della protezione catodica ad anodi ibridi sacrificali per le barre di armatura dei cementi armati.

Queste soluzioni sono anche brevettate?

Non sempre c’è un vero e proprio brevetto, in genere sono tecnologie dotate di marcature Ce che fanno riferimento alle norme europee.

Oggi gran parte dei prodotti e dei sistemi utilizzati nelle costruzioni richiedono certificazioni ai sensi delle norme nazionali ed europee.

Quali sono le caratteristiche distintive delle vostre soluzioni rispetto ad altre e dal punto di vista qualitativo a quali standard rispondono?

Se parliamo di rinforzo strutturale e di sistemi antisismici, le tecnologie e i prodotti hanno norme di riferimento a cui attenersi ai fini della certificazione e immissione dei prodotti nel mercato.

La nostra mission va nella direzione di puntare sempre più su sistemi ad alta durabilità, che riducano le manutenzioni soprattutto per le grandi opere infrastrutturali.

Stiamo lavorando molto anche sul tema della sostenibilità, anche nell’ottica del nuovo regolamento europeo dei prodotti da costruzione.

Quali sono i prodotti più richiesti?

Quello dei rinforzi strutturali è il settore per noi di maggiore riconoscibilità e dove abbiamo una domanda crescente di mercato.

Abbiamo inoltre in programma per il 2025 piani di sviluppo e marketing anche su altre linee di prodotti e tecnologie.

Oltre al consolidamento strutturale siete presenti anche nelle impermeabilizzazioni. Con quale proposta?

Siamo presenti da oltre 30 anni nel mercato con le nostre soluzioni di impermeabilizzazione attive, come le membrane bentonitiche o i sistemi idroespandibili e «a vasca bianca».

Si chiamano attivi perché garantiscono la tenuta all’acqua bilanciando la propria azione sulla pressione d’acqua che agisce sulla struttura. Tali sistemi hanno inoltre durabilità pari all’opera stessa.

Giorgio_Giacomin in un convegno formativo - Ordine degli ingegneri di Napoli
Giorgio Giacomin in un convegno formativo – Ordine degli ingegneri di Napoli

L’Italia ha un grosso problema di manutenzione di opere pubbliche. Pensate che il Pnrr possa servire?

Il Pnrr ha il pregio di essere un importante volano economico per il nostro Paese e ha introdotto alcuni parametri molto importanti soprattutto relativi alla sostenibilità e durabilità delle opere pubbliche.

Parte dei fondi sono destinati alla riqualificazione delle opere pubbliche e in tal senso consentiranno una migliore fruibilità da parte dell’utenza e del cittadino.

Allo stato attuale il problema che vedo è l’avanzamento dei lavori, che a oggi è circa del 25-30%, con il tempo a disposizione invece molto ridotto per il completamento delle opere. Sarà auspicabile una proroga sui tempi di attuazione.

Quindi quali prospettive vede?

Una volta finita la stagione dei bonus, che ha dato opportunità di crescita negli ultimi anni, il Pnrr ha aperto prospettive importanti per il settore delle costruzioni.

Mentre il mercato dell’edilizia privata diventa più difficile da intercettare, il settore pubblico riserva importanti sbocchi economici nell’ambito delle costruzioni.

Qual sarà l’impatto del Pnrr sul vostro business?

Abbastanza importante, tra il 3040%.

I bonus per il consolidamento sono stati quelli meno utilizzati. Perché?

Quando è stato istituito, nel 2017, il sismabonus è stato uno strumento molto interessante, che prevedeva la cosiddetta premialità di classe di rischio, cioè si riceveva una contribuzione del 70-85% sull’effettiva riduzione del rischio sismico dell’edificio.

Con l’avvento del superbonus, per velocizzare gli interventi, il discorso del salto di classe è sparito, lasciando un generico concetto di miglioramento sismico.

Fino all’estate del 2021 di sismica non si parlava negli interventi edilizi e anche la percezione delle persone non era focalizzata su questo tema. Nella prima fase del superbonus la maggior parte si è concentrata sul tema energetico.

Nel 2022 le circostanze hanno portato a considerare la parte sismica importante anche ai fini dell’equilibrio finanziario del superbonus.

Ci si è resi conto, complice l’aumento dei prezzi, che intervenire sull’efficientamento energetico dell’edificio senza operare anche ai fini della sicurezza strutturale non era finanziariamente sostenibile; oltre al fatto che nel frattempo si erano introdotti criteri di miglioramento sismico dei condomini con interventi meno invasivi, veloci e realizzabili all’esterno della struttura.

Del 4% degli edifici privati su cui si è intervenuto, la parte sismica ha interessato purtroppo solo il 30% circa degli edifici.

