Voc, pollini, particolati, sostanze inquinanti di vario genere, muffe, virus e batteri: l’aria che respiriamo negli ambienti interni di case e uffici, dove passiamo circa il 90% del tempo, può essere un vero e proprio pericolo per la salute. Proprio per questo motivo è importante prestare la massima attenzione alla qualità dell’aria interna e preoccuparsi del suo continuo ricambio. Aprire sistematicamente le finestre è la soluzione più immediata, ma non la più efficace, come spiega a YouTrade Alberto Piccirillo, product manager per la ventilazione Mitsubishi Electric, che ha da poco lanciato sul mercato una novità per le abitazioni residenziali.
Domanda. La diffusione del cappotto termico ha determinato anche ambienti sigillati. Meno dispersione del calore, ma anche meno ricambio di aria. Qual è la soluzione?
Risposta. Il ricambio dell’aria è necessario non solo a garantire un buon livello di comfort a chi vive o permane all’interno dei locali, ma anche a garantire che l’edificio stesso non risenta del ristagno dell’aria viziata. I nuovi edifici hanno bisogno di respirare quanto le persone che ci vivono all’interno. Gli ambienti indoor contengono delle concentrazioni di inquinanti che a volte possono essere fino a cinque volte superiori rispetto all’aria presente all’esterno. Gli inquinanti possono essere di diversa natura: composti organici volatili, particolati, gas radon che è molto pericoloso, ma anche inquinanti più comuni come l’anidride carbonica prodotta dall’uomo stesso e dalle combustioni. Anche l’umidità, con uno scarso ricambio dell’aria, può provocare la formazione di muffe sulla superficie delle pareti interne. Il ricambio dell’aria è uno strumento per rimuovere o per ridurre gli inquinanti negli ambienti indoor, e può avvenire in due modi: con la ventilazione naturale, quindi aprendo le finestre, oppure con una ventilazione di tipo meccanico. Nel primo caso l’apertura delle finestre comporta contemporaneamente l’ingresso di smog, pollini, insetti e spreca l’energia dell’impianto di riscaldamento e climatizzazione, se presente. Nel secondo caso, invece, il ricambio avviene attraverso un sistema di ventilazione meccanica controllata che offre diversi vantaggi. I più importanti sono la filtrazione dell’aria e il recupero energetico, che nel caso delle unità Mitsubishi Electric è sempre presente e permette di preriscaldare d’inverno o pre raffrescare d’estate l’aria che viene introdotta nei locali, sfruttando l’energia dell’aria che viene espulsa.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche della vostra nuova unità di ventilazione Svl-Czpv-E?
R. La nuova unità di ventilazione meccanica controllata che Mitsubishi Electric sta lanciando sul mercato è un’unità interna canalizzata compatta per installazione orizzontale o verticale, con 2 ventilatori di immissione ed espulsione dotati di motore EC con ampio range di modulazione della portata aria, un sistema di filtrazione integrato, recupero di calore sensibile ad alta efficienza che può raggiungere fino al 95% di efficienza e una serranda di bypass per gestire Free-cooling e Free-heating. Questa nuova unità di Vmc ha dimensioni molto contenute e vanta un’altezza di soli 21 centimetri, che ne fa una delle macchine più compatte di questo tipo presenti sul mercato. È un prodotto estremamente versatile e può essere configurato direttamente in cantiere, nella versione con attacchi a destra o sinistra. Le quattro connessioni dell’aria possono essere facilmente orientate di 90 gradi, garantendo una più facile configurazione dell’unità in base alla conformazione degli impianti. L’unità funziona in abbinamento al suo comando dedicato wireless, quindi non necessita di un cablaggio fisico. Il comando è dotato di display ed è retroilluminato, e appunto dialoga con l’unità grazie a un sistema a radiofrequenza. Abbiamo a disposizione una serie di sensori, sempre wireless, di CO2 e umidità per modulare il funzionamento della macchina in base alle reali necessità degli occupanti all’interno dei locali. Infine, l’unità è dotata di serie di filtri G4 (Coarse 65%), ma può essere equipaggiata anche con dei filtri a più alta efficienza oppure deodorizzanti.
D. Come funziona?
R. L’unità convoglia l’aria presa dall’esterno all’interno dei locali e contemporaneamente espelle l’aria esausta, ovviamente con un recupero di calore: quindi l’energia contenuta nel flusso di aria che si va a estrarre viene sfruttata per riscaldare o raffrescare l’aria di rinnovo che viene immessa nei locali.
D. Dove si installa?
R. L’unità è molto versatile. Si può installare orizzontalmente, per esempio, all’interno di un controsoffitto, oppure verticalmente, come in una controparete, oppure in un locale tecnico.
D. È adatta a qualsiasi destinazione d’uso?
R. Entrambe le taglie disponibili (150 m3/h e 200 m3/h) trovano la loro applicazione ideale in ambito residenziale.
D. Qual è la procedura corretta per installarla?
R. Il prodotto è molto semplice da installare: è un’unità canalizzabile e necessita di un sistema di distribuzione dell’aria. Quindi, di condotti e bocchette di immissione ed estrazione. L’installazione prevede l’ancoraggio della macchina a parete o a soffitto, il collegamento con il sistema di distribuzione, l’alimentazione elettrica e la connessione allo scarico della condensa. È una macchina semplice da installare, ovviamente con personale qualificato, ma non contenendo gas fluorurati non servono patentini particolari.
