Made expo 2017: innovazione e progetto
Made expo torna a Fiera Milano Rho dall’8 all’11 marzo 2017, pronta ad accogliere espositori e operatori da ogni parte del mondo, con un palinsesto che conferma la sua unicità nel panorama internazionale. Made expo è la fiera internazionale del progetto e delle costruzioni più visitata in Italia e nel bacino del Mediterraneo. Un grande evento multi-specializzato e di respiro internazionale, ideato e concepito come cantiere di idee e business integrato. È un appuntamento fondamentale per decine di migliaia di visitatori professionali molto diversi tra loro, attratti dall’esperienza di una fiera vivace e da un’offerta merceologica completa. Giunta alla sua ottava edizione conferma il suo ruolo di osservatorio privilegiato sul panorama dell’architettura e dell’edilizia, alimentando il connubio tra domanda e offerta, tra progettazione e produzione, grazie a una struttura tra le più dinamiche nel panorama fieristico internazionale in grado di cogliere le spinte propulsive del mercato che, come confermano le previsioni Ance inerenti al 2017, tornerà a crescere.
Ma soprattutto Made expo è “luogo di business” – grazie al gran numero di relazioni e contatti che è in grado di creare tra professionisti e aziende – e network capace di facilitare e creare occasioni di scambio, formazione e aggiornamento continui, anche con crediti formativi, su temi chiave per il settore: costruire, recuperare e ristrutturare in modo sostenibile, efficiente e sicuro; resistenza antisismica; riqualificazione e rigenerazione delle periferie; ma anche evoluzione tecnologia e nuovi modi di progettare e costruire (BIM, digitalizzazione del settore).
“L’edizione 2017 di Made expo – analizza il presidente di Made expo, Roberto Snaidero – rappresenterà un fondamentale momento di confronto tra imprese e istituzioni per dare un contributo alla crescita economica e alla trasformazione del nostro Paese e delle nostre città. Grazie a un mix unico di innovazione e competenza la manifestazione presenta e mette a disposizione del mercato gli strumenti indispensabili per portare avanti questo ambizioso progetto. Anche quest’anno, dunque, Made expo sarà un grande evento esperienziale, un luogo fisico dove scoprire, vedere, conoscere, toccare, decidere. In sintesi un grande evento in grado di fungere da spinta verso i mercati internazionali e far ripartire quelli nazionali”.
Dall’8 all’11 marzo Made expo sarà dunque centro di attrazione per gli operatori di tutto il mondo e – contemporaneamente – darà vita a un format innovativo mirato all’accompagnamento delle aziende nei Paesi emergenti e sui mercati esteri prioritari. Data la forza della fiera ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha scelto Made expo come una delle manifestazioni internazionali fondamentali per far crescere il giro di affari delle aziende italiane confermandone inoltre il ruolo di manifestazione guida nella trasformazione del mondo delle costruzioni.
Una delle mission di Made expo è quella di offrire reali opportunità di business agli espositori, come nel caso dell’accordo con Arexpo (la società che ha il compito di sviluppare l’intero sito di Expo 2015 trasformandolo in un parco scientifico e tecnologico di eccellenza globale) che punta a valorizzare gli investimenti già fatti sull’area da qui alla realizzazione del masterplan. “Desideriamo che quest’area diventi un laboratorio di “rigenerazione urbana”. Offriremo quindi il know how delle imprese del sistema dell’abitare a sostegno di questo progetto cruciale di “nuova città”, entrando in collaborazione con Arexpo su più livelli”, sottolinea Giovanni De Ponti amministratore delegato Made Eventi. “Il primo passo è provare a sfidare la creatività delle imprese, dei progettisti, magari di tanti giovani imprenditori, su un progetto temporaneo di rigenerazione di uno dei cluster di Expo, ancora presenti nel sito. Svilupperemo un bando di concorso per identificare possibili nuovi usi del Cluster, offrendo al vincitore l’opportunità di gestirne lo spazio per un periodo a breve-medio termine quantificabile in circa tre anni, così da svilupparvi la propria idea di business”.
Infine, particolare attenzione alle generazioni future come nel caso di Carousel for Life, il progetto che FederlegnoArredo ha deciso di lanciare a Made expo generato da una ricerca condotta sull’architettura per l’infanzia, finalizzato a orientare una nuova visione che definisca criteri qualitativi di progettualità e produzione, affermando i bambini al centro del mondo. “È un progetto ambizioso che FederlegnoArredo ha deciso di promuovere con entusiasmo con lo scopo di legare progettazione, produzione e mondo dell’infanzia innescando una nuova reattività che potrà creare prospettive inedite in svariati settori, lungo tutta la nostra filiera, facendo leva su nuovi auspicati criteri qualitativi dell’architettura destinata ai giovanissimi che non può più prescindere da sistemi in grado di garantire luoghi sicuri e salubri”, spiega Emanuele Orsini, membro cda Made expo.
