Anima Confindustria è l’organizzazione industriale di categoria del sistema Confindustria che rappresenta le aziende della meccanica. La Federazione è formata da 30 Associazioni e gruppi merceologici e conta più di 1.000 aziende associate, tra le più qualificate nei rispettivi settori produttivi.
Il presidente Marco Nocivelli raconta a Youtrade com’è andato il settore e quali prospettive si aprono per il 2022.
È tempo di bilanci: com’è andato il 2021 per il vostro settore di riferimento?
Il 2021 ha rappresentato un anno positivo e di ripresa per la meccanica italiana, dopo la forte crisi dell’anno precedente causata dalla pandemia. Due aziende su tre hanno registrato una crescita di fatturato tra +5% e +20%, che in molti casi ha significato addirittura un volume di affari maggiore rispetto al 2019. In totale, sono previsti oltre 50 miliardi di euro di fatturato nel 2021 per la meccanica rappresentata da Anima, di cui oltre 29 miliardi derivanti dall’export. Purtroppo, vi è ancora un numero ragguardevole di aziende in difficoltà, che non si sono ancora riprese completamente dalle pesanti perdite del 2020. Un dato da evidenziare è l’aumento costante degli investimenti, che raggiungono 1,24 miliardi di euro e registrano +3,4% rispetto al 2020.
Quali previsioni vi aspettate per il 2022?
Nel 2022 ci aspettiamo una crescita per il nostro settore, ma con dati meno entusiasmanti rispetto all’anno che si è appena concluso. Purtroppo, il problema del rincaro delle materie prime e della scarsa reperibilità sul mercato sta diventando, col passare del tempo, una preoccupazione per tutto il nostro comparto, rallentando la produzione e le vendite. Inoltre, a partire dallo scorso autunno, si è aggiunto lo spropositato aumento del costo dell’energia. Secondo le analisi dell’osservatorio di Anima, i prezzi energetici dovrebbero iniziare a calare da aprile di quest’anno, ma attualmente le incertezze geopolitiche che coinvolgono la Russia e l’Europa lasciano poche certezze. Considerato lo scenario odierno, è necessario puntare a una riduzione dei consumi energetici e differenziare le fonti. Per questo siamo convinti che l’idrogeno potrà giocare un ruolo importante nella transizione energetica ed ecologica, riducendo le emissioni e rendendo l’Italia maggiormente indipendente dal punto di vista della produzione e dell’approvvigionamento di energia.
Qual è l’opinione dell’associazione sulle novità su superbonus, ecobonus e bonus casa?
Siamo sicuramente soddisfatti delle novità introdotte in legge di bilancio su Superbonus, ecobonus e bonus casa, soprattutto per quanto riguarda la proroga dei termini. Anima e le sue associazioni hanno lavorato fin dall’inizio per definire le regole attuative di tali meccanismi. Gli incentivi per l’efficienza energetica, infatti, e la possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura in luogo delle detrazioni fiscali, costituiscono un’opportunità straordinaria per accelerare la riqualificazione impiantistica del parco edilizio esistente, in linea con gli obiettivi dell’Europa a tal punto da poter aspirare a diventare una best practice per tutti gli altri Stati Membri.
Ora, il passo successivo è quello di ordinare tutti questi strumenti in un Testo unico perché la stratificazione negli anni dei diversi provvedimenti ha introdotto delle complessità che rischiano di indebolirne tutte le potenzialità; stiamo lavorando in tal senso chiedendo anche un allineamento dei requisiti di accesso alle più aggiornate normative tecniche europee, a completamento degli importanti risultati acquisiti fino a oggi.
Scarsità materie prime e rincaro dei prezzi: quali sono le principali criticità che sta riscontrando il vostro settore e quali scenari prevedete per il prossimo futuro?
La scarsità di materie prime e il rincaro dei prezzi rappresentano un vero inconveniente, perchè sono criticità sopraggiunte in un periodo in cui le aziende stavano vivendo una fase di ripresa; ciò le costringerà a rivalutare le proprie attività produttive. La situazione a oggi è incerta: proprio quando le aziende avevano consolidato la prospettiva di una stabilizzazione dei prezzi, è sopraggiunta la componente energetica ad agitare nuovamente i mercati. Siamo soddisfatti che il Governo cerchi di porre un freno ai rincari, ma considerata la situazione a livello mondiale, l’Europa dovrebbe agire in maniera unitaria per proteggere più efficacemente i mercati. Ci auguriamo che questo peggioramento dello scenario sia momentaneo e non comprometta del tutto la ripartenza in atto.