In qualità di fornitori e consulenti tecnici per il sisma in due anni e mezzo abbiamo partecipato a lavori in oltre 800 condomini.

Riteniamo che tale misura fiscale sia stata un’occasione perduta per efficientare sismicamente ed energeticamente edifici privati, ed in particolare i condomini. Meglio sarebbe stato se l’incentivo fosse stato modulato diversamente e soprattutto reso strutturale.

Auspichiamo che il Governo voglia reinserire incentivi fiscali di lungo periodo che possano consentire un’effettiva ed efficace politica di interventi a favore della sicurezza sismica, fondamentale in Italia, e del Green Deal per una consistente decarbonizzazione di cui il patrimonio edilizio rappresenta uno dei più rilevanti problemi ai fini della sostenibilità ambientale.

Com’è andato il 2024 e quali sono le vostre aspettative per il 2025? 

Il 2024 è stato un anno di transizione, complici la situazione geopolitica internazionale, una crisi industriale strisciante nel nord Europa, la riduzione dell’effetto bonus edilizi e la lentezza dell’avviamento dei cantieri del Pnrr in Italia.

Abbiamo pertanto cercato di consolidare le nostre posizioni e puntare ai prossimi anni attraverso lo sviluppo di innovazioni importanti, di prodotto e di processo, e di operare una transizione aziendale verso la società benefit e i nuovi parametri Esg.

Le prospettive sono dunque di cauto ottimismo nel medio periodo. L’auspicio inoltre è quello di un quadro normativo europeo più semplificato e calibrato sulle esigenze del nostro Paese.

di Veronica Monaco

Arredobagno: trend e innovazione, tra green e tecnologia

Arredobagno

Il bagno è sempre più accogliente. E tra lavello e box doccia l’effetto della fine superbonus non si avverte.

Il sistema arredobagno (mobili, rubinetteria, sanitari, termoarredi, cabine doccia e vasche) ha rallentato nel 2023, dopo un boom di due anni, ma quest’anno mostra ancora segni di vitalità.

Anche se bisogna aggiungere che la frenata dello scorso anno (-4,5%) si è tradotta comunque in un fatturato complessivo a 4,2 miliardi di euro, superiore ai 3,4 miliardi del periodo pre-pandemia. Quest’anno, in ogni caso, le attese sono per un segno più.

Il Centro Studi di FederlegnoArredo prevede che l’anno chiuderà a +10,3% e la grande maggioranza delle imprese reputa che chiuderà l’anno con ricavi in crescita rispetto all’anno precedente per quanto riguarda le vendite sul mercato interne, mentre percentuale scenderà per l’estero.

E per l’anno prossimo? Le aziende hanno fiducia e un piccolo aiuto lo ha dato la conferma del bonus mobili, confermato in sede di legge di Bilancio.

È un bene per l’economia italiana. Il fatturato complessivo del settore, secondo i dati ufficiali di FederlegnoArredo, nonostante il rallentamento dovuto allo stop ai bonus e all’aumento dei tassi di interesse, che hanno frenato le compravendite di immobili, è salito parecchio rispetto ai 3,8 miliardi di euro del 2022.

Secondo gli ultimi dati, il comparto conta su 972 imprese e 22.624 addetti e ha fatto registrare un andamento positivo grazie al forte legame con la componente residenziale.

Ma, dal punto di vista del design, quali sono i trend legati all’arredobagno? Sostanzialmente due: elettronica e green.

Il bagno segue il processo già avvenuto per la cucina, con l’ingresso di dispositivi che possono aumentare il comfort e, allo stesso, tempo ad accorgimenti in grado di ridurre l’impatto ambientale, a cominciare dallo spreco di acqua.

Lavabo, rubinetteria, impianto idrico, fino allo specchio e alla illuminazione: sono tutti elementi usuali del bagno che conoscono una nuova giovinezza, anche grazie all’utilizzo di materiali tech.

di Paolo Caliari

10 idee per un arredo contemporaneo e minimalista

Arredo salotto De Masi

Tendenze arredo casa e bagno, lavabi, docce, pavimenti e lampade, una bellezza che deve essere accuratamente selezionata. Ecco le ultime tendenze proposte da YouTrade.

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10. Pavimenti da esterno Del Conca

Stare all’aperto e percepire la natura sotto ai piedi. Con l’innovativa tecnologia Dinamika, Del Conca si spinge oltre i confini interni dell’abitazione e presenta la nuova collezione Outdoor Edition: una gamma di prodotti specifica per pavimentazioni da esterno con venature profonde e autentiche, interpretano texture lapidee e lignee, dall’effetto iper realistico.

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