Grande attesa e grandi aspettative dunque per Made expo 2017 che, sottolinea Cristina Tajani, Assessore alle Attività Produttive del Comune di Milano: “Conferma Milano capitale del fare e del bello. Per quattro giorni la città si trasformerà nel centro mondiale del progettare e del costruire con una particolare attenzione alle finiture d’interni e al design confermando ancora una volta il ruolo di fiera leader in Italia e tra le più importanti al mondo. Made expo rappresenterà dunque un’anticipazione della design Week milanese”.
Architettura & Edilizia, Città In Trasformazione: Riqualificare e Rinnovare
Nei prossimi anni cittadini, amministrazioni e progettisti saranno coinvolti in una grande sfida: realizzare piani di rigenerazione urbana che puntino ad arrestare il consumo di suolo e a trasformare zone già urbanizzate. In Italia la struttura urbana è costituita da circa 120 milioni di vani. Di questi, 30 milioni sono costituiti da edifici “storici” e sottoposti a tutela. Circa 90 milioni sono invece i fabbricati che costituiscono gran parte delle periferie urbane, spesso caratterizzati da scarsa qualità architettonica e costruttiva e, generalmente, privi di requisiti antisismici. La grande sfida dei prossimi anni sarà quella di realizzare un piano di rigenerazione urbana che punti ad arrestare il consumo di suolo e a trasformare zone già urbanizzate (ad esempio gli ex-scali ferroviari nelle grandi città) in aree di aggregazione, servizi e parchi urbani. Già attuate in altri Paesi, queste innovative politiche urbanistiche hanno dato un contribuito fondamentale alla riqualificazione del capitale sociale delle periferie.
La sostenibilità ambientale, sociale ed economica è oggi – come emerge dall’Osservatorio Made expo – un prerequisito della progettazione a tutti i livelli. Efficienza energetica, uso intelligente di materiali e risorse, attenzione alla qualità della vita e del contesto ambientale e sociale in cui un progetto si inserisce, possono considerarsi i dati strutturali di ogni “buona” architettura. Dagli elementi naturali integrati nelle strutture che regolano il microclima e ne ottimizzano i consumi, agli edifici autosufficienti fino all’uso di fonti energetiche rinnovabili e materiali riciclati. La sostenibilità è un modo di pensare e progettare che risponde a un’istanza sociale e rappresenta la direzione in cui si stanno muovendo istituzioni e municipalità rispetto al disegno della visione del futuro paesaggio delle città.In questo nuovo panorama Made expo, universalmente riconosciuta come una delle più importanti manifestazioni internazionali e punto di riferimento in Italia per il mondo dell’architettura e delle costruzioni, giocherà un ruolo fondamentale. Grazie alla sua formula in quattro Saloni tematici specializzati e a un palinsesto ricco e articolato, infatti, partecipare a Made expo consentirà di conoscere in anteprima materiali e soluzioni che saranno protagonisti sia della ripresa del mercato delle costruzioni (secondo stime di ANCE il 2017 registrerà un incremento del +0,8% degli investimenti in edilizia) sia, come spiegano l’architetto Stefano Boeri e lo storico John Foot, di quella che è considerata la grande sfida del futuro: rigenerare le città partendo dalle periferie.
Storia, Periferia, Centro – John Foot, Professore di Storia Italiana, Università di Bristol
“Le città e le società occidentali hanno attraversato profondi cambiamenti nell’ultima trentina d’anni. L’industria pesante ha chiuso i battenti o si è spostata altrove. La fabbrica non è più il centro della vita urbana o economica. Gli immensi spazi che si sono liberati con la dismissione degli stabilimenti industriali sono stati riempiti con nuovi progetti a destinazione mista, aree residenziali, centri commerciali, zone ricreative, musei, parchi. Questo cambiamento rivoluzionario ha inciso sul funzionamento della città, e quindi sul ruolo dell’architettura e dell’edilizia, oltre che del design. Un tempo la gente lavorava dalle nove alle cinque, alternandosi in turni, e la giornata era scandita dalla sirena della fabbrica. Adesso si lavora tutto il tempo, e la giornata è scandita da internet e dai social media. Non esiste un orario lavorativo: la vita – come l’orario di lavoro – è flessibile. Ritmi, tempi e griglia delle attività urbane non sono più quelli di uno spazio industriale.
