Prima il lessico degli immobili fatto di 42 definizioni uniformi (ne abbiamo parlato qui) ora lo schema. Continua il lavoro del Governo per arrivare al regolamento edilizio unico, la misura contenuta nel testo dello Sblocca Italia che doveva essere firmata a novembre 2015. La scadenza, lo sappiamo, non è stata rispettata e questo provvedimento inserito per porre fine a una situazione che crea caos e incertezze, secondo le parole della ministra della Pubblica Amministrazione, è uno dei pochi semafori rossi (6 su 66 verdi e 37 gialli). Marianna Madia, che in audizione in commissione Semplificazione ne ha ricordato l’urgenza: «ogni regolamento edilizio comunale detta definizioni diverse, perfino la nozione di superficie e il modo di calcolarla cambia da un comune all’altro» ha però fatto pressioni per una risoluzione in tempi brevi:«stiamo completando lo schema tipo, unico, che auspichiamo si concluda rapidamente». In fondo, il passo più impegnativo, ossia la creazione di un lessico essenziale e uguale per gli 8 mila comuni italiani, che stata più lunga del previsto perché si richiedeva il consenso di tutti, è stato compiuto. Insomma, manca poco al regolamento unico edilizio. Così, parafrasando un famoso comico, come si dice veranda a Milano? Veranda. E Firenze? Veranda. E anche il soppalco, la tettoia, il balcone, la terrazza…