Come spesso accade, la scadenza non sarà rispettata. Eppure entro la fine del 2017 i Comuni italiani dovranno inserire una norma nel regolamento edilizio che impone punti di ricarica per le auto elettriche negli edifici. Qualche città, come Milano, Torino, Bologna e Campobasso si sono già adeguate. Mancano tutte le altre. A essere vincolati saranno gli edifici (tutti, commerciali e residenziali), con oltre 500 metri quadri e di nuova costruzione. Gli edifici pubblici sono invece esentati. Se non ci saranno gli allacci per le auto elettriche gli edifici non avranno il certificato di idoneità abitativa.
La regola, fa sapere il Sole 24Ore, deriva dalla legge del 2016 che ha modificato il Testo unico edilizia e che è l’adeguamento a una direttiva europea (2014/94) che stabilisce i requisiti minimi in materia di realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per i mezzi elettrici. Tra l’altro, la Commissione ha appena rilanciato sull’adeguamento alle auto elettriche: entro il 2030 i produttori dovranno ridurre del 30% le emissioni della propria flotta, ampliando a un terzo della flotta l’offerta di veicoli a motore elettrico.
le colonnine di ricarica devono permettere l’allaccio di una vettura per ogni parcheggio coperto o scoperto o per ciascun box per auto presente nell’immobile. Una domanda sorge spontanea: e se ci sono più auto elettriche, chi ha la precedenza sul diritto di ricarica? Sarà un problema per i regolamenti condominiali.