I luoghi del lavoro e del tempo libero sono mescolati tra loro, non più separati da muri, cancelli e divise da lavoro che fanno vedere a tutti qual è la nostra occupazione. Questi mutamenti sono stati accompagnati e spinti dalla globalizzazione, che ha portato l’immigrazione di massa e spostamenti di popolazione in tutto il globo, coinvolgendo persone qualsiasi in cerca di lavoro, ma anche professionisti – architetti, designer, costruttori – che sono chiamati a trasportare altrove le loro capacità di innovazione e le loro competenze, in ambienti e culture diverse. Milano è sempre stata una città di commercio, in grado di attrarre nuove idee e progetti ma anche di offrire un luogo per lo scambio di idee e prodotti: – Made expo è l’ultima nonché una delle più interessanti configurazioni di questa tendenza storica. Con la Brexit e la presidenza Trump si intravedono delle chiusure, ma anche delle aperture e opportunità. Dove saranno i nuovi centri pulsanti dell’Europa dopo la Brexit? L’Italia è il centro naturale di una nuova Europa più proiettata verso l’esterno e imperniata sui flussi di persone e informazioni? Si tracceranno nuovi confini proprio mentre altri ne vengono abbattuti? Milano può, ancora una volta, essere la locomotiva che traina l’Italia: un luogo di trasmissione e sperimentazione, ma anche di eccellenza.
Durante il boom degli anni Cinquanta e Sessanta, architetti, urbanisti e costruttori hanno lavorato assieme per costruire le abitazioni e gli enormi complessi per i migranti del miracolo economico. Questo modello non è più praticabile né desiderabile. Nuove tipologie abitative e modi di vita hanno accompagnato la società post-industriale, con progetti sostenibili e modalità di recupero del vecchio per produrre il nuovo, senza dimenticare l’importanza delle strutture del passato e delle loro destinazioni. Pensiamo al Parco Nord o al progetto Cascine, per esempio. Popolazioni diverse che lavorano, visitano ed esistono virtualmente in un paesaggio urbano misto richiedono un approccio flessibile alla pianificazione urbanistica, ma anche alle singole microzone cittadine. Un parco deve essere in grado di rispondere alle esigenze di chi fa jogging, dei bambini piccoli, di chi gioca a basket o vuole passeggiare o semplicemente attraversarlo per andare al lavoro, dei turisti e dei residenti, degli immigranti e della gente del posto. La tolleranza delle differenze è parte integrante della città. Sempre più, viene pensata anche in termini di architettura ed edilizia.
Ma dov’è la “periferia”? Che cosa si intende per periferia? Adesso tutto è città? La periferia è ancora un problema, o dovrebbe piuttosto essere considerata una risorsa? Per anni i politici hanno parlato della periferia come di un luogo in crisi, ma raramente hanno visitato questi posti o hanno ideato nuove maniere per meglio comprenderli. Dobbiamo andare oltre la retorica della periferia. La rapidità del cambiamento fa sì che la periferia di oggi possa diventare il centro di domani. La periferia è un fenomeno storicamente e continuamente mutevole, non assimilabile a specifiche distanze o dimensioni. E anche un luogo immaginario. Made expo è un luogo dove questo tipo di immaginazione assume forma concreta, riunendo la periferia, il centro e il mondo in un luogo di scambio e discussione – dove comprare e vendere, sì, ma anche trasmettere idee mettendole in grado di circolare”
La ripresa parte dalle periferie – Stefano Boeri, architetto
In Europa, sempre di più viviamo in città diffuse, disperse e frammentate, i cui tessuti urbani aumentano ogni anno il proprio diametro, pur generando deserti al loro interno, città in cui centro e periferia sono parole dure e difficili da definire. Non perché non ci siano centri o non ci siano periferie, ma perché oggi, per i fenomeni demografici e di immigrazione, per la polivalenza di culture che abitano le nostre comunità urbane, la questione è diventata irriducibile ad una semplice opposizione centro/periferia.
