Mutui: raddoppia la quota di chi sceglie il tasso fisso

Tecnocasa ha analizzato l’erogazione di mutui nei primi sei mesi 2015. Le erogazioni sono state aggregate in categorie. Acquisto, Consolidamento, Sostituzione e surroga, Costruzione e ristrutturazione, Liquidità, Altro. L’acquisto è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo (88% del totale), mentre chi opta per sostituzione o surroga incide solo per il 9%. Le operazioni di consolidamento dei debiti costituiscono l’1,2%, chi invece fa ricorso al finanziamento per ottenere maggiore liquidità rappresenta l’1% del totale.

Le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati. In questo contesto si registra il sorpasso dei mutui a tasso fisso rispetto a quelli a tasso variabile: più della metà dei mutuatari (il 57,6%) ha optato per la programmazione certa e sicura dell’impegno economico, mentre il 31,4% ha preferito il tasso variabile puro. Rispetto a un anno fa è raddoppiata la quota di chi sceglie il tasso fisso, passando da 27,6% nel primo semestre 2014 a 56,4%; dall’altra parte, invece, diminuiscono le percentuali di tutte le tipologie variabili. Il tasso variabile “puro” adesso raccoglie poco meno di un terzo delle preferenze, mentre un anno fa era il più richiesto e rappresentava il 43,3%; continua la discesa del tasso variabile con Cap (da 7,3% a 0,7%), tengono meglio i mutui a rata costante, ma comunque la loro incidenza è diminuita (da 20,8% a 11,1%).

A livello nazionale la durata media del mutuo è stata di 24,7 anni. Ragionando per fasce di durata, risulta che quasi il 70% dei mutui è compreso tra 21 e 30 anni e il 29,9% si colloca nella fascia 10-20 anni.

I prestiti ipotecari di durata inferiore a 10 anni rappresentano solamente lo 0,3% del totale a causa dei costi elevati della rata mensile, ma il discorso è diverso per le operazioni con periodi superiori a 30 anni. Queste tipologie hanno rate più economiche e sono più accessibili alla clientela ma, poiché vengono giudicate eccessivamente rischiose da parte delle banche, sono poco praticate (infatti non registriamo operazioni di tale durata).

I mutuio di durata più elevata sono concentrati maggiormente nel Nord Italia, mentre al Sud e nelle Isole prevalgono duration inferiori. I mutui compresi tra 21 e 30 anni sono il 77,5% nel Nord-Est, mentre nel Mezzogiorno tale fascia incide per il 59,6%. L’Italia Centrale, invece, segue sostanzialmente la media generale.

Nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a circa 110.200 euro.euro

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