Con oltre 40 anni di esperienza nella progettazione e produzione di malte premiscelate e prodotti chimici per l’edilizia ad alto valore tecnologico, Cvr offre un’ampia gamma di soluzioni per il rinforzo strutturale in muratura e il ripristino di strutture in cemento armato, oltre ad aver sviluppato una linea di prodotti specifici per il restauro degli edifici storici.
YouTrade ha incontrato l’ingegnere e product manager Michele Menichetti, che ha illustrato le caratteristiche tecniche dei prodotti ideati dall’azienda di Gubbio e i loro principali vantaggi.
Quali sono i prodotti di punta dell’azienda nell’ambito del rinforzo delle strutture in muratura?
Si tratta di sistemi Crm, ovvero Composite Reinforced Mortar. L’intonaco viene armato con reti, connettori e angolari realizzati in materiale composito, in particolare fibra di vetro, impregnata con resina epossidica.
Quali prodotti offrite, invece, per il ripristino di strutture in calcestruzzo armato?
Per il ripristino delle strutture in calcestruzzo armato e il rinforzo strutturale è disponibile una vasta gamma di prodotti con diverse caratteristiche.
Abbiamo prodotti colabili e prodotti tixotropici, con diverse granulometrie, diversi tempi di presa e diverse classi di resistenza, a partire da soluzioni per uso non strutturale di classe R2, fino ad arrivare a malte strutturali di classe R3 e R4.
Questi prodotti hanno anche requisiti particolari, per esempio la protezione contro la corrosione delle barre d’armatura e la protezione della superficie del calcestruzzo contro fenomeni aggressivi provenienti dall’ambiente esterno.
Quali sono i plus dei vostri prodotti-sistemi?
Sicuramente partiamo dalla qualità delle materie prime utilizzate per la loro realizzazione. Il lavoro di ricerca e sviluppo che sta dietro un prodotto o sistema Cvr è sempre finalizzato alla qualità finale del materiale.
Anche per quanto riguarda l’ambito normativo, disponiamo di tutte le certificazioni necessarie all’utilizzo dei nostri prodotti a scopi strutturali. Il tutto è finalizzato a garantire la qualità e la durabilità degli interventi.
Quanto è importante lavorare in ottica di sistema?
Il concetto di sistema è un elemento chiave. A volte c’è la tendenza a concentrarsi su un singolo prodotto, ma molto spesso l’efficacia di un intervento di consolidamento strutturale è proprio quella di intervenire in ottica di sistema, quindi prevedere prodotti concepiti per lavorare insieme.
È la collaborazione dei vari elementi che va a influire sull’efficacia dell’intervento finale.
Avete lanciato recentemente qualche novità per quanto riguarda i sistemi di consolidamento?
Abbiamo introdotto i sistemi di consolidamento Crm nel 2021 e da allora hanno preso sempre più mercato. Sono sistemi che vengono ancora definiti innovativi, anche se ormai diversi anni di storia ne dimostrano la validità.
Fortunatamente anche in ambito normativo sono stati recepiti al 100%, quindi è diventato più semplice anche la prescrizione di questi sistemi da parte dei progettisti. I nostri sistemi Netfix Crm si differenziano sostanzialmente per la rete.
Il sistema Netfix Crm 490 fa uso di una rete in fibra di vetro da 490 g/m2 e una maglia 80×80 millimetri, mentre Netfix Crm 980 usa una rete più pesante da 980 g/m2 con una maglia 40×40 millimetri.
Restano invariati gli altri elementi quali connettori, ancoranti chimici e angolari. La scelta del sistema ovviamente dipende dai criteri progettuali.
E per il rispristino del calcestruzzo armato?
Per quanto riguarda il rispristino del calcestruzzo armato abbiamo due nuovi prodotti. Il più recente si chiama Supergrout rasatura. Si tratta di una rasatura minerale progettata specificamente per interventi di ripristino a basso spessore.