Se abbandoniamo la matrice storica e assumiamo una prospettiva sociale, è chiaro infatti che le aree di disagio e di sofferenza non sono le aree di ultima costruzione o le aree di margine delle nostre città, per quanto a volte la distanza dal centro sia un fattore importante sul mercato dei suoli e quindi sul costo delle abitazioni. La periferia non corrisponde – necessariamente – ai quartieri geometricamente distanti dal cuore antico, ma a tutti quei luoghi – ovunque essi siano – dove c’è un’evidente assenza di ricchezza e di servizi: situazioni di degrado che si presentano in contesti geografici molto diversi. In Italia abbiamo città dove questo tipo di periferia è nel cuore stesso della città: i Quartieri Spagnoli a Napoli così come il centro storico a Genova sono luoghi di sofferenza e di assenza di servizi. O come via Gola, a Milano: vicino alla Darsena – che è forse l’espressione massima della rigenerazione milanese, un pezzo di città bellissimo – c’è una zona dove i caseggiati popolari sono occupati abusivamente per l’80% da spacciatori che hanno installato lì un punto di immagazzinamento e distribuzione della droga. Forse quella non è periferia?
Da questo tipo di situazioni è evidente come si stiano formando, nelle città europee, vere e proprie Anticittà: qualcosa che cresce parallelo alle città, anche dentro di esse, come un corpo separato. L’Anticittà non è qualcosa di contrapposto alla città; piuttosto, ne rappresenta una declinazione particolare: un modo – il più recente – di fare città, che convive con le altre forme storiche di produzione della città erodendole dall’interno. Un movimento interno, e insieme distruttivo, del fare città. Due sono i connotati principali dell’Anticittà odierna. Da un lato la frammentazione del tessuto sociale: l’accostamento di monadi urbane non comunicanti tra loro, isole monoculturali senza finestre verso l’esterno, del tutto disinteressate al funzionamento dell’organismo geografico e antropologico a cui pure appartengono. Dall’altro lato, complementare, la dissipazione: un processo costante di diluizione dell’intensità delle relazioni umane sul territorio, in cui i legami di vicinanza tra comunità differenti si allentano e gli scambi di pratiche, risorse e informazioni vengono meno. È proprio questo, secondo me, il problema centrale della città oggi: una progressiva diluizione dell’intensità urbana, di scambi e di relazioni. Si tratta di un processo progressivo di impoverimento sociale, perché dove gli scambi e le relazioni tra gli abitanti sono deboli, le città si impoveriscono.
Oggi il pericolo per la sicurezza della vita civile non arriva tanto dalle periferie geografiche, quanto dai luoghi a bassa intensità, che non corrispondono ai margini esterni di una città, ma la costellano come un arcipelago: sono queste le zone in cui si annidano i rischi maggiori, zone caratterizzate da miseria e degrado, o dalla mancanza di servizi, quanto dall’assenza di relazioni. Zone non necessariamente povere economicamente, ma senza dubbio povere socialmente, in cui non c’è possibilità di scambio e di incontro fra persone. Ed è questo per me il problema delle nostre città: la diffusione delle aree a bassa intensità. Le politiche urbane non possono essere semplicemente politiche che riducono le distanze centro-periferia, o che intervengono localmente per portare servizi. È necessario un intervento più complesso, che miri a promuovere condizioni di urbanità, di intensità di scambi e relazioni. Si tratta di creare, da un lato, spazi di aggregazione, di cui le singole comunità possano appropriarsi e che possano gestire; ma allo stesso tempo bisogna creare spazi di interazione, dove le diverse comunità possano incontrarsi. Un esempio in questo senso sono le piazze italiane, da sempre luoghi dove tutto può accadere: spazi pubblici aperti, la cui indeterminatezza e generosità è per me il miglior segno dell’intensità di cui parlo.
Verso la città sharing e smart
Le riflessioni di Boeri e Foot pongono l’accento sulla trasformazione in atto nelle nostre città. Imprescindibile da un cambiamento culturale che veda una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica: sia che si tratti di centro storico da salvaguardare, sia di periferia da rigenerare. “Parliamo di un cambiamento epocale – spiega Cristina Tajani, Assessore al Commercio del Comune di Milano e responsabile del progetto Sharing Cities – dove cittadini, amministrazioni e progettisti dovranno collaborare in maniera sempre più stretta con l’obiettivo di favorire uno sviluppo territoriale attraverso l’ottica dell’innovazione. Essere una Smart City non significa puntare esclusivamente sulla tecnologia quale strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini ma soprattutto favorire la condivisione e l’innovazione”. Londra, Milano, Lisbona, Bordeaux, Burgas e Varsavia, stanno infatti condividendo e adottando know-how, risorse, infrastrutture e sistemi per abbattere le emissioni di carbonio di edifici, aumentare l’uso dei mezzi di trasporto e migliorare la qualità dell’aria. “Un processo virtuoso che unito alla trasformazione di porzioni di città già urbanizzate come gli ex-scali ferroviari in aree di aggregazione, servizi e parchi urbani, ci proietterà nelle città del futuro. Ed è qui che la fiera Made expo gioca un ruolo da protagonista grazie alla sua capacità di attrarre innovazione e ricerca proponendo soluzioni e materiali che avranno un ruolo fondamentale in questo processo di trasformazione delle nostre città”, aggiunge Cristina Tajani.
