Stabile nel periodo 2009-2011, nonostante la recessione. Ma, poi, il mercato immobiliare è crollato. Lo indica uno studio di Confedilizia, secondo cui il picco delle compravendite si è verificato nel 2006 (877mila). Poi è cominciata la discesa, una retromarcia legata all’indebolimento del ciclo nel 2007 (816mila compravendite) e una correzione del 2008 con lo scoppio della crisi finanziaria (689mila compravendite). In ogni caso, rispetto all’estero il mercato italiano ha tenuto: niente bolla immobiliare. Dal 2009 al 2011 la contrazione delle vendite è stata «normale», di sicuro prevedibile. Lo scivolone è arrivato casomai nel 2012 (448mila compravendite). Il colpo di grazia, sempre secondo l’analisi di Confedilizia, l’ha dato l’Imu che ha depresso i valori immobiliari, bloccato l’edilizia aumentando la disoccupazione in un settore ad alta intensità di manodopera, determinato al tempo stesso un calo nel valore della garanzie ipotecarie e un aumento delle insolvenze sui mutui con la conseguente restrizione del credito. Nel 2012 le compravendite hanno segnato il peggior risultato dal 1985.