In particolare, si pone l’obiettivo di offrire la massima protezione alle opere in calcestruzzo armato, sia come primo intervento di ripristino, sia su strutture nuove, al fine di garantire la durabilità del calcestruzzo che purtroppo è uno dei talloni d’Achille di questa tipologia costruttiva.
Un altro prodotto di spicco è la malta Koncreto 40, che abbiamo lanciato qualche anno fa e che è stata recentemente riformulata per offrire una caratteristica particolare, ovvero garantire elevate resistenze meccaniche ma un basso modulo elastico.
Quindi, di fatto, per i parametri meccanici Koncreto 40 sarebbe una malta con classe di resistenza R4, mentre, peculiarità unica nel suo genere, possiede un modulo elastico ridotto che la caratterizza come classe R3. Questo ne garantisce la compatibilità con qualsiasi tipo di calcestruzzo.
Se si utilizza una malta molto rigida, quindi con elevato modulo elastico su calcestruzzi esistenti che hanno caratteristiche meccaniche moderate, il rischio è di avere nel tempo fenomeni di distacco, dati proprio dall’incompatibilità tra i due materiali. Con Koncreto 40 questo non avviene.
Questo prodotto ha anche altre caratteristiche importanti di protezione superficiale del calcestruzzo: Koncreto 40 agisce quindi anche come rasante protettivo e allo stesso tempo garantisce la passivazione delle barre di armatura, evitando di dover ricorrere al trattamento preliminare passivante dei ferri contro la corrosione.
Il degrado dei manufatti cementizi crea un costante decadimento delle prestazioni. Cvr ha messo a punto una tecnologia innovativa: più il prodotto viene attaccato, più si rafforza. Ci può spiegare meglio di che cosa si tratta?
Tutte le nostre malte da ripristino sono basate sulla Self Curing Technology, che salvaguarda la durabilità delle opere in calcestruzzo armato.
In particolare, il principio che sta dietro questa tecnologia è l’utilizzo di componenti a reattività pozzolanica all’interno delle formulazioni. Queste componenti vanno sostanzialmente a legarsi nel corso della vita in opera del calcestruzzo, materiale soggetto fisiologicamente a fenomeni di deperimento naturale delle prestazioni meccaniche.
Grazie alle reazioni pozzolaniche siamo in grado di garantire le massime prestazioni nel corso dei decenni.
Cvr propone anche prodotti per il restauro storico con la linea per la bioedilizia: quali sono le caratteristiche di queste soluzioni?
Nel contesto del restauro storico proponiamo due linee di prodotti. La prima, più tradizionale, è la linea Fior di Calce a base di calce idraulica naturale, quindi prodotti esenti da cemento.
Siamo stati tra i primi a sviluppare una linea di questo tipo alla fine degli anni Novanta e oggi proponiamo un sistema completo di prodotti per intervenire nel contesto del restauro storico e della bioedilizia, tra cui malte, rinzaffi, intonaci, malte da iniezione, rasature e finiture.
Abbiamo inoltre sviluppato Kalcyca, una linea molto più recente che nasce da un brevetto sull’omonimo legante, che abbiamo ottenuto nel 2020.
Questa linea nasce con l’obiettivo di risolvere un’esigenza molto importante nell’ambito del restauro storico, ovvero coniugare la compatibilità con i materiali esistenti con elevate prestazioni meccaniche, impossibili da raggiungere con la sola calce.
Per ovviare a questa criticità abbiamo avviato un progetto di ricerca all’interno del progetto europeo Heracles, durato dal 2016 al 2019, nel quale ci è stato chiesto di sviluppare un materiale compatibile con quelli usati in antichità e che non contenesse cemento, resine sintetiche o altri materiali «moderni».
Può raccontare qualcosa in più su questo progetto?
Il progetto Heracles aveva come scopo principale quello di studiare l’effetto del cambiamento climatico sul patrimonio storico-monumentale.
È stato un progetto fortemente multidisciplinare che ha previsto diverse operazioni, dal monitoraggio strutturale di alcune opere fino allo studio del cambiamento climatico, passando dallo sviluppo di una piattaforma multimediale per la gestione delle informazioni.
