Manodopera specializzata cercasi

Dazi a parte, l’economia italiana e l’edilizia in particolare soffrono di un problema endemico: chi è pronto a mettere mano al portafogli per ristrutturare o costruire si trova spesso di fronte a una porta chiusa per mancanza di risorse da parte delle imprese. Uno dei problemi delle imprese dell’edilizia non è la carenza dei materiali o il loro costo volato alle stelle. Il vero ostacolo riguarda la mancanza di mano d’opera: un aspetto che coinvolge i cantieri, ma anche i distributori di materiali, che se ne lamentano spesso. Uno dei motivi è che l’edilizia pre bonus ha perso circa mezzo milione di addetti in un decennio di crisi e nel frattempo molti hanno cambiato mestiere, chi poteva è andato in pensione. E i giovani non sono stati certo attratti da un lavoro faticoso e, a volte, mal retribuito se non è specializzato. A questo si è aggiunta negli anni scorsi la pandemia. Risultato: mancano addetti.

Lavori di ristrutturazione
Lavori di ristrutturazione

D’altra parte, è un problema che non riguarda solo questo settore. Secondo l’Istat il tasso di posti vacanti destagionalizzato oscilla intorno all’1,8%. Per l’industria la mancanza di lavoratori ha raggiunto l’1,9%, ma per il settore delle costruzioni la carenza è ancora più accentuata. Insomma, l’economia va, ma il mercato del lavoro ha bisogno di addetti. Le imprese faticano a trovare i profili giusti, anche perché quando si dice edilizia si indica, in realtà un ventaglio di competenze piuttosto ampio. Inoltre, è vero che l’occupazione è ripartita, ma è sempre più part time, un aspetto che non incentiva i giovani a scegliere impieghi a termine. È vero, per esempio, che il livello di disoccupazione è estremamente basso, ma troppi impieghi sono, appunto, a mezza giornata. E il divario tra Nord e Sud, dove l’occupazione è ancora più precario. C’è, poi, la distanza di genere, tra uomo e donna. Circa il 40% delle nuove attivazioni riguarda le donne, ma con un’incidenza del part time molto più consistente. Sul totale dei nuovi contratti a donne, la metà sono sono part time e a tempo indeterminato, un altro 50% circa è di apprendistato, e seguono poi il lavoro stagionale e quello in somministrazione. Certo, questo è un problema che non riguarda solo il mondo dell’edilizia. Insomma, ci vogliono formazione e incentivi per una specializzazione. E, magari, un’operazione mediatica per far comprendere che un idraulico guadagna, spesso, più di un ingegnere, un bravo lattoniere più di un impiegato in banca e un provetto carpentiere più di un postino.

Nell'edilizia manca la manodopera specializzata
Nell’edilizia manca la manodopera specializzata

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui