Magazzini vuoti? Cercate in Cina

Negli ultimi mesi del 2020 e i primi del 2021 è diventato molto complicato far arrivare merci in Europa e, anche trovando disponibilità di stiva sulle navi, non è detto che un caricatore riesca a spedire i propri prodotti per la carenza di container vuoti.

Questa, in sintesi, la situazione che si è venuta a creare e che mette in crisi i flussi di merci dall’Asia. Una causa è la ripresa del commercio dalla Cina, che ha portato a un conseguente aumento della quantità di merce da spedire verso i principali porti europei.

Un secondo aspetto, non meno importante, è la carenza di container vuoti. Ultimo, ma non meno importante, alcuni operatori del settore dichiarano una riduzione del numero di navi.

La conseguenza di questo mix è stata un’impennata dei costi di trasporto e, dove si sia disponibili a pagare un sovrapprezzo, la difficoltà a trovare spazio nelle stive delle navi.

Il World Container Index mette in evidenza nuovi picchi in termini di dollari per container da 40 piedi: il nolo medio per una spedizione dal porto di Shanghai a quello di Genova ha superato quota 6.500 dollari per container (+181% rispetto al dicembre 2019). Stesso costo per un nolo Shanghai-Rotterdam che ha registrato un +225% rispetto a un anno fa.

Secondo le stime di Drewry il totale dei container transitati nei porti per il mondo è diminuito del 6% nel primo semestre del 2020 e ha registrato circa +10% nella seconda metà dell’anno.

Per la società di analisi la quantità di contenitori disponibili al mondo dovrebbe bastare a soddisfare gli scambi commerciali e questo lascia intendere che le criticità in atto nel trasporto marittimo siano dovute a una minore frequenza delle linee e a uno sbilanciamento dei container vuoti fra varie regioni del mondo.

Nonostante queste valutazioni da parte di Drewry, la China Container Industry Association, di concerto con il ministero del Commercio, ha deciso di incrementare la produzione di container dal settembre scorso di 300 mila Teu (misura di un container standard da 20 piedi) al mese.

Si deve anche registrare che la movimentazione dei container ha raggiunto livelli record con 40 milioni movimentati a Shanghai, 15.5 milioni a Tianjin e Canton (Guangzhou). 

La Cina conferma il suo ruolo di «fabbrica del mondo» assumendo un ruolo globale nella catena del valore e tutti i tentativi di spostamento delle supply chains o di decoupling al momento si sono rivelati solo una soluzione molto parziale e circoscritta.

di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice) (da YouTrade n. 117)

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