Made expo 2017: l’hub del progetto e delle costruzioni
Made expo, in programma a Milano Rho Fiera dall’8 all’11 marzo 2017, si conferma la fiera internazionale del progetto e delle costruzioni più visitata in Italia e nel bacino Mediterraneo, con decine di migliaia di visitatori dall’Italia e dall’estero. Un vero e proprio hub per il mondo dell’architettura e dell’edilizia che si propone come motore propulsivo verso i mercati internazionali anche grazie al supporto di ICE, e come spinta per accelerare la ripresa di quello nazionale. Non una semplice fiera ma un “luogo di esperienza” dove scoprire, vedere, conoscere, toccare con mano tutte le novità in termini di ricerca e innovazione dei circa 1.400 espositori che rappresentano il meglio della produzione presente sul mercato. Un “luogo di business”, grazie al terreno fertile di relazioni e contatti che crea tra i professionisti e le aziende stesse. Un network ad alta potenzialità per occasioni di scambio, e per formazione e aggiornamento continui anche con crediti formativi. Costruire, recuperare e ristrutturare in modo sostenibile, efficiente e sicuro, partendo dai temi legati alla sismica oltre l’emergenza, alla riqualificazione e rigenerazione dei centri urbani e degli edifici (cohousing, sharing e nuovi stili di abitare, sustainable urbanscape…); l’evoluzione della tecnologia a supporto della progettazione e della costruzione (BIM, stampanti 3D..): questi sono alcuni dei temi chiave che troveranno in Made expo il palcoscenico naturale per una cultura della progettazione e dell’abitare al passo con le istanze internazionali del mercato e della società. Ad essi si aggiungono il tema del comfort abitativo dato dalle soluzioni sempre più avanzate nel mondo dell’involucro, ed il saper fare tutto italiano del mondo degli interni e delle finiture, sempre più apprezzato peraltro nel comparto nazionale ed internazionale del contract.
Carta d’identità della manifestazione
Made expo è l’unica manifestazione in grado di offrire una visione multispecializzata sui materiali, sistemi costruttivi, serramenti, involucro, finiture e superfici, grazie a 4 Saloni specializzati, rappresentativi e integrati:
- Made costruzioni materiali (padiglioni 6-10)
Soluzioni costruttive e tecnologie innovative, materiali performanti, attrezzature più all’avanguardia per un’edilizia sostenibile e sicura saranno motivo di sicuro interesse per le imprese, gli ingegneri, geometri e tutte le altre categorie tecnico professionali, insieme al fitto programma di eventi e convegni di taglio tecnico normativo. Di scena sistemi costruttivi e strutture in legno, laterizio, calcestruzzo e acciaio, materiali, manufatti, prodotti performanti nei settori dell’impermeabilizzazione, dell’isolamento, della protezione, del risanamento e del rinforzo strutturale, del colore e delle pitture, sistemi di misura, prova e controllo, soluzioni per il cantiere e per la sicurezza. - Made involucro e serramenti (padiglioni 1-2-3-4)
Rappresenta tutta la filiera in tema di serramenti, tende, sistemi di oscuramento, protezione, involucro edilizio e coperture. Serramentisti, installatori, distributori, rivenditori, architetti, progettisti, costruttori possono confrontarsi con l’intera filiera produttiva, che parte dalle macchine per la lavorazione dei serramenti in tutti i materiali (legno, alluminio, pvc) per arrivare ai prodotti finiti più innovativi. - Made interni e finiture (padiglioni 5-7)
Soluzioni ad alta qualità e prodotti innovativi in tema di pavimenti, rivestimenti, porte, maniglie e accessori, controsoffittature, partizioni interne, pareti attrezzate, scale e finiture. Un incontro sinergico tra design, tecnologia e ricerca per tutti gli addetti ai lavori: progettisti, interior designer, contractor e distributori rivenditori nazionali e internazionali. - Made software tecnologie e servizi (padiglione 10)
Le ultime novità in ambito software, dalla progettazione e calcolo strutturale alla progettazione architettonica ed ingegneristica, e del BIM. E poi stampanti 3D, realtà aumentata ed altre tecnologie e servizi innovativi funzionali a progettare, costruire e gestire edifici ed ambienti.
