Oceani 2050: la plastica supera i pesci

Se le nostre abitudini non cambieranno, dal 2050 i mari di tutto il mondo rischieranno di essere popolati più da materie plastiche abbandonate che da pesci. È l’allarme lanciato da una ricerca condotta dal World Economic Forum. Il rapporto, pubblicato con il titolo The New Plastics Economy, Rethinking the future of plastics, è molto chiaro: oggi in acqua ci sarebbero oltre 150 milioni di tonnellate di questo materiale e se non si trova una soluzione, l’onnipresenza della plastica nell’economia moderna provocherà una crescita dei rifiuti tale, da sversare ben quattro carichi di immondizia da altrettanti tir ogni minuto. In pratica, gli oceani entro il 2025 conterranno 1 tonnellata di plastica per ogni 3 tonnellate di pesce ed entro il 2050 la plastica supererà in peso i pesci. Per rendere ancora più comprensibile il rischio, lo studio del Forum di Davos mette in fila altri numeri: almeno 8 milioni di tonnellate di materie plastiche vengono perse in mare ogni anno e solo il 14% degli imballaggi di plastica viene riciclato. Un tasso inferiore a quello di carta (58%), ferro e acciaio (70-90%). Non solo, il 95% del valore del materiale d’imballaggio, tra gli 80 e i 120 miliardi di dollari annuali, viene perso. Per migliorare questo impatto negativo, le aziende hanno quindi un ruolo fondamentale, insieme ai comportamenti virtuosi e responsabili dei cittadini. Tra queste, SodaStream, specializzata nella produzione e distribuzione di sistemi di gasatura domestica è promotrice del consumo di acqua del rubinetto, per uno stile di vita più responsabile e per combattere l’inquinamento prodotto dai materiali plastici.mare_plastica

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