D. Quanto consuma?
R. L’unità ha un assorbimento energetico molto ridotto e una classe di efficienza A+. Questo è un fattore molto importante in fase di scelta dell’unità: una macchina Vmc lavora 24 ore su 24 e sette giorni su sette, un po’ come un elettrodomestico, quindi la classe di efficienza energetica è un fattore molto importante da prendere in considerazione.
D. Che tipo di assistenza può fornire l’azienda su questo tipo di macchina?
R. Come Mitsubishi Electric Italia possiamo far affidamento su una rete molto strutturata di centri di assistenza tecnica. Tipicamente l’assistenza viene erogata dai nostri centri partner.
D. Oltre alla risoluzione delle problematiche tecniche, offrite anche altri tipi di supporto?
R. Assolutamente sì. Abbiamo un ufficio dedicato e un programma molto strutturato di formazione suddiviso per famiglie di prodotto che si rivolge a tutti i nostri interlocutori, dal consulente al progettista e all’architetto fino all’installatore. Chiaramente c’è anche una formazione dedicata ai nostri centri partner di assistenza tecnica.
D. Come si determina il costo finale di un impianto di Vmc?
R. Il prezzo sarà composto dalle varie componenti dell’intero impianto. Come Mitsubishi Electric stiamo per lanciare anche la componentistica di distribuzione dell’aria. A breve usciremo con una nostra proposta per fornire al cliente un kit completo: non solo l’unità di ventilazione, ma anche i canali e le bocchette che servono alla distribuzione dell’aria, realizzati ad hoc per lavorare in abbinamento alle nostre unità e garantire le migliori performance. Questo permetterà di lavorare con una maggiore integrazione tra i prodotti e di offrire ai nostri clienti l’opportunità di rivolgersi a un unico interlocutore.
D. Dove sono distribuiti i vostri sistemi di Vmc?
R. In tutta Italia attraverso la nostra rete di agenzie partner.
D. La qualità dell’aria è così essenziale?
R. Assolutamente sì. La qualità dell’aria negli ambienti confinati, Indoor Air Quality (Iaq), è un tema sempre più attuale. Le persone trascorrono fino al 90% del loro tempo in ambienti indoor e durante il giorno una persona arriva a respirare circa 15 mila litri di aria: la qualità di quello che respiriamo è fondamentale.
D. La sensibilità al tema è cresciuta a seguito della pandemia?
R. Il covid ha fatto un’azione booster. La sensibilità alla qualità dell’aria è cresciuta principalmente nel settore commerciale, quindi per prodotti che gestiscono portate maggiori. È indubbio che anche all’interno delle nostre case, quindi in ambito residenziale, c’è stato un aumento di attenzione. La qualità dell’aria è dunque un tema sempre più attuale ma ciò è dovuto anche al fatto che nei nuovi edifici la Vmc permette di raggiungere le classi di efficienza più elevate, cosa che non è possibile con la semplice ventilazione naturale.
D. L’aumento di sensibilità verso la tematica ha portato anche a un aumento delle richieste di questi prodotti?
R. Non parlerei tanto di aumento della domanda di sistemi di ventilazione, ma di maggiore attenzione ai sistemi di filtrazione o di purificazione che le unità Vmc possono garantire. È cambiata l’attenzione su ciò che questo tipo di macchine sono in grado di fare. Con un’unità di ventilazione che performa in un certo modo è possibile evitare problemi di contaminazione o abbattere certi tipi di inquinanti. Le persone sono più consapevoli.
D. L’unità di Vmc rientra nei bonus fiscali?
R. Può rientrare nelle detrazioni per ristrutturazione al 50% e come intervento trainato nel superbonus.
D. È diffusa la «sindrome da edificio malato»?
R. Questa definizione è stata introdotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità intorno agli anni Ottanta. L’istituto aveva indicato che oltre il 30% degli edifici presentava problemi di qualità dell’aria con effetti avversi sulle persone. Direi che è ancora abbastanza diffusa, ma dare una percentuale è abbastanza difficile.
D. La Vmc si installa su singole unità abitative o può essere anche centralizzata?
R. Quando si servono più unità abitative occorre installare un’unità di ventilazione che lavora con portate d’aria maggiori. Tipicamente si passa a unità di trattamento aria, quindi le Uta che, a differenza dei sistemi di Vmc residenziali, hanno dimensioni maggiori e anche una tipologia di installazione diversa, poiché si collocano all’esterno degli edifici.
D. Molti confondono la Vmc con l’aria condizionata. Qual è la differenza?
R. Un sistema di climatizzazione si occupa di mantenere la temperatura desiderata all’interno dei locali, riscaldando o raffreddando l’aria presente negli ambienti. Il sistema di ventilazione meccanica invece immette dell’aria esterna all’interno dei locali, dopo averla filtrata e preriscaldata o raffrescata se l’unità è dotata di un sistema di recupero.
D. Com’è formato il mercato di questi dispositivi?
R. In termini di quantità circa il 50% del mercato è costituito da unità di ventilazione canalizzabili e l’altro 50% da unità puntuali o non centralizzate, che non richiedono la canalizzazione. Di questi prodotti circa il 50% è dotato di recupero sensibile, l’altro di recupero entalpico.
D. Come si immagina l’evoluzione del mercato nei prossimi anni?
R. Credo che entro i prossimi due decenni si andrà verso un’unica soluzione in grado di fornire diversi servizi. Quindi un’unica unità che riesca a erogare sia aria primaria, climatizzazione, riscaldamento e acqua calda sanitaria. Insomma, un solo apparecchio che possa gestire tutto quello che serve in un’abitazione.