I numeri di Made expo
8° edizione
Biennale
Circa 1.400 espositori distribuiti su 8 padiglioni
4 saloni specializzati
8 eventi speciali con più di 100 appuntamenti e convegni
Più di 200 delegati internazionali da più di 25 paesi
Il 95% dei visitatori professionali si è dichiarato soddisfatto della propria visita
Il 50% dei visitatori totali Il 71% dei visitatori stranieri Il 60% degli installatori serramentisti
considerano Made expo la fiera di riferimento del settore
(Fonte TNS – indagine sui visitatori 2015)
Tutte le novità della manifestazione
Il palinsesto
Made expo (promossa in collaborazione con Unicmi) ha da sempre nel suo Dna una forte spinta alla circolarità dei saperi e investe in incontri, mostre e convegni, creando un contesto culturale e internazionale di altissimo livello con appuntamenti di approfondimento, dimostrazioni live e talk show che animano la manifestazione favorendo networking, grazie alla partecipazione di opinion leader, e affrontando temi di attualità e tecnico scientifici nonché le normative più attuali. Il 2017 riconferma gli eventi di successo e si arricchisce di nuove opportunità e occasioni di incontro.
B(uild) Smart! (padiglione 1 Sostenibilità – padiglione 10 Innovazione)
È l’evento dedicato al costruire e rinnovare in modo sostenibile e sicuro. Due aree, un unico evento: un contenitore dinamico e interattivo, dedicato ai professionisti del settore per approfondire gli ultimi trend sul tema Architettura e Costruzioni, dalla riqualificazione dei condomini, alla riqualificazione del patrimonio edilizio, ai materiali e sistemi tecnologicamente avanzati per un involucro efficiente, all’edilizia circolare, alle costruzioni antisismiche, per citarne alcuni. Nelle due macro-aree tematiche (sostenibilità e innovazione) il mondo della produzione si confronta con quello della ricerca, della progettazione e della gestione degli edifici. Nei quattro giorni di fiera i massimi esperti della scena nazionale saranno coinvolti in eventi, workshop, laboratori, iniziative di edutainment e dibattiti. Complessivamente nelle due aree verranno realizzati 12 eventi portanti, distribuiti tra mattina e pomeriggio nelle quattro giornate. A corredo di questi, saranno attivati una serie di focus, workshop tematici tutti di taglio tecnico, promossi da associazioni di settore, ordini professionali e università che garantiranno il rilascio di crediti formativi.
Archmarathon Selections (padiglione 2)
Un concorso di architettura internazionale organizzato con un format innovativo e coinvolgente. Trenta studi di progettazione provenienti da tutto il mondo presenteranno al pubblico professionale di Made expo i progetti in gara per Archmarathon, evento internazionale di Architettura giunto alla sua terza edizione. I 14 migliori progetti (uno per categoria) di Archmarathon Selections@MADE passeranno direttamente alle finali di Archmarathon 2018.
Made4Contract (padiglione 7)
Un focus sul Contract nazionale e internazionale con architetti, developer, general contractor, con un nuovo format (in collaborazione con Quotidiano Immobiliare). Quattro giorni di incontri tematici dedicati al contract, dove professionisti di rilievo del progetto, delle costruzioni e dell’architettura nazionale e internazionale discuteranno di progetti realizzati e in via di realizzazione in Italia e nel mondo e di come approcciare i diversi mercati, quali la Cina, gli Usa, la Gran Bretegna, con focus specifici sulle varie tipologie di progetto, dal retail, all’hospitality, al residenziale.
Moodboards exploring materials#solutions#surface (padiglione 7)
MoodBoards, progettata dallo Studio Marco Piva, utilizzando come fil rouge l’interpretazione dello «spirito» delle grandi metropoli, trasmette ai visitatori l’approccio dell’Architetto alla selezione e alla combinazione delle finiture e dei materiali necessari allo sviluppo in ogni parte del mondo dei progetti di Architettura e di Interior Design, suggerendo nuove interpretazioni della “materia progettuale”. Attraverso un’attenta selezione operata della produzione delle aziende del settore, Marco Piva realizza una galleria di Scenografie Materiche – Moodboars- ispirate ai luoghi del progetto. I prodotti delle aziende partner saranno protagonisti anche dei grandi Tavoli Materici: campioni da guardare e da toccare per scoprire le finiture per l’architettura, valutarne texture e performance e immaginarne l’impiego in nuovi progetti. Nell’area anche spazi di relazione per approfondire con le aziende le caratteristiche tecniche dei prodotti in mostra.
