Solo Bruxelles supera la Lombardia: se la capitale belga è la prima città europea ad aver adottato il protocollo Passive House dal gennaio 2015, l’amministrazione lombarda è la prima regione Europea ad applicare la metodologia Near zero energy building.
In pratica, dal 1 gennaio 2016 tutti gli edifici di nuova progettazione dovranno avere altissime prestazioni energetiche, ossia consumi ridottissimi di un valore pari quasi allo zero. La decisione di allinearsi con cinque anni di anticipo a quanto prescritto dalla direttiva comunitaria, che ne stabilisce l’obbligatorietà dal 1 gennaio 2021, è senz’altro una buona notizia, perché spinge ad affrontare il tema della promozione di misure politiche e finanziarie per la realizzazione del Nzeb. Infatti, secondo una ricerca pubblicata da Frost & Sullivan, manca una vera consapevolezza da parte degli utenti finali dei vantaggi che queste tecnologie offrono e la conseguenza negativa di questa scarsa conoscenza dei ritorni economici che l’efficienza potrebbe garantire è la preclusione degli investimenti privati che invece, potrebbero generare un vero boom di iniziative legate al green building. I segmenti di mercato sui quali spingere sono i sistemi di illuminazione al primo posto, gli infissi, il riscaldamento, la ventilazione, la climatizzazione, e le strategie per garantire elevate prestazioni all’involucro edilizio. Su questa classifica si potrebbe nutrire qualche dubbio: andrebbe totalmente invertita perché la prima cosa da fare per rendere un edificio veramente efficiente è verificare lo stato delle pareti esterne e poi gli infissi e il resto viene di conseguenza, mentre l’illuminazione incide solo del 2% sul fabbisogno totale dell’edificio.
Questo dettaglio però è la dimostrazione di quanto lavoro sia necessario per favorire la conoscenza delle tecnologie Nzeb. Comunque, si tratta di un’opportunità da non sprecare, affermano gli analisti. Che rilanciano: le imprese dovrebbero introdurre soluzioni in linea con le aspettative degli utenti e muoversi in quella direzione , rendendo i prodotti più convenienti. L’analisi conclude che solo l’attivazione di maggiori investimenti a favore delle piccole e medie imprese e la stabilizzazione degli incentivi a livello governativo, sarà possibile dare una svolta decisiva al mercato.