Materiali autopulenti e autorigeneranti
Ci sono tecniche come biomimetica, lo studio dei processi biologici e biomeccanici della natura, che hanno portato nuove soluzioni, per esempio lo spray impermeabilizzante Superhydrophobic che imita su scala molecolare il meccanismo attivato dal fiore di loto per respingere le gocce di acqua. Oppure, i trattamenti delle superfici con le nanotecnologie, talmente diffusi in futuro da ridefinire completamente le attività di manutenzione e pulizia.
L’inserimento di batteri produttori di calcare, come Bacillus pseudofirmus o Sporosarcina pasteurii, all’interno di calcestruzzo per suturare eventuali crepe: capaci di rimanere inerti fino a 200 anni si attivano solo quando pioggia o umidità fanno danni (https://youtradeweb.com/2015/06/il-futuro-della-bioedilizia-sara-in-grigio/ ) . Un prodotto di questo genere può aumentare drasticamente la sicurezza degli immobili e diminuirne i costi di manutenzione.