Real Architecture (padiglione 7)
I protagonisti dell’Architettura diventano videomaker per un giorno per raccontare le loro sensazioni e documentare le immagini più belle di Made expo 2017 raccolte liberamente tra le aree espositive della fiera. Il tutto attraverso una GoPro camera. Una selezione dei video realizzati saranno proiettati al pubblico all’interno dello spazio-party dedicato. Uno spazio non convenzionale, nuovo e contemporaneo dove poter prenotare la action-camera, lanciare i propri video su tutti i canali social, vedere i video dei 40 studi di Architettura protagonisti, conoscersi e relazionarsi con loro e tutti i professionisti invitati. In chiusura di giornata, il Real-Party con dj aperto agli studi partecipanti, alla stampa, alle aziende e a tutti i visitatori di Made expo 2017.
Forum Involucro e Serramenti (padiglione 4)
Un’area curata da DBInformation dove i professionisti del serramento si incontrano per approfondire temi legati all’evoluzione normativa, produttiva, prestazionale e distributiva dei serramenti attraverso dibattiti, convegni, speech coinvolgenti, test e dimostrazioni. Retail, sicurezza e certificazioni saranno tre temi chiave di questa edizione. Sul tema principale dell’evento, il Retail, produttori e rivenditori si confronteranno sui principali temi legati alla vendita e alla gestione dello showroom di porte e finestre. Tutti i giorni verranno discussi temi chiave per il mondo delle distribuzione: dal marketing al co-marketing, dalla comunicazione tradizionale a quella digitale, dall’allestimento di uno showroom vincente alle attività di formazione congiunte, al monitoraggio delle vendite e della forza vendita, fino alla stessa gestione del punto di rivendita. Arricchiranno il Forum inoltre un’area dedicata all’innovazione di prodotto ed una dedicata ad un photocontest.
Forum-Holzbau (venerdì 10 marzo ore 10.30 – Centro Servizi Fiera Milano Rho Sala Gemini)
L’Italia costituisce un mercato di primaria importanza per la costruzione in legno: attualmente in forte espansione, sta raggiungendo una posizione di vertice in ambito europeo. Sempre più centrali sono i concetti strettamente collegati all’utilizzo di questo materiale in edilizia: leggerezza, efficienza energetica, resistenza sismica, comfort, sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Nell’ambito di Made expo Forum-Holzbau organizzerà un convegno internazionale per offrire a costruttori, progettisti, ingegneri, architetti, supervisori e professionisti del settore la possibilità di condividere le loro esperienze del costruire in legno. Forum-Holzbau è una piattaforma internazionale che riunisce le Università di Helsinki (Finlandia), di Monaco Rosenheim (Germania), di Bile/Berna (Svizzera), di Vienna (Austria) e di Vancouver (Canada), con lo scopo di diffondere e promuovere la cultura del costruire in legno; in Italia Forum-Holzbau collabora con l’Università di Trento. Questa edizione speciale prevede in particolare un focus su fisica e tecnica del materiale, sicurezza sismica, architetture urbane dedicato a professionisti, ingegneri, architetti e geometri specializzati. Vi saranno due sessioni con la partecipazione di relatori internazionali: una dedicata all’Architettura urbana in legno, l’altra dedicata a Fisica e Tecnica applicata alle costruzioni in legno.
Carousel for Life. Progetti per crescere (padiglione 5-7)
Made expo è anche incubatore di nuovi progetti culturali e di ricerca. Qui FederlegnoArredo ha deciso di lanciare Carousel for Life, un progetto culturale generato da una ricerca condotta sull’architettura per l’infanzia, finalizzato a orientare una nuova visione che definisca criteri qualitativi di progettualità e produzione, affermando i bambini al centro del mondo. L’architettura è una scienza pedagogica, è potente strumento educativo: disciplina formativa che ha il nobile compito culturale di educare alla bellezza, di dare forma allo spazio in cui viviamo; ed è lo spazio – con tutte le sue connotazioni – a essere la prima forma del conosciuto, senza il quale nessuno può avere esperienza del mondo esterno. Lo spazio circonda, cura e fa crescere; e i bambini si impossessano con gioia dello spazio, lo esplorano e lo vivono senza freni e senza remore, in un moto perpetuo che è la loro modalità di conoscere. Se è vero che i bambini sono i protagonisti dello spazio, allora abbiamo il dovere di ripensare dalle fondamenta l’approccio progettuale di tutto ciò che li riguarda, intervenendo su edifici, spazi, oggetti, a tutti i livelli. In questo ambito l’Italia è in netto ritardo rispetto all’evoluzione di altri Paesi; non esiste un sistema normativo organico, né tanto meno una legislazione che