Il concetto di magazzino antifragile parte da un’idea ispirata dal lavoro del filosofo e matematico Nassim Nicholas Taleb, presentata nel suo libro Antifragile.
Mentre i sistemi fragili tendono a rompersi o deteriorarsi quando esposti a shock o incertezze, un sistema anti-fragile non solo resiste, ma migliora e si rafforza in condizioni di volatilità, disordine e stress.
Il termine potrebbe essere confuso con quello ben più noto di resilienza. Dal punto di vista teorico la differenza principale tra antifragilità e resilienza sta nel modo in cui i sistemi reagiscono agli shock e alle difficoltà.
La resilienza si riferisce alla capacità di un sistema o di un’organizzazione di resistere agli shock o di ritornare allo stato originale dopo un evento avverso. L’antifragilità, invece, si riferisce alla capacità di un sistema di migliorare o diventare più forte quando esposto a stress, incertezze o eventi avversi. In altre parole, un sistema anti-fragile trae vantaggio dall’instabilità.
Il concetto di anti-fragilità può essere contestualizzato anche nell’ambito di un’area dedicata allo stoccaggio, per cui il magazzino anti-fragile potrebbe essere organizzato secondo le seguenti indicazioni:
- Processi semplici e modulari, facilmente riconfigurabili sulla base delle specifiche necessità. Più i processi sono semplici e più possono essere trasferiti da persona a persona senza compromettere la capacità operativa.
- Un magazzino anti-fragile non dipende da una sola fonte di approvvigionamento o da un’unica configurazione di inventario, ma usa fornitori alternativi che vengono attivati rapidamente in caso di improvvise interruzioni. Nasce l’esigenza di gestire opportunamente un database manutenuto costantemente per essere in grado di suggerire il fornitore giusto nel momento giusto.
- I sistemi di gestione di un magazzino anti-fragile si basano su tecnologie come l’intelligenza artificiale, il machine learning e l’Internet of Things (IoT). Queste tecnologie raccolgono e analizzano dati in tempo reale, consentendo previsioni più accurate e reazioni rapide a cambiamenti imprevisti. Per esempio, possono anticipare picchi di domanda o problemi nei trasporti.
- Un magazzino anti-fragile bilancia l’approccio just-in-time (che minimizza i livelli di scorte nel magazzino per ridurre i costi) con il “just-in-case”, mantenendo scorte di sicurezza per rispondere agli imprevisti. Questa diversificazione permette di mantenere l’agilità e di sfruttare le opportunità create da cambiamenti inattesi.
- La condivisione in tempo reale delle informazioni consente una reazione collettiva più rapida e una migliore ottimizzazione della catena di approvvigionamento, rendendo il magazzino capace di migliorare le sue performance anche quando la situazione diventa caotica.
- Il magazzino anti-fragile non aspetta che le crisi si verifichino per agire, ma sperimenta costantemente nuovi approcci per migliorare la sua efficienza. Per esempio, anche in condizioni di normalità per essere meglio preparati, possono essere testati o simulati nuovi layout, diversi strumenti di automazione o modalità differenti di gestione delle scorte per rispondere a eventuali shock futuri.
Data la volatilità e imprevedibilità degli eventi che si sono verificati negli ultimi anni e che continuano a succedersi, diventa fondamentale per le aziende applicare le regole di antifragilità elencate al fine di poter rispondere prontamente alle nuove sfide del mercato.
di Andrea Payaro