Le nuove modifiche al superbonus per sbloccare la cessione del credito

L’obiettivo era sbloccare il meccanismo della cessione del credito d’imposta, ma senza favorire magheggi che si traducono in truffe ai danni dei contribuenti. Ma la strada per l’ennesima modifica al superbonus, contenuta nel decreto Aiuti, è stata lunga e laboriosa. In attesa (al momento della stesura di questo articolo) dell’approvazione definitiva con il passaggio alla Camera, il compromesso è stato raggiunto al Senato.

Il decreto Aiuti-bis in pratica riapre il meccanismo delle cessioni limitando la responsabilità in solido ai casi di dolo e colpa grave. Insomma, si salvano gli errori inconsapevoli. Ma è richiesto il bollino blu, cioè l’asseverazione di un professionista anche per le cessioni dei crediti effettuate prima del 21 novembre scorso, quando è entrata in vigore la regola più stringente per evitare irregolarità che, se si comprendono anche le truffe nel maccinismo del bonus facciate, hanno superato i 6 miliardi.

Le modifiche, nelle intenzioni, dovrebbero sbloccare cessioni per 5,2 miliardi, oggi congelate nel cassetto fiscale di imprese e professionisti. Il blocco era stato causato dal timore di incorrere nella responsabilità solidale generalizzata per i cessionari, stabilita in precedenza dal governo (e approvata dal Parlamento). In sostanza, chi acquistava il credito fiscale poteva  trovarsi a dover dover rispondere in solido di eventuali frodi di terzi. Il nuovo emendamento, invece, prevede una responsabilità solidale solo per i casi di dolo o colpa grave. In pratica, nel caso chi acquista il credito fraudolento scelga di non adottare le ordinarie procedure di verifica.

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