Marocco da Guiness, scommette sul solare

È stato Mohammed VI durante la cerimonia di inaugurazione il 4 febbraio a mettere in moto la centrale a concentrazione solare  più grande del mondo. Costruita vicino a Ouarzazate, città marocchina famosa come luogo delle riprese di colossal hollywoodiani come Lawrence d’Arabia e Il Gladiatore, entro il 2018 potrebbe sarà in grado di produrre abbastanza energia per rifornire più di un milione di abitazioni e ridurre le emissioni di carbonio di circa 760 mila tonnellate all’anno, secondo il gruppo finanziario Climate Investment Funds (Cif).

L'impinato di Noor Ouarzazate
L’impianto di Noor Ouarzazate

L’impianto, collocato in complesso battezzato Noor (luce in arabo), utilizza i sistemi a concentrazione solare, noti in inglese come Concentrating Solar Power (Csp ) più costosi da installare rispetto ai pannelli fotovoltaici, ma più efficaci perché permettono lo stoccaggio di energia durante la notte e i giorni nuvolosi. Gli specchi catturano la luce del sole e riscaldano un liquido, che mescolato con acqua, raggiunge circa 400 gradi. Il vapore prodotto da questo processo aziona una turbina e genera energia elettrica, mentre un cilindro pieno di sale viene sciolto dal calore dagli specchi durante il giorno, rimane caldo al punto di riuscire di notte a fornire fino a tre ore di energia.

Gli specchi
Gli specchi
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L’impianto in funzione

L’Africa ha un enorme potenziale per la generazione di energia solare che rimane in gran parte inutilizzato e la Banca Mondiale ha parzialmente finanziato la costruzione dell’impianto con un prestito di 97 milioni di dollari erogato attraverso il Clean Technology Fund. I ritorni dell’investimento saranno rilevanti per il paese perché offriranno non solo una maggiore sicurezza energetica, le importazioni di combustibili fossili costituiscono il 97% del fabbisogno energetico, e un ambiente più pulito, ma potranno incoraggiare l’avvio si nuove industrie e posti di lavoro. Infatti, con l’impianto si prevede di aumentare la quota di fonti rinnovabili nella produzione totale di energia elettrica dal 13% al 42%. E per questo motivo il Marocco è stato scelto per ospitare la prossima conferenza cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP 22), nel novembre 2016

 

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