Mercato delle macchine e attrezzature, meno vendite ma più noleggi

Il 2023 è stato un anno di riflessione per il mercato delle macchine e attrezzature, seguito a due anni di forte crescita. La ripresa economica 2021-2022 aveva beneficiato il settore con incrementi del numero di macchine vendute molto rilevante, passate dalle quasi 17 mila del 2019 e del 2020, alle 22 mila, e poi alle 26 mila del 2021 e del 2022. Il 2023 fa segnare un ribasso del 5,1%, riportando il numero di macchine a quota 24.704.

La dinamica nell’ultimo anno è stata negativa soprattutto per le macchine movimento terra, che rappresentano il 96% del mercato, mentre rimane positivo, con una crescita dell’1,5%, il mercato delle macchine stradali, che rappresenta il 4% del compravenduto.

Nel 2023 sono state immesse sul mercato italiano 24.704 macchine per costruzioni, delle quali 23.779 macchine movimento terra e 925 macchine stradali. I dati elaborati e diffusi da Unacea (Unione italiana macchine per costruzioni) sulla base delle vendite dei produttori e degli importatori del settore, evidenziano dunque un decremento consistente, ma non allarmante, che porta la crescita del settore dal 2019 a +45,9%, con +45,8% per le macchine movimento terra e un più positivo +50,2% per le macchine stradali.

Ma c’è anche chi cresce

Sempre interessanti le dinamiche per singolo comparto. Rispetto allo scorso anno, quando erano solo due, sono sette le categorie in rallentamento nel 2023 rispetto all’anno precedente, con escavatori cingolati in calo del 9,0%, le pale gommate del 12,2%, le terne quattro ruote sterzanti a -12,7% e le terne rigide in forte flessione, con un calo del 28,2%.

In flessione anche i miniescavatori a -7,1%, le frese stradali (-8,3%), e le vibrofinitrici (-21,2%), mentre gli escavatori gommati fanno registrare anch’essi una flessione, ma molto contenuta, nell’ordine di -0,8%. Ottime notizie, invece, per le minipale compatte: +10,8%, e le minipale compatte cingolate (+20,3%).

Buoni numeri anche per i rulli (+15,3%), mentre la variazione percentuale maggiore si rileva negli apripista, che hanno avuto un incremento del 53,2%, passando da 47 a 72 macchine vendute.

In termini assoluti il principale segmento di mercato rimane quello dei miniescavatori, cresciuti del 42,4% tra il 2019 e il 2023, e che rappresentano il 55,9% delle macchine vendute.

Seguono gli escavatori cingolati, che pesano il 18,3% e che sono cresciuti negli ultimi quattro anni del 58%. Con percentuali minori troviamo poi le pale gommate (+6,7%), le minipale compatte cingolate (+6,5%), e le minipale cingolate (+5,8%).

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Mercato delle macchine e attrezzature, il boom

La crescita del mercato in questi ultimi anni è stata molto rilevante, e se il 2022 si configura come un anno UNACEAeccezionale per la dimensione complessiva delle macchine vendute, oltre 26 mila, con le esportazioni che tra gennaio e ottobre 2022 hanno infatti raggiunto i 2,5 miliardi di euro, con una crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2021, va detto che la straordinarietà del mercato legato alla crescita del settore delle costruzioni prodotta nel dopo pandemia ha prodotto per le macchine e attrezzature un aumento esponenziale della domanda, così come evidenziato dal grafico, dell’andamento delle macchine nel mercato italiano negli ultimi 11 anni, quadruplicato dalle 6.117 macchine del 2013 alle 24.704 del 2023.

Certamente il sistema di incentivi pubblici ha fortemente sostenuto questa crescita, che di fatto ha avviato anche un notevole ricambio del parco macchine, con effetti molto positivi non solo per la produttività, ma anche per il contributo sostanziale che macchine nuove e aggiornate danno alla sicurezza dei lavoratori e alla sostenibilità ambientale dei cantieri, risultati non secondari nel miglioramento del sistema produttivo delle costruzioni, al quale le macchine danno un apporto fondamentale.

Ma va anche ricordato che questa crescita così rilevante si deve agli incentivi fiscali legati a Industria 4.0, e dunque legati a fattori straordinari di carattere fiscale che si sommano a quelli direttamente connessi con la crescita del settore delle costruzioni.

Le previsioni del mercato delle macchine e attrezzature

Questa performance molto positiva di lungo periodo va anche messa in relazione con la crescita del mercato del noleggio, che negli ultimi anni ha fatto segnare performance molto più positive di qualsiasi altro settore produttivo legato al settore delle costruzioni esplicitando dinamiche proprie e opportunità di crescita legate al fatto che in Italia il mercato del noleggio è ancora lontano dall’essere maturo e, dunque, ha ancora ampi spazi di sviluppo.

Secondo le previsioni dell’Osservatorio Assodimi/Assonolo, nel 2023 il mercato del noleggio in Italia ha raggiunto la cifra d’affari di 3 miliardi di euro, con una crescita del 15,2% nel 2023 rispetto al 2022, che seguiva altri due rilevanti incrementi registrati negli anni precedenti, rispettivamente +20,9% nel 2021 e +18,3% nel 2022.

In sostanza, se tra il 2019 e il 2023 il mercato delle macchine in termini di numero di modelli venduti è cresciuto del 45,9%, il mercato del noleggio, in termini di giro d’affari, è lievitato del 66,5%, una percentuale molto più rilevante di quella relativa alla crescita del settore delle costruzioni, segno che il noleggio ha propri driver di crescita.

Non va dimenticato che le aziende di noleggio sono tra le prime acquirenti delle macchine prodotte e vendute. Secondo le stime elaborate sulla base dei dati macroeconomici e di bilancio e delle proiezioni riferite alle indagini di settore dell’Osservatorio Assodimi/Assonolo, il mercato del noleggio di macchine e attrezzature in Italia non solo conferma la crescita rilevante del 2022 e farà segnare a conti fatti +15,2% nel 2023, ma si incrementerà ulteriormente del 7,2% nel 2024 per effetto degli investimenti nel Pnrr e negli altri investimenti pubblici: un valore più basso di quelli degli anni precedenti, perché risente ovviamente in parte delle proiezioni di riduzione degli investimenti e interventi relativi al superbonus 110%, che dal 2024 non è più operativo se non con aliquote più contenute e senza l’opportunità della cessione del credito.

A cura del Centro Studi YouTrade

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