Trans Pal, una ricetta internazionale per la crescita

Dai punti vendita in Polonia fino ad aprire due store in Gran Bretagna: è la storia del multipoint Trans Pal raccontata in prima persona dai fondatori, padre e figlio. Che per riuscirci hanno utilizzato la tecnologia.

Il Mezzogiorno e le sue prospettive, la digitalizzazione, la transizione green e una testimonianza di quanto si può crescere che arriva da lontano, dalla Polonia hanno animato il Convegno YouTrade Sud.

La Polonia è un Paese che cresce impetuosamente, come testimoniano i dati degli ultimi anni: nel 2018 aveva un Pil di 521 miliardi di euro, l’anno scorso è arrivata a 750 miliardi e per quest’anno la previsione è di 789. Per questo, è stato interessante ascoltare
la testimonianza di due distributori di materiali del Paese: gli ospiti d’eccezione sono stati i rappresentanti della famiglia Gzik, Miroslaw e Stanislaw, di Trans Pal, multipoint europeo.

Espansione

Una storia di espansione, la loro, nata in un periodo davvero difficile, nel 1989, appena dopo la caduta del comunismo. Il capitalismo non cresceva, mancavano merci e forniture, difficile ottenere finanziamenti: eppure la famiglia Gzik non ha perso tempo e, mattone su mattone, ha iniziato a costruire il proprio impero.

La prima pietra è stata una stazione di servizio per la vendita di combustibili, poi un nuovo ramo nel 1995, sviluppando i trasporti, facendo circolare la merce su territorio internazionale. Infine, sono arrivati anche i punti vendita di materiali edili all’ingrosso, fino ad arrivare ad aprirne cinque.

Le tappe di Trans Pal

«Nel 2003 abbiamo preso una decisione strategica: entrare nel gruppo Psb per le ottime condizioni commerciali offerte, per il riconoscimento del marchio, un ampio portafoglio di fornitori. Abbiamo così sviluppato ampiamente la nostra rete di vendita.

Oggi sono 420 i partner del gruppo, 721 i negozi divisi in canali tradizionali e moderni, 78 i negozi con riconoscibilità in diversi marchi delle reti dell’edilizia, con prodotti per casa, giardino e attrezzi, ma anche materiale tradizionale di chimica per edilizia, pareti e sottotetti», hanno raccontato padre e figlio.

«Dopo otto anni abbiamo osservato lo sviluppo di mercato, specialmente nel settore del moderno bricolage: questo ci ha spinto ad aprire un altro negozio, poi un altro ancora, fino ad arrivare a cinque punti vendita in Polonia di grosse dimensioni».

Anche produzione

Una crescita che non si è fermata alla Polonia. «Nel 2016 ci siamo espansi anche in Gran Bretagna, prima vendendo online, poi basandoci sul knowhow acquisito nella nostra terra, e abbiamo aperto altri due negozi.

Volendo assicurare un futuro alla nostra azienda abbiamo deciso di aggiungere anche un’attività di produzione: realizziamo materiale per l’accensione di barbecue, spruzzatori, utensili per la cucina, per i caminetti e tutto quello che serve per il giardino, anche materiale di decoro in pietra.

Ci avvaliamo delle attrezzature più avanzate e siamo diventati i maggiori produttori di ecopallets in molti Paesi europei, Italia compresa», ha spiegato Stanislaw Gzik. Una produzione ampia, ma bastata su analisi del mercato molto accurate.

La gestione

«Riceviamo circa 12 mila ordini l’anno. Per poter crescere abbiamo studiato a fondo il merchandising, la gestione delle categorie e delle offerte.

Ci siamo dotati anche di un software di business intelligence, che ci permette di analizzare la situazione prima e dopo la decisione presa dal cliente, mappando gli scaffali in maniera da intercettare immediatamente quali sono i prodotti di maggior interesse, rendendo in ogni punto il percorso più facile e intuitivo. Dal 2020 il nostro margine d’utile è cresciuto fino al 6% grazie all’implementazione.

Transpal dal 2009 fino al 2023 ha fatturato pari circa a 25 milioni di euro». Una soddisfazione di famiglia, insomma. La conclusione dell’intervento è stata una citazione di Sam Walton, fondatore del colosso americano Walmart: «Esiste solo un capo supremo, il cliente. Può licenziare tutti nella sua azienda, dal presidente in giù, semplicemente spendendo i suoi soldi da un’altra parte».

Il video dell’intervento

 

di Alice Fugazza

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