possano indirizzare una corretta progettualità e un consapevole utilizzo dei materiali. Nessuna disposizione sulla qualità degli spazi per i bambini. Nessuno standard o criterio sulla formazione dello spazio necessario a crescere. O a guarire, nel triste caso degli ospedali per i più piccoli. Anche la casa richiede particolare attenzione, così come le strutture per l’ospitalità. Non ultimo, il vasto comparto dell’edilizia scolastica che richiede misure urgenti per superare la profonda inadeguatezza di cui gli edifici soffrono da decenni. Ed è da qui che FederlegnoArredo vuole partire con la concreta volontà di innescare una nuova reattività che potrà creare e aprire nuove prospettive coinvolgendo tutti gli attori della filiera. Il progetto, curato dall’architetto Valentina Fisichella al prossimo Made expo che costituisce la “puntata zero”, prevede un’installazione attorno ad un elemento peculiare che raffigura lo spirito dell’iniziativa, e che nel tempo permarrà come leitmotiv garantendo la riconoscibilità e la continuità del progetto, sintetizzata anche graficamente da un logo. Livelli differenziati di lettura e fruizione permetteranno di comunicare ai visitatori la complessità del tema, presentando una panoramica del percorso e dei suoi contenuti, ed esplicitando settori produttivi potenzialmente interessati ed ambiti di applicazione: edilizia scolastica, ambienti domestici, ospedali, spazi pubblici, ospitalità. Accanto convegni e momenti di approfondimento per sensibilizzare gli operatori del settore coinvolgendo insegnanti, provveditorati e istituzioni.
I servizi
Internazionalizzazione
Per molte aziende l’export costituisce già un’importante voce del proprio fatturato, e altre intendono affiancare al consolidamento in Italia l’espansione in nuovi mercati esteri. Sull’internazionalizzazione Made expo ha sviluppato un programma strutturato e definito per la promozione della manifestazione in diversi Paesi in collaborazione con ICE, che ha scelto Made expo come una delle manifestazioni internazionali fondamentali per fare crescere il business delle aziende italiane. La manifestazione è stata promossa in Europa, Est Europa e nel bacino del Mediterraneo con una importante campagna off line ed on line e con un road show di 8 tappe. Durante i quattro giorni di fiera, arriveranno circa 200 delegati da più di 25 Paesi (tra i quali Stati Uniti, Russia, Africa Subsahariana, Maghreb, Russia e repubbliche ex Sovietiche, Medioriente, Iran, Cina) che genereranno più di 1.000 incontri B2B profilati con gli espositori, avendo come base la International Business Lounge di Made expo.
Nuovo catalogo digitale
La visibilità che viene riservata agli espositori si consolida nell’edizione 2017 con un’evoluzione nell’area digitale. Un nuovo servizio a disposizione delle aziende: il catalogo prodotti che, grazie all’accordo siglato tra Made expo ed Edilportale, consente agli espositori di rendere visibili i propri prodotti partendo dal catalogo online della manifestazione, ricevendo il traffico web qualificato di operatori del settore e utenti in target. Una evoluzione che innova il concetto di fiera, portandolo oltre la manifestazione e i confini territoriali e temporali tra un’edizione e la successiva.
Osservatorio Made expo
Il nuovo Osservatorio Made expo rientra nelle nuove strategie che stanno arricchendo la progettualità della fiera milanese dedicata ad architettura ed edilizia. Prevede una serie di approfondimenti di respiro internazionale su macro-temi verticali, intercettando chiavi di lettura utili per il mondo che sarà. Osservatorio Made expo ha un occhio sull’estero, alla scoperta dei progetti più significativi e di tendenza, e uno sul mercato Italia, per raccontare come le aziende espositrici esplorino soluzioni innovative in grado di affrontare i nuovi bisogni abitativi. È costantemente arricchito dalle voci di influencer ed esperti di settore.
Facilities
Visitare Made expo è ancora più facile, grazie agli accordi speciali con partner commerciali leader nel loro settore. Sono state attivate convenzioni su trasporti nazionli aerei (Alitalia) e ferroviari (Trenitalia) ed è stato attivato grazie ad un accordo con Helmsbriscoe un portale di prenotazione dedicato: hospitalitymade.it Sono inoltre attive le navette dagli aeroporti di Linate e Malpensa. Da segnalare infine la collaborazione con E-Vai, il primo car sharing ecologico lombardo, che ha recentemente attivato l’innovativo servizio di car sharing denominato E-Vai 3.0. Destinato a pendolari, enti pubblici e aziende, prevede l’utilizzo condiviso tra questi soggetti di un veicolo elettrico di ultima generazione in fasce orarie diverse e compatibili tra loro.