In questo progetto Cvr è stata chiamata in causa per sviluppare e intervenire sui siti oggetto di studio, cioè il Palazzo dei Consoli e le mura urbiche di Gubbio, oltre alla Fortezza veneziana e il Palazzo di Cnosso, il secondo sito archeologico più vecchio d’Europa, a Creta.
A seguito di questo studio, nella fase conclusiva del progetto, è stato richiesto di sviluppare dei prodotti che potessero essere utilizzati nel consolidamento e nel restauro storico e che combinassero i massimi criteri di compatibilità con elevate resistenze meccaniche per garantire l’efficienza degli interventi.
In tutto il progetto Heracles ha coinvolto sedici partner di tutta Europa, con capofila il Cnr.
I vostri prodotti sono distribuiti in tutta Italia?
Sono distribuiti in maniera capillare nel Centro e Sud Italia, mentre il mercato del Nord Italia è in fase di potenziamento.
Fate della formazione dedicata sui temi del consolidamento strutturale?
Sì, organizziamo corsi rivolti alle imprese in collaborazione con alcuni nostri clienti rivenditori.
Facciamo inoltre degli eventi in azienda mirati a progettisti, applicatori e stakeholder del settore, e qualche seminario con crediti formativi in collaborazione con gli ordini professionali.
Avete in programma iniziative specifiche per le rivendite edili?
Con le rivendite già da anni facciamo incontri tecnici e meeting nelle loro sedi o sul territorio. Organizziamo circa 50 eventi l’anno assieme alle rivendite, e organizziamo anche degli open day nei punti vendita con uno stand dove vengono offerte informazioni tecniche.
Nelle rivendite per Cvr c’è sempre la porta aperta, abbiamo un ottimo rapporto con i nostri clienti, sempre felici di accogliere eventi che riguardano tematiche così delicate come quelle del consolidamento strutturale.
La voglia di Cvr di fare squadra e riunire gli interlocutori coinvolti in queste tematiche viene vista in modo molto positivo dalle rivendite.
Nel 2023 è stata realizzata una nuova unità produttiva adiacente alla sede storica. Con quale obiettivo?
Qualche anno fa siamo arrivati quasi a saturare la capacità produttiva del vecchio impianto. Quindi abbiamo deciso di aprire una nuova unità produttiva, da un lato per aumentare i volumi e produrre più materiale, dall’altro per avvalerci di strumentazioni e impianti più avanzati a livello tecnologico e alzare il livello della qualità del prodotto finito.
Cvr ha pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2023: quali sono i principali traguardi che avete raggiunto?
La sostenibilità è un tema molto delicato e complesso. Oggi siamo tutti portati a pensare solo in termini di sostenibilità ambientale, in realtà il panorama è molto più ampio e tocca anche aspetti sociali e di governance.
Proprio per questo motivo l’azienda ha deciso di intraprendere uno studio sistematico di questo tema, che è partito dal bilancio di sostenibilità pubblicato quest’anno.
Abbiamo voluto stabilire un punto di partenza sulla base del quale sviluppare il progetto di sostenibilità di Cvr, ponendoci degli obiettivi da migliorare anno dopo anno.
Tutta l’azienda tiene molto alla sostenibilità e quindi sarà uno dei temi centrali su cui lavoreremo nei prossimi anni.
Quali sono i vostri progetti nel cassetto per il 2025?
Lavoreremo su nuovi prodotti. È in programma un ampliamento della gamma anche per il consolidamento strutturale, sia di edifici in muratura che in calcestruzzo armato.
Qualche novità sarà in arrivo già nei primi mesi del 2025. Anche a livello di servizi ci saranno novità: in modo particolare stiamo puntando a rafforzare il supporto tecnico sia in fase di realizzazione dell’opera che in fase di progettazione.
Ci stiamo strutturando per offrire un supporto tecnico sistematico ai progettisti, ai tecnici e alle direzioni lavori per affiancarli non solo nelle fasi di realizzazione, ma anche di progettazione.
di Veronica Monaco